DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Angelina
Nazionalità: albanese di Durazzo
Età apparente: 28 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta ca. 1.65, fisico snello e tonico da ballerina, crine moro liscio abbastanza lungo, lineamenti un po' duri ma tutto sommato piacevoli, occhi scuri, seni fra la 2a/3a taglia e di consistenza naturale, vari tattoo sul corpo
Attitudine: BJ nella media, passiva in RAI1, molto più creativa nella fase finale dell'incontro; parla un buon italiano, essendo nel Bel Paese da 10 anni
Reperibilità: media, essendo già abbastanza gettonata e non mettendo particolare fretta al retrobottega
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20 per BJ, 30 per BJ+RAI1
Compenso concordato: idem (2 incontri in serate differenti)
Servizi offerti: BJ, BJ+RAI1
Servizi usufruiti: idem
Durata dell'incontro: 20 e 25' lordi, quindi circa 15 e 20' netti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lomazzo (CO)
Coordinate: alla fine del parcheggio del Sinage / Burmet, poco prima del finto autovelox
LA MIA RECENSIONE
Il racconto è il sunto di due incontri: nel primo ho fruito solo del BJ conoscitivo, nel secondo ho inserito anche la sintonia di Rai1.
Era un po' che mancavo dal Far West, mi è giunta notizia dell'imminente letargo invernale della Brunella e allora decido di spingermi di nuovo verso occidente. Purtroppo la graziosa allieva di Bea è da settimane in tenuta reginiana, neppure stasera fa eccezione e rinuncio a bere un calice di Montalcino, allungando piuttosto sino all'ambasciata di Fenegrò, pronto al limite a rientrare a Cermenate e a ripiegare sul Tavernello.
Nulla di particolare da segnalare, quando sulla via del ritorno vedo una sagoma nella semioscurità del finto autovelox di Lomazzo, fra la Milf Dalida e la massiccia Bidella, che da un po' ha rimpiazzato la sua possente Audi SW con una compatta targata Polonia. Immediata inversione alla rotonda, mi avvicino a bassa velocità e accosto. I lineamenti sono un po' spigolosi, tanto che inizialmente si accende l'allarme tx, il fisico sembra invece magro e bello tonico e allora le butto lì le solite domande: mi dice di chiamarsi Angelina e la richiesta per il BJ conoscitivo è il ventello. Pure la vocina è femminile e squillante e quindi non mi resta che invitarla ad accomodarsi a bordo. Ha un attimo di esitazione, chiedendomi se io sia italiano, le domando di dove le sembri, lei si mette a ridere e poi si accomoda accanto a me.
ANGELINA DA DURAZZO
Rifacciamo le presentazioni, lei appunto come Angelina dall'Albania, e mi spiega che non sale assolutamente sulle vetture dei suoi connazionali, nè su quelle degli stranieri in generale, anche se i problemi più grossi li ha in realtà avuti quando ha lavorato nel centro-sud del Bel Paese. La mora ha la classica erre moscia dalle schipetare, dice di avere 28 anni, di essere durazzina e essere in Italia ormai da 10. È anche abbastanza infreddolita e allora le alzo progressivamente la temperatura, sinchè sul display non appare la scritta "Sahara", al posto dei gradi centigradi.
Il tragitto non è lunghissimo e in poco più di un minuto raggiungiamo il solito retrobottega usato da tutte le intrattenitrici che passeggiano nel lungomare di Lomazzo. Ho il sospetto che una delle prime vetture sia occupata dall'occhialuta Caterina o dalla popputa Airbags: per non farmi subito sgamare, mi porto verso il fondo, cerco un paio di macchine coperte dalla condensa, quindi ferme lì da diverse ore, e mi caccio in mezzo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Spento il motore, le consegno il ventello e vengono completati abbastanza in fretta i preparativi. Angelina non indossava il reggipetto ma solo un abito nero molto provocante, comprato al sexy shop e con un profondo spacco frontale, dal decolletè a scendere sino alla vita, i cui lembi sono tenuti assieme solo da un paio di spille da balia. Basta quindi abbassare un po' le spalline e vengono scoperchiati due seni che potrebbero essere prossimi alla terza taglia e che appaiono ancora naturalmente sodi, ma ci sarà tempo per scoprirlo. Solleva anche la parte bassa dell'abitino e si abbassa collant scuri e mutandine a mezza coscia, esponendo due chiappe che paiono disegnate al tornio e la cui esplorazione mi annoto subito sul taccuino.
