DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Elena
Nazionalità: sedicente bucarestina, per certo rumena
Età apparente: 25 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta circa 1.60, corporatura normale tendente al formoso sui fianchi, crine nero tirato all'indietro con una messa in piega simile a quella di Sedra, viso paffutello ma caruccio, occhi scuri vispi ed espressivi, seno abbondante ma che ha allattato
Attitudine: BJ svolto già con buona perizia ; italiano da migliorare, ma molto gentile e amichevole
Reperibilità: facile, appena arrivata a Cermenate
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+HJ
Durata dell'incontro: 15' scarsi al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: stop di Montesordo, dove lavora part time Claudia Milf
LA MIA RECENSIONE
Il serbatoio in riserva spianata è una buona scusa per fare una puntata su a Vertemate, oltretutto a orario per me del tutto inconsueto. C'è ancora la fioca luce del crepuscolo e, incredibilmente, un buon 50-60% delle nostre amichette è già in postazione, soprattutto sulla Est.
Nell'avvicinarmi al semaforino maledetto, sono già pronto a buttarmi in piega nella vietta della Badante, ma ho davanti solo una macchina e decido di rimanere sul vialone, così da godermi la vista delle Marinarette dal mio posto in seconda fila. Maria Bionda, purtroppo, deve cenare tardi e quindi la scialuppa di salvataggio non ha ancora attraccato al porto, col suo prezioso carico.
Passo a fare benzina e, nel ripercorrere viale Tirana al contrario, mi balza all'occhio una sagoma mora allo stop di Montesordo, fasciata in un lungo abito blu, con un vertiginoso spacco su un fianco. Non è di certo Claudia Milf, non è neppure la bulgara Cassandra, in fondo alla discesa la coda inizia già prima della Esso e allora è obbligatorio fare il giro dell'isolato da via Volta, per approfondire le indagini.
GIURO CHE VOLEVO SOLO INTERVISTARLA!
Inchino alla Ceam, due minuti di giro nel retroterra cermenatese e sono di nuovo allo stop di Montesordo. Un collega con un Suv ha avuto la mia stessa idea e ha qualche difficoltà a fare inversione, ma in qualche modo riesce ad affiancarsi alla moretta. La fanciulla è abbastanza piccola di statura, non è una velina ma non è neppure una Gloria o una Goodyear e ha un visetto caruccio. Il collega non perfeziona l'affare e quindi è il mio turno di fermarmi allo stop.
"Giuro che faccio solo l'intervista alla Delfino!", sono le ultime parole che rimbombano nella mia testa, quando premo il bottone dell'alzacristalli, per abbassare il finestrino. "Ciao! Come ti chiami?", le domando con un sorrisone a 32 denti. "Elena", mi risponde con fare simpatico la moretta. Un paio di sperticate lodi a quanto sia carina e poi mi tocca venire al dunque, chiedendole il rate per il BJ.
"Dimmi 30! Dimmi 30!", mi affido alla telepatia, così da ripartire verso la branda. "Trenta", mi risponde Elena. A questo punto, avrei dovuto ringraziarla comunque e ripartire, ma dalla mia bocca esce per abitudine il tentativo di ribassare al ventello.
"Dimmi di no! Dimmi di no!", ci riprovo con la telepatia. "Va bene! Andiamo?", mi frega invece la moretta. Mi tocca a questo punto sbloccare le portiere e invitarla ad accomodarsi a bordo. Immagino già che il retrobottega sarà quello storico del threesome con Saretta e Bianca V., mi faccio il segno della croce e innesto la retro, percorrendo metà del tragitto all'indietro. La strada è un po' più lunga di quella necessaria a raggiungere il Km0 di Iris, ma non molto di più, per cui c'è giusto il tempo per raccogliere tre informazioni: Elena ha 25 anni, sarebbe rumena di Bucarest e a Cermenate da oggi stesso.
LA RECE VERA E PROPRIA
Parcheggio, spengo il mezzo e accendo solo per un attimo le luci di cortesia, così da procedere al disbrigo delle formalità burocratiche.
