SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Cristina
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta poco meno di 1,70, capelli castano chiari/biondi lunghi, viso carino, occhi scuri, fisico snello, seno di taglia probabilmente non superiore alla 2°
ATTITUDINE: tecnica nella media, buon impegno, senza mettere fretta ; simpatica e socievole
LA MIA RECENSIONE:
Altro racconto-amarcord, che risale agli scorsi mesi autunnali e che posto, sperando di smuovere quella palude stagnante che è diventata la sezione della SP32
Serata infrasettimanale, il ritorno a casa da MXP mi dà l'occasione di ripercorrere dopo lungo tempo la Novedratese. Appena uscito dall'autostrada a Lomazzo Sud, mi dirigo verso oriente, scrutando abbastanza distrattamente le ragazze che passeggiano lungo il ciglio opposto della strada. All'Erg c'è una morettina minuta, che non credo sia la pupilla del "fratello" Bionsen, poco più avanti una ragazzotta decisamente in carne, ma la vera meraviglia deve arrivare un centinaio di metri più avanti. "Ma è proprio carina questa bionda!" esclamo, mentre getto un occhio alla fanciulla che staziona allo sbocco dell'ultima traversa, prima di arrivare alla maxi-rotonda.
Guardo l'orologio dell'auto, non è tardissimo e quindi compio il periplo della rotatoria in balìa della forza centrifuga, che vorrebbe catapultarmi fuori dall'abitacolo. Ripasso nella direzione opposta e confermo la prima impressione: la fanciulla che staziona sulla mia destra ha proprio un bel fisico da velina, valorizzato da un paio di stivalazzi taccati e da una coulotte che lascia poco spazio all'immaginazione, e un viso carino, coronato da una lunga chioma di capelli castano chiari, o forse quasi biondi.
COME TESEO NEL LABIRINTO
Non bazzicando più la zona da diverso tempo, devo districarmi nel dedalo di stradine e, dopo qualche esitazione, riesco finalmente a riaffacciarmi sulla SP32 dalla traversa giusta. La biondina è ancora lì, ma c'è un'utilitaria ferma una ventina di metri prima sulla destra. "Che sia un'auto civetta?", mi domando, non essendoci motivo che stazioni a poche decine di metri dalla ragazza, quando basterebbe che si accostasse a lei, se volesse intervistarla e caricarla. Un altro giro dell'isolato e stavolta ho campo libero. La bionda sta ora chiacchierando con una collega mora più piccola e secondo me meno carina di lineamenti, intenta come lei a fumarsi una sigaretta. Un'ultima occhiata al retrovisore, per essere certo di non avere minacce alle spalle, e mi arresto allo stop, abbassando il finestrino per l'intervista. La saluto e le domando il rate per un semplice lavoretto orale. Sarà che siamo a 3-4 m di distanza e che la sua collega continua a parlarle ridendo, ma proprio non riusciamo a intenderci. La bionda finalmente si avvicina sorridente e le ripeto la domanda. Mi informa che il rate di base è 30, sia per il BJ che per il BJ+RAI1; tento quindi un'inutile trattativa al ribasso (bei tempi, quelli in cui 20 era la tariffa-base per il BJ!), ma alla fine devo cedere. Non prima di averle concesso un paio di minuti per finirsi la sigaretta: "Faccio un altro giro dell'isolato e poi torno, così finisci di fumare". "Va bene, grazie!", mi risponde sempre sorridente. Il tempo di ripercorrere per l'ennesima volta il dedalo di stradine e sono di nuovo lì. "Andiamo?", le domando, mentre mi riaffaccio allo stop. Sempre col sorriso sulle labbra, la bionda compie il periplo della mia macchina, le apro leggermente la portiera e si accomoda di fianco a me.
