Numero di telefono: 393511653362
Link (collegamento) alla pagina dell'annuncio:
L'incontro è avvenuto Più di un mese fa
PROVINCIA dove è avvenuto l'incontro: Bari
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Nineli
Nazionalità: Russa di San Pietroburgo
Età: appena oltre i 30
Altezza: al massimo 1,65cm
Descrizione fisica: Velina (magra ma atletica)
Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 4 50
Durata dell'incontro: fino a 60 minuti
Attitudine: Professionale, distaccata
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), BBJ (rapporto orale scoperto), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)
Privacy: Ottima, lontano da occhi indiscreti
Facilità di parcheggio: Discreta con parchimetro o a pagamento
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: Si
La mia recensione:
Nineli, il cui vero nome non è Nineli, ma poco importa, è la ragazza che potete ammirare in foto. Trentenne, anno più anno meno, fisico molto ben tenuto, pelle ambrata che non assoceremmo, almeno astrattamente, al canone slavo, altezza tra i 160 cm ed i 165 cm. Mi sia dunque concessa l'espressione un pò contorta: "una bella ragazza ordinaria", di quel particolare tipo che non si fa fatica ad incrociare quotidianamente e che, per quanto mi riguarda, stimola sempre qualche fantasia copulatoria. Incontrata a Bari, l'autunno scorso, in una via dedicata ad un noto politico risorgimentale. L'appartamento: un secondo piano (o primo?) ben pulito in un condominio vecchiotto ma discreto e dignitoso.
La sua aria ordinaria traspare già ai primi approcci; non che sia timida, ma un tantino impacciata si. Beninteso: niente di così eclatante se si considera la situazione, ma l'idea che mi si è formata è quella di una ragazza che, pur cosciente di quanto si apprestava a fare, covasse ancora una certa sorpresa per gli incerti della vita. In parole povere: è in lei assente qualsivoglia vocazione puttanesca.
Parla un italiano stentato, non saprei dire quanto comprensibile, visto che, come ogni puttaniere di medio-lungo corso, varcata la soglia degli innumerevoli posti di piacere frequentati, prendo io stesso ad adottare un linguaggio di nuovo conio, un fritto misto di italiano, inglese, gesti a caso e, alla bisogna, frasi idiomatiche di film porno delle quali mi pento mezzo secondo dopo averle disgraziatamente pronunciate.
L'accordo è il classico rapporto 4 50/un'ora, con promessa di baci profondi sin dalle prime battute tradita se si eccettua qualche timida punta di lingua concessa, tuttavia, con parsimonia. Il pompino è gradevole in quanto arricchito da non poche attenzioni ai due pendenti - in realtà, non ci speravo più. La sua presenza fisica è la parte per me migliore: un corpo tonico, ramato e maneggevole che incassa bene i colpi e con una naturale attitudine a cavalcare; un corpo entro il quale è stato un piacere venire.
Con mia sorpresa, nella conversazione post-coito si è instaurato un certo feeling - almeno a me piace pensarlo. Mi ha confidato di avere un bambino con il quale vive a San Pietroburgo; non so come, siamo scivolati in una straniante rassegna dei luoghi pietroburghesi aventi una qualche dignità dostoevskijana; scossa da un brivido di freddo, mi ha detto che gli appartamenti in Russia esplodono di calore non avendo - loro - alcuna necessità di lesinare sul gas. La qual considerazione ci ha portato, addirittura, a parlare della guerra in Ucraina. A questo punto ho deciso che, per quanto mi riguardava, non avevo nulla contro di lei e che potevamo dedicare il quarto d'ora successivo a fare, almeno noi due, la pace. Nel secondo round si è lasciata andare di più: le classiche posizioni (missionaria, cowgirl, pecora) l'hanno vista decisamente più coinvolta. Il contratto prevedeva una bella conclusione nella sua boccuccia ma non ho voluto chiederne l'adempimento per non guastare il clima che si era ormai instaurato con qualche imbarazzata scusa.
Coloro che avessero bisogno di una scopata selvaggia cerchino altrove (me compreso); se a bussare è invece il demone del romanticismo (quel bastardo che, per intenderci, evoca ancora in noi l'antica voglia di chiavarci le più belle compagne di classe), la ragazza potrebbe, con un pò di impegno, aprire quella porta.
