SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lurate Caccivio
ZONA: 45.755556,8.988672
NOME: Alina (Arina in inserzione, ora non più visibile)
NAZIONALITA': Romania
ETA': 19 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 50-30
COMPENSO CONCORDATO: 50-30
DURATA DELL'INCONTRO: > 20'
DESCRIZIONE FISICA: capelli neri, occhi neri, viso che non mi ha entusiasmato, altezza 1,65, fisico n.v. (per abbigliamento pesante)
ATTITUDINE: tecnicamente ancora un po’ acerba, parla bene italiano, abbastanza socievole (ma ha rece entusiasmanti altrove)
LA MIA RECENSIONE:
Sarà che c’è la la crisi, sarà che tutti devono ancora smaltire la sbornia del post-Halloween, ma le strade stasera sono davvero deserte. E’ la prima volta che percorro il lungo rettilineo da Lurago ad Appiano senza essere incolonnato in un lungo torpedone e senza quasi incrociare macchina che scenda in senso opposto.
Nessuna delle postazioni è sguarnita (quindi il calendario delle girls non prevede alcuna sosta per il lungo ponte festivo) e quasi tutte le ragazze occupano diligentemente lo showroom, chi fumandosi una sigaretta da sola e chi chiacchierando con l’”amica” (quindi il lavoro latita davvero).
Alla fine della discesa verso Lurate, sia Natasha che la presunta Alina/Arina sono ai rispettivi posti di combattimento. Svolto nella strada laterale, inverto la direzione alla prima rotonda e faccio un primo volo radente, per scrutarla meglio. E’ difficile giudicarne il fisico, perché – nonostante la temperatura non sia polare come nei giorni scorsi - è vestita come se dovesse partire per una spedizione al polo nord. E’ in minigonna, ma indossa almeno due paia di calze di lana scure, per cui si può solo intuire la silhouette delle sue gambe. Sopra è bardata pesantemente, per cui immaginare come possano essere le sue forme è una pura congettura (ma avevo visto le sue foto su Internet e lì non sfigurava affatto …). Di viso non mi entusiasma (se fosse la mia ragazza, la chiamerei affettuosamente “scimmiettina”) e mi sorge a questo punto il dubbio che non sia la stessa girl di quelle inserzioni pubblicitarie (oppure che lì avesse fatto tappa da qualche mago del maquillage cosmetico prima e/o da un guru di Photoshop dopo).
Di primo acchito, la decisione sarebbe quella di non fermarsi per l’intervista di rito. E così faccio, ritornando verso l’estremità sud di Appiano, per scrutare meglio il trio che da qualche settimana staziona allo sbocco di una vietta laterale, a queste coordinate 45.727283,8.988176 (per inciso, poi scoprirò che si tratta di un’altra Alina, che avevo testato quasi un anno fa con buona soddisfazione quando non era ancora mechata bionda, della sua amica Elena, fisicamente un po’ in carne, e di una new entry, che sembra carina).
Il tempo di fare il giro dell’isolato e il trio si è dileguato, per cui – seppure non molto convinto - torno a Lurate per approcciare Alina/Arina. Ovviamente pure lei è scomparsa e mi concedo un altro paio di giri perlustrativi, per ingannare l’attesa. Nessuna nota di rilievo (anche perché ho già avuto modo di conoscere quasi tutte le OTR in zona), se non che la lancetta della benzina si muove paurosamente verso il basso.
Alla fine, attorno alle 2:00, Alina/Arina è di nuovo in postazione. Il collega davanti a me fortunatamente non la carica, dopo averla intervistata, e quindi è il mio turno. La saluto, le chiedo solo il rate di base (che è il solito) e il contratto d’intrattenimento è siglato.
QUALCHE INFO SULLA RAGAZZA
Il tragitto per la sede operativa (che è abbastanza bene imboscata) è più lungo del solito, per cui c’è tempo per un discreto social time. Si presenta come Alina, 19 anni, rumena di una città del nord del Paese (mi ha detto anche il nome di un altro grosso centro nelle vicinanze, ma non conoscevo nessuno dei due e quindi li ho subito dimenticati). Dice di essere in Italia da soli 3 mesi, ma parla la nostra lingua davvero molto bene (pur non avendola studiata a scuola).
E’ sicuramente freddolosa, perché mi chiede subito di alzare il riscaldamento della macchina al massimo, nonostante ci siano già 20-21°C e lei sia vestita più pesantemente di me.
