SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Vertemate con Minoprio
ZONA: 45.714287, 9.079424 (al vivaio)
NOME: Alina
NAZIONALITA': moldava, ma con passaporto rumeno
ETA': 24 stimati (da 5 in italia)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 15' abbondanti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta e dal fisico sostanzialmente slanciato (ha solo i fianchi un po' larghi), seno corazzato sotto un corpetto blindato, capelli neri acconciati a caschetto, viso nella norma, occhi scuri, riconoscibile perché indossa occhiali da vista dalla montatura grossa
ATTITUDINE: molto delicata ma anche molto paziente nel BJ ; ragazza molto gentile e a modo
LA MIA RECENSIONE:
Anche se a Lentate la scena OTR sta pian piano rianimandosi (i CC paiono ora più impegnati in posti di blocco per il controllo del tasso alcoolemico), mi ero ripromesso di prestare visita alle nuove/vecchie bellezze che la primavera ha fiatto fiorire dalle parti di Vertemate e dunque lì mi dirigo.
Dopo un po' di vasche avanti e indietro, i soggetti che paiono più interessanti sono la spilungona dai capelli a caschetto mori, che sta al vivaio di Montesordo, e una bionda dai capelli abbastanza lunghi, che sta invece in una rientranza oscura davanti allo spaccio della Docker's. Il parcheggio del vivaio mi sembra offrire maggiore discrezione, per attaccare bottone con la fanciulla, per cui scelgo la prima delle due e mi avvicino a lei per l'intervista di rito. In realtà, lascio prima passare il lungo trenino di macchine in arrivo da Lentate e, solo quando lo stradone è finalmente libero, abbasso il finestrino. La spilungona è intenta in una conversazione ad alta voce (sta parlando in rumeno di una "mașină roșie", che probabilmente le è passata davanti più volte, allarmandola un po') e per diversi secondi non mi dà per nulla retta. Quando finalmente è un po' più vicina, le domando e le faccio cenno se è meglio che torni più tardi. "No, anche subito ...", mi risponde, mettendo in attesa il suo interlocutore. I rate sono i soliti, l'imbosco è più sicuro di Fort Knox (pure lei ha visto i CC ronzare proprio dove la sua collega Mihaela mi aveva condotto un mesetto fa) e quindi la invito a bordo.
ALINA LA FLOROVIVAISTA
Dopo aver chiuso definitivamente la chiamata, la mora dai grossi occhiali e dai capelli a caschetto fa il periplo della mia macchina e si accomoda a bordo. Mentre mi fa strada verso il suo retrobottega, facciamo le reciproche presentazioni (lei spacciandosi per l'ennesima Alina). Dato che si complimenta per il mio nome, mi pare doveroso mentire altrettanto spudoratamente e fare lo stesso per il suo, "... anche se immagino che non sia il tuo vero nome ...". Non si chiama ovviamente Alina, ma mi dice che il suo nome di battesimo è abbastanza simile. Il tragitto non è lunghissimo e quindi faccio giusto in tempo a scoprire che proviene dalla Moldova (o Moldavia, come ha tenuto a precisare, abbastanza piccata, l'Alina di via Battisti) e che lavora come vivaista da circa un anno. In effetti, facendo lavorare un po' i motori di ricerca, altri colleghi avevano già scoperto questa florovivaista di Chisinau da diverso tempo.
L'imbosco è davvero buio e agreste, per cui provvedo a bloccare le serrature (per quanto possa valere ...), prima di spegnere definitivamente il motore. Regolo gli aspetti burocratici e poi ci prepariamo per le danze. Noto con piacere che, pur avendo concordato un semplice BJ conoscitivo, non sono il solo a calarsi le braghe: Alina non solo si toglie il giubbotto, ma si abbassa sino al ginocchio i pantacollant neri e il perizoma che indossava, scoprendo così alla mia vista le sue chiappette e una parte delle cosce.
