[RECE] Duda Victorelly - Alessandria - Puntotrans
CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: DUDA VICTORELLY
RIFERIMENTO INTERNET:
https://www.puntotrans.com/Transex/duda-victorelly/
CITTÀ DELL'INCONTRO: ALESSANDRIA
NAZIONALITA': Brasiliana
ETÀ: Oltre 30 (portati benissimo)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Dal vivo ancora meglio
SERVIZI OFFERTI: FK, 69, CIF, GFE, BBJ, Facial, Rimming
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 40 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Alta, fondoschiena rifatto un po’ male, seno stupendo, sempre sorridente
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): XXL
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Buona
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32718160xx
Questo episodio risale a due mesetti fa. Fortemente eccitato da video hot (di trans) che guardavo da diversi giorni, cerco in rete qualche bella T-gatta nella mia zona e scopro questa fantastica Dea. L’avevo già notata in altre occasioni, su siti di incontri della mia città, ma non mi ero soffermato più di tanto. Questa volta, però, guardo con attenzione il suo annuncio e le sue foto. Che dire? Mi colpisce molto, inutile negarlo. Riguardo bene le foto, che passo più volte in rassegna, e alla fine decido di chiamarla. Risponde una voce stupenda: estremamente femminile, dolcissima, ma suadente al contempo. Se già ero ispirato da quanto avevo visto in rete su di lei, ora mi convinco che devo per forza incontrarla. La curiosità è molta: voglio vederla e sapere com’è. Per telefono ti ammalia con il suo modo di fare: educata, pacata e disponibile. In seguito, scoprirò che questo suo comportamento sarà lo stesso anche di persona, perché è molto attenta e paziente. Comprende, parla e scrive molto bene l’italiano. Ci scambieremo, infatti, alcuni messaggi su whatsapp: sia poco prima che successivamente all’incontro. La mia intenzione è quella di praticarle una fellatio, eventualmente con una sua venuta. Dico, eventualmente. Sul momento, quando la chiamo, non ne sono ancora sicuro, ma metto le mani avanti per sapere quanti oboli in più richiederebbe per un suo eventuale cumshot. Ad ogni modo, io mi accontento solo di succhiarglielo e glielo dico chiaramente: voglio fare solo questo, nient’altro. Sempre per telefono, mi chiede 70 rose come regalo per la prestazione da me indicata. Le dico che va bene e ci accordiamo per il pattuito.
So che ad Alessandria riceve sempre nello stesso posto. Il luogo dell’incontro si trova in un palazzo che è sito in una zona un po’ trafficata di giorno, forse un po’ meno di notte. Il palazzo è vicino ad un hotel e, al piano terra, attigui a quel numero civico, ci sono diversi negozi. Dato che la struttura ha diversi piani e molti condòmini, non è difficile incontrare residenti che stiano entrando o uscendo in quello stesso momento. Magari, è un po’ imbarazzante se dovessero guardarti per quello che sei, ossia come un estraneo. Specie poi se dovessero salire in ascensore con te e notare a che piano vai. Ma, in caso chiedessero, uno può sempre tenere pronta la scusa che “sta andando a fare visita a un amico”.