Come si poteva facilmente immaginare, è affiliata con le altre due ragazze che stazionano nello spiazzo vicino al suo showroom (Natasha + “mature” il cui nome non conosco). Al pari di tutte le sue colleghe, abita a Milano e quindi tutte le sere deve sciropparsi la mezz’oretta di viaggio per raggiungere il posto di lavoro (una specie di pendolare al contrario …).
Evito di tediarvi con altri dettagli e passo al …
LA RECE VERA E PROPRIA
Spenta la macchina, le chiedo se preferisca lavorare con un po’ di musica di sottofondo o nel silenzio più assoluto. Per lei è indifferente, per cui decido io e riaccendo l’autoradio.
Regolati gli aspetti burocratici, si toglie il giubbotto, si sfila il maglioncino e cala il reggiseno, mettendo in mostra un busto bello tonico, come si conviene alla sua età. Anche la pelle, ovviamente, non ha ancora subito i segni del tempo e quindi è bella vellutata. Dalla cintola in giù, invece, non si scopre e posso solo notare che più esternamente indossa delle spesse calze parigine di lana, con fantasie trapuntate, che le arrivano vicino all’orlo della minigonna. Sotto indossa un altro paio di calze e quindi l’accesso alla “zona calda” sarà completamente blindato.
Effettuato l’incappucciamento (che in questo periodo è sempre la fase più delicata, perché tutte le OTR hanno le mani letteralmente gelate), si china sul mio membro e dà inizio il BJ. In questa specialità, purtroppo, sconta ancora la giovane età. Pur non lesinando l’impegno, è anche sin troppo delicata e quindi la sua stimolazione è proprio blanda. Senz’altro sufficiente a portare il fratellino all’inturgidimento, ma tale che sarei potuto rimanere ore senza mai giungere al traguardo. Nel frattempo, mentre è china su di me, posso accarezzarle la schiena, salendo sino alla nuca e scendendo delicatamente sotto la sua minigonna, verso i glutei e la piega anale.
Come è ormai consuetudine, dopo un po’ di minuti, devo dare l’assenso a completare l’opera con un misto BJ/HJ, che poi inesorabilmente si trasforma in un mero HJ. Prima continua china su di me, poi – per stare più comoda – si rialza. In questa fase, il suo seno è finalmente in bella vista, mentre prima l’accesso era stato solo fugace. E’ bello sodo e quindi è piacevole manipolarlo. Quando insisto troppo sui “capizzoli”, mi sgrida e mi chiede di limitarmi a toccare solo le coppe.
L’HJ si protrae decisamente a lungo, con lei che lavora pazientemente, senza mandare segnali verbali d’insofferenza. Tuttavia, il suo linguaggio corporeo è palese e la scena sarebbe quasi divertente da vedere da fuori, se non ne fossi io il co-protagonista. Mentre il braccio destro è al lavoro, il suo gomito sinistro è appoggiato al bracciolo centrale, l’avambraccio è ritto e col palmo della mano si regge il mento. L’espressione del suo volto potrebbe essere tradotta con un “uff, che noia”.
Per questo, quando ormai siamo in macchina da almeno 20 minuti, le dico di fermarsi pure. Lei è davvero stupita, ma le confermo che non occorre che proceda oltre, perché non voglio che si massacri inutilmente gli avambracci (in realtà, ho già in mente di far completare l’opera a un’altra delle mie conoscenze in zona).
SOGNA UNA CASA E UNA MACCHINA
Durante il viaggio di ritorno, le domando se disponga di un appartamento in zona (dato che in generale non mi fido a sintonizzare RAI1 in macchina). Riceve a Milano come diurna (ma non le ho chiesto né l’indirizzo né il numero di cell, perché non sarebbe un’opzione per me praticabile, non essendo io operaio turnista), mentre come notturna può offrire solamente l’alternativa del motel (100/1h per lei + 54 per l’affitto della camera). Decisamente costoso, rispetto a quello che si può trovare a BG, e quindi credo proprio che non ne fruirò mai.
Dato che è così giovane (e anche tecnicamente acerba, direi), le domando se stia praticando quest’attività solo temporaneamente, magari per pagarsi gli studi universitari. Mi dice di avere finito di studiare e mostra di avere le idee molto chiare. Non ha intenzione di stabilirsi in Italia e gli introiti dell’attività loft le servono per coronare i suoi sogni, ossia comprarsi una casa e una macchina in Romania. In effetti, con un lavoro normale, nel suo Paese potrebbe guadagnare al massimo 150-200 Eur al mese e, prima che anche lì scoppiasse la bolla speculativa, il costo degli appartamenti nelle grosse città era arrivato sino a 800-900 Eur/m2.
