DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Alina
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 22 dichiarati
Descrizione fisica: ragazzetta attorno all'1,60 di statura, corporatura normale e molto tonica, crine nero liscio raccolto in una coda non troppo lunga, visetto carino da furbetta, occhi scuri truccati alla Cleopatra con l'eyeliner, piercing nel naso e nel labbro superiore, tattoo sulla coscia dx, seni n/v
Attitudine: BJ energico, ma incontro troppo breve ; parla un buon italiano e pare una discreta peperina
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: non più di 8' al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Monza
Coordinate: presso un autolavaggio, all'inizio del rettilineo fra la rotondona della Roche e quella dello stadio
LA MIA RECENSIONE
L'altra settimana, la SS 36 era chiusa verso Milano per lavori, così mi è toccato arrivare allo stadio di Monza via Arcore e Villasanta.
Passata la rotondona della Roche, sto già pensando a quale potrebbe essere l'obiettivo lungo il viale dei concessionari, quando vedo una sagoma carina che cammina contromano nella semioscurità, lungo quella che sembra una corsia ciclabile. Faccio inversione allo stadio, dalla carreggiata opposta riesco ancora a vederla che cammina, ma il successivo giro di boa è sufficiente a farla dissolvere nel nulla.
Lunga vasca sino ad Agrate, torno a dare un'occhiata e finalmente capisco meglio la logistica: stavolta la vedo che sta uscendo a piedi dal distributore prima dello stadio, per poi incamminarsi come 20 minuti prima verso Villasanta. Temporeggio un paio di minuti, ennesimo giro di boa verso Monza e ora è chiaro dove termini la sua passeggiata: all'altezza di un autolavaggio si ferma e la vedo cambiarsi le scarpe da tennis, per rimettere le zeppe da lapperina. La illumino per bene coi fendi e sembra proprio interessante: non molto alta di statura, bel fisico ginnico, viso carino da furbetta, eyeliner ad allungare gli occhi come quelli di Cleopatra e crine scuro raccolto in una coda. Una specie di Denny degli albori, prima che tornasse molto appesantita dal suo anno sabbatico in Romania.
ALINA, SENZA LA SORPRESINA
La zona è equivoca, ma se la fanciulla ha la sorpresina sotto alla minigonna, è molto più femminile di tutti gli altri trans che popolano questo settore o che si vedono in Salmoiraghi o nel Luna Park. Un'ultima vasca per vincere le perplessità residue e accosto. Già il nome (Alina) fa molto rumena, la voce pare femminile, il rate è quello che piace a me (20) e quindi la invito a bordo.
Ci stringiamo subito la mano per presentarci e la sua è davvero congelata: poi mi dirà che, appena la temperatura ambientale scende sotto i 25 gradi, le estremità le diventano fredde come ghiaccioli. Mi annoto allora sul taccuino di regalarle dei guantini di lana, per il prossimo Natale. Di sicuro, non ha bisogno di nuovi piercing, avendone già uno incastonato nel naso, uno nel labbro superiore e uno, poi mi dirà, nell'ombelico.
Il tragitto sino al retrobottega non dura più di un minuto e quindi c'è giusto il tempo di scoprire che è giovane (22 anni) e che viene dalla Mecca dell'Otr, Craiova. Il posto dove mi fa fermare è da arresto in flagrante, appena schermato da un piccolo fabbricato e illuminato come il prato di San Siro, a malapena accettabile per un BJ, ma Alina spergiura che sia tranquillissimo e che venga in qualche modo tollerato da Rossella, quando è di passaggio. Solo il venerdì e il sabato dovrebbe usarne un altro, perchè qui si posizionerebbe il classico paninaro mobile, al servizio dei nottambuli del week end.
Già durante il viaggio, aveva cominciato a cambiarsi le high heels zeppate con più comode scarpe da tennis e completa l'opera al retrobottega, al che ho già conferma che vorrà tornare alla mattonella a piedi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'omaggio della casa, lei lo fagocita nella borsetta ed estrae i ferri del mestiere. Io, intanto, arretro il sedile e porto i Paesi Bassi alla potente luce del lampione. Già che ci sono, recito anche una preghierina al santo protettore dei punter, perchè non appaiano sul più bello nè Bianca, nè Azzurra, nè Rossella.
