[RECE] Andreea (ROU) - OTR diurna - Poglianasca di Arluno (MI)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Andreea
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 34 dichiarati e verificati
Descrizione fisica: ragazza alta 1.75, corporatura magra e longilinea, carnagione pallida, capelli castani lisci e lunghi, viso carino tondeggiante, occhietti castani piccoli, un neo in rilievo sopra al labbro superiore, seni di una 2a taglia ma un po' svuotati da un allattamento, qualche tattoo qua e là
Attitudine: BJ non particolarmente energico, ma svolto con buona dedizione; parla un buon italiano, essendo qui da 15 anni, all'inizio un po' sulle sue, poi più ciarliera
Reperibilità: medio/facile

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: 21 minuti lordi via dalla mattonella, quindi 13-14 netti

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Poglianasca di Arluno
Coordinate: alla rotondina omonima, entrando nella piccola frazione di Arluno, quindi opposta a Marcella (45.521221,8.961293)

LA MIA RECENSIONE

Inizio ad aprire un nuovo thread, ma la fanciulla è stata Otr notturna a MI per quasi 15 anni e quindi esisterà da qualche parte una sua rece precedente: se qualcuno la trova, faremo accodare ai Mod ;)

Come riportavo nel thread generale, l'avanzare della primavera ha portato nel Quadrilatero un po' di presunte novità, magari non proprio a km 0 o col contachilometri taroccato.

Avendo fatto un passaggio per il Perry, arrivo da Parabiago, varco il cancello di viale Stakanov e percorro per primo il lato nord. Alla rotonda di Poglianasca, noto subito la castana alta e carina, che aveva fatto una fugace comparsa qualche settimana fa. Me la annoto a pagina uno del taccuino, ma prima è d'obbligo fare un giro completo del circuito.

Passo a dare un'occhiata all'Avis e ci rivedo la stessa tipa del week end precedente, che non mi aveva folgorato e che Pussy ha battezzato per Mihaela terzaghina.

Non rimane che spingersi sino alla Pro Loco, dove Max ha segnalato la comparsa di tale Leyla. In realtà, a cercare l'ombra delle piante, sono in due e, quando dedico loro un passaggio radente, mi rendo conto che sono la Bionda Mechata e la Mora Carina della pensilina lato campetti di Terzaghi. Avevo già intervistato la prima in notturna, ma era stata irremovibile per il trentello, nonostante quella sera si giocasse a San Siro una partita di coppa e lei non stesse battendo chiodo. Ci riprovo con la Mora Carina, sembra esitare un attimo, ma alla fine pure lei rifiuta la proposta del ventello, intermediata dalla comare come agente / traduttrice.

Il dado è allora tratto: torno su a Poglianasca, confidando che la perticona brunetta sia meno esosa. Devo saltare un giro, perchè nel frattempo è stata rapita da un collega, ma dopo un po' finalmente riappare. Accosto nello slarghetto sterrato dove ha posizionato la sua seggiola, mi faccio confermare che il ventello sia ancora moneta corrente e la invito a bordo.

ANDREEA DE LA CRAIOVA

Neppure i suoi sandali con la zeppa scherzano, quanto ad altezza, ma la fanciulla è proprio una perticona e poi mi confermerà di raggiungere la ragguardevole quota di 1.75. Il viso e le braccia sono già discretamente abbronzati, mentre le gambe chilometriche sono ancora color Fiordilatte, quindi la fanciulla non è di sicuro di etnia gipsy.

All'inizio, pare un po' freddina e sulle sue: si presenta come Andreea e mi stringe la mano senza troppo entusiasmo. Anche carpirle le quattro informazioni che servono per compilare la scheda tecnica sembra più difficile che cavarle un dente senza anestesia: la fanciulla è prevedibilmente rumena e dice di essere in Italia ormai da una quindicina d'anni.

Il punto di svolta sta proprio qui: una semplice somma (19+15 = 34) permetterebbe di stimarne l'eta, ma lei ne palesa molti meno e quindi mi mostro stupito che sia in Italia da così tanto, sembrando così giovincella. Ne nasce il classico giochino "Ma quanti anni mi dai?", in cui l'unica regola è quella di sparare sempre più basso delle apparenze, per pungolare la vanità della fanciulla. La pelle bianchissima delle gambe direbbe 25, quella un po' più abbronzata del viso, con qualche prima rughetta attorno agli occhi, direbbe 30 e quindi sparo un 27 a metà strada. Andreea dice invece di averne quasi 34, al che strabuzzo gli occhi e lei promette che poi mi mostrerà il documento.

