La vicenda dei due marò italiani

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Buongiorno,ragazzi, che stiamo proprio cadendo dalla padella sulla brace?

CORTESEMENTE CONDIVIDETE QUESTA LETTERA:
Spettabili Presidenti di tutte le Associazioni d’Arma e dell’Unione degli ufficiali in congedo,
mi chiamo xxxx e non spenderò altre parole nella mia presentazione se non per dire che sono un comune cittadino italiano, contribuente e non nego che fino a pochi giorni fa avevo non poche perplessità sull’eticità dello stato nel quale il destino mi ha fatto vivere.
Questi dubbi purtroppo si sono svelati veritieri oltre qualsiasi giusto dubbio e la conferma è stata l’indegno atto della cattura dei due nostri militari da parte delle sedicenti autorità indiane.
Due uomini comandati a fare il loro dovere, compiuto in acque internazionali, secondo tutte le regole prescritte, sono stati consegnati nelle mani di autorità che ancora vivono con regole incivili e in spregio a qualsiasi stato di diritto.
Le agenzie di stampa internazionali hanno chiaramente affermato che la consegna agli indiani è stata disposta direttamente dal Ministro degli Esteri Italiano, Giulio Terzi.
Bene, anzi no, male, non so quale sia stata la vostra reazione, ma la mia è di totale senso di disonore e sconforto, prima per questi nostri soldati lasciati nelle mani di quei selvaggi, poi per tutta l’Italia che affronta, a mio avviso, un nuovo infame 8 settembre.
Abbiamo dimostrato che siamo efficientissimi a calarci immediatamente le brache, il bello è che lo facciamo anche quando non ci viene richiesto, ma che siamo così proni che lo facciamo subito per anticipare i desideri del primo selvaggio che ha intenzione di chiedercelo!
Che siamo un popolo di schettini sempre pronti ad abbandonare la nave e i suoi passeggeri in balia del fato, perciò non più solo schettini, ma anche terzini (da Terzi) che lasciano i propri soldati a dei selvaggi senza legge che faranno il possibile per accontentare le proprie masse assetate di sangue.
Bene, anzi no, male, per me questo è tradimento, disonore, vigliaccheria, fellonia, pavidità, indegnità che richiede immediato rimedio e soddisfazione.
Se a questo paese rimane un briciolo di dignità, vi richiedo di organizzare in tempo zero, non oltre il prossimo sabato, massimo domenica, una manifestazione di protesta presso l’ambasciata italiana a Roma e tutti i consolati indiani in Italia.
Tutti davanti all’Ambasciata indiana con labari, penne, pennette, fanfare, piumetti, piumini, baschi baschetti, alamari e bande e tutto quanto necessita, altrimenti non voglio più sentire parlare di Patria in vita mia.
Ma non solo, fino adesso ho controllato molto il mio scrivere, perciò cortesemente, per continuare a farlo, non voglio sentire scuse strumentali e pavide sull’istituzionalità delle associazioni d’arma che non permette di manifestare pubblicamente.
Voglio essere ancora più chiaro, non fare pressioni pesanti di massa contro le sedi diplomatiche indiane in Italia equivale a mandare il messaggio che siamo un popolo pavido al quale non interessa la sorte dei propri soldati.
Perciò per gente come loro, che capisce solo le ragioni della forza, sarà come abbandonare i nostri soldati a se stessi, perciò nelle loro mani selvagge.
Una delegazione dovrà poi recarsi al ministero degli esteri per avere nozione dal ministro Terzi in persona del perché abbia consegnato i nostri uomini agli indiani e messo di fronte alle sue responsabilità gli sia richiesto formalmente di dimettersi.
Allora, per terminare, io oggi ho tolto tempo alla mia pesante giornata lavorativa che non prevede stipendio fisso statale, per lanciare questo grido di dolore a sostegno dei nostri soldati.
Bene adesso voi grandissimi ammiragli e generali pagati (e pensionati) dallo stato, cortesemente trovate il tempo di coordinarvi e mettete in pista questa doverosa manifestazione a sostegno dei nostri due marò presi in ostaggio da dei selvaggi con la complicità delle nostre autorità diplomatiche (fino a prova contraria da quanto scritto dalle agenzie di stampa).
Spero che la manifestazione abbia luogo, soprattutto per mandare un tangibile messaggio ai due marò che la Patria e i loro commilitoni di tutte le armi sono con loro e ai signori indiani che non siamo un popolo di quaquaraquà, ma che intendiamo difendere i nostri soldati senza se e senza ma. Altrimenti non vorrò più sentir parlare di Patria o altre amenità.
Ma non solo, giuro che faccio una pila di tutto ciò che in casa mi ricorda il mio periodo dedicato alla Patria come militare: basco, baschetti, foto, divise, fasce azzurre, stivaletti, lettere, gradi, gradini, diplomi, biglietti e brucio tutto, giuro che brucio tutto!
Poi darò sicuramente via a un pensiero che ho da tempo, vendere tutto e andarmene in un paese dove valga la pena di vivere, perché passi vivere in uno dove ci sono le tasse, le autostrade e la benzina più cara al mondo, ma di vivere disonorato ogni due per tre da uno stato imbelle capace solo di chiedermi soldi proprio non lo sopporto più.
A voi invece rimarrà solo di continuare con i vostri labari e fanfare a fare le adunate reducistiche fine a se stesse e a vivere in uno stato di pulcinella, ma sapendo di non avere fatto niente per questi due ragazzi ostaggi e vittime del loro dovere nei confronti di uno stato ingrato e fellone.
Io, nel mio piccolo, avrò la coscienza a posto, e continuerò a dormire tranquillo per il resto dei miei giorni, spero di vedervi domenica a Roma se no addio per sempre.
 