Io non impiego molto ad arretrare il sedile e a calarmi le braghe, Elena ancora meno a fagocitare il ventello e a estrarre i ferri del mestiere. In men che non si dica, il compare è già incappucciato e la moretta è china in torsione sul mio basso ventre, a mostrarmi la sua arte orale. Può essere che sia arrivata solo oggi, ma non è di certo il primo BJ che fa fra le lamiere di una macchina: il movimento è prettamente verticale, il ritmo è medio, ma c'è buona pressione e suzione. Ne sono sorpreso pure io, essendo uscito di casa senza alcun intento bellicoso, ma il fratellino inizia a ringalluzzirsi quasi subito, tanto che sospetto l'aiuto della mano malandrina. Butto un occhio verso i Paesi Bassi e, invece, il palmo è ben piantato sul mio pube, col pollice e l'indice a chiudere la base dell'asta in un anello.
L'abitino blu di Elena è in realtà un due pezzi e inizio a carezzarle la parte bassa della schiena, che è del tutto scoperta. La gonna è lunghissima, lo spacco sta dalla parte sbagliata e quindi non ci sarà modo di insinuarsi sotto. Il tessuto è però morbido ed elasticizzato e allora mi accontento di massaggiare le chiappe dall'esterno: non sono sode come di solito preferisco, ma si fanno bene impastare sotto la pressione dei miei palmi e per una sera mi metto in testa il cappello dello chef e mi improvviso pasticciere.
Qualcuna delle comari deve sentire la mancanza di Elena, perchè la cerca per ben due volte in meno di 5 minuti. La moretta riesce a tacitare la prima chiamata allungando il braccio alla cieca verso lo smartphone, che poi appoggia sul tunnel centrale. Alla seconda chiamata, viene quasi assordata dalla suoneria a due spanne dalle sue orecchie, se ne esce con un "Mamma mia! e controlla chi sia. La chiamante è tale Andra e bisognerà solo scoprire se la Cavallona o la Silicona 😄
La sequenza di telefonate ha purtroppo interrotto la trance agonistica di Elena, che riparte inframezzando un minuto di energico smanacciamento. Temevo che fossimo già agli sgoccioli e invece si rituffa sul mio basso ventre, per un'altra prolungata sessione d'immersione. Trascorrono così altri 3-4 minuti, poi Elena si rialza e mi guarda, come per dire: "Ma ci metti sempre così tanto?"
Non occorre che le dica nulla: impugna il compare con una presa "a ragno" dall'alto e inizia a piallarlo con energia. Poi passa all'impugnatura tradizionale a cinque dita e lo smanacciamento si fa ancora più vigoroso. Ora che è rivolta verso di me, l'occhio mi casca sul suo décolleté, che sembra tutt'altro che malvagio e allora le domando se possa toccarle i seni, mentre lei è dedita alla falegnameria.
"Però poi mi porti da Mc Donalds, perché ho fame!", è la sua unica condizione per accettare. La stessa mano che stringe quella di Elena, per stipulare l'accordo, un attimo dopo si insinua sotto all'abitino e inizia a massaggiarle i seni. La taglia è abbondante come era sembrato alla vista, ma la consistenza tradisce un probabile allattamento, che poi mi verrà confermato.
Dopo avere manipolato un po' il décolleté, mi piacerebbe carezzarle le gambe e allora le propongo l'ingresso in campo di Federica, così da non avere il suo braccio a intralciare le mie esplorazioni. Le butto lì la proposta per almeno tre volte, ma Elena sembra non sentirci da quell'orecchio (o capisce ancora poco l'italiano) e continua indefessa l'HJ.
Solo al quarto tentativo, la convinco a far giocare uno scampolo di partita anche a Federica. La moretta si stacca dal compare, arretra un po' con il busto e il mio tentacolo destro riesce finalmente a raggiungere con agio le sue gambe. Ma non per molto, perchè Elena torna a protendersi quasi subito verso di me, per carezzarmi a sua volta le cosce e poi i gioielli di famiglia. A condire questo pericoloso intreccio di braccia, viene acceso anche un leggero Dolby Surround all'albanese, che aiuta sempre a dare un po' di sapore alla minestra.
"Ma togli il profilattico!", è il suggerimento successivo di Elena, che amorevolmente mi solleva la polo e recupera una salvietta dalla borsetta. Dalla curva nord, i cori di incitamento si fanno ancora più rumorosi, posiziono il fazzoletto a mo' di cappuccio sopra il glande e, con un paio di smanacciate conclusive, varco la linea del traguardo.
"La prossima volta andiamo in motel!", sono le prime parole pronunciate dalla moretta, non appena transita in zona mista davanti ai giornalisti. "Ma tu non hai fatto pratica solo col tuo fidanzatino ... 😜", cerco di svicolare subito dall'argomento Blue. Tento di farle confessare che si sia fatta le ossa in qualche laufhaus tedesco, ma Elena ammette solo di essere arrivata oggi stesso da Genova, dopo un mesetto di pratica sotto alla Lanterna.
