DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Eléna
Nazionalità: rumena, lei dice di Braşov, ma i bolidi nella sua via direbbero più Bacau
Età apparente: 24-25 anni stimati
Descrizione fisica: ragazza dal fisico snello e minuto, alta ca. 1.60 senza tacchi, capelli scuri ondulati, viso delicato e caruccio, occhi scuri, seno non pervenuto
Attitudine: una fidanzatina ; munirsi di traduttore
Reperibilità: media, ma quando si assenta scompare quasi sempre nel loft per almeno mezz'ora
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30 in car, 50 in loft
Compenso concordato: 50
Servizi offerti: non definiti esplicitamente
Servizi usufruiti: BBJ, RAI1 (smorza + mission)
Durata dell'incontro: 20' effettivi sul materasso, quasi 45' via dalla mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Roma
Coordinate: al semaforo Togliatti/Gelsi, lato ovest
LA MIA RECENSIONE
Dopo l'incontro con l'assai popputa Elisa dei Girasoli, la notte togliattina è ancora molto lunga (il luna park chiude alle 5), ma occorre pazientare un po', per ricaricare sia il portafoglio che l'artiglieria. Nel male, Diana mi è stata comunque utile, perchè vado in zona metropolitana su ai Mirti e nei paraggi trovo il bancomat dove avrebbe voluto condurmi. Prelevo un po' di preziosi ventelli e torno giù sulla Togliatti.
Nel settore centrale appaiono e scompaiono un po' di presenze aliene e allora preferisco spostarmi nel tratto più a nord, fra la Prenestina e il parco di Calcutta. Appena dopo l'incrocio dei Gelsi ci sono 2-3 presenze davvero appariscenti, in tenuta che si potrebbe definire balneare (canotto gonfiabile al posto delle labbra e rete da pesca per vestito), ma quelle troppo impu..anite mi puzzano sempre di missile e mi faccio invece incuriosire dalla ragazzetta mora che sta proprio al semaforo precedente. E' molto più morigerata, in chiodo di pelle, minigonna e sandali e dà l'idea di essere una brava ragazza. L'impressione sembra anche confermata dalle assenze abbastanza prolungate dalla mattonella, per cui quantomeno non è di quelle che mettano fretta.
In realtà, l'avevo già intervistata nel mio blitz di un mesetto fa e allora era stata bocciata per il rate di 30, anche per il solo BJ. Ci riprovo stasera, ma non so come fermarmi: al semaforo sarei in Mondovisione e pure i primi metri dei Gelsi sono tutti occupati da vetture parcheggiate. Per fortuna, la ragazzetta è sveglia: dopo un paio di inchini, capisce che mi sono preso una cotta per lei e, quando mi vede fermo una ventina di metri più avanti, mi raggiunge e si affianca per l'intervista.
Nulla è cambiato nei rate (30 fra le lamiere o 50 a casa), ma è proprio caruccia e, alla peggio, ci aggiungerò la sintonia di RAI1, per ammortizzare l'extra-spesa. Le dò l'Ok, la moretta va a recuperare il sacchetto del cambio e infine si accomoda accanto a me.
ELÉNA CON L'ACCENTO SULLA E
Pure lei mi allunga subito la mano e si presenta come Eléna, senza l'acca aspirata e con l'accento sulla seconda E. Non parla una mazza di italiano, per cui cerchiamo di intenderci con qualche parola di inglese e di romulano (cioè attaccando un po' di -ul alle parole italiane). Per quanto posso capire, sarebbe a Roma da 1 luna (mese) e sarebbe di Braşov, come la Mihaela delle Palme. Sbirciando le sue comunicazioni WA, mi sembra di riconoscere l'immaginetta di quest'ultima, per cui le due potrebbero addirittura essere sorelle o cugine. In effetti, c'è anche una discreta somiglianza di lineamenti, fra le due.
L'impressione "a pelle" è positiva e, mentre eravamo diretti al solito retrobottega delle palmigiane, le do l'Ok a fare l'upgrade al cinquantone, così da visitare il suo loft. Lei allora si slaccia i sandali ed estrae dalla borsetta un paio di ciabattine e un gonnellone, così da travestirsi da Zingara di Rai 1.
