INSERZIONISTA: Sorelle
🧡⭐🧡⭐🧡⭐ RAGAZZA ORIENTALE BELLISSIMA E VERE TROIE,MASSAGGIO TUTTO COMPLETO,CASA MIA AMBIENTA TRANQULLLA.LATO B.MI PIACE POTER ESSERE LE TUE TROIE PER RACCOGLIERE I TUOI SFOGHI VOGLIOSE E CALDE…
escorthub.info
CITTA': Bologna
NAZIONALITA': China
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sempre e ancora no
SERVIZI OFFERTI: non chiesto
SERVIZI USUFRUITI : bj, hj fk ,rai1, coppia, double shot
COMPENSO RICHIESTO: 50-80 a seconda delle volte
COMPENSO CONCORDATO: 40-90 sempre a seconda delle volte
DURATA DELL'INCONTRO: dai 25 minuti all'ora abbondante
DESCRIZIONE: talvolta gentili e accondiscendenti
REPERIBILITA': ottima
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE : 1° piano
NUMERO DI TELEFONO: 3338728490/3295678546
Vi parlo di un luogo in via Fellalese di fronte alla ex manifattura tabacchi, dietro a un ristorante che credo abbia aperto pochi anni fà. Per accedere in effetti si costeggia il retro delle cucine, per poi entrare in un cortile recintato. Ma ormai questi particolari sono noti ai più.
Ho iniziato a visitare questo "ristorante" tre anni orsono, piuttosto sporadicamente, per poi aumentarne la frequenza negli ultimi mesi.
Vorrei possibilmente tentare di condensare le mie esperienze in questo racconto, per poi finalizzare con le "portate" più recenti. Si sale al primo piano dove i panni della casa vengono asciugati sul pianerottolo e entri virando verso la porta di destra. Le prime volte venivo fatto accomodare su un lettino da massaggi, non molto confortevole a mio parere, poi in seguito usufruivo invece della stanza col letto a due piazze.
Una sera capitai durante i festeggiamenti di una festa della Repubblica Popolare Cinese e trovai il parcheggio del ristorante quasi pieno. Percorsi il vialetto che costeggia le cucine e attesi di essere accolto dalle peccatrici del primo piano. A dire il vero ero incuriosito dalle informazioni che mi erano giunte. Secondo queste, sembrava che una ragazza che aiutava in cucina e talvolta anche in sala, si dedicasse o dedicazzi ad altro in certi orari. Quindi con la stessa mano con cui vi accarezzava i coglioni, preparava gli involtini primavera da servirvi sul piatto. Che la notizia fosse versa o falsa, mi divertiva e mi incuriosiva allo stesso tempo.
Rimasto solo con la cameriera part-time (discretamente graziosa) e dopo aver brevemente omaggiato con la mamasan la festività sopra elencata, mi appropinquo ad accettare il rito di inziazione cinese, che porta infine alla fellatio. Durante una breve pompa pausa chiedo alla ragazza:
<<Potrei sapere il tuo nome?>>
<<Mio nome?>>
Anniusco. <<Sì.>>
<<Eh, eh, eh, tutti chiama me cinquanta, eh, eh, eh.>>
<<Ti chiama così anche lo staff del ristorante?>>
<<Eh, eh, eh. Cì, cinquanta!>>
<<?>>
Forse conosceva questa parola, perchè le era utile nello spiegarsi? Forse la prendevano in giro i cuochi e i camerieri?
Mi confidò di conoscere nella lingua italiana, solo tre o quattro parole. E tutti immaginiamo quali siano.
Poi riprese il blowjob e non gli chiesi più niente. Apprezzai fino in fondo questa pratica, coadiuvata da un gradevole massaggio testicolare. Una volta venuto, la ragazza ha ripreso a ridere. Era davvero pazza e simpatica, ma più la prima che la seconda.
Uscendo, ricordo alla mamasan, che prima o poi me lo dovrà ciucciare anche lei. Poi saluto la "cameriera".
<<Ciao....cinquanta.>>
<<Eh, eh, ciao.>>
Nei giorni seguenti mi chiedevo se potesse essere vero che la ragazza alternasse le due attività. Sò che alcune ragazze lo fanno, ma non per forza nello stesso giorno e nello stesso luogo.
