SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sopra (BG)
ZONA: 45.622203, 9.597729 (ma di solito sta dopo le sbarre di uscita dall'area industriale)
NOME: Elena
NAZIONALITA': Rumena di una cittadina tra Pitesti e Brasov
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorza, mission, pecos e di nuovo smorza) + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 50', dall'abboccamento al congedo
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, fisico sodo e ben proporzionato, seni di taglia considerevole (una 3°, direi) per la sua statura; capelli neri lisci sino alle spalle, occhi scuri, visetto carino
ATTITUDINE: non è una tigre del materasso, ma ha discreta tecnica ed è stata molto paziente ; padroneggia bene la lingua ed è molto piacevole conversarci
LA MIA RECENSIONE:
Sto risalendo il boulevard in direzione di Bergamo e, appena passata la rotonda della Socaf, vedo un terzetto sulla destra, appena più avanti di dove staziona di solito la longilinea Nadia. Era qualche settimana che le Paninare mancavano all'appello e, improvvisamente, me ne trovo ben tre assieme! Tra l'altro, la morettina piccoletta sembra proprio Elena, che è l'unica ragazza del gruppetto che avrei la curiosità d'incontrare, dopo avere avuto esperienze non esattamente entusiasmanti con l'allora inesperta Nadia e con l'abulica LiliAnna.
Faccio allora inversione alla rotonda della Cividini (dove dell'esuberante Karla/Maria non v'è traccia) e torno verso Osio, deciso ad accostare dalla moretta. C'è un po' troppo traffico in risalita da Boltiere, mi concedo quindi un paio di giri della rotonda per ammirare meglio la chiesetta e, quando ho finalmente le spalle coperte, mi fiondo verso lo spiazzetto dove sostava il trio. Fortunatamente ci sono ancora tutte, così schierate: Georgia, Mirella ed Elena. Accosto più vicino alla terza, abbasso il finestrino e mi chino un po' verso di lei, in modo che possiamo incrociare gli sguardi. Dato il suo fisichino minuto e la giovane età, mi sarei aspettato una vocina acuta e squillante e invece la moretta ha un tono grave (ma non è né un trans né brasiliana :D), con cui mi conferma che per 60 si può andare al suo appartamento di Boltiere. Tento di trattare a 50, ma la fanciulla è irremovibile (forse anche perché ha accanto le amiche/colleghe e deve rispettare un accordo di cartello), per cui mi tocca accettare le sue condizioni e la invito a bordo, raccomandandomi solo che la visita al suo appartamento non sia fatta di corsa.
ELENA, DAI MONTI TRA PITESTI E BRASOV
La presunta sorella Mirella le raccomanda qualcosa e poi la moretta dai capelli stirati si accomoda di fianco a me. Dopo avermi indicato la direzione da seguire, si mostra subito cordiale, perché ci stringiamo la mano e facciamo le reciproche presentazioni, lei ovviamente come Elena. Mastica l'italiano più che bene, dev'essere parecchio loquace di suo e quindi tutto il tempo del viaggio è riempito dalle nostre chiacchiere (in realtà, riceve anche una brevissima telefonata da "Mire", che avviene per metà in rumeno e per metà nella nostra lingua). Mi dice di avere 23 anni (a dire il vero, gliene avrei dati un paio in meno) e di essere in Italia da meno di un anno (su questo punto, credo proprio che mi abbia clamorosamente mentito, perché dovrebbe avere iniziato a calcare i nostri marciapiedi almeno due, se non tre, anni fa). All'inizio, è anche abbastanza fumosa sulla sua provenienza ("vicino a a Bucarest"), ma quando le racconto di qualche località della Romania che ho avuto modo di visitare, le si illuminano gli occhi e mi spiega che è originaria di una cittadina, il cui nome ho già dimenticato, tra Pitesti e Brasov. Probabilmente, da quel tratto di strada lungo un centinaio di km, arrivano quasi tutte le belle del lampione che affollano il boulevard e la promenade!
