Messaggio in bottiglia per tommythepunter: ti ho pensato.

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Sottotitolo: C’era una volta un puttaniere.

Ciao Tommy, amico virtuale di forum e di chat,
quante parole tra noi due, quante promesse, quante storie. Ti avevo promesso una mia nuova recensione che avrei messo sulla sezione svizzera, su una nuova troia che mi sarei voluto scopare lunedì a Chiasso. Poi invece ho tirato dritto per Lugano. Il socio/maestro di scorribande, infatti, mi aveva preceduto avvertendomi della mancanza di “materia prima”. Così sono andato a Lugano nei miei soliti bordelli che frequento. Ti avevo promesso che avrei pensato a te mentre mi sarei dovuto inculare una nuova troia. Che avrei dovuto esorcizzare le tue continue ansie e remore per andare a puttane, dandoti coraggio e nuova linfa. Scusami, per questa volta, non ci sono riuscito. Avrei dovuto sorreggere le tue infinite tentazioni e vincere i tuoi sensi di colpa, a me non mai dichiarati, ma che intuisco spesso nei nostri dialoghi. Ma purtroppo ha vinto in me il tedio e l’abitudine che ormai, spesso, mi avvince da qualche tempo a questa parte. Che cosa ci accomuna tra noi? Nulla. Forse solo la passione per la figa (come la chiamo io). Per il resto siamo agli antipodi. Tu con una vita regolare, io con una vita sentimentalmente disastrosa. Tu con una fidanzata che probabilmente sposerai e diecimila tentazioni attorno a te che ti assediano. Io orami senza compagna da molto tempo, molte troie attorno e poche tentazioni. Forse quasi più nessuna. Lunedì sono andato con una troia che già più volte mi ero scopato. Praticamente, ormai, una sorta di amica che sa’ assecondarmi in tutto. Me la sono inculata nonostante non fosse “preparata” come dice lei. Ed infatti non ti dico l’odore e le condizioni del mio arnese dopo. Non posso recensirla perché l’ho già fatto nella apposita sezione tempo fa’. Ma non è questo il punto. Ti dico che dopo essermela scopata, non ci crederai, ma ho pensato a te. Ed ho pensato di invidiarti perché mentre tu, ancora giovane virgulto, ansimi e sogni fighe da sbatterti, io sto arrivando lentamente alla nausea. Già, proprio così. In fondo ne avevamo già parlato. Ma non in questi termini. Mi guardo attorno e vedo il vuoto fatto di bellissime donne che infondo, oltre al corpo, non hanno altro da dire o da emozionarmi. E quelle che invece hanno da dire e con cui mi soffermo, spesso, raccontano bugie o hanno storie che forse sarebbe meglio non aver mai ascoltato. Ed allora ripenso ancora a te ed alla mia sopravvenuta aridità. Penso alle tue emozioni per una scappatella che non provo quasi più, alle tue ansie, alle tue eccitazioni, ai tuoi sogni di andare da una bellissima escort. Tu dici che io sono più puttaniere di te perché ho avuto più esperienze ma io dico che vorrei essere te, perché solo chi ha i tuoi sogni e le tue pulsioni può essere un vero puttaniere.
Ti abbraccio,
Hilts
 
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Caro Hilts ,non ci conosciamo ma come ti capisco.Piu' volte ho avuto modo di leggere le tue recensioni e apprezzare le tue capacita' di analisi e dialettiche oltre che riconoscere la tua grande esperienza sul campo.Che dire ,forse ad un certo punto , dopo tanti anni di praticantato,meno abbagliati dalle forme sinuose e le promesse ammalianti, ci si chiede quale sia il senso di questa che tu chiami come me passione e la risposta e' difficile da trovare. Abituati ormai a bellezze di ogni genere ed esperti nel riuscire a strappare prestazioni al limite del consentito dal buon senso comune,diventa difficile trovare quel "quid" che possa entusiasmare come le prime volte.Allora cosa ci spinge ad ad andare avanti su questa strada impervia? L'illusione di trovare un amore consapevoli delle mille difficolta'che comporta una cosa del genere,l'abitudine di una pratica che comunque in qualche modo per istinto ci attrae,la dipendenza mentale che facciamo finta di non avere,non so ma certo e'che non riusciamo a farne a meno.
Allora probabilmente e' proprio questo il punto.Non riuscire a cambiare strada,senza moralismi ovviamente,ma benche' saturi di tutto cio',siamo sempre li' presenti,ad intervalli alterni,con questa o quella ,ma inevitabilmente sempre presenti.
Ora il cruccio e' questo:perche' non rinunciare a qualcosa che non ci da piu'le sensazioni di una volta.La risposta e' difficile,forse siamo nella perenne ricerca di qualcosa che non troviamo o che addirittura nemmeno sappiamo di cercare o forse ancora non sappiamo realmente piu' cosa vogliamo,avendo ottenuto quasi tutto cio' che e' considerato ottenibile da questo ambiente.
Allora Hilts cosa dirti oltre che avere tutta la mia comprensione?
Meglio ridurre al minimo i pensieri e le nostre visite (l'astinenza e' miglior afrodisiaco a mio parere) e ritrovare la bellezza delle nostre prime scorribande nei sorrisi delle ragazze inesperte,nella maturita' delle donne consumate,nel piacere nell'incontrare quelle che consideriamo amiche e perche' no ,fare sesso con belle e giovani ragazze che fino a prova contraria ,almeno per me sarebbe cosi' difficile che si verifichi fuori da questo ambiente.
Quello che veramente voglio augurarci e' ritrovare lo spirito e il piacere nei confronti di una pratica che senza la quale molto del nostro tempo libero probabilmente sarebbe stato piu' noioso e meno stimolante.
A presto.
P.S. cosa darei ,a proposito di perversioni, per sapere chi era colei che non era "preparata" e ha ridotto il tuo arnese in quello stato. :)
 
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Sottotitolo: C’era una volta un puttaniere.