CRISTINA, DALL'ALBANIA
Oltre che carina di viso (ha dei begli occhi castani, mentre i capelli sono evidentemente schiariti, rispetto al tono naturale), la fanciulla ha anche un fare simpatico, che mi mette subito di buon umore. Ci presentiamo a vicenda (lei come Cristina) e, mentre mi fa strada verso la sede operativa, segue la consueta raccolta di generalità, sempre preziosa per la compilazione della scheda tecnica. In buon italiano (poi mi racconterà della miriade di canali del Bel Paese che riesce a sintonizzare anche a casa sua), mi spiega di essere nata 23 anni fa in Albania (in una cittadina di mare che non conoscevo) e di essere da poco rientrata qui a Lomazzo, dopo che si era assentata dalla scena per quasi 8 mesi. Le chiedo quindi lumi sulla vettura che stazionava nella via (e che avevo temuto essere un'auto-civetta o il loro protettore), al che Cristina mi tranquillizza, raccontandomi che si trattava solo di un nostro collega in attesa della sua "amica" e che lì a Lomazzo le FFdO non girano con vetture anonime. Tempo un paio di minuti e siamo nel parcheggio di una zona industriale, che immagino essere il "trombodromo" locale, dato che c'è già un'altra vettura parcheggiata. Non certo appartatissimo (per cui, se volessero, le FFdO non avrebbero alcuna difficoltà a tendere un'imboscata), ma quantomento lontano dalle case (e quindi le attività notturne non dovrebbero recare particolare disturbo ai residenti).
Accostata la macchina, Cristina estrae i ferri del mestiere e li dispone ordinatamente sulla plancia. Regolo gli aspetti burocratici e poi entrambi procediamo all'arretramento dei sedili e a denudarci quel tanto che basta per un BJ conoscitivo. Altre ragazze sarebbero rimaste vestite (e, nella prospettiva di un arrivo a sorpresa dei CC o della PL, la cosa di solito non mi dispiace), mentre Cristina si toglie il giubbino autunnale, che appoggia sul sedile posteriore, e si cala sin sotto il ginocchio la coulotte, i collant luccicanti e il perizomino colorato. "Lascio la musica accesa?", le domando. "Come vuoi", mi risponde Cristina. "Va bene, allora la lasciamo accesa. Te l'abbasso solo un po', così non ti stordisci", per cui rigiro la chiave d'accensione e do nuovamente fiato alle trombe.
LA RECE VERA E PROPRIA
Finalmente, profilattico alla mano, si china sul mio fratellino e lo incappuccia, per dare inizio alle operazioni. E' naturale cingerla subito da dietro, comincinando a carezzarle la parte bassa della schiena, che è molto liscia, come si confà ad una appena-più-che-ventenne. Cristina si ferma un attimo e mi rassicura: "Tranquillo, toccami pure dove vuoi, non mi dà fastidio". Dopo di che, si richina sul mio basso ventre e ricomincia a prendersi cura di lui. La tecnica è abbastanza particolare, perché avvolge l'asta sino in profondità e, mentre oscilla su e giù, compie anche delle piccole torsioni con la testa, cosicché sento un piacevole sfregamento del glande contro il suo palato. Qua e là, si aiuta anche massaggiandomi la sacca scrotale con la mano.
Come è mia consuetudine, cerco di prendere confidenza con il suo bel fisichino, compatibilmente con lo spazio a disposizione in macchina e con l'intralcio creato dal bracciolo centrale, che probabilmente deve dare un po' di fastidio anche a lei. Riparto dalla nuca, che le massaggio per un po', e poi scendo lungo la schiena, che però posso carezzare solo da sopra la sua maglia aderente. Raggiungo quindi la linea della cintola, dove finalmente torno ad assaggiare la consistenza levigatissima della sua epidermide. Lì mi trattengo un po' a carezzarla, scivolando anche sul lato dell'addome (che è bello tonico) e insinuandomi poi sotto la maglia, per risalire lungo la schiena. Sul lato A, percepisco che i seni (probabilmente non più di una 2° taglia) sono sostenuti da un reggipetto rinforzato e abbastanza rigido, per cui evito di trattenermi lì molto a lungo e dirigo le mie attenzioni altrove. Allungo quindi il mio tentacolo verso destra, scendendo verso le sue chiappette, che sono piccole ma abbastanza morbide (non hanno cioè una consistenza marmorea). Insinuo infine le mie dita nella piega tra le gambe, dove vengo finalmente a contatto con la sua vulva. Divarico delicatamente le labbra, attorno alle quali percepisco una minima peluria da ricrescita, e le strofino per un po'. Mentre sono intento in questa scomoda operazione di fine ginecologia (dato che sono tutto sbilanciato verso destra, per cercare di compiere al meglio l'operazione di aggiramento), vedo delle luci affacciarsi nella stradina e procedere lentamente verso di noi.