OGNI PROMESSA È DEBITO
Siamo più o meno pronti a ripartire e il mio programma del prossimo minuto sarebbe di scendere in folle allo stop di Montesordo. Da bravo marinaio, mi ero già dimenticato della mia promessa, ma Elena ha memoria migliore della mia e, soprattutto, fame: "Andiamo da McDonalds, allora? "
Questa parte dell'incontro, seppure più lunga della precedente, è di scarso interesse forumistico e l'unica nota degna di menzione sono le ripetute telefonate di una Andra sempre più allarmata che gli alieni abbiano rapito la sua amica Elena.
Resta solo da scoprire quale delle due Andre sia l'amica così apprensiva. Varchiamo il semaforino maledetto, mi immagino di vedere una delle due cubiste che scruta l'orizzonte col binocolo e invece la pensilina è completamente sguarnita. Un attimo prima di arrivare in cima al monte Sordo, metto la freccia a sinistra, per riconsegnare Elena sana e salva alla sua mattonella.
"No, vai dritto, chè devo cercare la mia amica", mi fa cenno di proseguire lungo lo stradone. Elena appare un po' incerta su dove sia la sua comare, perché butta un occhio alla Ceam, alla Gelateria e persino agli Infissi. Io saprei condurla bendato al campo-base, ma lascio che sia lei a scoprire dove sia l'Andra che cercava 😄
"Eccola! Gira qui!", mi indica l'Audina parcheggiata al Gigante, su cui sono sedute l'Imperatrice in persona e Andra Cavallona. Ormai ero passato via dritto, per cui le tocca il giro di boa sino alla rotonda di Anissina, che però dev'essere su al Q8 con Tania. Quando rivedo le pompe di benzina, mi ricordo che più o meno un'ora fa dovevo essere già sulla strada di casa, dopo avere fatto il pieno 😄
Accosto, riconsegno la simpatica Elena alle sue comari e poi mi dirigo davvero verso la branda, refrattario a qualunque altra tentazione!
Nome: Elena
Nazionalità: sedicente bucarestina, per certo rumena
Età apparente: 25 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta circa 1.60, corporatura normale tendente al formoso sui fianchi, crine nero tirato all'indietro con una messa in piega simile a quella di Sedra, viso paffutello ma caruccio, occhi scuri vispi ed espressivi, seno abbondante ma che ha allattato
Attitudine: BJ svolto già con buona perizia ; italiano da migliorare, ma molto gentile e amichevole
Reperibilità: facile, appena arrivata a Cermenate
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+HJ
Durata dell'incontro: 15' scarsi al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: stop di Montesordo, dove lavora part time Claudia Milf
LA MIA RECENSIONE
Il serbatoio in riserva spianata è una buona scusa per fare una puntata su a Vertemate, oltretutto a orario per me del tutto inconsueto. C'è ancora la fioca luce del crepuscolo e, incredibilmente, un buon 50-60% delle nostre amichette è già in postazione, soprattutto sulla Est.
Nell'avvicinarmi al semaforino maledetto, sono già pronto a buttarmi in piega nella vietta della Badante, ma ho davanti solo una macchina e decido di rimanere sul vialone, così da godermi la vista delle Marinarette dal mio posto in seconda fila. Maria Bionda, purtroppo, deve cenare tardi e quindi la scialuppa di salvataggio non ha ancora attraccato al porto, col suo prezioso carico.
Passo a fare benzina e, nel ripercorrere viale Tirana al contrario, mi balza all'occhio una sagoma mora allo stop di Montesordo, fasciata in un lungo abito blu, con un vertiginoso spacco su un fianco. Non è di certo Claudia Milf, non è neppure la bulgara Cassandra, in fondo alla discesa la coda inizia già prima della Esso e allora è obbligatorio fare il giro dell'isolato da via Volta, per approfondire le indagini.
GIURO CHE VOLEVO SOLO INTERVISTARLA!
Inchino alla Ceam, due minuti di giro nel retroterra cermenatese e sono di nuovo allo stop di Montesordo. Un collega con un Suv ha avuto la mia stessa idea e ha qualche difficoltà a fare inversione, ma in qualche modo riesce ad affiancarsi alla moretta. La fanciulla è abbastanza piccola di statura, non è una velina ma non è neppure una Gloria o una Goodyear e ha un visetto caruccio. Il collega non perfeziona l'affare e quindi è il mio turno di fermarmi allo stop.
