[RECE] Giulia la Pedralina mora (ROM) - OTR notturna - Mornico a.S. (BG)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Mornico al Serio (BG)
ZONA: 45.595672, 9.787155 (spiazzo nord della rotonda Pedrali)
NOME: Giulia
NAZIONALITA': Rumena di Iasi
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli neri raccolti sopra la testa, viso un po' paffuto ma abbastanza carino, occhi neri, corporatura leggermente in carne, seno discretamente procace
ATTITUDINE: absolute beginner ma volenterosa e attenta alla soddisfazione del cliente ; tranquilla nei modi, mastica già discretamente l'italiano

LA MIA RECENSIONE:

[...] Il consuntivo della serata è un breve incontro conoscitivo con la Pedralina mora (tale Giulia, che staziona nello spiazzo nord dell'omonima rotonda = 45.595672, 9.787155 e di cui forse ci aveva promesso rece l'amico Virgo qualche settimana fa, anche se confesso di essermi perso pure io nella sequenza di spiazzi :)). [...] In questo quadro desolato e sconsolante, alla fine decido di fermarmi dalla mora che presidia il lato nord della rotonda Pedrali, che mi pare caruccia e che, almeno per me, sarebbe una new entry. Settimana scorsa era affaccendata in una di quelle telefonate che ti allungano la vita, stavolta pare più interessata a seguire i movimenti delle rare macchine che le passano davanti.

La sua bellezza non è folgorante (è alta ca. 1,65, il suo viso è quello della ragazzetta della porta accanto e la sua corporatura è regolare, né velinica né eccessivamente in carne), ma ha il pregio di masticare ancora poco l'italiano e dunque di non saper leggere l'Editto dei Prezzi e delle Gabelle, cosicché non ha troppe remore ad accettare un BJ conoscitivo per 20. Salita in macchina, si presenta appunto come Giulia e, senza che la cosa mi sorprenda eccessivamente, mi dice di essere originaria di Iași, il che mi fa subito pensare che una tra Laura o Giovanna le abbia dato l'imbeccata di venire qua nella Bergamasca a racimolare un po' di bani. Mentre ci avviciniamo alla sede operativa, che immagino sia quella frequentata non solo dall'altra Pedralina ma anche dalle colleghe del vicino incrocio per Calcinate, mi decanta il salubre clima della sua cittadina, dove l'arsura della pianura è mitigata dalle brezze che scendono dalle vicine montagne e dove il mare è così lontano da non recare fastidio con le sue masse di vapore. Se non ci fosse l'uncino sotto la ș, la sua idillica descrizione potrebbe tranquillamente riferirsi anche a Ghisalba e dunque mi sfugge perché qui da noi l'aria sia così pregna di umidità (questa breve dissertazione meteorologica nasce dal fatto che le mani di Giulia siano già gelate, nonostante ci siano almeno 15°C), mentre a casa sua l'aria sia sempre così tersa e asciutta :) E' forse più interessante sapere che la fanciulla ha già 24 anni e che, ad un'età a cui molte delle sue colleghe stanno appendendo il perizoma al chiodo, lei è solo alla sua quinta settimana di lavoro sul ciglio della strada. Sembra però una fanciulla intelligente e di buona volontà, perché in così poco tempo se la cava già più che egregiamente con il nostro idioma. Il trucco, a sentire lei, è andare in overdose di programmi trash in televisione e avere Google Translate come fido amico. E poi, sempre a sentire lei, le due lingue sono molto simili. Sarà, ma quando un gatto nero ci passa davanti mentre siamo appena arrivati all'imbosco, lei esclama: "Quello noi lo chiamiamo pisică! Come si dice in Italiano?" e comincio a dubitare seriamente che stiamo parlando della stessa Dacia conquistata da Traiano un paio di millenni fa.