Ciao Tommy, amico virtuale di forum e di chat,
quante parole tra noi due, quante promesse, quante storie. Ti avevo promesso una mia nuova recensione che avrei messo sulla sezione svizzera, su una nuova troia che mi sarei voluto scopare lunedì a Chiasso. Poi invece ho tirato dritto per Lugano. Il socio/maestro di scorribande, infatti, mi aveva preceduto avvertendomi della mancanza di “materia prima”. Così sono andato a Lugano nei miei soliti bordelli che frequento. Ti avevo promesso che avrei pensato a te mentre mi sarei dovuto inculare una nuova troia. Che avrei dovuto esorcizzare le tue continue ansie e remore per andare a puttane, dandoti coraggio e nuova linfa. Scusami, per questa volta, non ci sono riuscito. Avrei dovuto sorreggere le tue infinite tentazioni e vincere i tuoi sensi di colpa, a me non mai dichiarati, ma che intuisco spesso nei nostri dialoghi. Ma purtroppo ha vinto in me il tedio e l’abitudine che ormai, spesso, mi avvince da qualche tempo a questa parte. Che cosa ci accomuna tra noi? Nulla. Forse solo la passione per la figa (come la chiamo io). Per il resto siamo agli antipodi. Tu con una vita regolare, io con una vita sentimentalmente disastrosa. Tu con una fidanzata che probabilmente sposerai e diecimila tentazioni attorno a te che ti assediano. Io orami senza compagna da molto tempo, molte troie attorno e poche tentazioni. Forse quasi più nessuna. Lunedì sono andato con una troia che già più volte mi ero scopato. Praticamente, ormai, una sorta di amica che sa’ assecondarmi in tutto. Me la sono inculata nonostante non fosse “preparata” come dice lei. Ed infatti non ti dico l’odore e le condizioni del mio arnese dopo. Non posso recensirla perché l’ho già fatto nella apposita sezione tempo fa’. Ma non è questo il punto. Ti dico che dopo essermela scopata, non ci crederai, ma ho pensato a te. Ed ho pensato di invidiarti perché mentre tu, ancora giovane virgulto, ansimi e sogni fighe da sbatterti, io sto arrivando lentamente alla nausea. Già, proprio così. In fondo ne avevamo già parlato. Ma non in questi termini. Mi guardo attorno e vedo il vuoto fatto di bellissime donne che infondo, oltre al corpo, non hanno altro da dire o da emozionarmi. E quelle che invece hanno da dire e con cui mi soffermo, spesso, raccontano bugie o hanno storie che forse sarebbe meglio non aver mai ascoltato. Ed allora ripenso ancora a te ed alla mia sopravvenuta aridità. Penso alle tue emozioni per una scappatella che non provo quasi più, alle tue ansie, alle tue eccitazioni, ai tuoi sogni di andare da una bellissima escort. Tu dici che io sono più puttaniere di te perché ho avuto più esperienze ma io dico che vorrei essere te, perché solo chi ha i tuoi sogni e le tue pulsioni può essere un vero puttaniere.
Ti abbraccio,
Hilts

Ciao amico,
ho letto il tuo messaggio sincero, che mi ha lasciato pieno di sensazioni forti e variegate tra loro nell'anima. Non ti risponderò con una valanga di parole, che peraltro annoierebbero chi legge e non è coinvolto in questa discussione. Voglio semplicemente ringraziarti per la sincerità, sebbene nascosta da un account e dalla privacy di un forum, con la quale ti sei consegnato ai nostri discorsi, mai retoricamente, mai falsamente. Ti dico solo che le emozioni che provo all'idea di tornare a far parte di questo "mondo" non sono mai passate, anzi, la tentazione è quintuplicata in queste sere. Un abbraccio, spero di sentirti presto.

Grazie
 
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Perdonate l'intromissione,complice uno stupendo fruttato bianco a pranzo che ha ispirato la vena poetica.
Saluti.
 
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Caro betternow, non devi affatto scusarti. Anzi sono io che ti ringrazio del tuo intervento che porta la tua esperienza ed il tuo vissuto. Questo thread ha preso ispirazione dalle lunghe “chattate” tra me e tommy, ma ciò non significa certo che sia “chiuso” agli interventi ed alle esperienze di tutti. Il significato del thread riposa nel sottotitolo e riguarda la nostalgia del passato che ho quando vado a puttane, quasi una dimensione proustiana, quasi alla ricerca del tempo perduto di un puttaniere. Forse è la nostalgia che provano molti, o buona parte di noi, quando andiamo a puttane. Si è vero, non ci conosciamo personalmente, né io, né te, né tommy, ma ognuno ha avuto il suo percorso. Ognuno ha le sue storie diverse da raccontare. Ognuno con il suo bagaglio di esperienze e di emozioni che si porterà sempre dietro, intento a percorrere una strada che cambia sempre scenario. Parlare con tommy, per certi aspetti, mi ha ricordato quando avevo iniziato ad andare a puttane molti anni fa’ ed incamminarmi su questo sentiero. Si “nasce” da un lato con il desiderio e la tentazione di andare e dall’altra il freno di “resistere” o per timidezza o per remore sociali o morali o perché "ingabbiati" da una donna. Poi il primo passo. Ancora me lo ricordo adesso con la mia prima stradale. Inizi anni novanta, allora era molto più facile, senza ordinanze e senza mega “pattuglioni”. Poi, la mia prima sortita in un bordello svizzero. Ed anche quella la ricordo come se fosse ora: Corona giugno 2004 in un assolato venerdì pomeriggio. Pensa, mi portò colui che all’epoca era il mio “capo/maestro” di lavoro di allora. L’uomo più stronzo che abbia mai incontrato nella mia vita ma a cui sono ancora molto legato affettivamente, nonostante le nostre strade siano state divise e non ci si senta più dal 2009. Anche qui ci sarebbe da scrivere una storia. La prima volta che varchi l’ingresso di un bordello. Ma credo che per tutti sia così, quasi come un marchio a fuoco difficile da dimenticare. Poi, le prime esaltanti esperienze così come i grossi missili che ti lasciavano l’amaro in bocca. Poi i ricordi legati magari ad una che ci ha colpito il cuore e che continuiamo ad andare a trovare e frequentare anche “fuori” da quei recinti artefatti. Poi, dall’altra, la scoperta magari di grandi bugie o di storie inventate che inevitabilmente ci hanno ferito. Ma infondo non sono vere ferite giacché in situazioni del genere già si parte prevenuti. Infine, l’aridità, l’indifferenza che spesso può sopraggiungere quando si sono vissute troppe storie sia nel mondo pay sia, soprattutto, nel mondo free, dove spesso si vivono le esperienze più dolorose. Non lo so quale sia il tuo percorso o i percorsi che hanno segnato gli iscritti di questo forum. Chiacchierare, però, con un ragazzo come tommy, assediato dalle tentazioni, mi ha riportato alla mente quei momenti iniziali, quelle passioni che mi hanno fatto esaltare. Sono le storie, credo, di molti di noi che spesso ritornano. Ed alla fine la nostalgia per un puttaniere che non c’è più o che, almeno , non ha più gli occhi di tommy ma che vorrebbe ritornare ad averli. Ogni nostalgia, insegna Proust, ha il suo tempo ritrovato. Forse per me è tommy. Tu betternow dici che dopo un lungo percorso non sappiamo più cosa cercare. Forse è vero. Più di una volta, soprattutto di recente, nonostante aver ricevuto prestazioni al top, sono tornato a casa indifferente ed, a volte, quasi con le lacrime agli occhi e, purtroppo, non dalle risate. Tu dici che forse la soluzione può essere quella di fermarsi e di aspettare che la “voglia” ritorni. Questa può essere sicuramente una strada ma non è detto che lo sia per tutti. Ognuno di noi ha strade differenti e modi di ricerca diversi. Per parte mia cercherò di andare avanti, a modo mio, nel ritrovare gli occhi di tommy.
Un caro saluto,
Hilts
 