Passato il centro di Boltiere, accostiamo di fianco a casa sua, un caseggiato che forse potrebbe essere lo stesso in cui mi aveva accompagnato Eva Peugeot un paio d'anni fa. Entriamo in un piccolo giardinetto, risaliamo qualche rampa di scale e siamo nel suo appartamento, che poi mi dirà essere anche quello in cui abita con una delle sue amiche. In effetti, la casa è ben arredata, molto ordinata e pulita e non dà per nulla l'idea di essere un semplice scannatoio, sul genere del tugurio di Katia & Denise ... Noi, comunque, entriamo nell'ampia camera da letto, dove un cuscino con una grande corona e la scritta "Queen" fa capire che lì dorme la reginetta della casa. Come spesso accade, Elena è ben più veloce di me a spogliarsi e, mentre io sto ancora sfilandomi le braghe, mi precede nell'ancor più spazioso bagno, dove ci sarebbe tranquillamente spazio per una vasca olimpionica o, quantomeno, per una vasca idromassaggio a 8 posti. Ci diamo il cambio ed è il mio turno di fruire del bidet, mentre lei si assenta un attimo nell'angolo cucina del locale principale.
Quando ho completato le operazioni di lindatura delle pudenda, la moretta sta già aspettandomi accovacciata sul lettone, con la bustina del condom in mano. Anche se non mi ha chiesto nulla, estraggo l'obolo dal portafoglio, glielo mostro e lo appoggio sulla credenza. Sbrigata anche quest'ultima pratica, è finalmente il momento della ...
RECE VERA E PROPRIA
Elena ha proprio un bel fisichino. Non è per nulla alta (credo che sia intorno all'1,60, più o meno come Adriana la Kebabbana), ma è ben proporzionata e tonica. Forse ha una leggera pancetta, che però è trattenuta da fasce addominali di tutto rispetto, al punto che le domando se frequenti una palestra. La fanciulla mi conferma di avere provato a iscriversi per un mese in due fitness centre distinti ma di non avere mai avuto la perseveranza per continuare: essendo auto-smunita, avrebbe dovuto aggregarsi a un'amica delle abitudini mattiniere e la cosa le pesava alquanto. Di conseguenza, il suo tono muscolare è tutto merito della giovane età e del fatto che i suoi clienti la tengano in forma, facendole fare ginnastica da materasso.
La pelle è liscia e perfettamente depilata e dal busto si protendono due bei seni, che potrebbero essere addirittura di una terza taglia (ma potrebbero anche essermi sembrati più grossi del reale, data la sua corporatura mignon). Sull'addome ha una cicatrice orizzontale di 3-4 centimetri, che - come immaginavo - è il ricordo di un'appendicectomia subita tempo addietro. Appena davanti alla clavicola sinistra, ha tatuata una frase che è tutto un programma: "Get rich ... or die trying" ("Diventa ricco ... o muori provandoci"). Il visetto è a mio avviso carino ed è coronato da una chioma corvina (palesemente tinta), che sembra stirata con la piastra e che le arriva appena sotto le spalle.
Mentre io sto ancora facendole la radiografia , Elena massaggia il fratellino per il tempo strettamente necessario e poi lo incappuccia, per dare inizio al BJ. L'intrattenimento orale è svolto con discreta tecnica: di fondo, è il consueto su e giù con la testa, ma ogni tanto la moretta rallenta e si concentra maggiormente sulla punta, compiendo anche qualche leggera torsione e insistendo un po' con la lingua. Seppure con discrezione, stimola anche i gioielli di famiglia e, quando vede che le carezzo lungamente la schiena, ricambia la cortesia e fa lo stesso col mio petto. Come sembrava alla vista, il suo fisichino è bello sodo e glabro e dunque è un piacere massaggiarlo in lungo e in largo, mentre lei è intenta nel BJ.
UNO SMORZACANDELA TUTTO DI PELVI
Dopo qualche minuto, mi propone di passare alla copulazione, ma le propongo di insistere ancora un attimo, per portare l'asta al massimo turgore possibile. Accondiscende alla mia richiesta per un altro paio di minuti e poi mi domanda di nuovo come voglia iniziare. Dato che sono già supino e lei è accovacciata di fianco a me, mi sembra naturale partire con lo smorzacandela. Nessun problema per Elena, che si mette a cavalcioni del mio basso ventre e procede delicatamente all'infilamento. Poi si dispone col busto quasi orizzontale, si puntella con le braccia tese accanto alle mie spalle e inizia la sua cavalcata. Il movimento non ha certo una frequenza elevata, ma lo trovo particolarmente piacevole, soprattutto perché è fatto quasi solo solo con le pelvi: il fratellino non si limita a scorrere su e giù nel suo orifizio, ma viene alternativamente premuto anche avanti e indietro, rendendo la stimolazione ancora più intensa. Nel mentre, il mio sguardo non può fare a meno di posarsi sui suoi seni, che ballonzolano a non più di una spanna dal mio viso. Qui non vale la regola del "guardare ma non toccare", per cui srotolo uno dei miei tentacoli e inizio a massaggiarle voluttuosamente una delle coppe, titillandole anche il capezzolo. L'unica nota negativa è che i nostri sguardi non si incrociano mai, perché Elena tiene la testa leggermente voltata e mira un punto fisso nel vuoto.
