SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.684815, 9.111012 (poco prima di via Machiavelli, arrivando da sud)
NOME: Klaudia
NAZIONALITA': albanese
ETA': 22 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (cowgirl) e HJ nella 1° sessione; BJ, RAI1 (mission e reverse cowgirl) e HJ nella 2°
COMPENSO RICHIESTO: 30 per BJ+RAI1
COMPENSO CONCORDATO: 40+10+50, per mancanza di resto e varie estensioni di servizi e di tempo
DURATA DELL'INCONTRO: 25+30 minuti netti (circa 75-80 minuti lordi), in due retrobottega distinti
DESCRIZIONE FISICA: capelli mori di media lunghezza raccolti in una coda, occhi scuri, viso dall'ovale allungato e nel complesso carino, altezza attorno all'1,60, fisico forgiato da ore di palestra, seni di una 2° taglia
ATTITUDINE: priva di manierismi tecnici, ma molto ginnica in RAI1 ; ciarliera e molto spigliata ... forse anche troppo (nella contrattazione e nell'offerta di servizi extra)
LA MIA RECENSIONE:
Nei miei recenti passaggi per il miglio d'oro, avevo notato questa nuova(?) presenza poco prima di via Machiavelli, dove per lungo tempo aveva sostato la Michela che adesso sta in via Aureggi. La fanciulla è una morettina non molto alta (penso sia attorno all'1,60), ma ha un bel fisichino e un visetto che mi intriga, oltre a passeggiare con high heels dal tacco vertiginoso e con minigonne poco più che inguinali.
Dopo averla studiata un po', l'ho collocata nella categoria delle "emergenti": spesso staziona molto a lungo alla sua mattonella, del tutto inoperosa, ma altrettanto a lungo si dissolve nel nulla e riappare dopo tantissimo tempo, per cui o si reca in motel con la sua clientela o non è una particolarmente frettolosa. Il grosso problema è capire come fermarsi lì, perché la sua piazzola non è molto lunga e dunque difficilmente si riuscirebbe ad accostare senza lasciare che la propria vettura ingombri parte della carreggiata. Una di queste ultime sere, mentre ero affacciato allo stop di via Guicciardini, ho però potuto notare le mosse di un collega, intento nell'abbordaggio della fanciulla: la piazzola non è larghissima, ma è estremamente profonda (essendo l'accesso al cancello di un'abitazione), per cui ci si può infilare dentro col muso e scomparire quasi del tutto dalla vista delle vetture di passaggio, grazie anche alla quasi completa assenza d'illuminazione.
Fortunatamente il collega non trova l'accordo con la moretta e così, dopo un giro dell'isolato (la russo/polacca Alexandra è lì, col suo solito vestitino rosso), è il mio turno di fiondarmi nello spiazzo un po' in ombra. Attendo un paio di secondi e la moretta mi si affianca. Le quattro battute di rito (il suo fare è già spigliato e simpatico) ed è ospite a bordo, per farmi conoscere la sua abilità nell'arte orale. Lo spiazzo, oltretutto, è anche più largo del previsto, per cui con un'utilitaria si riesce a fare inversione con un paio di manovre e ad evitare l'uscita in retromarcia.
CLAUDIA, ANZI KLAUDIA, DA TIRANA
Mentre mi conduce a un parcheggio già noto, si procedere alle presentazioni di rito. Come l'accento mi aveva fatto intuire, è albanese (di Tirana, a volerle credere), dice di chiamarsi Claudia e di essere qui da un solo mese. Anche se ogni tanto le manca qualche parola, parla troppo bene l'italiano perché io possa crederle, per cui dev'essere un mese che è (ri)entrata, dopo la concessione dell'ultimo visto Quando le riferisco che ha lo stesso nome di una mia amica, puntualizza immediatamente: "Sì, ma il mio ...". "Ma il tuo è finto, giusto?", le rispondo ridendo. "No, no, è proprio il mio, ma inizia con la K. Mi chiamo Klaudia". Solito quiz per indovinare la sua età: sparo un 20 che mi sembra plausibile, che invece è sottostimato, perché la moretta ne dichiara 22. "Ma, senza trucco - precisa - me ne daresti 15 ".