LA RECE VERA E PROPRIA
A causa dell'oscurità quasi completa, ha qualche difficoltà a incappucciare il fratellino, ma poi l'operazione riesce e posso quindi abbandonarmi alla sua arte erotica. Alina si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ fatto con delicatezza ma anche con dedizione, richiamandomi alla memoria il modus operandi della sua amica/allieva Mihaela. Mentre lei si dedica con pazienza al mio compare del piano di sotto, io prendo confidenza con la sua pelle, che è davvero levigatissima e profumata. Mentre risalgo dalla sua cintola verso l'alto, le sollevo pian piano il leggero coprispalla che aveva addosso e raggiungo le spalle e la nuca. Il tono muscolare è buono, come mi ero immaginato vedendo la sua silhouette dalla strada, mentre non sono in grado di pronunciarmi sul seno, dato che indossa una sorta di corpetto corazzato, che mi obbliga ad affidarmi completamente alla fantasia. Indossando quei leggings attillatissimi e lucidi, alla mattonella mi era sembrato che i fianchi fossero un po' larghi, rispetto alla sua sagoma alta (credo si avvicini all'1,75) e slanciata. Nella posizione contorta in cui sta armeggiando sul mio basso ventre, la cosa si nota decisamente meno e anche i glutei e le cosce mi paiono sufficientemente tonici. L'esplorazione alla zona calda sarà invece rinviata a un'altra volta, perché Alina è davvero alta e, non essendosi messa gattoni sul sedile del passeggero, dovrei sbilanciarmi parecchio verso destra, per riuscire a intrufolare i miei tentacoli nello spiraglio tra le sue gambe
Forse non è ancora pronta a partecipare ai campionati del mondo di apnea, perché un paio di volte si arresta per prendere fiato, ma denota la stessa pazienza della sua collega meno esperta Mihaela. Oltretutto, l'uso della mano è davvero quasi impercettibile e probabilmente le serve solo per tenere l'asta allineata. Essendo privo di clessidra, potrei sbagliarmi sull'esatto conteggio del tempo, ma trascorrono quasi dieci minuti, prima che si arrenda, a causa di un fastidioso mal di schiena incipiente (e nonostante i miei massaggi e carezze ). "Scusa, ma non ce la faccio proprio più!", chiede perdono Alina e propone di passare al massaggio finale.
Una volta risollevatasi, mi concede il classico HJ risolutivo, che è per me l'occasione per carezzarle un po' l'interno delle cosce e per fare una fugace risalita sino alle labbra della sua vulva. Dopo un minuto abbondante deve cambiare mano, per cui si torce verso di me col busto, rendendo più difficoltose le mie attività di esplorazione. Non mi resta allora che ritrarre il mio tentacolo, cingerle le spalle e attendere di varcare la linea del traguardo, mentre le sto carezzando la nuca.
QUATTRO CHIACCHIERE SINO AL VIVAIO
Quando l'orchestra smette di suonare, i ballerini abbandonano la pista da ballo e c'è tempo per scambiare altre quattro chiacchiere, durante la rivestizione e il breve tragitto che ci ricondurrà al vivaio. Non le ho chiesto l'età, ma l'ottima padronanza dell'italiano mi aveva fatto sospettare che fosse nel nostro Paese da un bel po', e così è: è giunta nel Bel Paese appena compiuti i 19 anni ed è qui ormai da 5 anni. Pur essendo moldava, come altre sue connazionali, sarebbe dotata di passaporto rumeno, che le permetterebbe di circolare più o meno liberamente nell'Unione Europea. Mi racconta anche qualcosa delle sue vicissitudini sentimental-lavorative, che ometto di riportare a tutela della sua privacy. Non avrebbe comunque svolto questo lavoro sin dall'inizio (e la cosa è plausibile, perché appare davvero una ragazza gentile e a modo, nella conversazione), ma solo nell'ultimo anno e sempre alla postazione del vivaio. Che è dove si conclude la nostra breve avventura campestre, mentre mi sta spiegando che mai Putin consentirà alla Moldova di uscire dalla sfera d'influenza russa, un po' come è accaduto per l'Ucraina.
ALINA VS. ALINA
Le auguro la buona notte, resto folgorato dal fatto che mi saluti col mio nome (me l'ero dimenticato pure io, avendolo inventato su due piedi quando era salita in macchina ) e la riconsegno alla sua piazzola. Sarebbe anche ora di tornare a casa, ma quando passo da Lentate e vedo la sua omonima di via Battisti sola soletta, non resisto alla tentazione del BJ della buona notte. La rossa di Lentate si chiama davvero Alina ed è pure lei moldava, ma l'ho trovata molto meno rilassata della sua collega di Vertemate, forse perché innervosita dal calo del giro d'affari causato dalle continue battute di caccia dei CC. Quando riconsegno pure lei al suo angolino, è davvero ora di andare a dormire e quindi calano i titoli di coda su un'altra notte on the road.
