DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Ina
Nazionalità: sedicente albanese di Tirana
Età apparente: 23 anni dichiarati
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, fisico magrolino e longilineo, capelli scuri lisci di media lunghezza, viso ordinario da ragazza della porta accanto, occhi scuri, seno piccolo
Attitudine: il BJ è più un HJ mascherato, ma è tranquilla e paziente ; parlicchia l'italiano, ma sembra un po' timida o sulle sue
Reperibilità: vedo più la sua bottiglietta che lei
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20 (rifiutato 20+20 per aggiungere RAI1 in corsa)
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Appiano Gentile
Coordinate: stop di via Pagani, sul lungo rettilineo per Veniano
LA MIA RECENSIONE
Vista la giornata fredda e uggiosa, che non permette di fare un granchè, recupero gli appunti dal mio taccuino e aggiungo un racconto che era rimasto indietro, da una delle mie precedenti e rare spedizioni appianesi.
Di solito, non vale molto la pena spingersi verso Appiano, perchè le presenze sono sempre le stesse e se ne stanno rintanate nelle loro vetturette, per cui non c'è neppure da stuzzicare un po' la vista e farsi venire l'appetito.
Nel lungo vialone fra Veniano e Appiano mi era sempre balzata all'occhio la bottiglietta appoggiata sul new jersey di via Pagani, ma non ero mai riuscito a beccarne la proprietaria in carne e ossa. Quella sera, di ritorno dalla spedizione al solito poco soddisfacente, finalmente la intravedo ed è una fanciulla di statura normale, magrolina e dai capelli lisci scuri.
Giro per le retrovie e un paio di minuti dopo le sono accanto. Sembra un po' timida nell'intervista, quasi timorosa (ma ne ha ben donde, perchè è lì da sola, in un raggio di 2-3 km), ma mi propone il BJ conoscitivo per il ventello nazional-popolare e allora non mi resta che invitarla a bordo.
INA DA TIRANA
Non fa ancora caldo come in questi giorni, per cui indossa un giubbotto per stare al caldo, ma dalla cintola in giù è regolarmente minigonnata. I lineamenti, non folgoranti, sono da ragazza acqua e sapone della porta accanto e potrebbe tranquillamente essere una studentessa universitaria. Il crine è scuro e liscio, appena oltre le spalle, e pure gli occhi sono scuri.
Anche se sembra proprio timida, risponde alle mie solite domande e così scopro che si chiama Ina, è albanese di Tirana, ha 23 anni ed è in Italia da 5 mesi. Me la sarei aspettata rumena, perchè le ragazze che incontrai in via Pagani una decina d'anni fa venivano tutte dalla Dacia, ma evidentemente i tempi sono cambiati.
Quello che è rimasto lo stesso, dopo due lustri, è il retrobottega, che non avrei saputo ritrovare, ma che riconosco quando lo raggiungiamo e spengo il motore.
LA RECE VERA E PROPRIA
Fregato dal bancomat, non ho i soliti ventelli anti-OTR furba, ma un cinquantone, che Ina mi cambia senza problemi, estraendo un po' di pezzi più piccoli tutti spiegazzati (ma mi ero assicurato che avesse il resto già alla mattonella).
Regolate le solite formalità burocratiche ed estratta l'attrezzatura del caso, la brunetta dà un'ultima occhiata all'ora sul cellulare e lo ripone sulla plancia.
Smanaccia un po' il mollusco che sta in mezzo alle mie gambe e, quando lo ritiene pronto, lo incappuccia e si china su di lui in torsione, per dare davvero inizio alle danze. I capelli sono raccolti in una coda e, una volta tanto, riesco a vedere bene quello che accade nei Paesi Bassi: la manina sinistra masturba evidentemente l'asta, mentre la sua boccuccia si limita a trastullare la punta, quasi come se la stesse baciando e con escursioni su e giù praticamente impercettibili.
In compenso, la fanciulla si è tolta la giubba e quindi i miei tentacoli si fiondano immediatamente verso destra, per saggiare il suo fisichino da velina. La minigonna, però, si rivela essere di similpelle come quelle di Saretta e risollevarla sino alla cintola, per massaggiarle le chiappette, si rivela impresa impossibile. I miei tentacoli risalgono allora verso l'alto e, ahimè, non indossava una mini e una maglia, ma un abitino in un pezzo unico, che le arriva appena sotto le scapole e che in pratica la sigilla tutta. Più che altro per rilassarla, ma senza trarne grande piacere, non mi resta che carezzarle la parte alta della schiena e il collo, che sono molto lisce.
Pur nel suo modus operandi, che in pratica prevede un HJ mascherato da BJ, Ina ci mette impegno, interrompendosi ogni tanto per riprendere fiato. Ogni volta temo che sia l'ultima immersione e srotolo i miei tentacoli verso le sue gambe, ma ogni volta la brunetta si rituffa sui Paesi Bassi, ripetendo il tutto per almeno 3-4 giri di giostra.