Da qui in poi, la brunetta diventa improvvisamente molto più simpatica e ciarliera. Il tragitto per raggiungere il retrobottega, dove ero stato anche con Anca e forse pure con una Bambolina ancora più -ina di adesso, non è brevissimo e quindi c'è il tempo di qualche altro scambio di battute. Come ci si poteva attendere, pure Andreea viene da Craiova: è però sorprendente che non celebri le meraviglie della sua città natale, descrivendola piuttosto come una località abbastanza anonima, in cui non varrebbe la pena andarci per turismo. Qui in Italia, avrebbe abitato lungamente a Milano, ma da un po' di tempo si sarebbe trasferita a Pavia, il che mi lascia ancora più incredulo: probabilmente una Otr ci metterebbe meno coi mezzi a fare la pendolare da Craiova, che dalla città viscontea!

LA RECE VERA E PROPRIA

Raggiungiamo infine uno spiazzetto bucolico all'ombra delle piante, dove mi illudo che possa bastare la ventilazione naturale dell'abitacolo e dunque abbasso un po' i finestrini, prima di spegnere il motore. In quattro e quattr'otto, le consegno l'omaggio della casa, mi calo le braghe e preparo il sedile, arretrandolo e reclinando un po' lo schienale. Lei non si spoglia dell'abitino e si limita al consueto baratto: il ventello entra nella borsetta e ne escono in cambio i ferri del mestiere.

Mentre la fanciulla scarta la bustina del condom, noto che ha una manicure davvero carina: lo smalto è trasparente, ma ci sono incastonati tantissimi brillantini dai riflessi azzurrognoli / violacei, che fanno pendant col suo vestitino aderente di maglina. Mi immagino che siano opera di qualche cinesina e invece pare che le unghie siano Made in Romania, plasmate col gel da Andreea in persona.

Incappucciato il compare, la brunetta di Craiova si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio alla sua azione di trastullamento. Il BJ è il classico su e giù da Otr, svolto con andatura media e con pressione neppure troppo marcata. Bisogna però dare atto che ad Andreea non mancherà la dedizione: non ricordo interruzioni, quindi deve essere rimasta in immersione per almeno 5-6 minuti.

L'abitino ne sigilla completamente la schiena, è pure poco scollato nella parte superiore e quindi avrei ben poco da toccare. Le chiedo allora se le dia fastidio che ne risollevi il lembo sino alla cintola: nessun problema per lei e, un attimo dopo, il suo lato B è esposto alla luce del sole. Andreea è davvero bella lunga, ma inclinandomi un po' verso destra, riesco a massaggiarle i glutei, che sono piccoli e magri come la sua corporatura.

ABBIAMO SPETTATORI

Andreea ha appena iniziato a cimentarsi nel BJ e, a tradimento, sbuca un ciclista in MTB dalle terga. Avendo la macchina parcheggiata un po' di sbieco rispetto al tratturo, non l'ho proprio visto arrivare nei retrovisori e non ho fatto in tempo a far fermare e risollevare la brunetta di Craiova. Il tipo non deve avere visto granché, a parte il mio tentacolo che massaggiava le chiappette pallide di Andreea, ma lo spettacolino deve essergli piaciuto: passa un altro minuto, forse due, e il ciclista ripassa nell'altra direzione, buttando un altro sguardo da rapace sul lato B della fanciulla. Un terzo passaggio avrebbe dato troppo nell'occhio e infatti non lo rivedremo più.

Che si potesse fare affidamento sulla ventilazione naturale era una pia illusione: l'abitacolo impiega poco a diventare un fornetto e allora chiedo ad Andreea di fermarsi un attimo, riaccendo il motore e alzo i finestrini, in modo che l'interno venga climatizzato dall'aria condizionata. Mentre si china di nuovo sul mio basso ventre, raccomando solo alla brunetta di stare attenta alla leva del cambio. In questo preciso istante, mi rendo conto che questo sarà uno dei miei ultimi blitz diurni nel 4L, prima della lunga pausa estiva, e che pure in notturna stanno per avvicinarsi a passi da gigante le notti afose, in cui si suderà anche a stare fermi!

Trascorre un altro giro di lancette, quindi 5 o 6 in tutto, e Andreea inizia a palesare un po' di fastidio al costato, causato dal mobiletto centrale della mia macchina, che purtroppo non c'è modo di far sparire con un tocco di bacchetta magica. La brunetta di Craiova, oltretutto, si era appiattita in torsione e quindi scaricava buona parte del suo peso proprio sulle costole.