Quando è tutto pronto, Alina si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ fatto con buona energia e dedizione alla causa, seppure aiutato un po' dalla mano malandrina. Io cerco subito di srotolare il tentacolo verso destra, ma le sue chiappette sono inguainate dall'abitato elasticizzato, che le arriva a mezza coscia ed è dunque incastrato fra lei e il sedile e bloccato dal suo peso.
Le domando se possa risvoltarglielo verso l'alto, dai Paesi Bassi giunge un mugugno che interpreto come un sì, in effetti mi aiuta risollevandosi per un paio di secondi dalla seduta e allora procedo a scoprire il suo lato B. Ora i massaggi diventano assai più piacevoli, perchè la moretta di Craiova ha un fondoschiena che la giovane età e l'esercizio fisico hanno reso alquanto stagno, e dunque il palmo della mia mano resta incollato lì per i successivi giri di lancette.
DRAGOSTEA DIN TEI
Ma-ia-hii ... Ma-ia-huu ...Ma-ia-hoo ... ma-ia-haha ... dalle casse dell'autoradio, parte una nuova canzone della playlist "Top of 2004" che stavo ascoltando su YT, Alina si interrompe, si risolleva per un attimo e la riconosce all'istante: "Ma questa è la mia canzone!". "In che senso è la tua canzone?", le chiedo un po' stupito, visto che poteva avere al massimo un paio d'anni, quando "Dragostea din tei" fece il botto in tutta Europa, diventando il tormentone di quell'anno. "Sì, sì, è una canzone rumena ... la ascoltavo da bambina!", è quasi commossa la morettina di Craiova. Io me la immagino che balla nel girello, a lei quasi scende una lacrimuccia per la commozione e poi si china di nuovo sul mio basso ventre, per riprendere il BJ.
Alina ha vari pregi, soprattutto dal punto vista fisico, ma la pazienza non è di certo fra questi: dopo un altro paio di immersioni nei Paesi Bassi, inizia a palesare i primi segni di irrequietezza e mi domanda se manchi ancora molto a varcare la linea del traguardo."Ma dai, è appena finita Dragostea di tei! Saremo qui da neanche cinque minuti!", cerco di convincerla che le danze sono appena iniziate. Non devo essere molto convincente, perchè Alina mi fa capire che il cliente medio viene liquidato in 3-4 minuti e che a quest'ora starebbe già rientrando a piedi alla mattonella.
COME PERDERE UN ANNO DI VITA
Tutto ciò che riesco a strapparle, sono un paio di minuti di falegnameria. Comincia lei con una discreta energia e intanto mi dedico a carezzarle le gambette, che sono belle sode come il fondoschiena. La moretta di Craiova mi sollecita di nuovo a concludere e allora è meglio effettuare il passaggio di testimone, così che la linea del traguardo venga raggiunta più velocemente.
Mentre Federica smanaccia il compare con veemenza, quella furbetta di Alina si posiziona a un palmo dal mio volto e inizia a stuzzicarmi, mandandomi qualche bacetto via etere e facendo saettare in modo sensuale la lingua fra le labbra. Poi si avvicina ancora di più e mi schiocca un vero e proprio bacio sulla guancia.
Un attimo dopo, mentre si ritrae, non capisco se guardi me o alle nostre spalle e lancia un "Iiiiiih!" così acuto e potente che quasi mi perfora il timpano destro. Nella mia testa, l'unica cosa che può essere successa è che Rossella o Bianca si siano palesate dietro di noi, ma non riesco a vedere nei retrovisori, avendo calato parecchio lo schienale. Le pulsazioni devono essermi salite a 300 battiti al minuto, ho un mezzo infarto, ma la reazione d'istinto è quella di risollevare in tempo zero le mutande. Quando sto per fare lo stesso con le braghe, Alina mi restituisce l'anno di vita perso: "Tranquillo! Ti avevo solo lasciato il rossetto sulla guancia 😂", al che recupera al volo una salvietta e mi ripulisce amorevolmente il volto dall'impronta del suo bacio.
