DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Isabela
Nazionalità: sedicente rumena di Bucureşti
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza minuta e alta poco più di 1.60, capelli castano chiari / biondo scuri raccolti in un codino, viso abbastanza anonimo e praticamente senza trucco, occhi nocciola con qualche riflesso verde e con forte strabismo di Venere, seni che potrebbero essere di una 2a taglia ma un po' svuotati da un allattamento
Attitudine: BJ e RAI1 da perfezionare con l'esperienza, quantomeno paziente come Giobbe ; parla solo rumeno
Reperibilità: medio/facile, ma quando si assenta scompare per almeno 20-30 mimuti
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20 + 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ + HJ + RAI1 (smorza)
Durata dell'incontro: 20' al retrobottega, 30' via dalla mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: confine fra Pregnana, Arluno e Sedriano
Coordinate: 45.505801,8.986974
LA MIA RECENSIONE
Il meteo dà cielo coperto e temperature attorno ai 20 gradi e allora decido di partire alla volta del Quadrilatero, per dare manforte al nostro Max il rosso.
Appena varco il cancello dei Fontanili, vengo però preso da un attimo di sconforto, perchè la Pallavolista è già in tuta da sci e pure le ragazze successive sono alquanto intabarrate: alla prova della bilancia, Bianca QKV deve avere superato per la prima volta nella sua vita la fatidica soglia dei 50 kg, da quanti abiti ha indosso! 😄
Percorro comunque un anello completo e, alla fine, decido di concentrarmi sulla zona Madonnina, indeciso se fermarmi da Mary Nasona, che attende un po' seduta su una elegante seggiola di legno e un po' in piedi con l'ombrello in mano, o dalla semi-nuova Isabela, che sembra più sulle sue, su una seggiola bianca.
A un certo punto, scompaiono entrambe per una buona mezz'ora e comincio a pensare anche a un piano B, ossia di fare la conoscenza di Adela, ma è come cadere dalla padella nella brace, perchè non sono ancora riuscito a vederla in carne e ossa di fianco alla sua vetturetta rossa, che immagino trasporti con sè le altre pendolari di zona Madonnina, alle 10 del mattino e alle 6 di sera.
La prima a ricomparire è la castano/biondina minuta che ha preso il posto della Flachita, faccio una rapida inversione davanti ad Alexandra Madonnina e quaranta secondi dopo sono fermo nello slarghetto. Vista da vicino, la nuova arrivata ha un visetto acqua e sapone abbastanza anonimo (ma sembra davvero senza un filo di trucco) e un evidente strabismo di Venere, che un po' mi disorienta.
CI SI INTENDE A GESTI
Ormai siamo qui e decido di procedere comunque con l'intervista, che si rivelerà anche più difficile di quella con Kejsi Elodie: lei recita a memoria il solito "trenta boccafi.a", ma fare un passetto indietro e togliere la "fi.a" dal menu richiede un buon minuto di tentativi in italiano, inglese e pure a gesti. Quando le indico la bocca, lei pensa che le stia domandando il CIM e fa segno assolutamente di no. Con un po' di pazienza, sembriamo intenderci per il solito ventello e allora la invito ad accomodarsi a bordo.
Le sue prime parole sono il nome dell'azienda dove si trova l'attuale retrobottega del team Avis/Cava, dacchè è stato chiuso per loro negligenza l'Immondezzaio. Riesco quindi a carpirle il nome di battaglia (Isabela) e la nazionalità (rumena), ma il suo italiano non le permette di andare oltre. Con l'aiuto di GT, prima mi indica l'età (20) e i giorni di presenza nel Bel Paese (5, ma tendono sempre a ridursi la carriera) e poi mi giura di non avere la minima idea chi sia la Flachita, che quindi non deve essere sua amica.
Fare quattro chiacchiere usando il cellulare come traduttore sarebbe un vero e proprio strazio e allora mi accontento di ascoltare la musica che passano in radio e di strapparle due mezzi sorrisi, ripetendo in rumeno (dreapta e stânga) le indicazioni che lei mi dà con le mani, come farebbe una hostess sull'aereo, per indicare la posizione delle uscite di emergenza.
