SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Carimate (CO)
ZONA: 45.695159, 9.116389 (giù nell'avvallamento del Seveso, al lato nord dello svincolo)
NOME: Iona
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 25 stimati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una dozzina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castano/rossicci a caschetto, viso particolare ma abbastanza carino, occhi scuri, fisico nella media, seno n.v.
ATTITUDINE: BJ monocorde ma dal ritmo frenetico ; abbastanza cordiale, ci si può parlare
LA MIA RECENSIONE:
La fanciulla non c'è più e, al suo posto, solo una bottiglietta mezza piena d'acqua. Svolto a destra, per tornare sui miei passi e, con mia somma sorpresa, la rossiccia è lì accovacciata assieme alla black, a scaldarsi davanti al copertone in fiamme. Giro della rotonda per controllare che non arrivi nessuno e accosto di fianco a loro: la black si alza tutta sorridente (sarei stato probabilmente il suo primo cliente della settimana ), ma le indico che voglio parlare con la collega. Le fa allora cenno con la mano e la rossiccia finalmente si volta verso di me, permettendomi di vederla meglio in volto. I lineamenti sono abbastanza caratteristici e potrebbero vagamente ricordare quelli della giovane Tori Spelling, modesta attricetta a suo tempo famosa per essere la figlia di un potente produttore televisivo e nota per avere recitato il ruolo di Donna nella celeberrima serie BH 90210. Qui invece siamo a Carimate, il CAP è 22060 e la fanciulla non è bionda ma ha una chioma acconciata a caschetto e di una tonalità, appunto, tra il castano e il rossiccio.
DUE SARDINE IN SCATOLA
Il tempo di farsi confermare che il rate per un BJ è al minimo sindacale e bisogna davvero andare, perché dalle spalle mi stanno già incalzando. Non è fortunatamente la vettura dei CC ma una possente motrice diretta alla vicina area di parcheggio, che con la sua stazza rischia di trasformare me e la fanciulla in due sardine e la mia vettura in una scatoletta da mettere direttamente sugli scaffali del vicino Bennet. La ragazza si accomoda a bordo e, con il camion incollato a una spanna dal mio paraurti, procediamo verso l'imbosco. "Da che parte vado?", le domando. "Di lì", mi fa cenno la ragazza, indicando una delle stradine che si affacciano sulla rotonda. "Non che potessi andare da nessun'altra parte, visto che anche il camion mi sta spingendo di qui ", commento, prima di procedere all'intervista di rito. Non appena ci siamo un po' distanziati dal mezzo che ci stava alle calcagna, si può procedere ai convenevoli. "Piacere, io sono Iona", si presenta spontaneamente la fanciulla, porgendomi la mano. "Iona? Che strano nome! E di dove sei?", le chiedo incuriosito. "Sono albanese", mi risponde, spiegandomi anche che quel nome è tipico del suo Paese. Non mi pronuncio al riguardo, ma sicuramente suona più realistico di altri (come Cindy), spacciatimi per genuinamente schipetari. Mi dice di essere in Italia da 3 anni (in effetti si destreggia bene con la nostra lingua), dapprima come badante di una vecchietta (per usare le sue stesse parole) e da circa 1 anno sulla strada. Mi dice solo quanto guadagnava prima (500 Euri al mese), ma posso immaginare che la progressione dei suoi introiti sia stata esponenziale, negli ultimi 12 mesi. Non le ho chiesto l'età, ma a occhio potrebbe avere più o meno 25 anni.
Il primo posto dove vorrebbe farmi parcheggiare è davvero improponibile, per cui le chiedo un'alternativa. Ci spostiamo di un centinaio di metri, in un posto un po' più riparato alla vista, ma in paraggi che non trovo comunque granché rassicuranti, tanto è vero che poi bloccherò le portiere (per il poco che ciò possa valere, ai fini di una maggiore sicurezza). Spento il motore, lei estrae dalla borsetta i ferri del mestiere e io procedo a regolare le formalità burocratiche. "Non hai dei pezzi da 5?", mi domanda Iona. Ricontrollo meglio, ma proprio non li ho. "Ma a cosa ti servono dei pezzi da 5?", le chiedo un po' incuriosito. "Devo pagare il passaggio per rientrare a Milano, che costa 25", mi spiega, mentre mette al sicuro l'obolo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Arretro il sedile e si può partire. Iona si china sul mio basso ventre, smanaccia brevemente il fratellino, lo incappuccia con un condom trasparente di marca Serena (l'ho scoperto dopo, perché mi ha lasciato tutti i residui a bordo) e poi inizia a prendersi cura di lui. Non sfoggia grande varietà o perizia nel BJ, ma il suo movimento oscillatorio è effettuato ad una frequenza che si può solo definire frenetica. Per la maggior parte dei colleghi ciò è probabilmente fastidioso, in quanto finalizzato a una capitolazione immediata; nel mio caso è condizione quasi indispensabile per stimolare il membro e percepire un po' di piacere nelle zone basse. Essendosi dichiarata alquanto infreddolita (in effetti era praticamente abbracciata alla fiamma che si levava dal copertone), Iona tiene indosso il suo piumino scuro e dunque non c'è modo di saggiare granché della sua fisicità. In compenso, indossa un gonnellino che è più una sorta di ampia cintura elasticizzata e dunque posso protendermi in là e cercare di carezzarle un po' il fondoschiena e, in parte, le gambe. Per quanto posso vedere, il lato B della fanciulla sembra sufficientemente compatto e ben proporzionato. Per quanto posso toccare con mano, appare anche tonico, sebbene la mia percezione possa essere stata falsata dal doppio strato di calze che indossa per ripararsi dal freddo.