Arrivo sotto la palazzina e per fortuna trovo parcheggio: non è facile trovarlo in quella zona. Potrebbe capitare di lasciare la macchina più in là e di dover percorrere un piccolo tratto a piedi. Senz’altro, in questo caso, ne vale la pena. Una volta davanti al portone esterno, la chiamo. Mi apre e prendo l’ascensore verso il piano e il lato del pianerottolo da lei indicatimi. L’ascensore arriva a destinazione e dopo qualche secondo vedo aprirsi anche il portone d’ingresso dell’appartamento. Lei è subito dietro, come nascosta: dovrò entrare per vederla. C’è poca luce, ma quanto basta per apprezzare tutto. Una volta sull’uscio, giro lo sguardo verso destra e vedo una stangona bellissima che comincio ad ammirare dalla testa ai piedi. Mi eccito per la visione e sento che comincia la mia erezione. Lei è lì, di fianco a me, in piedi su scarpe con tacco alto e una mise succinta con intimo di pizzo nero composto da reggiseno, perizoma e reggicalze. Truccata e molto curata nei dettagli: unghie rosse a mani e piedi e rossetto rosso acceso su quelle belle labbra carnose, tutte da baciare e che… chissà cos’hanno fatto e cosa sanno fare. Mi saluta e mi accoglie con uno spettacolare sorriso a trentadue denti bianchissimi che quasi abbagliano. Rimango letteralmente con la bocca aperta dallo stupore. Letteralmente. Non capisco più niente, sono in visibilio. Per un momento penso di aver sbagliato persona o appartamento perché io vedo una donna, una bellissima donna latina dalla caratteristica pelle ambrata. E, invece no, è proprio lei, la T-gatta che tanto desideravo incontrare quel giorno. Chiude il portone di casa con la stessa delicatezza con la quale l’aveva aperto prima, e ci baciamo sulle guance per salutarci meglio e per sciogliere il ghiaccio: è profumatissima. Si presenta e, sorridendo, mi chiede come sto per poi prendermi per mano e attraversare assieme un piccolo corridoio. Siamo diretti verso la camera da letto destinata al nostro bollente incontro. La stanza è già aperta. Entriamo. La tapparella è tutta giù: la luce soffusa che fiocamente illumina la alcova è quella accesa del bagno antistante il nostro locale. Le porte dell’appartamento, infatti, hanno la vetrata. Ambiente molto rilassante e tranquillo. Mi sento come a casa, sereno, senza fretta alcuna.
Lei, dietro di me, chiude la porta della camera, poi si volta e mi sorride nuovamente: quant’è bella! La sua presenza non disattende le aspettative rispetto le foto da lei pubblicate, sebbene, a onor del vero, devo riconoscere che c’è qualche leggero ritocchino alle immagini originali di partenza. Ma non bisogna aspettarsi nessuna sgradevole sorpresa, di nessun tipo. Anzi. Dal vivo è ancora meglio che in foto. È atletica, con ventre piatto e con addominali leggermente marcati, molto belli a vedersi. E’ imponente, bella soda da abbracciare, da toccare. Da farci di tutto. Le porgo il regalo precedentemente stabilito ed è così gentile nei miei confronti che si fida di quanto le sto lasciando, senza nemmeno controllare il totale. Con pacatezza prende il dovuto e lo ripone via.
Ho una sedia a disposizione, vicino ad un armadio, sulla quale mi indica di appoggiare i miei vestiti. Così, lentamente, mi svesto, rimanendo solo in maglietta e boxer, per poi accomodarmi sul letto matrimoniale, seduto, ad aspettarla. Lei, nel frattempo, è in piedi, di schiena, e si sta spogliando a sua volta. Mentre guardo il suo di dietro, noto forse l’unica vera pecca, comunque accettabile: il suo fondoschiena risulta un po’ troppo prorompente, magari non rifatto proprio ad arte. Diciamo che l’impressione è quella di avere a che fare con una Jennifer Lopez un filino più abbondante. Esteticamente, questo aspetto non è il suo forte, diciamo. Comincia col togliersi le scarpe col tacco e, sebbene dica di essere alta 180 cm., in realtà, scalza, è un po’ più alta di me che sono 182 cm. È un bel vedere in ogni caso, ci mancherebbe. Ma non sono queste le misure che contano e mi interessano, e ben presto me ne accorgerò. Si volta e continua a denudarsi. Con grazia femminile si slaccia il reggiseno. Accidenti, ha un seno stupendo: sarà una