Messaggio in bottiglia per tommythepunter: ti ho pensato.

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L'essere umano è sicuramente la creatura più incomprensibile del creato, sempre e costantemente alla ricerca di qualcosa che nel tempo cambia, si trasforma... un po' come partire per un viaggio avendo ben chiara la destinazione, e durante il tragitto continuare a variare la meta, senza rendersi conto che altro non è che la ricerca di noi stessi.
Pur attraversando luoghi ed esperienze diverse, ci accomuna questo desiderio spasmodico di "trovare" e forse, come ha già detto qualuno, non è tanto importante la meta, quanto il viaggio stesso.
In ognuno di noi, in ogni intervento di questo 3d c'è una parte di verità, perché c'è la vita di chi ha vissuto le esperienze che condivide qui, c'è lo sforzo, la volontà di capire e capirsi.
In ognuno di noi c'è la convinzione che quello che abbiamo raggiunto non sia mai quello che volevamo e vogliamo raggiungere, che quello che cerchiamo sia in un altro luogo, in un'altra donna... è una specie di corsa contro se stessi, dove non si ha il tempo per riflettere.
Poi, un giorno ti fermi, per i motivi più disparati, ed inizi a guardarti attorno, ti guardi alle spalle e inizi a farti 1.000 domande alle quali ancora non sai che difficilmente riuscirai a rispondere.
Ma forse, come per il viaggio, non sono importanti le risposte, ma le domande...
 
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Capita ogni tanto che le porte della percezione si aprano.
È solo sesso.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
...... Forse perché siamo anche stanchi di ricercare la nostra “anima gemella” e ci affidiamo ormai a quelle “cure compassionevoli” ......
Caro Hilts, ho letto alcuni tuoi post e trovo che, oltre ad essere di piacevole lettura, siano molto profondi nelle argomentazioni e nel pensiero.
In particolare mi ha colpito questa frase perché è la sensazione che provavo leggendoti. Mi dicevo: "Forse sente di non aver mai incontrato l'anima gemella.".
Lascia che ti dica una cosa; "Questa faccenda dell'anima gemella va un po' sfatata";
Io che posso dire di averla incontrata e di viverci tutt'ora assieme dopo 30 anni, sono un puttaniere incallito come tutti gli altri.
Magari non ho una frequentazione così assidua ma non è certo perché ho incontrato la donna della mia vita che ho smesso di andare a puttane.
Quello che però vorrei dirti è talmente complesso che non so da dove cominciare, e non so nemmeno dove va a finire.
Proverò iniziando proprio da quell'anima gemella che tutti cerchiamo.
L'anima gemella è' un bluff della natura, ma lo puoi scoprire solo quando il tuo avversario, appunto la natura, scopre le carte. E le carte la natura le scopre invecchiandoci.
La faccenda del sesso e dell'amore sono come una partita a poker, un gioco in cui il vincitore è però sempre lo stesso.
Se così non fosse la razza umana potrebbe scomparire perché, con la nostra razionalità e il nostro pensiero, saremmo capaci perfino di smettere di scopare.
Invece la natura ci tiene in scacco con l'istinto e con quella sensazione di solitudine che ci fa cercare l'anima gemella.
L'anima gemella siamo noi stessi cercati nell'altro. Cerchiamo la conferma che esista qualcuno uguale a noi. Cerchiamo di non essere soli in questa valle di lacrime. Per farlo dobbiamo aprirci totalmente, fidarci ciecamente di qualcuno. lo chiamiamo amore. Ed è qui che possono nascere le più grosse "inculate". Puoi trovare qualcuno che è più solo di te, talmente solo da non riuscire più nemmeno a vedersi riflesso in uno specchio, perché altrimenti si sputerebbe in faccia.
Ma se vogliamo avere una speranza di trovarla quest'anima gemella, visto che ce lo impone la natura, dobbiamo continuare a vederci riflessi in quello specchio, anche a costo di sputarci in faccia per il resto della nostra vita.
Io non so per quale motivo la natura ci abbia fatto così complessi e così vulnerabili, ma so che se trovi una persona con la quale ti apri totalmente, e lei fa altrettanto, il che significa che ti ama, la vita è un po' meno dura.
E riguardo a quella sensazione di vuoto che a volte tutti abbiamo provato, forse è solo una questione ormonale.... grossolanamente parlando..
Oltre non vado, la natura non si è ancora (ri)presa tutto il piatto (boia du mond leder!... :spiteful:), e quindi, per ora, non so altro.
Ciao
RobyPg
 
