DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Giulia o Julia Greenpass
Nazionalità: albanese
Età apparente: 20 dichiarati
Descrizione fisica: alta ca. 1.65, corporatura magra e ben proporzionata, viso carino, begli occhi castani espressivi, capelli scuri lisci di media lunghezza, seni di una 2a taglia e naturalmente sodi
Attitudine: alle prime armi, ma paziente; in inglese, parla lungamente di sè
Reperibilità: media
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+HJ
Durata dell'incontro: 15 min abbondanti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate
Coordinate: Esso
LA MIA RECENSIONE
La caccia alla
Maltesina è al solito una guerra di posizione che richiede immensa pazienza e allora mi spingo a fare un paio di vasche lungo viale Tirana. Quando però tutte le girl sono via al retrobottega e persino la
Paciarotta (in autoreggenti nere) è impegnata in un'intervista, ti rendi conto di essere capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Giro di boa lungo al Gigante e, nello scendere da Montesordo, almeno due delle fantasmine si sono di nuovo materializzate:
Katia, in un lungo abito-pantalone nero con profondissimi spacchi laterali sino ai fianchi, e
Anna Riomare, in bikini. Potrebbero starci tutte e due, ma la prima è troppo vestita e la seconda ha il minimo fatturabile di 30.
LA MAGLIA DA TITOLARE
Chi mi lascia a bocca aperta è però
Giulia Greenpass: ero rimasto ai suoi casti abitini o, al massimo, a una timida coulotte e invece stasera indossa la maglia da titolare della Cermenatese: il body, abbinato ad high heels nere con la zeppa.
Immediato 360 attorno al palo della Esso e sono da lei, per l'intervista di rito. Non sembra capire granchè l'italiano, ma riesce a confermarmi che il rate per il BJ è il solito ventello e allora la invito senza esitazioni a farmi compagnia.
Deve vedere un paio di pinguini uscire di corsa dalla mia macchina, perchè mi fa cenno di spegnere il condizionatore (che peraltro era regolato a 23 gradi, essendocene ben 25 fuori), prima ancora di accomodarsi e di chiudere la portiera dietro di sè.
La osservo subito in volto e, vista da vicino, ha effettivamente fattezze che vagamente ricordano quelle della principessa Pocahontas, anche se la carnagione è tutt'altro che da pellerossa.
ENGLISH IS BETTER
"English?", è la prima parola che pronuncia, quando non sa come spiegarmi dove andare. Passati alla lingua di Albione, diventa tutto più semplice. Ci presentiamo subito a vicenda (lei come
Giulia, ovviamente) e, anche se so già tutto, le chiedo le solite generalità per la compilazione della scheda tecnica ("20 y/o, from Albània").
Dato che sembra una ragazzetta così per bene, le domando cosa diavolo ci faccia all'Esso di Cermenate e, nel resto del tragitto, mi narra una storia già sentita più volte, sulla cui completa veridicità nutro qualche dubbio. Se, al posto del parente malato, ci si mette il fidanzato che vuole prendersi la Mercedes biturbo o anche solo il desiderio di pagarsi gli studi o di comprarsi casa, probabilmente si va più vicini alla realtà.
Il parcheggio è senz'altro conosciuto a tutti i fan della Cermenatese, perchè credo che una buona metà delle giocatrici mi ci abbiano condotto almeno una volta nella loro carriera. Giulia, però, spergiura che il retrobottega sia uno dei segreti meglio custoditi di tutta l'Albania, noto solo a lei e alla sua amica (
Regina Mora?). Non sono così convinto della sicurezza del posto e allora invoco la benedizione papale e cerco di cacciarmi nell'angolo più oscuro.
LA RECE VERA E PROPRIA
Temendo che il tempo dedicato al social time verrà decurtato alla fine, continuo ad ascoltare le sue vicissitudini e intanto le consegno l'obolo e mi calo le braghe. Unendo l'utile al dilettevole, la chiacchiere vanno avanti per altri 3-4 minuti e, nel mentre, Giulia inizia a trastullare delicatamente il compare con la mano, per risvegliarlo dal suo torpore. Io ricambio la cortesia e le carezzo le gambe lisce e sode da ventenne. Anche se non c'è una cesura netta fra il social time e l'intrattenimento vero e proprio, si possono considerare iniziate le operazioni e appendo il cartellino "do not disturb" alla maniglia della portiera.