Mentre chiacchieriamo, ne scruto meglio il viso, che è quello fresco di una poco-più-che-ventenne. Ha un ovale abbastanza allungato (forse anche perché tiene i capelli raccolti in una coda), i lineamenti sono nel complesso carini, gli occhi e il crine scuri e forse ha delle orecchie leggermente a sventola.
Arrestata la vettura, inizia il classico gioco al rialzo delle albanesi. "Ma sei sicuro di non voler fare qualcosa di più?", mi domanda.
"Se il posto fosse un po' più tranquillo, magari potremmo fare anche sesso ...", le butto lì, visto che il suo fisichino da teen mi intriga alquanto. Come volevasi dimostrare, Klaudia ha già l'asso nella manica, mi fa riaccendere la macchina e spostare in un altro retrobottega, ancora più lontano dal vialone principale. Raggiunta la postazione definitiva, ha inizio la seconda fase della pantomima: io ho solamente un pezzo arancione e lei, ovviamente, estrae dalle tasche foglietti filigranati di qualunque colore, ma non azzurri. Capita la solfa, le dico che possiamo pure arrotondare a quaranta (un foglietto rossiccio c'era comunque, nel suo tesoretto) e che, in cambio, sarà così gentile da trattenersi un po' di più.
LA RECE VERA E PROPRIA
Disposto l'essenziale sulla plancia e preparatici per le danze (lei, a dire il vero, si è tolta solo le scarpe), può avere inizio il suo BJ. Calza il fratellino con un condom trasparente, si china sul mio basso ventre e dà inizio a una sessione d'immersione che trovo abbastanza monotona e priva di finezze tecniche, per cui potrebbe davvero essersi affacciata sui marciapiedi italiani da solo 1 mese. Oltretutto, ha tenuto addosso il suo giubbotto di pelle nero e lavora col busto in torsione, per cui non c'è neppure modo di prendere molta confidenza col suo fisico. Inarcandomi parecchio verso destra e srotolando un dei miei tentacoli, riesco quanto meno a saggiare la consistenza dei suoi glutei (che è davvero marmorea) e a carezzarle le gambe. Fortunatamente, dopo una manciata di minuti, è indolenzita dalla posizione e quindi si dispone gattoni, per cui posso saggiare con maggiore agio il tono muscolare delle sue cosce, che pure è davvero notevole.
"Va bene così, il BJ?", mi domanda. "Sì, va bene ", le rispondo, convinto che volesse ricevere conforto della sua abilità. La richiesta di Klaudia è invece finalizzata a passare alla seconda fase dell'intrattenimento erotico. Interrompe infatti le operazioni e si rimette comoda sul sedile del passeggero. In un baleno, solleva il gonnellino sino alla cintola, sfila completamente una gamba dei collant e le mutandine ed è pronta per la copulazione. "Vengo io dalla tua parte, giusto?", chiede conferma di quanto ci eravamo detti una decina di minuti prima. "Ma preferisci davanti o alla pecorina?", è il suo ultimo dubbio, prima di varcare il tunnel centrale. Ci penso un attimo e poi opto per la cowgirl normale: "Facciamo la prima ... preferisco guardarti negli occhi ". Klaudia si porta dalla mia parte della barricata, cerca due saldi appoggi dove puntellare i piedi (che, temo, siano i lati del sedile ...), si accovaccia quasi completamente sul mio basso ventre e procede a un cauto infilamento. Quando l'asta è in posizione, si china verso di me col busto, distende le braccia sino ad aggrapparsi allo schienale reclinato e inizia la sua danza pelvica.