Arriviamo infine al retrobottega del team, cerco la schermatura di una siepe e spegno il motore. A parte qualche mozzicone di sigaretta, il parcheggio è pulito e quindi, dopo la chiusura forzata dell'Immondezzaio, deve essere avvenuto un briefing del team Avis/Cava, in cui tutte le giocatrici devono essere state invitate a non gettare ricordini degli incontri per terra.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre lei estrae dalla borsetta il condom e la confezione formato famiglia di salviette, io le allungo il ventello pattuito, che viene prontamente fagocitato. Si vede che Isabela è qui da poco, perchè il trucco, il parrucco e persino la manicure stanno veramente a zero, cosa stranissima per una ragazza rumena. Le unghie, ad esempio, non sono i classici artigli fatti col gel, ma le sue originali, tagliate corte e con lo smalto blu ormai quasi del tutto scolorito. Sono però abbastanza certo che la parrucchiera, l'estetista e la manicure saranno le prime persone che andrà a trovare, non appena avrà messo da parte un gruzzoletto sufficiente.
Prima di dare inizio alle danze, Isabella si toglie la giubba nera pelosa e resta con indosso solo l'abitino elasticizzato verde acido. Le spalline sono davvero sottili e sono unite al resto del vestito con due triangoli di tessuto sul genere bikini, la scollatura è molto profonda, non c'è il reggipetto e quindi butto subito un occhio ai seni, che appaiono non troppo grossi e un po' svuotati da un allattamento. Il fatto che l'abito le stia un po' lasco sul petto e che i seni tendano a sgusciarle fuori deve metterla abbastanza in imbarazzo, perchè durante il lungo incontro si risistemerà la parte superiore dell'abitino almeno 4-5 volte.
Da una novellina, non mi sarei aspettato un BJ travolgente e, infatti, dopo essersi chinata sul mio basso ventre, Isabela si cimenta in un'azione orale senza particolari guizzi: è il tipico su e giù di chi ha seguito solo il corso accelerato online della Cepu e non c'è neppure il Dolby Sorround a fare da contorno, ma in effetti è più un marchio di fabbrica della scuola albanese.
In compenso, il fisichino magro della biondina è bello sodo, l'abitino elasticizzato è facile da risvoltare all'insù e posso dedicarmi con piacere alle consuete operazioni di massaggio della fanciulla, concentrandomi soprattutto sulle chiappette. Nonostante l'azione di Isabela non sia travolgente, le manovre tentacolari mi danno abbastanza soddisfazione da far ringalluzzire progressivamente il fratellino giù al piano di sotto.
La biondina fa infatti una prima sosta dopo un paio di minuti, per stendere meglio il condom su compare Oscarino, che nel frattempo è cresciuto di statura e di corporatura ed era rimasto parzialmente scoperto. La seconda pausa è per indicare la bocca e farmi capire che sta iniziando a farle mare, probabilmente perchè non ha la muscolatura allenata e non è abituata a tenere la mandibola aperta a lungo. Ad ogni modo, non si arrende e tenta anche una terza immersione.
Dopo 6-7 minuti, alza però bandiera bianca e mi dice "Mă doare" in rumeno (spero di avere trascritto giusto 😄). È quasi come in italiano (mi duole), mi ero già reso conto che fosse in difficoltà e allora le faccio segno di passare pure allo smanacciamento. Isabela si risolleva col busto, si risistema i seni, che erano quasi sgusciati fuori dall'abitino e comincia a piallare il compare. La dotazione pettorale non mi era appunto sembrata particolarmente turgida e allora mi dedico a carezzarle le gambe, che invece sono magre e belle sode.
Quando si arriva in prossimità del decimo minuto, la biondina si interrompe, allarga le braccia e mi osserva con sguardo smarrito, come per dire "Non so più cosa fare!". Il compare è bello turgido e allora tento la mission impossible di negoziare una time extension. Ci provo invano a parole e a gesti, ma alla fine mi tocca estrarre di nuovo il telefono dalla tasca della portiera, per invocare l'aiutino da casa di GT. Stupidamente, non le propongo io l'integrazione del solo decino mancante, ma lascio fare la proposta a lei, che comunque mi spara un onesto ventello.
SI PASSA SUL DIVANETTO
L'affare è fatto, le allungo l'ultimo foglietto che stava nel mio portafoglio e poi le faccio cenno se non preferisca passare dietro, immaginandomi che volesse copulare in reverse cowgirl. Lei mi dà l'Ok con un sorriso e ci spostiamo sul divanetto posteriore. Io impiego un po' a rimettermi le braghe e a fare la transumanza e, quando mi accomodo dietro, Isabela si è già tolti i tronchetti e sta sfilandosi una gamba dei collant e il perizomino azzurro (di Calvin Klein, mica di Sloggi ...).
