[RECE] Justyna (POL) - OTR notturna - Vertemate con Minoprio (CO)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Vertemate con Minoprio
ZONA: 45.716147, 9.077364 (di fronte al Gigante)
NOME: Justyna (Justina? Giustina? ...)
NAZIONALITA': polacca di Gdansk / Danzica
ETA': 29 dichiarati (25-26 dimostrati)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: circa 15', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: statura normale (ca. 1,65), fisico snello e proporzionato, capelli schiariti quasi biondi sotto le spalle, viso carino, occhi chiari, seno forse di una seconda taglia,
ATTITUDINE: BJ nella media, ma svolto con pazienza ; padroneggia bene l'italiano e sembra abbastanza simpatica

LA MIA RECENSIONE:

Convinto che sia la Mihaela che avevo conosciuto un mese e mezzo fa al vivaio di Montesordo, dopo qualche titubanza e non prima di avere atteso che lo stradone sia deserto, accosto di fianco alla graziosa biondina che sta di fronte al Gigante di Vertemate. La posizione è davvero infame per fermarsi, perché c'è sì un piccolo slargo (che pare piuttosto lo sbocco di una pista campestre), ma non è abbastanza spazioso per parcheggiarci una macchina per la lunga, per cui tocca occupare una parte della carreggiata.

Per questo, le chiacchiere rompi-ghiaccio sono ridotte all'osso e, avuta conferma del solito rate e della tranquillità del suo retrobottega, la invito ad accomodarsi a bordo. La fanciulla ha lineamenti carini, occhi chiari e una chioma castano chiara/bionda che potrebbe arrivarle appena sotto le spalle, ma che stasera è raccolta verso l'alto in un ciuffo abbastanza pittoresco. Rispetto alle ragazze che ho visto lungo il boulevard dell'amour di Bergamo (tutte in bikini o poco più), è vestita in modo quasi sobrio, con un morbido abitino estivo di colore azzurro (quasi un copri-costume), che è annodato attorno al collo e che le lascia la schiena del tutto scoperta. Non dev'essere altissima (dubito superi l'1,65), ma ha una corporatura snella e minuta che la fa sembrare più slanciata di quanto realmente sia.

Sono talmente convinto che sia Mihaela, che neppure le chiedo il nome e mi lascio piuttosto guidare verso il suo ufficio. Il tragitto non è lunghissimo, ma il livello di difficoltà è appena sotto la Parigi-Dakar e, ad ogni sobbalzo, prego di non avere schiantato la coppa dell'olio o di non averci lasciato la marmitta come souvenir. Comunque, alla fine siamo nella sua radura di fiducia, che è anche abbastanza appartata, essendo circondata da una vegetazione sufficientemente alta a schermarci dalla vista di eventuali curiosi. Ci sono un paio di case in linea di tiro, ma è abbastanza tardi perché tutte le luci siano spente e le persiane chiuse.

Quando fermo la macchina, mi sorge però il dubbio che non si tratti di Mihaela, perché l'altra volta mi aveva condotto da tutt'altra parte. "Come ti chiami?", le domando allora. "Sono Justyna", mi risponde la fanciulla. Ho toppato in pieno, insomma, e il nome suona più slavo che dacico, per cui è inevitabile chiederle anche da dove venga. Scopro così che si dichiara polacca, per l'esattezza di Danzica. A fine incontro, raccoglierò anche gli ulteriori dati mancanti: dice di avere 29 anni e di essere in Italia ormai da dieci, come si poteva intuire anche dal suo italiano abbastanza fluente e senza eccessivo accento.

LA RECE VERA E PROPRIA

Regolati gli aspetti burocratici, possono aprirsi le danze, nonostante la mia autoradio taccia. Come piace a me, la fanciulla si dispone gattoni sul sedile, il che mi permetterà di prendere confidenza con tutto il suo corpo. Mi piace un po' meno che non si sia tolta le sue scarpe coi tacchi, per cui invoco un paio di santi in Paradiso perché non mi devasti le modanature della portiera, mentre attendo che completi l'incappucciamento del fratellino.

Posizionato il condom (non ho neppure fatto caso se fosse il solito gommone rosso, dato che ero già distratto ad ammirare la sua schiena completamente scoperta), si tuffa sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ svolto in modo del tutto canonico: affondi abbastanza monocordi e supportati dal consueto lavorio di mano alla base, svolti però con buona dedizione e pazienza.

Avendo tutto quel ben di Dio a disposizione, inizio a carezzarle in lungo e in largo la schiena, che è bella liscia e tonica. Poi mi intrufolo un po' sotto l'abitino azzurro (che ha appunto una foggia morbida e lasca) e mi spingo pian piano verso i glutei e la fessura che si apre lì nel mezzo. Sono però più comodo a dispiegare i miei tentacoli dall'altra parte, per cui mi sfilo e inizio a carezzarle le cosce, che sono magre ma non toniche come quelle della mia prediletta (che però va in palestra tre giorni alla settimana e quindi potrebbe essere quasi pronta per i mondiali di body building ...). Risalendo verso l'altro, non trovo la vulva ma le sue mutandine, che mi precludono il contatto diretto. La zona calda sembra abbastanza rigonfia e turgida (la fanciulla deve avere labbra prominenti) e la struscio un po' dall'esterno, senza ovviamente ottenere risultati particolari.

Nel frattempo, grazie soprattutto all'avvenenza fisica di Justyna, l'asta ha raggiunto il pieno turgore e non disdegnerei di fare la conoscenza biblica della signorina, proponendole un'integrazione del rate per il disturbo e l'extra-tempo. Però in questa macchina la posizione sarebbe tutt'altro che comoda e la posizione del retrobottega non mi lascia del tutto tranquillo, per cui la lascio proseguire ad oltranza secondo il programma originario.

Justyna è nel complesso paziente, perché credo che il BJ sia durato una buona decina di minuti. Fa capire velatamente che staremmo sforando i suoi tempi canonici, ma lo fa in modo diplomatico ("Ma sei davvero lungo!") e senza ricorrere ai toni perentori usati dalle OTR meno simpatiche. Quando è proprio stanca, le dico che può pure finire con un HJ. "Ah, che male la schiena!", si lamenta la biondina polacca, mentre si risolleva e si riaccomoda sul sedile del passeggero. Un paio di minuti di smanacciate, mentre le carezzo soprattutto la schiena e la nuca, e anche stavolta il traguardo viene raggiunto.

Altre quattro chiacchiere nel breve tragitto di ritorno (la cui parte d'interesse è stata già riferita sopra), la riconsegno alla sua scomoda piazzola, ci auguriamo la buona notte e, per l'ennesima volta, posso tornare rilassato ad abbracciare la cara branda.
 
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