E' tutto molto spontaneo e, mentre lei mi racconta che le piacerebbe visitare qualche posto carino prima di rientrare in Albania, mi rendo conto che il compare è già mezzo ringalluzzito dal suo delicato massaggio ... o forse anche dalla naturalezza della situazione, come se venti e passa anni fa fossi fstato imboscato in mezzo alle frasche con una fidanzatina.
E' tutto pronto per passare al BJ e allora Giulia estrae dalla borsetta il blister con il condom. Si vede che è inesperta, perchè me lo infila in qualche modo sulla punta dell'asta e poi chiede il mio aiuto, per stirarlo fino alla base.
E' quasi buio pesto, ma vedo che ripulisce il condom con un fazzoletto (come ho visto fare quasi solo alle black), probabilmente per sentire meno il sapore oleoso della gomma impregnata di lubrificante. La sento poi armeggiare con una scatoletta di latta e mi immagino che si sia messa in bocca una mentina o una caramella, per lo stesso motivo.
Adesso è davvero tutto pronto e finalmente Giulia si china sul mio compare, che stava attendendo la sua boccuccia con ansia. Il BJ è davvero da novizia, ossia un su e giù senza numeri da circo e aiutato dalla mano malandrina alla base, ma il fratellino era quasi sull'attenti prima ancora di cominciare e quindi le operazioni mi risultano comunque piacevoli.
A Giulia, inoltre, non difetta la pazienza, perchè rimarrà china in torsione per almeno 6-7 minuti, prima di rialzarsi un attimo a prendere fiato. Per essere albanese, è sorprendente che non accenda il dolby surround al massimo del volume e anche questo dettaglio fa capire che debba ancora costruirsi un suo modus operandi. Da parte mia, le carezzo lungamente la schiena levigata e poi scendo a massaggiarle le chiappe, non muscolose da palestra ma sode come potrebbero essere solo quelle di una ventenne. Poi mi confermerà di non avere mai praticato alcuno sport.
Si rituffa sul mio basso ventre e trastulla il mio compare per altri 2-3 minuti, per poi alzare definitivamente bandiera bianca, invocando il mal di bocca causato dal calibro dell'asta.
AL REPARTO PIALLE
Le propongo quindi di terminare le operazioni col solito HJ conclusivo. Comincia lei e smanaccia il compare per un paio di minuti, con vigore che neanche lontanamente si avvicina a quello di alcune boscaiole transilvane o schipetare che ho avuto modo di conoscere.
Il fratellino viene allora affidato alle cure della sua amica Federica. Giulia si abbassa la parte superiore del body, mi prende la mano destra e la guida verso il suo petto. Non me lo faccio ripetere due volte e inizio a massaggiarle i seni, che non sono molto grossi (una seconda misura, direi) ma naturalmente sodi. Neanche lontani parenti delle boccette di silicone della maltesina Sonia!
Cerco di resistere più che posso, per far divertire un po' anche i miei tentacoli, ma Giulia mostra i primi segni di impazienza ("But when do you come?") e allora mi tocca accelerare il ritmo della piallatrice, per varcare la linea del traguardo prima che arrivino le calende greche.
QUATTRO CHIACCHIERE FINALI
Riempito il gommino, Giulia mi passa una salviettina umida per le pulizie e mi indica invece di riporre il condom nel fazzoletto di carta che aveva usato per asciugarlo all'inizio delle operazioni. Poi ritroverò la pallottola dei rifiuti davanti alla leva del cambio, per cui non so se si sia semplicemente dimenticata dello smaltimento o se invece sia sua prassi affidarlo al cliente.
Sulla via del ritorno, mi racconta di essere al primo anno di università, ma di non essere così sicura di arrivare a finire il suo corso di studi quinquennale, dati i costi elevati, per il tenore di vita di una famiglia albanese media.
Se c'è riuscito pure il Trota, a laurearsi a Tirana, non vedo perchè non dovrebbe farcela la nostra Giulia
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... ma credo proprio che andrà a finire come con
Sandra, che doveva finire gli studi in Inghilterra e invece sta prendendo il master in scienze alberghiere qui in Italia, con una tesi di dottorato sugli alberghi a ore.
Siamo di nuovo all'Esso, la riconsegno alla sua mattonella, mi invita a ripassare a trovarla ("See you next time, my dear"), ammiro per un'ultima volta la sua silhouette fasciata dal body e poi riparto a razzo verso viale delle Piscine, dove venti minuti dopo riuscirò finalmente a beccare la maltesina libera.