[RECE] Alle la florovivaista (ALB) - OTR notturna - Cermenate (CO)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Alle con due elle
Nazionalità: sedicente albanese della fantomatica città di Alibab
Età apparente: circa 25 stimati
Descrizione fisica: alta fra l'1.60-1.65, corporatura normale o appena formosetta, viso mediterraneo un po' paffuto e dai lineamenti nella norma, occhi scuri e grandi, capelli neri e lisci abbastanza lunghi, seno N/V
Attitudine: l'arte ci sarebbe, ma manca del tutto la pazienza ; mastica discretamente l'italiano, ma tende un po' a svicolare durante il social time
Reperibilità: abbastanza gettonata, anche per l'effetto novità

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ interruptus
Durata dell'incontro: 5' di cronometro

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: 45.713983,9.079795 (al vivaio)

LA MIA RECENSIONE

Incuriosito dagli aggiornamenti di Delfino dell'altro ieri, a tarda ora mi spingo sino a Vertemate, per dare un'occhiata alla nuova arrivata Alle.

Non trovo nessuna oltre il semaforo di Vertemate, in compenso al vivaio la giovane e paffuta Miruna (o come diavolo si chiamasse) è stata sostituita da una nuova ragazza mora, che è fisicamente meno carina della comare Ana (è meno alta e non altrettanto slanciata), ma che ha il pregio di essere in gonna. Non si tratta di quei modelli inguinali che spesso le giocatrici della Cermenatese indossano al posto del body, è anzi lunga sin quasi alle caviglie, ma su una gamba ha uno spacco vertiginoso, che le arriva praticamente sino ai fianchi.

Avendo dichiarato a Delfino la stessa nazionalità di Ana, non ci vuole molto a immaginare che Alle sia la sua compagna di scuderia e che si sua riposizionata al vivaio. Ci vuole invece molta più immaginazione a capire come fare a fermarsi da lei senza intralciare il traffico, dato che da quasi due mesi il park del vivaio è recintato da paletti e catene.

UN BREVE INTERMEZZO CON AZZURRA BIANCHI

Alla fine, la soluzione migliore mi pare quella di arrivarle di fronte dalla stradina laterale della pizzeria e di farle un colpetto di fari. In questa lunga fase di studio, oltre a vedere Maggie materializzarsi da Novedrate accanto alla neomamma Sara, ho dato un po' troppo nell'occhio degli albastri, che mi fanno accostare nel parcheggino dove stava Angela Tuttecurve. Azzurra Bianchi mi chiede se stia cercando qualcuno, confermo che sono alla ricerca di compagnia, al che non fanno una piega, danno una sommaria controllata a patente e libretto, mi fanno un alcooltest volate e poi se ne vanno, probabilmente perchè a fine servizio.

Nel frattempo, la presunta Alle si è dileguata per l'ennesima volta (ruota decisamente di più della comare Ana, che è senz'altro penalizzata dai jeans) e mi tocca pazientare cinque minuti, prima che riappaia.

L'INTERVISTA, FINALMENTE

Metto in atto il mio piano e mi fermo allo stop di fronte a lei. Al primo colpo di abbaglianti mi osserva un po' dubbiosa, al secondo capisce che la compagnia che cercavo era proprio lei e allora in un attimo attraversa il vialone (rimasto parecchio trafficato ben oltre l'1 di notte) e mi si affianca.

Le notizie non sono buone (il minimo fatturabile è 30, cifra su cui è irremovibile), ma l'ho fatta scomodare e mi sembrerebbe scortese rimandarla indietro, fra i prevedibili improperi che mi avrebbe rivolto. La invito allora ad accomodarsi a bordo e partiamo verso il solito retrobottega delle Vertematesi (anche se la sua mattonella dovrebbe essere ancora a Cermenate, seppure per soli 10-20 metri).

ALLE DA ALIBAB, ALBANIA

Quando Delfino passa a intervistare le ragazze, si sa già tutto di loro e quindi non mi resta che riscoprire l'acqua calda: dice di chiamarsi Alle (proprio con due elle) e puntualizza di nuovo che non è l'abbreviazione di Alexandra o Alexia. La cosa sorprendente è però che si dichiari albanese e non rumena. Quando le domando la città, mi spara un improbabile "Alibab", che fa tanto Alì Babà e i quaranta ladroni, al che capisco che mi sta prendedo per i fondelli e non approfondisco l'intervista.

