[RECE] Becky (NIG) - OTR notturna - Osio Sotto (BG)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.609500, 9.586422 (nella parte più interna dello svincolo "delle black")
NOME: Becky (Rebekah?)
NAZIONALITA': Nigeriana
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: circa 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta forse anche 1,70, capelli castano-scuri ricci e molto voluminosi, viso con bei lineamenti (di solito non sono estimatore delle coloured, ma il suo mi è proprio piaciuto), occhi scuri, corporatura da gazzella, seno n.v.
ATTITUDINE: tecnica discreta, con qualche variante sul tema (massaggio scrotale) e buona dedizione ; non è invadente all'approccio, socievole se si è in grado di parlarle in inglese

LA MIA RECENSIONE:

UN GIRO PER L'EXPO, QUELLO DI BERGAMO PERO' ...

Rientrato un po' deluso dall'incontro con la rumena de' Roma Elisa (geotag: 45.609067, 9.586610; racconterò di lei se ne troverò il tempo, avendo parecchi arretrati da smaltire :)), non mi rassegno all'idea di andare a dormire con l'amaro in bocca, per cui mi concedo un'altra vasca lungo il cardo (o sarà il decumano?) della sezione notturna della grande Esposizione Universale 2015. Sono ormai passate le 3 di notte e quindi le presenze si sono pesantemente diradate, ma qualche piazzola è ancora occupata.

Essendomi divertito (si fa per dire) nel padiglione di Osio, è ora doveroso andare a visitare quello altrettanto sfarzoso che è stato eretto in quel di Bergamo. La ragazza longilinea dell'ultimo distributore prima della tangenziale (Alexia come la cantante?) è ancora lì, ma un paio di pericolose astronavi sono da poco atterrate all'UTB e dunque è giocoforza fare inversione di marcia, fischiettando Uh La La La. Tornando verso sud, ci sono due ragazze minigonnate (una mora all'apparenza più giovane e una castano/rossiccia un po' più agé, se non ricordo male) al distributore Q8 di Lallio. Faccio anche un paio di passaggi radenti e sono quasi convinto di attaccar bottone con quella dal crine corvino, ma poi salgono entrambe su un'utilitaria, per cui sugli schermi di RAI1 appare il cinescopio di fine trasmissioni e bisogna spostarsi ancora più in là.

Il Grana Padano è deserto e lo stesso vale per le successive postazioni sino all'ingresso di Osio Sotto, compresa la celeberrima Pensilina di fronte al Kebabbaro. Appena passata la Socaf, c'è la solita bionda con fuseaux leopardati, che però non riesce a stuzzicarmi l'appetito. Al TotalErg, sempre sedute sotto le pompe (che siano state imbullonate lì da qualcuno?), la bionda e la mora che dovrebbero avere esercitato lungo la promenade e che dovrebbero rispondere ai nomi di Alexandra (aka Big Rocket) e Alice. Il quadrilatero può di nuovo definirsi tale, ma l'unica che potrebbe incuriosirmi è la castano/bionda che precede la Ministra Brambilla, sul suo stesso lato. Al Benaglia, Michela e la sua amica sono più inoperose del solito. Tuttavia, avendo già immolato la fiche più grossa nella slot-machine di Elisa, mi sentirei quasi in imbarazzo a presentarmi dalla croupieuse del Benaglia con pochi spiccioli, per cui tiro ancora diritto.

Inutile spingersi sino al rondeau di Boltiere, perché sia Maria Funduribumbati che Alina la pallida avevano già smontato parecchie ore prima, per cui entro nello svincolo delle black per fare inversione di marcia. Passo la prima delle due/tre ragazze che di solito stazionano lì (e che è davvero troppo in carne per i miei gusti) e, nel fare il giro di boa, il mio sguardo non può non posarsi sulla gazzella d'ebano che se ne sta un po' in disparte. Prolungo allora la mia traiettoria nella stradina che conduce non-si-sa-bene-dove, faccio inversione appena posso e poi mi fermo allo stop, per scrutarla meglio. Oltre che alta e magra, ha anche dei bei lineamenti. La fanciulla deve rendersi conto che sono rimasto stregato dal suo fascino di gazzella della savana e si avvicina zompettando. Rispetto alle altre black, ha quasi la discrezione di un banchiere svizzero, perché non si allarga subito in calorosi saluti, come se fossimo stati fidanzati per una vita. Sono io a chiederle il rate per un BJ conoscitivo (20) e la conferma che disponga di un retrobottega sicuro (ovviamente sì, ma era come chiedere all'oste della bontà del vino). Non tento di ribassare a 10 (che molte black accetterebbero ma che mi avrebbe fatto sentire alla stregua di quei trafficanti d'esseri umani che danno passaggi tra Tripoli e Lampedusa) e la invito ad accomodarsi a bordo.

BECKY FROM NIGERIA

Non sono appassionato di black, ma trovo i suoi lineamenti davvero carini e, a differenza delle sue colleghe, non ha ancora varcato la soglia che separa il sovrappeso dall'obesità, ma è anzi particolarmente magra. Iniziamo a parlare in italiano e si presenta come Becky, venticinquenne di origine nigeriana (inizialmente mi dice genericamente di arrivare dall'Africa, ma devo subito puntualizzare che quello nero è un continente e non un Paese). Alla sua età si sente già vecchia e, per consolarla, le rivelo la mia (per i suoi standard, dovrei avere già preso contatti col cimitero più vicino, per riservare un loculo ...).

