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RIFERIMENTO INTERNET: NIL – Solo OTR
CITTA DELL'INCONTRO: Roma – Regione Lazio
NOME INSERZIONISTA: Francesca
NAZIONALITA': Italiana …De Roma, magari non proprio Roma centro.
ETA': 30, forse di più comunque portati male
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Niente annuncio, grazie a Dio
SERVIZI OFFERTI: Tutti, purtroppo
RATE DI PARTENZA: 20 in macchina 70 a casa, e sono già troppi
RATE CONCORDATO: 70 a casa
DESCRIZIONE FISICA: Longilinea, da lontano e di sera fa la sua figura… Purtroppo
ATTITUDINE: Gentile e porca come si usava una volta tra le italiane
REPERIBILITA': Tra le 23 e l’una al benzinaio della Regione
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Gradini nell’androne di casa sua (ma siete sicuri di volerci andare? Non vi bastano le vostre sfighe?)
VOTO PERSONALE: 4
RECENSIONE:
Sono un po’ stanco per il burrascoso wk-end trascorso, ma la serata, inaspettatamente libera alle undici di sera, impone un catartico OTR di chiusura.
Già venerdì mi son fatto un giro a notte fonda e l’offerta è risultata insufficiente. Sicché non ho espletato alcuna pratica e mi voglio rifare sperando che un giro a notte giovane mi gratifichi di una scelta un po’ più attraente…
Disastrooooooo.
Acquacetosa e zone limitrofe neanche ci vado. Venerdì notte era una tragedia e ora ci sono pure i mondiali di nuoto a rendere impraticabile il sambodromo.
Mattatoio: idem.
A parte quel divieto di circolazione notturno che se ti beccano ti cucchi pure la multa. A parte che magari c’è pure un sovrapprezzo di 200 pippi, causa trattative non autorizzate con peripatetica… L’offerta è scarsa e, ammesso che si riesca, rischiando la collisione con i confratelli concorrenti, distratti e arrapatissimi, ad acchiappare una appena decente… Poi dove te la porti? In un elegante sottoscala di Tor di Nona????
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Caracalla: idem.
Adesso ci sono pure gli archi in manutenzione. Il traffico è deviato e non si riesce a fare il giretto classico… Solo su e giù lungo le terme e l’offerta è da galleria degli orrori.
Na tragedia.
Cosa resta?
Fungo, Navigatori e Regione Lazio.
Il triangolo del peccato.
Un classico di ogni puttaniere capitolino.
Non volendo passare un’altra nottata in giro per Roma sud alla ricerca della meretrice perduta, volendo dedicare qualche ora al meritato riposo, mi decido a caricare la prima decente.
Errore tattico.
Mai cedere al primo giro.
Al fungo incrocio subito un’auto dei puffi. Ed infatti la desolazione è totale. Conto solo due cessi muscolosi imparruccati, talmente brutti che neanche i puffi li hanno ritenuto idonei a turbare la quiete pubblica… Oppure li hanno scambiati per cassonetti e hanno tirato dritto.
Ai navigatori, l’atmosfera è talmente mesta che non c’è neanche il paninaro.
Dall’altra parte della Colombo, sulla piazza, una bionda soprappeso con l’aria amichevole ed una bruna in abitino rosso che potrebbe pure andare… Ma, una volta che mi avvicino, scopro che, oltre ad essere esosa, al posto delle labbra ha un canotto Pirelli che le spunta da un paio di baffi male rasati…
La Regione è l’ultima spiaggia.
Al benzinaio c’è la solita chiattona sudamericana: ha una bella carnagione abbronzata, un viso gradevole e gli occhi blu-lentinerayban. Provata qualche eone fa: era attempata già allora e parecchio sovrappeso, la location faceva abbastanza schifo e il servizio fu insufficiente… Ergo bypasso.
Subito dopo una sagoma gradevole: vestitino nero, riccioli biondi, gambe sottili, due belle tette e labbra rosso fuoco.
Mi avvicino ottenebrato dall’ormone.