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Le tue parole tradiscono uno spessore e una sensibilita'fuori dal comune ,al di la'dell'invidioso palmares di "culi violati" . Se questo
pero' ti porta alle lacrime di cui mi parlavi,allora bisogna orientare meglio la bussola.E' vero al cuore non si comanda e inevitabilmente veniamo stregati talvolta da queste creature che venduta la loro anima a chissa' chi, intrecciano in maniera sorprendente le piu' disparate qualita'e non accettando noi questo bizzarro destino ne soffriamo.
Ma questo Caro Hilts e' un affare che dobbiamo imparare a gestire,
in contrasto con la sensibilita' e la ragione.
Allora meno si e' coinvolti meglio e'anche se e' difficile,lo so.
Se poi le lacrime derivano da un insoddisfazione di natura diversa ,allora bisogna fermare i pensieri Hilts,perche'sono quelli che vanno avanti e fanno stare male.Non si puo' in questo mondo essere profondi
se si e' sensibili perche'allora la sofferenza e'inevitabile.
Questo mi ha insegnato l'esperienza ,un po' piu'lunga della tua pure monumentale.Non voglio insegnare nulla. Non ho la presunzione ne'e' il mio stile ma le tue parole mi colpiscono.
Certo ,pensare e' prerogativa delle persone intelligenti quale tu sei ma la sofferenza e'dietro l'angolo.
Allora impariamo a non approfondire in controtendenza con cio' che ci consiglia l'istinto che ci porta ad avvicinarci ,a capire e condividere. Dobbiamo imparare ad essere superficiali e godere dei soli istinti primordiali che forse da ragazzi ci spingevano ora annebbiati da una visione matura e completa.
Leggerezza Hilts,leggerezza e nuove frontiere.AD MAIORA.
Ciao Amico.
 
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Le tue parole tradiscono uno spessore e una sensibilita'fuori dal comune ,al di la'dell'invidioso palmares di "culi violati" . Se questo
pero' ti porta alle lacrime di cui mi parlavi,allora bisogna orientare meglio la bussola.E' vero al cuore non si comanda e inevitabilmente veniamo stregati talvolta da queste creature che venduta la loro anima a chissa' chi, intrecciano in maniera sorprendente le piu' disparate qualita'e non accettando noi questo bizzarro destino ne soffriamo.
Ma questo Caro Hilts e' un affare che dobbiamo imparare a gestire,
in contrasto con la sensibilita' e la ragione.
Allora meno si e' coinvolti meglio e'anche se e' difficile,lo so.
Se poi le lacrime derivano da un insoddisfazione di natura diversa ,allora bisogna fermare i pensieri Hilts,perche'sono quelli che vanno avanti e fanno stare male.Non si puo' in questo mondo essere profondi
se si e' sensibili perche'allora la sofferenza e'inevitabile.
Questo mi ha insegnato l'esperienza ,un po' piu'lunga della tua pure monumentale.Non voglio insegnare nulla. Non ho la presunzione ne'e' il mio stile ma le tue parole mi colpiscono.
Certo ,pensare e' prerogativa delle persone intelligenti quale tu sei ma la sofferenza e'dietro l'angolo.
Allora impariamo a non approfondire in controtendenza con cio' che ci consiglia l'istinto che ci porta ad avvicinarci ,a capire e condividere. Dobbiamo imparare ad essere superficiali e godere dei soli istinti primordiali che forse da ragazzi ci spingevano ora annebbiati da una visione matura e completa.
Leggerezza Hilts,leggerezza e nuove frontiere.AD MAIORA.
Ciao Amico.

errata corrige: invidiabile palmares e non invidioso,(maledetto fruttato),forse ce ne sono altri.
 
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  • #8
(...) Caro Hilts e' un affare che dobbiamo imparare a gestire,
in contrasto con la sensibilita' e la ragione.
(...) Dobbiamo imparare ad essere superficiali e godere dei soli istinti primordiali che forse da ragazzi ci spingevano ora annebbiati da una visione matura e completa.
Leggerezza Hilts,leggerezza e nuove frontiere.AD MAIORA.
Ciao Amico.

Caro betternow, vediamo se con queste mie nuove recensioni su sole e miriam sono riuscito a riscattarmi trovando la leggerezza di cui parli. Ti dirò, nell'impresa mi ha dovuto aiutare il mio amico Tonio.
Ti consiglio di metterti seduto e di stappare la tua bottiglia preferita di fruttato prima di leggere.
Un saluto da amico.
Hilts

http://community.punterforum.com/showthread.php?t=50277&p=1524728&viewfull=1#post1524728
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=93770&p=1526385&viewfull=1#post1526385
 
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.............caro Hilts, ho letto i tuoi post e in molto di quello che dici mi riconosco......la cosa peggiore è il disincanto... all'alba dei 55 dopo un matrimonio tre convivenze e altre storie, tra cui un lungo passato da puttaniere praticamente dal 1998 a tutt'ora...............anche io mi sono stancato di quasi tutto, manca l'entusiamo la voglia di scoprire, in più la profonda delusione delle femmine che ormai considero solo buchi da riempire, non mi stimola quasi più nulla...........
sinceramente spero che sia solo un periodo negativo che fra un pò passerà, anche se ormai sono un paio d'anni che va avanti sto andazzo..................
se qualcuno ha qualche ricetta la posti..........pur di uscire da questo limbo son disposto a provare vostre proposte................
 