Io mi riabbasso le braghe e, prima di dedicarci alla copulazione, occorre un giro di lancette di smanacciamento, per ringalluzzire di nuovo il compare. Quando anche il fratellino è pronto, Isabela si si risvolta di nuovo l'abitino verde sin sopra la cintola, posso ammirarne l'addome piattissimo e la vulva con una ricrescita appena accennata e le faccio cenno di passare pure dal mio lato.
Le suggerisco anche di sedersi su di me voltandomi le spalle, in reverse cowgirl appunto, così da sfruttare al meglio lo spazio non troppo ampio nelle retrovie della mia vettura. Lei preferisce però uno smorzacandela ordinario e inizia a puntellarsi col piede destro fra me e la portiera, ad appoggiarsi con le chiappette sulle mie cosce, lasciando per il momento la gamba sinistra flessa all'indietro, come se dovesse correre i 100 ostacoli. A me non sembra una buona idea, perché dovrà stare super-rannicchiata e quindi scomodissima, ma io sono solo il cavallo e il fantino è lei, per cui le cedo le redini ed evito di metterci ulteriormente becco.
Si dà una leggera umettata con la saliva, appoggia pure il piede sinistro sul sedile, si tira avanti della decina di cm che mancavano ed è il fatidico momento dell'infilamento: il compare entra con grande attrito, ma con un po' di pazienza Isabella riesce a scendere sino ad andare in battuta contro le mie pelvi e può dare inizio alla galoppata. Spingendosi con le piante dei piedi e coi palmi delle mani, parte con escursioni verticali abbastanza frequenti ma non amplisssime, anche perchè sfiora quasi il tettuccio con la testolina bionda, pure quando è in posizione di riposo.
L'avvio mi fa ben sperare, ma le percussioni vere e proprie dureranno sì e no un giro di lancette, poi Isabela inizia ad avere le gambette imballate dell'acido lattico e passa a un'azione molto più soft, muovendosi piuttosto in orizzontale e facendo quindi pendolare il compare avanti e indietro, così che possa sfregare contro le pareti della vulva. L'azione di strusciamento è abbastanza piacevole, ma non a sufficienza da stimolare per bene il fratellino e da tenerlo al pieno del turgore. Dopo un paio di minuti, deve capirlo anche lei e si sfila, riaccomodandosi con le chiappette sulle mie cosce.
SI RIPARTE DAL VIA
Restiamo un attimo in stand by, per decidere il da farsi. Ci rifletto un attimo e le suggerisco di riprendere il BJ. Lei è un po' perplessa, perchè giustamente non vorrebbe rimettersi in bocca un condom impregnato di umori vaginali. Le indico allora la confezione delle salviette: in ogni fazzoletto c'è una dose da cavallo di alcool e di profumo, con cui potrà dare una sommaria disinfettata al gommino e togliere anche sapori sgradevoli.
Isabela non parla una parola di italiano, ma è lesta a capire i miei gesti e prontamente esegue la lindatura del cappuccetto di gomma, per poi rimettersi china sul mio basso ventre e dare inizio al secondo BJ. Ora è completamente nuda e i miei massaggi sono ancora più piacevoli, a contatto con la sua pelle levigatissima da ventenne, per cui il compare impiega davvero poco a rialzare del tutto la cresta.
Mi sarei aspettato che la fanciulla concludesse col BJ e invece, dopo avere stimolato il fratellino per un paio di minuti, si risolleva col tronco e si accinge a passare di nuovo dalla mia parte. Non so se l'abbia fatto per il mal di bocca o perchè ritenesse giusto concedermi una sessione di RAI1 degna di tal nome, ma il dato di fatto è che dieci secondi dopo sta già tentando di riaccomodarsi sul mio basso ventre.
Stavolta si sputa una quantità di saliva assai più abbondante sulle dita, si umetta di nuovo la vulva e ripete l'infilamento, che comunque avviene con notevole attrito. Isabela prova a ripartire, ma la sua vulva non deve essere stata ancora dilatata dal passaggio di centinaia o migliaia di volatili e mi accorgo pure io di quanto le percussioni siano difficoltose. Isabella ci prova per un paio di minuti, ma poi allarga le braccia e mi guarda sconsolata. Mi dice qualcosa in rumeno, che ovviamente non capisco, e allora recupero il traduttore, che avevo appoggiato sul bracciolo fra i sedili anteriori, così da averlo a portata di mano in caso di bisogno.