La voce è artefatta ma femminile. L’accento romano. La location a Monteverde è invitante e la tariffa accettabile.
Carico.
Appena salita in macchina, mi rendo conto dell’errore.
Maledetti gli occhi stanchi!!!
Il profilo è vagamente da pugile.
Le sopracciglia troppo folte.
Le tette sono palesemente di gomma piuma.
La magrezza è piuttosto cascante.
…E lei comincia a tirare su col naso e a raschiare catarro come un vecchio.
Si attacca al telefonino e comincia a far sgomberare l’alcova: si capisce che sono l’unico imbecille che se l’è caricata nell’ultimo lustro e che mai nella storia si sarebbe aspettata un aitante cretino della mia portata che le scuce settanta pippi per guardarla nuda.
Sono tentato di elargirle i venti pippi richiesti per un rapporto stradale e riportarla al benzinaio… Magari cospargendola di benzina e darle fuoco…
Ma, mentre penso così, sono già sotto casa sua.
Sono anche tentato di scappare.
Ma qualche strano meccanismo mi impietrisce… La sua mano mi ha smanacciato il pisello tutto il tempo e, credeteci o no, mi è venuto duro.
Vorrà dire che chiuderò occhi e naso e affonderò il mio beneamato in questo scempio.
E così accade. In una stanza buia di un appartamento trasandato di un anonimo e cadente condominio di Monteverde vecchio si compie la tragedia.
Salendo le scale del fabbricato incontro il fantasma del Prof. Aiuti con il dito alzato, come San Pietro nei santini.
Strizzo gli occhi e lo cancello dalla mente.
Su un pianerottolo: uno zerbino scolorito che vorrebbe essere simpatico. C’è l’immagine di un pesce e la scritta: “Tonno subito!”. Penso che il tonno sono io.
In casa c’è anche una presenza oscura… C’è il bagliore di una tv accesa… Che probabilmente è in bianco e nero con lo schermo sintonizzato sul nulla gracchiante.
Se lei non fosse un cesso catarroso, sarebbe da elogiarla per la buona volontà.
E’ magra ma cadente, con un rotolino di pelle piegato intorno alla vota. Le tette sono piccole e ormonate, ma, nonostante questo, mosce come le orecchie di un cocker. Il culetto avrebbe le giuste dimensioni: ma è svuotato e bianchiccio come una mozzarella scaduta… Le gambe, che da lontano e nella penombra mi parevano sottili e sinuose, sono in realtà ossute, stortignaccole e pure smagliate…
…E lei continua a raschiare il catarro come un malato di tisi.
Qualcuno lassù mi ama.
Perché, almeno, è depilata.
Mi fa spazio in una specie di archivio polveroso.
La branda metallica è una piazza singola (scarsa) con classico copriletto bruno a fantasia, che dissimula gli orrori.
Mi parte decisa di sega, tenta ripetutamente di baciare (ragazzi, solitamente piace anche a me, ma con questa nun se po’ ffa!), declino professionalmente, e allora prosegue di BJ scoperto, ed è pure brava.
Decido inspiegabilmente che posso pure metterglielo al culo.
Chiudo gli occhi e spremo.
E concludo così, sborrando pure in quantità…
Mi lascia il suo cellulare.
Che cancello un attimo dopo..
Che schifo.
Lei.
Ma soprattutto io che ci sono andato, adattandomi supinamente ad una situazione che sarebbe stata un po’ troppo anche per un film di Pasolini.
Torno a casa.
Passo davanti allo specchio e mi sputo.
Poi disinfetto lo specchio.
Mi svuoto in bocca un cocktail di listerine, clorexidina e acido borico…
Lo trattengo per mezz’ora.
Il tempo della doccia con il Lysoform e polvere Vim clorex.
Quando la pelle comincia a esfoliare, i peli pubici sono ormai biondo bruciato, e l’abbronzatura faticosamente accumulata è pressoché scomparsa, sono pronto per andare a letto.
Mi sveglio sperando sia stato un incubo.
Potrebbe pure essere.