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godo, dell'amicizia (virtuale) di Tommy.
ne condivido appieno le scelte e comporendo profondamente lo stato d'animo con il quale sta vivendo le conseguenze .

ma tant'è ..
non ci sono scelte indolore , e i mutamenti creano sempre , almeno all'inizio degli scompensi.

allo stesso tempo però sono necessari per vivere appieno quella che per qualcuno è una chimera (la vita di coppia , nella massima sincerita, ndr) per altri una realtà consolidata .

i vizi logorano, in tutti i sensi .
soprattutto chi ha il "vizio" di spostare l'asticella un po piu in alto .

esperienze come quelle di Hilts e Betternow, come sempre ci insegnano qualcosa .

ascoltare è giusto ,
comprendere gentile,
condividere difficile .

grazie a tutti voi per ciò che avete scritto .
 
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Innanzitutto faccio come sempre i complimenti ad Hilts sia per il contenuto sia per l'esposizione, e sommessamente dico la mia consapevole che in questi casi non esiste mai un giusto o sbagliato, semplicemente esistono sensazioni che ognuno di noi prova in base al proprio vissuto ed alla propria sensibilità d'animo.

Da quanto letto potrei dire ad Hilts che mi sembra un punter romantico nell'accezione letteraria del termine, ma scrivo e rispondo ad Hilts e agli altri con questa mia che vuole essere una sorta di riflessione ad alta voce scrivo a voi per parlare a voi ed anche a me stesso. In effetti il senso di non appagamento e di mancanza di trasgressione di adrenalina che mi dava un incontro con la pay è scemato via via che gli incontri sono andati aumentando diventando quasi “normale”, in fondo io sono anche single e quindi non debbo inventare sotterfugi o render conto a nessuno di ciò che faccio, pertanto mi son messo alla ricerca di cose un poco differenti di qualche numero ma se questo è bastato aper un po' a darmi qualche soddisfazione non solo fisica, poi ovviamente è scemato anch'esso.
Ma qui e parlo per me ovviamente si affaccia un altra questione, il senso di solitudine dell'anima, ovvero vedo altri magari accompagnati che resistono alla tentazione ed hanno un motivo per farlo, ecco dopo alcune esperienze in ambito free, affiora il mio cinismo, non vedo motivo per rinunciare alle tentazioni se non il rispetto verso un impegno che mi son preso nei confronti di un'altra persona, sarò all'antica ma per me la parola data ha ancora un significato, ecco in questa mia coerenza posso resistere ma non per il rispetto l'altra persona perchè appunto la disillusione nell'amore e dell'amore è forte.
Credo quindi che l'andare a pay per me e forse anche per l'amico Hilts sia una sorta di cura compassionevole per cercare di lenire altri dolori profondi ed intensi che son presenti nell'animo.
L'andare a pay e come un antidolorifico che provoca assuefazione...il dolore le cicatrici dell'animo son presenti e costanti, prendiamo la medicina e per un po' stiamo meglio ma, dobbiamo sempre aumentare i dosaggi, fino al punto che per quanto ne prendiamo il dolore riaffiora e continua.
Ogni tanto penso a parti inverse cosa farei...Mi chiedo infatti cosa fare i se sapessi che la mia ragazza fa la pay, beh prima cercherei di capire perchè lo fa, diciamo motivazioni economiche perchè magari con uno solo dei due che lavora un futuro non sarebbe possibile...forse sarà assurdo ma potrei anche dire che una ragazza con le palle e che se lo fa per la coppia chapeau! Dall'altro lato probabilmente sarei un misto tra l'incazzato ed il geloso, dipende se lo scopro o se con sincerità mi viene detto fin da subito.
Certo è che la delusione nei rapporti umani ultimamente, nel mio “mondo” mondo sta raggiungendo livelli che non pensavo di vedere...non solo nei rapporti di coppia ma anche nei rapporti di amicizie ventennali, vedo tanta ipocrisia e perbenismo di facciata...tutto ciò mi porta ad essere più duro, più cinico, più egoista se vogliamo e soprattutto diffidente... .
Questa diffidenza e disillusione porta inevitabilmente a conseguenze nei rapporti interpersonali in generale, da un lato il cuore non smette di battere e sperare in una sorta di stabilità sentimentale, trovare qualcuna su cui poter fare reale affidamento, dall'altro la regione smorza e spegne queste speranze proprio alla vista di come “gira il mondo”. Così sorrido amaramente sentendo chi prova ancora le emozioni dell'andare a pay ripensando anche alle mie emozioni delle prime esperienze, eppure nonostante tutto continuo a bazzicare le pay...per noia, per staccare la spina, o per chissa quale altro motivo...per calmare il dolore dell'anima che come l'onda del mare c'è sempre, ma a volte è alta e corta e dove batte squassa e crea danni a volte è bassa e lunga e dolcemente culla la memoria con la malinconia di ripensare alle gioie del passato.
Provo a vedere se altre attività riescano a dare adrenalina a distogliere l'attenzione da certe ferite ed a volte ci si riesce...eppure torno ad andare a pay.
Son bulimico di pay, drogato forse...eppure nonostante la lucidità ed il vuoto che si sente dopo l'illusione che fornisce l'avventura di andare a pay ancora non trova un sostituto.
Molto probabilmente ciò che cerchiamo non è un “numero” che solo con certe pay si può fare...ma è un sentimento profondo quanto profonda è la nostra delusione, e l'andare pay cerca solo di colmare un po' questo solco profondo. Per un istante vogliamo rivivere una gioia che ci ha squassato l'anima, e per ritrovare quell'emozione, pur consapevoli dell'impossibilità, la cerchiamo in una pay ma il rapporto sessuale per quanto mirabile e stratosferico è solo una parte del tutto e resterà sempre un qualcosa di non completo.

Un in bocca al lupo a tutti i punter “romantici” ed alle nostre muse entrambi parte di un gioco difficile e meno tenero di quanto si pensi.
 