Preso ancora dal dubbio, la richiamo al mattino in uno dei giorni seguenti. Mi risponde e sento in effetti dei chiari rumori in sottofondo tipici di una cucina.
<<Ciao cinquanta, quando hai finito di lavare e tagliare le verdure, ti andrebbe di giocare col mio cetriolo?>>
<<......? Và bene. Tu quando venile?>>
<<Venile......quando me lo succhi, io venile.>>
<<Ah, ok.>>
Non sono più tornato da lei. Poi ho saputo che è stata allontanata a causa del suo doppio lavoro!? Ovviamente al suo posto è giunta una nuova ragazza.
Devo precisare che non posso confermare la veridicità della vicenda narratomi sopra, ma comunque alla fine l'obiettivo principale era quello di trascorrere qualche decina di minuti con qualche maialata e così è stato. Non nascondo che però la situazione mi ha fatto sorridere.
Lo scorso Novembre decido di tornare in quel "ristorante" che a causa delle restrizioni anticovid è chiuso, come anche il suo ampio parcheggio. Utilizzo lo spazio dell'ex manifattura ( dove spesso non mancano tipi sospetti che ti guardano di sottecchio) per parcheggiare la vettura. In quell'occasione mi accoglie una ragazza anch'ella graziosa, ma non certamente super. Contratto 70 valute comunitarie per fermarmi con calma in quella dimora. La ragazza mi chiede se desidero fare cose strane per quella cifra, ma io le rispondo che non voglio pensare a far nulla di strano se non trattenermi con calma e con eventuale doppio shot. All'inizio le danze partono abbastanza bene, poi la passione scema da entrambe le parti e non riesco a venire. Allorchè la simpaticona accortasi della mia insoddisfazione, mi indica l'orologio alla parete. Le chiedo (facendo ovviamente lo gnorri) per quale motivo mi indica l'orologio.
<<Devi prendere la corriera?>>
<<No, io stale qui, no altla casa.>>
<<Devi prendere la pillola per l'incontinenza?>>
<<?>>
<<Vedi, cara, io personalmente sono già saturo di te, forse più di quanto tu lo sia di me.>>
Mi offre la possibilità di restituirmi una parte della cifra precedentemente versata.
<<Lascia stare. Questa volta voglio divertirmi col parco giochi della mamasan. Valla a chiamare per favore.>>
La mamasan, sempre simpatica ma spesso svogliata, mi fa notare che sta cenando. Però se sono disposto ad aspettare si aggregherebbe volentieri anche lei.
<<Bene, posso aspettarti...........sporcacciona! Finisci di mangiare i tuoi maroni di drago con alghe del Golfo di Siam e vieni a prendere il dolce. Aggiungerò forse qualche decina di euro per le vettovaglie.
<<Ah,ah, và bene, io allivo>>
Mi fa aspettare nella stanza dove si trova il letto più grande. La ragazza nell'attesa riprende a maialeggiare con me.
<<Vedo che hai ripreso le danze con maggiore intensità, rispetto a prima.>>
Mi mima il gesto dell'ombrello.
<<Impoltante uomo alzale. Io fale felice uomo.>>
Dopo qualche minuto di chiacchere, abbracci e sporadiche ciucciate di pistolino, appare la mamasan sulla soglia della porta.
<<Scusa, ho mangiato e mi sono lavata. Sono plonta......se mi vuoi?>>
<<Tu sei lavata nel fiume azzurro?>>
<<Ah, ah.>>
La ragazza mi butta la patata in faccia e inizia a muovere il bacino per dare un ritmo alla mia lingua.
<<Che impeto!>> Le dico.
<<Piace amole?>>
<<Ormai sei quà, che altro posso fare?>>
Appena la mamasan comincia ad accarezzare, baciare e ciucciare la mia attrezzatura, avverto un calore di spessore assai maggiore, rispetto alle precedenti attenzioni riservatomi dalla ragazza. Ed effettivamente, da lì a pochi minuti concludo da qualche parte tra il viso, le labbra e le mani della mamasan.
Tolgo la ragazza, o meglio la patata della ragazza dalla mia faccia e la invito a recarsi in cucina a finire i lavori.
