SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lurago Marinone (CO)
ZONA: 45.699169, 8.982571 (all'ambasciata albanese)
NOME: Irina (ma in passato si faceva chiamare Ina)
NAZIONALITA': Albanese
ETA': credo appena sotto i 25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission)
COMPENSO RICHIESTO: 20+10
COMPENSO CONCORDATO: 20+10
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli lisci e biondi (tinti) più o meno sino al collo (talvolta raccolti in un codino), viso paffutello e rotondo, occhi castani, fisico un po' curvaceo ma ancora sufficientemente sodo, seno di taglia enorme (ritengo un 5a, non essendo un esperto del settore)
ATTITUDINE: discreta tecnica e buona dedizione nel BJ, un po' troppo apatica nella copulazione, incontro terminato per l'esaurirsi del tempo ; educata e cordiale nella conversazione
LA MIA RECENSIONE:
Questa storia merita di essere raccontata, non tanto per l'incontro in sè (che è stato onesto durante il BJ e un po' deludente durante la copulazione), quanto per la prorompente dimensione dei seni della signorina!
Come avevo riportato nel thread generale, il mio recente tour lungo la Provinciale dell'Amore si è rivelato un buco nell'acqua, perché sono riuscito solo a intravedere la caliente Marina di Oltrona (ma mi ha consolato il fatto che Ettore l'abbia descritta avvenente come una Merkel ....) e della benzinaia Elena non ho potuto nemmeno scorgere la bottiglietta d'acqua!
Essendo l'ora ormai tarda e non essendo così lontano dall'Ambasciata Albanese, l'idea sarebbe quella di tornare da Joanna, con cui avevo trascorso un buon quarto d'ora (forse anche venti minuti, da come si era lamentata alla fine ) qualche settimana fa. Quando però arrivo alla sede consolare, ci sono solo Laura/Lola e la biondina un po' paffutella che ricordavo chiamarsi Ina.
E' una vita che non mi fermo più da Laura e quindi non sono certo che riconosca la mia vettura, però mi scoccerebbe caricarle Ina proprio sotto il naso e quindi faccio un giro dell'isolato, per prendere tempo. Alla peggio, se Laura dovesse riconoscermi in volto quando mi fermerò allo stop, mi toccherà invitarla a bordo e comunque non sarà un ventello speso male. Sarei però curioso di (re)incontrare Ina, perché sono abbastanza sicuro di essere stato con lei diversi anni fa, ho un vago ricordo di un incontro non malvagio, ma qualunque altro dettaglio si è dissolto nella mia mente.
Sono anche convinto che ci fosse un suo thread in questo forum (forse aperto da fratello bionsen), ma non sono proprio riuscito a recuperarlo, forse perché la funzione di ricerca fa cilecca quando le parole-chiave sono troppo corte.
Comunque, quando mi presento allo stop dell'ambasciata albanese arrivando dal centro di Lurago, Laura è stata appena caricata da un furgoncino e quindi Ina è tutta per me. Neppure il tempo di abbassare il finestrino sul lato del passeggero e la biondina si avvicina già sorridente. Anche se non ho molti dubbi al riguardo, mi faccio confermare i rate e la sicurezza del retrobottega. La biondina, sebbene intenta a fumarsi una sigaretta, risponde con gentilezza e in modo simpatico. "Vuoi che faccio un giro e torno fra due minuti, così finisci di fumare?", le chiedo. "No, no, tranquillo ... La butto via", non fa in tempo a finire la frase, il mozzicone finisce per terra e Ina sguscia a bordo della mia vettura.
IRINA, LA RUSSA D'ALBANIA
La ragazza sarà alta 1,60 (al netto delle high heels che calza ai piedi), ha un fisico abbastanza curvaceo ma all'apparenza ancora sodo. Vista la corporatura, non è neppure strano che abbia un viso paffutello, quasi rotondo. Gli occhi sono castani e i capelli (che le arrivano più o meno alle spalle) sono biondi e stirati con la piastra.
