Al di là degli effetti collaterali che vanno tenuti in considerazione, confrontandosi con un medico ovviamente, credo che la PrEP abbia particolare senso in casi in cui il soggetto si espone comunque regolarmente a comportamenti particolarmente a rischio.
Esempio: frequentazione di situazioni o feste dove si fa uso di sostanze e spesso, sotto l'influenza delle stesse, si finisce per avere rapporti sessuali senza avere piena contezza di quello che si sta facendo.
Ovviamente sono comportamenti particolarmente rischiosi, sotto multipli punti di vista, ma se si sceglie quello stile di vita, allora tanto vale cercare di ridurre il danno, considerando comunque che rimane ovviamente parecchio più pericoloso che cambiare abitudini.
E' come chi fa uso di droghe tramite iniezione: ovviamente è meglio non farlo, mi sembra palese, tuttavia se lo si fa, usando siringhe sterili si riducono determinati rischi.
Oppure chi prende pasticche/cristalli dal plug "di fiducia": ovvio che assumere sostanze è rischioso, ma se possono essere controllate prima, come si fa spesso in alcuni paesi, si riducono quantomeno i rischi relativi all'assunzione di altri componenti rispetto al principio attivo ricercato.
Invece non credo che la PrEP sia uno strumento che dovrebbe essere sdoganato all'uso comune, per tutti, come protezione dall'HIV. E non deve passare questo messaggio. Dovrebbe essere uno scudo per situazioni particolari.
Se si hanno particolari preoccupazioni nei confronti dell'HIV, nonostante l'uso del preservativo, credo che potrebbe avere senso, ma è un caso limite. Potrebbe potenzialmente avere anche senso nel caso di persone che si prostituiscono, sempre in associazione con l'uso del preservativo.
Se invece si pensa di prendere la PrEP in sostituzione all'uso del preservativo allora questa è dannosa perché porta ad avere comportamenti a rischio, che altrimenti non si avrebbero, e/o minori controlli per quanto riguarda tutte le altre MST .
Attualmente l'HIV è senza dubbio la cosa più temuta ma questo non vuol dire che non ci siano altri virus/batteri che possono generare bei problemi. Dalle epatiti alla sifilide ecc. Senza contare che le malattie e i patogeni che conosciamo oggi sono una cosa, quelle che potrebbero spuntare domani (con più facilità se la gente smette di usare diffusamente i preservativi) potrebbero essere pure peggio dell'HIV.
Covid e vaiolo delle scimmie, per citare qualcosa di recente e conosciuto, dovrebbero essere un esempio. Oggi le malattie viaggiano con estrema facilità.
Basta che qualcuno scopi in qualche paese lontano, dove magari controlli e strumenti clinici sono ben diversi, e poi torni qui, dove tutti si sentono scioccamente al sicuro.
Quindi meglio lasciare la PrEP ai casi specifici e particolari ed usare invece la difesa migliore che abbiamo a nostra disposizione per le MST in generale, quindi anche per l'HIV/potenziale AIDS: il preservativo.
In ogni caso, la cosa migliore è parlare con un medico, possibilmente non il medico di base ma uno specialista attivo nel campo della prevenzione e della cura delle MST.
Evitare di formarsi un'opinione leggendo le risposte su un forum e di procedere con terapie artigianali, magari pure con farmaci reperiti tramite canali paralleli.
Esempio: frequentazione di situazioni o feste dove si fa uso di sostanze e spesso, sotto l'influenza delle stesse, si finisce per avere rapporti sessuali senza avere piena contezza di quello che si sta facendo.
Ovviamente sono comportamenti particolarmente rischiosi, sotto multipli punti di vista, ma se si sceglie quello stile di vita, allora tanto vale cercare di ridurre il danno, considerando comunque che rimane ovviamente parecchio più pericoloso che cambiare abitudini.
E' come chi fa uso di droghe tramite iniezione: ovviamente è meglio non farlo, mi sembra palese, tuttavia se lo si fa, usando siringhe sterili si riducono determinati rischi.
Oppure chi prende pasticche/cristalli dal plug "di fiducia": ovvio che assumere sostanze è rischioso, ma se possono essere controllate prima, come si fa spesso in alcuni paesi, si riducono quantomeno i rischi relativi all'assunzione di altri componenti rispetto al principio attivo ricercato.
Invece non credo che la PrEP sia uno strumento che dovrebbe essere sdoganato all'uso comune, per tutti, come protezione dall'HIV. E non deve passare questo messaggio. Dovrebbe essere uno scudo per situazioni particolari.
Se si hanno particolari preoccupazioni nei confronti dell'HIV, nonostante l'uso del preservativo, credo che potrebbe avere senso, ma è un caso limite. Potrebbe potenzialmente avere anche senso nel caso di persone che si prostituiscono, sempre in associazione con l'uso del preservativo.
Se invece si pensa di prendere la PrEP in sostituzione all'uso del preservativo allora questa è dannosa perché porta ad avere comportamenti a rischio, che altrimenti non si avrebbero, e/o minori controlli per quanto riguarda tutte le altre MST .
Attualmente l'HIV è senza dubbio la cosa più temuta ma questo non vuol dire che non ci siano altri virus/batteri che possono generare bei problemi. Dalle epatiti alla sifilide ecc. Senza contare che le malattie e i patogeni che conosciamo oggi sono una cosa, quelle che potrebbero spuntare domani (con più facilità se la gente smette di usare diffusamente i preservativi) potrebbero essere pure peggio dell'HIV.
Covid e vaiolo delle scimmie, per citare qualcosa di recente e conosciuto, dovrebbero essere un esempio. Oggi le malattie viaggiano con estrema facilità.
Basta che qualcuno scopi in qualche paese lontano, dove magari controlli e strumenti clinici sono ben diversi, e poi torni qui, dove tutti si sentono scioccamente al sicuro.
Quindi meglio lasciare la PrEP ai casi specifici e particolari ed usare invece la difesa migliore che abbiamo a nostra disposizione per le MST in generale, quindi anche per l'HIV/potenziale AIDS: il preservativo.
In ogni caso, la cosa migliore è parlare con un medico, possibilmente non il medico di base ma uno specialista attivo nel campo della prevenzione e della cura delle MST.
Evitare di formarsi un'opinione leggendo le risposte su un forum e di procedere con terapie artigianali, magari pure con farmaci reperiti tramite canali paralleli.