multa da 11000 euro per un punter otr per la ragazza beccati dai vigili...

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E' assolutamente anacronistico, IMO, non legalizzare un'attività che esiste, è sempre esistita e sempre esisterà. E poi giù a parlare di evasione e pagamenti in nero. Siete delle evaditrici totali, con i clienti complici, vi state arricchendo non pagando 1 euro di tasse e poi rompono le scatole ai poveri panettieri che magari si aiutano un pò non battendo qualche scontrino. Scusami se son stato molto terra terra ma effettivamente è una cosa autolesionista non legalizzare il tuo mestiere.

esatto, tra le altre cose basterebbe legalizzarla, e non lasciare questo " buco " legislativo, pieno di contraddizioni.
la legge merlin del 58, ha generato questa condizione paradossale.
 
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Schiacciata dagli abusi del potere

questi poi sono gli stessi che tolgono multe ad amici e conoscenti giusto per compiacersi, per sentirsi importanti... che poveretti.

Concordo, così va la nostra povera Patria.
C'è chi deve pagare le multe più assurde, e chi si ritrova la casa ristrutturata ...:treaten:
 
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Già. Stritolati da una dittatura bianca e dall'arroganza delle istituzioni, dalla sordità degli enti locali e dalla burocrazia. Chi vigila non vigila. Molto più facile vessare il cittadino, con tasse e con la limitazione della sua libertà personale. 11000 euro (a testa mi pare di aver capito) sono un'estorsione. Peggio del pizzo.
No comment...
sono le soluzioni tutte all'Italiana ...
 
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sono d'accordo curioso, ma teniamo anche presente cosa dice la legge italiana.
teoricamente sulla strada non ci potrebbero stare le donnine, reato di " addescamento su strada ", che poi si chiuda un occhio è un altro discorso, ma quando l'occhio è vigile succedono ste cose.
ci sono verificati episodi assurdi, che anche creato il precedente di " favoreggiamento alla prostituzione ", per il solo fatto di aver accompagnato la prostituta nel punto esatto dove è stata caricata.
il reato di " atti osceni in luogo pubblico " non riguarda solo prostituta e cliente, ma chiunque, quindi anche i fidanzati che si appartano, curandosi poco degli occhi indiscreti dei passanti.
l'importo della multa è un' esagerazione, ma evident. contavano proprio sul fatto che l'uomo non avrebbe fatto ricorso, per un discorso di privacy ecc.
senza contare che i nominativi di entrambi, vengono segnalati alla questura come " prostituta " e " cliente di prostituta ".
insomma ma chi ve lo fare di rischiare ...mah ... considerando che dietro c'è un discorso di papponaggio pazzesco, che voi stessi state alimentando.
ma quando si decideranno a fare come la Germania o la Svizzera !

A questo punto chiedo l'intervento del buon francostars a spiegarci che le cose non stanno effettivamente così: (lui lo sa spiegare meglio di me).
 
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Meglio rispolverare il caro vecchio corteggiamento, porca miseria.
 
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E' assolutamente anacronistico, IMO, non legalizzare un'attività che esiste, è sempre esistita e sempre esisterà. E poi giù a parlare di evasione e pagamenti in nero. Siete delle evaditrici totali, con i clienti complici, vi state arricchendo non pagando 1 euro di tasse e poi rompono le scatole ai poveri panettieri che magari si aiutano un pò non battendo qualche scontrino. Scusami se son stato molto terra terra ma effettivamente è una cosa autolesionista non legalizzare il tuo mestiere.
Parli con una che è pro-legalizzazione.
Ti faccio notare che, parlo per il nostro paese, le prostitute non sono evasori, per il semplice fatto che anche se volessero pagare le tasse, lo stato non le mette nella condizione di pagarle, in quanto l'attività non è riconosciuta.
E' un pò diverso rispetto al panettiere, tanto per citare il tuo esempio, che avendo un'attività con regolare p.iva, non emette scontrino fiscale. Lui sta decidendo di evadere, la prostituta no: lei non ha scelta !
non confondiamo le due cose.
Vogliamo parlare anche di tutti i contro del lavoro totalmente in nero ?
Ti potrei fare l'elenco, ma qui mi fermo, per evitare l' OT.
Ti dico solo che le escort italiane sono le più perseguite, causa loro rintracciabilità, quindi potrebbero paradossalmente essere perseguitate dal fisco, diversamente dalle colleghe straniere, le quali dopo un anno spesso ritornano al loro paese d'origine, esportando il gruzzoletto guadagnato qui, senza che lo stesso venga reinvestito in Italia e senza averci pagato le tasse ovviamente.
Preciso: Il ragionamento non vuole essere discriminatorio o denigratorio, ma vuole spiegare il danno reale, che la mancata regolarizzazione ci arreca.
La tassazione di un lavoro dovrebbe avvenire in base al principio della territorialità, ovvero dove si volge il lavoro, se il lavoro non è riconosciuto come in questo caso, non si possono pagare le tasse, tuttavia mentre chi rimane nel nostro paese, spende, acquista, investe, quindi contribuisce a far girare l'economia e paga le imposte, che non sono le tasse ( la classica è l'imposta sui consumi = l'iva ), le persone che rientrano nel loro paese, esportano il capitale guadagnato, derivante da un'attività non riconosciuta, ma che non costituisce reato, se esercitata in maniera indipendente.
spero di essere stata chiara.
 
