Tutti appartengono. A un’idea, a un partito, a un’associazione, a un gruppo, a un mondo… Io no. Tutti hanno radici, provenienze a cui tornare per riconnettersi alla propria storia. Io no. Tutti hanno luoghi di riferimento, una stanzialità che ottunde ma pure salva, posti del mondo dove fin da bambini hanno sotterrato una scatola piena di ricordi. Io no. Tutti vengono da una qualche cultura di riferimento, da un mondo di valori, da un ceppo originario di pensieri, consuetudini, divieti. Io no. Tutti hanno amici d’infanzia, persone che della loro vita sanno tutto, sono antichi testimoni del percorso. Io no. Tutti credono in un Dio, in qualcosa che li fa sperare e temere, negli astri, nella fortuna, nel destino, nel fato. Io no. Tutti hanno un lavoro, un posto dove andare ogni mattina, una scrivania a cui sedersi, un indirizzo a cui recapitare uno stipendio, un biglietto da visita con su scritto il proprio nome. Io no. Tutti sanno dove devono andare, in cuor loro almeno, e sanno che a parte ogni tentazione ci andranno davvero, prima o dopo, perché sono destinati a quello. Io no. Tutti scelgono di restare, prendono quello che gli manca su tavoli diversi, anche se non sono sicuri, anche se non ci sono tutti, anima, corpo, mente, psiche, anche se restando si inganna qualcuno. Io no.Tutti scelgono in base alla propria convenienza, evitano di pagare i prezzi altissimi che le scelte implicano, dicono ciò che conviene dire, fanno compromessi pesanti che loro solo conoscono, e non li dicono mai. Io no.