quarta e devo dire che le sue tette sono state rifatte benissimo, da un artista. Continuo a guardarla: i miei occhi la inquadrano e non la perdono neanche un secondo. Mi godo lo spettacolo. La ammiro, la studio. Di nuovo, mi guarda, incrocia i miei occhi e mi sorride. E, ancora una volta, perdo la testa. Passa le mani sui suoi fianchi e si slaccia il reggicalze. Ora si sfila il perizoma… ed è il caos nella mia mente per quello che mi appresto a vedere. Se, magistralmente, aveva nascosto il suo membro in posizione arretrata, tra le gambe, dando l’impressione di essere una vera donna per “il davanti piatto” – all’interno della biancheria intima, intendo – , ora devo ricredermi totalmente. Il suo membro sballotta fuori, dondolando un po’, dando l’idea di essere pesante, consistente, robusto. In effetti, è grosso. Mamma che visione! È impressionante notare come femminilità e virilità siano fuse assieme in un unico e spettacolare esempio di singolare bellezza. È ancora fisicamente distante da me, perché io sono seduto sul letto e lei è in piedi vicino ad un armadio. Intravedo il suo membro: è bello già da lontano, sebbene ancora in stasi. Si dirige verso di me. Pian piano, sinuosa, si avvicina. Ora ho di fronte il suo pene. Me lo sta praticamente sventolando sulla fronte, a pochi centimetri da me. Lo fa appositamente, credo, per fare scena. Perché sa di averlo grande. Mi stuzzica. È bello, grosso, venoso, con un glande che sarà grande quasi come una noce con il guscio. Ed è ancora fermo, per intenderci, “molle”. In quel momento penso che vorrei succhiarne uno così tutti i giorni, più volte al giorno. Sempre sorridente, mi guarda dall’alto verso il basso e, con una gentilezza disarmante e premurosa, mi chiede in anticipo dove desidero che lei venga alla fine del nostro rapporto. Un’altra T-gatta, probabilmente, mi avrebbe fregato chiedendo un compenso maggiore, aggiuntivo, per una sua venuta. Mentre, in questo caso, è proprio Duda a ricordarmi che, prima, per telefono, le avevo chiesto di venire. In realtà, quando l’avevo chiamata ero incerto. Diciamo che gliel’avevo chiesto preventivamente, senza neanche sapere se lo volessi per davvero. Ora, però, lei me lo ricorda e di istinto accetto di provare questa nuova esperienza dicendole che, sì, vorrei provare una sua schizzata. Sono titubante, indeciso e le rispondo che, forse, vorrei farmi spruzzare sulla maglietta. Forse. O, magari, sul viso. È che, sul momento, non lo so ancora. Non capisco più niente. Lei mi accarezza il viso e mi dice di stare tranquillo, perché “dove lei verrà” lo decideremo assieme, dopo, con calma. Impressionante! Mi mette a mio totale agio, come se ci conoscessimo da una vita.
A questo punto tocca a me. Lei rimane in piedi, io seduto. Comincio a toccare il suo membro, ad appoggiarlo sulla mia mano. Sembra che io sia di parte nel descrivere queste cose, ma il suo pene è davvero speciale alla mia vista. I testicoli non sono molto grandi, ma risulta comunque parecchio intrigante succhiarli. Durante il rapporto, lo farò in un paio di occasioni, cercando di farli entrare singolarmente nella mia bocca. Ripetutamente, più volte, cerco il suo sguardo, come per essere accompagnato e non sentirmi solo. Duda mi piace tanto e mi sento in soggezione. Ma è un problema solo mio, perché lei è lì per me e me lo dimostra per tutta la durata dell’incontro. È mia totale complice e si lascia guidare in toto dai miei gusti. Comincio ad accarezzarle il seno, i fianchi, l’addome: ha una pelle liscia. Inoltre, noto che è depilatissima: base del membro e testicoli sono totalmente senza presenza minima di ricrescita. Proseguo nel dedicarmi alla sua zona hot e le bacio il ventre. Poi, scendo fino ad arrivare al suo birillo. Lo bacio e lo comincio a succhiare. Con la mia mano lo scoperchio e faccio fuoriuscire il glande. Intanto, il suo pene cresce, lentamente. Lo succhio con avidità, quasi lo ingoio, con un bel deep throat che lei dimostra apprezzare molto. Ormai il suo membro si è sviluppato verso la sua massima estensione. Ed è impressionante notare la velocità con la quale cresce in bocca, stuzzicandolo un po’. In