UN ATTIMO DI TREPIDAZIONE E POI SI RIPARTE
"Férmati un attimo, perché sta arrivando una macchina ...", dico a Cristina, preparandomi già a risollevare le braghe alla velocità della luce. Lei si rialza, abbassa lo specchietto di cortesia e si guarda alle spalle: "Tranquillo, è solo la mia amica!". Non ne sono del tutto convinto, per cui resto ancora un paio di secondi sul chi va là. Alla fine, aveva ragione lei, perché si tratta di un nostro collega, che va a parcheggiarsi nell'ultimo spiazzo rimasto libero. "Te l'avevo detto che non erano i CC! La loro macchina ha i fari di forma diversa!", pontifica Cristina dall'alto della sua scienza, dinanzi alla quale devo decisamente inchinarmi
Dopo questa breve interruzione, Cristina si rimette all'opera, iniziando ad alternare fasi di BJ e di HJ abbastanza energico, per cercare di condurmi all'eiaculazione. Quando si arresta e si risolleva, mi guarda sempre sorridente ma con uno sguardo interrogativo, come per chiedermi: "Ma ci metti sempre così tanto". Alla terza pausa, agita gli avambracci ormai indolenziti e mi scruta di nuovo con sguardo supplice, per cui cerco di rincuorarla: "Tranquilla: manca veramente poco!". Ancora un paio di colpetti di mano, che danno inizio all'eiaculazione, e poi Cristina si rituffa sull'asta, probabilmente senza accorgersi che il seme sta già riempiendo la punta del condom. Io non dico niente e così il mio glande, al culmine della sua sensibilità, viene carezzato per alcuni lunghi secondi dalla punta sua lingua, portandomi al climax del piacere. La serro strettamente a me nel momento dell'orgasmo e poi le danze sono davvero finite.
Mentre ci rivestiamo, vedo che nella semi-oscurità è un po' in difficoltà a riallacciarsi il cinturone elasticizzato, per cui le accendo la luce di cortesia, il che mi dà l'occasione di notare i suoi curiosi orecchini: dal lobo dell'orecchio pendono due teschietti piatti, impreziositi da brillantini. Tutto sommato carini, ma abbastanza pacchiani per i nostri gusti, tanto è vero che mi confermerà di averli comprati in Albania.
UNA PERLA RARA
Durante il viaggio di ritorno, scambiamo ancora quattro chiacchiere. Scoprirò così che, nonostante la giovanissima età, ha già un figlioletto grandicello da mantenere (motivo per cui è sulla strada) e un matrimonio riparatore, con inevitabile divorzio pochi mesi più tardi, alle spalle. Davvero una perla rara, questa ragazza (carina, simpatica e socievole), che spero i colleghi trattino coi guanti di velluto.
Raggiunto il suo showroom, è il momento dei saluti. "E' stato proprio un piacere, conoscerti!", mi dice Cristina. "Anche per me!", ricambio la cortesia (peccato che, ormai, mi capiti assai raramente di passare da Lomazzo!). Ci scambiamo i due bacetti della buona notte e poi ognuno va per la sua strada, lei riprendendo possesso della sua mattonella e io indirizzandomi verso casa, ove mi attende la mia amata branda.