DEJAVU
Quando parcheggiamo nella stessa via, la probabilità che sia parente di Mihaela viene data dai bookmaker a 3, quando varchiamo lo stesso cancello la quota scende a 2, quando Elena apre la porta del medesimo appartamento gli allibratori non accettano più scommesse
La scarpiera nell'anticamera è sempre lì e ora ci sono pure sneakers un po' lunghette per essere da donna: o Elena condivide l'appartamento con Paperina e Nonna Papera, coi loro lunghi piedi palmati, o le ragazze convivono anche coi rispettivi boy. Ad ogni modo, in questo momento non sembra esserci nessuno ed entriamo nella stanza che a gennaio era chiusa e che si rivela essere la cucina. Non c'è moltissimo spazio, perchè è stato sistemato un letto d'emergenza a una piazza e mezza, dove probabilmente dorme Elèna, a fine turno. C'è una valigia nell'angolo e il resto è una normale cucina di un appartamento vissuto, non di un semplice scannatoio.
LA RECE VERA E PROPRIA
Consegno alla moretta tre ventelli, lei recupera il decino di resto dalla borsetta, manda il messaggino di controllo e poi inizia a svestirsi. In un paio di minuti scarsi, la Zingara col gonnellone diventa una bella ventenne, dal fisichino magro e snello, con una leggerissima ricrescita nella zona pubica. Come per Mihaela, il seno deve essere fra la 0 e la 1a, perchè non si toglie di dosso il reggipetto.
Qui a Roma proprio non devono trovarsi nei supermercati le confezioni da 12 dozzine di Serena o Pamitex, perchè pure lei estrae dalla borsa la scatoletta tipo Vivident, probabilmente comprata a peso d'oro in via dei Condotti (e che ha il difetto di contenere gommini un po' costipanti).
La scatoletta finisce però su un angolino del letto: dopo che mi sono sdraiato in mezzo al lettone, Elena dà una ripulita al fratellino con una salvietta, si inginocchia alla mia sinistra e comincia a trastullarmi con un BBJ. Di solito, non lo chiedo mai, ma visto che lo concede senza sovrapprezzi, la lascio proseguire. L'azione della moretta è abbastanza delicata e, a parte la sensazione di bagnato dovuta alla saliva, non percepisco grandi differenze, rispetto a un BJ coperto. Nel mentre, ne approfitto per carezzare in lungo e in largo il suo bel fisichino da ventenne.
Dopo 3-4 minuti, secondo Elena i tempi sarebbero maturi per la copulazione e allora si risolleva col tronco. Secondo me no, perchè vedo il compare sì e no a 3/4 del turgore, ma lei estrae comunque il condom, procede all'incappucciamento e tenta l'infilamento nella posizione dello smorzacandela.
Ero certo che non potesse funzionare, perchè l'asta deve essere bella turgida per la galoppata, ma lascio che sia Elèna a scoprire da sola che non potremmo andare lontano. Le suggerisco, piuttosto, di rigirarci a mission, dove è più facile partire col compare a mezzo servizio, per farlo ringalluzzire strada facendo. Ci proviamo, ma nel frattempo il fratellino ha proprio perso turgore e allora mi sfilo, mi corico di nuovo supino e affido le operazioni di rianimazione a Federica.
Elèna si sdraia sul fianco accanto a me e inizia a strusciarsi come una gattina in calore: intreccia una gamba alla mia e la muove su e giù, mentre con la mano mi carezza delicatamente l'addome e il petto, dove pure mi pizzica uno dei capezzoli. A differenza di altre Otr, non distoglie lo sguardo e anzi continua a fissarmi, rendendo l'atmosfera molto complice. Fra le operazioni federiciane in corso giu nei Paesi Bassi e le attenzioni da fidanzatina di Elèna, stavolta il compare si ringalluzzisce per davvero, tanto che il condom di lusso gli sta un po' stretto.