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......................
L'anima gemella siamo noi stessi cercati nell'altro. Cerchiamo la conferma che esista qualcuno uguale a noi. Cerchiamo di non essere soli in questa valle di lacrime. Per farlo dobbiamo aprirci totalmente, fidarci ciecamente di qualcuno. lo chiamiamo amore. Ed è qui che possono nascere le più grosse "inculate". Puoi trovare qualcuno che è più solo di te, talmente solo da non riuscire più nemmeno a vedersi riflesso in uno specchio, perché altrimenti si sputerebbe in faccia.
Ma se vogliamo avere una speranza di trovarla quest'anima gemella, visto che ce lo impone la natura, dobbiamo continuare a vederci riflessi in quello specchio, anche a costo di sputarci in faccia per il resto della nostra vita.
..............
Quoto buona parte del tuo pensiero, ma mi sono soffermato a riflettere sui periodi che riporto qui sopra. "L'anima gemella siamo noi stessi cercato nell'altro" e poi "Cerchiamo la conferma che esista qualcuno uguale a noi". Io non la penso come te riguardo a questo. Parlerei più di compatibilità che di uguaglianza. Anche io penso di aver trovato la persona che rappresenta la mia "anima gemella" se così si può chiamare poi. Ma non ho mai pensato a cercare me in lei, neanche inconsciamente. Mi piace anzi proprio per le differenze sostanziali che ha con me. Nel mio caso si tratta di una donna che ha pregi e difetti come me e come tutti del resto e pur sapendo che entrambi la pensiamo da sempre diversamente su alcune cose ci siamo adattati l'una all'altro.

Poi parli di solitudine e per certi versi è come scrivi tu, anche se la vedo una visione molto pessimistica della vita. Cioé è vero che spesso siamo soli nella vita per affrontare ciò che ci riserva il destino, ma davvero non è sempre così ed in quel caso spesso quella che chiamiamo anima gemella può rappresentare l'angelo custode più dolce che si possa desiderare. Non capisco, infine, il riferimento alla capacità di guardarsi allo specchio e di sputarsi in faccia da soli o meno. Io questo lo riconduco più ad una questione di dignità. Guardarsi in faccia e non giudicarsi credo sia impossibile. Tutti lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare. Cosa molto difficile invece è mantenere la dignità, ma non è cosa da tutti questa! rimane comunque pur vero che gente senza dignità ce n'è tanta, ma continua a guardarsi allo specchio senza sputarsi...
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Quoto buona parte del tuo pensiero, ma mi sono soffermato a riflettere sui periodi che riporto qui sopra. "L'anima gemella siamo noi stessi cercato nell'altro" e poi "Cerchiamo la conferma che esista qualcuno uguale a noi". Io non la penso come te riguardo a questo. Parlerei più di compatibilità che di uguaglianza. Anche io penso di aver trovato la persona che rappresenta la mia "anima gemella" se così si può chiamare poi. Ma non ho mai pensato a cercare me in lei, neanche inconsciamente. Mi piace anzi proprio per le differenze sostanziali che ha con me. Nel mio caso si tratta di una donna che ha pregi e difetti come me e come tutti del resto e pur sapendo che entrambi la pensiamo da sempre diversamente su alcune cose ci siamo adattati l'una all'altro.

Poi parli di solitudine e per certi versi è come scrivi tu, anche se la vedo una visione molto pessimistica della vita. Cioé è vero che spesso siamo soli nella vita per affrontare ciò che ci riserva il destino, ma davvero non è sempre così ed in quel caso spesso quella che chiamiamo anima gemella può rappresentare l'angelo custode più dolce che si possa desiderare. Non capisco, infine, il riferimento alla capacità di guardarsi allo specchio e di sputarsi in faccia da soli o meno. Io questo lo riconduco più ad una questione di dignità. Guardarsi in faccia e non giudicarsi credo sia impossibile. Tutti lo abbiamo fatto e lo continueremo a fare. Cosa molto difficile invece è mantenere la dignità, ma non è cosa da tutti questa! rimane comunque pur vero che gente senza dignità ce n'è tanta, ma continua a guardarsi allo specchio senza sputarsi...

Necessariamente, per una questione di spazio e tempo, tendo sempre a sintetizzare, in ciò che scrivo, il mio pensiero. Ma concordo pienamente con te, e ti ringrazio per aver chiarito meglio l'argomento "anima gemella".

Per quanto riguarda lo specchio, invece, intendo dire che certe persone si sono talmente perse che non vedono più se stessi, ma un'immagine superficiale che loro stessi hanno costruito. Queste persone riescono a guardarsi nello specchio senza giudicarsi, e se devono esprimere qualche giudizio negativo, lo fanno sempre nei confronti degli altri.
Vuoi un esempio? Pensa a qualche politico....
Non sto generalizzando, la mia è solo una battuta. Però in politica ci sono "brave" persone alle quali sputerei volentieri in faccia... :lol:

P.S. Ho riflettuto su questa tua frase...
pur sapendo che entrambi la pensiamo da sempre diversamente su alcune cose ci siamo adattati l'una all'altro.
C'è stato un'aspetto molto importante, direi fondamentale, nella nostra vita di coppia sulla quale la pensavamo diversamente: avere o non avere figli.
Alla fine ho capito che la sua visione era, per certi aspetti, "superiore" alla mia, e non l'ho solo accettata, l'ho anche condivisa.
 