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mazzate sul membro
caro collega Agenore consolati che hai fatto la radiografia del mio stato di vita....però vorrei farti partecipe del mio riflettere ...io mi sono detto va bhè il mondo va così.. ma io non cambio per il mondo se ho amore e principi saldi su amicizia lavoro ecc nel mio piccolo continuo a crederci anche se gli altri mi snobbano o mi deridono...e quelle misere situazioni che capitano nel trovare persone VALIDE le assaporo con tutta la mia forza..inoltre non sarò mai solo perchè ho un grande amico che mi accompagna sempre cioè ME STESSO...sono io che posso cambiare la mia vita non gli altri.... anch'io vado a pay ,più con le fidelizzate, ma so che è un diversivo (sano).. ho provato a far capire a loro il mio stato d'animo, tanto da rendere meno falso il rapporto, o entrare nel loro stato d'animo per lo stesso motivo..ma si è sempre rilevato un flop.... quindi ogni incontro lo prendo come va senza poi restare con il vuoto... anzi cerco di metterci un pò di fantasia: tipo mi ricordo con una pay a VI dissi dai facciamo una scommessa vediamo se resisto 1 ora? e lei non ci credo! bene le dico se resisto 1 ora è gratis altrimenti ti pago il doppio lei OK OK!! bhe ho resistito 20 minuti (e con il fiatone)ma ne valeva pena perchè il resto dell'incontro è stato tutto un social veramente divertente e non falso inoltre non ha voluto il doppio ...conservo ancora questi ricordi...
desidero anch'io un sana famiglia ma dopo la mia esperienze di vita vissute sono felice di restare single.... e sono grato alle pay anche stronze perchè senza loro sarebbe dura...non lo so se a qualcuna ho lasciato un ricordo (non liquidale) lo spero ...infondo siamo tutti umani...
forse il segreto è conservare sempre lo spirito avventuriero fino alla morte...
 
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Sotto certi aspetti nenneno io cambio forse non ne son capace, per parola è parola ed amicizia è amicizia, il difficile oggi è trovare persone vere. Il vuoto che sento non è dovuto ma alle emozioni che certi incontri suscitano, perchè mi ricordano o mi fanno risvegliare la passione che si ha quando ci si innamora. Per il resto visto ciò che ci circonda mi ritengo fortunato ad esser single ciò non toglie che il cuore continui a pulsare.
E preferisco certe pay, consapèevoli del loro ruolo, che sanno dare delle emozioni con fredda onestà sapendo entrambi il proprio ruolo, che certe "puttane" che non fanno la vita ma che son false lorò sì più delle pay.
 
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Sei un Grande Hilts, sei sulla "retta via",capita a tutti di smarrirsi qualche volta,l'importante e' riprendersi,poi un Senatore come Te.
Ho letto senza fruttati,questa volta,vediamo se ci ho rifilato lo stesso qualche errore.
p.s. Ma della nuova perla arrivata da poco all'oceano sappiamo niente?
 
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Sei un Grande Hilts, sei sulla "retta via",capita a tutti di smarrirsi qualche volta,l'importante e' riprendersi,poi un Senatore come Te.
Ho letto senza fruttati,questa volta,vediamo se ci ho rifilato lo stesso qualche errore.
p.s. Ma della nuova perla arrivata da poco all'oceano sappiamo niente?

Bo, speriamo di essere sulla "retta via", anche se molte delle considerazioni di odlfly e di a.agenore mi riguardano ed in parte condivido. Avrei molto da scrivere sulla perdita di entusiasmo ma, per ora, scusatemi non vi tedierò ulteriormente. Ho poco tempo e sono in fase di partenza. Quando troverò il giusto momento vi prometto di ritornarci su.

OT Sono passato in tarda serata nel week end al GM ma non ho visto questa nuova "perla" di cui parli. Forse mi è scappata. Sono andato al MR ed ho visto una mora (capelli a caschetto) molto carina nuova. Poi ho testato una nuova rom (tale Bella/Lory) ed, in più, ho testato anche una mia vecchia conoscenza caraibica con cui non ero mai salito. Farò rece nelle apposite sezioni ma dovrai pazientare perché per un po' vi lascio. Nulla di grave, vado in vacanza al mare. Chissà che non mi faccia bene per rinfrescarmi un po' anche le idee.
Un saluto,
Hilts
 
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La città del sole
Approfitto di questo spazio molto interessante per lasciare una mia riflessione, cosa che non faccio ormai da qualche tempo.
Forse tutte le cose, anche le più belle, alla lunga stancano, almeno un po', logorano.
Sono ormai da dieci anni in questo "magico" mondo del sesso a pagamento e da qualche tempo vivo una fase di stanca. Soltanto qualche anno fa non avrei mai nemmeno potuto lontamente immaginare questo, eppure è successo, succede. Ho cominciato per curiosità, perchè ho sempre avuto una forte e innegabile attrazione verso tutto questo e ho cominciato anche per necessità. Nessuna donna nella vita di tutti giorni e quale soluzione migliore se non questa?
Passano i primi anni, intervallati anche dalle prime vere e proprie esperienze in ambito sentimentale che mi avevano portato ad una temporanea sospensione della mia carriera, poi ripresa a spron battutto una volta tornato single. Ma, come e più dei primi passi, oltre al sesso ho sempre cercato qualcosa in più. Il coinvoglimento, un contatto umano. Insomma, quello che non avevo.
Il sesso a pagamento era il surrogato di quanto non avevo, di quanto desideravo. La strada più facile, più agevole. Guardare, cercare, contattare, pagare e...
Persone, storie emozioni, luci, colori, sapori. Con il passare del tempo e degli incontri, inconsciamente ho voluto, ho avuto, ho desiderato sempre di più. Ho alzato l'asticella,sempre più. E siccome la vita è così imprevedibile e strana, capita, senza nemmeno accorgersene, di superare quei confini ideali che sarebbe conveniente non varcare, non oltrepassare. Farlo porta inevitabilmente delle conseguenze. Come, per esempio, cominciare a vedere in maniera diversa questo universo e chi lo popola. Loro e noi, loro e io.
Forse è solo questo maledetto tempo che passa e se ne va senza aspettarci, senza rispettarci e che ci rende più deboli, più rammoliti, più romantici e sconclusionati. E tutte quelle che erano certezze incrollabili, iniziano a scricchiolare.
Ho sempre teorizzato la possibilità di stare solo. Il desiderio di non aver bisogno di nessuno, la bellezza della libertà e perchè no, l'opportunità di saltare di fiore in fiore senza remore. Non che mi consideri un dongiovanni, tutt'altro!
Ma poi succede qualcosa che quasi mette in crisi la tua visione del mondo...
L'attrazione verso il sesso a pagamento c'è, rimane. Ma, accanto ad essa, sorge anche una specie di rifiuto. E' un bifrontismo, due facce della stessa medaglia. Forse è, come già detto, un momento di stanca, forse è come dopo aver mangiato moltre porzioni del tuo dolce preferito. Forse è anche il desiderio di qualcosa di "normale". Normale, normale, ma che significa normale? E soprattutto, ne sarei capace? Sarei capace di buttarmi in quello che ho cercato di evitare, anche scegliendo questo mondo? che porta un sacco di rogne, problemi, tempo, salute, denaro? Vale la pena? Non lo so.
Da molto, tanto tempo non mi lancio all'avventura. Pigrizia, pensieri, il timore di non trovare ciò che vorrei (forse le mie pretese sono diventate eccessive), di gettare al vento i miei quattrini e soprattutto il desiderio di non tornare a casa più vuoto di prima.
 
