[RECE] Cristina, la perla di via Cristallo - OTR notturna - Lomazzo (CO)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Cristina
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta poco meno di 1,70, capelli castano chiari/biondi lunghi, viso carino, occhi scuri, fisico snello, seno di taglia probabilmente non superiore alla 2°
ATTITUDINE: tecnica nella media, buon impegno, senza mettere fretta ; simpatica e socievole

LA MIA RECENSIONE:

Altro racconto-amarcord, che risale agli scorsi mesi autunnali e che posto, sperando di smuovere quella palude stagnante che è diventata la sezione della SP32 :)

Serata infrasettimanale, il ritorno a casa da MXP mi dà l'occasione di ripercorrere dopo lungo tempo la Novedratese. Appena uscito dall'autostrada a Lomazzo Sud, mi dirigo verso oriente, scrutando abbastanza distrattamente le ragazze che passeggiano lungo il ciglio opposto della strada. All'Erg c'è una morettina minuta, che non credo sia la pupilla del "fratello" Bionsen, poco più avanti una ragazzotta decisamente in carne, ma la vera meraviglia deve arrivare un centinaio di metri più avanti. "Ma è proprio carina questa bionda!" esclamo, mentre getto un occhio alla fanciulla che staziona allo sbocco dell'ultima traversa, prima di arrivare alla maxi-rotonda.

Guardo l'orologio dell'auto, non è tardissimo e quindi compio il periplo della rotatoria in balìa della forza centrifuga, che vorrebbe catapultarmi fuori dall'abitacolo. Ripasso nella direzione opposta e confermo la prima impressione: la fanciulla che staziona sulla mia destra ha proprio un bel fisico da velina, valorizzato da un paio di stivalazzi taccati e da una coulotte che lascia poco spazio all'immaginazione, e un viso carino, coronato da una lunga chioma di capelli castano chiari, o forse quasi biondi.

COME TESEO NEL LABIRINTO

Non bazzicando più la zona da diverso tempo, devo districarmi nel dedalo di stradine e, dopo qualche esitazione, riesco finalmente a riaffacciarmi sulla SP32 dalla traversa giusta. La biondina è ancora lì, ma c'è un'utilitaria ferma una ventina di metri prima sulla destra. "Che sia un'auto civetta?", mi domando, non essendoci motivo che stazioni a poche decine di metri dalla ragazza, quando basterebbe che si accostasse a lei, se volesse intervistarla e caricarla. Un altro giro dell'isolato e stavolta ho campo libero. La bionda sta ora chiacchierando con una collega mora più piccola e secondo me meno carina di lineamenti, intenta come lei a fumarsi una sigaretta. Un'ultima occhiata al retrovisore, per essere certo di non avere minacce alle spalle, e mi arresto allo stop, abbassando il finestrino per l'intervista. La saluto e le domando il rate per un semplice lavoretto orale. Sarà che siamo a 3-4 m di distanza e che la sua collega continua a parlarle ridendo, ma proprio non riusciamo a intenderci. La bionda finalmente si avvicina sorridente e le ripeto la domanda. Mi informa che il rate di base è 30, sia per il BJ che per il BJ+RAI1; tento quindi un'inutile trattativa al ribasso (bei tempi, quelli in cui 20 era la tariffa-base per il BJ!), ma alla fine devo cedere. Non prima di averle concesso un paio di minuti per finirsi la sigaretta: "Faccio un altro giro dell'isolato e poi torno, così finisci di fumare". "Va bene, grazie!", mi risponde sempre sorridente. Il tempo di ripercorrere per l'ennesima volta il dedalo di stradine e sono di nuovo lì. "Andiamo?", le domando, mentre mi riaffaccio allo stop. Sempre col sorriso sulle labbra, la bionda compie il periplo della mia macchina, le apro leggermente la portiera e si accomoda di fianco a me.

CRISTINA, DALL'ALBANIA

Oltre che carina di viso (ha dei begli occhi castani, mentre i capelli sono evidentemente schiariti, rispetto al tono naturale), la fanciulla ha anche un fare simpatico, che mi mette subito di buon umore. Ci presentiamo a vicenda (lei come Cristina) e, mentre mi fa strada verso la sede operativa, segue la consueta raccolta di generalità, sempre preziosa per la compilazione della scheda tecnica. In buon italiano (poi mi racconterà della miriade di canali del Bel Paese che riesce a sintonizzare anche a casa sua), mi spiega di essere nata 23 anni fa in Albania (in una cittadina di mare che non conoscevo) e di essere da poco rientrata qui a Lomazzo, dopo che si era assentata dalla scena per quasi 8 mesi. Le chiedo quindi lumi sulla vettura che stazionava nella via (e che avevo temuto essere un'auto-civetta o il loro protettore), al che Cristina mi tranquillizza, raccontandomi che si trattava solo di un nostro collega in attesa della sua "amica" e che lì a Lomazzo le FFdO non girano con vetture anonime. Tempo un paio di minuti e siamo nel parcheggio di una zona industriale, che immagino essere il "trombodromo" locale, dato che c'è già un'altra vettura parcheggiata. Non certo appartatissimo (per cui, se volessero, le FFdO non avrebbero alcuna difficoltà a tendere un'imboscata), ma quantomento lontano dalle case (e quindi le attività notturne non dovrebbero recare particolare disturbo ai residenti).