DOPO LA CAROTA, IL BASTONE
"Dai, però sbrigati, che non possiamo stare mezz'ora!", mi mostra il bastone della reprimenda, dopo la carota del bacetto. Mi tocca allora rimettere alla frusta Federica, Alina ci mette un po' del suo solleticando con le unghie acuminate i gioielli di famiglia e, dopo un altro giro di lancette, varco infine la linea del traguardo. "Alleluia!", esclama la moretta di Craiova, quando vede il gommino riempirsi del mio seme. Il suo entusiasmo è tale che mi allunga non una, non due, ma ben tre salviette per pulirmi!
Alla fine, l'incontro vero e proprio durerà mezza "La luna ci porterà fortuna" dei Paps 'n Skar, un "Dragostea di tei" e mezzo "Boulevard of broken dreams" dei Green Day, quindi 8 minuti al massimo, decisamente troppo poco rispetto alla media delle Otr. Peccato che le Olimpiadi di Parigi siano finite da poco e che le prossime non torneranno prima di quattro anni, perchè una sublime velocista come Alina avrebbe potuto egregiamente rappresentare la Romania nella finale dei 100 metri piani!
Più per dovere di cronaca che per altro, indago sui rate in motel, che sono praticamente kitiani o da Nokovid (150 per 30 minuti), quindi alla portata solo di chi abbia una targa svizzera o una fabbrica come quella del comm. Rovagnati, vista nell'arrivare allo stadio da Villasanta.
LE PIACE CAMMINARE
"Ma sei sicura di voler tornare a piedi? Guarda che te lo do, un passaggio sino al tuo posto!", cerco di fermarla, mentre vedo che ha già la mano sulla maniglia della portiera. "Là alla rotonda dello stadio, ogni tanto c'è la polizia e, se ci fermano, mi fanno perdere in sacco di tempo!", è abbastanza chiara Alina, che un attimo dopo mi saluta e salta giù dalla macchina. Così mentre io sono ancora a braghe calate e mi sto risistemando, posso osservarla nel retrovisore, mentre rientra spedita alla mattonella, col sacchetto delle high heels in mano.
Non mi resta che finire di vestirmi, do un ultima ripulita con la salvietta umida anche alle plastiche della macchina e poi posso ripartire anch'io, direzione branda.
Nome: Alina
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 22 dichiarati
Descrizione fisica: ragazzetta attorno all'1,60 di statura, corporatura normale e molto tonica, crine nero liscio raccolto in una coda non troppo lunga, visetto carino da furbetta, occhi scuri truccati alla Cleopatra con l'eyeliner, piercing nel naso e nel labbro superiore, tattoo sulla coscia dx, seni n/v
Attitudine: BJ energico, ma incontro troppo breve ; parla un buon italiano e pare una discreta peperina
Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: non più di 8' al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Monza
Coordinate: presso un autolavaggio, all'inizio del rettilineo fra la rotondona della Roche e quella dello stadio
LA MIA RECENSIONE
L'altra settimana, la SS 36 era chiusa verso Milano per lavori, così mi è toccato arrivare allo stadio di Monza via Arcore e Villasanta.
Passata la rotondona della Roche, sto già pensando a quale potrebbe essere l'obiettivo lungo il viale dei concessionari, quando vedo una sagoma carina che cammina contromano nella semioscurità, lungo quella che sembra una corsia ciclabile. Faccio inversione allo stadio, dalla carreggiata opposta riesco ancora a vederla che cammina, ma il successivo giro di boa è sufficiente a farla dissolvere nel nulla.
Lunga vasca sino ad Agrate, torno a dare un'occhiata e finalmente capisco meglio la logistica: stavolta la vedo che sta uscendo a piedi dal distributore prima dello stadio, per poi incamminarsi come 20 minuti prima verso Villasanta. Temporeggio un paio di minuti, ennesimo giro di boa verso Monza e ora è chiaro dove termini la sua passeggiata: all'altezza di un autolavaggio si ferma e la vedo cambiarsi le scarpe da tennis, per rimettere le zeppe da lapperina. La illumino per bene coi fendi e sembra proprio interessante: non molto alta di statura, bel fisico ginnico, viso carino da furbetta, eyeliner ad allungare gli occhi come quelli di Cleopatra e crine scuro raccolto in una coda. Una specie di Denny degli albori, prima che tornasse molto appesantita dal suo anno sabbatico in Romania.