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Approfitto di questo spazio molto interessante per lasciare una mia riflessione, cosa che non faccio ormai da qualche tempo.
Forse tutte le cose, anche le più belle, alla lunga stancano, almeno un po', logorano.
Sono ormai da dieci anni in questo "magico" mondo del sesso a pagamento e da qualche tempo vivo una fase di stanca. Soltanto qualche anno fa non avrei mai nemmeno potuto lontamente immaginare questo, eppure è successo, succede. Ho cominciato per curiosità, perchè ho sempre avuto una forte e innegabile attrazione verso tutto questo e ho cominciato anche per necessità. Nessuna donna nella vita di tutti giorni e quale soluzione migliore se non questa?
Passano i primi anni, intervallati anche dalle prime vere e proprie esperienze in ambito sentimentale che mi avevano portato ad una temporanea sospensione della mia carriera, poi ripresa a spron battutto una volta tornato single. Ma, come e più dei primi passi, oltre al sesso ho sempre cercato qualcosa in più. Il coinvoglimento, un contatto umano. Insomma, quello che non avevo.
Il sesso a pagamento era il surrogato di quanto non avevo, di quanto desideravo. La strada più facile, più agevole. Guardare, cercare, contattare, pagare e...
Persone, storie emozioni, luci, colori, sapori. Con il passare del tempo e degli incontri, inconsciamente ho voluto, ho avuto, ho desiderato sempre di più. Ho alzato l'asticella,sempre più. E siccome la vita è così imprevedibile e strana, capita, senza nemmeno accorgersene, di superare quei confini ideali che sarebbe conveniente non varcare, non oltrepassare. Farlo porta inevitabilmente delle conseguenze. Come, per esempio, cominciare a vedere in maniera diversa questo universo e chi lo popola. Loro e noi, loro e io.
Forse è solo questo maledetto tempo che passa e se ne va senza aspettarci, senza rispettarci e che ci rende più deboli, più rammoliti, più romantici e sconclusionati. E tutte quelle che erano certezze incrollabili, iniziano a scricchiolare.
Ho sempre teorizzato la possibilità di stare solo. Il desiderio di non aver bisogno di nessuno, la bellezza della libertà e perchè no, l'opportunità di saltare di fiore in fiore senza remore. Non che mi consideri un dongiovanni, tutt'altro!
Ma poi succede qualcosa che quasi mette in crisi la tua visione del mondo...
L'attrazione verso il sesso a pagamento c'è, rimane. Ma, accanto ad essa, sorge anche una specie di rifiuto. E' un bifrontismo, due facce della stessa medaglia. Forse è, come già detto, un momento di stanca, forse è come dopo aver mangiato moltre porzioni del tuo dolce preferito. Forse è anche il desiderio di qualcosa di "normale". Normale, normale, ma che significa normale? E soprattutto, ne sarei capace? Sarei capace di buttarmi in quello che ho cercato di evitare, anche scegliendo questo mondo? che porta un sacco di rogne, problemi, tempo, salute, denaro? Vale la pena? Non lo so.
Da molto, tanto tempo non mi lancio all'avventura. Pigrizia, pensieri, il timore di non trovare ciò che vorrei (forse le mie pretese sono diventate eccessive), di gettare al vento i miei quattrini e soprattutto il desiderio di non tornare a casa più vuoto di prima.

penso siano riflessioni che abbiamo fatto tutti quelli che abbiamo superato una certa soglia (mix di esperienza e di età anagrafica)... sono tutte considerazioni, che anche io infatti ho fatto. A differnza tua io ho una vita di coppia, qualche trombamica e ogni tanto mi concedo anche la scopata pay! ricerca del proibito, dell'emozione più forte? oggi non credo sia questo, almeno per me. Ho avuto e avrò ancora momenti di calo d'interesse, che poi si è risvegliato e che si risveglierà prepotentemente ed orgogliosamente. Do quindi sfogo alle mie pulsioni, assecondandole. Innegabile direi il fatto che crescendo, appunto, questi momenti di calo d'interesse sono aumentati, però me ne sono fatto una ragione e assecondo anche questi, così come quelli di pulsione estrema! l'evoluzione della nostra psiche e del nostro fisico è inesorabile. Possiamo scegliere di combatterla, mitigarla o di assecondarla. A noi la scelta, laddove possibile.
 
