Suetonius ha scritto:
JoinRM, forse Roma non e' più il Caput Meretricum per colpa della politica d’Alemanno.
Ciao,
Gaius
Sono stato nominato

e non ho risposto perchè frequento troppo poco questa sezione: non amo farmi prendere dalle mie nostalgie in quanto sento troppo il conflitto con l'altra mia vita che ho messo a tacere e rischierei di fare grosse cazzate cercando di rivivere miei fasti passati.
Comunque, ti hanno già parlato del Flaminio e di altri posti che personalmente non immaginavo.
Io ho 40 anni, anno più anno meno.
Ti racconto il mio OTR trans, un po' come se qualche vecchiaccio da osteria ti raccontasse l'Italia che fu.
Se ti annoiano i racconti di "ai miei tempi io ..." passa alle risposte di qualcuno più simpatico di me
Dai 16 ai 18 anni, quando andavo in giro in auto con i miei amici più grandi, facevo il classico puttant tour dell'Eur e, quando era di strada, quello del Flaminio.
La zona della Casilina-Prenestina non la conoscevo nemmeno durante la vita normale, figurati di notte. Eravamo squattrinati e i miei amici non avrebbero mai ammesso di andare a puttane. Ci andavano? Non lo so, ma mi sembra molto difficile che un 18-20 enne non ci sia mai andato.
Sapevo che al Flaminio c'erano i travestiti, così come lo sapevo per il fungo dell''Eur.
Il puttan tour era un divertimento sterile che dava le sue emozioni a noi che la figa la vedevamo sui giornaletti.
A 18 anni e qualche mese, appena presa l'auto, educai piano piano la mia famiglia a vedermi rientrare sempre più tardi.
I miei amici rincasavano a mezzanotte, io mi facevo quella, quelle, ore di puttan tour.
Che liberazione farmele da solo e girare girare girare e fantasticare.
Per me c'era Piramide e le vie limitrofe, c'era Caracalla, c'era l'Eur e c'erano le ragazze della Colombo.
Nella mia mente vergine, quelle con le mutande gonfie erano trans quelle con le mutande sgonfie erano donne. Non mi saltava in mente che c'era la marcatura "a zona".
Devi sapere che fin dalla primissima adolescenza scoprii i piaceri della stimolazione anale.
La mia formazione avvenne su riviste di coppia, che giravano in casa, molto di moda negli anni 80.
Come già ho scritto, la figa la vedevo solo da lontanissimo (cosa che, a parte episodi sporadici, continuò a lungo per molti anni a seguire) e nella testa di un ragazzino che si toccava cazzo e culo avvenne un cortocircuito: capitava spesso, nelle ore in cui rimanevo solo in casa, di indossare i vestiti di mia madre, di truccarmi e di mettermi a pecorina davanti a degli specchi ed infilarmi candele (quello c'era in casa) in culo avendo quel doppio piacere del godimento e del senso di colpa. (spero di poterlo dire senza pudori in questo forum di verginelle)
Per questo motivo ero più interessato al puttan tour trans che non a quello femminile.
Al pari di molti come me non mi consideravo frocio e non mi ci considero nemmeno adesso. Andavo dietro alle gonne quando c'era il sole, m'attaccavo ar cazzo trans quando era notte. Doppia vita.
Quando iniziò il mio vero OTR trans a scopo di scòpo?
Durante il militare mi capitava di frequentare nelle ore notturne la zona di viale angelico e limitrofe (si, ero un raccomandato, e allora?).
Li batteva una donna matura, simpatica, a cui mancavano i due incisivi davanti.
Una sera mi fermai, chiesi quanto, alle mie dimostranze mi disse che "la figa costa, se vuoi risparmiare vattelo a far mettere in culo da un travestito".
Ci rimurginai qualche mese e, appena tornato libero, come un automa mi diressi all'Eur, beccai quella che evidentemente aveva qualcosa nelle mutande, e mi feci i tre giorni seguenti a mettermi le pomatine nel culo.
Se ci ripenso ancora mi eccito.