Accostata la macchina, Cristina estrae i ferri del mestiere e li dispone ordinatamente sulla plancia. Regolo gli aspetti burocratici e poi entrambi procediamo all'arretramento dei sedili e a denudarci quel tanto che basta per un BJ conoscitivo. Altre ragazze sarebbero rimaste vestite (e, nella prospettiva di un arrivo a sorpresa dei CC o della PL, la cosa di solito non mi dispiace), mentre Cristina si toglie il giubbino autunnale, che appoggia sul sedile posteriore, e si cala sin sotto il ginocchio la coulotte, i collant luccicanti e il perizomino colorato. "Lascio la musica accesa?", le domando. "Come vuoi", mi risponde Cristina. "Va bene, allora la lasciamo accesa. Te l'abbasso solo un po', così non ti stordisci", per cui rigiro la chiave d'accensione e do nuovamente fiato alle trombe.

LA RECE VERA E PROPRIA

Finalmente, profilattico alla mano, si china sul mio fratellino e lo incappuccia, per dare inizio alle operazioni. E' naturale cingerla subito da dietro, comincinando a carezzarle la parte bassa della schiena, che è molto liscia, come si confà ad una appena-più-che-ventenne. Cristina si ferma un attimo e mi rassicura: "Tranquillo, toccami pure dove vuoi, non mi dà fastidio". Dopo di che, si richina sul mio basso ventre e ricomincia a prendersi cura di lui. La tecnica è abbastanza particolare, perché avvolge l'asta sino in profondità e, mentre oscilla su e giù, compie anche delle piccole torsioni con la testa, cosicché sento un piacevole sfregamento del glande contro il suo palato. Qua e là, si aiuta anche massaggiandomi la sacca scrotale con la mano.

Come è mia consuetudine, cerco di prendere confidenza con il suo bel fisichino, compatibilmente con lo spazio a disposizione in macchina e con l'intralcio creato dal bracciolo centrale, che probabilmente deve dare un po' di fastidio anche a lei. Riparto dalla nuca, che le massaggio per un po', e poi scendo lungo la schiena, che però posso carezzare solo da sopra la sua maglia aderente. Raggiungo quindi la linea della cintola, dove finalmente torno ad assaggiare la consistenza levigatissima della sua epidermide. Lì mi trattengo un po' a carezzarla, scivolando anche sul lato dell'addome (che è bello tonico) e insinuandomi poi sotto la maglia, per risalire lungo la schiena. Sul lato A, percepisco che i seni (probabilmente non più di una 2° taglia) sono sostenuti da un reggipetto rinforzato e abbastanza rigido, per cui evito di trattenermi lì molto a lungo e dirigo le mie attenzioni altrove. Allungo quindi il mio tentacolo verso destra, scendendo verso le sue chiappette, che sono piccole ma abbastanza morbide (non hanno cioè una consistenza marmorea). Insinuo infine le mie dita nella piega tra le gambe, dove vengo finalmente a contatto con la sua vulva. Divarico delicatamente le labbra, attorno alle quali percepisco una minima peluria da ricrescita, e le strofino per un po'. Mentre sono intento in questa scomoda operazione di fine ginecologia (dato che sono tutto sbilanciato verso destra, per cercare di compiere al meglio l'operazione di aggiramento), vedo delle luci affacciarsi nella stradina e procedere lentamente verso di noi.

UN ATTIMO DI TREPIDAZIONE E POI SI RIPARTE

"Férmati un attimo, perché sta arrivando una macchina ...", dico a Cristina, preparandomi già a risollevare le braghe alla velocità della luce. Lei si rialza, abbassa lo specchietto di cortesia e si guarda alle spalle: "Tranquillo, è solo la mia amica!". Non ne sono del tutto convinto, per cui resto ancora un paio di secondi sul chi va là. Alla fine, aveva ragione lei, perché si tratta di un nostro collega, che va a parcheggiarsi nell'ultimo spiazzo rimasto libero. "Te l'avevo detto che non erano i CC! La loro macchina ha i fari di forma diversa!", pontifica Cristina dall'alto della sua scienza, dinanzi alla quale devo decisamente inchinarmi :)

Dopo questa breve interruzione, Cristina si rimette all'opera, iniziando ad alternare fasi di BJ e di HJ abbastanza energico, per cercare di condurmi all'eiaculazione. Quando si arresta e si risolleva, mi guarda sempre sorridente ma con uno sguardo interrogativo, come per chiedermi: "Ma ci metti sempre così tanto". Alla terza pausa, agita gli avambracci ormai indolenziti e mi scruta di nuovo con sguardo supplice, per cui cerco di rincuorarla: "Tranquilla: manca veramente poco!". Ancora un paio di colpetti di mano, che danno inizio all'eiaculazione, e poi Cristina si rituffa sull'asta, probabilmente senza accorgersi che il seme sta già riempiendo la punta del condom. Io non dico niente e così il mio glande, al culmine della sua sensibilità, viene carezzato per alcuni lunghi secondi dalla punta sua lingua, portandomi al climax del piacere. La serro strettamente a me nel momento dell'orgasmo e poi le danze sono davvero finite.