erezione è quello che si vede nell’80% delle sue foto (sui suoi social). In alcune foto, sembra, forse, leggermente “ingrandito”. Di persona, devo dire che riesco a constatare una cilindrata notevole e, a stima, raggiunge tranquillamente i 22 cm. in piena erezione. Per chi volesse provarla per un anal alla prima esperienza, direi che è totalmente sconsigliata, perché ce l’ha davvero molto grande. È un bel cilindro, con un glande leggermente a punta, molto considerevole. Quando il suo pene è in totale erezione, succhiarne l’estremità sembra un po’ come succhiare una fragola, dalla parte del diametro maggiore di questo frutto. E, ripeto, è già molto interessante da “fermo”. È bello scoperchiarlo, ricoprirlo con la sua stessa pelle e leccarlo, baciarlo in tutti i modi possibili. È turgido, grosso, lungo. Soprattutto, sempre duro. Esteticamente stupendo: da tenere in mano, da succhiare. Da ingoiare. Non sa di niente, non ha alcun sapore, niente: pulitissimo. Ho provato a dedicarmici in diversi modi. Bisogna lavorare molto di saliva. Mi sono ricordato delle volte che mi ero eccitato guardando filmati porno con attrici trans. Ora, finalmente, in quella scena del ragazzo passivo, con un bel birillone in bocca, c’ero io. Ero il regista e l’attore al contempo. Ho cercato di capire anche i suoi gusti e ho notato che il deep throat le piace molto. Spingerlo in battuta, fino alla fine della mia gola, ossia contenerlo tutto, è complicato. Le ho succhiato la pelle della parte finale del pene, stimolando la punta del suo prepuzio, per poi tornare a succhiarlo “cabriolet”, senza pelle attorno al glande. E, di nuovo, sul frenulo, sul buchetto, a destra e a sinistra. Passiamo, dunque, a cambiare posizione, se così si può dire, perché io indietreggio, sul letto, e le faccio spazio: sale anche lei. E si mette a cavalcioni su di me. A questo punto, io sono sdraiato e decido di mettermi un cuscino dietro la testa. Lei mi aiuta. Mi spinge a sé con la sua mano dietro il mio capo e io la spingo a me, facendo leva sulle sue natiche, per indirizzarla meglio verso la mia direzione. Alterno deep throat a succhiate specifiche al suo glande. Per una ventina di stantuffate, dirige lei il tutto, letteralmente, muovendosi dentro di me: in pratica, fa sesso con la mia bocca. In un paio di occasioni, sempre sorridendo, mi appoggia il suo pene sul naso e, poi, accenna ad un dolce schiaffeggiamento col suo membro sulle mie guance, da dominatrice. Ma lo con molta dolcezza, appunto. La succhio e la succhio. La succhio ancora. Le accarezzo più volte il seno durante il rapporto. Ogni tanto, mentre glielo bacio e divoro, cerco il suo sguardo e noto che mi sorride. Passo, poi, a toccare con la mia mano sinistra la sua destra. Incrociamo le nostre dita. La sua resistenza è grande: qualunque cosa io le pratichi, mettendoci gande pazienza e impegno, sembra non scalfirla per niente. Ma la mia voglia è grande. Amo succhiare. Quindi, per me, diventa una sfida far capitolare quel membro poderoso. Siamo a quota venti minuti e tutto procede in totale relax. Ho come la sensazione che tutto quello sto facendo, sebbene con abilissima maestria, non sia sufficiente. Non so cosa inventarmi. Penso a tutti i video di blowjob che ho visto e mi hanno eccitato di più e cerco di ripeterne il contenuto. Niente. Continua a resistere. Mi impegno ulteriormente, con maggiore passione. Passano ancora dei minuti. La mia lingua si muove con foga e diventa un tutt’uno con il suo prezioso glande. Arriviamo ad un punto in cui, comincio ad intuire che, forse, siamo sulla strada giusta. Questo perché, noto che tende a “voler dirigere lei l’operazione”, portando la sua mano verso il suo membro per accompagnare con gli ultimi movimenti di masturbazione, da parte sua, la venuta finale. In realtà, molto pacatamente, ho spostato la sua mano incrociando nuovamente le dita della mia sinistra con quelle della sua mano destra. Insomma, volevo essere io ad occuparmi di tutto. Non proferisce mezza parola e mi lascia fare. Comincio a sentirla mugugnare: ci siamo, penso. Ora devo prendere una decisione, e lei non mi lascia da solo in questo. Ero lì solo per praticarle sesso orale, niente di più. Non sapevo bene fin dove spingermi. Lei, in preda al godimento, mi dice testuali parole: “che bocca calda che hai, mi piace!”