LA RECE VERA E PROPRIA

Regolati gli aspetti burocratici (il suo incasso della serata, meticolosamente ripiegato e nascosto, non sembra raggiungere i 200 Euro), si può dare inizio alle operazioni, che Giulia svolge in torsione. Dopo avere incappucciato il fratellino con un condom trasparente, gli si dedica con un BJ che trovo alquanto delicato, per gli standard cui sono abituato. La ragazza palesa abbastanza evidentemente la sua limitata esperienza, perché non ricorre neppure a quei piccoli trucchi del mestiere (come la manipolazione della base dell'asta o dei gioielli di famiglia) che possono essere di supporto all'azione orale. L'unico aspetto in cui si dimostra già più avanti rispetto ad alcune sue stimate colleghe è che ha già capito che i capelli lunghi vanno raccolti sopra la testa, perché non siano d'intralcio nel lavoro :) Come a (quasi) tutte le debuttanti, neppure a lei difettano però la buona volontà e il desiderio di fare contento il proprio cliente, dato che in ogni breve pausa tra le fasi d'immersione mi domanda se mi piaccia quello che sta facendo. Mentre la osservo intenta nelle sue arti amatorie, non ho moltissimo da poter fare, dato che si è tolta solamente il giubbotto e indossa vari strati di vestiario, incastrati così sapientemente l'uno nell'altro da non lasciare neppure immaginare quale possa essere la consistenza e la grana della sua pelle di giovane ragazza. Per quanto posso indovinare mentre le carezzo la schiena e i glutei (da sopra la maglia bianca e i leggings neri), ha una struttura fisica leggermente in carne e che, al contatto diretto, risulterebbe un po' burrosa. Quando la cingo da davanti, il pancino appare a sua volta morbido e prominente, per cui si conferma in me l'impressione che non rientri nella categoria delle professioniste perfettamente in tiro e magari anche un po' siliconate, ma piuttosto in quella delle hobbiste, che auspicabilmente sono sul ciglio della strada solo per raccogliere un po' di soldi e che a breve torneranno alla loro vita di tutti i giorni. Dato che mi sembra una quasi-brava ragazza che è ancora parecchio spaesata in questo ruolo, mi sento un po' in imbarazzo ad approfittare eccessivamente della sua fisicità e dunque mi limito alle sole carezze superficiali, tentando solo una timida sortita sotto il suo coprispalle, dove sento che la sua pelle è levigata ma decisamente perlata di sudore.

Per fare breve una storia che è stata decisamente lunga, Giulia si cimenta in tre sessioni orali molto prolungate (ma altrettanto delicate), dopo di che concordiamo che può pure concludere i lavori con un po' di falegnameria. Anche qui non è vigorosa come certe boscaiole della Transilvania (vedi Maria del vicino Tamoil :)), ma con molta pazienza anche stavolta si riesce a vedere il direttore di gara sventolare la bandiera a scacchi. La nota positiva di un HJ che non si può certo definire al fulmicotone è che posso carezzarle un po' le cosce, che appaiono morbide al tatto come il resto del suo fisico, e gettare un paio di sguardi al suo decolleté, che appare discretamente procace e dunque ingiustamente strizzato nella sua maglietta a costine. Completate le operazioni, mi passa un fazzoletto a scelta ("asciutto o bagnato?") per le pulizie intime e pure lei si mostra particolarmente attenta all'igiene, perché si spruzza le mani di Amuchina (o di qualcosa di simile, che inonda la mia vettura di un bouquet floreale simile a quello del bucato appena fatto). Non manca neppure di deprecare l'atteggiamento delle colleghe, che hanno ridotto il parcheggio di questa zona industriale a una sorta di immondezzaio di fazzoletti di carta e di profilattici usati. Se passassero di qui gli "amici" della Vigilanza Ambientale di Lentate, con una serata di appostamenti avrebbero sicuramente sistemato il budget di un anno del parco delle Groane :)

MECCANISMI DA OLIARE

Durante il viaggio di ritorno, mi faccio raccontare come mai abbia deciso di cimentarsi in questo lavoro ad un'età in cui la maggior parte delle sue colleghe è ormai sulla china discendente, immaginando che nel mentre Giulia si sia invece presa un diploma o un titolo universitario. Mi spiega che ha studiato duramente per acquisire un titolo di abilitazione professionale e che ora, per essere assunta in una struttura pubblica nel suo Paese, ha bisogno di oliare un po' i meccanismi con una spintarella. Per questo, è qui per raccogliere qualche migliaio di Euro e poi dovrebbe tornarsene a casa. Augurandomi che quello che mi ha raccontato sia vero e augurandole tutta la fortuna possibile, la riconsegno alla sua piazzola e poi riprendo la strada per Zingonia. Laura è sempre lì in jeans, ancora più sconsolata di prima, il Tamoil è sempre più deserto e della vendemmiatrice non v'è davvero alcuna traccia, per cui non resta che impostare le coordinate di casa nel navigatore e mirare a raggiungere quanto prima la cara branda, da abbracciare per un meritato sonno ristoratore.
 
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