Mentre ci rivestiamo, vedo che nella semi-oscurità è un po' in difficoltà a riallacciarsi il cinturone elasticizzato, per cui le accendo la luce di cortesia, il che mi dà l'occasione di notare i suoi curiosi orecchini: dal lobo dell'orecchio pendono due teschietti piatti, impreziositi da brillantini. Tutto sommato carini, ma abbastanza pacchiani per i nostri gusti, tanto è vero che mi confermerà di averli comprati in Albania.

UNA PERLA RARA

Durante il viaggio di ritorno, scambiamo ancora quattro chiacchiere. Scoprirò così che, nonostante la giovanissima età, ha già un figlioletto grandicello da mantenere (motivo per cui è sulla strada) e un matrimonio riparatore, con inevitabile divorzio pochi mesi più tardi, alle spalle. Davvero una perla rara, questa ragazza (carina, simpatica e socievole), che spero i colleghi trattino coi guanti di velluto.

Raggiunto il suo showroom, è il momento dei saluti. "E' stato proprio un piacere, conoscerti!", mi dice Cristina. "Anche per me!", ricambio la cortesia (peccato che, ormai, mi capiti assai raramente di passare da Lomazzo!). Ci scambiamo i due bacetti della buona notte e poi ognuno va per la sua strada, lei riprendendo possesso della sua mattonella e io indirizzandomi verso casa, ove mi attende la mia amata branda.
 
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come sempre ottime recensioni collega Oscartr!!!
massimo rispetto per ... "All'Erg c'è una morettina minuta, che non credo sia la pupilla del "fratello" Bionsen"!!!
e chi se la dimentica la mitica Natasha.. e la sp32 che ricordi!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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B]CARATTERISTICHE GENERALI

[/B]NOME: Cristina
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo beach
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NAZIONALITA': Albania
ETA': 23
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO:30
DURATA DELL'INCONTRO:20
DESCRIZIONE FISICA:ottima
ATTITUDINE: ottima
LA MIA RECENSIONE:

Buongiorno cari amici in terra comasca!
scusate l'assenza nel scrivere la mia ultima esperienza con la sopra citata Cristina, ma ero impossibilitato
preciso l'ultima mia esperienza in terra comasca dall'ultima volta che ci sono stato causa trasfertone lavorativo!
come nelle precedenti rece da me postate che riguardavano la Micaela di Fenegrò e la storicissima Cristine....eccomi qui con le : la magniFICA Cristina di Lomazzo!! tutte e 3 le girl sono state sottoposte da me stesso medesimo a "colloquio conoscitivo" nel periodo fine gennaio -inizio febbraio 2014 (qualche mese indietro)
Percorrendo la meta turistica di Lomazzo beach (che mi evoca sempre ottimi e bellissimi ricordi) mi imbatto in una traversa "via Cristallo" e ho modo di ammirare l'ottava meraviglia mondiale in materia OTR.
A fianco a lei cè una seconda ragazza, un po più bassina...ma i mie occhi erano tutti per Cristina.
Decido di arrivare alla rotatoria di Lomazzo per girarmi e andarla a conoscere.
Premetto che non è stato x niente facile avvicinarmi ...........praticamente la ragazza sparisce di continuo dal suo ufficio, è praticamente caricata a rafFica da tutti i colleghi punter!!
Finalmente la vedo...decido di entrare in macchina in via Cristallo, fare inversione poco più avanti (in maniera che le sbuco da dietro) e intervistarla.
Solito menu...covered x 30 sacchi.....(non scende a 20 nemmeno se piangi) , data la sua figaggine decido uguale di farla montare in macchina concordando solo BJ (conoscitivo) x 30 euro, e ci dirigiamo di filata all'imbosco.
A riguardo sulla ragazza nella descrizione del collega Oscatr concordo pienamente tutto.. bella presenza, alta , bionda con la pelle pulita e profumata e dall'espressione innocente da teen.
Ci mettiamo comodi e cominciamo le danze, la tipa in fatto di bj credo che dovrebbe fare da insegnante a tutte le ragazze sulla novedratese.....ottima , per non scrivere eccellente esecuzione ..alterna le immersioni profonde e lavora molto di lingua e di bocca esercitando la pressione giusta ...anche se coperto (ovviamente) si sente molto la sua bocca calda che è uno spettacolo
a un certo punto.......................................
vedo arrivare una macchina dietro di noi.... faccio per rinfilarmi alla velocita della luce i calzoni, ma lei mi tranquillizza dicendo che era solo la sua amica con un altro collega punter, l'auto si mette un paio di metri davanti a me e a quel punto dato che eravamo tutti in bella compagnia Cristina riprende il suo eccellente lavoro di bocca , facendosi tastare veramente d'appertutto... l'ho digitalizzata penetrandola in lato b senza che si opponesse .....quando stavo per scoppiare la tipa mi ha portato al settimo cielo dell'orgasmo risucchiando il fratellino e continuandolo a stimolare con la punta della lingua anche dopo l'orgasmo...quasi non voleva più toglierselo dalla bocca e sembrava come di togliere il giocattolo a un bambino!
Ottimo gfe dimostrato durante tutta l'operazione ,prima e dopo....davvero carinissima veramente ho pensato che a modo di fare e di lavorare dovrebbe dare lezioni a tante "macchinette mangiasoldi fredde"
E' stato un piacere Cristina , spero di ritrovarti al tuo ufficio la prossima volta che ritorno in pista in terra comasca...
ammesso che decidi di chiudere definitivamente con il tuo lavoro ..avendo fatturato (grazie a tutti i punter colleghi) il milione di euro!!

