DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Ella
Nazionalità: nata in Albania e cresciuta in Grecia, a sentire lei
Età apparente: attorno ai 25
Descrizione fisica: alta attorno all'1.65-1.70, fisico magro e atletico, capelli corvini lisci abbastanza lunghi, viso mediterraneo un po' allungato e scavato ma tutto sommato caruccio, occhi scuri, seno non grosso (a occhio una 2a, da sotto il reggipetto)
Attitudine: BJ condotto con veemenza e intensità, un po' di richiami al tempo qua e là ; parla bene l'italiano, seppure con accento marcato
Reperibilità: facile, essendo appena entrata in servizio nel comasco
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: una quindicina di minuti scarsi al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vertemate
Coordinate: davanti ai cancelli delle officine OMGE
LA MIA RECENSIONE
Sono completamente fuori zona, quando arriva l'allerta "new entry" del nostro cartinologo Sambugar, ma oriento la prua verso la rotonda della mattanza e un quarto d'ora dopo sono al centro del luna park.
Prima di spingermi verso Vertemate, mi dirigo però verso via Riva, la cui biondina ho inteso essere più carina della nuova custode della Omge. La becco alla mattonella, è una teen magra e decisamente graziosa, dai lunghi capelli schiariti biondi, che però ha un difetto: il minimo fatturabile è di 30 monete e quindi devo congedarla mio malgrado. Poi YMAM scriverà che è la tedeschina Carmen, che proprio non avevo riconosciuto, non avendo più i capelli rosa
Mi sposto allora a Vertemate, dove una Golf argentata ha preso il posto che fu di Nana, a sorvegliare i cancelli della Omge. La pilotessa ha un bel fisico snello da velina, lineamenti mediterranei abbastanza carini e lunghi capelli neri. Ma un collega la sta intervistando e allora allungo sino alla rotonda, sperando che si liberi. Neppure il tempo di arrivarci ed ecco apparire da Bregnano la macchina di Azzurra Bianchi, illuminata come un albero di Natale. Mentre faccio il giro di boa, osservo la scena da lontano: gli albastri rallentano, sin quasi a fermarsi accanto al malcapitato, ma incredibilmente lo graziano e riaccelerano.
Vedo che poi proseguono verso Lentate e allora posso tornare dalla moretta, che nel frattempo si era seduta in macchina. L'ora è tarda e posso affiancarmi abbastanza tranquillo alla sua Golf, che saggiamente è parcheggiata parallela allo stradone, lasciando tutto lo spazio per accostare.
Seppure non folgorante e con alcuni tratti un po' duri, tipo quello di Ana 4.4, anche da vicino il volto è tutto sommato caruccio. Il rate è il solito per fare la reciproca conoscenza e allora la invito a farmi compagnia a bordo.
ELLA, DIRETTAMENTE DAL PARTENONE
Inizialmente vorrebbe andare al retrobottega in zona Las Vegas, ma il passaggio di Azzurra Bianchi le fa cambiare idea e si va a parare dalla parte opposta, dove ero stato una volta con la siliconatissima Delia.
Mi aspettavo che si chiamasse Nella, vista l'alert lanciata dal nostro cartinologo, e invece si presenta con una consonante in meno, ossia come Ella. Come va ormai di moda lungo il Miglio d'Oro, per darsi un certo tono, pure lei dice di essere mezza albanese e mezza greca: sarebbe nata nella terra delle Aquile, ma poi cresciuta all'ombra del Partenone. Pur avendo un accento molto marcato, parla l'italiano abbastanza bene e infatti sarebbe nel Bel Paese da circa 3 anni. Se ho capito bene, dovrebbe avere militato pure lei nel Monza, come Sidorela.
Arrivati al retrobottega, usato appunto anche da Delia, si regolano subito le formalità burocratiche. Lei estrae i ferri del mestiere, fra cui riconosco il famigerato gommone Serena, e si abbassa gli shorts di jeans, esponendo un bel perizomino nero che mette bene in mostra il suo fondoschiena compatto e sodo. Il seno rimane coperto da un toppettino/reggiseno di pizzo bianco e non sembra particolarmente grosso, probabilmente di una seconda taglia.