CITTA DELL'INCONTRO: Lurate Caccivio
ZONA: 45.755556,8.988672
NOME: Alina (Arina in inserzione, ora non più visibile)
NAZIONALITA': Romania
ETA': 19 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 50-30
COMPENSO CONCORDATO: 50-30
DURATA DELL'INCONTRO: > 20'
DESCRIZIONE FISICA: capelli neri, occhi neri, viso che non mi ha entusiasmato, altezza 1,65, fisico n.v. (per abbigliamento pesante)
ATTITUDINE: tecnicamente ancora un po’ acerba, parla bene italiano, abbastanza socievole (ma ha rece entusiasmanti altrove)
LA MIA RECENSIONE:
Sarà che c’è la la crisi, sarà che tutti devono ancora smaltire la sbornia del post-Halloween, ma le strade stasera sono davvero deserte. E’ la prima volta che percorro il lungo rettilineo da Lurago ad Appiano senza essere incolonnato in un lungo torpedone e senza quasi incrociare macchina che scenda in senso opposto.
Nessuna delle postazioni è sguarnita (quindi il calendario delle girls non prevede alcuna sosta per il lungo ponte festivo) e quasi tutte le ragazze occupano diligentemente lo showroom, chi fumandosi una sigaretta da sola e chi chiacchierando con l’”amica” (quindi il lavoro latita davvero).
Alla fine della discesa verso Lurate, sia Natasha che la presunta Alina/Arina sono ai rispettivi posti di combattimento. Svolto nella strada laterale, inverto la direzione alla prima rotonda e faccio un primo volo radente, per scrutarla meglio. E’ difficile giudicarne il fisico, perché – nonostante la temperatura non sia polare come nei giorni scorsi - è vestita come se dovesse partire per una spedizione al polo nord. E’ in minigonna, ma indossa almeno due paia di calze di lana scure, per cui si può solo intuire la silhouette delle sue gambe. Sopra è bardata pesantemente, per cui immaginare come possano essere le sue forme è una pura congettura (ma avevo visto le sue foto su Internet e lì non sfigurava affatto …). Di viso non mi entusiasma (se fosse la mia ragazza, la chiamerei affettuosamente “scimmiettina”) e mi sorge a questo punto il dubbio che non sia la stessa girl di quelle inserzioni pubblicitarie (oppure che lì avesse fatto tappa da qualche mago del maquillage cosmetico prima e/o da un guru di Photoshop dopo).
Di primo acchito, la decisione sarebbe quella di non fermarsi per l’intervista di rito. E così faccio, ritornando verso l’estremità sud di Appiano, per scrutare meglio il trio che da qualche settimana staziona allo sbocco di una vietta laterale, a queste coordinate 45.727283,8.988176 (per inciso, poi scoprirò che si tratta di un’altra Alina, che avevo testato quasi un anno fa con buona soddisfazione quando non era ancora mechata bionda, della sua amica Elena, fisicamente un po’ in carne, e di una new entry, che sembra carina).
Il tempo di fare il giro dell’isolato e il trio si è dileguato, per cui – seppure non molto convinto - torno a Lurate per approcciare Alina/Arina. Ovviamente pure lei è scomparsa e mi concedo un altro paio di giri perlustrativi, per ingannare l’attesa. Nessuna nota di rilievo (anche perché ho già avuto modo di conoscere quasi tutte le OTR in zona), se non che la lancetta della benzina si muove paurosamente verso il basso.
Alla fine, attorno alle 2:00, Alina/Arina è di nuovo in postazione. Il collega davanti a me fortunatamente non la carica, dopo averla intervistata, e quindi è il mio turno. La saluto, le chiedo solo il rate di base (che è il solito) e il contratto d’intrattenimento è siglato.
QUALCHE INFO SULLA RAGAZZA
Il tragitto per la sede operativa (che è abbastanza bene imboscata) è più lungo del solito, per cui c’è tempo per un discreto social time. Si presenta come Alina, 19 anni, rumena di una città del nord del Paese (mi ha detto anche il nome di un altro grosso centro nelle vicinanze, ma non conoscevo nessuno dei due e quindi li ho subito dimenticati). Dice di essere in Italia da soli 3 mesi, ma parla la nostra lingua davvero molto bene (pur non avendola studiata a scuola).
E’ sicuramente freddolosa, perché mi chiede subito di alzare il riscaldamento della macchina al massimo, nonostante ci siano già 20-21°C e lei sia vestita più pesantemente di me.
