Nuova procedure d'accesso al porno

Ne avevamo già parlato in altra sede dell'utilizzo dello SPID e francamente era sembrato anche a me uno dei pochi sistemi validi per una verifica anagrafica.
La finalità non è sapere chi si masturba su internet, ma la tutela del minore ed è un principio valido, peraltro già esistente anche relativamente al porno, soltanto che adesso si tenta una via concreta.
Il discorso di un moralismo da parte dello Stato a mio parere non si regge bene in piedi, perlomeno non in questo caso.
 
Ne avevamo già parlato in altra sede dell'utilizzo dello SPID e francamente era sembrato anche a me uno dei pochi sistemi validi per una verifica anagrafica.
La finalità non è sapere chi si masturba su internet, ma la tutela del minore ed è un principio valido, peraltro già esistente anche relativamente al porno, soltanto che adesso si tenta una via concreta.
Il discorso di un moralismo da parte dello Stato a mio parere non si regge bene in piedi, perlomeno non in questo caso.
spostare i minorenni verso piattaforme non controllate di file sharing come torrent e tante altre che non è possibile controllare in nessun modo.. rende i minorenni ancora meno al sicuro. Li renderanno a rischio materiale pedo pornografico o peggio.
Mio fratello da minorenne ai tempi usava emule, winmx, ecc. ecc. e non ti dico le cose che capitavano, file video di ogni genere magari con nome ingannevoli apposta per farteli vedere. Grazie ai siti porno l'uso di tali servizi tra i giovani si è quasi azzerato, ma è lecito pensare che tornerà in voga. Mai sottovalutare la curiosità dei minorenni di oggi. Inoltre ci sono servizi di vpn gratis da mettere come plugin direttamente sul browser che baipassano il problema. I minorenni lo sanno fare meglio di noi bumber.
 
Ultima modifica:
Ma c è anche onlyfan. Qualcuno dovrà cambiare mestiere
Onlyfans non è una piattaforma anonima, tutt'altro, servono dati della carta di pagamento e nome reale account. Quindi non sarà certo un problema per un utente mostrare lo SPID, come bere un bicchiere d'acqua.
Il problema ce lo avranno tutti i siti porno gratuiti con accesso anonimo. Dove le visite erano tutte fatte senza richiedere nessun dato. Onlyfans penso che non ne risentirà minimamente. Anzi probabilmente molte attrici porno no prof italiane si sposteranno li come è già stato fatto.
 
spostare i minorenni verso piattaforme non controllate di file shering come torrent e tante altre che non è possibile controllare in nessun modo.. rende i minorenni ancora meno al sicuro. Li renderanno a rischio materiale pedo pornografico o peggio.
Mio fratello da minorenne ai tempi usava emule, winmx, ecc. ecc. e non ti dico le cose che capitavano, file video di ogni genere magari con nome ingannevoli apposta per farteli vedere. Grazie ai siti porno l'uso di tali servizi tra i giovani si è quasi azzerato, ma è lecito pensare che tornerà in voga. Mai sottovalutare la curiosità dei minorenni di oggi. Inoltre ci sono servizi di vpn gratis da mettere come plugin direttamente sul browser che baipassano il problema. I minorenni lo sanno fare meglio di noi bumber.
Come vedi tuo fratello ci andava ugualmente, a prescindere dalla presenza di Spid o meno.
Se poi elenchiamo le cose che i minorenni non potrebbero fare e che invece fanno, non la finiamo più.
Lo Stato deve fare quello che può, il resto spetta alla famiglia e alla responsabilità individuale, che anche nei casi dei minorenni esiste. Eccome se esiste.
 