Il fisico non è quello procace e pieno di silicone della bonazza rumena che la precedette in queste lande: è invece magro e atletico, da ragazza che pratichi un po' di sport, anche se lei dice di limitarsi a stare lontana dal frigorifero. Pure la quantità di tatuaggi è quasi da brava ragazza uscita dalle Orsoline: un paio di iniziali appena sotto le clavicole e qualche piccolo disegno sull'avambraccio e sullo stinco.
LA RECE VERA E PROPRIA
Ella smanaccia un po' il compare, per poi incappucciarlo col gommino. Quando tutto è pronto per iniziare le danze, si sfila i sandali estivi, si dispone gattoni sul sedile del passeggero e inizia a trastullare il fratellino.
Non so se abbia davvero militato nelle file del Monza, ma l'azione è subito veemente e anche molto coreografica: la pressione esercitata sull'asta è notevole, la schiena ondeggia su e giù come una biscia, permettendole così una notevole ampiezza di escursioni, una mano massaggia i gioielli di famiglia e il dolby surround è già pompato al massimo, in modalità mugugno. Più o meno la partenza in quinta della Nocovid, che però aveva finito (o finto di finire) la benzina dopo duecento metri dal via
La ragazza potrebbe avere le canoniche misure 90-60-90, con una vita stretta e senza un filo di grasso sull'addome, per cui è davvero uno spettacolo vedere la sua schiena che ondeggia come una frusta accanto a me. Però pure i miei tentacoli vogliono partecipare al gioco e si srotolano all'istante verso destra, andando a massaggiare voluttuosamente le sue chiappette sode e le sue cosce toniche. Cerco di spingermi anche su per la schiena, ma è perlata di sudore e le mie mani non scivolano bene, per cui desisto su quel fronte e mi riporto sotto la linea della cintola.
Ella prosegue la sua azione orale con grande intensità, prendendosi solo un paio di pause per rifiatare, durante le quali smanaccia il compare per non vanificare il lavoro fatto sino a quel momento. Quando saranno passati 6-7 minuti dall'inizio delle operazioni, mi domanda se siamo ancora lontani dal traguardo. "Non manca molto ...", le mento un po' per non scoraggiarla, ma lei capisce l'esatto contrario e mi osserva un po' smarrita, sbiancando come un cencio. Le ripeto che siamo quasi in dirittura d'arrivo e, rinfrancata dalle mie parole, mi fa un sorriso e si rituffa sul mio basso ventre.
FEDERICA PRENDE LEZIONI
Lo sforzo fisico per un'azione cosi veemente è però notevole e poco dopo si ferma, iniziando a smanacciare il compare con un'intensità tale che pure Federica si mette ad osservare e a prendere appunti. "Ancora due minuti!", sentenzia Ella, il che mi fa immaginare che concluderemo di falegnameria.
La moretta venuta dal Partenone riesce invece a stupirmi, perchè si cala per l'ennesima volta sul compare e riprende a ondeggiare accanto a me, seppure con meno energia rispetto ai primi minuti.
Il compare non capitola e allora Ella si risolleva per l'ultima volta, sentenzia "Ancora un minuto!" e riprende la vigorosa azione di piallatura, rimettendosi seduta accanto a me.
"Dev'essere lui a darti fastidio", ce l'ha col gommino, che così viene sfilato e vola sul tappetino lato passeggero. Con altrettanta risolutezza, provvede a sollevarmi la polo, per evitare danni quando sarà stappato lo spumante per festeggiare. L'aspetto positivo è che le sue lancette girano più lente di quelle dell'orologio della mia macchina, per cui quello che doveva essere l'ultimo minuto dura più di 60 secondi e l'ultimatum si rivela essere un penultimatum.
"Vuoi che finisca io?", cerco di strapparle l'ultimo extra-time. "Sì, ma davvero un minuto!", esclama la moretta. Il compare passa sotto le amorevoli cure di Federica, Ella riprende a massaggiare energicamente i gioielli di famiglia con una mano e approfitta del mio petto scoperto, per carezzarmelo con l'altra.
Il suo bel fisico tonico, la buona perizia e l'altrettanta dedizione mi farebbero venire voglia di saggiare se sia altrettanto atletica anche sul ribaltabile, ma il caldo è atroce e lei mi manderebbe a quel paese, dopo che si è spremuta come un limone per 12-13 minuti, e allora desisto dal proporle il solito 20+20, che magari sarà rinviato a un'altra volta. Un ultimo paio di colpi di pialla e capitolo sul mio addome.