ALINA, SENZA LA SORPRESINA
La zona è equivoca, ma se la fanciulla ha la sorpresina sotto alla minigonna, è molto più femminile di tutti gli altri trans che popolano questo settore o che si vedono in Salmoiraghi o nel Luna Park. Un'ultima vasca per vincere le perplessità residue e accosto. Già il nome (Alina) fa molto rumena, la voce pare femminile, il rate è quello che piace a me (20) e quindi la invito a bordo.
Ci stringiamo subito la mano per presentarci e la sua è davvero congelata: poi mi dirà che, appena la temperatura ambientale scende sotto i 25 gradi, le estremità le diventano fredde come ghiaccioli. Mi annoto allora sul taccuino di regalarle dei guantini di lana, per il prossimo Natale. Di sicuro, non ha bisogno di nuovi piercing, avendone già uno incastonato nel naso, uno nel labbro superiore e uno, poi mi dirà, nell'ombelico.
Il tragitto sino al retrobottega non dura più di un minuto e quindi c'è giusto il tempo di scoprire che è giovane (22 anni) e che viene dalla Mecca dell'Otr, Craiova. Il posto dove mi fa fermare è da arresto in flagrante, appena schermato da un piccolo fabbricato e illuminato come il prato di San Siro, a malapena accettabile per un BJ, ma Alina spergiura che sia tranquillissimo e che venga in qualche modo tollerato da Rossella, quando è di passaggio. Solo il venerdì e il sabato dovrebbe usarne un altro, perchè qui si posizionerebbe il classico paninaro mobile, al servizio dei nottambuli del week end.
Già durante il viaggio, aveva cominciato a cambiarsi le high heels zeppate con più comode scarpe da tennis e completa l'opera al retrobottega, al che ho già conferma che vorrà tornare alla mattonella a piedi.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno l'omaggio della casa, lei lo fagocita nella borsetta ed estrae i ferri del mestiere. Io, intanto, arretro il sedile e porto i Paesi Bassi alla potente luce del lampione. Già che ci sono, recito anche una preghierina al santo protettore dei punter, perchè non appaiano sul più bello nè Bianca, nè Azzurra, nè Rossella.
Quando è tutto pronto, Alina si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ fatto con buona energia e dedizione alla causa, seppure aiutato un po' dalla mano malandrina. Io cerco subito di srotolare il tentacolo verso destra, ma le sue chiappette sono inguainate dall'abitato elasticizzato, che le arriva a mezza coscia ed è dunque incastrato fra lei e il sedile e bloccato dal suo peso.
Le domando se possa risvoltarglielo verso l'alto, dai Paesi Bassi giunge un mugugno che interpreto come un sì, in effetti mi aiuta risollevandosi per un paio di secondi dalla seduta e allora procedo a scoprire il suo lato B. Ora i massaggi diventano assai più piacevoli, perchè la moretta di Craiova ha un fondoschiena che la giovane età e l'esercizio fisico hanno reso alquanto stagno, e dunque il palmo della mia mano resta incollato lì per i successivi giri di lancette.
DRAGOSTEA DIN TEI
Ma-ia-hii ... Ma-ia-huu ...Ma-ia-hoo ... ma-ia-haha ... dalle casse dell'autoradio, parte una nuova canzone della playlist "Top of 2004" che stavo ascoltando su YT, Alina si interrompe, si risolleva per un attimo e la riconosce all'istante: "Ma questa è la mia canzone!". "In che senso è la tua canzone?", le chiedo un po' stupito, visto che poteva avere al massimo un paio d'anni, quando "Dragostea din tei" fece il botto in tutta Europa, diventando il tormentone di quell'anno. "Sì, sì, è una canzone rumena ... la ascoltavo da bambina!", è quasi commossa la morettina di Craiova. Io me la immagino che balla nel girello, a lei quasi scende una lacrimuccia per la commozione e poi si china di nuovo sul mio basso ventre, per riprendere il BJ.
