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Paolo Tredici

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Il problema è che fare la escort, a mio avviso, è una professione "full time": è come quando fai il carabiniere o il poliziotto, é una "forma mentis", e non si riesce a smontare completamente al termine dell'orario di lavoro.
Le ragazze dell'Est che conosco cercano di tenere ben separate le loro due vite parallele, ma non c'è niente da fare la prima prevale sempre sulla seconda, è un qualcosa che hanno dentro di loro e le fa porre il lavoro davanti a tutto.
Lo dico per esperienza personale, e molte volte sono stato ferito da comportamenti incomprensibili.
Questa loro condizione le fa spesso rinunciare anche a rapporti sentimentali del tutto sinceri da entrambe le parti.
Le ragazze straniere più fortunate riescono ad arrivare al termine della carriera ancora relativamente giovani e con un bel gruzzoletto, e ritornano definitivamente nei paesi di origine, alla loro vita "normale", e staccano completamente la spina, e spesso con questa staccano anche noi medesimi, che pensavamo magari di valere qualche cosa di più per loro.
Io ho rapporti molto stretti con le mie fidelizzate, troppo stretti, ed esco spesso fuori dal lavoro, e con una ragazza mi sono legato veramente fino nel profondo dell'anima, perché abbiamo trascorso insieme momenti bellissimi e momenti bruttissimi, e certe cose ti legano per sempre.
Ma non mi illudo, loro sono persone sfortunate, che hanno subito spesso soprusi e angherie di ogni genere, e spesso hanno patito la fame e la miseria, ed è giusto e normale che si prendano da noi tutto quello che riescono (e non intendo solo i soldi), e che si affezionino a chi le tratta con i guanti, con rispetto, e le aiuta nei momenti più difficili, e magari per loro, che qui in Italia sono profondamente sole, rappresenta anche l'unica spalla su cui piangere, l'unica persona su cui fare affidamento, l'unico amico sincero su cui contare.
 
"è giusto e normale che si prendano da noi tutto quello che riescono (e non intendo solo i soldi"

no, scusa, ma non sono affatto d'accordo: "non è giusto e normale". al contrario, è profondamente ingiusto e anormale: per le pay, prima di tutto, perché così facendo rifiutano quella possibilità che la vita offre loro di mantenere un senso di umanità, pur in un contesto esistenziale pregno di squallore.
e per tutte le persone corrette, specialmente quella stragrande maggioranza di donne che hanno un vissuto simile o peggiore delle pay cui alludi, eppure neanche si sognano di prostituirsi, figuriamoci trattare come oggetti chi offre loro sentimenti sinceri.
lo spietato cinismo, fino all'abiezione, non deve mai essere considerato accettabile, anche se fa parte della gamma delle capacità umane.
la giustificazione lacrimosa per ogni forma di malaffare è una tragica stortura, che danneggia in primis proprio l'apparente beneficiata.
 
Ultima modifica:
Non sono d'accordo con te, però rispetto il tuo punto di vista, perché ti ritengo una persona attenta, introspettiva e corretta, e non escludo che tu in parte possa anche avere ragione.
Probabilmente abbiamo vissuti ed esperienze diverse, e ognuno ragiona secondo il proprio punto di vista.
Io penso comunque che ciascuno non solo abbia diritto a una vita dignitosa, e quindi a un lavoro e a un tetto sopra la testa, ma abbia anche diritto di sognare, diritto alla felicità.
Dichiarazione d’indipendenza americana (4 luglio 1776): “Noi teniamo per certo che queste verità siano di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di certi Diritti inalienabili, che tra questi vi siano la Vita, la Libertà e il perseguimento della Felicità."
Non ti parlerò delle situazioni particolari delle ragazze OTR dell'Est a cui sono strettamente legato, che comunque mi hanno insegnato e mi insegnano molto sulla loro vita, sulla loro cultura e sui loro paesi di origine, e che mi hanno permesso di comprendere certe loro scelte (e non ho detto "condividere"), sempre che effettivamente di scelte si possa parlare.
Certo una ragazza giovane bella, bombardata da tutte le visioni idilliache che il nostro mondo trasmette in continuazione, potrebbe rassegnarsi e accontentarsi, accettare e subire il proprio destino di schiava domestica, sposando qualche rude giovanotto locale, che la mantenga in cambio di pesanti lavori domestici, pompare l'acqua, tagliare la legna, fare tanti mocciosi da accudire e, alla fine, a 40 anni avere la schiena rotta e neanche un vestito buono e la pelle incartapecorita di una contadina.
Certo una vita di sacrificio ammirabile e dignitosa, ma deve essere una scelta non una imposizione.
Non tutte hanno la vocazione al martirio, all'espiazione dei peccati e alla clausura.
Queste ragazze nei loro paesi non hanno speranze, non possono studiare perché non hanno soldi, non trovano lavoro perché non possono studiare, l'unica possibilità è trovare qualcuno che le sposa, ma solo se sono ancora giovanissime, altrimenti ti restano solo i lavori pesanti nelle campagne e la vita da zitella.
Io ritengo invece che queste ragazze abbiano il diritto di sognare e aspirare alla loro felicità, e ritengo anche giusto che utilizzino tutte le poche armi a loro disposizione per raggiungere i loro obbiettivi.
La scelta (ma talvolta è una svolta obbligata) di prostituirsi è una scelta durissima e irreversibile, e nessuna delle ragazze che conosco l'ha condotta a cuor leggero, e, prima di arrivare a un livello di sopportazione accettabile, hanno passato l'inferno, e una in particolare l'ha fatto passare anche a me, ma per fortuna è sopravvissuta, e anche io.
Lo so, io posso sembrare di parte, e sono forse condizionato dal vivere a stretto contatto con queste ragazze sfortunate, e forse vedo ormai il mondo da un altro punto di vista, ribaltato, e quello che per me prima era il bene ora è diventato il male e viceversa.
Quando io guardo queste ragazze non vedo cinismo, non vedo diversità dalle altre ragazze e donne della nostra vita "normale", soffrono e sanguinano come noi, e sono capaci di essere dolcissime e di amare, e di sacrificarsi per gli altri, oppure si trasformano in belve feroci per dilaniarti quando le fai arrabbiare, sono persone splendide e terribili, esattamente come le puoi trovare nella nostra vita "normale".
Penso non si possa generalizzare, come sempre dipende dalla persona, e come nella nostra vita "normale", si possono trovare persone miti e gentili, oneste e sincere, fragili, sensibili e dolcissime, oppure trovi la persona più superficiale, disposta anche ad approfittarsi pur di ricavare più soldi, con poca sensibilità e rispetto anche per gli altri.
Il fatto che una ragazza si prostituisca non vuole necessariamente dire che sia una poco di buono, una persona cinica e superficiale, priva di sentimenti, a cui interessa solo il denaro, e che offenda con il suo comportamento le altre donne che hanno fatto (o hanno potuto fare) scelte diverse.
Per giudicare occorre conoscere, e dietro ogni ragazza, se pur di strada, c'è tutto un mondo diverso.
 
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