SI TORNA NEGLI SPOGLIATOI
"Non va bene stare in macchina così a lungo!", brontola un po' Ella, mentre recupera le salviette per le pulizie. "Hai ragione, se si rimane fermi così tanto, poi c'è il rischio che arrivino i carabinieri o la polizia ...", la butto sul fallo di confusione. "Anche ...", mi dà ragione la moretta del Partenone, distraendosi per un attimo da quello che era il vero motivo della sua lamentela.
Per darle un po' corda, le domando se disponga di un loft dove fare ginnastica da materasso, ma mi dice di abitare lontano e di non potere usare il suo appartamento per lavorarci. Sarebbe invece disposta all'outcall, oltre a frequentare le stanze dei soliti motel in zona. Non ho indagato il rate, ma immagino sia il solito 100/60', anche se il Blue comincia a essere lontanuccio da Vertemate.
Uso una salvietta per asciugarle la schiena dal sudore, così che non si becchi il colpo della strega alla prima sera di servizio, e quando ci siamo ricomposti possiamo ripartire.
ARISTERÁ E DEXIÁ
"Adesso vai a destra ...", mi dice indicando la sinistra con la mano, non appena arriviamo allo stop. "A sinistra, vorrai dire ", mi eviterei volentieri una gita verso Como. "Ah sì, mi confondo sempre ", si mette a ridere Ella.
L'occasione è ghiotta per farle il test di greco e, seppure con qualche esitazione, la moretta mi spara "Aristerá" e "Dexiá", che poi GT confermerà essere la giusta traduzione delle due direzioni. Se fosse stata davvero madrelingua greca, non avrebbe tentennato un attimo, per cui anche quella del Partenone potrebbe essere una mezza bufala. Ad ogni modo, dice di avere documenti ellenici e quindi di non avere bisogno del permesso di soggiorno, per stare nel Bel Paese.
Un paio di minuti di viaggio e siamo di nuovo accanto alla sua Golf. La congedo, augurandole la buona notte, e mi incammino verso la branda. L'ora è tarda, molte delle belle di viale Tirana sono sfaccendate e quindi mi rifaccio pure gli occhi, prima di infilarmi sotto le lenzuola e farmi abbracciare da Morfeo.
Nome: Ella
Nazionalità: nata in Albania e cresciuta in Grecia, a sentire lei
Età apparente: attorno ai 25
Descrizione fisica: alta attorno all'1.65-1.70, fisico magro e atletico, capelli corvini lisci abbastanza lunghi, viso mediterraneo un po' allungato e scavato ma tutto sommato caruccio, occhi scuri, seno non grosso (a occhio una 2a, da sotto il reggipetto)
Attitudine: BJ condotto con veemenza e intensità, un po' di richiami al tempo qua e là ; parla bene l'italiano, seppure con accento marcato
Reperibilità: facile, essendo appena entrata in servizio nel comasco
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: una quindicina di minuti scarsi al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Vertemate
Coordinate: davanti ai cancelli delle officine OMGE
LA MIA RECENSIONE
Sono completamente fuori zona, quando arriva l'allerta "new entry" del nostro cartinologo Sambugar, ma oriento la prua verso la rotonda della mattanza e un quarto d'ora dopo sono al centro del luna park.
Prima di spingermi verso Vertemate, mi dirigo però verso via Riva, la cui biondina ho inteso essere più carina della nuova custode della Omge. La becco alla mattonella, è una teen magra e decisamente graziosa, dai lunghi capelli schiariti biondi, che però ha un difetto: il minimo fatturabile è di 30 monete e quindi devo congedarla mio malgrado. Poi YMAM scriverà che è la tedeschina Carmen, che proprio non avevo riconosciuto, non avendo più i capelli rosa
Mi sposto allora a Vertemate, dove una Golf argentata ha preso il posto che fu di Nana, a sorvegliare i cancelli della Omge. La pilotessa ha un bel fisico snello da velina, lineamenti mediterranei abbastanza carini e lunghi capelli neri. Ma un collega la sta intervistando e allora allungo sino alla rotonda, sperando che si liberi. Neppure il tempo di arrivarci ed ecco apparire da Bregnano la macchina di Azzurra Bianchi, illuminata come un albero di Natale. Mentre faccio il giro di boa, osservo la scena da lontano: gli albastri rallentano, sin quasi a fermarsi accanto al malcapitato, ma incredibilmente lo graziano e riaccelerano.