. Con la sua mano sinistra mi accarezza la guancia destra. Poi, mi comincia ad avvisare, per tempo, chiedendomi una seconda volta dove desidero che lei schizzi. Perché sentiva – e anch’io stavo notando – che l’esplosione era vicina. Il mio cuore sussulta e sono estremamente emozionato. Inutile dire che, sicuramente, qualche goccia di pre-seme sarà fuoriuscita dal mio glande, nei boxer. Boxer che lei, di tanto in tanto mi tocca, cercando il mio arnese mentre mi sto dedicando al suo. Io che avevo optato, inizialmente, per una sua venuta sulla mia maglietta, opto sul momento per un “facial cumshot”. Ma, in onestà, non me la sento di smettere di succhiare quel glande. Non ce la faccio. Intanto, lei attende che io le dica dove deve spruzzare. E, incrociando il suo sguardo, mentre attendeva che io le dessi una risposta che non è mai arrivata verbalmente, le ho fatto intendere che non mi sarei staccato da lei. Mi risponde: “Va bene, attento adesso…”. A quelle parole mi eccito all’infinito! E, successivamente, capirò il perché di quel suo allarme nell’indicarmi di prestare attenzione. Lo diceva sia per non sporcare il copriletto, sia per me: è stata molto premurosa nei miei confronti, anche perché all’inizio le avevo detto che per me sarebbe stata la prima volta con un cumshot di una T-gatta. Ma, lei è particolare. Infatti, fra le gambe, ha la capacità di un idrante in quanto a schizzata. E, sapendolo, mi ha avvisato anticipatamente. Con la sua mano sinistra, dalla carezza sulla mia guancia, passa a toccarmi la nuca, come ad essere certa di tenermi stretto al suo pene, il più vicino possibile. Il momento è vicino. Dato che mi ha permesso di dirigere il suo membro, di toccarlo, di tenerlo, potrei ancora prendere la decisione di spostarlo verso la mia faccia, per farmi spruzzare lì. Ho ancora poco tempo, però. Anzi, in realtà, il tempo è scaduto e lo noto sull’espressione del suo viso. Passeranno, infatti, tre secondi (al massimo) da quando mi ha chiesto di “stare attento” e, come per uno strano conto alla rovescia, ansimando, mi fa intendere che non lo posso più muovere da dov’è (perché sporcheremmo tutto). E, ripeto, a questo lei presta molta attenzione. Usa le sue poche forze, prima di godere, per dirmi che devo stare assolutamente fermo. Ho il suo glande totalmente in bocca e, ormai, ho deciso io. Io e solamente io. Lei mi lascia fare. Non si torna più indietro. Mi stringe forte la testa e mi ripete un’ultima volta di “stare molto attento”. In pratica, è come se fossimo una persona sola che sta portando avanti la medesima operazione. Mi premuro di coprire bene, quasi ermeticamente, il suo glande a forma di fragola con le estremità della mia bocca. Dio che sensazione! Sento che la sua voce ansima e noto il suo pene tremare. Vedo lei quasi indietreggiare leggermente con il corpo, per il sussulto. Ho quasi paura, perché avevo letto recensioni sulla sua mega-schizzata. È il momento zero. Partono nella mia bocca una serie di schizzi che lei accompagna con una voce rotta dal totale piacere, sospirando, e sto ancora fermo, con la sua mano dietro la mia testa. La mia bocca si riempie e le guance si gonfiano velocemente. Dunque, ingoio per fare spazio. Ma i fiotti continuano ad arrivare e le guance si riempiono ancora per una seconda volta. Gli schizzi saranno stati una dozzina. La cosa strana è che mentre viene nella mia bocca io non me ne rendo conto da subito e continuo ad aspettare la sua venuta. Solo dopo un paio di secondi, comincio a sentire la lingua umida e capisco che devo fare in fretta a buttare tutto giù. Assaporo il suo seme e mi accorgo che è dolcissimo, per niente disgustoso. Sono schizzi di temperatura tiepida. La sensazione è piacevolissima, indescrivibile. La lascio terminare e, intanto, le nostre mani sono ancora incrociate. Mentre viene nella mia bocca mi stringe forte. Se dovessi quantificare il volume di quello che mi ha spruzzato in bocca, direi che siamo su una quantità