Visto che c'è da viaggiare un paio di minuti, riparto con le domande di rito, anche se credo di sapere già quasi tutto di lei. In realtà, non faccio neppure in tempo a chiederle il nome e già arriva la prima sopresa: la fanciulla non si chiama Ina (che evidentemente era l'abbreviazione usata all'inizio della sua carriera) ma Irina. "Mmm ... però non mi sembri russa ... quindi il nome sarà fintissimo ", la pungolo un po', per sondarne la reazione. Non che ci fossero altre possibilità, visto che lavora in pianta stabile all'ambasciata schipetara, ma la biondina conferma di essere albanese, per l'esattezza del sud del Paese delle Aquile, anche se poi sarebbe cresciuta nella capitale. Mi spiega il motivo per cui i genitori l'avrebbero battezzata Irina e ci tiene a sottolineare che, a parte il sottoscritto, tutti la scambiano realmente per russa. Infatti, anche al netto della tinta (e nonostante la ricrescita sia quasi nera), il colore naturale del suo crine dovrebbe essere un biondo scuro. Di sicuro, sembra più russa lei della Julia di via Cristallo :D
C'è giusto il tempo di scoprire che sarebbe in Italia da 3 anni (ma penso almeno 1-2 in più, a mia memoria) e siamo arrivati al solito retrobottega delle ambasciatrici albanesi, dove fratello bionsen si vide recapitare un pacco a sorpresa dalla camionetta della DHL
Mentre io regolo gli aspetti burocratici e poi mi calo le braghe, lei estrae il necessaire dalla borsetta e quindi siamo pronti in men che non si dica a dare inizio alle danze. Irina si toglie le scarpe, raccoglie i capelli in un codino e si dispone ginocchioni sul sedile del passeggero, la posizione che preferisco, perché permette di srotolare i tentacoli un po' da tutte le parti.
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo avere incappucciato il compare del piano di sotto, inizia a trastullarlo col movimento sussultorio della sua testa. Io inizio subito a carezzarle la schiena, ma mi rendo presto conto che Irina si è blindata dentro un incastro perfetto di vestiti, tutti neri e aderenti, che mi impediscono il contatto epidermico che stavo cercando. Tutto il tronco è infatti avvolto in un body nero, che - pur non lasciando in vista neppure un centimetro quadrato di pelle - fa ben poco per nascondere la formosità delle sue chiappe e qualche rotolino sui fianchi. L'inghippo, però, è che sopra il body ha però calzato una specie di coulotte ad avvolgere il fondoschiena e un coprispalla per proteggersi dal frescolino di questa serata.
Sono quasi sul punto di farmi prendere dallo sconforto, quando l'occhio mi cade verso il basso, attratto dalla testolina di Irina che si muove su e giù lungo l'asta, ormai quasi turgida. Mentre osservo le operazioni, non posso non notare che il seno sinistro della ragazza - quello più vicino a me - è del tutto appoggiato al mio sedile, nonostante il suo tronco sia tenuto a distanza dallo spessore della mia coscia, quindi a una buona spanna. Osservo la scena una seconda volta ed è proprio così: la biondina ha due seni che sono grossi almeno come palle da bowling!
DUE PALLE DA BOWLING, NO ... DUE MONGOLFIERE!
A questo punto, diventa inevitabile far scendere uno dei miei tentacoli verso il basso, infilarlo fra il sedile e seno sinistro di Irina e iniziare a manipolarlo. La consistenza è del tutto naturale, per cui non c'è di certo del silicone all'interno. Per la taglia davvero considerevole (una 5a?), la mammella ha anche una buona consistenza, risultando morbida al tatto ma tutt'altro che svuotata (Irina mi confermerà poi di non avere mai avuto gravidanze e dunque di non avere allattato). La boccia è così grande che non riesco neppure a serrarla completamente nella mia mano e che impiego almeno 10 secondi per scoprire dove sia il capezzolo (che è anche poco in rilievo), per iniziare a titillarlo
Da qui in avanti, confesso di non sapere assolutamente se il BJ sia stato buono o cattivo, perché mi sono davvero perso via a manipolare l'enorme latteria di Irina. Ad un certo punto, affaticato dal peso della mammella, ho dovuto persino prendermi un minuto di pausa e ricominciare a carezzarle la schiena e il suo ampio fondoschiena, sebbene la cosa fosse decisamente meno appagante.