Dopo 2 o 3 sessioni frenetiche ma non lunghissime (credo di un minuto abbondante cadauna), che hanno portato l'asta al pieno turgore, Iona comincia ad aiutarsi più insistentemente con la mano, dapprima supportando il BJ alla base e poi alternando l'azione manuale a quella orale. Dopo un'altra fase d'immersione, in cui inizia a perdere un po' di mordente, si risolleva di nuovo e palesa la sua preoccupazione di dover continuare sino alle calende greche: "Ma ti manca molto, amore?". "Ancora un po' ...", cerco di guadagnare tempo. Ciò che ottengo è però un vigoroso smanacciamento, che mi fa procedere velocissimamente nella direzione del traguardo. Quando, girata l'ultima curva, vedo il direttore di gara con la bandiera a scacchi, Iona si tuffa per l'ultima volta sul mio fratellino e varco lo striscione dell'arrivo avvolto nel suo caldo afflato. Fingo di nulla e la lascio andare avanti qualche secondo, ma la fanciulla è abbastanza sveglia da accorgersi che ho già rallentato l'andatura e sto compiendo il giro d'onore davanti alla folla in tripudio (si fa per dire ...): "Ma sei venuto, vero?". "Ebbene sì ", la ringrazio per il suo intrattenimento, carezzandole brevemente la chioma rossiccia.
SE STO COPERTA, NON SI FERMA NESSUNO!
Mentre ci risistemiamo, Iona si lamenta di nuovo di quanto abbia preso freddo là fuori, essendo ormai in postazione dalle 9 di sera. "Guarda che non fa così freddo stanotte, per essere gennaio: ci saranno almeno 7-8 gradi - devo purtroppo deluderla - Forse è perché sotto sei quasi completamente scoperta". La fanciulla non sembra convintissima di quello che le ho detto ed estrae il proprio smartphone, per effettuare un rapido controllo. Tolto lo screensaver (ove si vede quella che è probabilmente la sua discendenza), avvia una delle applicazioni e, inesorabile, arriva il verdetto: Milano, 7°C. Non potendo appellarsi a Giove Pluvio (ma, a sua scusante, dalle Alpi sta soffiando il foehn, mite ma fastidioso), non le resta che dare la colpa all'abbigliamento: "Sì, dev'essere come dici tu. Solo che, se sto coperta, non si ferma nessuno! E allora, che devo fare?", mi risponde un po' sconsolata. Non ho ovviamente una risposta per lei e tutto ciò che posso fare è riaccendere la macchina e riprendere la direzione della sua piazzola. Il tragitto è davvero breve e, in poco più di un minuto, siamo arrivati a destinazione. Un rapido scambio di saluti e ci congediamo, io diretto a casa e lei in attesa del prossimo cliente o del taxi che la riporterà a Milano.
CITTA DELL'INCONTRO: Carimate (CO)
ZONA: 45.695159, 9.116389 (giù nell'avvallamento del Seveso, al lato nord dello svincolo)
NOME: Iona
NAZIONALITA': Albanese
ETA': 25 stimati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una dozzina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castano/rossicci a caschetto, viso particolare ma abbastanza carino, occhi scuri, fisico nella media, seno n.v.
ATTITUDINE: BJ monocorde ma dal ritmo frenetico ; abbastanza cordiale, ci si può parlare
LA MIA RECENSIONE:
Dopo avere bazzicato i paraggi di Lomazzo e fruito dei servigi di Sara, appena rientrata dalle sua vacanze bulgare e stranamente inoperosa per più di 10 minuti consecutivi, torno a dare un'occhiata dalle parti di Lentate, dove le OTR sono praticamente a pieno organico. [...]