di mezzo bicchiere, oppure un po’ più di un terzo di un bicchiere grande. E non lo dico per esagerare. Accidenti che bevuta. Continuo a succhiare e spremo il suo membro per ricevere qualche altra goccia, perché il gusto è molto zuccheroso e lo gradisco molto. Lo faccio tre volte di seguito. E, all’ultima volta, geme e si fa indietro di scatto perché non resiste più e mi sorride, accennando ad una simpatica risata, mentre mi accarezza il viso con entrambe le mani. Mi dice, sorridendo: “ora basta!” Non riesco a staccarmi da quel membro fantastico e già mi dispiace doverlo lasciare. Si pulisce con la carta, in maniera maniacale e precisa, e mi chiede se voglio venire anch’io, che nel frattempo sono rimasto di marmo per tutto il tempo. Le rispondo di sì e, da sdraiato, totalmente rilassato, mi lascio “curare” da lei. Ho ancora il boxer indosso e la sento accarezzare il mio membro, mentre con gli occhi cerca il mio sguardo. Un’ennesima volta mi sorride. Mi guarda provocante e me lo tira fuori, sfiorandolo dalla punta del glande – ormai umidissima, per l’eccitazione di prima – fino ad arrivare ai testicoli che mi massaggia. Sempre con una mano. Poi, si volta e dirige la sua bocca sul mio glande, dopo aver giocato con la punta del suo dito su di esso. Abbassa la pelle e con abile maestria gioca con la lingua e me lo massaggia in maniera indescrivibile con la sua bocca. Alterna movimenti veloci e lenti con la sua lingua. Passa a masturbarmi, e lo riprende nuovamente in bocca fino a farmi capitolare con un CIM. Tra l’eccitazione precedente e quella dell’atto in corso, vengo tanto. Non come lei, ma comunque tanto. E lei rimane comunque incollata fino a che non finisco, con calma, senza fretta, per poi pulirsi successivamente la bocca e sputare il mio seme.
È attentissima alle pulizie finali. E’ estremamente organizzata in tal senso e chiede anche a me di pulirmi bene e di prestare attenzione a come e dove buttare la carta che lei stessa mi porge con molta cura.
Le chiedo alcune informazioni generali e mi tranquillizza sul suo stato di salute, perché, come dice lei, si protegge. Vedo infatti preservativi e rotolo di scottex sul comodino. Era la prima volta che mi spingevo così in là. Non sapevo che fosse così. Mi è piaciuto moltissimo. Ed è successo solo con lei, perché mi ha ispirato.
Facciamo due parole veloci e mi accompagna al portone dell’appartamento. Mi bacia, mi abbraccia e mi saluta con un “Arrivederci!”. E ho ancora il sapore del suo dolce nettare nella mia bocca. Come colmo, mi dice che il giorno stesso era venuta una volta, quasi per giustificarsi, e che se voglio una sua sborrata più intensa devo andare da lei di sabato mattina, come primo cliente. Aspetto ancora quel momento e desidero ardentemente di viverlo al più presto
L’incontro è durato 40 minuti. In totale tranquillità. Non ho visto in lei la fretta di rispondere al telefono per accordare un successivo appuntamento. Si è dedicata solamente a me. Poi, devo dire che mi ha messo a mio completo agio. Come citavo prima, L’unica sua vera pecca è il fondoschiena un po’ sproporzionato come grandezza: senza questo difetto, sarebbe assolutamente perfetta. Per il resto, credo che nella vita di tutti i giorni verrebbe tranquillamente percepita come una bella ragazza latina e di classe. Sono rimasto colpito anche dal carattere: inizialmente timida, ma allo stesso tempo molto caliente e assolutamente mai volgare o banale. Il suo charme colpisce molto. Quando tramite Whatsapp, a seguito dell’incontro, le ho scritto ringraziandola per l’esperienza, mi ha fatto i complimenti, dicendomi che sono molto bravo e che ho una bocca fantastica. Parole sue. E non stento a crederci, dato che avevo avuto esperienze con altre T-gatte. Dunque, risulta gentile anche dopo l’incontro. E non tanto per fingere. Perché è stata lei a scrivermi su whatsapp per farmi i complimenti. Successivamente, le volte che mi è capitato di scriverle per chiedere quando tornasse nella mia città si è rivelata essere molto educata nel rispondermi subito e cordialmente.
Esperienza fantastica che sicuramente ripeterò quando tornerà nella mia città.