Arrivati al retrobottega, mi fa parcheggiare in uno stallo parzialmente schermato da un furgoncino. Prima di consegnarle l'obolo, mi faccio confermare che nel trentello sia a questo punto compresa anche la sintonia di RAI1, ma la moretta di Alibab mi stupisce una seconda volta, puntualizzando che il rate include il BJ oppure RAI1, ma non entrambi in simultanea. Sarei curioso di sapere come fare ad accendere la TV senza un minimo di preliminari, ma preferisco non rischiare e le confermo la prima richiesta, quella del BJ.

Come al solito, io ho solo ventelli prelevati all'uopo al Bancomat, lei ravana un po' fra le banconote che stavano alla rinfusa nella borsetta e, con un po' di fatica, riesce a far saltar fuori un decino. Anche lei aveva quasi solo foglietti azzurri, per cui suppongo che il rate per il servizio completo sia di 40. Incasso sino a quel momento stimabile in circa 250 euri, per cui le cose non le sono andate affatto male, per essere esordiente al vivaio.

LA RECE VERA E PROPRIA

Sbrigate le pratiche burocratiche, si può partire, con Alle che smanaccia un po' il compare, lo incappuccia con un condom trasparente e ci si tuffa sopra, lavorandolo in torsione con il busto. L'azione è fatta con mestiere (poi mi confermerà di praticare il mestiere più vecchio del mondo da un po' di tempo), esercitando una buona pressione a buon ritmo e aiutandosi sin dall'inizio con la mano malandrina.

I miei calcoli sul suo abbigliamento si rivelano completamente sbagliati, perchè il profondo spacco della gonna sta sulla gamba sinistra e quella destra, l'unica accessibile nella sua posizione distesa sul mio basso ventre, è completamente inguainata. Il tessuto sembra elasticizzato e provo comunque a saggiare la consistenza dei fianchi, ma il gonnellone è molto spesso e a costine, restituendo un tatto simile a quello del velluto. Anche sul tronco, non si è tolta il chiodo di pelle che indossava e quindi non mi resta che cingerla con il braccio e lasciare che faccia tutto lei.

La sua arte oratoria è comunque buona, perchè nel giro di 3-4 minuti il compare è già bello ringalluzzito. Peccato che, al 5° minuto, Alle scatti su come una molla e soffi per tre volte nel fischietto, sentenziando la fine prematura della contesa.

UN FINALE PREMATURO

"Ma come ... mi lasci così sul più bello?", cerco invano di mendicare altri 2-3 minuti, almeno di smanacciamento, ma Alle è più inflessibile di Giulia NC, perchè ha già recuperato la confezione delle salviette.

Sondo il terreno per RAI1, ma pretende altri 30 per continuare le danze e allora rinuncio, immaginando anche quanto sarà difficile copulare con quel gonnellone a fare da intralcio.

Non mi resta allora che farmi passare le salviette, per scappucciare e lindare mestamente il compare, che era ancora bello arzillo. Quando le domando se provveda lei allo smaltimento della differenziata, la moretta di Alibab mi dice di buttare pure il tutto fuori dalla portiera, ls sgrido vanamente per la sua superficialità (anche a non essere ambientalisti, trasformare il retrobottega in una discarica è il modo più semplice e veloce per attrarci le varie forme di vita colorate) e mi tengo la pallottola, per smaltirla al primo distributore che troverò strada facendo.

DALLE OROBIE ALLA BRUGHIERA BRIANTEA

Sulla via del rientro, cerco di capire se lavori con un po' più di calma sul materasso, ma non sembra veramente interessata a discostarsi dal menù fra le lamiere: il rate per 1 h in albergo è un po' esoso (150) e, oltretutto, non ha intenzione di andarci, vista l'eccessiva distanza del Blue da Vertemate.

Avrebbe un loft lavorativo, dove si concede per un rate più di mercato (70 per un rapporto normale di 20-25 minuti), ma non sta esattamente dietro l'angolo, essendo nientemeno che a Bergamo. Non deve credere molto al fatto che ogni tanto io bazzichi ancora il capoluogo orobico, perchè svicola un po', quando le domando se si pubblicizzi con lo stesso nome di Alle anche in internet (le inserzioni non sarebbero più attive, a suo dire).

Quando siamo di nuovo al vivaio, mi dice di farla pure scendere dove c'è la sua comare, in modo da fare meno fatica ad accostare e lasciarla giù. La congedo e, ancora innervosito per l'incontro disastroso, faccio inversione alla rotonda del Gigante e scendo a capofitto dal monte Sordo, nella speranza di trovare un'altra intrattenitrice che, a tarda ora, dia conforto al fratellino ...
 
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