SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.678917, 9.114262 (all'ingresso di via Oberdan)
NOME: Alina
NAZIONALITA': moldava
ETA': 23(?) dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
COMPENSO PAGATO: 0 (si è dimenticata di raccogliere l'oblo)
DURATA DELL'INCONTRO: circa 15 minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: statura normale (ca. 1,65), fisico nella media (sicuramente meno velinica della collega Mila), seno n.v., capelli neri lisci poco sotto le spalle, visetto con tratti mediterranei e nel complesso carino, occhi scuri(?)
ATTITUDINE: tecnica discreta e buona dedizione, seppure nei limiti di tempo concessi ; come la maggior parte delle Moldave, non è esattamente una chiacchierona
LA MIA RECENSIONE:
Dopo qualche vasca avanti e indietro per Lentate, decido di fermarmi da una delle due fanciulle di via Oberdan, che sembrano entrambe discretamente gettonate. La biondina (Mila) balza più spesso nelle vetture dei colleghi (ma di certo non ai ritmi da catena di montaggio di un paio d'anni fa, quando praticamente era impossibile vederla alla mattonella), ma anche la collega dal crine moro sembra avere un buon gradimento. Dato che l'intenzione sarebbe di debuttare con un BJ conoscitivo, scarto la più celebre delle due colleghe (che in passato non lo concedeva al rate di base) e opto invece per la nuova arrivata.
La moretta si posiziona di solito all'angolo di entrata di via Oberdan e quindi devo studiare un po' la logistica, per fermarmi con sufficiente discrezione. Alla fine, dopo qualche giro di ronda, decido che il meno peggio è arrivare dall'entroterra e accostare 4-5 metri prima dello stop: si viene comunque visti dalle numerose vetture in arrivo dal semaforo di Lentate, ma i caseggiati schermano quantomeno la vista dall'altro lato. Quando sono fermo, abbasso il finestrino e attendo che la fanciulla si volti verso di me. Quando finalmente si accorge della mia presenza, le faccio un cenno e mi raggiunge. L'abboccamento è estremamente rapido e, ricevuta conferma del rate e della sicurezza del suo retrobottega, la invito ad accomodarsi a bordo.
L'ENNESIMA ALINA DALLA MOLDOVA
Ci sarebbe da fare un'immediata inversione di marcia, ma non mi pare proprio il caso di compierla lì nell'incrocio e la fanciulla accetta di perdere 1 minuto in più, indicandomi di fare il giro dell'isolato. Nel mentre, si presenta come Alina della Moldova e, con una certa fatica, cerco di scambiarci quattro chiacchiere. Sarà perché è taciturna di suo, sarà perché non vuole dare confidenza ai suoi clienti, sarà perché padroneggia ancora poco l'italiano, ma raccogliere le consuete informazioni di rito si rivela un'impresa davvero estenuante. L'età dovrebbe essere attorno ai 23 anni (ma sono ormai passate diverse settimane dall'incontro e non ricordo con esattezza), mentre il tempo di permanenza in Italia è estremamente breve (è qui da non più di 2-3 mesi). Come potevo immaginare, ha già prole a carico e quasi mi spavento quando i nostri fraintendimenti liguistici mi fanno scambiare l'età del suo erede per il numero di pargoli che avrebbe già messo al mondo. Ciò che più mi stupisce, però, è che il padre non solo è noto, ma non si è neppure dileguato e che è persino l'attuale consorte di Alina.
Dopo un paio di minuti raggiungiamo il suo retrobottega, che non è lontano da dove mi aveva condotto la sua più celebre omonima, ma scostato di un paio di isolati. Il posto appare relativamente tranquillo, ma la vettura è accostata in modo tale da non avere alcuna retrospettiva e dunque non ci sarebbe modo di ricomporsi per tempo, se dovesse comparire una sorpresina da dietro l'angolo. Per questo, anche se Alina mi domanda se voglia comprare un pacchetto premium, confermo il semplice BJ conoscitivo.
Dopo avere appoggiato il foglietto azzurrino sul portaoggetti davanti alla leva del cambio, arretro e reclino leggermente il sedile, per mettermi più comodo. Nel mentre, lei ha estratto dalla borsetta la bustina del condom e disposto sulla plancia il necessaire per le pulizie finali. Non si è invece tolta nulla di quello che aveva addosso (neppure la giacchetta di simil-pelle), per cui intuisco subito che non ci sarà granché da carezzare.
