NAUTILUS: provato ma non mi piace (ho notato troppi marchettari, anche trav-trans, per i miei gusti).
Giudizio: demodé, sorpassato, da vecchi dentro (sia chiaro: trattasi di giudizio personale).
Voto: 4/5.
LA NUOVA IDEA: serata alternativa il sabato. Nulla a che vedere con lo spirito della vecchia location dove circa 20 anni fa si aprirono le mie danze (le mie chiappe solo successivamente). Per una questione affettiva ho evitato di andarci (alla Nuova-nuova) sino a circa un anno fa poi ci ho messo piede (titubante) convinto dall'assatanato compagno di merende (al cui cospetto sono una verginella). La dark room (di Zipiana memoria) è carina ma se ne venisse regolamentato (giusto un attimo) l'uso sarebbe decisamente meglio. La camera nera è infatti frequentata principalmente da travestiti (alcuni dei quali anche carini) che spompinano a tutto spiano autentici malati di sesso che infilano le loro incontinenti proboscidi (ma da quanto non scopate, ragazzi?) in quelle bocche assetate. Qualche volta talune trans si avventurano in quel ginepraio di mani, lingue e verghe goccialanti per provare l'ebbrezza (non propriamente salutare ma indubbiamente eccitante) del 'ndocojocojo. Sulla pista (in una disco mi piace ballare, a quasi tutti gli altri pare di no, boh!) ci sono mediamente una decina (scarsa) di trans con le quali si può broccolare tranquillamente (sfruttando il fatto che gli uomini sono quasi tutti nella dark a farsi succhiare asta e palle) e con un po' di costanza (e fortuna) chiudere tranquillamente la giornata entrante presso le rispettive dimore.
Giudizio: in crescita; il locale è carino, gestito da gente del mestiere (che però dovrebbe ripensare a cosa era la Nuova negli anni '90), peccato l'abbiano "eretto" in "culo" al mondo senza nulla intorno. Alla vecchia Nuova dopo aver ballato e limonato un po', uscivo fuori, parlavo con le trans che si prostituivano nei pressi, con qualche gay che piangeva perché aveva appena assistito al tradimento del suo ragazzo, mangiavo un panino al coschietto, mi facevo sbocchinare nel...parchetto (non dal gay piangente), rientravo a ballare e così via...
Voto: 6/7
MAGAZZINI GENERALI: serata friendly il sabato. Pubblico essenzialmente giovanile. Ci vado per la musica e come accompagnatore di un'amica trans (ex "fidanzata"). Nutrita la presenza di gay, lesbiche ed etero (sia ragazzi che ragazze). Modesta la presenza di transgender ma anche in questo caso il fatto che il grosso dei convenuti abbia interessi sessuali diversi dai nostri può favorire la conoscenza dei suddetti ivi presenti. E' capitato (spesso) che giovani ragazze, palesemente senza freni inibitori, abbiano approcciato la mia amica chiedendole esplicitamente di essere inculate da lei a fine serata. Nella maggior parte dei casi ho fatto da spettatore su richiesta delle interessate (ruolo che non gradisco molto), altre volte (soltanto due ma decisamente apprezzate) ho fatto da terzo lato del triangolo.
Giudizio: per collocazione e propensione alla tra

sversalità sarebbe il luogo ideale per noi (oltre che per gay e lesbiche) ma forse è meglio che resti così com'è visto che ai MG si impara (sin da giovani) a rispettare le scelte sessuali di ognuno.
Voto: 7
BORGO DEL TEMPO PERSO: il locale che attualmente preferisco (come musica, gente che lo frequenta, spettacoli vari). Molto meglio in primavera e in estate quando è all'aperto e sono tutti ignudi o quasi. Ma anche in inverno dice la sua. Talvota si trovano autentiche comitive di trans, più spesso gruppetti sparuti. Decisamente predominante la presenza di gay tanto che se non siete brutti-forte è probabile veniate approcciati da essi. Fate un sorriso, non gli offesi, e chiedete loro: hai un'amica trans carina da presentarmi? Circa due mesi fa mi telefona una collega dicendomi che due modelli svedesi della sua agenzia ai quali aveva consigliato il locale su mia dritta sono rimasti delusi perché pur essendo dei fighi spropositati non avevano raggiunto l'obiettivo (convolare a letto con una o più trans). E ti credo. Mi faccio descrivere cosa hanno fatto i predetti e come si sono mossi all'interno del Borgo. Il nulla. Immobili. Appoggiati al palo in attesa che le cerbiatte presenti si buttassero ai loro piedi. E pure risentiti che nessuna di queste li abbia cagati! La settimana dopo li accompagno io (ne va dell'italico onore), consiglio loro (da fratello maggiore quasi papà) di fare due salti in pista per sgranchirsi un po' le gambe (evitando di restarsene lì impalati come merluzzi), presento loro due trans che abbagliate da cotanta prestanza vichinga li rapiscono (sessualmente parlando) per un giorno e mezzo facendosi largo tra gay arrembanti.
Giudizio: il voto finale è condizionato anche dall'affetto (politico) che ho verso tale locale che rimane comunque una consolidata presenza nel panorama meneghino LGBT. Le vicende che riguardano le mie fughe e i miei stratagemmi per non farmi "beccare" al Borgo dalle trans che mi credono a letto ve le racconterò in un'altra occasione (sono consigli utili alla causa).
Voto: 7/8
I locali frequentati da trans ("locali trans" sa di ghetto) ci sono (perlomeno a Milano). Certo, non sono più i favolosi anni '90-2000. Certo, non aspettatevi di trovare in quei locali frotte di viziose con le braccia (e la patta) aperte solo per voi. Ma le trans, dopo cinque-sei giorni lavorativi, una sera alla settimana hanno voglia di uscire dagli appartementi (spesso loculi) in cui vivono ed operano (nonostante il loro mantra sia sempre più "devolavorarecelobisogno..."). A noi non resta che fare lo stesso approcciandole, con rispetto ed educazione, anche in contesti e luoghi diversi da quelli sopra indicati (come si fa con chiunque ci piaccia). Insisto, soprattutto con i più giovani, sull consiglio già riportato sopra. Trattandosi di discoteche: ballate, muovetevi, non fate i fighi restando per ore all'angolo del locale, offrite un drink a chi vi piace, siate simpatici e riponete in tasca quegli sguardi da bei tenebrosi (del tipo "ce l'ho solo io") se non volete rimanere (salvo eccezioni) con la patta a mollo!
A Milano si tengono poi feste private a tema trans presso locali appositamente prenotati o singole abitazioni.
Domani vi racconterò di un altro locale (pubblico), detto in gergo "Il bar dei peruviani" (probabilmente qualcuno sa di cosa sto parlando). Vi anticipo che è un posto poco raccomandabile presso il quale vengo trascinato a forza, nonostante (credetemi) strenue resistenze, dal mio compagno di merende. Eh sì, è proprio un posto sui generis dove si vivono situazioni da...fuori orario e fuori dal mondo! Ve ne racconto una: qualche mese fa (il "locale" apre tardi e, quando raramente si anima, resta aperto sino alla mattina di domenica o lunedì a mo' di afterhour) sto sorseggiando stanchissimo una birra (con tanto di giubbotto ben allacciato perché il posto è poco riscaldato) in attesa che l'amico quagli con la trans prescelta. Lascio la birra a metà (avevo solo voglia di andarmene a casa a dormire), vado in bagno ad espletare le funzioni fisiologiche e...