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...............
Per quanto riguarda lo specchio, invece, intendo dire che certe persone si sono talmente perse che non vedono più se stessi, ma un'immagine superficiale che loro stessi hanno costruito. Queste persone riescono a guardarsi nello specchio senza giudicarsi, e se devono esprimere qualche giudizio negativo, lo fanno sempre nei confronti degli altri.
Vuoi un esempio? Pensa a qualche politico....
Non sto generalizzando, la mia è solo una battuta. Però in politica ci sono "brave" persone alle quali sputerei volentieri in faccia... :lol:

P.S. Ho riflettuto su questa tua frase...

C'è stato un'aspetto molto importante, direi fondamentale, nella nostra vita di coppia sulla quale la pensavamo diversamente: avere o non avere figli.
Alla fine ho capito che la sua visione era, per certi aspetti, "superiore" alla mia, e non l'ho solo accettata, l'ho anche condivisa.
Aspetta, io però facevo riferimento al periodo da te citato in cui dici che ci sia qualcuno talmente solo da non riuscire a guardarsi allo specchio perché altimenti si sputerebbe in faccia. Il discorso relativo alla dignità o mancanza di essa l'ho introdotto io...

Sì, l'adattamento di cui parlavo prima, significa anche arrivare a condividere dei pensieri sui quali prima si poteva anche essere in disaccordo. La prospettiva diversa dalla quale si guardano le cose e si affrontano i problemi, talvolta può risultare utile per capire meglio le cose stesse e per cambiare anche radicalmente modo di vederle.
 
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Aspetta, io però facevo riferimento al periodo da te citato in cui dici che ci sia qualcuno talmente solo da non riuscire a guardarsi allo specchio perché altimenti si sputerebbe in faccia. Il discorso relativo alla dignità o mancanza di essa l'ho introdotto io...
Sì, ho allargato un po' il concetto anche in seguito a quanto da te detto sulla dignità.

Per tracciare la personalità di un individuo, però, bisognerebbe cominciare da molto lontano, dall'infanzia, dall'influenza dei genitori, e dovremmo stare qui a disquisire ore ed ore sui motivi per cui questo individuo si perde; sulle motivazioni di determinate scelte.
Iil sunto del mio discorso, in definitiva, è che un individuo "perso", nel rapporto con gli altri, tende a privilegiare l'interesse e non l'amore.
 