CITTA DELL'INCONTRO: Lomazzo (CO)
ZONA: 45.693597,9.030666 (allo stop di via Cristallo)
NOME: Cristina
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15' showroom-to-showroom
DESCRIZIONE FISICA: alta poco meno di 1,70, capelli castano chiari/biondi lunghi, viso carino, occhi scuri, fisico snello, seno di taglia probabilmente non superiore alla 2°
ATTITUDINE: tecnica nella media, buon impegno, senza mettere fretta ; simpatica e socievole
LA MIA RECENSIONE:
Altro racconto-amarcord, che risale agli scorsi mesi autunnali e che posto, sperando di smuovere quella palude stagnante che è diventata la sezione della SP32
Serata infrasettimanale, il ritorno a casa da MXP mi dà l'occasione di ripercorrere dopo lungo tempo la Novedratese. Appena uscito dall'autostrada a Lomazzo Sud, mi dirigo verso oriente, scrutando abbastanza distrattamente le ragazze che passeggiano lungo il ciglio opposto della strada. All'Erg c'è una morettina minuta, che non credo sia la pupilla del "fratello" Bionsen, poco più avanti una ragazzotta decisamente in carne, ma la vera meraviglia deve arrivare un centinaio di metri più avanti. "Ma è proprio carina questa bionda!" esclamo, mentre getto un occhio alla fanciulla che staziona allo sbocco dell'ultima traversa, prima di arrivare alla maxi-rotonda.
Guardo l'orologio dell'auto, non è tardissimo e quindi compio il periplo della rotatoria in balìa della forza centrifuga, che vorrebbe catapultarmi fuori dall'abitacolo. Ripasso nella direzione opposta e confermo la prima impressione: la fanciulla che staziona sulla mia destra ha proprio un bel fisico da velina, valorizzato da un paio di stivalazzi taccati e da una coulotte che lascia poco spazio all'immaginazione, e un viso carino, coronato da una lunga chioma di capelli castano chiari, o forse quasi biondi.
COME TESEO NEL LABIRINTO
Non bazzicando più la zona da diverso tempo, devo districarmi nel dedalo di stradine e, dopo qualche esitazione, riesco finalmente a riaffacciarmi sulla SP32 dalla traversa giusta. La biondina è ancora lì, ma c'è un'utilitaria ferma una ventina di metri prima sulla destra. "Che sia un'auto civetta?", mi domando, non essendoci motivo che stazioni a poche decine di metri dalla ragazza, quando basterebbe che si accostasse a lei, se volesse intervistarla e caricarla. Un altro giro dell'isolato e stavolta ho campo libero. La bionda sta ora chiacchierando con una collega mora più piccola e secondo me meno carina di lineamenti, intenta come lei a fumarsi una sigaretta. Un'ultima occhiata al retrovisore, per essere certo di non avere minacce alle spalle, e mi arresto allo stop, abbassando il finestrino per l'intervista. La saluto e le domando il rate per un semplice lavoretto orale. Sarà che siamo a 3-4 m di distanza e che la sua collega continua a parlarle ridendo, ma proprio non riusciamo a intenderci. La bionda finalmente si avvicina sorridente e le ripeto la domanda. Mi informa che il rate di base è 30, sia per il BJ che per il BJ+RAI1; tento quindi un'inutile trattativa al ribasso (bei tempi, quelli in cui 20 era la tariffa-base per il BJ!), ma alla fine devo cedere. Non prima di averle concesso un paio di minuti per finirsi la sigaretta: "Faccio un altro giro dell'isolato e poi torno, così finisci di fumare". "Va bene, grazie!", mi risponde sempre sorridente. Il tempo di ripercorrere per l'ennesima volta il dedalo di stradine e sono di nuovo lì. "Andiamo?", le domando, mentre mi riaffaccio allo stop. Sempre col sorriso sulle labbra, la bionda compie il periplo della mia macchina, le apro leggermente la portiera e si accomoda di fianco a me.