BUONA LA SECONDA
Le propongo allora di ripartire da dove ci eravamo fermati, ossia dallo smorzacandela. Elèna si divincola dall'intreccio di corpi che si era creato, si risistema cavalcioni su di me, stavolta l'infilamento riesce con successo e sino in profondità e dunque può avere inizio la galoppata.
La moretta di Braşov è minuta e leggera e quindi si muove con buona agilità, tenendo il busto eretto o solo leggermente inclinato in avanti, giusto per puntellarsi con le braccia tese. Sempre molto belli gli incroci di sguardi, mentre il seno appare davvero microscopico da sotto il reggipetto, per cui i miei tentacoli si dedicano soprattutto a impugnarle le chiappette e a carezzarle le cosce.
Alla prova dei fatti, la moretta non si rivela però in formissima: nonostante il peso piuma, dopo 2-3 minuti l'acido lattico nelle cosce l'ha vinta e si lascia andare su di me, appoggiandosi busto contro busto. La abbraccio forte, mentre lei si struscia ancora un po' con la vulva e le propongo di rigirarci a mission.
Elèna accetta, ci sfiliamo, si risistema supina, il compare rientra di nuovo nella sua amichetta e può avere inizio la mia danza pelvica. Parto col busto a 45 gradi, puntellato sugli avambracci tesi, così da potere ammirare il bel visetto della morettina. Anche in questa posizione, la fanciulla non è un baccalà surgelato, ma continua ad ammaliarmi col suo sorriso genuino e a carezzarmi l'addome, il petto e la schiena.
Qunado inizio a essere un po' affaticato, è il mio turno di coricarmi su di lei, ma non c'è molto tempo per stare di nuovo avvinghiati, perchè proprio sul più bello le arriva la telefonata di controllo. Eléna mi fa capire che il tempo sarebbe scaduto e allora mi risollevo e mi sfilo. Lei sguscia verso il cellulare, apre WA e mi fa vedere lo scambio di messaggi con la torre di controllo: il tempo a disposizione sarebbe di 15 minuti e invece ne sono già trascorsi 17, anzi 18.
Le indico con le dita due minuti di extra-time, lei accetta e allora mi corico di nuovo supino, mettendo alla frusta Federica, per concludere nei tempi pattuiti. La moretta mi aiuta, carezzandomi di nuovo il busto, e riesco a capitolare prima che il boy mandi i pompieri a sfondare la porta dell'appartamento, per liberare la prigioniera dal suo rapitore
Eléna mi passa prontamente le salviette e, completate le operazioni di lindatura, possiamo rivestirci anche con una certa calma, più che altro perchè lei dove calarsi di nuovo nei panni della Zingara. Credo che ciascuno dei due capisca sì e no il 10% di quello che dice l'altro, ma credo che abbiamo parlato di Braşov, per lo meno sulla base delle foto che ci siamo mostrati sui rispettivi cellulari.
DREAPTA, STÂNGA E ÎNAINTE!
Quando siamo finalmente pronti, si può abbandonare il loft, recuperare la macchina (che era rigorosamente in divieto di sosta davanti a un passo carraio, dato che a Centocelle uno stallo regolare vale come un lingotto d'oro) e tornare giù alla mattonella.
Mentre si toglie il gonnellone e si riallaccia i sandali, Eléna cerca invano di correggere la mia pessima pronuncia rumena delle indicazioni stradali (dreapta = a destra, stânga = a sinistra, înainte = avanti diritto) e mi fa fare pure un rapido ripasso dei colori nella lingua dei Daci, prendendo spunto dalla livrea delle macchine parcheggiate.
Devo pronunciare anche quelli malissimo, da quanto continua a ridere, ma in qualche modo arriviamo al semaforo dei Gelsi. Mi infilo nello slargo dove l'avevo caricata, scambiamo i gagliardetti ed è davvero il momento di augurarsi la "noapte buna". Due bacetti di congedo, mi lascia solo in macchina e si incammina lesta verso il semaforo.
Guardo l'orologio e, fra una cosa e l'altra siamo, rimasti via quasi 45 minuti. Ma, soprattutto, è davvero tardissimo e la branda mi reclama, per cui richiamo le coordinate dell'hotel e abbandono definitivamente la Togliatti.
