DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Cristina
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: teen alta ca. 1.60-1.65, lungo crine biondo liscio, corporatura normale, visetto un po' tondo ma carino, occhi castani, seni di una 3a taglia discretamente sodi
Attitudine: BJ svolto con discreta perizia, ma timer impostato a 10 minuti ; italiano praticamente a zero
Reperibilità: facile, appena arrivata
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti effettivi
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: porto, banchina Risorgimento
LA MIA RECENSIONE
Dopo avere marcato invano la Fantasmina della Peugeot a Concorezzo e avere fatto un paio di vasche a Cinisello, mi riporto nel luna park, per cercare di concludere degnamente il Monday Night show.
Riesco a perdermi come al solito all'uscita obbligatoria di Varedo, ma in qualche modo rientro a Bovisio e, con una decina di minuti di ritardo sui programmi, approdo alla rotonda della Mattanza, dove c'è la Smartina della Pescatrice.
Gli intralci non sono però finiti: deve essere successo qualcosa al porto di Cermenate, perchè viale Tirana è mezzo sbarrato con le transenne e un semaforino da cantiere alterna il traffico nelle due direzioni, obbligando a una lunga attesa. Mentre sono in coda, adocchio una sagoma bionda che passeggia all'imbocco di via Risorgimento: che la nostra amata Tavernella si sia tinta il lungo crine moro?
Quando finalmente si accende la luce verde, le passo davanti e l'unica certezza è che la biondina non sia Antonia, che ha sfilato ad Andra Silicone il titolo di Prima Cubista di Cermenate e la cui abilità a danzare a ritmo di manele non conosce al momento che pallide imitazioni. Mi pare anche più giovane e carina del primo ufficiale Maria Bionda, per cui urge un immediato 180 per approfondire, ma non prima di avere fatto una vasca almeno sino a Montesordo.
Manca poco all'1, le nostre amichette hanno tirato quasi tutte i remi in barca e vedrò solo Nikki a bordo della sua Smartina bianca e Katia scendere da un bolide da 300 cavalli, però senza targa svizzera. Un paio di minuti dopo, sono di nuovo al semaforino e posso osservare la fanciulla: è una biondina graziosa, la cui corporatura è molto simile a quella della Bixio, ma che senz'altro è assai più giovane dell'introvabile collega. E' minigonnata e, pur indossando delle inguardabili calze di pizzo che non si vedevano dai tempi di Madonna, metto la freccia a sinistra per dedicarle il doveroso inchino.
Il dado sarebbe anche tratto, ma ho un'altra vettura attaccata ai tubi di scappamento e mi tocca un secondo giro dell'isolato. Altra snervante attesa al semaforino e posso finalmente accostare per l'intervista.
CRISTINA DA CRAIOVA
Mi dice di chiamarsi Cristina, mi conferma i soliti rate di mercato e allora la invito a bordo. Il tempo di fare il periplo della mia macchina e la graziosa biondina è seduta accanto a me. Si toglie subito gli auricolari dalle orecchie, ma non sarà una gran conversatrice, parlando quasi zero italiano e solo una parvenza di inglese. Ha però già imparato a dire "sinistra", per farmi girare verso la chiesa di Cermenate, e le strappo un sorriso, quando da bravo pappagallo traduttore le ripeto "stânga" in rumeno.
Passiamo davanti a una Nikki sfaccendata e, dopo un po' di "stânga" e un "dreapta", caliamo gli ormeggi nel solito bacino di carenaggio a uso della marina rumena. In tutto ciò, le ho carpito l'età presunta (20), la conferma che provenga dalla mecca dell'Otr (Craiova), e l'indicazione che dovrebbe essere qui da due giorni.
LA RECE VERA E PROPRIA
Parcheggiata la macchina, Cristina mi chiede di lasciare la luce di cortesia accesa, per facilitare il disbrigo delle formalità burocratiche. Io le consegno l'omaggio della casa, lei vorrebbe estrarre i ferri del mestiere, ma il primo oggetto a volare fuori dalla borsetta è l'accendino, che mi finisce sotto il sedile. Mentre mi do al contorsionismo e glielo recupero, Cristina ha trovato e scartato il gommino ed è pronta a iniziare le danze. Il sedile è stato già arretrato per cimentarmi nella ricerca degli oggetti smarriti, mi resta solo da calarmi le braghe e possiamo davvero partire.