<<Pelchè, io via?>>
<<Scherzavo, rimani se vuoi.>>
Mi intrattengono ulteriormente con un massaggio a quattro mani. La mamasan risulta anche brillante e simpatica nella conversazione. Ho incontrato cinesi di tutti i tipi, rincoglionite o furbe, stupide talvolta, sgradevoli su tutti i lati, occasionalmente altre molto dolci e/o portate alle maialate, e via discorrendo....ma la mamsan mi è sembrata una persona in gamba.
La stessa mamasan risulta infine dotata di una più che discreta conoscenza della lingua italica, senonchè anche appunto di simpatia e intelligenza.
Trascorre qualche mese e verso il declinare della primavera, dopo un paio di delusioni con signore o signorine sudamericane, che cambiavano nazionalità ad ogni contatto e promettevano mari e monti per offrirti in realtà solo un misero pezzo di cortile, valuto di tornare al "ristorante" per assaporare qualche nuova specialità. Ovviamente il vero ristorante è ancora chiuso, ma non altrettanto il luogo del peccato che si trova nelle sue vicinanze.
Una delle signore sudamericane accennate sopra, mi telefona un paio di volte:
<<Amor, ti sto spettando! Quando vieni, mi amor?>>
<<Non verrei più nemmeno gratis da una raccontaballe, come te!>>
Riattacca e probabilmente mi insulta. Ma affermo che l'insulto più grande sarebbe stato quello nei miei confronti se fossi tornato a trovarla.
Torniamo allora a parlare del "ristorante". Entro e trovo ad attendermi la mamasan e una ragazza snella sul metro e settanta circa di altezza. Pur essendo quest'ultima gradevole, io avevo soprattutto in mente di giocherellare con la mamasan, a mio parere una gradevole milf asiatica. Ma (a suo dire) per non offendere la ragazza si sarebbe proposta solo in coppia o niente! Accetto. Poi lei mi ricorda che per interagire con entrambe avrei dovuto versare qualcosa in più.
<<Sei una mercante consumata!>> Le dico.
<<Mi pleparo e vi laggiungo.>> Mi risponde.
La snella creatura che risponde al nome di Annie, mi bacia sulle labbra, sempre più appassionatamente, quasi per capire fino a che punto volevo accettare i suoi stessi baci. Oso soffermarmi qualche istante sulla sua bocca e timidamente infilo la lingua. Sembra un segnale per lei, mi stringe forte, mi spazzola il palato e mi afferra con decisione il membro. Questa ragazza mi eccita e mi spaventa allo stesso modo, mi dà l'impressione di non fermarsi dinanzi a nulla. Passano altri cinque limominuti, dove con le dita le accarezzo leggermente la fessura, lei mi sorride e mi soffoca di nuovo coi suoi baci.
Mi invita a sdraiarmi sul letto, dove mi bacia ovunque e si sofferma sullo scroto, accarezzandolo con le sue dita affusolate e dotate di unghie lunghe. Mi sorride e mi bacia con lo stesso impeto di prima, senza lasciarmi finire di succhiare la caramella che avevo in bocca ancor prima di entrare. Forse alla ragazza piace il gusto dell'anice!?
Poi la mamasan dopo aver dato un' occhiata in tv alla borsa di Pechino, passa infine a dedicarsi alla mia. Ci sà fare e temo di concludere troppo in fretta. Inoltre Annie non smette di accarezzarmi e baciarmi, ma poi sento squillare il telefono della mamasan, che viene comunque ignorato. Penso tra me e me che potrebbe essere l'occasione per farla staccare dal mio pistolino e cambiare le posizioni delle signore.
<<Rispondi, se vuoi.>>
<<No, non......davvelo?>>
Si stacca da me e mentre parla all'apparecchio, noto che il suo fisico da 45-50enne si difende ancora molto bene. Annie si butta sul pistolino e allora, prima ancora che chiuda la conversazione, afferro la mamasan per le braccia e la porto verso di me. Le bacio il seno, il collo e lievemente le labbra. Annie continua il suo ritmo come un motore diesel. Il mio uccello è come un albatros, talvolta lento e goffo nell'innalzarsi, ma elegante una volta librato in aria. Merito di queste due "schifose". Cingo dal bacino la mamasan e la porto sopra di me. Mi avvicino a forza di baci al suo cancello del piacere, senza smettere di accarezzarle i seni. Quando con la lingua giungo dove ride il clito, emette alcuni versi di sorpresa, come se non se lo fosse aspettato. Lunghi vocalizzi di meraviglia. Ma intanto là in fondo, la ragazza non si ferma. La sua pompata e il gemere della mamasan mi fanno giungere al culmine. Dannazione non si pincia nemmeno oggi!?