Dato che non è scioltissima con l'italiano (nonostante dica di essere qui da 2 anni), passiamo all'inglese, che lei ovviamente padroneggia da madrelingua. Mi riconferma che la Nigeria (pr: Naigiria) è la sua patria d'origine e che Zingonia/Ceengonia (pr: Siingonia, dove evidentemente non abitano solo amerindi dalle lunghe verghe) è quella d'adozione. Considerato che non arriva in treno tutte le sere da Torino, devo immaginare che si tratti di una black già abbastanza emancipata. Ogni tanto si spinge nel capoluogo della terra degli Orobi, ma solo per affidare la sua voluminosa chioma scura alle cure del parrucchiere.

LA RECE VERA E PROPRIA

Un paio di minuti e siamo arrivati alla sua bottega, che è abbastanza lontana dallo showroom ma che occupa una posizione non così discreta, se non fosse per l'ora tardissima (sono circa le 4 di notte). Personalmente, avrei cacciato la macchina in mezzo ad altre (per dare meno nell'occhio), ma lei mi fa parcheggiare proprio lì, contro un muro di cinta.

Si regolano gli aspetti burocratici, lei estrae il necessario e io mi sfilo il superfluo, per cui si può finalmente partire. Incappucciato il fratellino, Becky si lancia in un BJ fatto senza particolari finezze tecniche ma con buona energia. Il caldo di questi ultimi giorni non era ancora arrivato, per cui vari strati di vestiario si frappongono al mio desiderio di saggiare un po' meglio il fisico della signorina. La testa è coronata da una voluminosa chioma di capelli ricci/mossi, per cui è quasi impossibile (oltre che d'impaccio per il suo movimento a pendolo) accedere alla sua nuca per carezzarla.

Scendo allora lungo la schiena e inizio a carezzarle i glutei, che sembrano avere una buona consistenza. Provo allora a infilarmi sotto i collant e, con una certa sorpresa, la mia mano si scopre intrappolata tra un paio più interno e uno più esterno. Mi sfilo e ritento la penetrazione sotto lo strato che era nascosto alla vista e, finalmente, sono a contatto con la sua epidermide. A parte il fatto che la mia mano è praticamente immobilizzata dai vari elastici, da questa posizione più ravvicinata i suoi glutei appaiono come più piccoli e senz'altro meno tonici. Cerco di lavorare in profondità come una talpa, ma non ne ho le doti, per cui devo riemergere dagli abissi e, allungando ancora un po' i tentacoli, accontentarmi di carezzare le sue lunghe gambe dall'esterno.

A onore di Becky bisogna menzionare che, strada facendo, il BJ si fa un po' più multimediale: mentre io sono affaccendato nelle mie esplorazione, lei inizia a carezzarmi i gioielli di famiglia, operazione che raramente le fanciulle effettuano di loro sponte (forse perché li ho troppo irsuti :)) e che invece mi procura sempre sensazioni piacevoli.

Dopo 2-3 sessioni (ora non ricordo con esattezza), Becky si risolleva e prova a battere cassa, chiedendomi un'integrazione di altre 10 Ghinee Equatoriali. Come certi esploratori che scoprivano il Continente Nero secoli addietro, cerco piuttosto di barattare quattro smanacciatine all'asta con altrettante carezze da parte mie, scambio che è più vantaggioso per me che per lei, ma che Becky accetta. Così, mentre sono proteso come un portiere a impugnare le semisfere dei suoi glutei, il fratellino viene masturbato energicamente e, dopo poco più di un minuto, varco la linea del traguardo.

QUATTRO CHIACCHIERE FINALI

Sulla via del ritorno, scambiamo ancora quattro chiacchiere. Scopro così che non è musulmana ma cristiana e che, come mi aspettavo, ha un erede già abbastanza grandicello a suo carico, che l'aspetta giù in Africa. Mi racconta quindi di una sventura che avrebbe colpito la sua famiglia e, non avendomi chiesto di fare un immediato Money-Transfer con destinazione Lagos o Abuja, potrebbe anche esserci un fondo di verità. "... e quindi sei venuta in Italia per guadagnare un sacco di soldi e mantenere la tua famiglia", metto la mio chiosa finale al discorso, prima che le balzi davvero per la testa di chiedermi di annotare il suo codice IBAN. " A lot of money ... A lot of money ...", ripete un paio di volte Becky, con un sorriso amaro e col tono di voce di chi sta pensando: "Magari!".

Non faccio in tempo a chiederle se disponga di un loft di appoggio (ma immagino di sì, sebbene l'idea che si trovi nella terra degli Amerindi non mi fa sentire così sicuro nell'andare a visitarlo) e siamo arrivati al punto di partenza. Ci salutiamo, lei torna saltellando alla sua postazione e io metto finalmente la freccia a destra, per arrivare a casa ad un orario in cui il cielo ad est comincia già ad albeggiare. Potenza dell'estate che si avvicina a grandi passi!
 
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