Prima che suoni la sirena che sancisce la fine delle ostilità, riesco a riportare il mio tentacolo verso il basso e a respingere un primo tentativo di time-out da parte di Irina. Alla seconda volta, però, il tempo è davvero scaduto. Seppure in modo garbato, la biondina mi fa capire che è via dalla mattonella già da troppo tempo e che, se voglio allungare la durata dell'incontro, si aspetta di ricevere un altro mazzo di rose. La ragazza non è però troppo pretenziosa e, con soli dieci rose rosse, sarebbe disposta a proseguire le operazioni. Visto che il compare è bello turgido in mezzo alle gambe, le butto lì se si possa fare all'amore, anziché riprendere col BJ. Irina esita un attimo, perché è preoccupata che possa volerci più della manciata di minuti che ha in testa. "Facciamo così - le propongo - quando pensi che il tempo sia finito, me lo dici e andiamo ..."
UN TOT AL CHILO
La biondina accetta la mia proposta indecente e quindi ci si prepara per i tempi supplementari. Irina incamera il primo foglietto azzurro, che era rimasto appoggiato davanti al cambio, e ritira direttamente dalle mie mani quello di colore rosso. Mentre lei si toglie la coulotte, si abbassa le calze e si sfila le mutandine, continuo ad osservare quasi ipnotizzato i suoi seni enormi, che peseranno almeno 1 kg l'uno. Pensando che io non resisterei più di 1 ora, con due bottiglie dell'acqua minerale appese a un'imbragatura, non posso esimermi dalla domanda idiota: "Quando le tenevo in mano, erano davvero pesantissime ... ma non ti fanno male le spalle, quando arrivi a sera?" Irina dapprima si mette a ridere e poi mi conferma che, dopo tante ore in piedi, il peso delle sue bocce inizia a darle fastidio. Mi viene allora in mente la tennista rumena che ha appena vinto il torneo di Wimbledon (Simona Halep), che qualche anno fa si era fatta ridurre la dimensione del seno, perché troppo ingombrante. Non mi sembra però che Irina abbia mai avuto - né avra - velleità di impugnare una racchetta da tennis e dunque mi astengo dal ributtare questa pallina dall'altra parte della rete.
NON TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO COL BUCO
La biondina non vuole certo darsi alla pallacorda e la sua principale preoccupazione è piuttosto di tornare il prima possibile alla mattonella e dunque mi invita a varcare il tunnel centrale, anche perché il sedile del passeggero è già reclinato ed è tutto pronto per riprendere le danze. Irina si umidifica la vulva con un po' di saliva, si dispone a ranocchia e quindi non mi resta che calarmi su di lei, per procedere all'infilamento. Realizzato il necessario allineamento astrale, posso calarmi completamente su di lei (appoggiando gli avambracci sul sedile, per non soffocarla) e dare inizio alla mia danza pelvica.
La copulazione si rivelerà purtroppo al di sotto delle aspettative. L'orifizio di Irina è ormai decisamente dilatato (e magari anche il mio compare ha perso un po' di turgore, durante la fase di cabaret che ha preceduto i tempi supplementari) e anche la fanciulla non è granché partecipativa. A parte cingermi debolmente la schiena con le sue braccia, dall'altra sponda dell'Adriatico non pervengono altri segnali di vita. Tutto tace ed essendo lei anche molto piccola di statura (nonostante io non sia certamente un watusso), non riesco neppure a vederla in volto, per cercare di incrociarne lo sguardo.
E' però dopo il 2° minuto di stantuffate, che mi ricordo il motivo per cui di solito appendevo il condom al chiodo, non appena il sole entra nella costellazione del Cancro. Nonostante fuori la serata sia frescolina (il termometro della vettura segnava 18°C, quando ho spento il motore), sono già madido di sudore e quindi devo staccarmi da Irina, stendendo le braccia e riprendendo a muovermi col busto inclinato di circa 45° rispetto al suo. Un altro minuto e mi sembra di stare in un bagno turco, per cui alzo bandiera bianca. Non vorrei infatti scoprire quanto potrebbe costarmi chiedere di andare a fare una doccia a casa di Irina
SARANDA, SPIAGGE CARAIBICHE E MARE TURCHESE
Mi sfilo, riprendo un attimo fiato e mi riporto sul sedile del passeggero. La biondina non si sbilancia su quanto tempo sia trascorso, ma vedo che sta già estraendo i fazzolettini umidificati dalla confezione, per dare inizio alle operazioni di lindatura. Con la scusa che "tanto non ce la faresti a venire in un minuto", Irina soffia per tre volte nel fischietto, non prova neppure a cimentarsi nel classico HJ conclusivo (un po' di smanacciate le aveva inframezzate al BJ) e manda le squadre negli spogliatoi a farsi la doccia ... anzi, a darsi una lavata col Fresh & Clean ...