La capa mi chiede se sono deluso di loro due. Rispondo che sono solo dispiaciuto di aver resistito poco.
<<Siculo....? No allabiato!>>
<<....No....!>>
<<Limani, vuoi, ancola con noi?>>
Vengo, nei momenti che seguono, coperto da baci, carezze e massaggi. La ragazza ogni tanto si stacca dal pistolino e viene ad accoccolarsi tra le mie braccia, raggomitolandosi come una gattina che emette le fusa. Piccola pausa per poi riprendere da dove era rimasta prima. Mi massaggia con dolcezza e solerzia. Invece i masaggi dalla mamasan sono meno notevoli, ma ugualmente apprezzati. Mi racconta tante cose e mi mostra anche quanto è brava la ragazza, che per un'ora non si è quasi mai staccata da me, se non per qualche pit-stop, dove viene a reclamare gli abbracci e le carezze.
Chiedo, considerando la lunga permanenza, se non sia meglio che mi levi dai maroni, visto che avevo già egoisticamente "scaricato" il mio getto.
Mamasan, mi risponde di no, tanto per il momento non aspettano alcuna visita. E tutto prosegue come sopra. Poi mi racconta di quanto le piacesse un tempo l'Italia e Bologna e di quanto invece le trovi ora irrimediabilmente peggiorate. Mi parla di welfare, recessione e disoccupazione giovanile. Aggiunge che le nostre città più importanti hanno uno sviluppo quasi inesistente, soprattutto se paragonate alle metropoli cinesi. Ahimè, annuisco. Poi però lei aggiunge che nelle zone rurali del suo paese, la miseria è ancora assai presente. Dialoghi sicuramente interessanti, interrotti dalla ragazza che chiede qualcosa alla mamasan.
<<Lagazza dice pelchè tu non plendi più lei con blaccia?>>
<<?>>
La gattina vuole (è nuovamente tempo di pit-stop) essere abbracciata e coccolata. Si stringe attorno a me e avverto la sensazione che potrei rimanere in quella posizione per delle ore. In realtà, penso invece che mi romperei i maroni. Approffittando del pit-stop della gattina, la mamasan, riprende coi suoi colloqui. Afferma che le donne cinesi, a suo dire, potrebbero governare il paese meglio dei loro uomini. Aggiunge che l'egemonia maschile nella loro nazione si sta sgretolando e mi illustra alcuni esempi di questa sua impressione. Intanto la gattina riprende con garbo a sollazzarmi. Ma la mamasan (che si definisce pigra) riprende con le sue perle sulla società cinese.
<<Gualda spolt di squadla.....lagazze cinesi vince, uomini cinesi...non vince un cazzo!>>
Suona il telefono (nelle case del peccato cinesi, suona spesso) e mentre si accinge a rispondere, la gattina si butta su di me, slimonandomi come una liceale in calore.
<<Se ti regalo un quintale di croccantini, diventeresti la mia gattina!>>
<<Ih, ih, ih.>>
Poi penso a quanta tristezza ci debba essere nel suo mondo, dietro a quella dolcezza e a quei sorrisi.
Mamasan, si erge in piedi.
<<Fla tle minuti alliva uomo!>>
<<Devo levarmi dai piedi!>>
Allarga le braccia.
<<Dannata mercante del c...., mi trattieni per un ora, senza lasciarmi via di fuga e addesso mi butti fuori?>>
<<No, no, tlanquillo!>>
Colgo l'occasione per levarmi "finalmente" dai maroni.
La gattina, non ancora paga di avermi slimonato per un lungo tempo, mi saluta con un altro bacio appassionato. Saluto a mia volta le due figlie dell'oriente e guadagno l'uscita. Una volta messo piede in Via Ferrarese, scorgo a poche decine di metri da me il nuovo visitatore del ristorante. Le vorrei dire che oggi c'è un buon menù, ma per non risultare invadente taccio e guadagno il parcheggio della Manifattura Tabacchi.