Cristina incappuccia il compare, si dispone ginocchioni sul sedile del passeggero (rifilando un paio di sonore taccate alla modanature della portiera) e comincia a trastullare il compare. Per essere alla prima sera di lavoro al porto, la tecnica non è malvagia e almeno un paio di spanne sopra a quella di Andreea Abc: il movimento è un semplice su e giù con la testa, fatto quasi tutto di collo, ma a ogni risalita la biondina applica un energico risucchio e ciò aiuta il compare a ringalluzzirsi abbastanza rapidamente.
Da parte mia, srotolo come sempre i tentacoli verso destra, trovando gioco facile a risollevare l'orlo del suo morbido abitino nero. Non appena appoggio il palmo della mano sulle sue chiappette, è piacevole scoprire che i suoi buffi collant di pizzo avevano un enorme foro di aerazione in corrispondenza delle parti intime, per cui riesco a massaggiare voluttuosamente la nuda pelle.
Maria si interrompe un paio di volte per riprendere fiato e, intanto, smanaccia un po' il compare per cercare di avvicinare la linea del traguardo. La seconda volta, vedo che fa scrocchiare il collo, le domando se le faccia male e la biondina mi conferma di sentire un po' fastidio. Non appena si tuffa di nuovo sul mio basso ventre, sposto allora il mio tentacolo e cerco di massaggiarle la parte alta della schiena.
L'operazione non è semplice, perchè Cristina non muove su e giù l'intero tronco, ma sfrutta molto l'articolazione del collo, che dunque non rimane mai fermo e sfugge ai miei tentativi di rilassarne la muscolatura.
Devo comunque essere un pessimo massaggiatore, perchè a un certo punto la biondina si ferma, si risolleva col busto e soffia per tre volte nel fischietto, esclamando: "Dieci minuti!". Recupero da dietro il tabellone del quarto uomo e le propongo 2 minuti di extra-time. Cristina mi fa segno "1" con il dito e allora faccio subito entrare in campo Federica, per sfruttare al meglio l'ultimo giro di lancette, che in realtà ne durerà 2 o 3.
2 MINUTI DI RECUPERO
Inizialmente, la biondina è ancora rivolta ginocchioni verso di me e il mio occhio non può che cascare sul suo décolleté, che sembra più che discreto e che viene ben valorizzato dal taglio asimmetrico del suo abitino, con un'unica spallina. Così, mentre Federica si prende cura del compare, l'altro tentacolo manipola con piacere la boccia destra di Cristina, che è bella voluminosa, ma non marmorea come mi sarei aspettato da una ventenne. La biondina mi osserva, ogni tanto mi fa qualche timido sorriso, ma purtroppo non partecipa all'ultimo ballo.
Quando Cristina si rigira sul sedile, è chiaro che il tempo sia davvero agli sgoccioli. Metto allora alla frusta Federica e riesco a concludere, pochi attimi dopo il suo "Andiamo!", che non è l'FKK di Villach ma il petentorio invito a rientrare negli spogliatoi.
LA BIONDA SBADATA
Mi faccio passare un paio di salviette e mi cimento nelle pulizie di rito. Pur essendo una novellina, Cristina raccoglie ordinatamente la pallottola dell'amore e mi fa capire che provvederà lei allo smaltimento, giù al porto.
Saremmo anche pronti a ripartire, ma ora manca all'appello il suo cellulare, che Cristina non riesce più a trovare. Non ci siamo ancora scambiati i gagliardetti, per cui non posso farglielo squillare e posso solo aiutarla accendendo la luce di cortesia. Controllo anch'io se fosse caduto fra il tunnel centrale e il sedile del passeggero, ma lì non c'è. La biondina ravana un po' nella borsa e, fra le mille cianfrusaglie, salta fuori anche lo smartphone.
Lei recupera un paio di anni di vita e possiamo rimetterci in marcia verso il porto. All'inizio, faccio finta di non sapere dove si debba andare e attendo uno "stânga" o un "dreapta" da parte sua. La povera Cristina si è però completamente persa, non sa come dirmelo e allora me lo scrive col traduttore: "Di solito so come tornare, ma stavolta mi sono persa "
Non abbiamo in macchina il Tuttocittà, io non sono l'assessore all'urbanistica di Cermenate, ma credo di conoscere un po' di vie del ridente paesino comasco 😄 e, banalmente, mi limito a ripercorrere a ritroso il percorso dell'andata.