Nome: Eléna
Nazionalità: rumena, lei dice di Braşov, ma i bolidi nella sua via direbbero più Bacau
Età apparente: 24-25 anni stimati
Descrizione fisica: ragazza dal fisico snello e minuto, alta ca. 1.60 senza tacchi, capelli scuri ondulati, viso delicato e caruccio, occhi scuri, seno non pervenuto
Attitudine: una fidanzatina ; munirsi di traduttore
Reperibilità: media, ma quando si assenta scompare quasi sempre nel loft per almeno mezz'ora
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30 in car, 50 in loft
Compenso concordato: 50
Servizi offerti: non definiti esplicitamente
Servizi usufruiti: BBJ, RAI1 (smorza + mission)
Durata dell'incontro: 20' effettivi sul materasso, quasi 45' via dalla mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Roma
Coordinate: al semaforo Togliatti/Gelsi, lato ovest
LA MIA RECENSIONE
Dopo l'incontro con l'assai popputa Elisa dei Girasoli, la notte togliattina è ancora molto lunga (il luna park chiude alle 5), ma occorre pazientare un po', per ricaricare sia il portafoglio che l'artiglieria. Nel male, Diana mi è stata comunque utile, perchè vado in zona metropolitana su ai Mirti e nei paraggi trovo il bancomat dove avrebbe voluto condurmi. Prelevo un po' di preziosi ventelli e torno giù sulla Togliatti.
Nel settore centrale appaiono e scompaiono un po' di presenze aliene e allora preferisco spostarmi nel tratto più a nord, fra la Prenestina e il parco di Calcutta. Appena dopo l'incrocio dei Gelsi ci sono 2-3 presenze davvero appariscenti, in tenuta che si potrebbe definire balneare (canotto gonfiabile al posto delle labbra e rete da pesca per vestito), ma quelle troppo impu..anite mi puzzano sempre di missile e mi faccio invece incuriosire dalla ragazzetta mora che sta proprio al semaforo precedente. E' molto più morigerata, in chiodo di pelle, minigonna e sandali e dà l'idea di essere una brava ragazza. L'impressione sembra anche confermata dalle assenze abbastanza prolungate dalla mattonella, per cui quantomeno non è di quelle che mettano fretta.
In realtà, l'avevo già intervistata nel mio blitz di un mesetto fa e allora era stata bocciata per il rate di 30, anche per il solo BJ. Ci riprovo stasera, ma non so come fermarmi: al semaforo sarei in Mondovisione e pure i primi metri dei Gelsi sono tutti occupati da vetture parcheggiate. Per fortuna, la ragazzetta è sveglia: dopo un paio di inchini, capisce che mi sono preso una cotta per lei e, quando mi vede fermo una ventina di metri più avanti, mi raggiunge e si affianca per l'intervista.
Nulla è cambiato nei rate (30 fra le lamiere o 50 a casa), ma è proprio caruccia e, alla peggio, ci aggiungerò la sintonia di RAI1, per ammortizzare l'extra-spesa. Le dò l'Ok, la moretta va a recuperare il sacchetto del cambio e infine si accomoda accanto a me.
ELÉNA CON L'ACCENTO SULLA E
Pure lei mi allunga subito la mano e si presenta come Eléna, senza l'acca aspirata e con l'accento sulla seconda E. Non parla una mazza di italiano, per cui cerchiamo di intenderci con qualche parola di inglese e di romulano (cioè attaccando un po' di -ul alle parole italiane). Per quanto posso capire, sarebbe a Roma da 1 luna (mese) e sarebbe di Braşov, come la Mihaela delle Palme. Sbirciando le sue comunicazioni WA, mi sembra di riconoscere l'immaginetta di quest'ultima, per cui le due potrebbero addirittura essere sorelle o cugine. In effetti, c'è anche una discreta somiglianza di lineamenti, fra le due.
L'impressione "a pelle" è positiva e, mentre eravamo diretti al solito retrobottega delle palmigiane, le do l'Ok a fare l'upgrade al cinquantone, così da visitare il suo loft. Lei allora si slaccia i sandali ed estrae dalla borsetta un paio di ciabattine e un gonnellone, così da travestirsi da Zingara di Rai 1.