Vedo che poi proseguono verso Lentate e allora posso tornare dalla moretta, che nel frattempo si era seduta in macchina. L'ora è tarda e posso affiancarmi abbastanza tranquillo alla sua Golf, che saggiamente è parcheggiata parallela allo stradone, lasciando tutto lo spazio per accostare.
Seppure non folgorante e con alcuni tratti un po' duri, tipo quello di Ana 4.4, anche da vicino il volto è tutto sommato caruccio. Il rate è il solito per fare la reciproca conoscenza e allora la invito a farmi compagnia a bordo.
ELLA, DIRETTAMENTE DAL PARTENONE
Inizialmente vorrebbe andare al retrobottega in zona Las Vegas, ma il passaggio di Azzurra Bianchi le fa cambiare idea e si va a parare dalla parte opposta, dove ero stato una volta con la siliconatissima Delia.
Mi aspettavo che si chiamasse Nella, vista l'alert lanciata dal nostro cartinologo, e invece si presenta con una consonante in meno, ossia come Ella. Come va ormai di moda lungo il Miglio d'Oro, per darsi un certo tono, pure lei dice di essere mezza albanese e mezza greca: sarebbe nata nella terra delle Aquile, ma poi cresciuta all'ombra del Partenone. Pur avendo un accento molto marcato, parla l'italiano abbastanza bene e infatti sarebbe nel Bel Paese da circa 3 anni. Se ho capito bene, dovrebbe avere militato pure lei nel Monza, come Sidorela.
Arrivati al retrobottega, usato appunto anche da Delia, si regolano subito le formalità burocratiche. Lei estrae i ferri del mestiere, fra cui riconosco il famigerato gommone Serena, e si abbassa gli shorts di jeans, esponendo un bel perizomino nero che mette bene in mostra il suo fondoschiena compatto e sodo. Il seno rimane coperto da un toppettino/reggiseno di pizzo bianco e non sembra particolarmente grosso, probabilmente di una seconda taglia.
Il fisico non è quello procace e pieno di silicone della bonazza rumena che la precedette in queste lande: è invece magro e atletico, da ragazza che pratichi un po' di sport, anche se lei dice di limitarsi a stare lontana dal frigorifero. Pure la quantità di tatuaggi è quasi da brava ragazza uscita dalle Orsoline: un paio di iniziali appena sotto le clavicole e qualche piccolo disegno sull'avambraccio e sullo stinco.
LA RECE VERA E PROPRIA
Ella smanaccia un po' il compare, per poi incappucciarlo col gommino. Quando tutto è pronto per iniziare le danze, si sfila i sandali estivi, si dispone gattoni sul sedile del passeggero e inizia a trastullare il fratellino.
Non so se abbia davvero militato nelle file del Monza, ma l'azione è subito veemente e anche molto coreografica: la pressione esercitata sull'asta è notevole, la schiena ondeggia su e giù come una biscia, permettendole così una notevole ampiezza di escursioni, una mano massaggia i gioielli di famiglia e il dolby surround è già pompato al massimo, in modalità mugugno. Più o meno la partenza in quinta della Nocovid, che però aveva finito (o finto di finire) la benzina dopo duecento metri dal via
La ragazza potrebbe avere le canoniche misure 90-60-90, con una vita stretta e senza un filo di grasso sull'addome, per cui è davvero uno spettacolo vedere la sua schiena che ondeggia come una frusta accanto a me. Però pure i miei tentacoli vogliono partecipare al gioco e si srotolano all'istante verso destra, andando a massaggiare voluttuosamente le sue chiappette sode e le sue cosce toniche. Cerco di spingermi anche su per la schiena, ma è perlata di sudore e le mie mani non scivolano bene, per cui desisto su quel fronte e mi riporto sotto la linea della cintola.
Ella prosegue la sua azione orale con grande intensità, prendendosi solo un paio di pause per rifiatare, durante le quali smanaccia il compare per non vanificare il lavoro fatto sino a quel momento. Quando saranno passati 6-7 minuti dall'inizio delle operazioni, mi domanda se siamo ancora lontani dal traguardo. "Non manca molto ...", le mento un po' per non scoraggiarla, ma lei capisce l'esatto contrario e mi osserva un po' smarrita, sbiancando come un cencio. Le ripeto che siamo quasi in dirittura d'arrivo e, rinfrancata dalle mie parole, mi fa un sorriso e si rituffa sul mio basso ventre.
