[RECE] Cindy/Cenerentola (ALB) - OTR notturna - Palosco (BG)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Palosco (BG)
ZONA: 45.598301, 9.831399 (rotonda del motel Piccolo)
NOME: Cindy
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, HJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,70, capelli mori a caschetto, volto regolare e carino, occhi scuri, corporatura snella ma non anoressica, belle gambe lunghe, seno n.v.
ATTITUDINE: tecnica del BJ superiore alla media, per varietà di mosse ; parla bene l'italiano, è cordiale nell'approccio iniziale, ma non è una grande conversatrice

LA MIA RECENSIONE:

LA MIA PRIMA VOLTA CON CENERENTOLA

Seppure un po' preoccupato di non ritrovare la strada nella nebbia che sta progressivamente addensandosi, dopo una breve puntata lungo il BdA, decido di prolungare la traiettoria lungo la provinciale Francesca. Dopo qualche vasca lungo i vari rami che si dipartono dalla rotonda del Baraccone (per inciso, assolutamente non pervenute le principali intrattenitrici che di solito stazionano dalle parti di Ghisalba), mi decido a spingermi, seppure poco convinto, sino a Palosco. Arrivato alla rotonda del Piccolo, c'è una morettina del fisico velinico e dal volto un po' scavato, che attende i suoi clienti sullo svincolo nord, davvero a due passi dal vicino hotel/motel. Il tempo di fare un giro di perlustrazione in tutte le direzioni e, al mio ritorno, le si è affiancata un'altra mora, leggermente più alta, dai capelli acconciati in un caschetto lungo e dal viso un po' più pieno e a mio avviso carino. [...]

Quando sto per desistere, verso le 2:15 vedo ricomparire prima l'una e poi l'altra mora. Inversione alla prima rotonda utile e infine accosto per l'intervista, fermo allo stop sul lato del motel Piccolo. La prima a farsi avanti è l'amica, che mi conferma che non è imminente lo smontaggio delle tende e che spergiura di non avere mai visto passare i CC (peccato che li abbia visti io :)). Poi chiedo di parlare con la mia prescelta, che si avvicina e mi riferisce i soliti rate della zona (30 in macchina o 70 in camera). "Ma, il posto è tranquillo?", le domando, poiché non sono molto pratico dei paraggi e non so dove vorrebbe condurmi. "Ma dove, in macchina o in camera", mi chiede la fanciulla. "Che in camera sia tranquillo, lo davo per scontato :) In macchina, ovviamente", devo puntualizzare. La moretta mi dà ampie rassicurazioni e, visto che nel frattempo una macchina mi si è accodata e non vorrei si spazientisse, le do il placet ad accomodarsi accanto a me.

Le ragazze confabulano tra di loro in una lingua che mi è comprensibile quanto l'ostrogoto, la mia prescelta consegna il lettore mp3 all'amica, compie il periplo della vettura e sale infine a bordo. Immediata stretta di mano e, dopo avere ricevuto le prime indicazioni su dove dirigere la vettura, si procede alle presentazioni reciproche. "Come ti chiami?", le domando. "Cindy", mi risponde la morettina. "Cindy?", sono un po' stupito, sia perché pensavo che fosse una delle due sorelle albanesi (Lola o Maria) che una volta stazionavano nei paraggi, sia perché la scelta del nome è alquanto originale. "Sì, Cindy: è un nome albanese", precisa la fanciulla, che deve avere colto al volo la mia perplessità. Forse in lingua schipetara si scrive Sindi, quasi sicuramente il nome è genuino come quei Geiar o Suellen che andavano di moda ai tempi di Dallas, ma poco importa: "Cindy come Cinderella. Quindi in italiano ti chiameresti Cenerentola :)". "Più o meno :) Tu, invece come ti chiami?", mi domanda. Osservo il maglione che ho indosso, che casualmente ha il colore del cielo, e le butto lì la prima vaccata che mi viene in mente: "Se tu sei Cenerentola, io sono Azzurro, il principe ..."