LA MANDZUKIC DELLE OTR
Anche in questo caso, non fa nulla di così memorabile da essere raccontato ai nipotini davanti al camino (quando saranno maggiorenni ), ma dal punto di vista atletico ha ben poche eguali tra le OTR che ho avuto modo di conoscere. Fatte le debite proporzioni (arriva a malapena al metro e sessanta ...), Klaudia è un po' la Mandzukic del sedile ribaltabile: lui sovrasta qualunque avversario abbia la sfortuna di incrociarlo sulla sua fascia di campo, lei ha una prestanza ginnica che supera di due spanne quella di tutte le sue colleghe. Non vorrei esagerare, ma credo che la morettina di Tirana abbia galoppato per almeno 3-4 minuti di fila, prima di arrestarsi a riprendere fiato. E' vero che l'ho un po' aiutata nel suo movimento, impugnando le sue chiappette a dandole una mano con la spinta verso l'alto dei miei avambracci, ma sono tutto fuorché l'incredibile Hulk e quindi la farina è quasi tutta del suo sacco. "Ma quanto pesi? 45 chili?", le domando, sorpreso da così tanta leggiadria di movimento. "No, ne peso 52", mi risponde Klaudia un po' affannata. In realtà, nel corso della galoppata aveva comunque trovato il fiato per domandarmi almeno un paio di volte se avessi già varcato la linea del traguardo.
Dopo avere ripreso fiato, riparte per una seconda sessione, che inevitabilmente sarà più breve, perché altrimenti sarebbe stato necessario il test dell'antidoping, per assicurarsi che non avesse assunto EPO o steroidi "Ma non hai caldo? Sto sudando io che sono quasi fermo ...", le butto lì mentre la scruto negli occhi, per cercare di convincerla a togliersi il giubbotto di pelle e a mostrarmi anche il suo lato A. "Sì, sto morendo di caldo ...", risponde la povera Klaudia, che però non ha nessuna intenzione di denudarsi. Anche perché, dopo non più di 2 minuti dalla ripartenza, rimane definitivamente spiaggiata sul mio basso ventre: "Non ce la faccio più ... Mi fa anche male la schiena ...". "Se vuoi, strusciati un po' avanti e indietro", le propongo, per cercare di guadagnare ancora un po' di trastullamento per il fratellino. Ma il problema, ormai, pare prettamente economico: "E poi, mi sa che il tempo è finito e non posso fermarmi di più", è infatti la replica di Klaudia, che si sfila e, con un po' d'impaccio (la schiena deve quindi farle male sul serio), si riporta sul sedile del passeggero.
UN'ORA DI "STANGA" IN PALESTRA
"Ma è colpa mia?", le chiedo, preoccupato di averle fatto venire il colpo della strega. "No, è che oggi ho fatto quasi un'ora di s[h]tanga, in palestra", mi spiega la morettina. Quindi non mi ero sbagliato, quando i miei tentacoli si erano srotolati sulle sue chiappette e avevano colto una consistenza marmorea che poteva essere spiegata solo con estenuanti sedute di allenamento. Klaudia mi racconta che, ancora da ragazzina, aveva seguito per cinque anni un corso di belly dance (danza del ventre) e che ora va in palestra tutti i giorni della settimana, alternando i vari gruppi muscolari ("le gambe, il culo, la pancia ..."). Oggi, appunto, è stato il giorno "della stanga", in cui si è ammazzata di sollevamenti del bilanciere e si è mezza spezzata la schiena. Colgo la palla al balzo e, lanciandomi in sperticati elogi della sua forma fisica, ne approfitto per farle scoprire gli addominali (che, comunque, non sono così marmorei come me li sarei aspettati) e per carezzarle un po' le gambe. In tutto ciò, noto la presenza si un ampio tatuaggio (una sorta di ala), sulla parte alta della coscia sinistra.