CRISTINA, DALL'ALBANIA
Oltre che carina di viso (ha dei begli occhi castani, mentre i capelli sono evidentemente schiariti, rispetto al tono naturale), la fanciulla ha anche un fare simpatico, che mi mette subito di buon umore. Ci presentiamo a vicenda (lei come Cristina) e, mentre mi fa strada verso la sede operativa, segue la consueta raccolta di generalità, sempre preziosa per la compilazione della scheda tecnica. In buon italiano (poi mi racconterà della miriade di canali del Bel Paese che riesce a sintonizzare anche a casa sua), mi spiega di essere nata 23 anni fa in Albania (in una cittadina di mare che non conoscevo) e di essere da poco rientrata qui a Lomazzo, dopo che si era assentata dalla scena per quasi 8 mesi. Le chiedo quindi lumi sulla vettura che stazionava nella via (e che avevo temuto essere un'auto-civetta o il loro protettore), al che Cristina mi tranquillizza, raccontandomi che si trattava solo di un nostro collega in attesa della sua "amica" e che lì a Lomazzo le FFdO non girano con vetture anonime. Tempo un paio di minuti e siamo nel parcheggio di una zona industriale, che immagino essere il "trombodromo" locale, dato che c'è già un'altra vettura parcheggiata. Non certo appartatissimo (per cui, se volessero, le FFdO non avrebbero alcuna difficoltà a tendere un'imboscata), ma quantomento lontano dalle case (e quindi le attività notturne non dovrebbero recare particolare disturbo ai residenti).
Accostata la macchina, Cristina estrae i ferri del mestiere e li dispone ordinatamente sulla plancia. Regolo gli aspetti burocratici e poi entrambi procediamo all'arretramento dei sedili e a denudarci quel tanto che basta per un BJ conoscitivo. Altre ragazze sarebbero rimaste vestite (e, nella prospettiva di un arrivo a sorpresa dei CC o della PL, la cosa di solito non mi dispiace), mentre Cristina si toglie il giubbino autunnale, che appoggia sul sedile posteriore, e si cala sin sotto il ginocchio la coulotte, i collant luccicanti e il perizomino colorato. "Lascio la musica accesa?", le domando. "Come vuoi", mi risponde Cristina. "Va bene, allora la lasciamo accesa. Te l'abbasso solo un po', così non ti stordisci", per cui rigiro la chiave d'accensione e do nuovamente fiato alle trombe.
LA RECE VERA E PROPRIA
Finalmente, profilattico alla mano, si china sul mio fratellino e lo incappuccia, per dare inizio alle operazioni. E' naturale cingerla subito da dietro, comincinando a carezzarle la parte bassa della schiena, che è molto liscia, come si confà ad una appena-più-che-ventenne. Cristina si ferma un attimo e mi rassicura: "Tranquillo, toccami pure dove vuoi, non mi dà fastidio". Dopo di che, si richina sul mio basso ventre e ricomincia a prendersi cura di lui. La tecnica è abbastanza particolare, perché avvolge l'asta sino in profondità e, mentre oscilla su e giù, compie anche delle piccole torsioni con la testa, cosicché sento un piacevole sfregamento del glande contro il suo palato. Qua e là, si aiuta anche massaggiandomi la sacca scrotale con la mano.
Come è mia consuetudine, cerco di prendere confidenza con il suo bel fisichino, compatibilmente con lo spazio a disposizione in macchina e con l'intralcio creato dal bracciolo centrale, che probabilmente deve dare un po' di fastidio anche a lei. Riparto dalla nuca, che le massaggio per un po', e poi scendo lungo la schiena, che però posso carezzare solo da sopra la sua maglia aderente. Raggiungo quindi la linea della cintola, dove finalmente torno ad assaggiare la consistenza levigatissima della sua epidermide. Lì mi trattengo un po' a carezzarla, scivolando anche sul lato dell'addome (che è bello tonico) e insinuandomi poi sotto la maglia, per risalire lungo la schiena. Sul lato A, percepisco che i seni (probabilmente non più di una 2° taglia) sono sostenuti da un reggipetto rinforzato e abbastanza rigido, per cui evito di trattenermi lì molto a lungo e dirigo le mie attenzioni altrove. Allungo quindi il mio tentacolo verso destra, scendendo verso le sue chiappette, che sono piccole ma abbastanza morbide (non hanno cioè una consistenza marmorea). Insinuo infine le mie dita nella piega tra le gambe, dove vengo finalmente a contatto con la sua vulva. Divarico delicatamente le labbra, attorno alle quali percepisco una minima peluria da ricrescita, e le strofino per un po'. Mentre sono intento in questa scomoda operazione di fine ginecologia (dato che sono tutto sbilanciato verso destra, per cercare di compiere al meglio l'operazione di aggiramento), vedo delle luci affacciarsi nella stradina e procedere lentamente verso di noi.