Lo stato deve fare quello che ha senso, e sicuramente questa cosa non lo ha e ho spiego sopra i motivi.
I genitori dovrebbero non dare internet ai figli, dovrebbero non dare gli smartphone predisposti per la connessione, ecc. ecc..
Se diamo ai minorenni l'accesso al mondo esterno tramite internet, tutto quello che fa lo stato è inutile. Tra i giovani smanettoni minorenni in 5 minuti risolvono il problema dello spid per adulti per se stessi e i compagni.
I cinesi vivono costantemente con le vpn per fare tutto quello che lo stato non gli permette di fare, compreso l'uso dei social occidentali. Per loro è una cosa normale, la prova che lo stato non può fare nulla se lasciamo internet alle persone.
 
Ultima modifica:
Lo stato deve fare quello che ha senso, e sicuramente questa cosa non lo ha e ho spiego sopra i motivi.
I genitori dovrebbero non dare internet ai figli, dovrebbero non dare gli smartphone predisposti per la connessione, ecc. ecc..
Ciò che fa lo stato è irrilevante se diamo ai minorenni l'accesso al mondo esterno tramite internet. Tra i giovani smanettoni minorenni in 5 minuti risolvono il problema dello spid per adulti per se stessi e i compagni.
Il problema più grande è che manca informazione su questi temi come educazione sessuale, educazione ad un uso consapevole e corretto delle tecnologia partendo dall'uso degli smartphone ai social ecc...

Devo dire però che rileggendo la lista ringrazio l'autore perchè diversi siti non li conoscevo :LOL: e tanti link sembrano siano presi da una cronologia di navigazione... chissà :unsure:
 
Lo stato deve fare quello che ha senso, e sicuramente questa cosa non lo ha e ho spiego sopra i motivi.
I genitori dovrebbero non dare internet ai figli, dovrebbero non dare gli smartphone predisposti per la connessione, ecc. ecc..
Se diamo ai minorenni l'accesso al mondo esterno tramite internet, tutto quello che fa lo stato è inutile. Tra i giovani smanettoni minorenni in 5 minuti risolvono il problema dello spid per adulti per se stessi e i compagni.
I cinesi vivono costantemente con le vpn per fare tutto quello che lo stato non gli permette di fare, compreso l'uso dei social occidentali. Per loro è una cosa normale, la prova che lo stato non può fare nulla se lasciamo internet alle persone.
Quindi cosa proponi? Alcol, droga e puttane anche per i minori? Tanto lo fanno già.
Reati minorili? Aboliamoli!
Bullismo? Superato!
 
Magari iniziare a vietare internet ai minorenni? telefoni solo con chiamate e sms. Fare multe salate ai genitori che non rispettano queste normative no? invece di fare questa boiata assurda dello spid totalmente inutile.
 
e comunque non sta a me trovare soluzioni, io sono solo certo che questa procedura di accesso tramite spid non servirà per niente allo scopo, forse prima non mi sono spiegato bene, bastano pochi minuti installando una app vpn dal play store, e il minorenne accede a tutti i siti che vuole. Non c'è da fare chissà quale intervento informatico complicato.
Quindi la procedura di accesso tramite spid servirà solo come ostacolo ai diversamente giovani che magari usano il loro pc nello studio e non hanno grande dimestichezza con i programmi vpn.
 
il resto spetta alla famiglia e alla responsabilità individuale
Sono pienamente d'accordo con te.
I genitori dovrebbero non dare internet ai figli, dovrebbero non dare gli smartphone predisposti per la connessione, ecc. ecc..
Condivido anche questo passaggio.
Il problema più grande è che manca informazione su questi temi come educazione sessuale, educazione ad un uso consapevole e corretto delle tecnologia partendo dall'uso degli smartphone ai social ecc...
...e anche su questo.

Lancio una provocazione rispetto ad un pensiero che ho sempre avuto: per stare su internet servirebbe una patente. Non quella per usare Word o Excel, quella c’è già da vent’anni (la mitica ECDL, chi se la ricorda?) ma una vera abilitazione a interagire con altri esseri umani online, senza fare danni. Perché oggi il web è una specie di autostrada senza casello, dove chiunque può lanciarsi a 300 all’ora anche se non sa nemmeno attraversare la strada con le strisce. E spesso manca pure il semaforo, il vigile o la minima idea di cosa sia il buon senso.