Trascorsa una manciata di minuti, è il momento del primo cambio di posizione. La moretta si sfila, ci scambiamo di posto sul materasso ed Elena si corica supina, con le gambe bene aperte a ranocchia. Lascio che guidi di nuovo il fratellino nel suo orifizio e poi, puntellato sugli avambracci tesi, è il mio turno di fare ginnastica con le pelvi. Da qui in avanti, la fanciulla inizia a cimentarsi in una coreografica sequenza di "Oh, sì ..." e "Sì, dai ...", che ci farà compagnia sino alla fine dell'incontro, persino durante l'HJ conclusivo Ogni tanto mi carezza delicatamente i fianchi, ma nel complesso Elena è abbastanza passiva, durante questa fase. Mentre riprendo un attimo fiato, compio movimenti circolari col mio pube, per esercitare più pressione sulle sue zone erogene, e le parole sospirate da Elena si fanno più intense e sensuali. "Posso calarmi su di te?", le domando, dato che gli avambracci iniziano a riempirsi di acido lattico. "Non c'è nessun problema ...Mettiti pure comodo", mi dà l'Ok la morettina. Mi appoggio allora sul suo busto prosperoso, le cingo la schiena con un braccio e ricomincio a stantuffarla, carezzandole delicatamente le testa con l'altra mano. Mentre continua a incitarmi sotto voce, Elena ricambia la cortesia e mi massaggia a sua volta la schiena.
L'EFFETTO VENTOSA
Come al solito, è la temperatura a fermarmi. Entrambi cominciamo a essere perlati di sudore e allora le domando il successivo cambio di posizione. "Sì, anch'io cominciavo ad avere caldo - mi conferma la fanciulla - Ci mettiamo alla pecorina?". Detto, fatto: Elena è già gattoni davanti a me e io sono in ginocchio dietro le sue terga. Lascio che s'infili di nuovo l'asta, che entra nell'orifizio con una certa difficoltà, mi ancoro con le mani alla sua cintola e riprendo la mia ginnastica pelvica. Dopo qualche colpo, devo fermarmi un attimo, perché ho l'impressione che il movimento sia difficoltoso. Rimetto in tensione il profilattico sino alla base, reinfilo il fratellino sino in fondo e poi riparto, un po' ammirando la schiena di Elena inarcata davanti a me e un po' osservando divertito la scena di noi due di profilo, nello specchio appoggiato sul comò accanto al letto. Complice anche la sua posizione con le gambe non troppo divaricate, la sua vulva sembra davvero stretta, perché percepisco una notevole pressione sull'asta e vedo le sue labbra risucchiate verso l'esterno, ogni volta che mi muovo all'indietro.
Trascorso qualche altro minuto così, mi arresto di nuovo a prendere fiato e faccio scorrere voluttuosamente le mani lungo la sua schiena tonica, spingendomi su sino alla nuca e poi tornando indietro verso i glutei. Il mio massaggio deve far scorrere come un brivido nelle membra della morettina, perché la sua tensione muscolare si allenta e la colonna vertebrale, che prima era inarcata, si distende in avanti. Immaginando che sia la mia ultima chance prima dell'epilogo finale, vorrei ripartire con un'ulteriore galoppata, ma Elena mi propone piuttosto di cambiare ancora posizione, ricominciando eventualmente da capo. Ci scambiamo posto sul lettone per la terza volta e, dopo l'ennesimo reinfilamento dell'asta, Elena ricomincia a cavalcarmi a smorzacandela. Fin da subito, torno ad assaggiare la consistenza dei suoi seni, serrandone uno nel palmo della mano e titillandone energicamente il capezzolo, che però s'inturgidisce solo parzialmente. Nel mentre, continuo ad osservare il visetto simpatico di Elena, che rimane sempre inclinato su un lato e parzialmente coperto dai suoi capelli corvini, e vengo preso dal raro desiderio di baciare la fanciulla. Anche ammesso che la moretta conceda questa pratica, rifletto però sul fatto che poc'anzi potrebbe avere assaggiato del sushi di salsiccia cruda e quindi desisto dai miei propositi.