Quando è tutto pronto, la mora di Durazzo smanaccia per una trentina di secondi il compare e poi lo incappuccia. Ora possono davvero avere inizio le danze: Angelina si risistema gattoni sul sedile del passeggero, si china sul mio basso ventre e comincia a trastullare il compare, con un movimento che è prettamente verticale e che non prevede particolari numeri da circo. Sia la frequenza, sia la profondità delle escursioni sono nella norma, la pressione è buona e quindi il fratellino man mano si ringalluzzisce.
Almeno in questa fase, ricordo un dolby surround spento, ma le cose più interessanti stanno alla mia destra: la prima riga da depennare dal mio taccuino è quella delle chiappe e allora il palmo della mia mano si deposita lì in tempo zero. Sono davvero sodissime, quasi marmoree e ricordo davvero poche Otr che mi abbiano dato la stessa sensazione tattile: sicuramente la Eva di Oltrona, che infatti diceva di tenersi in esercizio in palestra, e più recentemente la Bambolina di Arluno. Interrogata al riguardo in una delle pause successive, Angelina giura invece di non avere mai fatto uno squat in vita sua e di praticare solo ginnastica da ribaltabile e da materasso, più o meno da una decina d'anni. Anche i fianchi e l'interno delle cosce sono altrettanto tonici, quando provo a saggiarne la consistenza col mio tentacolo.
Il BJ durerà una decina di minuti scarsi, durante i quali la mora di Durazzo alterna fasi di immersioni ad altre in cui si risolleva a busto eretto, rifiata e intanto smanaccia il compare e mi fissa intensamente col suo sguardo. Qui è d'obbligo spuntare anche la seconda voce che mi ero annotato sul taccuino e allora impugno uno dei seni e inizio a massaggiarlo: sta giusto nel palmo di una mano, per cui potrebbe essere fra la seconda abbondante e la terza scarsa. Le consistenza è del tutto naturale e ancora discretamente soda e, infatti, Angelina mi conferma di non avere allattato l'erede al seno. Il nome, peraltro, sta tatuato sulla sua coscia sinistra, sotto a un gigantesco diamante. Sull'altra gamba c'è una grossa rosa, mentre scostando un po' le due bocce si nota una piccola pistola, anche se la mora giura di essere una brava ragazza. Approfittando delle successive pause per rifiatare, provo anche a stuzzicare col pollice il capezzolo, che già era abbastanza voluminoso e che si inturgidisce in fretta.
Qui il racconto si sdoppia: la prima sera, la mora di Durazzo mi domanda se non mi vada di fare un po' di ginnastica sul ribaltabile, ma ho appena immolato l'ultimo ventello che avevo nel portafoglio e, vista la mia faccia da terrorista, non si fida a farmi credito e a passare assieme al bancomat più vicino alla fine delle danze, per prelevare la necessaria integrazione. La seconda sera, mi presento col cinquantone, lei mi dà un ventello di resto e quindi è già negli accordi iniziali di passare alla sintonia del primo canale nazionale, il che avviene dopo un tempo più breve, come lamenta sempre il buon Milinturo, direi 6-7 minuti.