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Contrada del Bottonuto
Cari RobyPg e Bigbounty, ho letto i vostri ultimi interventi sull’ ”anima gemella”, la solitudine sentimentale, le “cure compassionevoli” ed, infine, il guardarsi allo specchio. Quattro concetti all’apparenza un po’ lontani dal mio messaggio iniziale rivolto a Tommy, che riguardava il raggiunto ”tedio” di andare a puttane, ma, forse, poi non così lontani.
All'alba quasi dei miei quarant'anni, ancora oggi mi interrogo su cosa sia e cosa significhi per me “l’anima gemella”. Non lo so. Non so se sia la ricerca di me stesso o di qualcosa di diverso come, invece, lo intendete voi. Credo che ognuno di noi si formi una propria idea in base al proprio vissuto. Nel mio immaginario infantile era una donna che potesse escludere tutte le altre perché, in lei, vedevo tutto quello che cercavo in una donna: bellezza, fascino, amore, passione, dolcezza, comprensione e rispetto. Oggi, single e quasi quarantenne, mi sono accorto dell’utopia nella quale vivevo. Dopo, infatti, cinque anni di convivenza con La Donna (perché ancora oggi la chiamo così la mia ex compagnia) che reputavo essere la donna della mia vita, ho aperto gli occhi e cambiato prospettiva. Oggi, forse, mi accontenterei di una donna sufficientemente aggraziata da farci sesso e che si limiti a non “rompere i coglioni” come brutalmente, ormai, sono solito dire. Ma se fosse così, allora avrebbe ragione un grandissimo forumista della sezione Svizzera che, purtroppo non scrive più, ma con cui spesso ci sentiamo, secondo cui quello che ormai sto ricercando non è più “l’anima gemella” – ammesso che esista - ma una “badante” con cui scopare. E forse non avrebbe tutti i torti se poi, alla fine, io non stessi ancora inconsciamente seguendo le mie utopie. Quelle utopie o forse, quell'istinto naturale che RobyPG ha così ben cercato di spiegarci e che si risolverebbe in un brutto scherzo che la natura ci gioca.
Si, perché, in questa estate che ormai molti miei amici hanno ribattezzato la “lunga e calda estate di Virgil Hilts”, mi sono lanciato in ogni tipo di avventura, oltre che con le puttane, anche e soprattutto con le free, forse proprio alla ricerca di quella “anima gemella” perduta, o mai trovata, o inesistente. Quello di cui mi sono reso conto è stato un continuo altalenare da una situazione all'altra che mi ha creato e mi sta creando una instabilità alla quale non ero più abituato forse a gestire ma che, poi, si è tramutata in profondo vuoto ed insoddisfazione. Ora non è il caso che racconti tutte le vicissitudini avute, per le quali servirebbe un altro thread, ma il bilancio che ho tracciato in quest ultimo week end estivo è stato veramente negativo, sebbene agli occhi di molti miei amici abbia vissuto e viva una situazione "brillante" ed “invidiabile”. Forse per il numero delle ragazze che ho frequentato o forse per l’apparente “serenità/gioia” esteriore con cui le vivo. In verità c’è poco da stare “allegri”. A parte il bell'aspetto ho trovato poco, anzi, pochissimo. Ragazze spesso vuote che pensano molto più a loro stesse, al parrucchiere, a che tipo di vestito mettersi, o in che locale andare. Non dico di cercare una donna con cui discutere dei massimi sistemi o della filosofia Kantiana o dell'esistenzialismo di Heidegger, ma almeno una donna che riesca a scuotermi le palle tanto quanto riesca a prendermi il cervello. Una con cui parlare liberamente di se stessi e di quello che ci accade e dei propri sentimenti, con cui si riesca a creare una intimità ed una “alleanza” che vada oltre il semplice sesso o "volersi bene". Spesso ho trovato ragazze frivole, finzione e poca chiarezza, per non dire altro. E così, ripensando a quasi tutte le situazioni venutesi a creare questa estate, per la precisione sei, alla fine quello che “cercavo” non l’ho trovato. Un parte con l'idea di farsi una "donna seria" ed invece trova una "accozzaglia". Così mi è spesso accaduto che la molla interiore che ad un certo punto mi spingeva nell'approfondire la conoscenza con una ragazza era solo la voglia di portarmela a letto, senza, poi, avere alcun riguardo per la possibilità di sviluppo di una storia, chiamiamola così, “seria”. Forse li chiamerete “amori estivi”. Può darsi. Posso dire che gli unici rammarichi che rimangono, non sono quelli di non aver creato una storia, o di non aver trovato l’”anima gemella”, ma soltanto quelli o di non essermi portato a letto una con cui ho "limonato" a giugno a Formentera, o di aver fatto “cilecca” con una conosciuta in agosto in Salento. Le altre che per vari motivi: o sono andate in porto, o magari continuo a frequentare, o di cui non è successo nulla, poco mi importa. Forse perché mi rendo conto che anche questi non sono amori, né, tanto meno, le “anime gemelle”. O forse perché andare assiduamente a puttane mi ha inaridito ancora di più nei miei sentimenti. Ed allora cosa rimane di tutta questa “lunga e calda estate” oltre che delle foto sul i-phone e dei numeri nuovi sulla rubrica? Il proprio vuoto interiore, purtroppo accresciuto, e la voglia ancora di ricercare, forse, chissà chi? Forse una donna che, a questo punto, esiste solo nella mia mente e che mi illudo di poterla incontrare. O forse direbbe RobyPg neanche più quella illusione visto che si tratta di un semplice "scherzo della natura". Rimane, però, sempre la voglia di andare a puttane, forse con l’amara convinzione, che stia diventando veramente l’unica soluzione per non complicarsi troppo la vita e per potersi “svagare” senza troppe paranoie o complicazioni. Perché infondo, devo dirlo, se uno ci si mette d’impegno a cercare “l’anima gemella”, a parte i risultati che possono essere altalenanti, la cosa è che alla lunga diventa veramente un lavoro.
Ma quello che nasce poi è il fastidio nel guardarsi allo specchio. Questo è vero sotto diversi punti di vista. Nel vedere il volto di una persona che sta diventando sempre più incapace ad amare. Il volto di una persona che cerca ma che non trova e che in cuor proprio si sente un fallito, mentre agli occhi degli altri appare forte ed “invulnerabile”, quasi un “figo”. Una persona che a volte prova a tratti il disgusto nel magari illudere le potenziali partner al solo fine di portarle a letto. Infine la nausea ed il vomito per se stessi nel frequentare donne free di cui non ce ne frega nulla, se non andarci a letto, ed al contempo andare comunque a mignotte. Questo è quello che, dopo questa estate, sento e vedo. Oggi ho deciso di farmi crescere un po’ la barba, non perché vada di moda, ma per cercare di vedere una persona diversa riflessa nello specchio.
Un saluto amici.
Il vostro Hilts.
 