LA RECE VERA E PROPRIA
Alina si china sul mio basso ventre, smanaccia un po' il fratellino, lo incappuccia e dà inizio al suo intrattenimento. La fanciulla si distingue più che altro per la dedizione con cui si prende cura del compare, mentre non mi fare di ricordare particolari faville tecniche. All'inizio, la mano massaggia più che altro la base dell'asta e, senza però trattenervisi troppo a lungo, anche i gioielli di famiglia. Come riportato sopra, la nota dolente è che è rimasta completamente vestita e dunque non so dove srotolare i miei tentacoli. Provo a carezzarle la nuca, ma mi rendo conto di essere d'intralcio al suo su e giù. Stavolta mi sono ricordato di sollevare il bracciolo centrale e quindi mi inclino un po' con la schiena verso destra e raggiungo le sue chiappette, che sono inguainate dal suo abitino aderente. Pian piano lo trascino su, ma sotto non è comunque nuda e dunque devo accontentarmi di saggiare la consistenza dei suoi glutei (che non è malvagia) da sopra le calze d'ordinanza.
Man mano che passano i minuti, Alina si aiuta sempre di più con la mano, che si stringe attorno alla base dell'asta e supporta il lavoretto orale. Ogni tanto riprende fiato ma è comunque di poche parole e si rimette all'opera senza lagnarsi del trascorrere del tempo. Quando però è passata una decina di minuti abbondante, mi fa capire che l'ampolla della clessidra si è praticamente svuotata e che bisognerebbe o varcare il traguardo o passare a ricaricare il juke box con un'altra monetina. Opto per la prima delle due e la convinco a insistere ancora per un minuto: Alina si rimette allora all'opera, l'HJ prevale sul BJ e, di riffa o di raffa, riesco anche stavolta a vedere sventolare la bandiera a scacchi.
Terminate le operazioni, la ragazza non è comunque incalzante per tornare alla mattonella e c'è il tempo per lindarsi e rassettarsi con la necessaria calma. Come quasi tutte le girls, ha in dotazione fazzolettini e salviette umidificate varie (non vorrei confondermi con un altro incontro recente, ma le sue dovrebbero profumare di menta ) e provvede lei allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nel mentre, cerco di riavviare la conversazione e, seppure con qualche difficoltà linguistica, riusciamo a scambiare ancora quattro chiacchiere. Mi dice di provenire dai dintorni di Chișinău (ma è più o meno come se un lumbard dicesse a un suo conoscente straniero di abitare vicino a Milano ...) e che prevede di rientrarvi per circa un mese, in occasione delle prossime vacanze natalizie.
STAVOLTA OFFRE LA CASA
Il tempo di imparare tutte le possibili connessioni aeree per Chișinău, con e senza scalo, e siamo di nuovo alla sua mattonella, dove nel frattempo è rientrata anche la sua comare bionda Mila. Dopo esserci congedati, devo aspettare quasi 30 secondi prima di poter ripartire, perché da entrambi i lati della statale provengono lunghi trenini di macchine. Ho allora modo di osservare da vicino le due "amiche" (che nel frattempo si sono chinate verso la vettura di un collega, accostata lungo il vialone) e mi rendo conto che buona parte della statura della bionda Mila, che ha comunque un fisico più velinico di Alina, è merito delle sue impressionanti high heels con zeppa, che magari non la fanno arrivare a tre metri sopra il cielo ma che di certo le regalano almeno 15 cm da terra.
Le sorprese, però, non sono ancora finite. Quando, una ventina di minuti dopo, parcheggio la macchina sotto casa e accendo la luce di cortesia per recuperare i miei averi, il foglietto azzurrino è ancora parcheggiato dove l'avevo depositato. Per non mostrarsi avida (o forse perché era intenta a disporre i ferri del mestiere sulla plancia), Alina non deve averlo raccolto subito e poi, per la sbadataggine di chi è alle prime armi, dev'essersene dimenticata anche alla fine, magari distratta dalle mie chiacchiere. Se la memoria non m'inganna, è la terza volta che mi accade e, quando me n'ero accorto subito, ero comunque ripassato dallo signorina. Stavolta, è troppo tardi e sono ormai troppo lontano da Lentate, per cui il foglietto azzurro rimarrà come souvenir della serata on the road.