Leggo sempre un po' di smarrimento nei suoi occhi, ma solo quando sono trascorsi parecchi minuti e un paio di trilli di controllo mi domanda un po' disorientata: "Ma perchè non vieni?". "Vuoi che vada avanti io?", le propongo il solito passaggio di consegne a Federica, che lei timidamente accetta.
Nulla di particolare da riferire, se non che lei massaggia delicatamente i gioielli di famiglia e ha due belle gambette, piacevoli da carezzare. Viceversa, osservandola a busto eretto, il seno dev'essere davvero minimale: questi abitini rigidi a tubino e con le spalline sottili, che spesso sono indossati senza reggipetto, sono quelli che meno esaltano il decolletè, ma qui temo che si vada appena oltre la prima taglia.
NIENTE 20+20
Il compare è comunque bello turgido e inizio allora a fantasticare un suo smorzacandela a cavalcioni sul mio basso ventre, visto che sembra leggera e agile. Le butto lì la solita proposta del 20+20, ma Ina farfuglia qualcosa che non capisco bene e che interpreto come un no. Probabilmente siamo già via da troppo tempo e, se non spunta la tariffa piena per sintonizzare RAI1, poi si becca una lavata di capo. Non mi resta allora che dare carta bianca a Federica, per cercare di concludere prima di sforare davvero i minuti a disposizione. Un altro minuto di piallate al compare, di carezze alle sue gambe e di suoi massaggi ai gioielli di famiglia e si varca anche stavolta la linea del traguardo.
Appena concluso, Ina mi allunga un paio di fazzoletti di carta e poi si fionda su WA, dove inizia a chattare freneticamente, col suo boy suppongo.
WHATSAPP PER AMICO
Appena mi sono ricomposto (rifiuti a mio carico), possiamo ripartire. Lei è sempre parecchio presa da WA, ma le butto lì le solite domande di rito, a cui comunque risponde con cortesia. Non ha un loft nei paraggi, per cui l'unica alternativa alle lamiere sono i materassi del vicino motel, per il normale rate di 100/60'. Lavorerebbe 7/7, tranne che nei periodi di pausa ciclica, più o meno dalle 21.30 sino alle 3.30 nei week-end. Deve però essere abbastanza gettonata, forse più per la tranquillità che per la prestazione basica, perchè ne ho sempre visto solo la bottiglietta, nelle mie rare puntate sino ad Appiano.
Dopo un paio di minuti di viaggio, siamo di nuovo alla mattonella. Ci congediamo, la riconsegno alla sua fida bottiglietta e non mi resta che affrontare il lungo viaggio per rientrare nel cuore del luna park.
Nome: Ina
Nazionalità: sedicente albanese di Tirana
Età apparente: 23 anni dichiarati
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, fisico magrolino e longilineo, capelli scuri lisci di media lunghezza, viso ordinario da ragazza della porta accanto, occhi scuri, seno piccolo
Attitudine: il BJ è più un HJ mascherato, ma è tranquilla e paziente ; parlicchia l'italiano, ma sembra un po' timida o sulle sue
Reperibilità: vedo più la sua bottiglietta che lei
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20 (rifiutato 20+20 per aggiungere RAI1 in corsa)
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Appiano Gentile
Coordinate: stop di via Pagani, sul lungo rettilineo per Veniano
LA MIA RECENSIONE
Vista la giornata fredda e uggiosa, che non permette di fare un granchè, recupero gli appunti dal mio taccuino e aggiungo un racconto che era rimasto indietro, da una delle mie precedenti e rare spedizioni appianesi.
Di solito, non vale molto la pena spingersi verso Appiano, perchè le presenze sono sempre le stesse e se ne stanno rintanate nelle loro vetturette, per cui non c'è neppure da stuzzicare un po' la vista e farsi venire l'appetito.
Nel lungo vialone fra Veniano e Appiano mi era sempre balzata all'occhio la bottiglietta appoggiata sul new jersey di via Pagani, ma non ero mai riuscito a beccarne la proprietaria in carne e ossa. Quella sera, di ritorno dalla spedizione al solito poco soddisfacente, finalmente la intravedo ed è una fanciulla di statura normale, magrolina e dai capelli lisci scuri.
Giro per le retrovie e un paio di minuti dopo le sono accanto. Sembra un po' timida nell'intervista, quasi timorosa (ma ne ha ben donde, perchè è lì da sola, in un raggio di 2-3 km), ma mi propone il BJ conoscitivo per il ventello nazional-popolare e allora non mi resta che invitarla a bordo.
INA DA TIRANA
Non fa ancora caldo come in questi giorni, per cui indossa un giubbotto per stare al caldo, ma dalla cintola in giù è regolarmente minigonnata. I lineamenti, non folgoranti, sono da ragazza acqua e sapone della porta accanto e potrebbe tranquillamente essere una studentessa universitaria. Il crine è scuro e liscio, appena oltre le spalle, e pure gli occhi sono scuri.
Anche se sembra proprio timida, risponde alle mie solite domande e così scopro che si chiama Ina, è albanese di Tirana, ha 23 anni ed è in Italia da 5 mesi. Me la sarei aspettata rumena, perchè le ragazze che incontrai in via Pagani una decina d'anni fa venivano tutte dalla Dacia, ma evidentemente i tempi sono cambiati.