DEJAVU
Quando parcheggiamo nella stessa via, la probabilità che sia parente di Mihaela viene data dai bookmaker a 3, quando varchiamo lo stesso cancello la quota scende a 2, quando Elena apre la porta del medesimo appartamento gli allibratori non accettano più scommesse

La scarpiera nell'anticamera è sempre lì e ora ci sono pure sneakers un po' lunghette per essere da donna: o Elena condivide l'appartamento con Paperina e Nonna Papera, coi loro lunghi piedi palmati, o le ragazze convivono anche coi rispettivi boy. Ad ogni modo, in questo momento non sembra esserci nessuno ed entriamo nella stanza che a gennaio era chiusa e che si rivela essere la cucina. Non c'è moltissimo spazio, perchè è stato sistemato un letto d'emergenza a una piazza e mezza, dove probabilmente dorme Elèna, a fine turno. C'è una valigia nell'angolo e il resto è una normale cucina di un appartamento vissuto, non di un semplice scannatoio.
LA RECE VERA E PROPRIA
Consegno alla moretta tre ventelli, lei recupera il decino di resto dalla borsetta, manda il messaggino di controllo e poi inizia a svestirsi. In un paio di minuti scarsi, la Zingara col gonnellone diventa una bella ventenne, dal fisichino magro e snello, con una leggerissima ricrescita nella zona pubica. Come per Mihaela, il seno deve essere fra la 0 e la 1a, perchè non si toglie di dosso il reggipetto.
Qui a Roma proprio non devono trovarsi nei supermercati le confezioni da 12 dozzine di Serena o Pamitex, perchè pure lei estrae dalla borsa la scatoletta tipo Vivident, probabilmente comprata a peso d'oro in via dei Condotti (e che ha il difetto di contenere gommini un po' costipanti).
La scatoletta finisce però su un angolino del letto: dopo che mi sono sdraiato in mezzo al lettone, Elena dà una ripulita al fratellino con una salvietta, si inginocchia alla mia sinistra e comincia a trastullarmi con un BBJ. Di solito, non lo chiedo mai, ma visto che lo concede senza sovrapprezzi, la lascio proseguire. L'azione della moretta è abbastanza delicata e, a parte la sensazione di bagnato dovuta alla saliva, non percepisco grandi differenze, rispetto a un BJ coperto. Nel mentre, ne approfitto per carezzare in lungo e in largo il suo bel fisichino da ventenne.
Dopo 3-4 minuti, secondo Elena i tempi sarebbero maturi per la copulazione e allora si risolleva col tronco. Secondo me no, perchè vedo il compare sì e no a 3/4 del turgore, ma lei estrae comunque il condom, procede all'incappucciamento e tenta l'infilamento nella posizione dello smorzacandela.
Ero certo che non potesse funzionare, perchè l'asta deve essere bella turgida per la galoppata, ma lascio che sia Elèna a scoprire da sola che non potremmo andare lontano. Le suggerisco, piuttosto, di rigirarci a mission, dove è più facile partire col compare a mezzo servizio, per farlo ringalluzzire strada facendo. Ci proviamo, ma nel frattempo il fratellino ha proprio perso turgore e allora mi sfilo, mi corico di nuovo supino e affido le operazioni di rianimazione a Federica.
Elèna si sdraia sul fianco accanto a me e inizia a strusciarsi come una gattina in calore: intreccia una gamba alla mia e la muove su e giù, mentre con la mano mi carezza delicatamente l'addome e il petto, dove pure mi pizzica uno dei capezzoli. A differenza di altre Otr, non distoglie lo sguardo e anzi continua a fissarmi, rendendo l'atmosfera molto complice. Fra le operazioni federiciane in corso giu nei Paesi Bassi e le attenzioni da fidanzatina di Elèna, stavolta il compare si ringalluzzisce per davvero, tanto che il condom di lusso gli sta un po' stretto.