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L'incontro è avvenuto Più di un mese fa
PROVINCIA dove è avvenuto l'incontro: Bari
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Nineli
Nazionalità: Russa di San Pietroburgo
Età: appena oltre i 30
Altezza: al massimo 1,65cm
Descrizione fisica: Velina (magra ma atletica)
Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 4 50
Durata dell'incontro: fino a 60 minuti
Attitudine: Professionale, distaccata
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), BBJ (rapporto orale scoperto), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)
Privacy: Ottima, lontano da occhi indiscreti
Facilità di parcheggio: Discreta con parchimetro o a pagamento
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: Si
La mia recensione:
Nineli, il cui vero nome non è Nineli, ma poco importa, è la ragazza che potete ammirare in foto. Trentenne, anno più anno meno, fisico molto ben tenuto, pelle ambrata che non assoceremmo, almeno astrattamente, al canone slavo, altezza tra i 160 cm ed i 165 cm. Mi sia dunque concessa l'espressione un pò contorta: "una bella ragazza ordinaria", di quel particolare tipo che non si fa fatica ad incrociare quotidianamente e che, per quanto mi riguarda, stimola sempre qualche fantasia copulatoria. Incontrata a Bari, l'autunno scorso, in una via dedicata ad un noto politico risorgimentale. L'appartamento: un secondo piano (o primo?) ben pulito in un condominio vecchiotto ma discreto e dignitoso.
La sua aria ordinaria traspare già ai primi approcci; non che sia timida, ma un tantino impacciata si. Beninteso: niente di così eclatante se si considera la situazione, ma l'idea che mi si è formata è quella di una ragazza che, pur cosciente di quanto si apprestava a fare, covasse ancora una certa sorpresa per gli incerti della vita. In parole povere: è in lei assente qualsivoglia vocazione puttanesca.
Parla un italiano stentato, non saprei dire quanto comprensibile, visto che, come ogni puttaniere di medio-lungo corso, varcata la soglia degli innumerevoli posti di piacere frequentati, prendo io stesso ad adottare un linguaggio di nuovo conio, un fritto misto di italiano, inglese, gesti a caso e, alla bisogna, frasi idiomatiche di film porno delle quali mi pento mezzo secondo dopo averle disgraziatamente pronunciate.
L'accordo è il classico rapporto 4 50/un'ora, con promessa di baci profondi sin dalle prime battute tradita se si eccettua qualche timida punta di lingua concessa, tuttavia, con parsimonia. Il pompino è gradevole in quanto arricchito da non poche attenzioni ai due pendenti - in realtà, non ci speravo più. La sua presenza fisica è la parte per me migliore: un corpo tonico, ramato e maneggevole che incassa bene i colpi e con una naturale attitudine a cavalcare; un corpo entro il quale è stato un piacere venire.
Con mia sorpresa, nella conversazione post-coito si è instaurato un certo feeling - almeno a me piace pensarlo. Mi ha confidato di avere un bambino con il quale vive a San Pietroburgo; non so come, siamo scivolati in una straniante rassegna dei luoghi pietroburghesi aventi una qualche dignità dostoevskijana; scossa da un brivido di freddo, mi ha detto che gli appartamenti in Russia esplodono di calore non avendo - loro - alcuna necessità di lesinare sul gas. La qual considerazione ci ha portato, addirittura, a parlare della guerra in Ucraina. A questo punto ho deciso che, per quanto mi riguardava, non avevo nulla contro di lei e che potevamo dedicare il quarto d'ora successivo a fare, almeno noi due, la pace. Nel secondo round si è lasciata andare di più: le classiche posizioni (missionaria, cowgirl, pecora) l'hanno vista decisamente più coinvolta. Il contratto prevedeva una bella conclusione nella sua boccuccia ma non ho voluto chiederne l'adempimento per non guastare il clima che si era ormai instaurato con qualche imbarazzata scusa.
Coloro che avessero bisogno di una scopata selvaggia cerchino altrove (me compreso); se a bussare è invece il demone del romanticismo (quel bastardo che, per intenderci, evoca ancora in noi l'antica voglia di chiavarci le più belle compagne di classe), la ragazza potrebbe, con un pò di impegno, aprire quella porta.