LA SINTONIA DI RAI1
Angelina si toglie allora lo stivale destro, si sfila del tutto la stessa gamba dei collant e le mutandine, invitandomi a raggiungerla dalla sua parte, dove ha nel frattempo ribaltato del tutto lo schienale e si è coricata supina, con le gambe aperte a ranocchia e pronte ad accogliermi. Mi preoccupa un po' l'acuminato tacco dello stivale sinistro, che non si è tolta, ma Angelina pare agile e vedo che appoggia il retro della scarpa, più o meno dove c'è il tendine di Achille, alla parte superiore del volante e allora mi tranquillizzo per le sorti del touch screen. Per la cronaca, il piede destro finisce sulla stessa estremità della plancia, ma tanto è nudo e non può fare danni.
Effettuato l'infilamento, che avviene senza grosse difficoltà, può avere inizio la mia danza pelvica, in cui mi cimento del tutto coricato sul corpo di Angelina e puntellato con gli avambracci a cuneo attorno alla sua testa. Anche i piedi sono ben piantati nel pozzetto del passeggero: quasi senza accorgermene ho trovato una posizione comoda, che avrei dovuto fotografare a futura memoria, e quindi riesco a svolgere le mie percussioni senza affaticarmi subito e senza che mi vengano i crampi alle chiappe o il colpo della strega ai lombi.
Ogni rosa ha però le sue spine e, stasera, sono due: da un lato, Angelina non si mostra granché partecipativa nella sintonia di Rai1, mostrando più un'indole da algida ucraina bionda, che da focosa albanese mora. Lascia fare, ma è avara di carezze e massaggi e pure il Dolby Surround viene dimenticato al minimo del volume, rimanendo quindi ad anni luce dalla recitazione da Oscar delle sue vicine, Caterina e la Airbags.
L'altro problema è la regolazione "Sahara" dell'impianto di climatizzazione: pur avendo spento il motore quasi dieci minuti prima, l'interno della vettura è una specie di fornetto in cui si potrebbe cuocere l'arrosto e bastano davvero un paio di minuti perchè il sottoscritto vada in ebollizione e i vetri comincino ad appannarsi. Faccio una breve pausa per far sbollire il calore, provo a ripartire, ma fa davvero troppo caldo e dopo quattro minuti scarsi di percussioni alzo bandiera bianca, con i primi goccioloni di sudore che mi calano dalla fronte.
LA CONTORSIONISTA DI DURAZZO
Propongo quindi ad Angelina la conclusione in falegnameria, che lei ovviamente accetta, e dunque scavalco il tunnel centrale, riportandomi al mio posto. Qui la storia dei due incontri si ricongiunge, ma è diverso il modo in cui la mora di Durazzo mi espone le sue grazie: la prima sera, aveva capito che mi ero innamorato delle sue chiappe, aveva reclinato il sedile e si era messa gattoni col viso rivolto al lunotto posteriore, così che gliele potessi massaggiare durante le operazioni federiciane.
Stavolta, lo schienale è già completamente reclinato e quindi Angelina si appoggia con la schiena al montante fra le due portiere. Poi, con discrete doti da contorsionista, divarica le due gambe in spaccata, appoggiando il piede destro sul volante e il sinistro sul fianco del mio sedile.
"Toccami!", è il suo invito, mentre mi fissa dritto negli occhi e accende il Dolby Surround a discreto volume. Avendo la sua vulva a portata di tentacolo e praticamente spalancata alla mia vista, non me lo faccio dire due volte, mi insinuo con delicatezza fra le labbra e cerco il clitoride, che comincio a strofinare. L'ingresso dell'orifizio vaginale è anche umido e ben lubrificato al tatto, non so se per la copulazione di poc'anzi o perchè si era cosparsa di Durex durante un incontro precedente. Mentre io cerco, con scarso successo, di ripetere con le dita le gesta che un Kito compie con arte mirabile usando invece la lingua, Angelina si carezza un po' i seni e le gambe e si alterna fra ansimi e incitamenti alla conclusione, secondo i collaudati canoni della scuola albanese.
