[RECE] Ina skinny (ALB) - OTR notturna - Carugo (CO)

Registrato
26 Maggio 2012
Messaggi
3.450
Reaction score
9.765
DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Ina
Nazionalità: sedicente albanese
Età apparente: 27 dichiarati, secondo me un po' di più
Descrizione fisica: ragazza alta ca. 1.60, fisico davvero magro e tonico, chiappette che stanno in una mano, viso così così con naso un po' adunco, occhi scuri, capelli castani mechati biondi e raccolti in una coda non troppo lunga, seni di piccola taglia
Attitudine: paziente, buon BJ, un po' passiva a mission, ginnica a smorza; parlicchia discretamente l'italiano
Reperibilità: media, comincia già ad avere un certo giro di clientela e si assenta abbastanza a lungo

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato 20+20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, poi RAI1 (mission+smorza) e HJ conclusivo
Durata dell'incontro: circa 20 minuti al retrobottega

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Carugo
Coordinate: 45.716347, 9.198131 (rampa di accelerazione dal camposanto verso Mariano)

LA MIA RECENSIONE

Approfittando della serata di Champions, mi catapulto sulla Provinciale dell'Amore, col chiaro intento di fare la conoscenza di una delle new entries apparse nelle ultime settimane.

Passando dal cimitero di Carugo, c'è la skinny Ina sulla rampa di accelerazione, ma c'è pure il pienone su alla rotonda, con Ana, la Pecora e Veronica BBW regolarmente ai posti di combattimento. In compenso, sembra mancare all'appello Bruna/Silvana (nonostante la bottiglietta, non la vedrò mai per tutta la serata) e quindi decade il principale impedimento a caricare Ina.

Mi spingo comunque sino a Cermenate, dove è presente Angela ABC (stasera in un abitino chiaro svolazzante), ma non ha timbrato il cartellino Any Diaz. Nessuna traccia del team Goodyear e allora mi riporto verso Oriente, per marcare più stretta Ina. Strada facendo, butto un occhio se per caso ci sia Frangy al ponte delle badanti, ma la sua apparizione di 2 settimane fa sembra essere stata come quella della Madonna a Fatima ... beato chi l'ha vista.

Per ben due volte, avrei l'occasione di affiancarmi a Ina mentre la rotonda del cimitero è deserta, ma vengo preceduto da altrettanti colleghi. Al secondo giro, mi sembra addirittura che la ragazza in nero salga sulla vettura che un paio di sere prima le aveva fatto da tassista, per cui temo il game over. Il sacchettino della monnezza abbandonato nel prato fa però presagire un ritorno della signorina, prima o poi, e quindi non demordo.

Quando ormai è quasi l'1 di notte, è finalmente la volta buona: su alla rotonda c'è solo Ana, il tempo di fare inversione al Tamoil e scompare pure lei e allora non mi resta che affiancarmi alla nuova Ina. Vedendolo da vicino, non definirei il suo volto bello, perché ha lineamenti del tutto ordinari e un naso dal profilo un po' adunco. In compenso, il suo fisichino magro mi piace e le high heels vertiginose, unite alla minigonna raso-chiappa, completano il quadretto.

DA FIRENZE A CARUGO, PASSANDO PER l'ELVEZIA

La fanciulla mi spara il solito 30 per il boccafi.a, abbassa a 20 per il BJ conoscitivo e così è immediatamente mia ospite a bordo. Manovra criminale per raggiungere il retrobottega e, nel breve tragitto, raccolgo le informazioni di rito. In realtà, la pseudo-bionda me le sciorina spontaneamente a macchinetta, come se fossero le solite risposte alle solite domande. Grazie a Delfino, il nome lo sapevamo tutti (Ina). Per immaginare che fosse albanese, non serviva essere Einstein. Visto che parlicchia abbastanza bene l'italiano, è più interessante scoprire che avrebbe 27 anni (secondo me, di più) e che 5 anni fa avrebbe fatto il suo debutto sui marciapiedi fiorentini. Poi c'è stato un intermezzo in varie lande estere, fra cui "l'Elvezia" (era dai tempi del De Bello Gallico di Giulio Cesare che non la sentivo chiamare così :)) e ora eccola di nuovo nel Bel Paese. Giura di non avere né figli, né fidanzati, né "fidanzati", ma appena accende il monitor dello smartphone, appare come per magia un bellimbusto albanese, a fare da screen-saver ;)

Se la rotonda era deserta, il retrobottega non poteva che essere affollato e allora mi tocca infilarmi in mezzo a due vetture, su cui immagino siano ospitate la Pecora e Ana. Siamo abbastanza distanti (probabilmente a 5 metri l'uno dall'altro), ma la privacy non è esattamente impeccabile.