Rassettatici alla bell'e meglio, siamo pronti a tornare alla mattonella. Anche durante il viaggio di ritorno, Irina è abbastanza ciarliera. Chiacchieriamo un po' del clima albanese e poi mi racconta in quale angolo dell'Albania andrà a farsi un paio di settimane al mare, nella seconda metà di agosto. A sentire l'entusiasmo con cui decanta la bellezza del posto e la trasparenza delle acque turchesi, ci sarebbe da domandarsi perché così tanti VIPs perdano tempo a volare alle Maldive o alle Seychelles e non si fermino invece a Saranda, a due passi dall'isola di Corfù
Arrivati all'imbosco, fortunatamente Laura non è ancora tornata (o è già scomparsa di nuovo), per cui evito di venire linciato al momento della riconsegna di Irina alla sua mattonella. Ci scambiamo i due bacetti di rito, le auguro la buona notte e riparto verso Lentate. La speranza è l'ultima a morire e quindi butto ancora un occhio al TotalErg di Lomazzo, ma di Elena non c'è davvero neanche l'ombra. Non mi resta quindi che inserire le coordinate di casa nel navigatore e sperare di essere più fortunato la prossima volta. Sempre che la maledizione di kito non sia contagiosa e che anch'io non abbia contratto il pericoloso virus, per il solo fatto di avere letto delle sue ultime infelici avventure OTR :D
CITTA DELL'INCONTRO: Lurago Marinone (CO)
ZONA: 45.699169, 8.982571 (all'ambasciata albanese)
NOME: Irina (ma in passato si faceva chiamare Ina)
NAZIONALITA': Albanese
ETA': credo appena sotto i 25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission)
COMPENSO RICHIESTO: 20+10
COMPENSO CONCORDATO: 20+10
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli lisci e biondi (tinti) più o meno sino al collo (talvolta raccolti in un codino), viso paffutello e rotondo, occhi castani, fisico un po' curvaceo ma ancora sufficientemente sodo, seno di taglia enorme (ritengo un 5a, non essendo un esperto del settore)
ATTITUDINE: discreta tecnica e buona dedizione nel BJ, un po' troppo apatica nella copulazione, incontro terminato per l'esaurirsi del tempo ; educata e cordiale nella conversazione
LA MIA RECENSIONE:
Questa storia merita di essere raccontata, non tanto per l'incontro in sè (che è stato onesto durante il BJ e un po' deludente durante la copulazione), quanto per la prorompente dimensione dei seni della signorina!
Come avevo riportato nel thread generale, il mio recente tour lungo la Provinciale dell'Amore si è rivelato un buco nell'acqua, perché sono riuscito solo a intravedere la caliente Marina di Oltrona (ma mi ha consolato il fatto che Ettore l'abbia descritta avvenente come una Merkel ....) e della benzinaia Elena non ho potuto nemmeno scorgere la bottiglietta d'acqua!
Essendo l'ora ormai tarda e non essendo così lontano dall'Ambasciata Albanese, l'idea sarebbe quella di tornare da Joanna, con cui avevo trascorso un buon quarto d'ora (forse anche venti minuti, da come si era lamentata alla fine ) qualche settimana fa. Quando però arrivo alla sede consolare, ci sono solo Laura/Lola e la biondina un po' paffutella che ricordavo chiamarsi Ina.