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.678917, 9.114262 (all'ingresso di via Oberdan)
NOME: Alina
NAZIONALITA': moldava
ETA': 23(?) dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
COMPENSO PAGATO: 0 (si è dimenticata di raccogliere l'oblo)
DURATA DELL'INCONTRO: circa 15 minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: statura normale (ca. 1,65), fisico nella media (sicuramente meno velinica della collega Mila), seno n.v., capelli neri lisci poco sotto le spalle, visetto con tratti mediterranei e nel complesso carino, occhi scuri(?)
ATTITUDINE: tecnica discreta e buona dedizione, seppure nei limiti di tempo concessi ; come la maggior parte delle Moldave, non è esattamente una chiacchierona
LA MIA RECENSIONE:
Dopo qualche vasca avanti e indietro per Lentate, decido di fermarmi da una delle due fanciulle di via Oberdan, che sembrano entrambe discretamente gettonate. La biondina (Mila) balza più spesso nelle vetture dei colleghi (ma di certo non ai ritmi da catena di montaggio di un paio d'anni fa, quando praticamente era impossibile vederla alla mattonella), ma anche la collega dal crine moro sembra avere un buon gradimento. Dato che l'intenzione sarebbe di debuttare con un BJ conoscitivo, scarto la più celebre delle due colleghe (che in passato non lo concedeva al rate di base) e opto invece per la nuova arrivata.
La moretta si posiziona di solito all'angolo di entrata di via Oberdan e quindi devo studiare un po' la logistica, per fermarmi con sufficiente discrezione. Alla fine, dopo qualche giro di ronda, decido che il meno peggio è arrivare dall'entroterra e accostare 4-5 metri prima dello stop: si viene comunque visti dalle numerose vetture in arrivo dal semaforo di Lentate, ma i caseggiati schermano quantomeno la vista dall'altro lato. Quando sono fermo, abbasso il finestrino e attendo che la fanciulla si volti verso di me. Quando finalmente si accorge della mia presenza, le faccio un cenno e mi raggiunge. L'abboccamento è estremamente rapido e, ricevuta conferma del rate e della sicurezza del suo retrobottega, la invito ad accomodarsi a bordo.
L'ENNESIMA ALINA DALLA MOLDOVA
Ci sarebbe da fare un'immediata inversione di marcia, ma non mi pare proprio il caso di compierla lì nell'incrocio e la fanciulla accetta di perdere 1 minuto in più, indicandomi di fare il giro dell'isolato. Nel mentre, si presenta come Alina della Moldova e, con una certa fatica, cerco di scambiarci quattro chiacchiere. Sarà perché è taciturna di suo, sarà perché non vuole dare confidenza ai suoi clienti, sarà perché padroneggia ancora poco l'italiano, ma raccogliere le consuete informazioni di rito si rivela un'impresa davvero estenuante. L'età dovrebbe essere attorno ai 23 anni (ma sono ormai passate diverse settimane dall'incontro e non ricordo con esattezza), mentre il tempo di permanenza in Italia è estremamente breve (è qui da non più di 2-3 mesi). Come potevo immaginare, ha già prole a carico e quasi mi spavento quando i nostri fraintendimenti liguistici mi fanno scambiare l'età del suo erede per il numero di pargoli che avrebbe già messo al mondo. Ciò che più mi stupisce, però, è che il padre non solo è noto, ma non si è neppure dileguato e che è persino l'attuale consorte di Alina.
Dopo un paio di minuti raggiungiamo il suo retrobottega, che non è lontano da dove mi aveva condotto la sua più celebre omonima, ma scostato di un paio di isolati. Il posto appare relativamente tranquillo, ma la vettura è accostata in modo tale da non avere alcuna retrospettiva e dunque non ci sarebbe modo di ricomporsi per tempo, se dovesse comparire una sorpresina da dietro l'angolo. Per questo, anche se Alina mi domanda se voglia comprare un pacchetto premium, confermo il semplice BJ conoscitivo.
Dopo avere appoggiato il foglietto azzurrino sul portaoggetti davanti alla leva del cambio, arretro e reclino leggermente il sedile, per mettermi più comodo. Nel mentre, lei ha estratto dalla borsetta la bustina del condom e disposto sulla plancia il necessaire per le pulizie finali. Non si è invece tolta nulla di quello che aveva addosso (neppure la giacchetta di simil-pelle), per cui intuisco subito che non ci sarà granché da carezzare.
