Non c'è nessun proibizionismo alle porte e basta leggere che pure sezioni dell'ONU e EU, nonché stati membri e organizzazioni per i diritti delle donne, sono contro a questa relazione.Purtroppo il clima culturale è questo: un pensiero unico mondiale che vede nella prostituzione un crimine in sé a prescindere dalle modalità secondo cui si svolge. Prevedo che sarà durissima nei prossimi anni: il proibizionismo è alle porte. E (così come il proibizionismo alcolico dell'America degli anni '30) scoraggerà soltanto una frangia marginale della clientela, trasformando di fatto il resto dei fruitori in contravventori della legge e regalando tutte le attuali sacche legali di esercizio della prostituzione alla criminalità organizzata.
Questa è la versione "no auto a combustibile entro il 2025" del mondo della prostituzione.