DUE SENI UN PO' SVUOTATI

Concordiamo allora il passaggio alle operazioni federiciane, in modo da darle un po' di respiro. Come al solito, questo è il momento per buttare un occhio, e magari anche un tentacolo, nel decolletè: con lo sguardo, noto subito che i seni sono un po' svuotati e riempiono solo in parte le coppe del suo reggipetto a balconcino. Sulla mammella sinistra, c'è tatuata anche una sorta di corona, sotto alla quale ci sono un paio di nomi, che però non riesco a leggere. E' invece bene intelligibile quello stampigliato sull'interno del polso, che immagino essere l'erede che si è abbeverato e ha parzialmente svuotato quei seni.

Visto che Andreea mi ha dato il suo Ok alle esplorazioni tentacolari, infilo la mia mano dall'alto e provo a saggiare la consistenza delle sue mammelle, che prevedibilmente non è di quelle che si racconterebbero ai nipotini come una delle sette meraviglie del mondo moderno. Insisto per uno, forse due giri di lancette e poi trovo più interessante carezzarle le cosce pallide, che sono assai più sode al tatto. La brunetta mi spiega che sta cercando di prendere un po' di colore il più in fretta possibile, ma le suggerisco di non dimenticarsi la crema da sole, per non fare la fine di una Isabel, che già adesso è rossa come un peperone.

Andreea si lascia massaggiare, ma non è altrettanto prodiga di carezze alle mie cosce o ai gioielli di famiglia: da questo punto di vista, dovrebbe quindi perfezionare un po' la tecnica. Tutto l'onere di fare felice compare Oscarino viene quindi scaricato sulle spalle di Federica: per la trance agonistica riesco anche ad accaldarmi non poco, nonostante l'aria condizionata, ma riesco infine a varcare la linea del traguardo, dopo circa 13-14 minuti. Al cronometraggio ufficiale, rimarremo infatti via quasi 21 minuti.

HA DAVVERO 34 ANNI

Concluse le danze, Andreea mi allunga un paio di salviettine umidificate, con cui posso procedere alla pulizie di rito. A sensazione, lo smaltimento della pallottola dovrebbe essere stato affidato al sottoscritto, poiché alla fine non ricordo il gesto di lei che la getta nel sacchettone della monnezza.

Senza che io le dica nulla, estrae dalla borsetta una carta di identità italiana, maschera con il pollice di una mano il nome e il cognome e mi mostra con l'indice dell'altra la data di nascita: la fanciulla è della leva del 1991, come la mia prediletta che frequentai per tanti anni a BG, e quindi quest'estate compirà ne compirà 34, come aveva detto durante il tragitto d'andata. Dei tre lustri trascorsi in Italia, la maggior parte sarebbero stati spesi come Otr notturna a Milano, ma non ho approfondito in quale settore.

Quando siamo pronti per ripartire, non c'è neppure da riaccendere il motore, ma solo da ingranare la retro, per uscire dallo spiazzetto, e poi la prima, per percorrere a passo d'uomo questa stradina agreste, senza lasciare per terra la coppa dell'olio.

Quando siamo di nuovo sull'asfalto, mi sento rincuorato, perché pure a questo giro dovrei avere riportato a casa salvo il sottoscocca! Resta ancora un po' di strada da fare e Andreea mi conferma di avere un erede, tra l'altro di età molto più giovane della sua permanenza in Italia, ma d'altra parte era chiaro che quei seni avessero allattato. Mentre mi sorride, noto che le mancano almeno i denti centrali dell'arcata superiore, non saprei se perchè li sta facendo ricostruire o per quale altro motivo. Sopra le labbra ha anche una specie di neo in rilievo e la leggera lanugine dei baffetti, quindi è probabile che non passi dall'estetista a giorni alterni, come invece fa la maggior parte delle Otr.

Raggiungiamo infine la sua mattonella: Andreea è meno pigra di tante sue colleghe e si fa lasciare senza problemi sull'altro lato della strada. La ringrazio per la gentilezza, lei ricambia, scendo dalla vettura e poi la seguo con lo sguardo, mentre riprende possesso della sua seggiola. Io invece rientro nel circuito in senso antiorario e passo per un'ultima volta in rassegna le presenze sino ai Fontanili, dove timbrerò il cartellino d'uscita e rientrerò a casa.
 
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