Quello che è rimasto lo stesso, dopo due lustri, è il retrobottega, che non avrei saputo ritrovare, ma che riconosco quando lo raggiungiamo e spengo il motore.
LA RECE VERA E PROPRIA
Fregato dal bancomat, non ho i soliti ventelli anti-OTR furba, ma un cinquantone, che Ina mi cambia senza problemi, estraendo un po' di pezzi più piccoli tutti spiegazzati (ma mi ero assicurato che avesse il resto già alla mattonella).
Regolate le solite formalità burocratiche ed estratta l'attrezzatura del caso, la brunetta dà un'ultima occhiata all'ora sul cellulare e lo ripone sulla plancia.
Smanaccia un po' il mollusco che sta in mezzo alle mie gambe e, quando lo ritiene pronto, lo incappuccia e si china su di lui in torsione, per dare davvero inizio alle danze. I capelli sono raccolti in una coda e, una volta tanto, riesco a vedere bene quello che accade nei Paesi Bassi: la manina sinistra masturba evidentemente l'asta, mentre la sua boccuccia si limita a trastullare la punta, quasi come se la stesse baciando e con escursioni su e giù praticamente impercettibili.
In compenso, la fanciulla si è tolta la giubba e quindi i miei tentacoli si fiondano immediatamente verso destra, per saggiare il suo fisichino da velina. La minigonna, però, si rivela essere di similpelle come quelle di Saretta e risollevarla sino alla cintola, per massaggiarle le chiappette, si rivela impresa impossibile. I miei tentacoli risalgono allora verso l'alto e, ahimè, non indossava una mini e una maglia, ma un abitino in un pezzo unico, che le arriva appena sotto le scapole e che in pratica la sigilla tutta. Più che altro per rilassarla, ma senza trarne grande piacere, non mi resta che carezzarle la parte alta della schiena e il collo, che sono molto lisce.
Pur nel suo modus operandi, che in pratica prevede un HJ mascherato da BJ, Ina ci mette impegno, interrompendosi ogni tanto per riprendere fiato. Ogni volta temo che sia l'ultima immersione e srotolo i miei tentacoli verso le sue gambe, ma ogni volta la brunetta si rituffa sui Paesi Bassi, ripetendo il tutto per almeno 3-4 giri di giostra.
Leggo sempre un po' di smarrimento nei suoi occhi, ma solo quando sono trascorsi parecchi minuti e un paio di trilli di controllo mi domanda un po' disorientata: "Ma perchè non vieni?". "Vuoi che vada avanti io?", le propongo il solito passaggio di consegne a Federica, che lei timidamente accetta.
Nulla di particolare da riferire, se non che lei massaggia delicatamente i gioielli di famiglia e ha due belle gambette, piacevoli da carezzare. Viceversa, osservandola a busto eretto, il seno dev'essere davvero minimale: questi abitini rigidi a tubino e con le spalline sottili, che spesso sono indossati senza reggipetto, sono quelli che meno esaltano il decolletè, ma qui temo che si vada appena oltre la prima taglia.
NIENTE 20+20
Il compare è comunque bello turgido e inizio allora a fantasticare un suo smorzacandela a cavalcioni sul mio basso ventre, visto che sembra leggera e agile. Le butto lì la solita proposta del 20+20, ma Ina farfuglia qualcosa che non capisco bene e che interpreto come un no. Probabilmente siamo già via da troppo tempo e, se non spunta la tariffa piena per sintonizzare RAI1, poi si becca una lavata di capo. Non mi resta allora che dare carta bianca a Federica, per cercare di concludere prima di sforare davvero i minuti a disposizione. Un altro minuto di piallate al compare, di carezze alle sue gambe e di suoi massaggi ai gioielli di famiglia e si varca anche stavolta la linea del traguardo.
Appena concluso, Ina mi allunga un paio di fazzoletti di carta e poi si fionda su WA, dove inizia a chattare freneticamente, col suo boy suppongo.
WHATSAPP PER AMICO
Appena mi sono ricomposto (rifiuti a mio carico), possiamo ripartire. Lei è sempre parecchio presa da WA, ma le butto lì le solite domande di rito, a cui comunque risponde con cortesia. Non ha un loft nei paraggi, per cui l'unica alternativa alle lamiere sono i materassi del vicino motel, per il normale rate di 100/60'. Lavorerebbe 7/7, tranne che nei periodi di pausa ciclica, più o meno dalle 21.30 sino alle 3.30 nei week-end. Deve però essere abbastanza gettonata, forse più per la tranquillità che per la prestazione basica, perchè ne ho sempre visto solo la bottiglietta, nelle mie rare puntate sino ad Appiano.
Dopo un paio di minuti di viaggio, siamo di nuovo alla mattonella. Ci congediamo, la riconsegno alla sua fida bottiglietta e non mi resta che affrontare il lungo viaggio per rientrare nel cuore del luna park.