E' una vita che non mi fermo più da Laura e quindi non sono certo che riconosca la mia vettura, però mi scoccerebbe caricarle Ina proprio sotto il naso e quindi faccio un giro dell'isolato, per prendere tempo. Alla peggio, se Laura dovesse riconoscermi in volto quando mi fermerò allo stop, mi toccherà invitarla a bordo e comunque non sarà un ventello speso male. Sarei però curioso di (re)incontrare Ina, perché sono abbastanza sicuro di essere stato con lei diversi anni fa, ho un vago ricordo di un incontro non malvagio, ma qualunque altro dettaglio si è dissolto nella mia mente.
Sono anche convinto che ci fosse un suo thread in questo forum (forse aperto da fratello bionsen), ma non sono proprio riuscito a recuperarlo, forse perché la funzione di ricerca fa cilecca quando le parole-chiave sono troppo corte.
Comunque, quando mi presento allo stop dell'ambasciata albanese arrivando dal centro di Lurago, Laura è stata appena caricata da un furgoncino e quindi Ina è tutta per me. Neppure il tempo di abbassare il finestrino sul lato del passeggero e la biondina si avvicina già sorridente. Anche se non ho molti dubbi al riguardo, mi faccio confermare i rate e la sicurezza del retrobottega. La biondina, sebbene intenta a fumarsi una sigaretta, risponde con gentilezza e in modo simpatico. "Vuoi che faccio un giro e torno fra due minuti, così finisci di fumare?", le chiedo. "No, no, tranquillo ... La butto via", non fa in tempo a finire la frase, il mozzicone finisce per terra e Ina sguscia a bordo della mia vettura.
IRINA, LA RUSSA D'ALBANIA
La ragazza sarà alta 1,60 (al netto delle high heels che calza ai piedi), ha un fisico abbastanza curvaceo ma all'apparenza ancora sodo. Vista la corporatura, non è neppure strano che abbia un viso paffutello, quasi rotondo. Gli occhi sono castani e i capelli (che le arrivano più o meno alle spalle) sono biondi e stirati con la piastra.
Visto che c'è da viaggiare un paio di minuti, riparto con le domande di rito, anche se credo di sapere già quasi tutto di lei. In realtà, non faccio neppure in tempo a chiederle il nome e già arriva la prima sopresa: la fanciulla non si chiama Ina (che evidentemente era l'abbreviazione usata all'inizio della sua carriera) ma Irina. "Mmm ... però non mi sembri russa ... quindi il nome sarà fintissimo ", la pungolo un po', per sondarne la reazione. Non che ci fossero altre possibilità, visto che lavora in pianta stabile all'ambasciata schipetara, ma la biondina conferma di essere albanese, per l'esattezza del sud del Paese delle Aquile, anche se poi sarebbe cresciuta nella capitale. Mi spiega il motivo per cui i genitori l'avrebbero battezzata Irina e ci tiene a sottolineare che, a parte il sottoscritto, tutti la scambiano realmente per russa. Infatti, anche al netto della tinta (e nonostante la ricrescita sia quasi nera), il colore naturale del suo crine dovrebbe essere un biondo scuro. Di sicuro, sembra più russa lei della Julia di via Cristallo :D
C'è giusto il tempo di scoprire che sarebbe in Italia da 3 anni (ma penso almeno 1-2 in più, a mia memoria) e siamo arrivati al solito retrobottega delle ambasciatrici albanesi, dove fratello bionsen si vide recapitare un pacco a sorpresa dalla camionetta della DHL
Mentre io regolo gli aspetti burocratici e poi mi calo le braghe, lei estrae il necessaire dalla borsetta e quindi siamo pronti in men che non si dica a dare inizio alle danze. Irina si toglie le scarpe, raccoglie i capelli in un codino e si dispone ginocchioni sul sedile del passeggero, la posizione che preferisco, perché permette di srotolare i tentacoli un po' da tutte le parti.
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo avere incappucciato il compare del piano di sotto, inizia a trastullarlo col movimento sussultorio della sua testa. Io inizio subito a carezzarle la schiena, ma mi rendo presto conto che Irina si è blindata dentro un incastro perfetto di vestiti, tutti neri e aderenti, che mi impediscono il contatto epidermico che stavo cercando. Tutto il tronco è infatti avvolto in un body nero, che - pur non lasciando in vista neppure un centimetro quadrato di pelle - fa ben poco per nascondere la formosità delle sue chiappe e qualche rotolino sui fianchi. L'inghippo, però, è che sopra il body ha però calzato una specie di coulotte ad avvolgere il fondoschiena e un coprispalla per proteggersi dal frescolino di questa serata.