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All'alba quasi dei miei quarant'anni, ancora oggi mi interrogo su cosa sia e cosa significhi per me “l’anima gemella”. Non lo so. Non so se sia la ricerca di me stesso o di qualcosa di diverso come, invece, lo intendete voi. Credo che ognuno di noi si formi una propria idea in base al proprio vissuto. Nel mio immaginario infantile era una donna che potesse escludere tutte le altre perché, in lei, vedevo tutto quello che cercavo in una donna: bellezza, fascino, amore, passione, dolcezza, comprensione e rispetto. Oggi, single e quasi quarantenne, mi sono accorto dell’utopia nella quale vivevo. Dopo, infatti, cinque anni di convivenza con La Donna (perché ancora oggi la chiamo così la mia ex compagnia) che reputavo essere la donna della mia vita, ho aperto gli occhi e cambiato prospettiva. Oggi, forse, mi accontenterei di una donna sufficientemente aggraziata da farci sesso e che si limiti a non “rompere i coglioni” come brutalmente, ormai, sono solito dire. Ma se fosse così, allora avrebbe ragione un grandissimo forumista della sezione Svizzera che, purtroppo non scrive più, ma con cui spesso ci sentiamo, secondo cui quello che ormai sto ricercando non è più “l’anima gemella” – ammesso che esista - ma una “badante” con cui scopare. E forse non avrebbe tutti i torti se poi, alla fine, io non stessi ancora inconsciamente seguendo le mie utopie. Quelle utopie o forse, quell'istinto naturale che RobyPG ha così ben cercato di spiegarci e che si risolverebbe in un brutto scherzo che la natura ci gioca.
Si, perché, in questa estate che ormai molti miei amici hanno ribattezzato la “lunga e calda estate di Virgil Hilts”, mi sono lanciato in ogni tipo di avventura, oltre che con le puttane, anche e soprattutto con le free, forse proprio alla ricerca di quella “anima gemella” perduta, o mai trovata, o inesistente. Quello di cui mi sono reso conto è stato un continuo altalenare da una situazione all'altra che mi ha creato e mi sta creando una instabilità alla quale non ero più abituato forse a gestire ma che, poi, si è tramutata in profondo vuoto ed insoddisfazione. Ora non è il caso che racconti tutte le vicissitudini avute, per le quali servirebbe un altro thread, ma il bilancio che ho tracciato in quest ultimo week end estivo è stato veramente negativo, sebbene agli occhi di molti miei amici abbia vissuto e viva una situazione "brillante" ed “invidiabile”. Forse per il numero delle ragazze che ho frequentato o forse per l’apparente “serenità/gioia” esteriore con cui le vivo. In verità c’è poco da stare “allegri”. A parte il bell'aspetto ho trovato poco, anzi, pochissimo. Ragazze spesso vuote che pensano molto più a loro stesse, al parrucchiere, a che tipo di vestito mettersi, o in che locale andare. Non dico di cercare una donna con cui discutere dei massimi sistemi o della filosofia Kantiana o dell'esistenzialismo di Heidegger, ma almeno una donna che riesca a scuotermi le palle tanto quanto riesca a prendermi il cervello. Una con cui parlare liberamente di se stessi e di quello che ci accade e dei propri sentimenti, con cui si riesca a creare una intimità ed una “alleanza” che vada oltre il semplice sesso o "volersi bene". Spesso ho trovato ragazze frivole, finzione e poca chiarezza, per non dire altro. E così, ripensando a quasi tutte le situazioni venutesi a creare questa estate, per la precisione sei, alla fine quello che “cercavo” non l’ho trovato. Un parte con l'idea di farsi una "donna seria" ed invece trova una "accozzaglia". Così mi è spesso accaduto che la molla interiore che ad un certo punto mi spingeva nell'approfondire la conoscenza con una ragazza era solo la voglia di portarmela a letto, senza, poi, avere alcun riguardo per la possibilità di sviluppo di una storia, chiamiamola così, “seria”. Forse li chiamerete “amori estivi”. Può darsi. Posso dire che gli unici rammarichi che rimangono, non sono quelli di non aver creato una storia, o di non aver trovato l’”anima gemella”, ma soltanto quelli o di non essermi portato a letto una con cui ho "limonato" a giugno a Formentera, o di aver fatto “cilecca” con una conosciuta in agosto in Salento. Le altre che per vari motivi: o sono andate in porto, o magari continuo a frequentare, o di cui non è successo nulla, poco mi importa. Forse perché mi rendo conto che anche questi non sono amori, né, tanto meno, le “anime gemelle”. O forse perché andare assiduamente a puttane mi ha inaridito ancora di più nei miei sentimenti. Ed allora cosa rimane di tutta questa “lunga e calda estate” oltre che delle foto sul i-phone e dei numeri nuovi sulla rubrica? Il proprio vuoto interiore, purtroppo accresciuto, e la voglia ancora di ricercare, forse, chissà chi? Forse una donna che, a questo punto, esiste solo nella mia mente e che mi illudo di poterla incontrare. O forse direbbe RobyPg neanche più quella illusione visto che si tratta di un semplice "scherzo della natura". Rimane, però, sempre la voglia di andare a puttane, forse con l’amara convinzione, che stia diventando veramente l’unica soluzione per non complicarsi troppo la vita e per potersi “svagare” senza troppe paranoie o complicazioni. Perché infondo, devo dirlo, se uno ci si mette d’impegno a cercare “l’anima gemella”, a parte i risultati che possono essere altalenanti, la cosa è che alla lunga diventa veramente un lavoro.
Ma quello che nasce poi è il fastidio nel guardarsi allo specchio. Questo è vero sotto diversi punti di vista. Nel vedere il volto di una persona che sta diventando sempre più incapace ad amare. Il volto di una persona che cerca ma che non trova e che in cuor proprio si sente un fallito, mentre agli occhi degli altri appare forte ed “invulnerabile”, quasi un “figo”. Una persona che a volte prova a tratti il disgusto nel magari illudere le potenziali partner al solo fine di portarle a letto. Infine la nausea ed il vomito per se stessi nel frequentare donne free di cui non ce ne frega nulla, se non andarci a letto, ed al contempo andare comunque a mignotte. Questo è quello che, dopo questa estate, sento e vedo. Oggi ho deciso di farmi crescere un po’ la barba, non perché vada di moda, ma per cercare di vedere una persona diversa riflessa nello specchio.
Un saluto amici.
Il vostro Hilts.
Il tuo intervento è sicuramente un'interessante riflessione sullo stato di solitudine che ti pervade in questo scorcio di fine estate. Premesso che se si cerca insistentemente l'anima gemella, non la si trova di certo, il solo fatto di cercala, significa che la stai già idealizzando, immaginando e definendo, in un certo qual modo, come un prototipo di donna che si avvicina ai tuoi gusti, non solo dal punto di vista estetico, ma anche comportamentale, caratteriale e così via! così non la troverai mai! l'anima gemella "capita", non lo si cerca... ci vuole fortuna, ma anche una certa predisposizione mentale ad incontrarne una che, in certi giorni, potrà anche "romperti i coglioni" come dici tu...
Più si diventa grandi, più ci si abitua a stare da soli e ad avere i propri spazi e più è difficile trovare questa anima gemella... queste circostanze le vedo continuamente. Ho amiche e amici che sono single già più che quarantenni (chi separato, chi mai impegnato seriamente...) e non hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti di un potenziale partner. Anzi... sono sempre più esigenti e sempre più intolleranti nei confronti di "rompicoglioni" e di gente poco seria (considerato che sono tanti i single, si considerano tutti seri quando fanno una valutazione di se stessi???? boh)!!!