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Contrada del Bottonuto
Ciao Tommy, come ti ho promesso ritorno sull’argomento. Ho letto più volte alcuni interventi che sono stati fatti su questo topic, come quelli di betternow, a.agenore, odlfly e Giovinezza che ringrazio. Mi sembra che, in qualche modo, ci pervada un senso di noia/assuefazione o, comunque, di insoddisfazione anche per il nostro hobby che in buona parte condivido e che mi auguro Tommy non arrivi a provare anche tu. Forse, noi altri, lo viviamo troppo intensamente come dice betternow e come tutte le cose, anche le più belle, dopo un po’ stancano. Forse perché siamo anche stanchi di ricercare la nostra “anima gemella” e ci affidiamo ormai a quelle “cure compassionevoli” che a.agenore ha descritto così bene. Forse perché ormai siamo disillusi da tutto ma soprattutto dai rapporti con l’altro sesso. Qualche giorno fa riflettevo sul nostro sciagurato destino. Forse siamo persone disabituate ad amare ma ciò nonostante ricerchiamo questo sentimento, a volte, purtroppo, anche con persone sbagliate. E quando questo accade o ce ne rendiamo conto, perché ci sbattiamo la testa, sembra che tutta la nostra nausea e noia riaffiori più forte di prima quasi come uno stato di difesa o esistenziale cronico. Esistono molti luoghi a cui sono affezionato ma esiste solo un luogo dove, ogni anno, vi ritorno con piacere, rigorosamente solo, per starci massimo tre giorni. Nessuno sa’ dove mi reco in quei giorni. Più spesso ormai la mia permanenza si riduce a due giorni l’anno durante i quali, nella più totale solitudine, rifletto su tutto: sulla mia vita, sul lavoro, sui colleghi, sugli amici e inevitabilmente sulle donne e, questa volta, anche su questa discussione. La prima volta che entrai in questa città toscana, completamente murata, ne rimasi folgorato per la sua bellezza e per la sua imprevedibilità. Sembrava una donna meravigliosa, adornata di gioielli, che ti cinge con il suo corpo. Ad ogni angolo si aprivano scenari e piazze completamente diverse. Oggi quello che accade sovente è che, fatti i giri per i negozi e botteghe (che ancora esistono), cerco di perdermi volutamente all'interno della città antica alla scoperta di qualche angolo nascosto. I monumenti principali, ormai, quasi li evito. Ormai per me non è più una città, è un suolo sacro sul quale affido per due giorni i miei pensieri e le mie emozioni, contornato dallo splendore delle architetture che contrasta con i suoi abitanti, a volte rozzi, ineleganti e con quella buffa parlata. Spesso ho pensato di andarvi a vivere ma, poi, in un momento di lucidità ho pensato che poi si perderebbe tutta la sua poesia. Un po’ come andare a convivere con una donna. E così, qualche giorno fa’, tra un vicolo e l’altro pensavo al mio rapporto con le donne e con le pay. Frequentarle per scoprire qualcosa di nuovo. Qualcosa che mi emozioni, che ogni volta possa stupirmi e farmi innamorare. Ammesso che ci riesca ancora. Poi mi rendo conto che le donne free che frequento abitualmente non mi danno più stimoli e quello che provo è solo noia ma anche tormento. Noia perché spesso non hanno molto da dirmi, tormento perché anche a voler “cercare” al di fuori dei propri recinti si trova ben poco (almeno per me). Forse allora frequentarle solo per qualche giorno, alcune settimane al massimo, poi ognuno per la sua strada e, poi, reincontrarsi chissà, dopo un anno o, comunque, dopo un tempo sufficientemente lungo per dimenticare le miserie altrui. E, poi, innamorarsi ancora di una nuova o della stessa, scoprendo cose nuove, angoli della persona nascosti come le chiese e le piazze di quella città antica. E pensare con ansia a lei, al primo appuntamento: come vestirsi, come presentarsi, quale profumo scegliere, dove portarla a cena, cosa raccontarle. L’emozione di incontrarla ancora o di scoprire lati del suo carattere mai visti. E poi provarci ancora una volta e poi ancora un'altra con una donna sempre diversa. Già. La cosa più dura, forse, però, è il rendersi conto di non riuscire più ad avere la voglia di farlo o di conoscere e mettersi in gioco ancora, o per pigrizia, o perché abbiamo avuto delle batoste, o perché alla fine abbiamo in mente che andrà come con tutte le altre (male), oppure perché come dice un mio amico apparteniamo ad una generazione di “vinti”. Una generazione dove, infondo, se non troviamo la donna che ci soddisfa (o per noia o perché non ci piace, o perché non riusciamo ad arrivare a quella dei nostri sogni), va bene lo stesso, tanto alziamo il telefono e una troia bellissima già pronta per scopare e, se del caso, consolarci la troviamo sempre. Certo, perché, in fondo, perdere tempo in corteggiamenti fatti di uscite, cene, aperitivi quando, poi, alla fine non è neppure scontato di scopare. Anzi, meglio dire, quando a volte non è neppure scontato che esca con noi. Allora uno evita anche di provarci e di dover impegnare se stesso, la propria persona, il proprio tempo, i propri soldi per una che in fondo manco si accorge di noi ma solo di come ci vestiamo, dove viviamo e del nostro conto in banca. E così l’andare a puttane, che spesso è un ripiego o una sorta di svago, dove non vi sono obblighi sociali, se non economici di versare l’obolo per la prestazione, diventa un hobby a tempo pieno, quasi un lavoro od una routine che ci porta lentamente alla nausea. Un paradiso artificiale nel quale ci illudiamo di poter vivere felici e nel quale poter, in fondo, fare a meno dei sentimenti e di doverci “sbattere” per conquistare qualcosa. Ma alla fine quello di cui ci priviamo sono proprio i nostri sogni, i nostri sentimenti e le nostre illusioni pensando di poterli surrogare con realtà artefatte e con rapporti in un certo senso drogati. Quello di cui ci priviamo è l’emozione della prima volta o di viverla fino in fondo. Qualche giorno fa Tommy mi hai detto che “grazie” a me sei tornato il mese scorso ad andare a puttane e che, in meno di un mese, sei andato già 4 volte dopo oltre un anno di astinenza. Ti dico la verità, mi sono sentito caricare di una responsabilità pesante perché so’ questa strada dove può condurre così come lo sanno gli altri grandi punter che hanno scritto qui. Quello che mi sento di dire a te ed anche agli altri, è quello di continuare, fino a quando sentirai la gioia ed il piacere nel farlo e fino a quando il tuo hobby rimarrà sempre un sogno. Un sogno dal quale svegliarsi contento e ritornare alla propria vita reale più forte e motivato di prima. Un sogno nel quale rivivrai anche la tua vita e quelle degli altri e non è detto che, purtroppo, sia sempre piacevole, ma forse anche questo ti servirà per crescere. Un abbraccio Tommy e buone vacanze a tutti.
Ricordati Tommy che ti aspetto,
tuo Hilts.
 