LA TEORIA DELLA RELATIVITA'
Esaurita questa parentesi di social time, si torna al classico suk di Tirana. Per completare le operazioni con un po' di smanacciamento, Klaudia vorrebbe un'integrazione del rate, nonostante i miei vani tentativi di ricordarle che le avevo già lasciato una mancia di 10. Il listino prezzi include ogni possibile combinazione di extra, le cui tariffe sono però del tutto sconclusionate: 10 per altri 5 minuti, 20 per un quarto d'ora e 100 per un'ora in motel. "Ma, scusa un attimo - cerco di farla ragionare - Ti ho dato 40 e siamo qui da non più di 20 minuti ... Se te ne do altri 10, arriviamo a 50, che è la metà di 100 ... E tu ti fermi altri 10 minuti, così arriviamo a mezz'ora, che è la metà di un'ora ". Klaudia non sembra per nulla convinta dei miei complessi conteggi algebrici e mi sciorina una teoria che dovrebbe essere insegnata ai corsi di Fisica. In pratica, Einstein aveva sbagliato tutto: i tempi non si dilatano quando ci si avvicina alla velocità della luce, ma solo quando si varca il cancello del più vicino motel. Quando si sta in parcheggio, le lancette girano invece il doppio più veloce e quindi è giusto che i rate siano più alti
"Insomma, in macchina il tempo scorre più veloce! - le dico ridendo - Comunque, se vuoi, posso darti altri 10, per finire il lavoro, e poi vedi tu quanto stare ...". La proposta fa contenti entrambi, perché la moretta rimette in saccoccia il foglietto che mi aveva dato come resto una ventina di minuti prima e perché il sottoscritto sa che, nei tempi supplementari, i minuti di recupero non vengono mai conteggiati così rigidamente. Da brava albanese, Klaudia è però alquanto abile a spezzettare il gioco, per tirare sino al triplice fischio senza subire gol. La manciata di minuti successivi sarà infatti più una telepromozione delle meraviglie che è in grado di offrire sul comodo letto di un motel, che una sana smanacciata del mio compare del piano di sotto. Così, quando l'arbitro manda tutti negli spogliatoi, l'asta è ancora bella turgida in mezzo alle mie gambe e il condom del tutto immacolato.
LACRIME DI COCCODRILLO E POI IL COLPO A SORPRESA
"Spiace quasi più a me che non sei venuto - dice Klaudia, mentre lacrime di coccodrillo le solcano il viso - Ma non posso davvero fermarmi di più ... Così mi fai perdere il lavoro ...". "Daì, non fa nulla ... Rivestiamoci pure e ti riporto là", le rispondo, mentre le chiedo di porgermi dei fazzoletti per lindarmi le pudenda. Mentre pure lei si rassetta, mi spiega che il mal di schiena è anche dovuto al fatto che era stata vittima di un incidente in macchina, che le ha lasciato leggermente fuori posizione alcune vertebre della fascia lombare. Così, poco prima di ripartire, si solleva finalmente il giubbotto e mi fa tastare la parte bassa della schiena, dove francamente non mi pare di sentire nulla di così tragico. Ma, come noto, faccio di mestiere il punteur e non l'ortopedico
Durante il tragitto di ritorno, indago se disponga di un appartamento di servizio nelle vicinanze, per godere della sua ginnicità da materasso senza dovermi svenare con l'ulteriore rate dell'albergo. Purtroppo, la risposta è negativa, ma Klaudia se ne esce con la proposta indecente di mezzanotte e mezza: "Però, ho un altro posto più nascosto, dove mi spoglio tutta e ho provato a rimanere anche sino a 3 (sic !!!) ore, con alcuni clienti. E anche lì chiedo 100 all'ora". "E perché non me l'hai detto prima?", la striglio a dovere, dato che prima ha cercato di spennarmi come un pollo. "Ti va?", mi domanda la morettina, con il simbolino del $ che già le rotea negli occhi, come in una slot machine impazzita. Concordato che l'extra-rate sarà dei 50 che mancano per arrivare a 100 e che ci tratterremo per i 30 minuti che mancano per raggiungere l'ora, le do l'OK e Klaudia mi fa strada verso un anfratto oscuro e sicuramente più tranquillo del precedente. "Però blocca le portiere", si raccomanda la fanciulla, non appena ho parcheggiato la macchina.