Tanto vi dovevo
Bionsen.
 
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CRISTINA IN MOTEL

SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Cristina
NAZIONALITA': Albanese
ETA': ora dovrebbero essere 24 o forse già 25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (smorza, mission e pecos), BJ/HJ finale, qualche succhiotto qua e là
COMPENSO RICHIESTO: 100+45 per la camera
COMPENSO CONCORDATO: 100+45 per la camera
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta circa 1,70, capelli castano chiari/biondi lunghi, viso carino, occhi scuri, fisico snello (forse anche troppo), seno di taglia appena sopra la 2° ma non sodo
ATTITUDINE: buona tecnica con piccole finezze qua e là, ottima partecipazione soprattutto a mission, impegno encomiabile (un po' sbrigativa solo nello smorzacandela iniziale) ; simpatica e socievole

LA MIA RECENSIONE

Integro il thread di Cristina con questa mia esperienza in motel, per la quale non esistono precedenti, né da parte mia, né in questo forum, né - mi è parso - altrove in Internet. Essendo in vacanza e avendo ben poco da fare, il racconto è uscito sin troppo lungo. Al massimo, presi dal tedio, balzate direttamente alla rece vera e propria ;)

In una fredda notte d'inizio gennaio, riprendo ufficialmente le attività punteristiche, che erano rimaste in stand-by per un paio di settimane. A Lentate e dalle parti di Cermenate / Vertemate è davvero il deserto più assoluto (ci sono solo le due russe in via del Popolo, nessuna delle quali è però la longilinea Amalia, che non mi era dispiaciuta), per cui mi spingo alla volta di Lomazzo, ove la situazione è un po' più incoraggiante. [...]

Quando finalmente vedo ricomparire Cristina, compio un giro dell'isolato e mi ripresento dalla stradina. Purtroppo un'altra vettura, che credo di avere incrociato un altro paio di volte nell'ultimo quarto d'ora, mi ha preceduto e il conducente è intento nell'intervista di rito. La via è stretta e non c'è modo di superare, per cui mi tocca comunque attendere che il collega abbandoni la postazione, con o senza la fanciulla. Dopo almeno mezzo minuto di attesa, Cristina si risolleva dal finestrino e, con una mia certa sorpresa, non compie il periplo della vettura che mi precede ma si volge nella mia direzione e, dopo avere esitato dubbiosa per una manciata di secondi, si incammina verso di me, probabilmente convinta che anch'io non stia passando di lì per caso. Nel mentre, l'altra vettura ha abbandonato lo stop e posso così avanzare di qualche metro, incrociando Cristina a metà strada.

Abbasso il finestrino, la ragazza mi saluta cordialmente e si può procedere all'intervista di rito. Non è già in fase di sbaraccamento, ma è davvero inflessibile sul rate di 100 per andare in albergo (no loft, come immaginavo) e l'unico benefit è la sua disponibilità a concedere un'ora intera del suo prezioso tempo, per quell'importo. Dietro di me vedo avvicinarsi i fari di un'altra macchina e quindi non c'è molto tempo per titubare. In fin dei conti, 150 lordi per un'ora è un rate onesto (visto che la fanciulle loft-munite di Bergamo ne chiedono 70-80 per poco più di mezz'ora) e, nel precedente incontro in macchina di oltre un anno fa, Cristina non mi aveva dato l'impressione di essere una sòla. Quando l'altro collega è già alle mie spalle, do il placet a Cristina ad accomodarsi a bordo: "Va bene: andiamo in albergo!". La fanciulla è quasi incredula e, tutta sorridente, compie il periplo della mia macchina e si siede accanto a me.

Fatte le presentazioni iniziali (ovviamente non si ricordava di me), Cristina mi indica la strada verso il più vicino motel (quello all'uscita di Lomazzo Nord) e poi inizia subito a lamentarsi di essere mezza congelata. Bisogna darle atto che ha lineamenti più aggraziati di quelli dell'uomo di Similaun, ma quest'ultimo era sicuramente vestito più pesante, quando rimase ibernato nel bel mezzo di una tempesta di neve. "Ci credo che hai freddo: è gennaio e sei vestita come se fosse luglio!", le rispondo, mentre osservo che le uniche varianti rispetto alla mise estiva sono un giubbotto neppure troppo spesso e dei collant trasparenti dall'aspetto comunque sottile. Per il resto (decolleté con tacco vertiginoso e coulotte rosa che sembrano più un paio di mutandine), è uscita da casa come se l'asfalto della Novedratese fosse ancora arroventato da una cocente giornata estiva.