UNA TELEFONATA DI TROPPO
L'idillio viene interrotto dallo squillare del telefonino, cui Elena non risponde immediatamente ma che è il pretesto per interrompere la cavalcata. "Ma sei sempre così lungo?", mi domanda la fanciulla, invero un po' esausta, dopo che abbiamo copulato in quattro posizioni diverse. "Se vuoi, finisco con la mano", avanza la sua proposta, che viene accettata. "Prima, però, controllo chi mi aveva cercato ...", prende un attimo di tempo, balzando giù dal lettone e andando a recuperare il telefono. E' ovviamente la presunta sorella Mirella, che sta iniziando a preoccuparsi per la lunga assenza di Elena e che vuole assicurarsi che non sia finita nella mani di Jack lo Squartatore. Mentre sta già armeggiando con una mano attorno al mio fratellino, la moretta rassicura la sua interlocutrice in un misto di rumeno e italiano e la congeda con un "Ciao, bimba", dopo di che lo conversazione viene chiusa e lo smartphone viene gettato sul materasso.
Anche l'HJ finale, effettuato ad asta scappucciata, è quasi una maratona per lei, che prova a condire l'arte della manovella in tutte le salse. La finezza più interessante è che spesso spunta un po' della sua saliva sul glande, probabilmente per lubrificarlo ed evitare che l'energica manipolazione gli faccia prendere fuoco! Ancora più pittoresco è che continui a sospirare i suoi "Oh, sì ..." e "Sì, dai ..." anche in questa fase. E' pur vero che sto continuando a massaggiarle la schiena e a manipolarle voluttuosamente le coppe, ma è davvero poco credibile che le mie cure le stiano recando tutto questo piacere Dopo un paio di sessioni di falegnameria, le dico che può pure fermarsi, perché mi sono comunque divertito. Elena sembra però determinata ad andare sino in fondo, forse perché ha imparato a sue spese che un cliente insoddisfatto difficilmente ritorna, e allora si lancia in un ulteriore e frenetico HJ, che si rivelerà essere quello decisivo per varcare la linea del traguardo.
TRE INIZIALI PER TRE NOMI
Esaurita la fase strettamente erotica dell'incontro, c'è ancora il tempo di lavarsi e rivestirsi con la necessaria calma. Mentre siamo entrambi seduti su un bordo del letto, Elena mi racconta che è dovuta rimanere ferma quasi un mese e mezzo, essendo rimasta coinvolta in un incidente stradale. La storia mi lascia un po' perplesso, perché non mi sembra di vedere postumi evidenti sul ginocchio e sulla clavicola che si sarebbe rotti, né i punti di sutura che le sarebbero stati praticati sotto la sua chioma corvina.