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Glenda Cherubino

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siamo tutti d'accordo sulla legalizzazione, si sono aperti topic appositi in cui se n'è parlato anche molto. purtroppo anche quelle escort che ne hanno parlato per televisione o sui giornali non sono state ascoltate.

 
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Massima solidarieta' a prescindere al collega salassato (la prostituta non so, secondo me risulta nullatenente e quindi non versera' una lira, ma questo non conta...)

Tornando a noi, seconco me si sta uscendo dal seminato, sicuramente traviati dall'onda emotiva.

Nell'articolo e' ben evidenziato che la cifra e' la conversione pecuniaria di una condanna penale, non una multa ad un cliente.

Il reato penale contestato e' atti osceni in luogo pubblico, da sempre in vigore anche prima delle ormai famose ordinanze comunali, e cosa ben diversa. Tale reato puo' essere contestato anche ad una coppia normale che si apparta, non certo e' scattata la denuncia per via della prostituta. Certo appartarsi in zone residenziali cosi' vistosamente esposte nei periodi estivi e' un po' come andarsela a cercare.

La mia voce e' fuori dal coro, capisco un probabile disagio da parte degli abitanti che hanno fatto partire la segnalazione, il resto della vicenda e' inevitabile successione di eventi burocratico legali. Dall'evidenza dei verbali era probabilmente inevitabile la condanna, il collega ha preferito limitare i danni pagando subito l'ammenda. Non credo che avrebbe speso meno ingaggiando un avvocato per affrontare un processo, pubblico.
Mi viene inoltre da pensare che in sede di processo avrebbe potuto appoggiarsi alla condizionale, ma questo dettaglio non ci e' dato di sapere (magari era pregiudicato per reati minori e non ne disponeva).
In questo modo l'esborso e' enorme, ma, riconosciuta la pena e pagata la sanzione amministrativa, il reato penale risulta giudicato ma espiato, che non e' poco.
 
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Parli con una che è pro-legalizzazione.
Ti faccio notare che, parlo per il nostro paese, le prostitute non sono evasori, per il semplice fatto che anche se volessero pagare le tasse, lo stato non le mette nella condizione di pagarle, in quanto l'attività non è riconosciuta.
E' un pò diverso rispetto al panettiere, tanto per citare il tuo esempio, che avendo un'attività con regolare p.iva, non emette scontrino fiscale. Lui sta decidendo di evadere, la prostituta no: lei non ha scelta !
non confondiamo le due cose.
Vogliamo parlare anche di tutti i contro del lavoro totalmente in nero ?
Ti potrei fare l'elenco, ma qui mi fermo, per evitare l' OT.
Ti dico solo che le escort italiane sono le più perseguite, causa loro rintracciabilità, quindi potrebbero paradossalmente essere perseguitate dal fisco, diversamente dalle colleghe straniere, le quali dopo un anno spesso ritornano al loro paese d'origine, esportando il gruzzoletto guadagnato qui, senza che lo stesso venga reinvestito in Italia e senza averci pagato le tasse ovviamente.
Preciso: Il ragionamento non vuole essere discriminatorio o denigratorio, ma vuole spiegare il danno reale, che la mancata regolarizzazione ci arreca.
La tassazione di un lavoro dovrebbe avvenire in base al principio della territorialità, ovvero dove si volge il lavoro, se il lavoro non è riconosciuto come in questo caso, non si possono pagare le tasse, tuttavia mentre chi rimane nel nostro paese, spende, acquista, investe, quindi contribuisce a far girare l'economia e paga le imposte, che non sono le tasse ( la classica è l'imposta sui consumi = l'iva ), le persone che rientrano nel loro paese, esportano il capitale guadagnato, derivante da un'attività non riconosciuta, ma che non costituisce reato, se esercitata in maniera indipendente.
spero di essere stata chiara.

su questo punto hai perfettamente ragione...il fatto di perseguitarvi fiscalmente senza riconocsere la vostra attività è l' ennesima prova del fatto che viviamo sotto un regime non democratico....quì cercano di spolparci in tutti i modi possibili...il governo attuale cerca solodi farci pagare forzosamente i debiti contratti dagli infami che ci hanno governato dal dopoguerra in poi..è ormai guerra aperta fra lo stato sfruttatore e parassitario e le sue clientele ed il ciottadino schiavo lavoratore....questi e altri soprusi all' ordine del girono ne sono la riprova...si cerca di creare un nsistema nel quale il cittadino sia costretto a sbagliare e qyuindi a pagare.,....ma ormai le forze produttive stanno figgendo da questa galera....resteranno solo i viglili e gli altri buroicrati di stato acrepare di fame con i povereacci che non vorranno fuggire da questa prigione...
 
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In merito, la Cassazione con le Sentenze n. 37129/2003, 6340/2006, 30242/2011, ha dichiarato che i vetri dell'autovettura devono essere appannati o coperti.
 
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