Dato che la situazione lungo la SS dei Giovi è un po' troppo movimentata per i miei gusti, prendo la direzione di Arosio, per dare un'occhiata lungo il ramo est della Novedratese. Non vado però molto lontano, perché giù nell'avvallamento del Seveso (famoso per esondare ogni tre per due, dalle parti di Milano) vedo una fanciulla dalla chioma castano-rossiccia, che se ne sta sola soletta sul lato nord dello svincolo. Da quella parte ce ne sono di solito due, mentre il lato opposto è usualmente occupato da un gruppo più o meno nutrito di black. Inversione al sottopasso e la scruto un po' meglio: è abbastanza carina sia di fisico che di volto, ma lì è davvero impossibile fermarsi con un minimo di discrezione, dato il continuo passaggio di vetture in entrambe le direzioni. Ritorno allora su a Lentate, dove però il cielo continua a baluginare di blu, e mi ripresento all'appello una decina di minuti dopo, per studiare meglio la logistica dell'approccio.
La fanciulla non c'è più e, al suo posto, solo una bottiglietta mezza piena d'acqua. Svolto a destra, per tornare sui miei passi e, con mia somma sorpresa, la rossiccia è lì accovacciata assieme alla black, a scaldarsi davanti al copertone in fiamme. Giro della rotonda per controllare che non arrivi nessuno e accosto di fianco a loro: la black si alza tutta sorridente (sarei stato probabilmente il suo primo cliente della settimana ), ma le indico che voglio parlare con la collega. Le fa allora cenno con la mano e la rossiccia finalmente si volta verso di me, permettendomi di vederla meglio in volto. I lineamenti sono abbastanza caratteristici e potrebbero vagamente ricordare quelli della giovane Tori Spelling, modesta attricetta a suo tempo famosa per essere la figlia di un potente produttore televisivo e nota per avere recitato il ruolo di Donna nella celeberrima serie BH 90210. Qui invece siamo a Carimate, il CAP è 22060 e la fanciulla non è bionda ma ha una chioma acconciata a caschetto e di una tonalità, appunto, tra il castano e il rossiccio.
DUE SARDINE IN SCATOLA
Il tempo di farsi confermare che il rate per un BJ è al minimo sindacale e bisogna davvero andare, perché dalle spalle mi stanno già incalzando. Non è fortunatamente la vettura dei CC ma una possente motrice diretta alla vicina area di parcheggio, che con la sua stazza rischia di trasformare me e la fanciulla in due sardine e la mia vettura in una scatoletta da mettere direttamente sugli scaffali del vicino Bennet. La ragazza si accomoda a bordo e, con il camion incollato a una spanna dal mio paraurti, procediamo verso l'imbosco. "Da che parte vado?", le domando. "Di lì", mi fa cenno la ragazza, indicando una delle stradine che si affacciano sulla rotonda. "Non che potessi andare da nessun'altra parte, visto che anche il camion mi sta spingendo di qui ", commento, prima di procedere all'intervista di rito. Non appena ci siamo un po' distanziati dal mezzo che ci stava alle calcagna, si può procedere ai convenevoli. "Piacere, io sono Iona", si presenta spontaneamente la fanciulla, porgendomi la mano. "Iona? Che strano nome! E di dove sei?", le chiedo incuriosito. "Sono albanese", mi risponde, spiegandomi anche che quel nome è tipico del suo Paese. Non mi pronuncio al riguardo, ma sicuramente suona più realistico di altri (come Cindy), spacciatimi per genuinamente schipetari. Mi dice di essere in Italia da 3 anni (in effetti si destreggia bene con la nostra lingua), dapprima come badante di una vecchietta (per usare le sue stesse parole) e da circa 1 anno sulla strada. Mi dice solo quanto guadagnava prima (500 Euri al mese), ma posso immaginare che la progressione dei suoi introiti sia stata esponenziale, negli ultimi 12 mesi. Non le ho chiesto l'età, ma a occhio potrebbe avere più o meno 25 anni.