Ma non ci conterei.
_____________________________jul
CITTA DELL'INCONTRO: Roma – Regione Lazio
NOME INSERZIONISTA: Francesca
NAZIONALITA': Italiana …De Roma, magari non proprio Roma centro.
ETA': 30, forse di più comunque portati male
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Niente annuncio, grazie a Dio
SERVIZI OFFERTI: Tutti, purtroppo
RATE DI PARTENZA: 20 in macchina 70 a casa, e sono già troppi
RATE CONCORDATO: 70 a casa
DESCRIZIONE FISICA: Longilinea, da lontano e di sera fa la sua figura… Purtroppo
ATTITUDINE: Gentile e porca come si usava una volta tra le italiane
REPERIBILITA': Tra le 23 e l’una al benzinaio della Regione
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Gradini nell’androne di casa sua (ma siete sicuri di volerci andare? Non vi bastano le vostre sfighe?)
VOTO PERSONALE: 4
RECENSIONE:
Sono un po’ stanco per il burrascoso wk-end trascorso, ma la serata, inaspettatamente libera alle undici di sera, impone un catartico OTR di chiusura.
Già venerdì mi son fatto un giro a notte fonda e l’offerta è risultata insufficiente. Sicché non ho espletato alcuna pratica e mi voglio rifare sperando che un giro a notte giovane mi gratifichi di una scelta un po’ più attraente…
Disastrooooooo.
Acquacetosa e zone limitrofe neanche ci vado. Venerdì notte era una tragedia e ora ci sono pure i mondiali di nuoto a rendere impraticabile il sambodromo.
Mattatoio: idem.
A parte quel divieto di circolazione notturno che se ti beccano ti cucchi pure la multa. A parte che magari c’è pure un sovrapprezzo di 200 pippi, causa trattative non autorizzate con peripatetica… L’offerta è scarsa e, ammesso che si riesca, rischiando la collisione con i confratelli concorrenti, distratti e arrapatissimi, ad acchiappare una appena decente… Poi dove te la porti? In un elegante sottoscala di Tor di Nona????
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Caracalla: idem.
Adesso ci sono pure gli archi in manutenzione. Il traffico è deviato e non si riesce a fare il giretto classico… Solo su e giù lungo le terme e l’offerta è da galleria degli orrori.
Na tragedia.
Cosa resta?
Fungo, Navigatori e Regione Lazio.
Il triangolo del peccato.
Un classico di ogni puttaniere capitolino.
Non volendo passare un’altra nottata in giro per Roma sud alla ricerca della meretrice perduta, volendo dedicare qualche ora al meritato riposo, mi decido a caricare la prima decente.
Errore tattico.
Mai cedere al primo giro.
Al fungo incrocio subito un’auto dei puffi. Ed infatti la desolazione è totale. Conto solo due cessi muscolosi imparruccati, talmente brutti che neanche i puffi li hanno ritenuto idonei a turbare la quiete pubblica… Oppure li hanno scambiati per cassonetti e hanno tirato dritto.
Ai navigatori, l’atmosfera è talmente mesta che non c’è neanche il paninaro.
Dall’altra parte della Colombo, sulla piazza, una bionda soprappeso con l’aria amichevole ed una bruna in abitino rosso che potrebbe pure andare… Ma, una volta che mi avvicino, scopro che, oltre ad essere esosa, al posto delle labbra ha un canotto Pirelli che le spunta da un paio di baffi male rasati…
La Regione è l’ultima spiaggia.
Al benzinaio c’è la solita chiattona sudamericana: ha una bella carnagione abbronzata, un viso gradevole e gli occhi blu-lentinerayban. Provata qualche eone fa: era attempata già allora e parecchio sovrappeso, la location faceva abbastanza schifo e il servizio fu insufficiente… Ergo bypasso.
Subito dopo una sagoma gradevole: vestitino nero, riccioli biondi, gambe sottili, due belle tette e labbra rosso fuoco.
Mi avvicino ottenebrato dall’ormone.