UN ATTIMO DI TREPIDAZIONE E POI SI RIPARTE
"Férmati un attimo, perché sta arrivando una macchina ...", dico a Cristina, preparandomi già a risollevare le braghe alla velocità della luce. Lei si rialza, abbassa lo specchietto di cortesia e si guarda alle spalle: "Tranquillo, è solo la mia amica!". Non ne sono del tutto convinto, per cui resto ancora un paio di secondi sul chi va là. Alla fine, aveva ragione lei, perché si tratta di un nostro collega, che va a parcheggiarsi nell'ultimo spiazzo rimasto libero. "Te l'avevo detto che non erano i CC! La loro macchina ha i fari di forma diversa!", pontifica Cristina dall'alto della sua scienza, dinanzi alla quale devo decisamente inchinarmi
Dopo questa breve interruzione, Cristina si rimette all'opera, iniziando ad alternare fasi di BJ e di HJ abbastanza energico, per cercare di condurmi all'eiaculazione. Quando si arresta e si risolleva, mi guarda sempre sorridente ma con uno sguardo interrogativo, come per chiedermi: "Ma ci metti sempre così tanto". Alla terza pausa, agita gli avambracci ormai indolenziti e mi scruta di nuovo con sguardo supplice, per cui cerco di rincuorarla: "Tranquilla: manca veramente poco!". Ancora un paio di colpetti di mano, che danno inizio all'eiaculazione, e poi Cristina si rituffa sull'asta, probabilmente senza accorgersi che il seme sta già riempiendo la punta del condom. Io non dico niente e così il mio glande, al culmine della sua sensibilità, viene carezzato per alcuni lunghi secondi dalla punta sua lingua, portandomi al climax del piacere. La serro strettamente a me nel momento dell'orgasmo e poi le danze sono davvero finite.
Mentre ci rivestiamo, vedo che nella semi-oscurità è un po' in difficoltà a riallacciarsi il cinturone elasticizzato, per cui le accendo la luce di cortesia, il che mi dà l'occasione di notare i suoi curiosi orecchini: dal lobo dell'orecchio pendono due teschietti piatti, impreziositi da brillantini. Tutto sommato carini, ma abbastanza pacchiani per i nostri gusti, tanto è vero che mi confermerà di averli comprati in Albania.
UNA PERLA RARA
Durante il viaggio di ritorno, scambiamo ancora quattro chiacchiere. Scoprirò così che, nonostante la giovanissima età, ha già un figlioletto grandicello da mantenere (motivo per cui è sulla strada) e un matrimonio riparatore, con inevitabile divorzio pochi mesi più tardi, alle spalle. Davvero una perla rara, questa ragazza (carina, simpatica e socievole), che spero i colleghi trattino coi guanti di velluto.
Raggiunto il suo showroom, è il momento dei saluti. "E' stato proprio un piacere, conoscerti!", mi dice Cristina. "Anche per me!", ricambio la cortesia (peccato che, ormai, mi capiti assai raramente di passare da Lomazzo!). Ci scambiamo i due bacetti della buona notte e poi ognuno va per la sua strada, lei riprendendo possesso della sua mattonella e io indirizzandomi verso casa, ove mi attende la mia amata branda.