Io non saprei dire se il destino è davvero scritto per tutti noi, ma di certo molte sfumature di esso dipendono da noi stessi, dalle nostre scelte e dalla nostra apertura nei confornti del prossimo.

Quello che non riesco a capire è il perché tu voglia provare a vedere una persona diversa riflessa nello specchio. Tenuto conto delle capacità di autocritica che (leggendoti anche in passato) ti riconosco, posso capire l'insicurezza e la mancanza di lucidità talvolta nel giudicare certe situazioni che ci riguardano (ricordo bene la storia della tipa del bordello che ti voleva in esclusiva facendo la furbetta), ma non la necessità di ingannare se stessi cercando di essere qualcosa di diverso da ciò che si è.
 
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Bene, cari puntercolleghi, è arrivato il momento di parlare di me (e non solo delle puttane che mi porto a letto...).

Mi trovo anch'io sulla quarantina e sono uno scapolo impenitente. Sono anni ormai (circa 10) che non ho una relazione seria con una donna. Ricordo quando ho terminato quella che, sicuramente e per il momento, è stata la storia più importante della mia vita.

All'inizio mi sentivo perso e non credo, con questo, di dire nulla di nuovo. Solo con il passare del tempo, mi sono reso conto che ciò che mi mancava veramente non era la donna che frequentavo, ma le abitudini che avevo. Normalissime abitudini, ma che, per me, erano invece importantissime. La cena il sabato sera ed il cinema la domenica, inframezzati, nel corso della settimana, da qualche veloce caffè pomeridiano. Ma questa, ormai, è storia...

Una volta solo, mi sono messo alla ricerca di altre donne con cui replicare queste abitudini, ma ho inanellato solo una serie infinita di delusioni ed umiliazioni. Non biasimo certo le donne che tali umiliazioni mi hanno inflitto. Biasimo piuttosto me stesso che ho permesso loro di trattarmi male... Era evidente che, oltre ad una buona dose di inesperienza, mettevo nella mia ricerca un'ansia che non potevo non trasmettere anche alle donne cui mi rapportavo.

Ho deciso quindi di terminare questa affannosa ricerca, aspettando che il destino facesse arrivare anche per me l'"anima gemella"... Inutile dire che queta non è ancora arrivata. Poi metteteci che io non sono un tipo molto socievole ed il gioco è fatto...
Ho dovuto affrontare lunghi periodi di astinenza, per cui, all fine, ho incominciato a frequentare le escort...
All'inizio era elettrizzante, ma, poi, con l'andar del tempo, si è creata l'assuefazione. Non penso di essere dipendente dal sesso a pagamento, ma sicuramente adesso non è come le prime volte...

Come mi vedo a quarant'anni? A me sembra che i quarant'anni siano solo sulla mia carta di identità... In realtà mi sento ancora un ragazzino... E' questo è normale visto che non ho responsabilità alcuna sulle spalle... Il bilancio provvisorio, ovviamente, non è positivo. Certo, però, poi mi gurado intorno e vedo che i miei coetani, che, nel frattempo, hanno messo su famiglia, non sono certo più soddisfatti di me... Anzi, mi invidiano perché io, a differenza loro, ho tutta la libertà che voglio. Ma la domanda è: che me ne faccio di tutta questa libertà?