Il problema non è la tecnologia: è la gente. Non c’è nessun tipo di filtro. Chiunque può salire a bordo, aprire un profilo, e via: diffamazioni, minacce, truffe, vendette, odio gratuito, porno a gogo, fake news e compagnia cantante. Un festival dell’irresponsabilità, tutto protetto da una bella dose di anonimato e assenza di conseguenze. E alla fine ci stupiamo se internet è diventato un posto tossico? Ma dai.

Perchè non utilizzare un’identità digitale seria, che non dica solo come ti chiami e dove sei nato, ma che rifletta anche come ti comporti. Che certifichi un minimo di consapevolezza, di capacità di distinguere un’informazione vera da una boiata colossale, di interagire senza insultare. Una specie di revisione periodica dell’essere umano prima di metterlo online. Niente più haters, frustrati, niente più truffatori improvvisati, niente più vendette digitali o diffamazioni senza volto. Internet diventerebbe un posto civile. Forse persino piacevole.

Eppure… ho il sospetto che finirebbe per implodere nel giro di poco. Perché se togli il caos, togli anche quella massa enorme di persone che lo alimenta. Quelli che cliccano senza leggere, condividono senza capire, attaccano senza motivo. E diciamolo: oggi sono la maggioranza. Non puoi pretendere che la scimmia si metta la cravatta. Non ci sta comoda e appena può, se la strappa.

Quindi sì, sarebbe bello. Ma prima dobbiamo decidere: vogliamo davvero far crescere internet oppure ci piace così com’è: un po’ giungla, un po’ circo, un po’ campo minato?
 
Capisco benissimo; 'far west' del web rende bene l'idea e sono d'accordo che l'irresponsabilità e la tossicità siano problemi reali. Nessuno vuole essere vittima di diffamazione o truffe.
Tuttavia, sono convinto che internet per sua natura debba rimanere libero e aperto. L'assenza di un 'casello' e di una 'patente' non è solo una falla da correggere; è la sua forza intrinseca. È proprio la mancanza di filtri e autorità centrali che ha permesso al web di diventare un motore ineguagliabile di innovazione, democrazia, e accesso illimitato alla conoscenza.
Il problema con l'idea di una 'patente' o di un'identità digitale che 'rifletta il comportamento' è che apre la porta a una sorveglianza e a un controllo potenzialmente pericolosi. Chi stabilisce cosa sia il 'buon senso' online? Chi decide quali informazioni sono 'vere' e quali 'boiate colossali'? Affidare a un'entità centrale il potere di decidere chi è 'abilitato' a parlare è un enorme rischio per la libertà di espressione e potrebbe facilmente trasformarsi in uno strumento di censura o di discriminazione politica/sociale..
Se togliamo il caos, rischiamo di togliere anche le voci marginali e il dissenso. Sono spesso i 'senza patente', i 'non certificati', a lanciare le critiche più scomode. La libertà di sbagliare, di essere 'la scimmia senza cravatta', è la garanzia che anche la voce meno popolare o più radicale possa emergere, senza il benestare di un 'vigile' o di un 'esaminatore'.
La soluzione, a mio avviso, non è nel limitare l'accesso con un'autorizzazione, ma nell'investire massicciamente nell'educazione digitale e civica. Nei genitori per primi come ho scritto prima. Non dobbiamo 'chiudere l'autostrada', ma insegnare a chi guida, a partire dalle scuole e genitori, le regole della strada, il rispetto e il pensiero critico. Il cambiamento deve essere culturale, non imposto da un meccanismo di controllo.
 