A volte telefonando, avevo l'impressione che mi riconoscessero dalla voce, perchè mi davano il tiro del cancello prima ancora che attraversassi la strada.
In seguito non trovo più la mamasan, ma una ragazza più giovane stesa sul divano a fungere da centralinista. Gradevole creatura che avrei "preso" sullo stesso momento e sullo stesso divano. Pare invece che la mamasan avesse avuto qualche disagio dovuto al vaccino.
Un tardo pomeriggio, rimasto solo con Annie, mi pregustavo il momento, pensando alle maialate precedenti, che avrei ripetuto da lì a poco. Al momento di sintonizzare rai1 lei guarda il goldone e mi chiede se davvero lo voglio usare! Rimango sbalordito e le dico che è una pazza. Lei mi risponde che lo utilizza sempre, ma vorrebbe fare un eccezione perchè le piaccio. Mi assicura che i suoi esami sono in ordine. Ribatto dicendole che queste balle che racconta sicuramente a tutti, non voglio nemmeno sentirle. Questo episodio mi ha rovinato il momento. L'ho sgridata più volte e si è scusata. Dopo ha cercato di farmi venire in tutti i modi. Ma io ero deluso. Volevo andarmene anche se non avevo concluso. La centralinista la sgrida da dietro la porta, probabilmente per il tempo già trascorso, ma la ragazza mi fa intendere con un cenno che se ne frega. Non vuole lasciarmi uscire, mi abbraccia e mi prega di restare, mi segue in bagno e vuole lavarmi, ma io rifiuto, torno in camera per rivestirmi e non mi lascia prendere gli abiti. Poi cede e mi chiede se può aiutarmi a rivestirmi. Rifiuto ancora.
Queste ragazze sono sempre in tourneè come gli attori di teatro, in effetti da lì a una settimana si sarebbe spostata a Perugia. Mi chiede se tornerò a trovarla, prima che lei se ne vada, annuisco pur sapendo di mentire.
Trascorsa una settimana, richiamo quel luogo, sperando di non farmi riconoscere e chiedendo fino a che punto si spingono nell'intrattenimento. Dopo qualche attimo di indecisione, mi rispondono che si può fare tutto, ma che forse è meglio di no!?
Comunque non sono più tornato, finchè non ho avuto la certezza che la ragazzza se ne fosse andata.
Giungiamo infine all'ultimo atto. L'ultima visita in ordine di tempo. Quando arrivo vedo una vettura intenta a scaricare o caricare della merce a fianco delle cucine. Preferisco attendere che colui che sta svolgendo tali operazioni finisca e decido di fare una piccola passeggiata. Le ragazze pensano che io le abbia bidonate e mi chiamano al telefono.
<<Tu non venile?>>
Le rassicuro e una volta libero il vialetto salgo nell'alcova. Mi attende la stessa centralinista della visita precedente.
<<Lagazza impegnata. Cinque minuti.>>
Allora, come sempre comincio a fare il coglione. Tra l'altro, come già detto in precedenza, questa giovane signora è attraente.
<<Non voglio la ragazza, voglio te!>>
<<Ohh glazie, io no. Lagazza blava.>>
<<Certo, indubbiamente, ma ora che ti ho visto e non è la prima volta, il mio cuore e il mio pene, fremono per te. Sei scampata la prima volta, ma ora non puoi!>>
<<Tu sbagliato, altla volta, altla donna. Lei no qui, lei oggi liposa!>>
<<Non è vero, c'eri tu anche la volta precedente. Ti trovo bella, etc...>>
Si imbarazza, quasi arroscisce e china il capo.
<<Glazie, lagazza cinque minuti.>>
Mi lascia solo nella stanza col letto a una piazza e mezzo e mi invita a mettermi comodo. Ogni due minuti entra nella stanza per rassicurarmi:
<<Lagazza, cinque minuti, finito.>>
<<OK, non serve che fai pressione alla ragazza o a chi si trova con lei, non lo gradirei nemmeno io. Non curarti di quello che succede nell'altra stanza....ti prego pensa a me, ti voglio, altrimenti torno a casa triste, molto triste.>>
<<Tu gentile, glazie. Davvelo io......piace me?>>
<<Sì. Ormai sono quasi nudo, prendimi sul lettino e fammi tuo!>>
<<Ih, ih, tu matto, glazie!>>
Esce di nuovo dalla stanza, ma lasciando la porta semi aperta. Decido quindi di proseguire nel fare il coglione e mi siedo sul letto con l'uccello in mano, in una posizione che lei possa vedere passando nel corridoio. Comincio a menarmelo. Lei improvvisamente rientra nella stanza e mi coglie sul fatto.