La padronanza dell'italiano è già buona e, seppure carpendole le informazioni una per volta, scopro che ha 23 anni e che ha abbandonato il Paese delle aquile 5 anni fa, appena diventata maggiorenne: "Il 31 di luglio ho avuto il passaporto, il 2 di agosto ero già in Italia!". Il tragitto non è lunghissimo e, prima che ci sia tempo di approfondire la discussione, siamo arrivati all'imbosco, che tale non è, perché si tratta di un parcheggino completamente esposto alla vista delle macchine di passaggio, seppure lungo una strada all'apparenza secondaria. "Ma sei sicura che qui sia tranquillo?", le domando un po' perplesso. "Ma non sei già venuto qui con qualche altra ragazza? Usiamo tutte lo stesso!", è perentoria Cindy. "Guarda, a dire il vero non sono della zona e non sono mai stato con alcuna tua collega - le rispondo, mentre il naso mi si allunga più di quello di Pinocchio - Sono stato qui nei paraggi a bere una birra con degli amici e poi ho dato una curiosata in giro ...". "Ah, ho capito", sono le ultime parole di Cindy, prima che inizi ad estrarre la bustina del profilattico dalla borsetta. A dire il vero, le penultime, perché prima di procedere con le operazioni, desidera che siano regolate le questioni burocratiche. Non avendo io i foglietti filigranati contati, la moretta deve recuperare il resto, che magicamente non viene estratto dalla borsetta ma da qualche recondito anfratto sotto il suo giubbotto di pelo, probabilmente da una delle coppe del reggiseno. Sono da poco trascorse le due di notte e l'incasso della serata è discreto ma non stratosferico (tra i 200-300 Euro, ad occhio), ma non è affar mio e ciò che mi interessa è solo ricevere il resto, che mi viene consegnato sotto forma di fogliettino colorato nuovo di zecca.

LA RECE VERA E PROPRIA

Cindy, come la maggior parte delle albanesi, si mostra subito ben rodata nell'arte dell'intrattenimento erotico. "Allora, non mi fai vedere cosa c'è lì sotto?", mi domanda, mentre mi osserva con sguardo finto-voglioso e mi carezza la coscia e la zona dei genitali, prima ancora che io abbia avuto il tempo di calarmi le braghe. Il tempo di complimentarmi per la bianchezza della sua dentatura e, alla velocità della luce, arretro il sedile e rimuovo ogni inutile orpello, per consegnare alle sue amorevoli cure ciò che sino a un attimo prima si celava alla sua vista. Cindy allora scarta il profilattico, incappuccia il fratellino e si china su di lui, dando inizio alle danze. Non ho dovuto neppure lasciare l'autoradio accesa, perché è la stessa Cindy a fornire la colonna sonora, cominciando a mugolare all'istante. Il BJ è effettuato con discreta arte, perché la fanciulla non si limita al classico su e giù con la testa, ma si cimenta anche in leccatine maliziose e ogni tanto dà anche una massaggiatina ai gioielli di famiglia. Due o tre brevi sessioni di tal fatta e l'asta è finalmente al pieno turgore, pronta a godere appieno della sua azione orale.

Da parte mia, ho ben poco da poter fare, dato che non si è tolta nulla, neppure il curioso giubbotto dal lungo e folto pelo bianco che teneva indosso per ripararsi dell'umidità (più che dal freddo, che non è così pungente) della bassa bergamasca. Carezzo brevemente la mia personale pecorella e poi provo ad allungare uno dei tentacoli verso il basso. Passato oltre la lanugine ovina, cerco di capire se ci sia la possibilità di insinuarsi da qualche parte, ma i vari strati di vestiario che indossa sotto sono incastrati così ermeticamente l'uno nell'altro che Cindy potrebbe tranquillamente farci immersioni in apnea, senza il rischio di bagnarsi. Mi spingo ancora più in là, ma non riesco ad arrivare oltre il suo fondoschiena, che è fasciato in un paio di hot pants di jeans. La ragazza è infatti più alta della media (credo almeno 1,70) e, oltre ad essere in torsione, si è completamente distesa sul bracciolo centrale, per cui le sue gambe si trovano ad anni luce di distanza.

Le singole sessioni di immersione non sono lunghissime (30 secondi, forse 1 minuto cadauna), ma tutte le volte Cindy si ributta volenterosamente sul mio basso ventre, alternando di volta in volta l'intensità e la frequenza della sua azione. Le leccatine, supportate da un intenso massaggio alla base dell'asta e ai genitali, sono sicuramente il pezzo forte del suo repertorio, però si cimenta anche in percussioni più rapide e violente, in cui le pareti della sua bocca premono fortemente contro l'asta. Quando si arresta e si risolleva per riprendere fiato, si posiziona col volto a non più di 10 cm dal mio e mi osserva col suo sguardo da porcellina, un po' continuando a mugolare, un po' pronunciando i classici incitamenti di rito ("Sì, dài!", "Sì, dammi tutta la tua sborra!", "Sì, fallo per me!", etc ...) e un po' atteggiando la sua boccuccia come se volesse fingere di baciarmi. Il suo alito è però quello di una fumatrice discretamente incallita, per cui la prospettiva mi è tutt'altro che entusiasmante e dunque mi limito a sorriderle e ad osservare il suo volto carino. L'unica altra cosa che posso fare, sia quando è china che quando è risollevata, è carezzarle il suo caschetto corvino, cosa che non sembra infastidirla ma anzi rilassarla.