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dicono che sia tutta una manovra politica per dare addosso alla presidentessa maino, piemontese di origine, e al suo partito .. dicono che ci sia in ballo da tempo e pesi molto sulla faccenda, una gara per una grossa fornitura di armi all'esercito indiano da parte della massima azienda italiana del settore, naturalmente in concorrenza con altre aziende di altri stati .. dicono che il nostro sia diventato un paese da operetta .. in ogni caso quei due soldati del san marco dimostrano con il loro atteggiamento di essere dei veri uomini, poi sarà la magistratura a decidere se le accuse a loro carico sono vere o no, a meno che non prevalgano altri metri di giudizio e altre ragioni di stato, come io temo ..
 
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Se l'Italia fosse un Paese serio avrebbe già inviato una portaerei.
 
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Se l'Italia fosse un Paese serio NON avrebbe permesso tutto questo.
A confronto cito il comportamento del tanto vituperato Craxi nella crisi di Sigonella nel 1985.Senza buttarla in politica,è cosi che ci si comporta davanti ad un soppruso del territorio nazionale(la petroliera è considerata tale)Se si hanno le "palle" vanno tirate fuori!!!!!!
Quindi dalla petroliera al momento della richiesta di dirigersi verso il porto Indiano dovevano comunicare un fermo RIFIUTO e chiedere la copertura militare della navi NATO presenti in zona per un eventuale attacco intimidatorio della marina Indiana.
 
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Bertold

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Doveva essere più avveduto il comandante della nave che doveva rimanere nelle acque internazionali, senza cadere nel tranello delle autorità indiane che lo hanno attirato in porto con una scusa. Il ministero della difesa lo aveva consigliato in tal modo ed invece lui ha agito di testa sua e con leggerezza. Ed ora siamo costretti a barcamenarci a casa loro dove fanno quello che vogliono.
 
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Se l'Italia fosse un Paese serio avrebbe già inviato una portaerei.

Giusto una, perchè una ne abbiamo e va a pile (ma costa come 18 superportaerei americane). Gli indiani se vogliono hanno un esercito in grado di mangiarci a colazione (e resterebbe loro pure fame...).
 
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Quindi dalla petroliera al momento della richiesta di dirigersi verso il porto Indiano dovevano comunicare un fermo RIFIUTO e chiedere la copertura militare della navi NATO presenti in zona per un eventuale attacco intimidatorio della marina Indiana.

Si, rischiare un incidente internazionale per due soldati... non funziona così.
 
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Sono in trepidante attesa dell'intervente di Hawkeye (nel senso di bimotore Grumman, naturalmente).
 
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Giusto una, perchè una ne abbiamo e va a pile (ma costa come 18 superportaerei americane). Gli indiani se vogliono hanno un esercito in grado di mangiarci a colazione (e resterebbe loro pure fame...).
belli sono 1100 milioni di abitanti contro i nostri 60 e non dimentichiamoci che sono una potenza nucleare dagli anni 70. e come alleati potremmo avere il Pakistan (inimicandoci USA per ovvi motivi) e i paesi autoritari della penisola del Siam (Myanmar,Laos etc) e anche così dove vogliamo andare? geopolitica zero eh?
Si, rischiare un incidente internazionale per due soldati... non funziona così.
purtroppo paghiamo la perdita della ribalta mondiali sia dal punto di vista industriale che politico. non a caso continuiamo a subire "incursioni" diplomatiche da Paesi BRIC, chissa perchè, forse perchè siamo (o forse eravamo) davanti a loro tra i paesi industrializzati.
 