LA RECE VERA E PROPRIA

Nella totale oscurità, le consegno l'obolo, che lei provvede immediatamente a fagocitare nella borsetta. Dispone il necessaire sulla plancia e, quando sono pronto con le braghe calate, si avvicina al mio basso ventre e incappuccia il fratellino. Impossibile immaginare di che colore possa essere il gommino, perché di notte - si sa - tutti i gatti sono grigi.

La fanciulla fa un respiro profondo e si china sul mio compare, dando inizio a un BJ svolto con buona lena. L'azione è compiuta con intensità e profondità delle percussioni più che soddisfacenti, aiutata da un po' di smanacciamento alla base. Stranamente, il Dolby Surround è spento, ma magari perché è quasi fine serata (poi mi dirà che in settimana smonta all'1:30) e si erano ormai scaricate le batterie del subwoofer.

Anche se Ina è appiattita sui miei Paesi Bassi, posizione che non è certo la più favorevole per prendere confidenza col suo fisichino, i miei tentacoli si srotolano immediatamente verso di lei. Quello che immaginavo essere un abitino è in realtà un due pezzi, che consta di minigonna e maglia a maniche lunghe, tutto rigorosamente di colore nero. Inizio a carezzarle la parte bassa della schiena e poi mi insinuo sotto la maglia, risalendo sino alle scapole. Data la sua magrezza, non si sente neppure un filo di grasso e si percepiscono anzi le costole.

Quando le ho scaldato la schiena a dovere, il mio tentacolo si sfila dalle sue esplorazioni sotterranee e va a sollevare la minigonna, per assaggiare la tonicità delle sue chiappette, che sono davvero sode e che potrebbero stare nel palmo di una mano. Mi inclino ancora un po' di più verso destra, per carezzarle le cosce snelle, ma la posizione è tutt'altro che comoda e rinvio a quando sarà il momento dell'HJ conclusivo.

L'azione di Ina è davvero molto lunga e insistita: mi dedicherà almeno 10 minuti di BJ e tre sessioni prolungate di immersione, inframezzate da un po' di smanacciamento dell'asta, condito da qualche coreografica smorfia del viso. Quando armeggia con la pialla, sono davvero sul punto di capitolare ed è provvidenziale che ogni volta si chini di nuovo sul mio fratellino, dandogli qualche minuto in più di respiro. Nel mentre, prima le Pecora e poi Ana (o viceversa) abbandonano le postazioni accanto a noi e restiamo soli nel trombodromo.

Alla 3° pausa, Ina mi fa notare che sono davvero lungo e inizia a smanacciare il compare con più energia. Stavolta sono davvero in dirittura di arrivo e, per non capitolare, le butto lì di assaggiare la sua abilità sul ribaltabile, in cambio di un altro ventello. La finta bionda accetta la mia proposta al volo e mi concede pure credito, dato che sembro un bravo ragazzo.

SI ACCENDE IL TELEVISORE

Le propongo lo smorzacandela, ma non sembra convintissima: "Se sei così lungo, poi mi fanno male i piedi ... Dài, vieni tu dalla mia parte". Non c'è molto da trattare, perché Ina ha già iniziato a reclinare il sedile del passeggero. Si sfila le high heels, si abbassa una gamba dei collant e le mutandine e mi invita a raggiungerla.

Scavalco il tunnel centrale, lei si avvicina con le pelvi all'orlo del sedile, guida l'infilamento dell'asta e poi si corica di nuovo sul sedile. Non mi resta che iniziare la mia galoppata, aggrappato con le braccia ben tese ai fianchi dello schienale. Il compare era davvero bello arzillo e quindi le percussioni sono decisamente piacevoli. Come raramente mi accade, sento un ottimo attrito contro le pareti della vulva e brividi di piacere salire dal glande, ogni volta che arrivo a fine corsa e inverto la direzione.

Credo che sia più merito del mio ingrifamento, che non di una grande partecipazione da parte di Ina, che più che altro è paziente e si espone alle mie percussioni con le gambe completamente aperte a ranocchia, senza lamentarsi e senza incitare una rapida conclusione. Fa qualche smorfia di finto piacere col viso, alza un po' il volume del Dolby Surround e ogni tanto mi scosta il lembo della camicia, che credo le dia fastidio, quando si avvicina troppo alla zona del piacere. Non mi pare invece di ricordare carezze, abbracci o stuzzicamenti dei capezzoli, arte in cui al contrario eccellono le più scafate intrattenitrici notturne.