Quando lo stuzzicamento del clitoride inizia ad annoiarmi, passo a carezzarle la gamba sinistra, completamente nuda: parto dalla coscia, salgo al polpaccio e infine arrivo al piede, che potrebbe essere di una taglia 37. Tutto ben sodo, liscio e ben depilato e solo la pelle del piede è un po' callosa sul tallone e sulla pianta, ma difficilmente poteva essere diverso da così, dopo 10 anni a indossare stivali d'inverno e high heels d'estate.
Il colpo di grazia arriva quando Angelina abbassa il piede dal volante e inizia a usarlo per carezzarmi, partendo dalla coscia e risalendo sino ai gioielli di famiglia. Nel frattempo, avevo scoperchiato il compare e devo chiederle al volo una salvietta, per evitare che l'imminente capitolazione faccia strage del mio maglione e delle sellerie della macchina. La mora di Durazzo mi passa al volo quanto richiesto, mi tocca ahimè sospendere i massaggi per incappucciare alla bell'e meglio il compare e, con gli ultimi colpi di pialla, varco la linea del traguardo.
FIGURA DI PALTA
Stavolta, le rivestizioni richiedono un po' di tempo, perchè Angelina si era denudata quasi del tutto, per permettere la sintonia di Rai1 e per lo spettacolino finale. Vista la notevole elasticità, le domando se abbia mai esercitato anche come lapperina o se abbia fatto la ballerina in un'altra vita, ma la mora giura di avere solo praticato come Otr, in quest'ultimo decennio. Già che ci sono, indago anche sul rate motel, che è un onesto 100/60'.
Prima di ripartire, tocca aspettare un altro minuto, perchè l'aria condizionata disappanni i finestrini dalla condensa interna, fenomeno che diventa frequente quando arriva l'autunno e calano le temperature esterne.
Ripartiamo alla volta della mattonella e, mentre stiamo chiacchierando del più e del meno, Angelina mi fa scendere copiose gocce di sudore freddo dalla fronte, dopo che quelle calde me la avevano perlata durante la copulazione: "Prima di tornare al mio posto, mi accompagni al distributore qui vicino, così mi faccio dare un paio di sigarette dalla mia amica?"
La figura di palta è assicurata e devo diventare bianco come un cencio, mentre penso a come minimizzare il danno, quando entrerò nel TotalErg con la mora a bordo. "Ma chi è la tua amica, Caterina?", le domando, per capire di che morte morire. Il nome non dice nulla ad Angelina, che però immagina possa essere la ragazza occhialuta.
"Allora sei amica di Agnese?", non resta che puntare tutte le fiches sulla Airbags. "Non siamo amiche, siamo addirittura cugine! 😉", mi gela la moretta di Durazzo. Ormai stiamo entrando nel distributore e la Airbags ha già riconosciuto sia il sottoscritto, sia la presunta parente. "Adesso mi sgriderà, perchè la ho tradita con te 😄", inizio a farmi il segno della croce.
"Amoooooore!", esclama Agnese, non appena le siamo di fianco e abbasso il finestrino. Angelina le ripete ridendo le mie parole, ma la Airbags stasera è di buon umore e dal perdono facile: "Amooore, ma lo sai che non sono gelosa e puoi andare con chi vuoi!". Me la cavo con dieci Pater Noster, dieci Ave Maria e la promessa di passare a trovarla a breve, inginocchiato sui ceci.
La mora di Durazzo recupera dalla presunta cugina quanto doveva prendere e possiamo ripartire. Pur non essendo patentata, Angelina è molto ligia al codice della strada e non mi fa fare inversioni azzardate, dicendomi di andare pure a girare alla prima delle rotonde gemelle. C'è il tempo di scoprire quale sia l'esatta connessione di parentela (e quindi perchè Angelina non porti due airbags come la cugina 😄) e siamo di nuovo alla mattonella. Ci auguriamo la buona notte, riparto, ripasso di nuovo per due volte davanti alla Airbags, che scuote la testa ridendo, e poi posso rientrare alla branda.