Come si poteva facilmente immaginare, è affiliata con le altre due ragazze che stazionano nello spiazzo vicino al suo showroom (Natasha + “mature” il cui nome non conosco). Al pari di tutte le sue colleghe, abita a Milano e quindi tutte le sere deve sciropparsi la mezz’oretta di viaggio per raggiungere il posto di lavoro (una specie di pendolare al contrario …).
Evito di tediarvi con altri dettagli e passo al …
LA RECE VERA E PROPRIA
Spenta la macchina, le chiedo se preferisca lavorare con un po’ di musica di sottofondo o nel silenzio più assoluto. Per lei è indifferente, per cui decido io e riaccendo l’autoradio.
Regolati gli aspetti burocratici, si toglie il giubbotto, si sfila il maglioncino e cala il reggiseno, mettendo in mostra un busto bello tonico, come si conviene alla sua età. Anche la pelle, ovviamente, non ha ancora subito i segni del tempo e quindi è bella vellutata. Dalla cintola in giù, invece, non si scopre e posso solo notare che più esternamente indossa delle spesse calze parigine di lana, con fantasie trapuntate, che le arrivano vicino all’orlo della minigonna. Sotto indossa un altro paio di calze e quindi l’accesso alla “zona calda” sarà completamente blindato.
Effettuato l’incappucciamento (che in questo periodo è sempre la fase più delicata, perché tutte le OTR hanno le mani letteralmente gelate), si china sul mio membro e dà inizio il BJ. In questa specialità, purtroppo, sconta ancora la giovane età. Pur non lesinando l’impegno, è anche sin troppo delicata e quindi la sua stimolazione è proprio blanda. Senz’altro sufficiente a portare il fratellino all’inturgidimento, ma tale che sarei potuto rimanere ore senza mai giungere al traguardo. Nel frattempo, mentre è china su di me, posso accarezzarle la schiena, salendo sino alla nuca e scendendo delicatamente sotto la sua minigonna, verso i glutei e la piega anale.
Come è ormai consuetudine, dopo un po’ di minuti, devo dare l’assenso a completare l’opera con un misto BJ/HJ, che poi inesorabilmente si trasforma in un mero HJ. Prima continua china su di me, poi – per stare più comoda – si rialza. In questa fase, il suo seno è finalmente in bella vista, mentre prima l’accesso era stato solo fugace. E’ bello sodo e quindi è piacevole manipolarlo. Quando insisto troppo sui “capizzoli”, mi sgrida e mi chiede di limitarmi a toccare solo le coppe.
L’HJ si protrae decisamente a lungo, con lei che lavora pazientemente, senza mandare segnali verbali d’insofferenza. Tuttavia, il suo linguaggio corporeo è palese e la scena sarebbe quasi divertente da vedere da fuori, se non ne fossi io il co-protagonista. Mentre il braccio destro è al lavoro, il suo gomito sinistro è appoggiato al bracciolo centrale, l’avambraccio è ritto e col palmo della mano si regge il mento. L’espressione del suo volto potrebbe essere tradotta con un “uff, che noia”.
Per questo, quando ormai siamo in macchina da almeno 20 minuti, le dico di fermarsi pure. Lei è davvero stupita, ma le confermo che non occorre che proceda oltre, perché non voglio che si massacri inutilmente gli avambracci (in realtà, ho già in mente di far completare l’opera a un’altra delle mie conoscenze in zona).
SOGNA UNA CASA E UNA MACCHINA
Durante il viaggio di ritorno, le domando se disponga di un appartamento in zona (dato che in generale non mi fido a sintonizzare RAI1 in macchina). Riceve a Milano come diurna (ma non le ho chiesto né l’indirizzo né il numero di cell, perché non sarebbe un’opzione per me praticabile, non essendo io operaio turnista), mentre come notturna può offrire solamente l’alternativa del motel (100/1h per lei + 54 per l’affitto della camera). Decisamente costoso, rispetto a quello che si può trovare a BG, e quindi credo proprio che non ne fruirò mai.
Dato che è così giovane (e anche tecnicamente acerba, direi), le domando se stia praticando quest’attività solo temporaneamente, magari per pagarsi gli studi universitari. Mi dice di avere finito di studiare e mostra di avere le idee molto chiare. Non ha intenzione di stabilirsi in Italia e gli introiti dell’attività loft le servono per coronare i suoi sogni, ossia comprarsi una casa e una macchina in Romania. In effetti, con un lavoro normale, nel suo Paese potrebbe guadagnare al massimo 150-200 Eur al mese e, prima che anche lì scoppiasse la bolla speculativa, il costo degli appartamenti nelle grosse città era arrivato sino a 800-900 Eur/m2.