IL SOLITO FINALE
"Este prea mare şi nu intra", è ciò che la biondina scrive sullo schermo del cellulare. "E' troppo grande e non entra", è la pronta traduzione del fido Google Translator. Il mio compare non è poi così grosso, rispetto a certe verghe che si vedono su YP, ma è in effetti un po' cicciotto e deve avere un calibro ancora incompatibile con quello della sua vulva.
A saperlo prima, avrei regalato pure a lei un tubetto di lubrificante Durex, come avevo fatto con un'altra giocatrice del team Avis/Cava, sempre riluttante a salire in groppa a quello che lei chiamava "il cavallo" 😄
Tornando a Isabela, le faccio cenno che può pure riaccomodarsi alla mia destra e chiuderemo le operazioni con un po' di sana falegnameria. Come era accaduto una decina di minuti prima, riparte lei, ma la vedo un po' affaticata e allora le propongo il passaggio di testimone a Federica, opzione che lei ovviamente accetta.
Una Otr più esperta avrebbe ricambiato le mie carezze o addirittura massaggiato i gioielli di famiglia, la biondina è davvero alle prime armi e si limita a osservare le operazioni di alta falegnameria che sono in corso dal mio lato, come se fosse in gita-premio in un mobilificio della Brianza.
Devono essere trascorsi più o meno venti minuti dacchè siamo al parcheggio (la macchina arrivata dopo di noi, mi pare con Mirela a bordo, se n'è nel frattempo andata), quando finalmente la capocchia del gommino si riempie del mio seme e Isabella può tirare un sospiro di sollievo. La sua prima preoccupazione, infatti, è di recuperare il cellulare, ascoltare il vocale di una collega e risponderle immediatamente, suppongo per confermare che sia ancora viva e vegeta e che i suoi organi non siano stati venduti al mercato nero.
LUIS GABRIEL, INTERCEDI PER NOI!
Ci lindiamo e ci rivestiamo con calma sul divanetto posteriore, purtroppo in un silenzio tombale, perchè la barriera linguistica ci impedisce di parlare e, dopo dieci minuti dallo spegnimento del motore, anche l'autoradio si ammutolisce.
Che Isabela sia una novellina, lo si intende anche dalla flemma nel rivestirsi: nel tempo in cui io mi sono rimesso le braghe, lei sta ancora cercando di sbrogliare collant e mutandine, che si erano aggrovigliati gli uni nelle altre, nella classica pallottola che viene fatta prima della copulazione, su una delle gambe. Così, mentre lei si dà pure una pulita alle scarpette scamosciate e finisce di rivestirsi, inizio a sintonizzare Youtube su Luis Gabriel, l'unica persona che riuscirebbe a sciogliere il cuore anche della rumena più glaciale.
Appena siamo di nuovo sui sedili anteriori, riaccendo l'auto, allungo il cellulare a Isabela e faccio scegliere a lei la canzone. Il tempo di far disappannare i vetri (la macchina era diventata un bagno turco), di innestare la retromarcia e un brano più sullo sdolcinato che sul tamarro ha strappato un primo vero sorriso alla biondina.
Il social resterà comunque pressoché impossibile, tanto che nel lungo viaggio di rientro riuscirò solo a farmi confermare che il nome tatuato sull'avambraccio sinistro sia quello del suo erede, nonché la sua età.
Quando siamo di nuovo in zona Madonnina, Mary Nasona è sempre assente ed è quindi facile che l'abbiano condotta al più vicino motel. Metto la freccia a destra, accosto facendo attenzione a non venire tamponato dal trenino di macchine che mi seguiva e, una mezz'oretta dopo averla invitata a bordo, è il momento dei saluti.
Appena scesa dalla macchina, Isabella si catapulta verso il sacco della monnezza, per liberarsi della pallottola dell'amore. Io devo invece attendere che la corsia sia libera, per reimmettermi sul vialone. Duecento metri dopo, butto un occhio a sinistra, ma la vetturetta rossa di Adela è sempre incustodita e allora non resta che rientrare a casa.