Nome: Angelina
Nazionalità: albanese di Durazzo
Età apparente: 28 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta ca. 1.65, fisico snello e tonico da ballerina, crine moro liscio abbastanza lungo, lineamenti un po' duri ma tutto sommato piacevoli, occhi scuri, seni fra la 2a/3a taglia e di consistenza naturale, vari tattoo sul corpo
Attitudine: BJ nella media, passiva in RAI1, molto più creativa nella fase finale dell'incontro; parla un buon italiano, essendo nel Bel Paese da 10 anni
Reperibilità: media, essendo già abbastanza gettonata e non mettendo particolare fretta al retrobottega
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20 per BJ, 30 per BJ+RAI1
Compenso concordato: idem (2 incontri in serate differenti)
Servizi offerti: BJ, BJ+RAI1
Servizi usufruiti: idem
Durata dell'incontro: 20 e 25' lordi, quindi circa 15 e 20' netti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lomazzo (CO)
Coordinate: alla fine del parcheggio del Sinage / Burmet, poco prima del finto autovelox
LA MIA RECENSIONE
Il racconto è il sunto di due incontri: nel primo ho fruito solo del BJ conoscitivo, nel secondo ho inserito anche la sintonia di Rai1.
Era un po' che mancavo dal Far West, mi è giunta notizia dell'imminente letargo invernale della Brunella e allora decido di spingermi di nuovo verso occidente. Purtroppo la graziosa allieva di Bea è da settimane in tenuta reginiana, neppure stasera fa eccezione e rinuncio a bere un calice di Montalcino, allungando piuttosto sino all'ambasciata di Fenegrò, pronto al limite a rientrare a Cermenate e a ripiegare sul Tavernello.
Nulla di particolare da segnalare, quando sulla via del ritorno vedo una sagoma nella semioscurità del finto autovelox di Lomazzo, fra la Milf Dalida e la massiccia Bidella, che da un po' ha rimpiazzato la sua possente Audi SW con una compatta targata Polonia. Immediata inversione alla rotonda, mi avvicino a bassa velocità e accosto. I lineamenti sono un po' spigolosi, tanto che inizialmente si accende l'allarme tx, il fisico sembra invece magro e bello tonico e allora le butto lì le solite domande: mi dice di chiamarsi Angelina e la richiesta per il BJ conoscitivo è il ventello. Pure la vocina è femminile e squillante e quindi non mi resta che invitarla ad accomodarsi a bordo. Ha un attimo di esitazione, chiedendomi se io sia italiano, le domando di dove le sembri, lei si mette a ridere e poi si accomoda accanto a me.
ANGELINA DA DURAZZO
Rifacciamo le presentazioni, lei appunto come Angelina dall'Albania, e mi spiega che non sale assolutamente sulle vetture dei suoi connazionali, nè su quelle degli stranieri in generale, anche se i problemi più grossi li ha in realtà avuti quando ha lavorato nel centro-sud del Bel Paese. La mora ha la classica erre moscia dalle schipetare, dice di avere 28 anni, di essere durazzina e essere in Italia ormai da 10. È anche abbastanza infreddolita e allora le alzo progressivamente la temperatura, sinchè sul display non appare la scritta "Sahara", al posto dei gradi centigradi.
Il tragitto non è lunghissimo e in poco più di un minuto raggiungiamo il solito retrobottega usato da tutte le intrattenitrici che passeggiano nel lungomare di Lomazzo. Ho il sospetto che una delle prime vetture sia occupata dall'occhialuta Caterina o dalla popputa Airbags: per non farmi subito sgamare, mi porto verso il fondo, cerco un paio di macchine coperte dalla condensa, quindi ferme lì da diverse ore, e mi caccio in mezzo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Spento il motore, le consegno il ventello e vengono completati abbastanza in fretta i preparativi. Angelina non indossava il reggipetto ma solo un abito nero molto provocante, comprato al sexy shop e con un profondo spacco frontale, dal decolletè a scendere sino alla vita, i cui lembi sono tenuti assieme solo da un paio di spille da balia. Basta quindi abbassare un po' le spalline e vengono scoperchiati due seni che potrebbero essere prossimi alla terza taglia e che appaiono ancora naturalmente sodi, ma ci sarà tempo per scoprirlo. Solleva anche la parte bassa dell'abitino e si abbassa collant scuri e mutandine a mezza coscia, esponendo due chiappe che paiono disegnate al tornio e la cui esplorazione mi annoto subito sul taccuino.