La verità è che ormai mi sono abituato a questa solitudine e la vivo come un torpore da cui è difficile risvgliarsi...
 
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Anzi, mi invidiano perché io, a differenza loro, ho tutta la libertà che voglio. Ma la domanda è: che me ne faccio di tutta questa libertà?
Hai la libertà, libertà di scegliere che crea angoscia giacché ogni scelta è una rinuncia.
Argomento interessante che per vari motivi sto approfondendo proprio in questo periodo.
Metto un piccolo cenno su Kierkegaard preso da Wiki, d'altra parte il filosofo danese ha fatto della scelta il cardine del proprio pensiero.
Scusate il tono un po' pomposo ma l'ho trovato calzante alla discussione e a tutte le riflessioni che in questo periodo albergano anche nella mia testa.

La vita estetica.
Lo stadio estetico è quello in cui l'uomo manifesta indifferenza nei confronti dei princìpi e dei valori morali. L'esteta non crede nelle leggi etiche tradizionali. Ritiene invece fondamentali e primari i valori della bellezza e del piacere e a essi subordina tutti gli altri valori (anche e soprattutto quelli morali). L’esteta è teso solo al soddisfacimento di sempre nuovi desideri e considera il mondo come uno spettacolo da godere. Si lascia vivere momento per momento. Si abbandona al presente fuggendo legami con il passato, rinunciando al ricordo, e con il futuro, non avendo speranza. Vive nell’istante, cioè vive per cogliere tutto ciò che vi è d’interessante nella vita, trascurando tutto ciò che è banale, ripetitivo e meschino. Il suo motto è la massima del poeta latino Orazio: carpe diem quam minimum credula postero (cioè "cogli l’oggi", vivi alla giornata e credi nel domani il meno possibile).
Il tipo dell'esteta è per Kierkegaard il "seduttore", rappresentato dal personaggio di Don Giovanni, il leggendario cavaliere spagnolo prototipo del libertino, immortalato nell'omonima opera di Mozart. Don Giovanni non si lega a nessuna donna particolare perché vuole poter non scegliere: il seduttore è sciolto da ogni impegno o legame e vive nell'attimo, cercando unicamente la novità del piacere. Don Giovanni seduce migliaia di donne senza riuscire ad amarne davvero nessuna. Don Giovanni è la figura che incarna la sensualità, l’erotico. Non a caso, questo personaggio è immortalato dalla musica. La musica, infatti, è la più sensuale delle arti, perché si rivolge direttamente ai sensi, senza passare attraverso il concetto, la parola.
Ma Kierkegaard esprime un giudizio negativo sull'esteta. Infatti, chi non sceglie e si dedica solo al piacere cade ben presto nella noia, cioè nell’indifferenza nei confronti di tutto, perché, non impegnandosi mai, non vuole profondamente e sentitamente nulla. Infatti, la noia è uno stato esistenziale che sorge quando una persona è affettivamente o progettualmente demotivata. Inoltre l’esteta, se si ferma, cioè se smette di ricercare il piacere e riflette lucidamente su se stesso, è assalito dalla disperazione. Poiché ha scelto di non scegliere, poiché non ha accettato di fare delle scelte, non si è impegnato in un programma di vita, egli non è nessuno. È nulla. Ha rinunciato a costruirsi un'identità, una personalità definita. Avverte così, con disperazione, il vuoto della propria esistenza, senza senso e senza centro. La disperazione è il terrore del vuoto, del non essere altro che niente.
 
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Ovunque c'è profumo di donna
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Premesso che se si cerca insistentemente l'anima gemella, non la si trova di certo, il solo fatto di cercala, significa che la stai già idealizzando, immaginando e definendo, in un certo qual modo, come un prototipo di donna che si avvicina ai tuoi gusti, non solo dal punto di vista estetico, ma anche comportamentale, caratteriale e così via! così non la troverai mai! l'anima gemella "capita", non lo si cerca... ci vuole fortuna, ma anche una certa predisposizione mentale ad incontrarne una che, in certi giorni, potrà anche "romperti i coglioni" come dici tu...
......
Ho incontrato l'anima gemella dopo che mi ero imposto di non innamorarmi più. Avevo alle spalle un matrimonio fallito e movimentate storie d'amore con finali tragicomici
A quel punto avevo deciso di crearmi un harem..... Free, Pay quello che capitava andava bene, purché non fosse una storia seria.
Nel frattempo, però, avevo iniziato a frequentare un ambiente culturalmente più elevato di quello frequentato fino ad allora. Era stata una scelta quasi obbligata: mi ponevo delle domande ed ero alla ricerca di risposte.
Pur non rinunciando all'idea dell'harem, cioè non mi sarei mai più obbligato ad avere rapporti sessuali con una sola donna, in quell'ambiente ho incontrato la donna della mia vita.
A lei ho detto: "Io non posso fare a meno di fare sesso anche con altre donne. Sarei uno stronzo e un ipocrita se ti dicessi che ti sarò fedele sessualmente per tutta la vita. Se tu puoi amarmi lo stesso, credo che resteremo sempre assieme. Altrimenti è meglio che non iniziamo nemmeno."
Son passati 30 anni, non faccio più sesso con lei da almeno due o tre, ma ci amiamo ancora come all'inizio.
Quindi, più che la casualità, direi che l'incontro dell'anima gemella può essere una congiuntura.
Nel corso della vita ci si può trovare di fronte a un bivio dove si deve scegliere quale strada percorrere. Se si è scelto la strada giusta, lungo il cammino può capitare (può, ma non è scontato) d'incontrare la persona giusta con la quale proseguire il resto del cammino.
Se si sceglie la strada sbagliata le possibilità si allontanano di molto, e spesso bisogna tornare indietro.... se ancora si ha la forza e il coraggio per riuscirci.
 