Nome: Isabela
Nazionalità: sedicente rumena di Bucureşti
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza minuta e alta poco più di 1.60, capelli castano chiari / biondo scuri raccolti in un codino, viso abbastanza anonimo e praticamente senza trucco, occhi nocciola con qualche riflesso verde e con forte strabismo di Venere, seni che potrebbero essere di una 2a taglia ma un po' svuotati da un allattamento
Attitudine: BJ e RAI1 da perfezionare con l'esperienza, quantomeno paziente come Giobbe ; parla solo rumeno
Reperibilità: medio/facile, ma quando si assenta scompare per almeno 20-30 mimuti
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20 + 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ + HJ + RAI1 (smorza)
Durata dell'incontro: 20' al retrobottega, 30' via dalla mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: confine fra Pregnana, Arluno e Sedriano
Coordinate: 45.505801,8.986974
LA MIA RECENSIONE
Il meteo dà cielo coperto e temperature attorno ai 20 gradi e allora decido di partire alla volta del Quadrilatero, per dare manforte al nostro Max il rosso.
Appena varco il cancello dei Fontanili, vengo però preso da un attimo di sconforto, perchè la Pallavolista è già in tuta da sci e pure le ragazze successive sono alquanto intabarrate: alla prova della bilancia, Bianca QKV deve avere superato per la prima volta nella sua vita la fatidica soglia dei 50 kg, da quanti abiti ha indosso! 😄
Percorro comunque un anello completo e, alla fine, decido di concentrarmi sulla zona Madonnina, indeciso se fermarmi da Mary Nasona, che attende un po' seduta su una elegante seggiola di legno e un po' in piedi con l'ombrello in mano, o dalla semi-nuova Isabela, che sembra più sulle sue, su una seggiola bianca.
A un certo punto, scompaiono entrambe per una buona mezz'ora e comincio a pensare anche a un piano B, ossia di fare la conoscenza di Adela, ma è come cadere dalla padella nella brace, perchè non sono ancora riuscito a vederla in carne e ossa di fianco alla sua vetturetta rossa, che immagino trasporti con sè le altre pendolari di zona Madonnina, alle 10 del mattino e alle 6 di sera.
La prima a ricomparire è la castano/biondina minuta che ha preso il posto della Flachita, faccio una rapida inversione davanti ad Alexandra Madonnina e quaranta secondi dopo sono fermo nello slarghetto. Vista da vicino, la nuova arrivata ha un visetto acqua e sapone abbastanza anonimo (ma sembra davvero senza un filo di trucco) e un evidente strabismo di Venere, che un po' mi disorienta.
CI SI INTENDE A GESTI
Ormai siamo qui e decido di procedere comunque con l'intervista, che si rivelerà anche più difficile di quella con Kejsi Elodie: lei recita a memoria il solito "trenta boccafi.a", ma fare un passetto indietro e togliere la "fi.a" dal menu richiede un buon minuto di tentativi in italiano, inglese e pure a gesti. Quando le indico la bocca, lei pensa che le stia domandando il CIM e fa segno assolutamente di no. Con un po' di pazienza, sembriamo intenderci per il solito ventello e allora la invito ad accomodarsi a bordo.
Le sue prime parole sono il nome dell'azienda dove si trova l'attuale retrobottega del team Avis/Cava, dacchè è stato chiuso per loro negligenza l'Immondezzaio. Riesco quindi a carpirle il nome di battaglia (Isabela) e la nazionalità (rumena), ma il suo italiano non le permette di andare oltre. Con l'aiuto di GT, prima mi indica l'età (20) e i giorni di presenza nel Bel Paese (5, ma tendono sempre a ridursi la carriera) e poi mi giura di non avere la minima idea chi sia la Flachita, che quindi non deve essere sua amica.
Fare quattro chiacchiere usando il cellulare come traduttore sarebbe un vero e proprio strazio e allora mi accontento di ascoltare la musica che passano in radio e di strapparle due mezzi sorrisi, ripetendo in rumeno (dreapta e stânga) le indicazioni che lei mi dà con le mani, come farebbe una hostess sull'aereo, per indicare la posizione delle uscite di emergenza.