CITTA DELL'INCONTRO: Vertemate con Minoprio
ZONA: 45.714287, 9.079424 (al vivaio)
NOME: Alina
NAZIONALITA': moldava, ma con passaporto rumeno
ETA': 24 stimati (da 5 in italia)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 15' abbondanti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta e dal fisico sostanzialmente slanciato (ha solo i fianchi un po' larghi), seno corazzato sotto un corpetto blindato, capelli neri acconciati a caschetto, viso nella norma, occhi scuri, riconoscibile perché indossa occhiali da vista dalla montatura grossa
ATTITUDINE: molto delicata ma anche molto paziente nel BJ ; ragazza molto gentile e a modo
LA MIA RECENSIONE:
Anche se a Lentate la scena OTR sta pian piano rianimandosi (i CC paiono ora più impegnati in posti di blocco per il controllo del tasso alcoolemico), mi ero ripromesso di prestare visita alle nuove/vecchie bellezze che la primavera ha fiatto fiorire dalle parti di Vertemate e dunque lì mi dirigo.
Dopo un po' di vasche avanti e indietro, i soggetti che paiono più interessanti sono la spilungona dai capelli a caschetto mori, che sta al vivaio di Montesordo, e una bionda dai capelli abbastanza lunghi, che sta invece in una rientranza oscura davanti allo spaccio della Docker's. Il parcheggio del vivaio mi sembra offrire maggiore discrezione, per attaccare bottone con la fanciulla, per cui scelgo la prima delle due e mi avvicino a lei per l'intervista di rito. In realtà, lascio prima passare il lungo trenino di macchine in arrivo da Lentate e, solo quando lo stradone è finalmente libero, abbasso il finestrino. La spilungona è intenta in una conversazione ad alta voce (sta parlando in rumeno di una "mașină roșie", che probabilmente le è passata davanti più volte, allarmandola un po') e per diversi secondi non mi dà per nulla retta. Quando finalmente è un po' più vicina, le domando e le faccio cenno se è meglio che torni più tardi. "No, anche subito ...", mi risponde, mettendo in attesa il suo interlocutore. I rate sono i soliti, l'imbosco è più sicuro di Fort Knox (pure lei ha visto i CC ronzare proprio dove la sua collega Mihaela mi aveva condotto un mesetto fa) e quindi la invito a bordo.
ALINA LA FLOROVIVAISTA
Dopo aver chiuso definitivamente la chiamata, la mora dai grossi occhiali e dai capelli a caschetto fa il periplo della mia macchina e si accomoda a bordo. Mentre mi fa strada verso il suo retrobottega, facciamo le reciproche presentazioni (lei spacciandosi per l'ennesima Alina). Dato che si complimenta per il mio nome, mi pare doveroso mentire altrettanto spudoratamente e fare lo stesso per il suo, "... anche se immagino che non sia il tuo vero nome ...". Non si chiama ovviamente Alina, ma mi dice che il suo nome di battesimo è abbastanza simile. Il tragitto non è lunghissimo e quindi faccio giusto in tempo a scoprire che proviene dalla Moldova (o Moldavia, come ha tenuto a precisare, abbastanza piccata, l'Alina di via Battisti) e che lavora come vivaista da circa un anno. In effetti, facendo lavorare un po' i motori di ricerca, altri colleghi avevano già scoperto questa florovivaista di Chisinau da diverso tempo.
L'imbosco è davvero buio e agreste, per cui provvedo a bloccare le serrature (per quanto possa valere ...), prima di spegnere definitivamente il motore. Regolo gli aspetti burocratici e poi ci prepariamo per le danze. Noto con piacere che, pur avendo concordato un semplice BJ conoscitivo, non sono il solo a calarsi le braghe: Alina non solo si toglie il giubbotto, ma si abbassa sino al ginocchio i pantacollant neri e il perizoma che indossava, scoprendo così alla mia vista le sue chiappette e una parte delle cosce.