SI RIPARTE DA ZERO, ANZI DA CINQUANTA
Regolate le ulteriori formalità burocratiche, Klaudia è di parola. Si toglie finalmente il giubbotto di pelle, fa sparire la gonnellina, solleva quasi del tutto la canottiera velata e si abbassa il reggipetto, esponendo alla mia vista due coppette che potrebbero essere di una seconda taglia. Come prima, si toglie le scarpe, si sfila una gamba del collant e le mutandine, per sentenziare infine: "Eccomi nuda ... Quasi nuda "
Evito di descrivere nel dettaglio quanto accaduto nella mezz'ora successiva, perché in parte ricalca quanto già descritto nella prima parte dell'incontro, con il plus che la fanciulla è ora quasi del tutto nuda, per la gioia dei miei tentacoli. In estrema sintesi, Klaudia riparte con un lungo BJ, poi sono io a scavalcare il tunnel centrale e a godermela alla missionaria (non prima di avere sostituito per la terza volta il condom, dato che il secondo si era strappato poc'anzi), quindi la moretta mi trastulla un po' con la mano e, infine, mi concede la reverse cowgirl che mi aveva proposto quando eravamo ancora nell'altro parcheggio. In nessuna di queste fasi è particolarmente scenografica (mentre le albanesi sono solite ansimare come teiere in ebollizione ...), ma conferma un atletismo che non ha eguali e ogni tanto se ne esce con qualche espressione colorita che mi strappa una risata. Un occhio rimane sempre al cronometro, perché almeno un paio di volte recupera il cellulare e controlla il tempo trascorso, per essere sicura di non sforare. Quando le operazioni si concludono, con un po' di smanacciamento finale dopo l'ultima galoppata, il quarto uomo aveva appena esposto il tabellone agli spettatori e non penso di averle "rubato" più di una manciata di minuti di tempo di gioco effettivo.
SFINITA, MA IL FIATO PER PARLARE NON LE MANCA
La Klaudia che varca per l'ultima volta il tunnel centrale e si riaccomoda sul sedile del passeggero appare davvero esausta e non fa nulla per nasconderlo: "Mi hai sfinita! Un'ora con te ne vale due normali! Ma sei così lungo anche con la tua ragazza?". Evito di dirle che, di solito, la sua scaletta degli incontri prevede lunghe attese alla mattonella, in cui può sicuramente rifiatare, confermandole invece che impiego sempre molto tempo a varcare la linea del traguardo. "Adesso non so neppure se riesco a tornare a lavorare. Quasi quasi me ne torno a casa", piange le ennesime lacrime di coccodrillo. Scopro così che la signorina è patentata e automunita, proprietaria di una scuderia di autovetture che scatenerebbero l'invidia di un emiro arabo. Non si tratta fortunamente di Ferrari o Maserati, ma comunque di vetture blasonate, di marche che sembrano particolarmente gettonate presso le girls albanesi del miglio d'oro. Non bisogna neppure essere un genio per capire che, in realtà, dev'essere il suo "fidanzato" ad avere una passione smodata per le vetture potenti e che ci sono colleghi la cui generosità si spinge ben oltre la mancettina per arrotondare il rate ...
Esaurita la fase strettamente erotica dell'incontro, si conferma la fondatezza della teoria della relatività, perché ora Klaudia non ha più alcuna nostalgia della sua mattonella e impiegheremo quasi un quarto d'ora per completare la rivestizione e percorrere le poche centinaia di metri necessarie a ritornarvi. Sarà che la fanciulla ha poca voglia di tornare alla sua piazzola a prendere il frescolino della notte ormai avanzata, ma diventa ancora più ciarliera di quanto lo era stata sinora. Si parte dalle calze che le si sono smagliate (ma che saranno mai 5 euri per ricomprarne di nuove l'indomani, per chi ne guadagna centinaia ogni sera ...), si spazia per buona parte dello scibile umano e si conclude con una teoria che trovo alquanto strampalata (secondo lei, le OTR motorizzate pagherebbero 500 euro/mese alla Questura, per potere stazionare con la propria vettura lungo il miglio d'oro ...).
Fortunatamente, la mia macchina raggiunge infine il suo spiazzo di fiducia, ci congediamo, lei riprende posizione lungo il ciglio della strada (nonostante prima avesse pianto una stanchezza atavica) e io mi rimetto invece in marcia verso l'amata branda, perché i miei sbadigli sono tutt'altro che simulati
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.684815, 9.111012 (poco prima di via Machiavelli, arrivando da sud)
NOME: Klaudia
NAZIONALITA': albanese
ETA': 22 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (cowgirl) e HJ nella 1° sessione; BJ, RAI1 (mission e reverse cowgirl) e HJ nella 2°
COMPENSO RICHIESTO: 30 per BJ+RAI1
COMPENSO CONCORDATO: 40+10+50, per mancanza di resto e varie estensioni di servizi e di tempo
DURATA DELL'INCONTRO: 25+30 minuti netti (circa 75-80 minuti lordi), in due retrobottega distinti
DESCRIZIONE FISICA: capelli mori di media lunghezza raccolti in una coda, occhi scuri, viso dall'ovale allungato e nel complesso carino, altezza attorno all'1,60, fisico forgiato da ore di palestra, seni di una 2° taglia
ATTITUDINE: priva di manierismi tecnici, ma molto ginnica in RAI1 ; ciarliera e molto spigliata ... forse anche troppo (nella contrattazione e nell'offerta di servizi extra)
LA MIA RECENSIONE:
Nei miei recenti passaggi per il miglio d'oro, avevo notato questa nuova(?) presenza poco prima di via Machiavelli, dove per lungo tempo aveva sostato la Michela che adesso sta in via Aureggi. La fanciulla è una morettina non molto alta (penso sia attorno all'1,60), ma ha un bel fisichino e un visetto che mi intriga, oltre a passeggiare con high heels dal tacco vertiginoso e con minigonne poco più che inguinali.