9 SU 10 LE CHIEDONO RAI 1 SCOPERTO

Cristina è però di un altro parere: "No, non è per quello. E' che stasera ho lavorato davvero pochissimo!". E parte con il secondo argomento della sua lista delle doglianze: "Sono qua dalle nove di stasera e, su dieci persone che si sono fermate, nove mi hanno chiesto di fare sesso senza protezione! Alla fine, a furia di respingerle, non ho praticamente combinato niente e ho preso un sacco di freddo". Senza lasciarmi il tempo di esprimere un parere, Cristina prosegue nel suo monologo: "Le ragazze che lo concedono sono davvero matte, perché rischiano la loro vita ... Ma chi lo chiede è per forza già malato e non ha nulla da perdere!". "Possibile. Oppure così ignorante da non sapere i rischi a cui va incontro", esprimo la mia opinione. Questa dotta dissertazione sulle M.S.T. viene interrotta dallo squillo del telefono della fanciulla, che risponde e avvia una breve conversazione in una lingua che non è né l'italiano, né il rumeno, né il russo (non che le parli, ma non le ho sentito pronunciare nemmeno un 'Da', un 'Nu' o un 'Niet' ...). Non ho capito un'acca della discussione, ma - se Cristina era al telefono con la collega Julia - ciò esclude che costei possa essere moscovita come aveva millantato. Quando la bionda riattacca, siamo praticamente arrivati a destinazione. C'è solo da stare attenti a non incanalarsi nella corsia del più lussuoso "hotel" e, dopo avere percorso uno stretto budello cinto da siepi, siamo finalmente alla reception. Cristina si preoccupa di tutte le formalità, perché scende dalla vettura con il mio documento e si intrattiene brevemente col receptionist, con il quale sembra avere una buona familiarità. Mentre lei attende le chiavi volgendomi le spalle, non possono non ammirarne la silhouette slanciata e forse anche sin troppo snella. Dopo una trentina di secondi, torna con le chiavi e si riaccomoda a bordo, indicandomi la strada verso la nostra stanza.

COME SE FOSSIMO SU TRIP ADVISOR

Mentre io raccolgo i miei averi e chiudo a chiave la vettura, lei ha già aperto la porta della camera, a cui si accede direttamente dal parcheggio privato, schermato da alti pannelli su entrambi i lati. La stanza è illuminata solo da una luce fioca ed è arredata con legni (o presunti tali) dal colore scuro, per cui ha un aspetto un po' cupo. Anche lo stile dell'arredamento, pur non essendo sgradevole, è senz'altro meno sfarzoso di quello del non lontano motel Dream di Appiano, dov'ero stato diversi mesi fa con la sedicente ucraina Esther. Sulla base del primo impatto visivo, la struttura non mi sembra molto diversa da quelle che ho frequentato nella bassa bergamasca e quindi il rate di 45 Euro è forse un po' esagerato, considerato che là ho potuto fruire di una camera di pari livello per 30 Euro. Forse qui si paga la vicinanza all'autostrada, che è praticamente oltre la siepe, e il mercato è un po' inflazionato dalle ampie disponibilità dei mobilieri brianzoli e dalla facile accessibilità per gli ancora più danarosi colleghi svizzeri :)

NON MI SEGUE IN BAGNO

Non siamo però su TripAdvisor e quindi è il momento di tornare a parlare di Cristina, che ha già appoggiato la sua borsetta sulla lunga scrivania a muro e sta iniziando a spogliarsi. "Che freddo che ho!", esclama nuovamente, mentre apre la zip del suo giubbotto. Poi si sfila le high heels dai piedi e, pur abbassandosi di una buona spanna, rimane di una statura ragguardevole (direi attorno all'1,70), che è accentuata dal suo fisico davvero magro. Quando siamo entrambi completamente nudi, mi avvicino a lei e appoggio il palmo della mia mano all'altezza della sua vita, per sentire se sia davvero così congelata. Lì è anche abbastanza calda, ma - scendendo lungo i fianchi e poi sino alle cosce - la sua pelle diventa progressivamente più fredda. Quando poi appoggia le sue mani contro il mio petto, mi rendo conto che sono davvero gelate. "Però dentro sono calda, non preoccuparti ;)", commenta maliziosamente la fanciulla. Le sorrido e le dico che mi assento per un attimo in bagno, per darmi una veloce sciacquata. Mentre litigo col joystick che sostituisce il normale rubinetto, sono abbastanza sorpreso che Cristina non mi abbia seguito per le abluzioni di rito. Forse stanotte non ha ancora avuto alcun rapporto sessuale completo (anche se stento a crederlo) o forse non è così attenta all'igiene.