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belli sono 1100 milioni di abitanti contro i nostri 60 e non dimentichiamoci che sono una potenza nucleare dagli anni 70. e come alleati potremmo avere il Pakistan (inimicandoci USA per ovvi motivi) e i paesi autoritari della penisola del Siam (Myanmar,Laos etc) e anche così dove vogliamo andare? geopolitica zero eh?

purtroppo paghiamo la perdita della ribalta mondiali sia dal punto di vista industriale che politico. non a caso continuiamo a subire "incursioni" diplomatiche da Paesi BRIC, chissa perchè, forse perchè siamo (o forse eravamo) davanti a loro tra i paesi industrializzati.

Siamo andati un pò troppo avanti,nessuno ha parlato di dichiarare guerra all'India,far valere quelli che sono i trattati Internazionali con tanto di diritti collegati quello si..........e si badi bene che sono trattati firmati ed accettati anche dal governo Indiano.
 
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Si meglio lasciarli in balia della "democratica" legge Indiana tanto sono due "coglioni" che stavano solamente difendendo un territorio Nazionale.:mda:

Triste e doloroso, ma assolutamente reale. Se l'India ci sentirà con le buone, bene. Viceversa per i nostri marò prevedo un triste destino di carcerazione in India; anche se l'India dovesse rilasciarli, prevedo comunque che per motivi politici i militari saranno condannati in italia....
 
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Copio-incollo notizia apparsa da poco così ci possiamo fare una reale idea in che cosa sono coinvolti i nostri marò:
1)Pura e mera lotta politica interna fra due fronti
2)notare la differenza di trattamento (Cina-Italia) con caso precedente 2008.

(AGI) - New Delhi, 5 mar. - Non vi sara' "indulgenza" per i maro' italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani: ad assicurarlo e' stato il premier del Kerala, Oommen Chandy, durante un acceso dibattito nel Parlamento locale. Nel corso del confronto, l'opposizione del Left Democratic Front ha accusato il primo ministro di non saper garantire l'incolumita' dei pescatori e ha denunciato il trattamento riservato ai due fucilieri italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattati come "ospiti" di un albergo a "5 stelle". "Quando verranno considerati come veri accusati in un caso serio?", ha tuonato il leader dell'opposizione, V. S. Achuthanandan. Quindi alcuni parlamentari dell'LDF hanno lasciato l'aula per protesta. Lo riferisce The Indian Express.
Chandy ha ribattutto che il governo e' sempre stato fermo nel ribadire che i due maro' devono essere processati in base alla legge indiana. Il premier ha inoltre sottolineato che il caso e' basato su "prove incontrovertibili" e che finora le argomentazioni italiane sono state respinte. Il primo ministro ha inoltre ricordato un precedente caso del 2008, quando un pescatore rimase ucciso dopo che la sua imbarcazione fu colpita da una nave cinese. A quel tempo governava il Left Democratic Front, ha sottolineato Chandy, e la nave cinese fu lasciata andare via, senza alcuna iniziativa giudiziaria e in cambio del mero pagamento di un deposito. Ma questo, ha rimarcato il premier, non sara' l'approccio dell'attuale esecutivo.
 
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La frittata è servita:

AGI) - New Delhi, 5 mar. - I due maro' del San Marco accusati per la morte di due pescatori indiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, saranno trasferiti in un carcere di Kollam.
Lo ha deciso il giudice indiano che ha convertito il fermo di polizia in 14 giorni di fermo giudiziario per i due fucilieri.
A riferirlo e' l'agenzia indiana, Pti.
 
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Chi di spada ferisce...
Qualche volta succede, mi spiace.
 
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per me non è questione di chiedere indulgenza, se hanno commesso reato ed è punibile (chi può dirlo non è nè italia nè india nè paese terzo ma in base al regolamento onu sulla giurisdizione delle navigazione in acque internazionali, solo l'onu stessa) e giusto che vengano puniti. al contrario dopo i tempi tecnico-giurisdizionali (e lo so nel frattempo un po' di m...a la devono mangiare, ma quando la sfiga se è sfiga ti capita) devono essere rilasciati e lo faranno. non sono stupidi
 
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alcuni giornali italiani invitano i propri lettori ad inviare all'ambasciata indiana a roma una mail con una richiesta già scritta dove si invitano le autorità di quel paese a trattare il problema secondo gli accordi internazionali; io l'ho fatto, per quello che può servire .. ma temo che prevarranno le motivazioni politiche interne a quel paese per certi versi da primo mondo e per tanti altri ancora da quarto mondo ..
 
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