IN ROMANIA SI PASSA COL ROSSO
Mentre le carezzavo il collo, avevo notato una scritta tatuata e allora le chiedo lumi. Mi dice che ha a che fare con il giovanissimo erede, la cui presenza sullo stato di famiglia giustifica quindi il turgore non impeccabile dei suoi seni.
Il semaforo è ovviamente rosso e quindi ci tocca pazientare appena fuori dal porto, prima di potere approdare alla banchina "Risorgimento". Anche quando le mostro la lanterna rossa, Cristina non capisce perchè non ci muoviamo e quindi è facile che non abbia neppure il foglio rosa. Io, però, la patente ce l'ho e non mi sembra il caso di chiudere in gloria il Monday Night Show, bruciandomi 6 punti senza colpo ferire.
La biondina si rende conto che Maria Bionda e Antonia Tavernella sono davvero a meno di 15 metri da noi e allora decide di congedarsi in anticipo: mi saluta, scende e si incammina verso le due comari. Il semaforo dura davvero una mezza vita e faccio in tempo ad assistere pure allo smaltimento della pallottola dell'amore. Quando finalmente si accende la luce verde, dedico un ultimo inchino al trio delle Marinarette e poi mi dirigo verso la branda.
OLIO DI GOMITO
L'avventura, in realtà, finirà solo l'indomani mattina: quando mi accingo a salire in macchina per andare al lavoro, mi accorgo che ci sono un paio di zampate di lubrificante sul montante esterno, lato passeggero. Appena salito a bordo, osservo il tunnel centrale ed è più unto delle patatine del Mac Donalds. Ci sono pure le impronte digitali di Cristina sulla plancia e, per fortuna, la taccata rifilata alla portiera ha solo lasciato una strisciata grigia, ma non ha rigato la plastica.
Se mi si fosse rotta una latta di olio Cuore in macchina, avrei fatto meno danno 😄 ... ma a una biondina così giovane e carina si perdona tutto e con un po' di olio di gomito rimedio ai pasticci causati da Cristina. Solo a quel punto, cala davvero il sipario.
Nome: Cristina
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: teen alta ca. 1.60-1.65, lungo crine biondo liscio, corporatura normale, visetto un po' tondo ma carino, occhi castani, seni di una 3a taglia discretamente sodi
Attitudine: BJ svolto con discreta perizia, ma timer impostato a 10 minuti ; italiano praticamente a zero
Reperibilità: facile, appena arrivata
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti effettivi
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: porto, banchina Risorgimento
LA MIA RECENSIONE
Dopo avere marcato invano la Fantasmina della Peugeot a Concorezzo e avere fatto un paio di vasche a Cinisello, mi riporto nel luna park, per cercare di concludere degnamente il Monday Night show.
Riesco a perdermi come al solito all'uscita obbligatoria di Varedo, ma in qualche modo rientro a Bovisio e, con una decina di minuti di ritardo sui programmi, approdo alla rotonda della Mattanza, dove c'è la Smartina della Pescatrice.
Gli intralci non sono però finiti: deve essere successo qualcosa al porto di Cermenate, perchè viale Tirana è mezzo sbarrato con le transenne e un semaforino da cantiere alterna il traffico nelle due direzioni, obbligando a una lunga attesa. Mentre sono in coda, adocchio una sagoma bionda che passeggia all'imbocco di via Risorgimento: che la nostra amata Tavernella si sia tinta il lungo crine moro?
Quando finalmente si accende la luce verde, le passo davanti e l'unica certezza è che la biondina non sia Antonia, che ha sfilato ad Andra Silicone il titolo di Prima Cubista di Cermenate e la cui abilità a danzare a ritmo di manele non conosce al momento che pallide imitazioni. Mi pare anche più giovane e carina del primo ufficiale Maria Bionda, per cui urge un immediato 180 per approfondire, ma non prima di avere fatto una vasca almeno sino a Montesordo.
Manca poco all'1, le nostre amichette hanno tirato quasi tutte i remi in barca e vedrò solo Nikki a bordo della sua Smartina bianca e Katia scendere da un bolide da 300 cavalli, però senza targa svizzera. Un paio di minuti dopo, sono di nuovo al semaforino e posso osservare la fanciulla: è una biondina graziosa, la cui corporatura è molto simile a quella della Bixio, ma che senz'altro è assai più giovane dell'introvabile collega. E' minigonnata e, pur indossando delle inguardabili calze di pizzo che non si vedevano dai tempi di Madonna, metto la freccia a sinistra per dedicarle il doveroso inchino.