LA RADIOGRAFIA

Quando torno in camera, Cristina è ancora lì in piedi e mi ricorda che vorrebbe sbrigare le pratiche burocratiche, prima di accomodarci sul lettone. Lo fa con diplomazia ("Potresti darmi i soldi subito, perché poi rischio di dimenticarmene?"), ma è evidente che non si fidi a concedere immediatamente credito a un nuovo cliente. Regolata anche questa formalità, è finalmente il momento si spostarci sul lettone. Mentre compiamo questa brevissima passeggiata, riosservo la sua silhouette, che è davvero molto (forse troppo) magra e slanciata. La pelle è leggermente abbronzata e ciò rende un po' più visibili le sottili smagliature che sono presenti soprattutto sulla parte esterna delle cosce e sui fianchi. Forse una volta era più in carne di adesso ed è dimagrita troppo rapidamente, lasciando questi piccoli inestetismi quale ricordo dei tempi che furono. La depilazione attorno alla vulva è integrale, ma ciò che più salta all'occhio sono diverse cicatrici chiare che le solcano più o meno orizzontalmente l'addome e che, in parte, si accavallano tra di loro. Non credo siano il residuo di un parto cesareo (perché, in tal caso, il chirurgo che l'ha operata dovrebbe essere radiato dall'ordine dei medici e inserito nella corporazione dei macellai), per cui sospetto che si tratti del triste ricordo di qualche coltellata o ustione. I suoi seni sono nella media (li stimerei tra una 2° e un 3° taglia) e hanno un'areola molto ampia e scura, ma non sono sicuramente fra quelli che sfidano baldanzosi la forza di gravità. D'altra parte, con una maternità e un rapido dimagrimento alle spalle, sarebbe stato sorprendente osservare il contrario. Il suo volto è a mio avviso aggraziato ed è impreziosito da due begli occhi scuri, che stanotte sono sottolineati da un make-up anche sin troppo appariscente, che ne allunga la forma verso l'esterno. Cristina non è ovviamente svedese e quindi la tinta naturale dei suoi capelli, ben visibile alla radice, è un castano molto scuro, quasi nero. La sua chioma schiarita, sino a raggiungere una tonalità quasi bionda, è voluminosa e un po' ondulata ed è raccolta in una lunga coda, che la arriva sino a metà della schiena.

Mentre io ho compiuto la radiografia appena descritta :), ci siamo accomodati sul lettone (io sdraiato supino su una delle due piazze e lei inginocchiata accanto a me) e Cristina ha già estratto il profilattico trasparente (non il solito gommone rosso), per cui siamo pronti a dare il via alle danze.

LA RECE VERA E PROPRIA

Come mi era già successo con la sua connazionale Laura/Lola, il fratellino dimostra di gradire alquanto la compagnia della signorina ed è già discretamente arzillo, prima ancora che abbiano inizio le operazioni. Per questo, la descrizione del BJ sarà assai più concisa del solito e, per dare il giusto peso all'abilità orale della fanciulla, occorrerà sottrarre la tara della mia personale eccitazione. Il ricordo più nitido dei primi minuti del nostro incontro è quello di Cristina che risistema almeno 3-4 volte il profilattico, srotolandolo progressivamente verso il basso, per ricoprire l'asta che si fa sempre più turgida e voluminosa. L'avvio è dunque una rapida alternanza di affondi non molto prolungati ma decisi, in cui il mio fratellino viene avvolto per tutta la sua lunghezza, e di brevi pause, che sono appunto finalizzate a risistemare il condom. Nel mentre, lei inizia già a mugugnare in modo coreografico (arte in cui le intrattenitrici albanesi sopravanzano decisamente tutte le altre) e io le carezzo un po' la schiena, i glutei e le gambe (elencati in rigoroso ordine dal più caldo al più freddo).

Sono trascorsi davvero pochissimi minuti dal semaforo verde e l'asta è già pronta per passare alla fase successiva (se Cristina avesse insistito troppo coi giochetti di lingua che ha appena accennato alla fine del BJ, avrei probabilmente rischiato di capitolare sin troppo presto, tanto era il desiderio che covava dentro di me). La fanciulla si inumidisce un po' la vulva, che ha labbra prominenti, e si dispone cavalcioni sopra di me, infilando lentamente l'asta nel suo orifizio. Si puntella in avanti con le braccia tese e inizia una galoppata fatta con buon ritmo. La posizione è decisamente la mia preferita e, avendo Cristina fatto a meno del lubrificante, mi godo le piacevoli sensazioni che salgono dal basso ventre. Le carezzo l'interno delle cosce, risalgo lungo i fianchi e poi le serro le scapole, per accompagnare il suo movimento oscillatorio. Come tutte le fumatrici, anche lei non ha più i polmoni di una mezzofondista (ammesso che li abbia mai avuti) e dopo una quindicina di colpi deve fermarsi per riprendere fiato, rimanendo china a un paio di spanne da me. "Hai degli occhi bellissimi!", mi blandisce con una certa piaggeria, che ovviamente ricambio, decantando la meraviglia dei suoi. La mia gentilezza sortisce qualche risultato, perché così guadagno un'altra dozzina di percussioni pelviche, dopo di che lo smorzacandela è davvero finito. Cristina flette il busto all'indietro, puntella le braccia accanto alle mie ginocchia, compie qualche strusciamento avanti e indietro (simulando nel mentre un piacere paradisiaco) e poi si arresta definitivamente, lasciando intendere di voler cambiare posizione. Anche stavolta lo fa con diplomazia frammista ad astuzia: "Ho ancora freddo e così non riesco a scaldarmi. Ti va di venirmi sopra?"