Dopo averla studiata un po', l'ho collocata nella categoria delle "emergenti": spesso staziona molto a lungo alla sua mattonella, del tutto inoperosa, ma altrettanto a lungo si dissolve nel nulla e riappare dopo tantissimo tempo, per cui o si reca in motel con la sua clientela o non è una particolarmente frettolosa. Il grosso problema è capire come fermarsi lì, perché la sua piazzola non è molto lunga e dunque difficilmente si riuscirebbe ad accostare senza lasciare che la propria vettura ingombri parte della carreggiata. Una di queste ultime sere, mentre ero affacciato allo stop di via Guicciardini, ho però potuto notare le mosse di un collega, intento nell'abbordaggio della fanciulla: la piazzola non è larghissima, ma è estremamente profonda (essendo l'accesso al cancello di un'abitazione), per cui ci si può infilare dentro col muso e scomparire quasi del tutto dalla vista delle vetture di passaggio, grazie anche alla quasi completa assenza d'illuminazione.
Fortunatamente il collega non trova l'accordo con la moretta e così, dopo un giro dell'isolato (la russo/polacca Alexandra è lì, col suo solito vestitino rosso), è il mio turno di fiondarmi nello spiazzo un po' in ombra. Attendo un paio di secondi e la moretta mi si affianca. Le quattro battute di rito (il suo fare è già spigliato e simpatico) ed è ospite a bordo, per farmi conoscere la sua abilità nell'arte orale. Lo spiazzo, oltretutto, è anche più largo del previsto, per cui con un'utilitaria si riesce a fare inversione con un paio di manovre e ad evitare l'uscita in retromarcia.
CLAUDIA, ANZI KLAUDIA, DA TIRANA
Mentre mi conduce a un parcheggio già noto, si procedere alle presentazioni di rito. Come l'accento mi aveva fatto intuire, è albanese (di Tirana, a volerle credere), dice di chiamarsi Claudia e di essere qui da un solo mese. Anche se ogni tanto le manca qualche parola, parla troppo bene l'italiano perché io possa crederle, per cui dev'essere un mese che è (ri)entrata, dopo la concessione dell'ultimo visto Quando le riferisco che ha lo stesso nome di una mia amica, puntualizza immediatamente: "Sì, ma il mio ...". "Ma il tuo è finto, giusto?", le rispondo ridendo. "No, no, è proprio il mio, ma inizia con la K. Mi chiamo Klaudia". Solito quiz per indovinare la sua età: sparo un 20 che mi sembra plausibile, che invece è sottostimato, perché la moretta ne dichiara 22. "Ma, senza trucco - precisa - me ne daresti 15 ".
Mentre chiacchieriamo, ne scruto meglio il viso, che è quello fresco di una poco-più-che-ventenne. Ha un ovale abbastanza allungato (forse anche perché tiene i capelli raccolti in una coda), i lineamenti sono nel complesso carini, gli occhi e il crine scuri e forse ha delle orecchie leggermente a sventola.
Arrestata la vettura, inizia il classico gioco al rialzo delle albanesi. "Ma sei sicuro di non voler fare qualcosa di più?", mi domanda.