Quando è tutto pronto, la mora di Durazzo smanaccia per una trentina di secondi il compare e poi lo incappuccia. Ora possono davvero avere inizio le danze: Angelina si risistema gattoni sul sedile del passeggero, si china sul mio basso ventre e comincia a trastullare il compare, con un movimento che è prettamente verticale e che non prevede particolari numeri da circo. Sia la frequenza, sia la profondità delle escursioni sono nella norma, la pressione è buona e quindi il fratellino man mano si ringalluzzisce.
Almeno in questa fase, ricordo un dolby surround spento, ma le cose più interessanti stanno alla mia destra: la prima riga da depennare dal mio taccuino è quella delle chiappe e allora il palmo della mia mano si deposita lì in tempo zero. Sono davvero sodissime, quasi marmoree e ricordo davvero poche Otr che mi abbiano dato la stessa sensazione tattile: sicuramente la Eva di Oltrona, che infatti diceva di tenersi in esercizio in palestra, e più recentemente la Bambolina di Arluno. Interrogata al riguardo in una delle pause successive, Angelina giura invece di non avere mai fatto uno squat in vita sua e di praticare solo ginnastica da ribaltabile e da materasso, più o meno da una decina d'anni. Anche i fianchi e l'interno delle cosce sono altrettanto tonici, quando provo a saggiarne la consistenza col mio tentacolo.
Il BJ durerà una decina di minuti scarsi, durante i quali la mora di Durazzo alterna fasi di immersioni ad altre in cui si risolleva a busto eretto, rifiata e intanto smanaccia il compare e mi fissa intensamente col suo sguardo. Qui è d'obbligo spuntare anche la seconda voce che mi ero annotato sul taccuino e allora impugno uno dei seni e inizio a massaggiarlo: sta giusto nel palmo di una mano, per cui potrebbe essere fra la seconda abbondante e la terza scarsa. Le consistenza è del tutto naturale e ancora discretamente soda e, infatti, Angelina mi conferma di non avere allattato l'erede al seno. Il nome, peraltro, sta tatuato sulla sua coscia sinistra, sotto a un gigantesco diamante. Sull'altra gamba c'è una grossa rosa, mentre scostando un po' le due bocce si nota una piccola pistola, anche se la mora giura di essere una brava ragazza. Approfittando delle successive pause per rifiatare, provo anche a stuzzicare col pollice il capezzolo, che già era abbastanza voluminoso e che si inturgidisce in fretta.
Qui il racconto si sdoppia: la prima sera, la mora di Durazzo mi domanda se non mi vada di fare un po' di ginnastica sul ribaltabile, ma ho appena immolato l'ultimo ventello che avevo nel portafoglio e, vista la mia faccia da terrorista, non si fida a farmi credito e a passare assieme al bancomat più vicino alla fine delle danze, per prelevare la necessaria integrazione. La seconda sera, mi presento col cinquantone, lei mi dà un ventello di resto e quindi è già negli accordi iniziali di passare alla sintonia del primo canale nazionale, il che avviene dopo un tempo più breve, come lamenta sempre il buon Milinturo, direi 6-7 minuti.