GRAFFI SULLA SCHIENA

Potrebbe mai un cavaliere dire no alla villanella che gli chiede di abbracciarla stretta stretta? Ovviamente no, per cui le do il placet al cambio di posizione e ci ridisponiamo sul lettone. Quando lei è finalmente supina sopra le lenzuola, con le gambe già aperte a ranocchia, mi puntello con le braccia accanto al suo tronco e poi mi chino lentamente, lasciando che sia lei a guidare l'infilamento. Dato che era (o diceva di essere) infreddolita, mi appoggio subito su di lei, cingendole le scapole con un braccio e iniziando a carezzarle la testa con l'altra mano. Così stretti l'uno all'altra e sotto le mie spinte pelviche, non ci vuole molto ad arroventare i nostri corpi: dopo un paio di minuti io sarò già sudato come se fosse luglio e lei sicuramente più calda di come era entrata nella stanza. In questa fase, Cristina è decisamente partecipativa: più la serro stretta a me, massaggiandole la schiena, più lei fa lo stesso, al punto di graffiarmi le scapole con le sue unghie affilate; più le ansimo nell'orecchio, più lei fa l'indemoniata (a parole), arrivando ad un certo punto a invocare persino il Padreterno. Quando stacco un attimo il mio busto dai suoi seni, infila una delle sue mani nel mezzo e mi stuzzica i capezzoli. Quando poi interrompo lo stantuffamento per riprendere fiato e mi cimento in qualche strusciamento circolare del mio pube contro il suo, mi stringe così forte la vita da farmi quasi mancare il fiato. Se ci fosse stata una telecamera a riprendere la scena, di certo Cristina avrebbe vinto l'Oscar per il miglior orgasmo simulato di tutta la storia del cinema :)

OH MIO DIO!

Poiché simulato è l'aggettivo giusto, la guardo negli occhi e lì mi sembra di leggere un certo desiderio di passare alla fase successiva. "Vuoi che cambiamo posizione?", le domando. "Va bene. Ci mettiamo alla pecorina?", propone inevitabilmente Cristina. Mentre sfilo delicatamente il membro dal suo orifizio, si leva il caratteristico odore degli umori vaginali, per cui il mio sforzo ha quantomeno sortito l'effetto di far lubrificare naturalmente la fanciulla. Neppure il tempo di perdersi in queste considerazioni e Cristina è già disposta gattoni di fronte a me. E' di nuovo lei a guidare l'entrata e, assestate le reciproche posizioni, posso rimettermi all'opera. Le cingo la vita e inizio una sessione di spinte pelviche discretamente lunga, godendomi nel frattempo la vista della sua esile schiena inarcata sotto di me. Come quando a scuola si facevano le proiezioni ortogonali, lo specchio montato sull'armadio permette di godere anche della vista laterale, ove il soggetto più interessante è ovviamente la ninfa inginocchiata sul letto e non il satiro che la cinge da dietro. Anche in questa fase, Cristina è sempre molto coreografica, lasciandosi sfuggire un'altra lunga sequenza di "Oh mio Dio!". Pur ammirato da cotanta devozione da parte sua, devo purtroppo fermarmi a riprendere fiato e ne approfitto di nuovo per strusciare il mio pube contro il suo e per massaggiarle energicamente dapprima la schiena e poi l'interno delle cosce. Nel mentre, lei ansima un po' e allunga un braccio verso il mio basso ventre, dove inizia a manipolare i miei gioielli di famiglia, probabilmente nel tentativo di accelerare l'eiaculazione. La cosa è piacevole, ma non vorrei che una pausa troppo prolungata venisse fraintesa come una capitolazione, per cui mi rimetto prontamente all'opera. Dopo una trentina di colpi sento la muscolatura della schiena, dei glutei e delle cosce iniziare a piangere in cinese, ma provo a tenere duro ancora per un po'. "Quarantacinque, quarantasei, quarantasette, quarantotto, quarantanove, cinquanta ...", conto mentalmente le percussioni e poi devo davvero alzare bandiera bianca. "Mi arrendo! Non ce la faccio proprio più!", mi consegno prigioniero nelle mani di Cristina, che può così interrompere le sue invocazioni al Padreterno.