Arriviamo infine al retrobottega del team, cerco la schermatura di una siepe e spegno il motore. A parte qualche mozzicone di sigaretta, il parcheggio è pulito e quindi, dopo la chiusura forzata dell'Immondezzaio, deve essere avvenuto un briefing del team Avis/Cava, in cui tutte le giocatrici devono essere state invitate a non gettare ricordini degli incontri per terra.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre lei estrae dalla borsetta il condom e la confezione formato famiglia di salviette, io le allungo il ventello pattuito, che viene prontamente fagocitato. Si vede che Isabela è qui da poco, perchè il trucco, il parrucco e persino la manicure stanno veramente a zero, cosa stranissima per una ragazza rumena. Le unghie, ad esempio, non sono i classici artigli fatti col gel, ma le sue originali, tagliate corte e con lo smalto blu ormai quasi del tutto scolorito. Sono però abbastanza certo che la parrucchiera, l'estetista e la manicure saranno le prime persone che andrà a trovare, non appena avrà messo da parte un gruzzoletto sufficiente.
Prima di dare inizio alle danze, Isabella si toglie la giubba nera pelosa e resta con indosso solo l'abitino elasticizzato verde acido. Le spalline sono davvero sottili e sono unite al resto del vestito con due triangoli di tessuto sul genere bikini, la scollatura è molto profonda, non c'è il reggipetto e quindi butto subito un occhio ai seni, che appaiono non troppo grossi e un po' svuotati da un allattamento. Il fatto che l'abito le stia un po' lasco sul petto e che i seni tendano a sgusciarle fuori deve metterla abbastanza in imbarazzo, perchè durante il lungo incontro si risistemerà la parte superiore dell'abitino almeno 4-5 volte.
Da una novellina, non mi sarei aspettato un BJ travolgente e, infatti, dopo essersi chinata sul mio basso ventre, Isabela si cimenta in un'azione orale senza particolari guizzi: è il tipico su e giù di chi ha seguito solo il corso accelerato online della Cepu e non c'è neppure il Dolby Sorround a fare da contorno, ma in effetti è più un marchio di fabbrica della scuola albanese.
In compenso, il fisichino magro della biondina è bello sodo, l'abitino elasticizzato è facile da risvoltare all'insù e posso dedicarmi con piacere alle consuete operazioni di massaggio della fanciulla, concentrandomi soprattutto sulle chiappette. Nonostante l'azione di Isabela non sia travolgente, le manovre tentacolari mi danno abbastanza soddisfazione da far ringalluzzire progressivamente il fratellino giù al piano di sotto.
La biondina fa infatti una prima sosta dopo un paio di minuti, per stendere meglio il condom su compare Oscarino, che nel frattempo è cresciuto di statura e di corporatura ed era rimasto parzialmente scoperto. La seconda pausa è per indicare la bocca e farmi capire che sta iniziando a farle mare, probabilmente perchè non ha la muscolatura allenata e non è abituata a tenere la mandibola aperta a lungo. Ad ogni modo, non si arrende e tenta anche una terza immersione.
Dopo 6-7 minuti, alza però bandiera bianca e mi dice "Mă doare" in rumeno (spero di avere trascritto giusto 😄). È quasi come in italiano (mi duole), mi ero già reso conto che fosse in difficoltà e allora le faccio segno di passare pure allo smanacciamento. Isabela si risolleva col busto, si risistema i seni, che erano quasi sgusciati fuori dall'abitino e comincia a piallare il compare. La dotazione pettorale non mi era appunto sembrata particolarmente turgida e allora mi dedico a carezzarle le gambe, che invece sono magre e belle sode.
Quando si arriva in prossimità del decimo minuto, la biondina si interrompe, allarga le braccia e mi osserva con sguardo smarrito, come per dire "Non so più cosa fare!". Il compare è bello turgido e allora tento la mission impossible di negoziare una time extension. Ci provo invano a parole e a gesti, ma alla fine mi tocca estrarre di nuovo il telefono dalla tasca della portiera, per invocare l'aiutino da casa di GT. Stupidamente, non le propongo io l'integrazione del solo decino mancante, ma lascio fare la proposta a lei, che comunque mi spara un onesto ventello.
SI PASSA SUL DIVANETTO
L'affare è fatto, le allungo l'ultimo foglietto che stava nel mio portafoglio e poi le faccio cenno se non preferisca passare dietro, immaginandomi che volesse copulare in reverse cowgirl. Lei mi dà l'Ok con un sorriso e ci spostiamo sul divanetto posteriore. Io impiego un po' a rimettermi le braghe e a fare la transumanza e, quando mi accomodo dietro, Isabela si è già tolti i tronchetti e sta sfilandosi una gamba dei collant e il perizomino azzurro (di Calvin Klein, mica di Sloggi ...).