Il primo posto dove vorrebbe farmi parcheggiare è davvero improponibile, per cui le chiedo un'alternativa. Ci spostiamo di un centinaio di metri, in un posto un po' più riparato alla vista, ma in paraggi che non trovo comunque granché rassicuranti, tanto è vero che poi bloccherò le portiere (per il poco che ciò possa valere, ai fini di una maggiore sicurezza). Spento il motore, lei estrae dalla borsetta i ferri del mestiere e io procedo a regolare le formalità burocratiche. "Non hai dei pezzi da 5?", mi domanda Iona. Ricontrollo meglio, ma proprio non li ho. "Ma a cosa ti servono dei pezzi da 5?", le chiedo un po' incuriosito. "Devo pagare il passaggio per rientrare a Milano, che costa 25", mi spiega, mentre mette al sicuro l'obolo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Arretro il sedile e si può partire. Iona si china sul mio basso ventre, smanaccia brevemente il fratellino, lo incappuccia con un condom trasparente di marca Serena (l'ho scoperto dopo, perché mi ha lasciato tutti i residui a bordo) e poi inizia a prendersi cura di lui. Non sfoggia grande varietà o perizia nel BJ, ma il suo movimento oscillatorio è effettuato ad una frequenza che si può solo definire frenetica. Per la maggior parte dei colleghi ciò è probabilmente fastidioso, in quanto finalizzato a una capitolazione immediata; nel mio caso è condizione quasi indispensabile per stimolare il membro e percepire un po' di piacere nelle zone basse. Essendosi dichiarata alquanto infreddolita (in effetti era praticamente abbracciata alla fiamma che si levava dal copertone), Iona tiene indosso il suo piumino scuro e dunque non c'è modo di saggiare granché della sua fisicità. In compenso, indossa un gonnellino che è più una sorta di ampia cintura elasticizzata e dunque posso protendermi in là e cercare di carezzarle un po' il fondoschiena e, in parte, le gambe. Per quanto posso vedere, il lato B della fanciulla sembra sufficientemente compatto e ben proporzionato. Per quanto posso toccare con mano, appare anche tonico, sebbene la mia percezione possa essere stata falsata dal doppio strato di calze che indossa per ripararsi dal freddo.
Dopo 2 o 3 sessioni frenetiche ma non lunghissime (credo di un minuto abbondante cadauna), che hanno portato l'asta al pieno turgore, Iona comincia ad aiutarsi più insistentemente con la mano, dapprima supportando il BJ alla base e poi alternando l'azione manuale a quella orale. Dopo un'altra fase d'immersione, in cui inizia a perdere un po' di mordente, si risolleva di nuovo e palesa la sua preoccupazione di dover continuare sino alle calende greche: "Ma ti manca molto, amore?". "Ancora un po' ...", cerco di guadagnare tempo. Ciò che ottengo è però un vigoroso smanacciamento, che mi fa procedere velocissimamente nella direzione del traguardo. Quando, girata l'ultima curva, vedo il direttore di gara con la bandiera a scacchi, Iona si tuffa per l'ultima volta sul mio fratellino e varco lo striscione dell'arrivo avvolto nel suo caldo afflato. Fingo di nulla e la lascio andare avanti qualche secondo, ma la fanciulla è abbastanza sveglia da accorgersi che ho già rallentato l'andatura e sto compiendo il giro d'onore davanti alla folla in tripudio (si fa per dire ...): "Ma sei venuto, vero?". "Ebbene sì ", la ringrazio per il suo intrattenimento, carezzandole brevemente la chioma rossiccia.
SE STO COPERTA, NON SI FERMA NESSUNO!
Mentre ci risistemiamo, Iona si lamenta di nuovo di quanto abbia preso freddo là fuori, essendo ormai in postazione dalle 9 di sera. "Guarda che non fa così freddo stanotte, per essere gennaio: ci saranno almeno 7-8 gradi - devo purtroppo deluderla - Forse è perché sotto sei quasi completamente scoperta". La fanciulla non sembra convintissima di quello che le ho detto ed estrae il proprio smartphone, per effettuare un rapido controllo. Tolto lo screensaver (ove si vede quella che è probabilmente la sua discendenza), avvia una delle applicazioni e, inesorabile, arriva il verdetto: Milano, 7°C. Non potendo appellarsi a Giove Pluvio (ma, a sua scusante, dalle Alpi sta soffiando il foehn, mite ma fastidioso), non le resta che dare la colpa all'abbigliamento: "Sì, dev'essere come dici tu. Solo che, se sto coperta, non si ferma nessuno! E allora, che devo fare?", mi risponde un po' sconsolata. Non ho ovviamente una risposta per lei e tutto ciò che posso fare è riaccendere la macchina e riprendere la direzione della sua piazzola. Il tragitto è davvero breve e, in poco più di un minuto, siamo arrivati a destinazione. Un rapido scambio di saluti e ci congediamo, io diretto a casa e lei in attesa del prossimo cliente o del taxi che la riporterà a Milano.