Cari RobyPg e Bigbounty, ho letto i vostri ultimi interventi sull’ ”anima gemella”, la solitudine sentimentale, le “cure compassionevoli” ed, infine, il guardarsi allo specchio. Quattro concetti all’apparenza un po’ lontani dal mio messaggio iniziale rivolto a Tommy, che riguardava il raggiunto ”tedio” di andare a puttane, ma, forse, poi non così lontani.
All'alba quasi dei miei quarant'anni, ancora oggi mi interrogo su cosa sia e cosa significhi per me “l’anima gemella”. Non lo so. Non so se sia la ricerca di me stesso o di qualcosa di diverso come, invece, lo intendete voi. Credo che ognuno di noi si formi una propria idea in base al proprio vissuto. Nel mio immaginario infantile era una donna che potesse escludere tutte le altre perché, in lei, vedevo tutto quello che cercavo in una donna: bellezza, fascino, amore, passione, dolcezza, comprensione e rispetto. Oggi, single e quasi quarantenne, mi sono accorto dell’utopia nella quale vivevo. Dopo, infatti, cinque anni di convivenza con La Donna (perché ancora oggi la chiamo così la mia ex compagnia) che reputavo essere la donna della mia vita, ho aperto gli occhi e cambiato prospettiva. Oggi, forse, mi accontenterei di una donna sufficientemente aggraziata da farci sesso e che si limiti a non “rompere i coglioni” come brutalmente, ormai, sono solito dire. Ma se fosse così, allora avrebbe ragione un grandissimo forumista della sezione Svizzera che, purtroppo non scrive più, ma con cui spesso ci sentiamo, secondo cui quello che ormai sto ricercando non è più “l’anima gemella” – ammesso che esista - ma una “badante” con cui scopare. E forse non avrebbe tutti i torti se poi, alla fine, io non stessi ancora inconsciamente seguendo le mie utopie. Quelle utopie o forse, quell'istinto naturale che RobyPG ha così ben cercato di spiegarci e che si risolverebbe in un brutto scherzo che la natura ci gioca.
Si, perché, in questa estate che ormai molti miei amici hanno ribattezzato la “lunga e calda estate di Virgil Hilts”, mi sono lanciato in ogni tipo di avventura, oltre che con le puttane, anche e soprattutto con le free, forse proprio alla ricerca di quella “anima gemella” perduta, o mai trovata, o inesistente. Quello di cui mi sono reso conto è stato un continuo altalenare da una situazione all'altra che mi ha creato e mi sta creando una instabilità alla quale non ero più abituato forse a gestire ma che, poi, si è tramutata in profondo vuoto ed insoddisfazione. Ora non è il caso che racconti tutte le vicissitudini avute, per le quali servirebbe un altro thread, ma il bilancio che ho tracciato in quest ultimo week end estivo è stato veramente negativo, sebbene agli occhi di molti miei amici abbia vissuto e viva una situazione "brillante" ed “invidiabile”. Forse per il numero delle ragazze che ho frequentato o forse per l’apparente “serenità/gioia” esteriore con cui le vivo. In verità c’è poco da stare “allegri”. A parte il bell'aspetto ho trovato poco, anzi, pochissimo. Ragazze spesso vuote che pensano molto più a loro stesse, al parrucchiere, a che tipo di vestito mettersi, o in che locale andare. Non dico di cercare una donna con cui discutere dei massimi sistemi o della filosofia Kantiana o dell'esistenzialismo di Heidegger, ma almeno una donna che riesca a scuotermi le palle tanto quanto riesca a prendermi il cervello. Una con cui parlare liberamente di se stessi e di quello che ci accade e dei propri sentimenti, con cui si riesca a creare una intimità ed una “alleanza” che vada oltre il semplice sesso o "volersi bene". Spesso ho trovato ragazze frivole, finzione e poca chiarezza, per non dire altro. E così, ripensando a quasi tutte le situazioni venutesi a creare questa estate, per la precisione sei, alla fine quello che “cercavo” non l’ho trovato. Un parte con l'idea di farsi una "donna seria" ed invece trova una "accozzaglia". Così mi è spesso accaduto che la molla interiore che ad un certo punto mi spingeva nell'approfondire la conoscenza con una ragazza era solo la voglia di portarmela a letto, senza, poi, avere alcun riguardo per la possibilità di sviluppo di una storia, chiamiamola così, “seria”. Forse li chiamerete “amori estivi”. Può darsi. Posso dire che gli unici rammarichi che rimangono, non sono quelli di non aver creato una storia, o di non aver trovato l’”anima gemella”, ma soltanto quelli o di non essermi portato a letto una con cui ho "limonato" a giugno a Formentera, o di aver fatto “cilecca” con una conosciuta in agosto in Salento. Le altre che per vari motivi: o sono andate in porto, o magari continuo a frequentare, o di cui non è successo nulla, poco mi importa. Forse perché mi rendo conto che anche questi non sono amori, né, tanto meno, le “anime gemelle”. O forse perché andare assiduamente a puttane mi ha inaridito ancora di più nei miei sentimenti. Ed allora cosa rimane di tutta questa “lunga e calda estate” oltre che delle foto sul i-phone e dei numeri nuovi sulla rubrica? Il proprio vuoto interiore, purtroppo accresciuto, e la voglia ancora di ricercare, forse, chissà chi? Forse una donna che, a questo punto, esiste solo nella mia mente e che mi illudo di poterla incontrare. O forse direbbe RobyPg neanche più quella illusione visto che si tratta di un semplice "scherzo della natura". Rimane, però, sempre la voglia di andare a puttane, forse con l’amara convinzione, che stia diventando veramente l’unica soluzione per non complicarsi troppo la vita e per potersi “svagare” senza troppe paranoie o complicazioni. Perché infondo, devo dirlo, se uno ci si mette d’impegno a cercare “l’anima gemella”, a parte i risultati che possono essere altalenanti, la cosa è che alla lunga diventa veramente un lavoro.
Ma quello che nasce poi è il fastidio nel guardarsi allo specchio. Questo è vero sotto diversi punti di vista. Nel vedere il volto di una persona che sta diventando sempre più incapace ad amare. Il volto di una persona che cerca ma che non trova e che in cuor proprio si sente un fallito, mentre agli occhi degli altri appare forte ed “invulnerabile”, quasi un “figo”. Una persona che a volte prova a tratti il disgusto nel magari illudere le potenziali partner al solo fine di portarle a letto. Infine la nausea ed il vomito per se stessi nel frequentare donne free di cui non ce ne frega nulla, se non andarci a letto, ed al contempo andare comunque a mignotte. Questo è quello che, dopo questa estate, sento e vedo. Oggi ho deciso di farmi crescere un po’ la barba, non perché vada di moda, ma per cercare di vedere una persona diversa riflessa nello specchio.
Un saluto amici.
Il vostro Hilts.