FEDERICA PRENDE LEZIONI
Lo sforzo fisico per un'azione cosi veemente è però notevole e poco dopo si ferma, iniziando a smanacciare il compare con un'intensità tale che pure Federica si mette ad osservare e a prendere appunti. "Ancora due minuti!", sentenzia Ella, il che mi fa immaginare che concluderemo di falegnameria.
La moretta venuta dal Partenone riesce invece a stupirmi, perchè si cala per l'ennesima volta sul compare e riprende a ondeggiare accanto a me, seppure con meno energia rispetto ai primi minuti.
Il compare non capitola e allora Ella si risolleva per l'ultima volta, sentenzia "Ancora un minuto!" e riprende la vigorosa azione di piallatura, rimettendosi seduta accanto a me.
"Dev'essere lui a darti fastidio", ce l'ha col gommino, che così viene sfilato e vola sul tappetino lato passeggero. Con altrettanta risolutezza, provvede a sollevarmi la polo, per evitare danni quando sarà stappato lo spumante per festeggiare. L'aspetto positivo è che le sue lancette girano più lente di quelle dell'orologio della mia macchina, per cui quello che doveva essere l'ultimo minuto dura più di 60 secondi e l'ultimatum si rivela essere un penultimatum.
"Vuoi che finisca io?", cerco di strapparle l'ultimo extra-time. "Sì, ma davvero un minuto!", esclama la moretta. Il compare passa sotto le amorevoli cure di Federica, Ella riprende a massaggiare energicamente i gioielli di famiglia con una mano e approfitta del mio petto scoperto, per carezzarmelo con l'altra.
Il suo bel fisico tonico, la buona perizia e l'altrettanta dedizione mi farebbero venire voglia di saggiare se sia altrettanto atletica anche sul ribaltabile, ma il caldo è atroce e lei mi manderebbe a quel paese, dopo che si è spremuta come un limone per 12-13 minuti, e allora desisto dal proporle il solito 20+20, che magari sarà rinviato a un'altra volta. Un ultimo paio di colpi di pialla e capitolo sul mio addome.
SI TORNA NEGLI SPOGLIATOI
"Non va bene stare in macchina così a lungo!", brontola un po' Ella, mentre recupera le salviette per le pulizie. "Hai ragione, se si rimane fermi così tanto, poi c'è il rischio che arrivino i carabinieri o la polizia ...", la butto sul fallo di confusione. "Anche ...", mi dà ragione la moretta del Partenone, distraendosi per un attimo da quello che era il vero motivo della sua lamentela.
Per darle un po' corda, le domando se disponga di un loft dove fare ginnastica da materasso, ma mi dice di abitare lontano e di non potere usare il suo appartamento per lavorarci. Sarebbe invece disposta all'outcall, oltre a frequentare le stanze dei soliti motel in zona. Non ho indagato il rate, ma immagino sia il solito 100/60', anche se il Blue comincia a essere lontanuccio da Vertemate.
Uso una salvietta per asciugarle la schiena dal sudore, così che non si becchi il colpo della strega alla prima sera di servizio, e quando ci siamo ricomposti possiamo ripartire.
ARISTERÁ E DEXIÁ
"Adesso vai a destra ...", mi dice indicando la sinistra con la mano, non appena arriviamo allo stop. "A sinistra, vorrai dire ", mi eviterei volentieri una gita verso Como. "Ah sì, mi confondo sempre ", si mette a ridere Ella.
L'occasione è ghiotta per farle il test di greco e, seppure con qualche esitazione, la moretta mi spara "Aristerá" e "Dexiá", che poi GT confermerà essere la giusta traduzione delle due direzioni. Se fosse stata davvero madrelingua greca, non avrebbe tentennato un attimo, per cui anche quella del Partenone potrebbe essere una mezza bufala. Ad ogni modo, dice di avere documenti ellenici e quindi di non avere bisogno del permesso di soggiorno, per stare nel Bel Paese.
Un paio di minuti di viaggio e siamo di nuovo accanto alla sua Golf. La congedo, augurandole la buona notte, e mi incammino verso la branda. L'ora è tarda, molte delle belle di viale Tirana sono sfaccendate e quindi mi rifaccio pure gli occhi, prima di infilarmi sotto le lenzuola e farmi abbracciare da Morfeo.