Non so se una pornostar si faccia sempre i porci comodi suoi, anche perché considero Il settore del porno un settore molto difficile.
Forse Malena sta affrontando ciò che molte sue colleghe hanno affrontato nei decenni: probabilmente lo sta affrontando da persona molto volubile e, credo, emotivamente impreparata.
Vedo con un esempio.
Quanche tempo fa ho seguito un'intervista a Julia Ann, pornostar americana piuttosto conosciuta anche dalle nostre parti: a 54 anni compiuti, ha dichiarato di fare ancora porno per necessità economiche, ma di non avere più la resistenza di quando era giovane.
Ha aggiunto di avere molti più pensieri e problemi nel gestire la sua vita, di trovarsi in difficoltà con partner maschi giovani e molto impetuosi, caricati da una forza ed una vitalità che spesso la lascia più dolorante che appagata, molto sudata per la fatica e per gli sbalzi ormonali dell'età.
L'ho trovata una persona onesta e consapevole, che purtroppo sa di dover continuare a fare porno perché altrove non troverebbe un lavoro.
Del resto, non si contano le pornostar che escono e rientrano nel settore dopo qualche anno, quando constatano - appunto - che non riescono ad impegarsi altrove.
Permettimi un approfondimento, che spero di riuscire a compiere in poche righe.
A non starci con la testa , a mio avviso, è oggi una rilevante parte della popolazione italiana, senza distinzione tra uomini e donne e di mestiere svolto: da almeno venti anni è tutto un florilegio di cambiare vita, cambiare interessi, cambiare mood, ripartire, reinventarsi, rilanciarsi.
Sia chiaro: non solo nel lavoro, che anzi spesso è visto come un inutile inciampo.
Vado con degli esempi.
Alcuni miei conoscenti, maschi ultrasessantenni, pur avendo un lavoro impegnativo che dovrebbe occuparli, ogni due mesi trovano qualche hobby che li tenga il più possibile fuori di casa e lontani da moglie, figli e nipoti.
Uno di essi, già venti anni fa maturò una gran passione per i rally amatoriali, nei quali sfasciò varie auto, e talvolta anche se stesso: eppure, siccome la degenza in ospedale costituiva un allontanamento dalla famiglia, considerava l'esperienza ottima e, appena ristabilito, riprendeva a correre e sfasciare auto come un ossesso.
A seguito di un ritiro della patente, ha scoperto la bicicletta: apriti cielo.
Da qualche anno è tutto un suo partecipare a qualunque gara ciclistica si svolga in Italia; durante le vacanze, impone ai familiari località che siano idonee a cronoscalate.
Un altro, ex discreto atleta da giovane, sebbene che da adulto un infartone lo abbia colto lasciandolo miracolosamente vivo, non perde occasione per sfidare in gare sportive atletiche i figli dei suoi amici: i quali talvolta si fanno battere, ma solo per non vederlo stramazzare al suolo e non dovere chiamare ambulanza ed automedica con unità coronarica mobile di supporto ( cosa appunto avvenuta in occasione dell'infartone).
In realtà, credo entrambi cerchino di suicidarsi, ma se glielo dici si incazzano.
Ecco: credo Malena abbia caratteristiche simili, in quanto non accetta mai il suo presente.
La differenzia dai miei conoscenti il fatto che essi sono stimati professionisti di settori intelletuali/imprenditoriali: dunque non dovranno mai comunicare l'abbandono della professione, salvo che per pensionamento.
Un pensionamento che , a quanto mi risulta, il settore porno non ha mai seriamente organizzato.
Sì, è un'analisi molto vera.
Ed in effetti Malena, in aggiunta a quanto sopra ho esposto, sconta una marcata caratteristica femminile: la volubilità.
Conosco decine di donne che cambiano idea: il dramma è che, se fino a qualche tempo fa la cambiavano ogni due/tre mesi, oggi non arrivano a fine ora.
Nessuna di esse fa la pornostar, purtroppo: almeno avrei potuto provarci, in quell'ora nella quale si dichiaravano entusiaste del lavoro.
Il record di volubilità comunque l'ho constatato in una tipa delle mie parti: inizia la frase con un'opinione, la chiude con quella opposta.
Tuttavia la trovo divertente, forse perché non devo lavorarci.