Fare le scale col cuore in gola, sentirlo battere forte, stamparsi un sorriso in faccia e poi vederla. Bella, solare, perfetta, come se il tempo avesse fermato tutto. E come se il tempo non fosse esistito un abbraccio ha sciolto ogni preoccupazione.
Stupirsi ed emozionarsi.
Trent’anni sono davvero tanti, ma c’era su quel divano rosso qualcosa di irreale, di impossibile, qualcosa che non esisteva, ma che era tangibile.
Le mani si sono cercate, senza frenesia, serviva un contatto, una tangibile prova che davvero stava succedendo, che era vero.
Poi parole, sorrisi, racconti, carezze, coccole e piccoli baci.
Tutto come prima, come se non fosse mai finito. Situazione irreale, stranissima, ma vera e bellissima.
Storie, alcune gioiose altre dolorose e mano a mano che le parole illustravano i racconti degli ultimi trent’anni cresceva una strana sensazione di sapere già tutto, o meglio di avere avuto già queste informazioni.
Ogni tanto venivano a galla invece i ricordi della loro storia, ma non sembravano lontani, sembravano appena successi. Parlando hanno rivissuto una notte di amore, intensa bella e disperata, quasi violenta nella sua disperazione. Talmente chiara nel ricordo che sembrava di vederla, come in un film, come se un dolly inquadrasse quella scena dall’alto.
Poi i baci, dolcissimi, teneri come mai prima era stato, ma troppo naturali per essere i primi baci dopo trent’anni.
Trent’anni prima i baci erano diversi, meno ascoltati, dati solo come due ventenni possono fare, senza capirne il valore, adesso invece è diverso, è bello ascoltare i baci, apprezzarne ogni piccola variazione, godere della loro unicità .
Poi guardarsi negli occhi ed incominciare a capire.
Troppo perfetto tutto.
Troppo facile stare insieme per essere solo la prima volta dopo trent’anni.
“Mi vuoi sposare nella prossima vita?†la domanda arriva improvvisa, tra qualche lacrima e molti tremori.
Consapevolezza di essere di fronte all’amore, all’amore superiore, amore che va oltre al tempo e alle distanze, amore di un’altra dimensione.
Voglia di rifare l’amore, magari come l’ultima volta, forse anche meglio.
Sensazione di essere vicini alla verità , a capire come possa essere possibile stare così bene insieme come se tutto fosse quotidianità , come se non si fosse mai finito di amarsi. Come se si vivesse una vita parallela.
Ma esistono mondi paralleli?
I saluti, il distacco, le lacrime, lo strazio e scendendo le scale una certezza.
I mondi paralleli esistono, da qualche parte c’è un mondo che per qualche strano fenomeno oggi, per tre ore, si è affiancato al nostro, un mondo parallelo dove noi non ci siamo mai lasciati e siamo sposati, ne sono certo, non c’è altra spiegazione.
Ecco perché oggi ho sentito di amarti, ecco perché i nostri baci erano perfetti, ecco perché era tutto così facile.
Non vedo l’ora che i due mondi si riavvicinino, anche per pochi attimi.
Per amarti.
Stupirsi ed emozionarsi.
Trent’anni sono davvero tanti, ma c’era su quel divano rosso qualcosa di irreale, di impossibile, qualcosa che non esisteva, ma che era tangibile.
Le mani si sono cercate, senza frenesia, serviva un contatto, una tangibile prova che davvero stava succedendo, che era vero.
Poi parole, sorrisi, racconti, carezze, coccole e piccoli baci.
Tutto come prima, come se non fosse mai finito. Situazione irreale, stranissima, ma vera e bellissima.
Storie, alcune gioiose altre dolorose e mano a mano che le parole illustravano i racconti degli ultimi trent’anni cresceva una strana sensazione di sapere già tutto, o meglio di avere avuto già queste informazioni.
Ogni tanto venivano a galla invece i ricordi della loro storia, ma non sembravano lontani, sembravano appena successi. Parlando hanno rivissuto una notte di amore, intensa bella e disperata, quasi violenta nella sua disperazione. Talmente chiara nel ricordo che sembrava di vederla, come in un film, come se un dolly inquadrasse quella scena dall’alto.
Poi i baci, dolcissimi, teneri come mai prima era stato, ma troppo naturali per essere i primi baci dopo trent’anni.
Trent’anni prima i baci erano diversi, meno ascoltati, dati solo come due ventenni possono fare, senza capirne il valore, adesso invece è diverso, è bello ascoltare i baci, apprezzarne ogni piccola variazione, godere della loro unicità .
Poi guardarsi negli occhi ed incominciare a capire.
Troppo perfetto tutto.
Troppo facile stare insieme per essere solo la prima volta dopo trent’anni.
“Mi vuoi sposare nella prossima vita?†la domanda arriva improvvisa, tra qualche lacrima e molti tremori.
Consapevolezza di essere di fronte all’amore, all’amore superiore, amore che va oltre al tempo e alle distanze, amore di un’altra dimensione.
Voglia di rifare l’amore, magari come l’ultima volta, forse anche meglio.
Sensazione di essere vicini alla verità , a capire come possa essere possibile stare così bene insieme come se tutto fosse quotidianità , come se non si fosse mai finito di amarsi. Come se si vivesse una vita parallela.
Ma esistono mondi paralleli?
I saluti, il distacco, le lacrime, lo strazio e scendendo le scale una certezza.
I mondi paralleli esistono, da qualche parte c’è un mondo che per qualche strano fenomeno oggi, per tre ore, si è affiancato al nostro, un mondo parallelo dove noi non ci siamo mai lasciati e siamo sposati, ne sono certo, non c’è altra spiegazione.
Ecco perché oggi ho sentito di amarti, ecco perché i nostri baci erano perfetti, ecco perché era tutto così facile.
Non vedo l’ora che i due mondi si riavvicinino, anche per pochi attimi.
Per amarti.