"Giuro che faccio solo l'intervista alla Delfino!", sono le ultime parole che rimbombano nella mia testa, quando premo il bottone dell'alzacristalli, per abbassare il finestrino. "Ciao! Come ti chiami?", le domando con un sorrisone a 32 denti. "Elena", mi risponde con fare simpatico la moretta. Un paio di sperticate lodi a quanto sia carina e poi mi tocca venire al dunque, chiedendole il rate per il BJ.
"Dimmi 30! Dimmi 30!", mi affido alla telepatia, così da ripartire verso la branda. "Trenta", mi risponde Elena. A questo punto, avrei dovuto ringraziarla comunque e ripartire, ma dalla mia bocca esce per abitudine il tentativo di ribassare al ventello.
"Dimmi di no! Dimmi di no!", ci riprovo con la telepatia. "Va bene! Andiamo?", mi frega invece la moretta. Mi tocca a questo punto sbloccare le portiere e invitarla ad accomodarsi a bordo. Immagino già che il retrobottega sarà quello storico del threesome con Saretta e Bianca V., mi faccio il segno della croce e innesto la retro, percorrendo metà del tragitto all'indietro. La strada è un po' più lunga di quella necessaria a raggiungere il Km0 di Iris, ma non molto di più, per cui c'è giusto il tempo per raccogliere tre informazioni: Elena ha 25 anni, sarebbe rumena di Bucarest e a Cermenate da oggi stesso.
LA RECE VERA E PROPRIA
Parcheggio, spengo il mezzo e accendo solo per un attimo le luci di cortesia, così da procedere al disbrigo delle formalità burocratiche.
Io non impiego molto ad arretrare il sedile e a calarmi le braghe, Elena ancora meno a fagocitare il ventello e a estrarre i ferri del mestiere. In men che non si dica, il compare è già incappucciato e la moretta è china in torsione sul mio basso ventre, a mostrarmi la sua arte orale. Può essere che sia arrivata solo oggi, ma non è di certo il primo BJ che fa fra le lamiere di una macchina: il movimento è prettamente verticale, il ritmo è medio, ma c'è buona pressione e suzione. Ne sono sorpreso pure io, essendo uscito di casa senza alcun intento bellicoso, ma il fratellino inizia a ringalluzzirsi quasi subito, tanto che sospetto l'aiuto della mano malandrina. Butto un occhio verso i Paesi Bassi e, invece, il palmo è ben piantato sul mio pube, col pollice e l'indice a chiudere la base dell'asta in un anello.
L'abitino blu di Elena è in realtà un due pezzi e inizio a carezzarle la parte bassa della schiena, che è del tutto scoperta. La gonna è lunghissima, lo spacco sta dalla parte sbagliata e quindi non ci sarà modo di insinuarsi sotto. Il tessuto è però morbido ed elasticizzato e allora mi accontento di massaggiare le chiappe dall'esterno: non sono sode come di solito preferisco, ma si fanno bene impastare sotto la pressione dei miei palmi e per una sera mi metto in testa il cappello dello chef e mi improvviso pasticciere.
Qualcuna delle comari deve sentire la mancanza di Elena, perchè la cerca per ben due volte in meno di 5 minuti. La moretta riesce a tacitare la prima chiamata allungando il braccio alla cieca verso lo smartphone, che poi appoggia sul tunnel centrale. Alla seconda chiamata, viene quasi assordata dalla suoneria a due spanne dalle sue orecchie, se ne esce con un "Mamma mia! e controlla chi sia. La chiamante è tale Andra e bisognerà solo scoprire se la Cavallona o la Silicona 😄
La sequenza di telefonate ha purtroppo interrotto la trance agonistica di Elena, che riparte inframezzando un minuto di energico smanacciamento. Temevo che fossimo già agli sgoccioli e invece si rituffa sul mio basso ventre, per un'altra prolungata sessione d'immersione. Trascorrono così altri 3-4 minuti, poi Elena si rialza e mi guarda, come per dire: "Ma ci metti sempre così tanto?"