Da quel momento, ogni volta che uscivo la sera con gli amici, mi facevo un lunghissimo OTR per caricare chiunque mi chiedesse un passaggio sperando in una scopata gratis (allora spendere 30-50mila lire per una chiavata voleva dire non mangiare alla mensa universitaria per giorni). Preferivo usare quelle 10-15 milalire per mettere benzina e girare tutta la notte (cazzo quanto costava poco la benzina allora).
Oltre ai luoghi citati dagli altri, io ricordo con "affetto" la zona dei carrozzieri a testaccio, ponte de fero e le vie limitrofe per l'infrattamento, via di porta ardeatina dalla parte di via San Sebastiano, via dell'oceano qualcosa dove ci sono i carabinieri, la strada intorno a circo massimo (ma li c'erano soprattutto donne), ovviamente la zona intorno via Cavour.
Rimanevo sempre nelle zone facilmente raggiungibili dalla Garbatella, per motivi di soldi (benzina) e perchè la macchina non era la mia. Se si fosse rotta avrei comunque avuto una scusa plausibile del fatto che stavo in zona. Sarebbe stato difficile giustificare di stare sulla Casilina GRA.
Faceva eccezione Ponte Milvio (la zona dietro le scuole) e la parte del lungotevere delle vittorie e intorno al bowling.
Per il mio Amarcord metto anche le zone dove abitavano le trans a cui davo un passaggio da quelle zone.
In testa c'era Acilia e Vitinia.
Spesso mi portavano alla transvilla di Portuense.
C'è stato un periodo in cui molte abitavano sulla boccea oltre il GRA (una volta una mi fece fermare in mezzo ad una discarica abusiva di auto al buio: ho temuto più per la vita che non per l'integrità del culo)
Ce ne era una che mi portava a casa sua verso il quartiere Fiume.
C'erano quelle che passavano dall'Appia Antica e risalivano a piedi sul cavalcavia di via Marco Polo: io le aspettavo e le scarrozzavo.
Ce ne era un'altra che mi portava su una stradina bianca accanto alla ex capitaneria di porto: si entrava a marcia avanti, si costeggiava il tevere fino a quando la stradina scompariva dentro la vegetazione, si trombava a lungo e si usciva a retromarcia.
Quanto ero spensierato. In quella stradina, in auto, mi spogliavo sempre completamente nudo incosciente degli eventuali pericoli in corso.
Ovviamente c'erano i mini appartamenti dei due ponti.
La zona del Mattatoio l'ho scoperta tardi, quando c'era Il Nido.
Quando ebbi i soldi per pagarmi meglio la benzina per, stavolta, la mia auto Il Flaminio era ormai morto e iniziavano i campi sportivi e la zona di grottarossa.
Via Padre Semeria la scoprii per caso.
Avevo imboccato la Colombo per andare verso il fungo ma, resomi conto della tarda ora, cercai il modo di tornare indietro e sperare di caricare una di cui ero il suo sollazzo che mi portava a casa al centro vicino al teatro dell'opera.
Svoltai al semaforo per riprendere la circonvalazione ostiense e ... un nuovo mondo si aprì davanti ai miei occhi.
Chi si ricorda di colei che si metteva poggiata alla sua macchina con il pirillo bene all'aria?

Allora via padre semeria era a doppio senso.
A Termini ci andavo quando avevo poca voglia dei posti classici.
Era una specie di paese dei balocchi in quanto si incontravano le situazioni più strane: donne nude sulle stradine dove stanno le edicole, i marchettari sotto i portici e le improbabili travestite sulle stradine laterali. Difficilmente caricavo in quella zona: per erano più strane dei marziani.
Ah, come dimenticare via Balilla.
C'era una trans che si metteva con la sedia fuori dal portone ed apriva le cosce al passaggio. Dopo un pò facemmo amicizia e mi dava spesso il biberon gratis.
In zona c'era anche una bionda matura, che con le stesse foto sta ancora per i diversi siti, che mi raccontava cosa faceva con i suoi amichetti ma gratis non mi diede mai nulla.
Il ponte della philips non lo conosco
Poi ci sarebbe da scavare nelle memoria, sarà per un'altra volta