LA RECE VERA E PROPRIA
Alina si china sul mio basso ventre, smanaccia un po' il fratellino, lo incappuccia e dà inizio al suo intrattenimento. La fanciulla si distingue più che altro per la dedizione con cui si prende cura del compare, mentre non mi fare di ricordare particolari faville tecniche. All'inizio, la mano massaggia più che altro la base dell'asta e, senza però trattenervisi troppo a lungo, anche i gioielli di famiglia. Come riportato sopra, la nota dolente è che è rimasta completamente vestita e dunque non so dove srotolare i miei tentacoli. Provo a carezzarle la nuca, ma mi rendo conto di essere d'intralcio al suo su e giù. Stavolta mi sono ricordato di sollevare il bracciolo centrale e quindi mi inclino un po' con la schiena verso destra e raggiungo le sue chiappette, che sono inguainate dal suo abitino aderente. Pian piano lo trascino su, ma sotto non è comunque nuda e dunque devo accontentarmi di saggiare la consistenza dei suoi glutei (che non è malvagia) da sopra le calze d'ordinanza.
Man mano che passano i minuti, Alina si aiuta sempre di più con la mano, che si stringe attorno alla base dell'asta e supporta il lavoretto orale. Ogni tanto riprende fiato ma è comunque di poche parole e si rimette all'opera senza lagnarsi del trascorrere del tempo. Quando però è passata una decina di minuti abbondante, mi fa capire che l'ampolla della clessidra si è praticamente svuotata e che bisognerebbe o varcare il traguardo o passare a ricaricare il juke box con un'altra monetina. Opto per la prima delle due e la convinco a insistere ancora per un minuto: Alina si rimette allora all'opera, l'HJ prevale sul BJ e, di riffa o di raffa, riesco anche stavolta a vedere sventolare la bandiera a scacchi.
Terminate le operazioni, la ragazza non è comunque incalzante per tornare alla mattonella e c'è il tempo per lindarsi e rassettarsi con la necessaria calma. Come quasi tutte le girls, ha in dotazione fazzolettini e salviette umidificate varie (non vorrei confondermi con un altro incontro recente, ma le sue dovrebbero profumare di menta ) e provvede lei allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nel mentre, cerco di riavviare la conversazione e, seppure con qualche difficoltà linguistica, riusciamo a scambiare ancora quattro chiacchiere. Mi dice di provenire dai dintorni di Chișinău (ma è più o meno come se un lumbard dicesse a un suo conoscente straniero di abitare vicino a Milano ...) e che prevede di rientrarvi per circa un mese, in occasione delle prossime vacanze natalizie.
STAVOLTA OFFRE LA CASA
Il tempo di imparare tutte le possibili connessioni aeree per Chișinău, con e senza scalo, e siamo di nuovo alla sua mattonella, dove nel frattempo è rientrata anche la sua comare bionda Mila. Dopo esserci congedati, devo aspettare quasi 30 secondi prima di poter ripartire, perché da entrambi i lati della statale provengono lunghi trenini di macchine. Ho allora modo di osservare da vicino le due "amiche" (che nel frattempo si sono chinate verso la vettura di un collega, accostata lungo il vialone) e mi rendo conto che buona parte della statura della bionda Mila, che ha comunque un fisico più velinico di Alina, è merito delle sue impressionanti high heels con zeppa, che magari non la fanno arrivare a tre metri sopra il cielo ma che di certo le regalano almeno 15 cm da terra.
Le sorprese, però, non sono ancora finite. Quando, una ventina di minuti dopo, parcheggio la macchina sotto casa e accendo la luce di cortesia per recuperare i miei averi, il foglietto azzurrino è ancora parcheggiato dove l'avevo depositato. Per non mostrarsi avida (o forse perché era intenta a disporre i ferri del mestiere sulla plancia), Alina non deve averlo raccolto subito e poi, per la sbadataggine di chi è alle prime armi, dev'essersene dimenticata anche alla fine, magari distratta dalle mie chiacchiere. Se la memoria non m'inganna, è la terza volta che mi accade e, quando me n'ero accorto subito, ero comunque ripassato dallo signorina. Stavolta, è troppo tardi e sono ormai troppo lontano da Lentate, per cui il foglietto azzurro rimarrà come souvenir della serata on the road.