LA SINTONIA DI RAI1
Angelina si toglie allora lo stivale destro, si sfila del tutto la stessa gamba dei collant e le mutandine, invitandomi a raggiungerla dalla sua parte, dove ha nel frattempo ribaltato del tutto lo schienale e si è coricata supina, con le gambe aperte a ranocchia e pronte ad accogliermi. Mi preoccupa un po' l'acuminato tacco dello stivale sinistro, che non si è tolta, ma Angelina pare agile e vedo che appoggia il retro della scarpa, più o meno dove c'è il tendine di Achille, alla parte superiore del volante e allora mi tranquillizzo per le sorti del touch screen. Per la cronaca, il piede destro finisce sulla stessa estremità della plancia, ma tanto è nudo e non può fare danni.
Effettuato l'infilamento, che avviene senza grosse difficoltà, può avere inizio la mia danza pelvica, in cui mi cimento del tutto coricato sul corpo di Angelina e puntellato con gli avambracci a cuneo attorno alla sua testa. Anche i piedi sono ben piantati nel pozzetto del passeggero: quasi senza accorgermene ho trovato una posizione comoda, che avrei dovuto fotografare a futura memoria, e quindi riesco a svolgere le mie percussioni senza affaticarmi subito e senza che mi vengano i crampi alle chiappe o il colpo della strega ai lombi.
Ogni rosa ha però le sue spine e, stasera, sono due: da un lato, Angelina non si mostra granché partecipativa nella sintonia di Rai1, mostrando più un'indole da algida ucraina bionda, che da focosa albanese mora. Lascia fare, ma è avara di carezze e massaggi e pure il Dolby Surround viene dimenticato al minimo del volume, rimanendo quindi ad anni luce dalla recitazione da Oscar delle sue vicine, Caterina e la Airbags.
L'altro problema è la regolazione "Sahara" dell'impianto di climatizzazione: pur avendo spento il motore quasi dieci minuti prima, l'interno della vettura è una specie di fornetto in cui si potrebbe cuocere l'arrosto e bastano davvero un paio di minuti perchè il sottoscritto vada in ebollizione e i vetri comincino ad appannarsi. Faccio una breve pausa per far sbollire il calore, provo a ripartire, ma fa davvero troppo caldo e dopo quattro minuti scarsi di percussioni alzo bandiera bianca, con i primi goccioloni di sudore che mi calano dalla fronte.
LA CONTORSIONISTA DI DURAZZO
Propongo quindi ad Angelina la conclusione in falegnameria, che lei ovviamente accetta, e dunque scavalco il tunnel centrale, riportandomi al mio posto. Qui la storia dei due incontri si ricongiunge, ma è diverso il modo in cui la mora di Durazzo mi espone le sue grazie: la prima sera, aveva capito che mi ero innamorato delle sue chiappe, aveva reclinato il sedile e si era messa gattoni col viso rivolto al lunotto posteriore, così che gliele potessi massaggiare durante le operazioni federiciane.
Stavolta, lo schienale è già completamente reclinato e quindi Angelina si appoggia con la schiena al montante fra le due portiere. Poi, con discrete doti da contorsionista, divarica le due gambe in spaccata, appoggiando il piede destro sul volante e il sinistro sul fianco del mio sedile.
"Toccami!", è il suo invito, mentre mi fissa dritto negli occhi e accende il Dolby Surround a discreto volume. Avendo la sua vulva a portata di tentacolo e praticamente spalancata alla mia vista, non me lo faccio dire due volte, mi insinuo con delicatezza fra le labbra e cerco il clitoride, che comincio a strofinare. L'ingresso dell'orifizio vaginale è anche umido e ben lubrificato al tatto, non so se per la copulazione di poc'anzi o perchè si era cosparsa di Durex durante un incontro precedente. Mentre io cerco, con scarso successo, di ripetere con le dita le gesta che un Kito compie con arte mirabile usando invece la lingua, Angelina si carezza un po' i seni e le gambe e si alterna fra ansimi e incitamenti alla conclusione, secondo i collaudati canoni della scuola albanese.