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Ciao Tommy, come ti ho promesso ritorno sull’argomento. Ho letto più volte alcuni interventi che sono stati fatti su questo topic, come quelli di betternow, a.agenore, odlfly e Giovinezza che ringrazio. Mi sembra che, in qualche modo, ci pervada un senso di noia/assuefazione o, comunque, di insoddisfazione anche per il nostro hobby che in buona parte condivido e che mi auguro Tommy non arrivi a provare anche tu. Forse, noi altri, lo viviamo troppo intensamente come dice betternow e come tutte le cose, anche le più belle, dopo un po’ stancano. Forse perché siamo anche stanchi di ricercare la nostra “anima gemella” e ci affidiamo ormai a quelle “cure compassionevoli” che a.agenore ha descritto così bene. Forse perché ormai siamo disillusi da tutto ma soprattutto dai rapporti con l’altro sesso. Qualche giorno fa riflettevo sul nostro sciagurato destino. Forse siamo persone disabituate ad amare ma ciò nonostante ricerchiamo questo sentimento, a volte, purtroppo, anche con persone sbagliate. E quando questo accade o ce ne rendiamo conto, perché ci sbattiamo la testa, sembra che tutta la nostra nausea e noia riaffiori più forte di prima quasi come uno stato di difesa o esistenziale cronico. Esistono molti luoghi a cui sono affezionato ma esiste solo un luogo dove, ogni anno, vi ritorno con piacere, rigorosamente solo, per starci massimo tre giorni. Nessuno sa’ dove mi reco in quei giorni. Più spesso ormai la mia permanenza si riduce a due giorni l’anno durante i quali, nella più totale solitudine, rifletto su tutto: sulla mia vita, sul lavoro, sui colleghi, sugli amici e inevitabilmente sulle donne e, questa volta, anche su questa discussione. La prima volta che entrai in questa città toscana, completamente murata, ne rimasi folgorato per la sua bellezza e per la sua imprevedibilità. Sembrava una donna meravigliosa, adornata di gioielli, che ti cinge con il suo corpo. Ad ogni angolo si aprivano scenari e piazze completamente diverse. Oggi quello che accade sovente è che, fatti i giri per i negozi e botteghe (che ancora esistono), cerco di perdermi volutamente all'interno della città antica alla scoperta di qualche angolo nascosto. I monumenti principali, ormai, quasi li evito. Ormai per me non è più una città, è un suolo sacro sul quale affido per due giorni i miei pensieri e le mie emozioni, contornato dallo splendore delle architetture che contrasta con i suoi abitanti, a volte rozzi, ineleganti e con quella buffa parlata. Spesso ho pensato di andarvi a vivere ma, poi, in un momento di lucidità ho pensato che poi si perderebbe tutta la sua poesia. Un po’ come andare a convivere con una donna. E così, qualche giorno fa’, tra un vicolo e l’altro pensavo al mio rapporto con le donne e con le pay. Frequentarle per scoprire qualcosa di nuovo. Qualcosa che mi emozioni, che ogni volta possa stupirmi e farmi innamorare. Ammesso che ci riesca ancora. Poi mi rendo conto che le donne free che frequento abitualmente non mi danno più stimoli e quello che provo è solo noia ma anche tormento. Noia perché spesso non hanno molto da dirmi, tormento perché anche a voler “cercare” al di fuori dei propri recinti si trova ben poco (almeno per me). Forse allora frequentarle solo per qualche giorno, alcune settimane al massimo, poi ognuno per la sua strada e, poi, reincontrarsi chissà, dopo un anno o, comunque, dopo un tempo sufficientemente lungo per dimenticare le miserie altrui. E, poi, innamorarsi ancora di una nuova o della stessa, scoprendo cose nuove, angoli della persona nascosti come le chiese e le piazze di quella città antica. E pensare con ansia a lei, al primo appuntamento: come vestirsi, come presentarsi, quale profumo scegliere, dove portarla a cena, cosa raccontarle. L’emozione di incontrarla ancora o di scoprire lati del suo carattere mai visti. E poi provarci ancora una volta e poi ancora un'altra con una donna sempre diversa. Già. La cosa più dura, forse, però, è il rendersi conto di non riuscire più ad avere la voglia di farlo o di conoscere e mettersi in gioco ancora, o per pigrizia, o perché abbiamo avuto delle batoste, o perché alla fine abbiamo in mente che andrà come con tutte le altre (male), oppure perché come dice un mio amico apparteniamo ad una generazione di “vinti”. Una generazione dove, infondo, se non troviamo la donna che ci soddisfa (o per noia o perché non ci piace, o perché non riusciamo ad arrivare a quella dei nostri sogni), va bene lo stesso, tanto alziamo il telefono e una troia bellissima già pronta per scopare e, se del caso, consolarci la troviamo sempre. Certo, perché, in fondo, perdere tempo in corteggiamenti fatti di uscite, cene, aperitivi quando, poi, alla fine non è neppure scontato di scopare. Anzi, meglio dire, quando a volte non è neppure scontato che esca con noi. Allora uno evita anche di provarci e di dover impegnare se stesso, la propria persona, il proprio tempo, i propri soldi per una che in fondo manco si accorge di noi ma solo di come ci vestiamo, dove viviamo e del nostro conto in banca. E così l’andare a puttane, che spesso è un ripiego o una sorta di svago, dove non vi sono obblighi sociali, se non economici di versare l’obolo per la prestazione, diventa un hobby a tempo pieno, quasi un lavoro od una routine che ci porta lentamente alla nausea. Un paradiso artificiale nel quale ci illudiamo di poter vivere felici e nel quale poter, in fondo, fare a meno dei sentimenti e di doverci “sbattere” per conquistare qualcosa. Ma alla fine quello di cui ci priviamo sono proprio i nostri sogni, i nostri sentimenti e le nostre illusioni pensando di poterli surrogare con realtà artefatte e con rapporti in un certo senso drogati. Quello di cui ci priviamo è l’emozione della prima volta o di viverla fino in fondo. Qualche giorno fa Tommy mi hai detto che “grazie” a me sei tornato il mese scorso ad andare a puttane e che, in meno di un mese, sei andato già 4 volte dopo oltre un anno di astinenza. Ti dico la verità, mi sono sentito caricare di una responsabilità pesante perché so’ questa strada dove può condurre così come lo sanno gli altri grandi punter che hanno scritto qui. Quello che mi sento di dire a te ed anche agli altri, è quello di continuare, fino a quando sentirai la gioia ed il piacere nel farlo e fino a quando il tuo hobby rimarrà sempre un sogno. Un sogno dal quale svegliarsi contento e ritornare alla propria vita reale più forte e motivato di prima. Un sogno nel quale rivivrai anche la tua vita e quelle degli altri e non è detto che, purtroppo, sia sempre piacevole, ma forse anche questo ti servirà per crescere. Un abbraccio Tommy e buone vacanze a tutti.
Ricordati Tommy che ti aspetto,
tuo Hilts.

Ti ringrazio ulteriormente: con questo post hai centrato la descrizione dello stato d'animo di chi, probabilmente, non vede più nelle troie uno svago emozionante, ma solo routine. Io per ora non vivo questa situazione, probabilmente perchè la vita reale è uno "scudo" alla potenziale noia dell'essere puttaniere. Ti assicuro, però, che quando non proverò più la stessa sensazione nell'andare a pay, smetterò di nuovo. O forse, sarà ancora una volta una pausa. Perchè in fondo la fica ci tiene per le palle.
Un abbraccio a te.
Tommy
 
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