Io mi riabbasso le braghe e, prima di dedicarci alla copulazione, occorre un giro di lancette di smanacciamento, per ringalluzzire di nuovo il compare. Quando anche il fratellino è pronto, Isabela si si risvolta di nuovo l'abitino verde sin sopra la cintola, posso ammirarne l'addome piattissimo e la vulva con una ricrescita appena accennata e le faccio cenno di passare pure dal mio lato.
Le suggerisco anche di sedersi su di me voltandomi le spalle, in reverse cowgirl appunto, così da sfruttare al meglio lo spazio non troppo ampio nelle retrovie della mia vettura. Lei preferisce però uno smorzacandela ordinario e inizia a puntellarsi col piede destro fra me e la portiera, ad appoggiarsi con le chiappette sulle mie cosce, lasciando per il momento la gamba sinistra flessa all'indietro, come se dovesse correre i 100 ostacoli. A me non sembra una buona idea, perché dovrà stare super-rannicchiata e quindi scomodissima, ma io sono solo il cavallo e il fantino è lei, per cui le cedo le redini ed evito di metterci ulteriormente becco.
Si dà una leggera umettata con la saliva, appoggia pure il piede sinistro sul sedile, si tira avanti della decina di cm che mancavano ed è il fatidico momento dell'infilamento: il compare entra con grande attrito, ma con un po' di pazienza Isabella riesce a scendere sino ad andare in battuta contro le mie pelvi e può dare inizio alla galoppata. Spingendosi con le piante dei piedi e coi palmi delle mani, parte con escursioni verticali abbastanza frequenti ma non amplisssime, anche perchè sfiora quasi il tettuccio con la testolina bionda, pure quando è in posizione di riposo.
L'avvio mi fa ben sperare, ma le percussioni vere e proprie dureranno sì e no un giro di lancette, poi Isabela inizia ad avere le gambette imballate dell'acido lattico e passa a un'azione molto più soft, muovendosi piuttosto in orizzontale e facendo quindi pendolare il compare avanti e indietro, così che possa sfregare contro le pareti della vulva. L'azione di strusciamento è abbastanza piacevole, ma non a sufficienza da stimolare per bene il fratellino e da tenerlo al pieno del turgore. Dopo un paio di minuti, deve capirlo anche lei e si sfila, riaccomodandosi con le chiappette sulle mie cosce.
SI RIPARTE DAL VIA
Restiamo un attimo in stand by, per decidere il da farsi. Ci rifletto un attimo e le suggerisco di riprendere il BJ. Lei è un po' perplessa, perchè giustamente non vorrebbe rimettersi in bocca un condom impregnato di umori vaginali. Le indico allora la confezione delle salviette: in ogni fazzoletto c'è una dose da cavallo di alcool e di profumo, con cui potrà dare una sommaria disinfettata al gommino e togliere anche sapori sgradevoli.
Isabela non parla una parola di italiano, ma è lesta a capire i miei gesti e prontamente esegue la lindatura del cappuccetto di gomma, per poi rimettersi china sul mio basso ventre e dare inizio al secondo BJ. Ora è completamente nuda e i miei massaggi sono ancora più piacevoli, a contatto con la sua pelle levigatissima da ventenne, per cui il compare impiega davvero poco a rialzare del tutto la cresta.
Mi sarei aspettato che la fanciulla concludesse col BJ e invece, dopo avere stimolato il fratellino per un paio di minuti, si risolleva col tronco e si accinge a passare di nuovo dalla mia parte. Non so se l'abbia fatto per il mal di bocca o perchè ritenesse giusto concedermi una sessione di RAI1 degna di tal nome, ma il dato di fatto è che dieci secondi dopo sta già tentando di riaccomodarsi sul mio basso ventre.
Stavolta si sputa una quantità di saliva assai più abbondante sulle dita, si umetta di nuovo la vulva e ripete l'infilamento, che comunque avviene con notevole attrito. Isabela prova a ripartire, ma la sua vulva non deve essere stata ancora dilatata dal passaggio di centinaia o migliaia di volatili e mi accorgo pure io di quanto le percussioni siano difficoltose. Isabella ci prova per un paio di minuti, ma poi allarga le braccia e mi guarda sconsolata. Mi dice qualcosa in rumeno, che ovviamente non capisco, e allora recupero il traduttore, che avevo appoggiato sul bracciolo fra i sedili anteriori, così da averlo a portata di mano in caso di bisogno.