La voce è artefatta ma femminile. L’accento romano. La location a Monteverde è invitante e la tariffa accettabile.
Carico.
Appena salita in macchina, mi rendo conto dell’errore.
Maledetti gli occhi stanchi!!!
Il profilo è vagamente da pugile.
Le sopracciglia troppo folte.
Le tette sono palesemente di gomma piuma.
La magrezza è piuttosto cascante.
…E lei comincia a tirare su col naso e a raschiare catarro come un vecchio.
Si attacca al telefonino e comincia a far sgomberare l’alcova: si capisce che sono l’unico imbecille che se l’è caricata nell’ultimo lustro e che mai nella storia si sarebbe aspettata un aitante cretino della mia portata che le scuce settanta pippi per guardarla nuda.
Sono tentato di elargirle i venti pippi richiesti per un rapporto stradale e riportarla al benzinaio… Magari cospargendola di benzina e darle fuoco…
Ma, mentre penso così, sono già sotto casa sua.
Sono anche tentato di scappare.
Ma qualche strano meccanismo mi impietrisce… La sua mano mi ha smanacciato il pisello tutto il tempo e, credeteci o no, mi è venuto duro.
Vorrà dire che chiuderò occhi e naso e affonderò il mio beneamato in questo scempio.
E così accade. In una stanza buia di un appartamento trasandato di un anonimo e cadente condominio di Monteverde vecchio si compie la tragedia.
Salendo le scale del fabbricato incontro il fantasma del Prof. Aiuti con il dito alzato, come San Pietro nei santini.
Strizzo gli occhi e lo cancello dalla mente.
Su un pianerottolo: uno zerbino scolorito che vorrebbe essere simpatico. C’è l’immagine di un pesce e la scritta: “Tonno subito!”. Penso che il tonno sono io.
In casa c’è anche una presenza oscura… C’è il bagliore di una tv accesa… Che probabilmente è in bianco e nero con lo schermo sintonizzato sul nulla gracchiante.
Se lei non fosse un cesso catarroso, sarebbe da elogiarla per la buona volontà.
E’ magra ma cadente, con un rotolino di pelle piegato intorno alla vota. Le tette sono piccole e ormonate, ma, nonostante questo, mosce come le orecchie di un cocker. Il culetto avrebbe le giuste dimensioni: ma è svuotato e bianchiccio come una mozzarella scaduta… Le gambe, che da lontano e nella penombra mi parevano sottili e sinuose, sono in realtà ossute, stortignaccole e pure smagliate…
…E lei continua a raschiare il catarro come un malato di tisi.
Qualcuno lassù mi ama.
Perché, almeno, è depilata.
Mi fa spazio in una specie di archivio polveroso.
La branda metallica è una piazza singola (scarsa) con classico copriletto bruno a fantasia, che dissimula gli orrori.
Mi parte decisa di sega, tenta ripetutamente di baciare (ragazzi, solitamente piace anche a me, ma con questa nun se po’ ffa!), declino professionalmente, e allora prosegue di BJ scoperto, ed è pure brava.
Decido inspiegabilmente che posso pure metterglielo al culo.
Chiudo gli occhi e spremo.
E concludo così, sborrando pure in quantità…
Mi lascia il suo cellulare.
Che cancello un attimo dopo..
Che schifo.
Lei.
Ma soprattutto io che ci sono andato, adattandomi supinamente ad una situazione che sarebbe stata un po’ troppo anche per un film di Pasolini.
Torno a casa.
Passo davanti allo specchio e mi sputo.
Poi disinfetto lo specchio.
Mi svuoto in bocca un cocktail di listerine, clorexidina e acido borico…
Lo trattengo per mezz’ora.
Il tempo della doccia con il Lysoform e polvere Vim clorex.
Quando la pelle comincia a esfoliare, i peli pubici sono ormai biondo bruciato, e l’abbronzatura faticosamente accumulata è pressoché scomparsa, sono pronto per andare a letto.
Mi sveglio sperando sia stato un incubo.
Potrebbe pure essere.
Ma non ci conterei.
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