Avendo invece visto un tatuaggio con un volto femminile stilizzato e un nome sotto di esso, sono curioso di sapere se sia mamma di una bimba, il che mi viene confermato. Al collo porta una collanina cui sono appese tre iniziali: le prime due sono evidentemente la sua e quella della bambina, mentre mi immagino la terza associata a un nerboruto rumeno, anche perché Elena porta una specie di fede sul dito anulare sinistro. Mi viene però venduta una differente versione dei fatti, ossia che la terza lettera rappresenti sia il nome del papà che il cognome di famiglia. Resto sempre convinto che dietro quella lettera si celi un palestrato dai grossi bicipiti, che sarebbe meglio non incontrare in una strada buia, ma non lo scopriremo mai ed è anche tempo di andare. Il piacevole chiacchiericcio continua anche durante il tragitto in macchina e, quando siamo di nuovo nei pressi del paninaro, sono trascorsi quasi 50 minuti da quando l'avevo prelevata. La saluto con la promessa di rivederci e poi devo immediatamente fiondarmi verso Bergamo, perché l'SMS della mia prediletta è rimasto senza risposta da altrettanto tempo e rischio un pericolosissimo incidente diplomatico, che solo una tempestiva ambasciata potrà scongiurare
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sopra (BG)
ZONA: 45.622203, 9.597729 (ma di solito sta dopo le sbarre di uscita dall'area industriale)
NOME: Elena
NAZIONALITA': Rumena di una cittadina tra Pitesti e Brasov
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorza, mission, pecos e di nuovo smorza) + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 50', dall'abboccamento al congedo
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, fisico sodo e ben proporzionato, seni di taglia considerevole (una 3°, direi) per la sua statura; capelli neri lisci sino alle spalle, occhi scuri, visetto carino
ATTITUDINE: non è una tigre del materasso, ma ha discreta tecnica ed è stata molto paziente ; padroneggia bene la lingua ed è molto piacevole conversarci
LA MIA RECENSIONE:
Sto risalendo il boulevard in direzione di Bergamo e, appena passata la rotonda della Socaf, vedo un terzetto sulla destra, appena più avanti di dove staziona di solito la longilinea Nadia. Era qualche settimana che le Paninare mancavano all'appello e, improvvisamente, me ne trovo ben tre assieme! Tra l'altro, la morettina piccoletta sembra proprio Elena, che è l'unica ragazza del gruppetto che avrei la curiosità d'incontrare, dopo avere avuto esperienze non esattamente entusiasmanti con l'allora inesperta Nadia e con l'abulica LiliAnna.
Faccio allora inversione alla rotonda della Cividini (dove dell'esuberante Karla/Maria non v'è traccia) e torno verso Osio, deciso ad accostare dalla moretta. C'è un po' troppo traffico in risalita da Boltiere, mi concedo quindi un paio di giri della rotonda per ammirare meglio la chiesetta e, quando ho finalmente le spalle coperte, mi fiondo verso lo spiazzetto dove sostava il trio. Fortunatamente ci sono ancora tutte, così schierate: Georgia, Mirella ed Elena. Accosto più vicino alla terza, abbasso il finestrino e mi chino un po' verso di lei, in modo che possiamo incrociare gli sguardi. Dato il suo fisichino minuto e la giovane età, mi sarei aspettato una vocina acuta e squillante e invece la moretta ha un tono grave (ma non è né un trans né brasiliana :D), con cui mi conferma che per 60 si può andare al suo appartamento di Boltiere. Tento di trattare a 50, ma la fanciulla è irremovibile (forse anche perché ha accanto le amiche/colleghe e deve rispettare un accordo di cartello), per cui mi tocca accettare le sue condizioni e la invito a bordo, raccomandandomi solo che la visita al suo appartamento non sia fatta di corsa.
ELENA, DAI MONTI TRA PITESTI E BRASOV
La presunta sorella Mirella le raccomanda qualcosa e poi la moretta dai capelli stirati si accomoda di fianco a me. Dopo avermi indicato la direzione da seguire, si mostra subito cordiale, perché ci stringiamo la mano e facciamo le reciproche presentazioni, lei ovviamente come Elena. Mastica l'italiano più che bene, dev'essere parecchio loquace di suo e quindi tutto il tempo del viaggio è riempito dalle nostre chiacchiere (in realtà, riceve anche una brevissima telefonata da "Mire", che avviene per metà in rumeno e per metà nella nostra lingua). Mi dice di avere 23 anni (a dire il vero, gliene avrei dati un paio in meno) e di essere in Italia da meno di un anno (su questo punto, credo proprio che mi abbia clamorosamente mentito, perché dovrebbe avere iniziato a calcare i nostri marciapiedi almeno due, se non tre, anni fa). All'inizio, è anche abbastanza fumosa sulla sua provenienza ("vicino a a Bucarest"), ma quando le racconto di qualche località della Romania che ho avuto modo di visitare, le si illuminano gli occhi e mi spiega che è originaria di una cittadina, il cui nome ho già dimenticato, tra Pitesti e Brasov. Probabilmente, da quel tratto di strada lungo un centinaio di km, arrivano quasi tutte le belle del lampione che affollano il boulevard e la promenade!
