E’ abbastanza risaputo che la movida udinese non è mai stata un granchè nemmeno in tempi di “vacche grasse”...Anche se, e qui apro una piccola parentesi “Otr”:
negli anni novanta,a spezzare la monotonia del capoluogo friulano, lungo le strade del centro cittadino,presenziavano le gloriose“madonnine nere”; periodo in cui Udine ha vissuto il suo picco massimo di trasgressione,dove orde di pendolari del sesso provenienti da ogni dove si riversavano nelle strade formando dei caroselli simili a quelli dei tifosi di calcio quando festeggiano la propria squadra…(chiusa parentesi)
Tornando a noi,francamente rimango perplesso di fronte a tali investimenti in locali del genere,per lo più se in zone poco favorevoli.
A mio avviso l’epoca d’oro dei lap dance ha raggiunto i massimi livelli tra la fine degli anni novanta e i primissimi anni duemila,tempi in cui il Millelire di Zoppola in un sabato qualsiasi raggiungeva le oltre Mille presenze...
Era la seconda metà degli anni novanta e posti del genere,da queste parti, non se n’erano mai visti prima, la possibilità di poter toccare con mano delle fighe imperiali che sembravano uscite da un film di Rocco, faceva esplodere il testosterone nei maschi di tutte le età...
Il lap dance era anche un’alternativa alla classica discoteca e pertanto rivolta a giovani con un limitato budget;bastava un cinquantino in tasca per trascorrere una spassosissima serata a palpare tette e culi a più non posso...(Considerate che all’inizio i privè non esistevano)
Purtroppo come tutte le cose hanno un inizio e una fine,e con l’andare degli anni ;la crisi economica e l’invasione delle draculine ,per i locali di lap dance il declino è stato inesorabile.
Francamente credo che le cose non vadano tanto meglio in Veneto,salvo alcuni rarissimi casi...
Mandi e grazie