Sono quasi sul punto di farmi prendere dallo sconforto, quando l'occhio mi cade verso il basso, attratto dalla testolina di Irina che si muove su e giù lungo l'asta, ormai quasi turgida. Mentre osservo le operazioni, non posso non notare che il seno sinistro della ragazza - quello più vicino a me - è del tutto appoggiato al mio sedile, nonostante il suo tronco sia tenuto a distanza dallo spessore della mia coscia, quindi a una buona spanna. Osservo la scena una seconda volta ed è proprio così: la biondina ha due seni che sono grossi almeno come palle da bowling!
DUE PALLE DA BOWLING, NO ... DUE MONGOLFIERE!
A questo punto, diventa inevitabile far scendere uno dei miei tentacoli verso il basso, infilarlo fra il sedile e seno sinistro di Irina e iniziare a manipolarlo. La consistenza è del tutto naturale, per cui non c'è di certo del silicone all'interno. Per la taglia davvero considerevole (una 5a?), la mammella ha anche una buona consistenza, risultando morbida al tatto ma tutt'altro che svuotata (Irina mi confermerà poi di non avere mai avuto gravidanze e dunque di non avere allattato). La boccia è così grande che non riesco neppure a serrarla completamente nella mia mano e che impiego almeno 10 secondi per scoprire dove sia il capezzolo (che è anche poco in rilievo), per iniziare a titillarlo
Da qui in avanti, confesso di non sapere assolutamente se il BJ sia stato buono o cattivo, perché mi sono davvero perso via a manipolare l'enorme latteria di Irina. Ad un certo punto, affaticato dal peso della mammella, ho dovuto persino prendermi un minuto di pausa e ricominciare a carezzarle la schiena e il suo ampio fondoschiena, sebbene la cosa fosse decisamente meno appagante.
Prima che suoni la sirena che sancisce la fine delle ostilità, riesco a riportare il mio tentacolo verso il basso e a respingere un primo tentativo di time-out da parte di Irina. Alla seconda volta, però, il tempo è davvero scaduto. Seppure in modo garbato, la biondina mi fa capire che è via dalla mattonella già da troppo tempo e che, se voglio allungare la durata dell'incontro, si aspetta di ricevere un altro mazzo di rose. La ragazza non è però troppo pretenziosa e, con soli dieci rose rosse, sarebbe disposta a proseguire le operazioni. Visto che il compare è bello turgido in mezzo alle gambe, le butto lì se si possa fare all'amore, anziché riprendere col BJ. Irina esita un attimo, perché è preoccupata che possa volerci più della manciata di minuti che ha in testa. "Facciamo così - le propongo - quando pensi che il tempo sia finito, me lo dici e andiamo ..."
UN TOT AL CHILO
La biondina accetta la mia proposta indecente e quindi ci si prepara per i tempi supplementari. Irina incamera il primo foglietto azzurro, che era rimasto appoggiato davanti al cambio, e ritira direttamente dalle mie mani quello di colore rosso. Mentre lei si toglie la coulotte, si abbassa le calze e si sfila le mutandine, continuo ad osservare quasi ipnotizzato i suoi seni enormi, che peseranno almeno 1 kg l'uno. Pensando che io non resisterei più di 1 ora, con due bottiglie dell'acqua minerale appese a un'imbragatura, non posso esimermi dalla domanda idiota: "Quando le tenevo in mano, erano davvero pesantissime ... ma non ti fanno male le spalle, quando arrivi a sera?" Irina dapprima si mette a ridere e poi mi conferma che, dopo tante ore in piedi, il peso delle sue bocce inizia a darle fastidio. Mi viene allora in mente la tennista rumena che ha appena vinto il torneo di Wimbledon (Simona Halep), che qualche anno fa si era fatta ridurre la dimensione del seno, perché troppo ingombrante. Non mi sembra però che Irina abbia mai avuto - né avra - velleità di impugnare una racchetta da tennis e dunque mi astengo dal ributtare questa pallina dall'altra parte della rete.