IL SOLITO FINALE
"Este prea mare şi nu intra", è ciò che la biondina scrive sullo schermo del cellulare. "E' troppo grande e non entra", è la pronta traduzione del fido Google Translator. Il mio compare non è poi così grosso, rispetto a certe verghe che si vedono su YP, ma è in effetti un po' cicciotto e deve avere un calibro ancora incompatibile con quello della sua vulva.
A saperlo prima, avrei regalato pure a lei un tubetto di lubrificante Durex, come avevo fatto con un'altra giocatrice del team Avis/Cava, sempre riluttante a salire in groppa a quello che lei chiamava "il cavallo" 😄
Tornando a Isabela, le faccio cenno che può pure riaccomodarsi alla mia destra e chiuderemo le operazioni con un po' di sana falegnameria. Come era accaduto una decina di minuti prima, riparte lei, ma la vedo un po' affaticata e allora le propongo il passaggio di testimone a Federica, opzione che lei ovviamente accetta.
Una Otr più esperta avrebbe ricambiato le mie carezze o addirittura massaggiato i gioielli di famiglia, la biondina è davvero alle prime armi e si limita a osservare le operazioni di alta falegnameria che sono in corso dal mio lato, come se fosse in gita-premio in un mobilificio della Brianza.
Devono essere trascorsi più o meno venti minuti dacchè siamo al parcheggio (la macchina arrivata dopo di noi, mi pare con Mirela a bordo, se n'è nel frattempo andata), quando finalmente la capocchia del gommino si riempie del mio seme e Isabella può tirare un sospiro di sollievo. La sua prima preoccupazione, infatti, è di recuperare il cellulare, ascoltare il vocale di una collega e risponderle immediatamente, suppongo per confermare che sia ancora viva e vegeta e che i suoi organi non siano stati venduti al mercato nero.
LUIS GABRIEL, INTERCEDI PER NOI!
Ci lindiamo e ci rivestiamo con calma sul divanetto posteriore, purtroppo in un silenzio tombale, perchè la barriera linguistica ci impedisce di parlare e, dopo dieci minuti dallo spegnimento del motore, anche l'autoradio si ammutolisce.
Che Isabela sia una novellina, lo si intende anche dalla flemma nel rivestirsi: nel tempo in cui io mi sono rimesso le braghe, lei sta ancora cercando di sbrogliare collant e mutandine, che si erano aggrovigliati gli uni nelle altre, nella classica pallottola che viene fatta prima della copulazione, su una delle gambe. Così, mentre lei si dà pure una pulita alle scarpette scamosciate e finisce di rivestirsi, inizio a sintonizzare Youtube su Luis Gabriel, l'unica persona che riuscirebbe a sciogliere il cuore anche della rumena più glaciale.
Appena siamo di nuovo sui sedili anteriori, riaccendo l'auto, allungo il cellulare a Isabela e faccio scegliere a lei la canzone. Il tempo di far disappannare i vetri (la macchina era diventata un bagno turco), di innestare la retromarcia e un brano più sullo sdolcinato che sul tamarro ha strappato un primo vero sorriso alla biondina.
Il social resterà comunque pressoché impossibile, tanto che nel lungo viaggio di rientro riuscirò solo a farmi confermare che il nome tatuato sull'avambraccio sinistro sia quello del suo erede, nonché la sua età.
Quando siamo di nuovo in zona Madonnina, Mary Nasona è sempre assente ed è quindi facile che l'abbiano condotta al più vicino motel. Metto la freccia a destra, accosto facendo attenzione a non venire tamponato dal trenino di macchine che mi seguiva e, una mezz'oretta dopo averla invitata a bordo, è il momento dei saluti.
Appena scesa dalla macchina, Isabella si catapulta verso il sacco della monnezza, per liberarsi della pallottola dell'amore. Io devo invece attendere che la corsia sia libera, per reimmettermi sul vialone. Duecento metri dopo, butto un occhio a sinistra, ma la vetturetta rossa di Adela è sempre incustodita e allora non resta che rientrare a casa.