Dopo qualche minuto di danza pelvica, io sono una maschera di sudore, la macchina diventa un bagno turco e allora alzo bandiera bianca, per evitare di beccare il primo malanno di stagione. Le domando di nuovo se mi voglia venire sopra, Ina ci pensa un attimo e non capisco bene se la risposta sia un sì oppure un no. La vedo infatti passare per un attimo sul sedile del conducente e non mi è chiaro cosa voglia fare: la mia macchina non ha i doppi pedali e non posso certo darle lezioni di guida :)

Alla fine, ci intendiamo: mentre ero ancora inginocchiato alla bell'e meglio nel pozzetto, mi dice di sdraiarmi sul sedile del passeggero, in modo che lei possa venirmi sopra e iniziare lo smorzacandela. Obbedisco e, già che ci sono, reclino del tutto lo schienale, in modo da stare più comodo ed essere meno visibili da fuori. In realtà, i vetri sono ormai del tutto appannati, e - come insegna il nostro ministro della giustizia Francostars - potremmo anche fare cose turche, senza che nessuno possa dirci alcunché ;)

LA GALOPPATA

Mi accontento però di far fare a Ina cose albanesi: grazie alla sua statura minuta, la fanciulla si accoscia senza difficoltà sopra di me, appoggiando le piante dei piedi sui fianchi della seduta e ancorandosi con le mani allo schienale. Quando è ben puntellata, infila l'asta nella vulva e dà inizio alla sua galoppata, che è decisamente energica, anche se non raggiunge i picchi toccati dalla danzatrice del ventre Klaudia o dalla Eva di Appiano. I suoi seni, che pure ballonzolano davanti ai miei occhi, non sembrano né grandi né sodi e dunque i miei tentacoli preferiscono attaccarsi come due ventose alle sue chiappette, aiutando così le sue percussioni.

Ina regge 3-4 minuti, molto piacevoli per il mio compare, e poi alza pure lei bandiera bianca, con le gambe in fiamme per l'acido lattico. Le propongo allora il solito finale "alla brianzola", che la fanciulla accetta senza battere ciglio. Ci disincastriamo in qualche modo e torno a prendere possesso del sedile del conducente.

IL SOLITO FINALE

La finta bionda inizia a smanacciare il compare e, come avevo nei miei programmi sin dall'inizio, approfitto del fatto che ora sia a busto eretto accanto a me, per carezzarle le cosce, che sono davvero snelle e toniche, nonostante la signorina giuri o spergiuri di praticare solo ginnastica sul ribaltabile. Quando si accorge che mi piace il contatto con la sua pelle levigata, Ina mi agevola il compito, aprendo un po' le gambe a ranocchia. Riesco così a scendere anche sino al polpaccio e a massaggiarle il piedino di piccola taglia. Risalgo poi anche dall'altra parte e le strofino un po' le labbra della vulva, che sono particolarmente carnose, come avevo già notato al momento dell'infilamento.

Dopo altri 2-3 minuti, gli avambracci di Ina sono davvero alla frutta e allora viene fatto il solito cambio in corsa: entra in campo Federica, per dare il colpo di grazia al mio compare. La fanciulla ricambia le mie cortesie, carezzando a sua volta le mie gambe e, tempo una decina di colpi di pialla, capitolo con sommo piacere.

Il tempo di rimetterci in ordine, di consegnarle il secondo omaggio della casa e di far disappannare i vetri (l'operazioni più lunga) e si può ripartire alla volta della sua mattonella. Chissà dove sono finite le Camposantine, perché nessuna di loro è tornata nel frattempo al trombodromo, né ci sono alla rotonda. Magari il loro inserviente tuttofare le ha accompagnate a prendersi un caffé. Meglio così, perché mi evito la figura barbina di transitare davanti alla Pecora con la sua nuova rivale a bordo. Neppure Bruna/Silvana è riapparsa sullo stradone e quindi pure il congedo può avvenire senza patemi. Tanti saluti alla cara Ina, che si rimette in attesa di clienti per un'altra mezz'oretta, e non mi resta che riprendere la direzione della branda, stavolta senza manovra criminale ...
 
Alto