Passato il centro di Boltiere, accostiamo di fianco a casa sua, un caseggiato che forse potrebbe essere lo stesso in cui mi aveva accompagnato Eva Peugeot un paio d'anni fa. Entriamo in un piccolo giardinetto, risaliamo qualche rampa di scale e siamo nel suo appartamento, che poi mi dirà essere anche quello in cui abita con una delle sue amiche. In effetti, la casa è ben arredata, molto ordinata e pulita e non dà per nulla l'idea di essere un semplice scannatoio, sul genere del tugurio di Katia & Denise ... Noi, comunque, entriamo nell'ampia camera da letto, dove un cuscino con una grande corona e la scritta "Queen" fa capire che lì dorme la reginetta della casa. Come spesso accade, Elena è ben più veloce di me a spogliarsi e, mentre io sto ancora sfilandomi le braghe, mi precede nell'ancor più spazioso bagno, dove ci sarebbe tranquillamente spazio per una vasca olimpionica o, quantomeno, per una vasca idromassaggio a 8 posti. Ci diamo il cambio ed è il mio turno di fruire del bidet, mentre lei si assenta un attimo nell'angolo cucina del locale principale.
Quando ho completato le operazioni di lindatura delle pudenda, la moretta sta già aspettandomi accovacciata sul lettone, con la bustina del condom in mano. Anche se non mi ha chiesto nulla, estraggo l'obolo dal portafoglio, glielo mostro e lo appoggio sulla credenza. Sbrigata anche quest'ultima pratica, è finalmente il momento della ...
RECE VERA E PROPRIA
Elena ha proprio un bel fisichino. Non è per nulla alta (credo che sia intorno all'1,60, più o meno come Adriana la Kebabbana), ma è ben proporzionata e tonica. Forse ha una leggera pancetta, che però è trattenuta da fasce addominali di tutto rispetto, al punto che le domando se frequenti una palestra. La fanciulla mi conferma di avere provato a iscriversi per un mese in due fitness centre distinti ma di non avere mai avuto la perseveranza per continuare: essendo auto-smunita, avrebbe dovuto aggregarsi a un'amica delle abitudini mattiniere e la cosa le pesava alquanto. Di conseguenza, il suo tono muscolare è tutto merito della giovane età e del fatto che i suoi clienti la tengano in forma, facendole fare ginnastica da materasso.
La pelle è liscia e perfettamente depilata e dal busto si protendono due bei seni, che potrebbero essere addirittura di una terza taglia (ma potrebbero anche essermi sembrati più grossi del reale, data la sua corporatura mignon). Sull'addome ha una cicatrice orizzontale di 3-4 centimetri, che - come immaginavo - è il ricordo di un'appendicectomia subita tempo addietro. Appena davanti alla clavicola sinistra, ha tatuata una frase che è tutto un programma: "Get rich ... or die trying" ("Diventa ricco ... o muori provandoci"). Il visetto è a mio avviso carino ed è coronato da una chioma corvina (palesemente tinta), che sembra stirata con la piastra e che le arriva appena sotto le spalle.
Mentre io sto ancora facendole la radiografia , Elena massaggia il fratellino per il tempo strettamente necessario e poi lo incappuccia, per dare inizio al BJ. L'intrattenimento orale è svolto con discreta tecnica: di fondo, è il consueto su e giù con la testa, ma ogni tanto la moretta rallenta e si concentra maggiormente sulla punta, compiendo anche qualche leggera torsione e insistendo un po' con la lingua. Seppure con discrezione, stimola anche i gioielli di famiglia e, quando vede che le carezzo lungamente la schiena, ricambia la cortesia e fa lo stesso col mio petto. Come sembrava alla vista, il suo fisichino è bello sodo e glabro e dunque è un piacere massaggiarlo in lungo e in largo, mentre lei è intenta nel BJ.
UNO SMORZACANDELA TUTTO DI PELVI
Dopo qualche minuto, mi propone di passare alla copulazione, ma le propongo di insistere ancora un attimo, per portare l'asta al massimo turgore possibile. Accondiscende alla mia richiesta per un altro paio di minuti e poi mi domanda di nuovo come voglia iniziare. Dato che sono già supino e lei è accovacciata di fianco a me, mi sembra naturale partire con lo smorzacandela. Nessun problema per Elena, che si mette a cavalcioni del mio basso ventre e procede delicatamente all'infilamento. Poi si dispone col busto quasi orizzontale, si puntella con le braccia tese accanto alle mie spalle e inizia la sua cavalcata. Il movimento non ha certo una frequenza elevata, ma lo trovo particolarmente piacevole, soprattutto perché è fatto quasi solo solo con le pelvi: il fratellino non si limita a scorrere su e giù nel suo orifizio, ma viene alternativamente premuto anche avanti e indietro, rendendo la stimolazione ancora più intensa. Nel mentre, il mio sguardo non può fare a meno di posarsi sui suoi seni, che ballonzolano a non più di una spanna dal mio viso. Qui non vale la regola del "guardare ma non toccare", per cui srotolo uno dei miei tentacoli e inizio a massaggiarle voluttuosamente una delle coppe, titillandole anche il capezzolo. L'unica nota negativa è che i nostri sguardi non si incrociano mai, perché Elena tiene la testa leggermente voltata e mira un punto fisso nel vuoto.