Il dado sarebbe anche tratto, ma ho un'altra vettura attaccata ai tubi di scappamento e mi tocca un secondo giro dell'isolato. Altra snervante attesa al semaforino e posso finalmente accostare per l'intervista.
CRISTINA DA CRAIOVA
Mi dice di chiamarsi Cristina, mi conferma i soliti rate di mercato e allora la invito a bordo. Il tempo di fare il periplo della mia macchina e la graziosa biondina è seduta accanto a me. Si toglie subito gli auricolari dalle orecchie, ma non sarà una gran conversatrice, parlando quasi zero italiano e solo una parvenza di inglese. Ha però già imparato a dire "sinistra", per farmi girare verso la chiesa di Cermenate, e le strappo un sorriso, quando da bravo pappagallo traduttore le ripeto "stânga" in rumeno.
Passiamo davanti a una Nikki sfaccendata e, dopo un po' di "stânga" e un "dreapta", caliamo gli ormeggi nel solito bacino di carenaggio a uso della marina rumena. In tutto ciò, le ho carpito l'età presunta (20), la conferma che provenga dalla mecca dell'Otr (Craiova), e l'indicazione che dovrebbe essere qui da due giorni.
LA RECE VERA E PROPRIA
Parcheggiata la macchina, Cristina mi chiede di lasciare la luce di cortesia accesa, per facilitare il disbrigo delle formalità burocratiche. Io le consegno l'omaggio della casa, lei vorrebbe estrarre i ferri del mestiere, ma il primo oggetto a volare fuori dalla borsetta è l'accendino, che mi finisce sotto il sedile. Mentre mi do al contorsionismo e glielo recupero, Cristina ha trovato e scartato il gommino ed è pronta a iniziare le danze. Il sedile è stato già arretrato per cimentarmi nella ricerca degli oggetti smarriti, mi resta solo da calarmi le braghe e possiamo davvero partire.
Cristina incappuccia il compare, si dispone ginocchioni sul sedile del passeggero (rifilando un paio di sonore taccate alla modanature della portiera) e comincia a trastullare il compare. Per essere alla prima sera di lavoro al porto, la tecnica non è malvagia e almeno un paio di spanne sopra a quella di Andreea Abc: il movimento è un semplice su e giù con la testa, fatto quasi tutto di collo, ma a ogni risalita la biondina applica un energico risucchio e ciò aiuta il compare a ringalluzzirsi abbastanza rapidamente.
Da parte mia, srotolo come sempre i tentacoli verso destra, trovando gioco facile a risollevare l'orlo del suo morbido abitino nero. Non appena appoggio il palmo della mano sulle sue chiappette, è piacevole scoprire che i suoi buffi collant di pizzo avevano un enorme foro di aerazione in corrispondenza delle parti intime, per cui riesco a massaggiare voluttuosamente la nuda pelle.
Maria si interrompe un paio di volte per riprendere fiato e, intanto, smanaccia un po' il compare per cercare di avvicinare la linea del traguardo. La seconda volta, vedo che fa scrocchiare il collo, le domando se le faccia male e la biondina mi conferma di sentire un po' fastidio. Non appena si tuffa di nuovo sul mio basso ventre, sposto allora il mio tentacolo e cerco di massaggiarle la parte alta della schiena.
L'operazione non è semplice, perchè Cristina non muove su e giù l'intero tronco, ma sfrutta molto l'articolazione del collo, che dunque non rimane mai fermo e sfugge ai miei tentativi di rilassarne la muscolatura.
Devo comunque essere un pessimo massaggiatore, perchè a un certo punto la biondina si ferma, si risolleva col busto e soffia per tre volte nel fischietto, esclamando: "Dieci minuti!". Recupero da dietro il tabellone del quarto uomo e le propongo 2 minuti di extra-time. Cristina mi fa segno "1" con il dito e allora faccio subito entrare in campo Federica, per sfruttare al meglio l'ultimo giro di lancette, che in realtà ne durerà 2 o 3.
