Squillo, pubblicità online non è reato.
ROVERETO - Gestire un sito che offre pubblicità alle prostitute «in servizio» non è reato. È questa la ragione che ha portato, ieri mattina, all'assoluzione per Mihaiela Maria Pricop, la donna finita nell'inchiesta anti prostituzione che ha coinvolto decine di ragazze, nonché il proprietario di un appartamento messo a disposizione di clienti e professioniste, in Vallagarina.
Si ricorderà l'indagine, partita da una casa affittata alle protagoniste di qualche ora di sesso a pagamento. Venne fuori, a suo tempo - l'inchiesta era della Finanza - che tutte le ragazze in questione si erano rivolte a Mihaiela Pricop, per mettere annunci espliciti sul suo sito internet. Da qui l'arresto della signora - rimase in carcere quattro mesi - e il processo. Lei fu l'unica a decidere di non patteggiare, ribadendo la liceità del proprio comportamento. E ieri in aula il collegio presieduto dal giudice Corrado Pascucci le ha dato ragione. A meno di un ricorso da parte della procura, la donna ora potrà pure chiedere allo Stato i danni per ingiusta detenzione.
http://www.ladige.it/news/2008_lay_noti ... ews=112608
Sono molto sorpreso!
Spero che magari si arrivi ad un giudizio della Corte Costituzionale in merito.
ROVERETO - Gestire un sito che offre pubblicità alle prostitute «in servizio» non è reato. È questa la ragione che ha portato, ieri mattina, all'assoluzione per Mihaiela Maria Pricop, la donna finita nell'inchiesta anti prostituzione che ha coinvolto decine di ragazze, nonché il proprietario di un appartamento messo a disposizione di clienti e professioniste, in Vallagarina.
Si ricorderà l'indagine, partita da una casa affittata alle protagoniste di qualche ora di sesso a pagamento. Venne fuori, a suo tempo - l'inchiesta era della Finanza - che tutte le ragazze in questione si erano rivolte a Mihaiela Pricop, per mettere annunci espliciti sul suo sito internet. Da qui l'arresto della signora - rimase in carcere quattro mesi - e il processo. Lei fu l'unica a decidere di non patteggiare, ribadendo la liceità del proprio comportamento. E ieri in aula il collegio presieduto dal giudice Corrado Pascucci le ha dato ragione. A meno di un ricorso da parte della procura, la donna ora potrà pure chiedere allo Stato i danni per ingiusta detenzione.
http://www.ladige.it/news/2008_lay_noti ... ews=112608
Sono molto sorpreso!

Spero che magari si arrivi ad un giudizio della Corte Costituzionale in merito.