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Contrada del Bottonuto
Quello che non riesco a capire è il perché tu voglia provare a vedere una persona diversa riflessa nello specchio.

Caro Bigbounty, avevo intenzione di non intervenire più, ma la tua domanda mi impone una seppur breve risposta. Un giorno un bambino portò uno specchio a Zarathustra. “Come io guardai nello specchio, gettai un grido, e il mio cuore fu scosso siccome io non vidi me stesso, ma la smorfia e il ghigno di un demonio” (cit. Nietzsche, Also sprach Zarathustra). Non c’è, dunque, una spiegazione se non nell’eterno ritorno e nel "divenire" degli uomini. Non c’è inganno verso se stessi ma il tentativo, forse, di abbandonare ciò che non ci piace di noi per cercare di “superarsi”.
Un caro saluto,
Hilts
 
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Altroquando
Caro Bigbounty, avevo intenzione di non intervenire più, ma la tua domanda mi impone una seppur breve risposta. Un giorno un bambino portò uno specchio a Zarathustra. “Come io guardai nello specchio, gettai un grido, e il mio cuore fu scosso siccome io non vidi me stesso, ma la smorfia e il ghigno di un demonio” (cit. Nietzsche, Also sprach Zarathustra). Non c’è, dunque, una spiegazione se non nell’eterno ritorno e nel "divenire" degli uomini. Non c’è inganno verso se stessi ma il tentativo, forse, di abbandonare ciò che non ci piace di noi per cercare di “superarsi”.
Un caro saluto,
Hilts
Caro Hilts, al di là della bella citazione, credo che entrambi sappiamo che il problema non è l'aspetto esteriore. Potresti anche farti una plastica facciale, saresti sempre tu. Ultimamente (forse qualcuno potrebbe interpretarla come la crisi tipica del 40enne) mi capita di rivedermi in alcune fotografie recenti e, confrontandole con le foto di qualche tempo fa (non troppo, 7-8 anni), mi accorgo che sono cambiato! sto invecchiando e secondo me si vede eccome! ma sono sempre io e la cosa non mi destabilizza, mi guardo allo specchio tranquillamente (ma qui è un discorso anche di dignità, cfr. con altro 3D) e vado avanti anche se alcune cose della mia vita non mi piacciono. Sono poche per fortuna, ma credo che anche se fossero di più, non cercherei di cambiare aspetto per vedermi diverso allo specchio.

Saluti
 
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Ovunque c'è profumo di donna
Non c’è inganno verso se stessi ma il tentativo, forse, di abbandonare ciò che non ci piace di noi per cercare di “superarsi”.
Hilts
«L’uomo è una corda, tesa tra il bruto e il superuomo, — una corda tesa su di una voragine.Pericoloso l’andar da una parte all’altra, pericoloso il trovarsi a mezza strada, pericoloso il guardar a sé, Pericoloso il tremare, pericoloso l’arrestarsi.Ciò che è grande nell’uomo, è l’essere egli un ponte e non già una meta: ciò che è da pregiare nell’uomo, è l’essere egli una transizione ed una distruzione.Io amo coloro che non sanno vivere altrimenti che per sparire giacché sono quelli che vanno oltre.Amo i grandi spregiatori perché sono i grandi adoratori: altrettante freccie del desiderio verso la riva opposta.
[......]
E io amo Nietzsche......:ok:
 
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Oggi ho deciso di farmi crescere un po’ la barba, non perché vada di moda, ma per cercare di vedere una persona diversa riflessa nello specchio.
Un saluto amici.
Il vostro Hilts.

La barba te la sei fatta crescere solo per fare il figo hipster alla moda. Truffaldino che non sei altro!
Tornando al senso del topic, in realtà secondo me tutto sta nell'accettare le proprie debolezze, riuscendoci a convivere con la massima serenità possibile. Partendo da un presupposto: possiamo cambiare quanto vogliamo abitudini, ma la natura è la natura.
 
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