NON TUTTE LE CIAMBELLE ESCONO COL BUCO
La biondina non vuole certo darsi alla pallacorda e la sua principale preoccupazione è piuttosto di tornare il prima possibile alla mattonella e dunque mi invita a varcare il tunnel centrale, anche perché il sedile del passeggero è già reclinato ed è tutto pronto per riprendere le danze. Irina si umidifica la vulva con un po' di saliva, si dispone a ranocchia e quindi non mi resta che calarmi su di lei, per procedere all'infilamento. Realizzato il necessario allineamento astrale, posso calarmi completamente su di lei (appoggiando gli avambracci sul sedile, per non soffocarla) e dare inizio alla mia danza pelvica.
La copulazione si rivelerà purtroppo al di sotto delle aspettative. L'orifizio di Irina è ormai decisamente dilatato (e magari anche il mio compare ha perso un po' di turgore, durante la fase di cabaret che ha preceduto i tempi supplementari) e anche la fanciulla non è granché partecipativa. A parte cingermi debolmente la schiena con le sue braccia, dall'altra sponda dell'Adriatico non pervengono altri segnali di vita. Tutto tace ed essendo lei anche molto piccola di statura (nonostante io non sia certamente un watusso), non riesco neppure a vederla in volto, per cercare di incrociarne lo sguardo.
E' però dopo il 2° minuto di stantuffate, che mi ricordo il motivo per cui di solito appendevo il condom al chiodo, non appena il sole entra nella costellazione del Cancro. Nonostante fuori la serata sia frescolina (il termometro della vettura segnava 18°C, quando ho spento il motore), sono già madido di sudore e quindi devo staccarmi da Irina, stendendo le braccia e riprendendo a muovermi col busto inclinato di circa 45° rispetto al suo. Un altro minuto e mi sembra di stare in un bagno turco, per cui alzo bandiera bianca. Non vorrei infatti scoprire quanto potrebbe costarmi chiedere di andare a fare una doccia a casa di Irina
SARANDA, SPIAGGE CARAIBICHE E MARE TURCHESE
Mi sfilo, riprendo un attimo fiato e mi riporto sul sedile del passeggero. La biondina non si sbilancia su quanto tempo sia trascorso, ma vedo che sta già estraendo i fazzolettini umidificati dalla confezione, per dare inizio alle operazioni di lindatura. Con la scusa che "tanto non ce la faresti a venire in un minuto", Irina soffia per tre volte nel fischietto, non prova neppure a cimentarsi nel classico HJ conclusivo (un po' di smanacciate le aveva inframezzate al BJ) e manda le squadre negli spogliatoi a farsi la doccia ... anzi, a darsi una lavata col Fresh & Clean ...
Rassettatici alla bell'e meglio, siamo pronti a tornare alla mattonella. Anche durante il viaggio di ritorno, Irina è abbastanza ciarliera. Chiacchieriamo un po' del clima albanese e poi mi racconta in quale angolo dell'Albania andrà a farsi un paio di settimane al mare, nella seconda metà di agosto. A sentire l'entusiasmo con cui decanta la bellezza del posto e la trasparenza delle acque turchesi, ci sarebbe da domandarsi perché così tanti VIPs perdano tempo a volare alle Maldive o alle Seychelles e non si fermino invece a Saranda, a due passi dall'isola di Corfù
Arrivati all'imbosco, fortunatamente Laura non è ancora tornata (o è già scomparsa di nuovo), per cui evito di venire linciato al momento della riconsegna di Irina alla sua mattonella. Ci scambiamo i due bacetti di rito, le auguro la buona notte e riparto verso Lentate. La speranza è l'ultima a morire e quindi butto ancora un occhio al TotalErg di Lomazzo, ma di Elena non c'è davvero neanche l'ombra. Non mi resta quindi che inserire le coordinate di casa nel navigatore e sperare di essere più fortunato la prossima volta. Sempre che la maledizione di kito non sia contagiosa e che anch'io non abbia contratto il pericoloso virus, per il solo fatto di avere letto delle sue ultime infelici avventure OTR :D