Dopo almeno 7-8 immersioni, è palese che Cindy cominci a essere un po' stupita (e apparentemente anche innervosita) dal tempo un po' eccessivo che sta rivelandosi necessario per la mia capitolazione. Tuttavia, non palesa mai a parole la sua insofferenza e posso intuirla solo dall'accentuarsi dei suoi incitamenti e dal breve scambio di battute durante una pausa forzata, in cui le chiedo di risollevarsi, causa comparsa di fari all'orizzonte. Voltatasi verso la vettura in arrivo, mi sgrida perché mi sono inutilmente allarmato e mi invita a concentrarmi di più, per poi chinarsi nuovamente su di me. Man mano che la sabbia scorre nella clessidra, l'azione di supporto durante il BJ (oramai una vera e propria masturbazione del mio membro) si fa sempre più intensa e le sessioni d'immersione progressivamente più brevi, ma Cindy non smette mai di prendersi cura del fratellino con la sua bocca. Altre ragazze, trascorso il minutaggio canonicamente concesso, avrebbero interrotto definitivamente l'azione orale e avrebbero concluso le operazioni con un HJ. Con la moretta albanese, invece, è come stare sulle montagne russe del piacere: mentre riprende fiato e smanaccia vigorosamente l'asta, mi avvicino pericolosamente al traguardo; quando poi si rimette all'opera, procedo col passo del gambero e vedo la bandiera a scacchi allontanarsi. Alla fine, dopo almeno una buona dozzina di sessioni d'immersione, capitolo nel bel mezzo di una delle fasi di pausa, mentre il fratellino è letteralmente piallato dalla sua mano. Dato il colore sanguigno del profilattico, Cindy non se ne accorge subito e si rigetta sull'asta, salvo percepire - qualche secondo più tardi - le ultime pulsazioni che accompagnano la fase di eiaculazione. Si stacca, osserva con sguardo clinico la punta del condom e mi domanda: "Sei venuto, vero?". "Sì, bravissima", mi complimento con lei per la perseveranza.

CINDY ARRIVA PRESTO, RIPARTE TARDI, MA NON PULISCE IL WC

Mi passa dei fazzoletti umidificati per la pulizia e per il confezionamento dei vari rifiuti. "Ci pensi tu a smaltirli?", le domando, quando ho appallottolato il tutto. "Sì - mi risponde Cindy - intanto appoggiali lì", indicando la bacinella porta-oggetti. Mentre riprendiamo la strada del suo showroom, le chiedo incuriosito della musica che stava ballando e mi spiega che si tratta di brani albanesi. Scoprire se si tratti di quel genere melodico/arabeggiante che va forte anche nelle lande danubiane o invece di un techno-trash dalle cadenze ossessive è missione rinviata a un prossimo incontro, se mai ci sarà. La fitta nebbia ("minchia!" è stato il suo appellativo per descriverla) che ormai è calata e che, seppure meno densa, era già presente alla sua comparsa davanti al Piccolo è il pretesto per scoprire che Cindy abiterebbe a Bergamo, arriva presto (io, a quell'ora, non ho ancora cenato :)) e parte tardi (sono già le 2:30 passate e la sua intenzione sarebbe di trattenersi un'altra mezz'oretta). Le chiedo anche se sia sorella o parente della sua collega di postazione, dato che un po' si somigliano, ma una rapida verifica in FB restituisce semplicemente lo status di "amiche" (quanto vere è poi tutto da verificare ...). A questo punto siamo davvero arrivati, per cui non resta che salutarci e congedarci. Lei, appena scesa dalla macchina, si rassetta un po' e si prepara ad accogliere il prossimo cliente, io invece estraggo il visore-radar e, come Pollicino, cerco di ritrovare nella fitta nebbia la strada che mi ricondurrà al boulevard de l'amour, seguendo le bricioline che avevo disseminato lungo il tragitto.

Nota negativa conclusiva: già al momento del congedo, mi sono reso conto che - contrariamente alle promesse - ha lasciato i fazzoletti umidificati nel portaoggetti. Quando poi arrivo a casa e faccio un sommario controllo della vettura, mi accorgo che mi ha lasciato in eredità anche una confezione vuota di Tenderly, con all'interno l'incartamento del profilattico (un Pamitex, per la cronaca) e un chewing-gum masticato in gentile omaggio. Pur effettuando una più accurata verifica la mattina successiva, alla luce del sole, non riscontro purtroppo la presenza di biglietti filigranati, accidentalmente dimenticati a bordo dalla fanciulla :)
 
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