Trascorsa una manciata di minuti, è il momento del primo cambio di posizione. La moretta si sfila, ci scambiamo di posto sul materasso ed Elena si corica supina, con le gambe bene aperte a ranocchia. Lascio che guidi di nuovo il fratellino nel suo orifizio e poi, puntellato sugli avambracci tesi, è il mio turno di fare ginnastica con le pelvi. Da qui in avanti, la fanciulla inizia a cimentarsi in una coreografica sequenza di "Oh, sì ..." e "Sì, dai ...", che ci farà compagnia sino alla fine dell'incontro, persino durante l'HJ conclusivo Ogni tanto mi carezza delicatamente i fianchi, ma nel complesso Elena è abbastanza passiva, durante questa fase. Mentre riprendo un attimo fiato, compio movimenti circolari col mio pube, per esercitare più pressione sulle sue zone erogene, e le parole sospirate da Elena si fanno più intense e sensuali. "Posso calarmi su di te?", le domando, dato che gli avambracci iniziano a riempirsi di acido lattico. "Non c'è nessun problema ...Mettiti pure comodo", mi dà l'Ok la morettina. Mi appoggio allora sul suo busto prosperoso, le cingo la schiena con un braccio e ricomincio a stantuffarla, carezzandole delicatamente le testa con l'altra mano. Mentre continua a incitarmi sotto voce, Elena ricambia la cortesia e mi massaggia a sua volta la schiena.
L'EFFETTO VENTOSA
Come al solito, è la temperatura a fermarmi. Entrambi cominciamo a essere perlati di sudore e allora le domando il successivo cambio di posizione. "Sì, anch'io cominciavo ad avere caldo - mi conferma la fanciulla - Ci mettiamo alla pecorina?". Detto, fatto: Elena è già gattoni davanti a me e io sono in ginocchio dietro le sue terga. Lascio che s'infili di nuovo l'asta, che entra nell'orifizio con una certa difficoltà, mi ancoro con le mani alla sua cintola e riprendo la mia ginnastica pelvica. Dopo qualche colpo, devo fermarmi un attimo, perché ho l'impressione che il movimento sia difficoltoso. Rimetto in tensione il profilattico sino alla base, reinfilo il fratellino sino in fondo e poi riparto, un po' ammirando la schiena di Elena inarcata davanti a me e un po' osservando divertito la scena di noi due di profilo, nello specchio appoggiato sul comò accanto al letto. Complice anche la sua posizione con le gambe non troppo divaricate, la sua vulva sembra davvero stretta, perché percepisco una notevole pressione sull'asta e vedo le sue labbra risucchiate verso l'esterno, ogni volta che mi muovo all'indietro.
Trascorso qualche altro minuto così, mi arresto di nuovo a prendere fiato e faccio scorrere voluttuosamente le mani lungo la sua schiena tonica, spingendomi su sino alla nuca e poi tornando indietro verso i glutei. Il mio massaggio deve far scorrere come un brivido nelle membra della morettina, perché la sua tensione muscolare si allenta e la colonna vertebrale, che prima era inarcata, si distende in avanti. Immaginando che sia la mia ultima chance prima dell'epilogo finale, vorrei ripartire con un'ulteriore galoppata, ma Elena mi propone piuttosto di cambiare ancora posizione, ricominciando eventualmente da capo. Ci scambiamo posto sul lettone per la terza volta e, dopo l'ennesimo reinfilamento dell'asta, Elena ricomincia a cavalcarmi a smorzacandela. Fin da subito, torno ad assaggiare la consistenza dei suoi seni, serrandone uno nel palmo della mano e titillandone energicamente il capezzolo, che però s'inturgidisce solo parzialmente. Nel mentre, continuo ad osservare il visetto simpatico di Elena, che rimane sempre inclinato su un lato e parzialmente coperto dai suoi capelli corvini, e vengo preso dal raro desiderio di baciare la fanciulla. Anche ammesso che la moretta conceda questa pratica, rifletto però sul fatto che poc'anzi potrebbe avere assaggiato del sushi di salsiccia cruda e quindi desisto dai miei propositi.