Si porta le mani sul viso, sgrana gli occhi e comincia a ridere.
<<Scusami, ma ora che ti ho visto avverto un irrefrenabile impulso di menarmi il pistolino pensandoti intensamente. Ti prego aiutami, accarezzalo, ormai io e lui siamo una cosa sola ed entrambi vogliamo solo te.>>
<<Tu matto, tu matto.>>
Mi sorride e mi accompagna in bagno a lavarmi il membro. Mentre mi lava, mi racconta di essersi vaccinata. Mi parla del più e del meno, poi improvvisamente mi chiede:
<<Davvelo tu piace me?>>
<<Confermo. Se vuoi posso ritoccare sensibilmente l'onorario per coinvolgerti nelle danze!>>
Mi accompagna nella stanza da battaglia, col letto più grande e gli specchi. E' già stata collocata la carta nuova sul copriletto. Guardo la nuova ragazza e noto che assomiglia terribilmente a Annie. Lo faccio notare a colei che possiamo definire la mamasan o la centralinista, ovvero la donna che mi ha intrattenuto nei minuti precedenti. La ragazza scuote la testa e nella stanza cala per un attimo il gelo. Le femmine parlano a bassa voce tra di loro, poi la capa riprende la parola.
<<Impossibile, Annie andata via pochi giolni fà!>>
<<Lo sò. Ed è per questo che sono venuto solo ora. Annie mi ha detto di avere una sorella e questa ragazza le assomiglia tantissimo, potrebbe essere sicuramente una sorella o addirittura una gemella!>>
Ancora silenzio. Poi la capa dice:
<<Io via.>>
Rimango solo con la nuova ragazza, che è a mio parere ancora più carina della probabile sorella. Mi sorride, mi accarezza, mi abbraccia e sento i suoi sospiri. Mi pianta la lingua in bocca e dopo qualche minuto, mentre siamo ancora in piedi mi afferra con decisione il pacco. Se lo posiziona tra le cosce e si muove avanti e indietro, facendomi una specie di sega.
<<Woah, bello cazzo!>>
<<Uhm, dipende dai giorni.>>
Improvvisamente ritorna la capa (o quello che è) affermando di essersi lavata e guardandomi con fare interrogativo. Confermo che può restare e comincia a spogliarsi esibendo un intimo da "zia", in raso e completamente trasparente. La nuova ragazza di cui non rammento il nome, me lo prende di nuovo in mano e lo mostra alla giovane zia.
<<Gualda, gualda che cazzo!>>
La zia sorride e me lo accarezza anche lei.
La ragazza invece si abbassa e comincia e succhiarmelo, lasciando la zia indecisa sul da farsi. Allora io e lei ci guardiamo negli occhi. Mi sorride sorniona ma indecisa. Rompe gli indugi e mi pianta la lingua in bocca. Siamo ancora tutti e tre in piedi, io sono un pò confuso, confuso e felice, catturato dalle loro bocche e dalle loro mani. La ragazza invece si stacca dal pistolino e spezza un attimo la porcellosa atmosfera.
<<Piace figa?>>
<<Credo che tutti coloro che vengono in questo ristorante abbiano la medesima passione!>>
Mi mostra il goldone e si butta sul bordo del letto in doggy style. Non resisto a non darle una breve lappata su entrambi i suoi invitanti orifizi. Lei geme e sobbalza.La zia mi gomma e lo impunta nella cavità della ragazza. Complice l'emozione sbaglio pertugio.
<<Eh, eh, eh, no quello culo!>>
<<Oopss, scusa!>>
<<No, fa niente, tlanquillo.>>
Guadagnato finalmente il buco giusto, ma ,trovo in parte difficoltoso eseguire correttamente il movimento pelvico, a causa della zia che non smette di accarezzarmi e limonarmi. Ancora la graziosa ragazza decide un cambio di strategia.