Alina ha vari pregi, soprattutto dal punto vista fisico, ma la pazienza non è di certo fra questi: dopo un altro paio di immersioni nei Paesi Bassi, inizia a palesare i primi segni di irrequietezza e mi domanda se manchi ancora molto a varcare la linea del traguardo."Ma dai, è appena finita Dragostea di tei! Saremo qui da neanche cinque minuti!", cerco di convincerla che le danze sono appena iniziate. Non devo essere molto convincente, perchè Alina mi fa capire che il cliente medio viene liquidato in 3-4 minuti e che a quest'ora starebbe già rientrando a piedi alla mattonella.
COME PERDERE UN ANNO DI VITA
Tutto ciò che riesco a strapparle, sono un paio di minuti di falegnameria. Comincia lei con una discreta energia e intanto mi dedico a carezzarle le gambette, che sono belle sode come il fondoschiena. La moretta di Craiova mi sollecita di nuovo a concludere e allora è meglio effettuare il passaggio di testimone, così che la linea del traguardo venga raggiunta più velocemente.
Mentre Federica smanaccia il compare con veemenza, quella furbetta di Alina si posiziona a un palmo dal mio volto e inizia a stuzzicarmi, mandandomi qualche bacetto via etere e facendo saettare in modo sensuale la lingua fra le labbra. Poi si avvicina ancora di più e mi schiocca un vero e proprio bacio sulla guancia.
Un attimo dopo, mentre si ritrae, non capisco se guardi me o alle nostre spalle e lancia un "Iiiiiih!" così acuto e potente che quasi mi perfora il timpano destro. Nella mia testa, l'unica cosa che può essere successa è che Rossella o Bianca si siano palesate dietro di noi, ma non riesco a vedere nei retrovisori, avendo calato parecchio lo schienale. Le pulsazioni devono essermi salite a 300 battiti al minuto, ho un mezzo infarto, ma la reazione d'istinto è quella di risollevare in tempo zero le mutande. Quando sto per fare lo stesso con le braghe, Alina mi restituisce l'anno di vita perso: "Tranquillo! Ti avevo solo lasciato il rossetto sulla guancia 😂", al che recupera al volo una salvietta e mi ripulisce amorevolmente il volto dall'impronta del suo bacio.
DOPO LA CAROTA, IL BASTONE
"Dai, però sbrigati, che non possiamo stare mezz'ora!", mi mostra il bastone della reprimenda, dopo la carota del bacetto. Mi tocca allora rimettere alla frusta Federica, Alina ci mette un po' del suo solleticando con le unghie acuminate i gioielli di famiglia e, dopo un altro giro di lancette, varco infine la linea del traguardo. "Alleluia!", esclama la moretta di Craiova, quando vede il gommino riempirsi del mio seme. Il suo entusiasmo è tale che mi allunga non una, non due, ma ben tre salviette per pulirmi!
Alla fine, l'incontro vero e proprio durerà mezza "La luna ci porterà fortuna" dei Paps 'n Skar, un "Dragostea di tei" e mezzo "Boulevard of broken dreams" dei Green Day, quindi 8 minuti al massimo, decisamente troppo poco rispetto alla media delle Otr. Peccato che le Olimpiadi di Parigi siano finite da poco e che le prossime non torneranno prima di quattro anni, perchè una sublime velocista come Alina avrebbe potuto egregiamente rappresentare la Romania nella finale dei 100 metri piani!
Più per dovere di cronaca che per altro, indago sui rate in motel, che sono praticamente kitiani o da Nokovid (150 per 30 minuti), quindi alla portata solo di chi abbia una targa svizzera o una fabbrica come quella del comm. Rovagnati, vista nell'arrivare allo stadio da Villasanta.
LE PIACE CAMMINARE
"Ma sei sicura di voler tornare a piedi? Guarda che te lo do, un passaggio sino al tuo posto!", cerco di fermarla, mentre vedo che ha già la mano sulla maniglia della portiera. "Là alla rotonda dello stadio, ogni tanto c'è la polizia e, se ci fermano, mi fanno perdere in sacco di tempo!", è abbastanza chiara Alina, che un attimo dopo mi saluta e salta giù dalla macchina. Così mentre io sono ancora a braghe calate e mi sto risistemando, posso osservarla nel retrovisore, mentre rientra spedita alla mattonella, col sacchetto delle high heels in mano.
Non mi resta che finire di vestirmi, do un ultima ripulita con la salvietta umida anche alle plastiche della macchina e poi posso ripartire anch'io, direzione branda.