Non occorre che le dica nulla: impugna il compare con una presa "a ragno" dall'alto e inizia a piallarlo con energia. Poi passa all'impugnatura tradizionale a cinque dita e lo smanacciamento si fa ancora più vigoroso. Ora che è rivolta verso di me, l'occhio mi casca sul suo décolleté, che sembra tutt'altro che malvagio e allora le domando se possa toccarle i seni, mentre lei è dedita alla falegnameria.
"Però poi mi porti da Mc Donalds, perché ho fame!", è la sua unica condizione per accettare. La stessa mano che stringe quella di Elena, per stipulare l'accordo, un attimo dopo si insinua sotto all'abitino e inizia a massaggiarle i seni. La taglia è abbondante come era sembrato alla vista, ma la consistenza tradisce un probabile allattamento, che poi mi verrà confermato.
Dopo avere manipolato un po' il décolleté, mi piacerebbe carezzarle le gambe e allora le propongo l'ingresso in campo di Federica, così da non avere il suo braccio a intralciare le mie esplorazioni. Le butto lì la proposta per almeno tre volte, ma Elena sembra non sentirci da quell'orecchio (o capisce ancora poco l'italiano) e continua indefessa l'HJ.
Solo al quarto tentativo, la convinco a far giocare uno scampolo di partita anche a Federica. La moretta si stacca dal compare, arretra un po' con il busto e il mio tentacolo destro riesce finalmente a raggiungere con agio le sue gambe. Ma non per molto, perchè Elena torna a protendersi quasi subito verso di me, per carezzarmi a sua volta le cosce e poi i gioielli di famiglia. A condire questo pericoloso intreccio di braccia, viene acceso anche un leggero Dolby Surround all'albanese, che aiuta sempre a dare un po' di sapore alla minestra.
"Ma togli il profilattico!", è il suggerimento successivo di Elena, che amorevolmente mi solleva la polo e recupera una salvietta dalla borsetta. Dalla curva nord, i cori di incitamento si fanno ancora più rumorosi, posiziono il fazzoletto a mo' di cappuccio sopra il glande e, con un paio di smanacciate conclusive, varco la linea del traguardo.
"La prossima volta andiamo in motel!", sono le prime parole pronunciate dalla moretta, non appena transita in zona mista davanti ai giornalisti. "Ma tu non hai fatto pratica solo col tuo fidanzatino ... 😜", cerco di svicolare subito dall'argomento Blue. Tento di farle confessare che si sia fatta le ossa in qualche laufhaus tedesco, ma Elena ammette solo di essere arrivata oggi stesso da Genova, dopo un mesetto di pratica sotto alla Lanterna.
OGNI PROMESSA È DEBITO
Siamo più o meno pronti a ripartire e il mio programma del prossimo minuto sarebbe di scendere in folle allo stop di Montesordo. Da bravo marinaio, mi ero già dimenticato della mia promessa, ma Elena ha memoria migliore della mia e, soprattutto, fame: "Andiamo da McDonalds, allora? "
Questa parte dell'incontro, seppure più lunga della precedente, è di scarso interesse forumistico e l'unica nota degna di menzione sono le ripetute telefonate di una Andra sempre più allarmata che gli alieni abbiano rapito la sua amica Elena.
Resta solo da scoprire quale delle due Andre sia l'amica così apprensiva. Varchiamo il semaforino maledetto, mi immagino di vedere una delle due cubiste che scruta l'orizzonte col binocolo e invece la pensilina è completamente sguarnita. Un attimo prima di arrivare in cima al monte Sordo, metto la freccia a sinistra, per riconsegnare Elena sana e salva alla sua mattonella.
"No, vai dritto, chè devo cercare la mia amica", mi fa cenno di proseguire lungo lo stradone. Elena appare un po' incerta su dove sia la sua comare, perché butta un occhio alla Ceam, alla Gelateria e persino agli Infissi. Io saprei condurla bendato al campo-base, ma lascio che sia lei a scoprire dove sia l'Andra che cercava 😄
"Eccola! Gira qui!", mi indica l'Audina parcheggiata al Gigante, su cui sono sedute l'Imperatrice in persona e Andra Cavallona. Ormai ero passato via dritto, per cui le tocca il giro di boa sino alla rotonda di Anissina, che però dev'essere su al Q8 con Tania. Quando rivedo le pompe di benzina, mi ricordo che più o meno un'ora fa dovevo essere già sulla strada di casa, dopo avere fatto il pieno 😄
Accosto, riconsegno la simpatica Elena alle sue comari e poi mi dirigo davvero verso la branda, refrattario a qualunque altra tentazione!