IL CLIMAX FINALE

Mi sdraio di nuovo supino sul lettone e Cristina riparte da dove si era fermata, cioè dal BJ iniziale. Questa fase sarà la più prolungata di tutte, ma eviterò di essere troppo prolisso, limitandomi a citare i punti salienti. La fanciulla parte gattoni sulla mia sinistra, dove posso dedicare un po' più di attenzione ai suoi seni, che ho sostanzialmente trascurato sinora (anche perché non particolarmente sodi, come descritto all'inizio). Non posso esercitare una grande pressione sulle mammelle, che ballonzolano avanti e indietro, ma posso senz'altro afferrare i capezzoli tra le mia dita e stuzzicarli. Guadagnano turgore abbastanza velocemente, ma la cosa non dev'essere molto gradita alla fanciulla, che dopo qualche secondo serra il suo braccio contro il proprio tronco, per rendermi l'accesso più difficoltoso e far sì che le mie attenzioni siano indirizzate altrove. In questa fase, il BJ è sempre più supportato dalla falegnameria, prima in simultanea (solo alla base dell'asta) e poi in alternanza. Ad un certo punto, forse per far riposare l'avambraccio che ha lavorato o per rilassare un po' la schiena, Cristina si ferma e si sposta sulla mia destra, disponendosi ginocchioni all'altezza del mio tronco. In questa nuova posizione, si cimenta in una nuova, pirotecnica stimolazione: la mano destra masturba l'asta, quella sinistra stuzzica i miei capezzoli e la testa fa la pendolare tra il piano di sotto e quello di sopra. Un po' avvolge il fratellino nel suo caldo afflato e un po' mi sbaciucchia il petto e i capezzoli. Nonostante l'impegno encomiabile di Cristina, è però lei a capitolare prima di me: "Puoi andare avanti un po' tu, perché mi fa davvero male il braccio?". Nessun problema e le do il cambio a masturbare l'asta, mentre lei massaggia i gioielli di famiglia con una mano e si dedica ai miei capezzoli con l'altra e con la bocca. Quando le sembra che i tempi siano maturi (la mano amica sa sempre come fare :)), riprende il pieno controllo delle operazioni e si tuffa di nuovo sull'asta, per infliggermi il colpo di grazia. Resisto altri 4-5 colpi e poi sento il mio seme riempire copioso la punta del profilattico. Cristina non è inesperta come altre ragazze che ho incontrato recentemente e si rende subito conto che il traguardo è stato varcato. Tuttavia, come era accaduto anche durante il nostro quarto d'ora tra le lamiere, continua a coccolare il fratellino per un'altra dozzina di secondi, roteandogli attorno con la bocca e stuzzicando il glande con la lingua. Sensazione sublime, che però dura davvero troppo poco.

FAI I COMPLIMENTI ALLA MAMMA!

Cristina si sgancia e mi osserva con uno sguardo tra lo sfinito e il compiaciuto. "Sei stata bravissima", mi complimento con lei per la dedizione. Lo show non è ancora finito, perché - un succhiotto per volta - risale tutto il mio lato destro, dal costato al capezzolo, dalla gola alla guancia. "Hai davvero degli occhi bellissimi. Fai i complimenti alla mamma!", sono le sue ultime parole, prima di sdraiarsi sfinita accanto a me. "Non mancherò di farle avere i tuoi complimenti", le faccio la classica promessa da marinaio (come fare ad andare dalla mamma e dirle: "Sai, sabato sono stato con una prostituta e mi ha detto di dirti che ..."? :)). Ciò che posso invece fare è carezzarla per un'altra decina di secondi e poi è davvero il momento di separarci. Non so quanto tempo sia passato, ma credo che l'intrattenimento erotico sia durato una buona mezz'ora piena. Confesso che, mentre stava cimentandosi nel BJ/HJ finale, ho anche pensato: "Visto che ho a disposizione un'ora intera, ci starà dentro anche il secondo shot o mi conviene tenere duro più a lungo che posso?". Anche se ci sarebbero ancora 10-15 minuti a disposizione, mi sembrerebbe davvero cafone insistere per una seconda sessione amatoria e mi dirigo verso il bagno, per le abluzioni post-coito. Mentre sono a sciacquarmi le pudenda nel bidet, mi raggiunge anche Cristina, che si risistema brevemente con l'ausilio del lavandino. L'aspetto più interessante della vicenda non è tanto ciò che sta accadendo, quanto la colonna sonora che lo accompagna: la fanciulla è presa da un'inspiegabile vena canterina e, come un usignolo, mi delizia con le note di I believe I can fly, cantata in un discreto inglese.

L'EPILOGO

Dato che il racconto è ormai lungo come un intero tomo della Bibbia, sorvolo il social time finale alla velocità del suono (anche perché Cristina ha iniziato a riferirmi fatti un po' più personali, che mi hanno fatto sorgere qualche dubbio sulla loro congruenza complessiva ma che non mi pare il caso di divulgare ai quattro venti).

Raggiunta la reception, lascio che sia lei a provvedere al pagamento della camera (con i miei soldi, ca va sans dire ...), di modo che possa dividersi col receptionist l'eventuale cresta inclusa nei 45 euri che ho pagato e incamerare così un'altra piccola mancia. Quando Cristina torna con i documenti, mi strappa un altro sorriso con la sua piccola furbizia da navigata intrattenitrice notturna. Fingendo di non sapere quale sia il mio documento (non che si potesse sbagliare, dato che lei non ha una carta d'identità italiana ...), lo apre a dà una sbirciata dentro, confermando: "Sì, mi ha ridato quello giusto". Metto via il tutto e si può finalmente ripartire, alla volta del suo showroom. C'è il tempo di sentirle decantare la bellezza e la sicurezza della terra delle Aquile e di fare un rapido ripasso delle modalità con cui una fanciulla albanese può trattenersi in Italia (con un visto turistico, difficile da ottenere e ancor più da rinnovare; trovandosi un marito vero o finto; trovandosi un lavoro vero o finto) e siamo davvero arrivati.

Quasi mi commuovo quando Cristina mi dice che è stato un grandissimo piacere avermi conosciuto (l'aveva detto anche l'altra volta, ma poi si è comunque dimenticata di me ...), ricambio il complimento, ci scambiamo due bacetti sulla guancia ed è il momento di separarci. Lei ha di sicuro un altro cliente da ricevere, dato che aveva rapidamente risposto a un SMS durante la rivestizione; io invece me ne torno a casa soddisfatto, quando manca davvero poco alle 3 di notte.
 
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