LA RECE VERA E PROPRIA
A causa dell'oscurità quasi completa, ha qualche difficoltà a incappucciare il fratellino, ma poi l'operazione riesce e posso quindi abbandonarmi alla sua arte erotica. Alina si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ fatto con delicatezza ma anche con dedizione, richiamandomi alla memoria il modus operandi della sua amica/allieva Mihaela. Mentre lei si dedica con pazienza al mio compare del piano di sotto, io prendo confidenza con la sua pelle, che è davvero levigatissima e profumata. Mentre risalgo dalla sua cintola verso l'alto, le sollevo pian piano il leggero coprispalla che aveva addosso e raggiungo le spalle e la nuca. Il tono muscolare è buono, come mi ero immaginato vedendo la sua silhouette dalla strada, mentre non sono in grado di pronunciarmi sul seno, dato che indossa una sorta di corpetto corazzato, che mi obbliga ad affidarmi completamente alla fantasia. Indossando quei leggings attillatissimi e lucidi, alla mattonella mi era sembrato che i fianchi fossero un po' larghi, rispetto alla sua sagoma alta (credo si avvicini all'1,75) e slanciata. Nella posizione contorta in cui sta armeggiando sul mio basso ventre, la cosa si nota decisamente meno e anche i glutei e le cosce mi paiono sufficientemente tonici. L'esplorazione alla zona calda sarà invece rinviata a un'altra volta, perché Alina è davvero alta e, non essendosi messa gattoni sul sedile del passeggero, dovrei sbilanciarmi parecchio verso destra, per riuscire a intrufolare i miei tentacoli nello spiraglio tra le sue gambe
Forse non è ancora pronta a partecipare ai campionati del mondo di apnea, perché un paio di volte si arresta per prendere fiato, ma denota la stessa pazienza della sua collega meno esperta Mihaela. Oltretutto, l'uso della mano è davvero quasi impercettibile e probabilmente le serve solo per tenere l'asta allineata. Essendo privo di clessidra, potrei sbagliarmi sull'esatto conteggio del tempo, ma trascorrono quasi dieci minuti, prima che si arrenda, a causa di un fastidioso mal di schiena incipiente (e nonostante i miei massaggi e carezze ). "Scusa, ma non ce la faccio proprio più!", chiede perdono Alina e propone di passare al massaggio finale.
Una volta risollevatasi, mi concede il classico HJ risolutivo, che è per me l'occasione per carezzarle un po' l'interno delle cosce e per fare una fugace risalita sino alle labbra della sua vulva. Dopo un minuto abbondante deve cambiare mano, per cui si torce verso di me col busto, rendendo più difficoltose le mie attività di esplorazione. Non mi resta allora che ritrarre il mio tentacolo, cingerle le spalle e attendere di varcare la linea del traguardo, mentre le sto carezzando la nuca.
QUATTRO CHIACCHIERE SINO AL VIVAIO
Quando l'orchestra smette di suonare, i ballerini abbandonano la pista da ballo e c'è tempo per scambiare altre quattro chiacchiere, durante la rivestizione e il breve tragitto che ci ricondurrà al vivaio. Non le ho chiesto l'età, ma l'ottima padronanza dell'italiano mi aveva fatto sospettare che fosse nel nostro Paese da un bel po', e così è: è giunta nel Bel Paese appena compiuti i 19 anni ed è qui ormai da 5 anni. Pur essendo moldava, come altre sue connazionali, sarebbe dotata di passaporto rumeno, che le permetterebbe di circolare più o meno liberamente nell'Unione Europea. Mi racconta anche qualcosa delle sue vicissitudini sentimental-lavorative, che ometto di riportare a tutela della sua privacy. Non avrebbe comunque svolto questo lavoro sin dall'inizio (e la cosa è plausibile, perché appare davvero una ragazza gentile e a modo, nella conversazione), ma solo nell'ultimo anno e sempre alla postazione del vivaio. Che è dove si conclude la nostra breve avventura campestre, mentre mi sta spiegando che mai Putin consentirà alla Moldova di uscire dalla sfera d'influenza russa, un po' come è accaduto per l'Ucraina.
ALINA VS. ALINA
Le auguro la buona notte, resto folgorato dal fatto che mi saluti col mio nome (me l'ero dimenticato pure io, avendolo inventato su due piedi quando era salita in macchina ) e la riconsegno alla sua piazzola. Sarebbe anche ora di tornare a casa, ma quando passo da Lentate e vedo la sua omonima di via Battisti sola soletta, non resisto alla tentazione del BJ della buona notte. La rossa di Lentate si chiama davvero Alina ed è pure lei moldava, ma l'ho trovata molto meno rilassata della sua collega di Vertemate, forse perché innervosita dal calo del giro d'affari causato dalle continue battute di caccia dei CC. Quando riconsegno pure lei al suo angolino, è davvero ora di andare a dormire e quindi calano i titoli di coda su un'altra notte on the road.