UNA TELEFONATA DI TROPPO
L'idillio viene interrotto dallo squillare del telefonino, cui Elena non risponde immediatamente ma che è il pretesto per interrompere la cavalcata. "Ma sei sempre così lungo?", mi domanda la fanciulla, invero un po' esausta, dopo che abbiamo copulato in quattro posizioni diverse. "Se vuoi, finisco con la mano", avanza la sua proposta, che viene accettata. "Prima, però, controllo chi mi aveva cercato ...", prende un attimo di tempo, balzando giù dal lettone e andando a recuperare il telefono. E' ovviamente la presunta sorella Mirella, che sta iniziando a preoccuparsi per la lunga assenza di Elena e che vuole assicurarsi che non sia finita nella mani di Jack lo Squartatore. Mentre sta già armeggiando con una mano attorno al mio fratellino, la moretta rassicura la sua interlocutrice in un misto di rumeno e italiano e la congeda con un "Ciao, bimba", dopo di che lo conversazione viene chiusa e lo smartphone viene gettato sul materasso.
Anche l'HJ finale, effettuato ad asta scappucciata, è quasi una maratona per lei, che prova a condire l'arte della manovella in tutte le salse. La finezza più interessante è che spesso spunta un po' della sua saliva sul glande, probabilmente per lubrificarlo ed evitare che l'energica manipolazione gli faccia prendere fuoco! Ancora più pittoresco è che continui a sospirare i suoi "Oh, sì ..." e "Sì, dai ..." anche in questa fase. E' pur vero che sto continuando a massaggiarle la schiena e a manipolarle voluttuosamente le coppe, ma è davvero poco credibile che le mie cure le stiano recando tutto questo piacere Dopo un paio di sessioni di falegnameria, le dico che può pure fermarsi, perché mi sono comunque divertito. Elena sembra però determinata ad andare sino in fondo, forse perché ha imparato a sue spese che un cliente insoddisfatto difficilmente ritorna, e allora si lancia in un ulteriore e frenetico HJ, che si rivelerà essere quello decisivo per varcare la linea del traguardo.
TRE INIZIALI PER TRE NOMI
Esaurita la fase strettamente erotica dell'incontro, c'è ancora il tempo di lavarsi e rivestirsi con la necessaria calma. Mentre siamo entrambi seduti su un bordo del letto, Elena mi racconta che è dovuta rimanere ferma quasi un mese e mezzo, essendo rimasta coinvolta in un incidente stradale. La storia mi lascia un po' perplesso, perché non mi sembra di vedere postumi evidenti sul ginocchio e sulla clavicola che si sarebbe rotti, né i punti di sutura che le sarebbero stati praticati sotto la sua chioma corvina.
Avendo invece visto un tatuaggio con un volto femminile stilizzato e un nome sotto di esso, sono curioso di sapere se sia mamma di una bimba, il che mi viene confermato. Al collo porta una collanina cui sono appese tre iniziali: le prime due sono evidentemente la sua e quella della bambina, mentre mi immagino la terza associata a un nerboruto rumeno, anche perché Elena porta una specie di fede sul dito anulare sinistro. Mi viene però venduta una differente versione dei fatti, ossia che la terza lettera rappresenti sia il nome del papà che il cognome di famiglia. Resto sempre convinto che dietro quella lettera si celi un palestrato dai grossi bicipiti, che sarebbe meglio non incontrare in una strada buia, ma non lo scopriremo mai ed è anche tempo di andare. Il piacevole chiacchiericcio continua anche durante il tragitto in macchina e, quando siamo di nuovo nei pressi del paninaro, sono trascorsi quasi 50 minuti da quando l'avevo prelevata. La saluto con la promessa di rivederci e poi devo immediatamente fiondarmi verso Bergamo, perché l'SMS della mia prediletta è rimasto senza risposta da altrettanto tempo e rischio un pericolosissimo incidente diplomatico, che solo una tempestiva ambasciata potrà scongiurare