BUONA LA SECONDA
Le propongo allora di ripartire da dove ci eravamo fermati, ossia dallo smorzacandela. Elèna si divincola dall'intreccio di corpi che si era creato, si risistema cavalcioni su di me, stavolta l'infilamento riesce con successo e sino in profondità e dunque può avere inizio la galoppata.
La moretta di Braşov è minuta e leggera e quindi si muove con buona agilità, tenendo il busto eretto o solo leggermente inclinato in avanti, giusto per puntellarsi con le braccia tese. Sempre molto belli gli incroci di sguardi, mentre il seno appare davvero microscopico da sotto il reggipetto, per cui i miei tentacoli si dedicano soprattutto a impugnarle le chiappette e a carezzarle le cosce.
Alla prova dei fatti, la moretta non si rivela però in formissima: nonostante il peso piuma, dopo 2-3 minuti l'acido lattico nelle cosce l'ha vinta e si lascia andare su di me, appoggiandosi busto contro busto. La abbraccio forte, mentre lei si struscia ancora un po' con la vulva e le propongo di rigirarci a mission.
Elèna accetta, ci sfiliamo, si risistema supina, il compare rientra di nuovo nella sua amichetta e può avere inizio la mia danza pelvica. Parto col busto a 45 gradi, puntellato sugli avambracci tesi, così da potere ammirare il bel visetto della morettina. Anche in questa posizione, la fanciulla non è un baccalà surgelato, ma continua ad ammaliarmi col suo sorriso genuino e a carezzarmi l'addome, il petto e la schiena.
Qunado inizio a essere un po' affaticato, è il mio turno di coricarmi su di lei, ma non c'è molto tempo per stare di nuovo avvinghiati, perchè proprio sul più bello le arriva la telefonata di controllo. Eléna mi fa capire che il tempo sarebbe scaduto e allora mi risollevo e mi sfilo. Lei sguscia verso il cellulare, apre WA e mi fa vedere lo scambio di messaggi con la torre di controllo: il tempo a disposizione sarebbe di 15 minuti e invece ne sono già trascorsi 17, anzi 18.
Le indico con le dita due minuti di extra-time, lei accetta e allora mi corico di nuovo supino, mettendo alla frusta Federica, per concludere nei tempi pattuiti. La moretta mi aiuta, carezzandomi di nuovo il busto, e riesco a capitolare prima che il boy mandi i pompieri a sfondare la porta dell'appartamento, per liberare la prigioniera dal suo rapitore

Eléna mi passa prontamente le salviette e, completate le operazioni di lindatura, possiamo rivestirci anche con una certa calma, più che altro perchè lei dove calarsi di nuovo nei panni della Zingara. Credo che ciascuno dei due capisca sì e no il 10% di quello che dice l'altro, ma credo che abbiamo parlato di Braşov, per lo meno sulla base delle foto che ci siamo mostrati sui rispettivi cellulari.
DREAPTA, STÂNGA E ÎNAINTE!
Quando siamo finalmente pronti, si può abbandonare il loft, recuperare la macchina (che era rigorosamente in divieto di sosta davanti a un passo carraio, dato che a Centocelle uno stallo regolare vale come un lingotto d'oro) e tornare giù alla mattonella.
Mentre si toglie il gonnellone e si riallaccia i sandali, Eléna cerca invano di correggere la mia pessima pronuncia rumena delle indicazioni stradali (dreapta = a destra, stânga = a sinistra, înainte = avanti diritto) e mi fa fare pure un rapido ripasso dei colori nella lingua dei Daci, prendendo spunto dalla livrea delle macchine parcheggiate.
Devo pronunciare anche quelli malissimo, da quanto continua a ridere, ma in qualche modo arriviamo al semaforo dei Gelsi. Mi infilo nello slargo dove l'avevo caricata, scambiamo i gagliardetti ed è davvero il momento di augurarsi la "noapte buna". Due bacetti di congedo, mi lascia solo in macchina e si incammina lesta verso il semaforo.
Guardo l'orologio e, fra una cosa e l'altra siamo, rimasti via quasi 45 minuti. Ma, soprattutto, è davvero tardissimo e la branda mi reclama, per cui richiamo le coordinate dell'hotel e abbandono definitivamente la Togliatti.
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