2 MINUTI DI RECUPERO
Inizialmente, la biondina è ancora rivolta ginocchioni verso di me e il mio occhio non può che cascare sul suo décolleté, che sembra più che discreto e che viene ben valorizzato dal taglio asimmetrico del suo abitino, con un'unica spallina. Così, mentre Federica si prende cura del compare, l'altro tentacolo manipola con piacere la boccia destra di Cristina, che è bella voluminosa, ma non marmorea come mi sarei aspettato da una ventenne. La biondina mi osserva, ogni tanto mi fa qualche timido sorriso, ma purtroppo non partecipa all'ultimo ballo.
Quando Cristina si rigira sul sedile, è chiaro che il tempo sia davvero agli sgoccioli. Metto allora alla frusta Federica e riesco a concludere, pochi attimi dopo il suo "Andiamo!", che non è l'FKK di Villach ma il petentorio invito a rientrare negli spogliatoi.
LA BIONDA SBADATA
Mi faccio passare un paio di salviette e mi cimento nelle pulizie di rito. Pur essendo una novellina, Cristina raccoglie ordinatamente la pallottola dell'amore e mi fa capire che provvederà lei allo smaltimento, giù al porto.
Saremmo anche pronti a ripartire, ma ora manca all'appello il suo cellulare, che Cristina non riesce più a trovare. Non ci siamo ancora scambiati i gagliardetti, per cui non posso farglielo squillare e posso solo aiutarla accendendo la luce di cortesia. Controllo anch'io se fosse caduto fra il tunnel centrale e il sedile del passeggero, ma lì non c'è. La biondina ravana un po' nella borsa e, fra le mille cianfrusaglie, salta fuori anche lo smartphone.
Lei recupera un paio di anni di vita e possiamo rimetterci in marcia verso il porto. All'inizio, faccio finta di non sapere dove si debba andare e attendo uno "stânga" o un "dreapta" da parte sua. La povera Cristina si è però completamente persa, non sa come dirmelo e allora me lo scrive col traduttore: "Di solito so come tornare, ma stavolta mi sono persa "
Non abbiamo in macchina il Tuttocittà, io non sono l'assessore all'urbanistica di Cermenate, ma credo di conoscere un po' di vie del ridente paesino comasco 😄 e, banalmente, mi limito a ripercorrere a ritroso il percorso dell'andata.
IN ROMANIA SI PASSA COL ROSSO
Mentre le carezzavo il collo, avevo notato una scritta tatuata e allora le chiedo lumi. Mi dice che ha a che fare con il giovanissimo erede, la cui presenza sullo stato di famiglia giustifica quindi il turgore non impeccabile dei suoi seni.
Il semaforo è ovviamente rosso e quindi ci tocca pazientare appena fuori dal porto, prima di potere approdare alla banchina "Risorgimento". Anche quando le mostro la lanterna rossa, Cristina non capisce perchè non ci muoviamo e quindi è facile che non abbia neppure il foglio rosa. Io, però, la patente ce l'ho e non mi sembra il caso di chiudere in gloria il Monday Night Show, bruciandomi 6 punti senza colpo ferire.
La biondina si rende conto che Maria Bionda e Antonia Tavernella sono davvero a meno di 15 metri da noi e allora decide di congedarsi in anticipo: mi saluta, scende e si incammina verso le due comari. Il semaforo dura davvero una mezza vita e faccio in tempo ad assistere pure allo smaltimento della pallottola dell'amore. Quando finalmente si accende la luce verde, dedico un ultimo inchino al trio delle Marinarette e poi mi dirigo verso la branda.
OLIO DI GOMITO
L'avventura, in realtà, finirà solo l'indomani mattina: quando mi accingo a salire in macchina per andare al lavoro, mi accorgo che ci sono un paio di zampate di lubrificante sul montante esterno, lato passeggero. Appena salito a bordo, osservo il tunnel centrale ed è più unto delle patatine del Mac Donalds. Ci sono pure le impronte digitali di Cristina sulla plancia e, per fortuna, la taccata rifilata alla portiera ha solo lasciato una strisciata grigia, ma non ha rigato la plastica.
Se mi si fosse rotta una latta di olio Cuore in macchina, avrei fatto meno danno 😄 ... ma a una biondina così giovane e carina si perdona tutto e con un po' di olio di gomito rimedio ai pasticci causati da Cristina. Solo a quel punto, cala davvero il sipario.
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