Ultima modifica:
Mi sono espresso probabilmente male; so bene che i gestori di server seri che erogano servizi per adulti non conserveranno alcun dato dell'utente, io volevo solo dire che gli utenti alla ricerca di contenuti porno specifici sono spesso più propensi a ignorare gli avvisi di sicurezza o a cliccare su link, pop-up ingannevoli; in questo caso mi riferivo a siti porno non molto raccomandabili che magari stanno simulando la procedura di accesso tramite spid nel tentativo di ingannare l'utente.
La natura dei contenuti consultati può rendere gli utenti più riluttanti a denunciare un problema di sicurezza o a chiedere aiuto, nel timore di rivelare la propria navigazione. Ecco perché i siti porno sono spesso utilizzati per questo genere di inganni.
 
Ultima modifica:
In questi messaggi ho letto molti dubbi sulla privacy rassicurati poi dal fatto che viene trasmesso solo il dato "maggiorenne SI/NO"
Mi piacerebbe fare un po' di chiarezza:

Il principale problema di privacy di cui tutti parlano non riguarda il sito per adulti ma riguarda il soggetto terzo che ti rilascia il token per l'accesso.

Per ricevere il token anonimo, devi prima farti identificare in modo certo (ad esempio, con SPID o CIE) da un ente certificatore. Questo ente ora sa con certezza che tu hai richiesto una "Prova di Età" per sbloccare contenuti soggetti a restrizioni.

Di fatto si crea una lista di persone maggiorenni che hanno espresso l'intenzione di accedere a contenuti per adulti. Sebbene l'ente non sappia quale sito hai visitato, l'informazione "Tizio ha richiesto un token per l'accesso a contenuti per adulti" è un dato per quanto mi riguarda estremamente sensibile perché si riferisce alla mia sfera sessuale che, prima, semplicemente non esisteva in un database governativo o aziendale e ora esisterà.
Le aziende terze che gestiranno i token dovranno custodire i dati dell'identificazione e della generazione della prova di età per un tot di tempo per motivi che non sto qui a spiegare. Un attacco informatico a questi database potrebbe portare alla diffusione di informazioni abbastanza sensibili.
 
Ultima modifica:
In questi messaggi ho letto molti dubbi sulla privacy rassicurati poi dal fatto che viene trasmesso solo il dato "maggiorenne SI/NO"
Mi piacerebbe fare un po' di chiarezza:

Il principale problema di privacy di cui tutti parlano non riguarda il sito per adulti ma riguarda il soggetto terzo che ti rilascia il token per l'accesso.

Per ricevere il token anonimo, devi prima farti identificare in modo certo (ad esempio, con SPID o CIE) da un ente certificatore. Questo ente ora sa con certezza che tu hai richiesto una "Prova di Età" per sbloccare contenuti soggetti a restrizioni.

Di fatto si crea una lista di persone maggiorenni che hanno espresso l'intenzione di accedere a contenuti per adulti. Sebbene l'ente non sappia quale sito hai visitato, l'informazione "Tizio ha richiesto un token per l'accesso a contenuti per adulti" è un dato per quanto mi riguarda estremamente sensibile perché si riferisce alla mia sfera sessuale che, prima, semplicemente non esisteva in un database governativo o aziendale e ora esisterà.
Le aziende terze che gestiranno i token dovranno custodire i dati dell'identificazione e della generazione della prova di età per un tot di tempo per motivi che non sto qui a spiegare. Un attacco informatico a questi database potrebbe portare alla diffusione di informazioni abbastanza sensibili.
Sono un pò volgare, tra un pò vorranno sapere anche quante volte vai al cesso! Anzi lo sanno già. Questa cosa è assurda è come il divieto degli alcolici e tabacchi ai minori.
Si vede che i minori non consumano alcolici?
Per non dire altro.
 
Mi chiedo un tempo come facevamo. Qualche decennio fa si andava in edicola a comprare i giornaletti porno e in farmacia per i preservativi.
Superato lo scoglio dell'edicolante baciapile e del farmacista obiettore di coscienza, non sarà uno Spid ad intimorirci.
💪🏼
 
Indietro
Alto