Quando lo stuzzicamento del clitoride inizia ad annoiarmi, passo a carezzarle la gamba sinistra, completamente nuda: parto dalla coscia, salgo al polpaccio e infine arrivo al piede, che potrebbe essere di una taglia 37. Tutto ben sodo, liscio e ben depilato e solo la pelle del piede è un po' callosa sul tallone e sulla pianta, ma difficilmente poteva essere diverso da così, dopo 10 anni a indossare stivali d'inverno e high heels d'estate.
Il colpo di grazia arriva quando Angelina abbassa il piede dal volante e inizia a usarlo per carezzarmi, partendo dalla coscia e risalendo sino ai gioielli di famiglia. Nel frattempo, avevo scoperchiato il compare e devo chiederle al volo una salvietta, per evitare che l'imminente capitolazione faccia strage del mio maglione e delle sellerie della macchina. La mora di Durazzo mi passa al volo quanto richiesto, mi tocca ahimè sospendere i massaggi per incappucciare alla bell'e meglio il compare e, con gli ultimi colpi di pialla, varco la linea del traguardo.
FIGURA DI PALTA
Stavolta, le rivestizioni richiedono un po' di tempo, perchè Angelina si era denudata quasi del tutto, per permettere la sintonia di Rai1 e per lo spettacolino finale. Vista la notevole elasticità, le domando se abbia mai esercitato anche come lapperina o se abbia fatto la ballerina in un'altra vita, ma la mora giura di avere solo praticato come Otr, in quest'ultimo decennio. Già che ci sono, indago anche sul rate motel, che è un onesto 100/60'.
Prima di ripartire, tocca aspettare un altro minuto, perchè l'aria condizionata disappanni i finestrini dalla condensa interna, fenomeno che diventa frequente quando arriva l'autunno e calano le temperature esterne.
Ripartiamo alla volta della mattonella e, mentre stiamo chiacchierando del più e del meno, Angelina mi fa scendere copiose gocce di sudore freddo dalla fronte, dopo che quelle calde me la avevano perlata durante la copulazione: "Prima di tornare al mio posto, mi accompagni al distributore qui vicino, così mi faccio dare un paio di sigarette dalla mia amica?"
La figura di palta è assicurata e devo diventare bianco come un cencio, mentre penso a come minimizzare il danno, quando entrerò nel TotalErg con la mora a bordo. "Ma chi è la tua amica, Caterina?", le domando, per capire di che morte morire. Il nome non dice nulla ad Angelina, che però immagina possa essere la ragazza occhialuta.
"Allora sei amica di Agnese?", non resta che puntare tutte le fiches sulla Airbags. "Non siamo amiche, siamo addirittura cugine! 😉", mi gela la moretta di Durazzo. Ormai stiamo entrando nel distributore e la Airbags ha già riconosciuto sia il sottoscritto, sia la presunta parente. "Adesso mi sgriderà, perchè la ho tradita con te 😄", inizio a farmi il segno della croce.
"Amoooooore!", esclama Agnese, non appena le siamo di fianco e abbasso il finestrino. Angelina le ripete ridendo le mie parole, ma la Airbags stasera è di buon umore e dal perdono facile: "Amooore, ma lo sai che non sono gelosa e puoi andare con chi vuoi!". Me la cavo con dieci Pater Noster, dieci Ave Maria e la promessa di passare a trovarla a breve, inginocchiato sui ceci.
La mora di Durazzo recupera dalla presunta cugina quanto doveva prendere e possiamo ripartire. Pur non essendo patentata, Angelina è molto ligia al codice della strada e non mi fa fare inversioni azzardate, dicendomi di andare pure a girare alla prima delle rotonde gemelle. C'è il tempo di scoprire quale sia l'esatta connessione di parentela (e quindi perchè Angelina non porti due airbags come la cugina 😄) e siamo di nuovo alla mattonella. Ci auguriamo la buona notte, riparto, ripasso di nuovo per due volte davanti alla Airbags, che scuote la testa ridendo, e poi posso rientrare alla branda.