<<Dopo! Adesso tu viene qui!>>
Mi buttano sul letto e mi ritrovo schiavo delle loro lingue e delle loro carezze. Penso tra me: "Che svergognate schifose! Forse mi stanno anche prendendo per il culo, ma non voglio apparire scortese nel sollevare questo dubbio."
Si danno il cambio nel dedicare le dovute attenzioni al mio birillo. Poi senza intuirne la ragione, mi trovo il culo della giovane zia in faccia. Per dimostrare tutto il mio apprezzamento gli lappo alternativamente vagina e culo. Non devo preoccuparmi della sequenza del cunnilingus, perchè è lei che mi offre a turno prima una e poi l'altro.
Quando il turno della ciucciata passa alla ragazza, la zia si abbandona in profondi sospiri, sempre col culo sul mio viso, poi sposta la ragazza dal mio membro e riprende la sua sessione di blowjob.
A dirla tutta, le due ragazze non mi sono apparse ne ottime succhiatrici (poca bocca e troppa mano) ne ottime chiavatrici, ma posso comunque affermare che mi hanno regalato dei bei momenti. Il tutto prosegue e sembra protrarsi all'infinito. Quando la ragazza cede lo scettro alla zia, ella mi cerca per baciarmi. Questo non sarà oltremodo possibile, perchè la stessa zia pare che non ne voglia sapere di rimuovere il suo culo dalla mia faccia. Quando il momento culminante sta per avvicinarsi, la zia sposta la ragazza per finirmi lei. Pareva quasi che ci tenesse. Una volta eiaculato mi propinquo in un dovuto complimento:
<<Che due porcellone!>>
La ragazza sorride e la zia ribatte:
<<Bello giocale!>>
Si alza per andare a lavarsi e mi dice che ci lascia soli. Allorchè la ragazza una volta accertatosi che la zia abbia raccolto i vestiti si butta su di me e mi slimona come se avesse vinto al totocalcio.
Si adagia su di me e inizia a raccontarmi (a mio avviso) alcune frottole. Sostiene che sua sorella le ha parlato di me. Le rispondo che mi sembra piuttosto inverosimile, ma lei insiste di avermi riconosciuto in base alla descrizione fattole dalla sorella.
<<Non serve mentire!>>
<<No, velo! Io anche sapele cosa piace a te!>>
Le faccio un cenno con la mano, per farle intendere che non serve questa recita o presunta tale. Ma lei sembra volere insistere.
Le faccio notare che sua sorella mi ha proposto qualcosa che andava oltre il limite.
<<Io e solella semple usale pleselvativo!>>
<<Spero davvero che sia così!>>
Mi dice che le piaccio. Probabilmente è stata addestrata a raccontare queste fandonie.
Continua a riempirmi di carezze e di baci.
<<Tu tolnale tlovale me?>>
Cosa mi costa dire di sì?
<<Piace cinesi?>>
<<Sono quà vicino a te!>>
<<Cosa piace......cinesi?>>
<<Ehm........la millenaria cultura?!>>
Mi racconta ancora un pò di lei. Dice di avere 25 anni. Le chiedo se conosce altre lingue, mi risponde rammaricata che purtroppo in inglese sa pronunciare solo quattro o cinque parole.
<<Pelò io vuole dile a te: i love you.>>
<<Dovresti smetterla di raccontarmi delle balle!>>
<<Davvelo!>>
Mi alzo e lei si offre di lavarmi il pistolino e di rivestirmi. Ringrazio e rifiuto, ma lei insiste ugualmente.
<<Quando tolni?>>
<<Domattina! Col levare del sole.>>
<<??>>
Mentre mi accingo a uscire, noto la zia intenta a cucinare il pasto che gli ho fatto ritardare.
Esco e penso che in fondo è stata una bella esperienza. Poi cala il sipario, sulle pseudo seduzioni, sulle artificiose espressioni di puro sentimento, sui sorrisi radiosi ma probabilmente di circostanza, sul finto imbarazzo, su tutto.
Oggi al ristorante ho assaggiato una doppia portata: riso e maccheroni.
Scusate la lungaggine.