"Se il posto fosse un po' più tranquillo, magari potremmo fare anche sesso ...", le butto lì, visto che il suo fisichino da teen mi intriga alquanto. Come volevasi dimostrare, Klaudia ha già l'asso nella manica, mi fa riaccendere la macchina e spostare in un altro retrobottega, ancora più lontano dal vialone principale. Raggiunta la postazione definitiva, ha inizio la seconda fase della pantomima: io ho solamente un pezzo arancione e lei, ovviamente, estrae dalle tasche foglietti filigranati di qualunque colore, ma non azzurri. Capita la solfa, le dico che possiamo pure arrotondare a quaranta (un foglietto rossiccio c'era comunque, nel suo tesoretto) e che, in cambio, sarà così gentile da trattenersi un po' di più.
LA RECE VERA E PROPRIA
Disposto l'essenziale sulla plancia e preparatici per le danze (lei, a dire il vero, si è tolta solo le scarpe), può avere inizio il suo BJ. Calza il fratellino con un condom trasparente, si china sul mio basso ventre e dà inizio a una sessione d'immersione che trovo abbastanza monotona e priva di finezze tecniche, per cui potrebbe davvero essersi affacciata sui marciapiedi italiani da solo 1 mese. Oltretutto, ha tenuto addosso il suo giubbotto di pelle nero e lavora col busto in torsione, per cui non c'è neppure modo di prendere molta confidenza col suo fisico. Inarcandomi parecchio verso destra e srotolando un dei miei tentacoli, riesco quanto meno a saggiare la consistenza dei suoi glutei (che è davvero marmorea) e a carezzarle le gambe. Fortunatamente, dopo una manciata di minuti, è indolenzita dalla posizione e quindi si dispone gattoni, per cui posso saggiare con maggiore agio il tono muscolare delle sue cosce, che pure è davvero notevole.
"Va bene così, il BJ?", mi domanda. "Sì, va bene ", le rispondo, convinto che volesse ricevere conforto della sua abilità. La richiesta di Klaudia è invece finalizzata a passare alla seconda fase dell'intrattenimento erotico. Interrompe infatti le operazioni e si rimette comoda sul sedile del passeggero. In un baleno, solleva il gonnellino sino alla cintola, sfila completamente una gamba dei collant e le mutandine ed è pronta per la copulazione. "Vengo io dalla tua parte, giusto?", chiede conferma di quanto ci eravamo detti una decina di minuti prima. "Ma preferisci davanti o alla pecorina?", è il suo ultimo dubbio, prima di varcare il tunnel centrale. Ci penso un attimo e poi opto per la cowgirl normale: "Facciamo la prima ... preferisco guardarti negli occhi ". Klaudia si porta dalla mia parte della barricata, cerca due saldi appoggi dove puntellare i piedi (che, temo, siano i lati del sedile ...), si accovaccia quasi completamente sul mio basso ventre e procede a un cauto infilamento. Quando l'asta è in posizione, si china verso di me col busto, distende le braccia sino ad aggrapparsi allo schienale reclinato e inizia la sua danza pelvica.
LA MANDZUKIC DELLE OTR
Anche in questo caso, non fa nulla di così memorabile da essere raccontato ai nipotini davanti al camino (quando saranno maggiorenni ), ma dal punto di vista atletico ha ben poche eguali tra le OTR che ho avuto modo di conoscere. Fatte le debite proporzioni (arriva a malapena al metro e sessanta ...), Klaudia è un po' la Mandzukic del sedile ribaltabile: lui sovrasta qualunque avversario abbia la sfortuna di incrociarlo sulla sua fascia di campo, lei ha una prestanza ginnica che supera di due spanne quella di tutte le sue colleghe. Non vorrei esagerare, ma credo che la morettina di Tirana abbia galoppato per almeno 3-4 minuti di fila, prima di arrestarsi a riprendere fiato. E' vero che l'ho un po' aiutata nel suo movimento, impugnando le sue chiappette a dandole una mano con la spinta verso l'alto dei miei avambracci, ma sono tutto fuorché l'incredibile Hulk e quindi la farina è quasi tutta del suo sacco. "Ma quanto pesi? 45 chili?", le domando, sorpreso da così tanta leggiadria di movimento. "No, ne peso 52", mi risponde Klaudia un po' affannata. In realtà, nel corso della galoppata aveva comunque trovato il fiato per domandarmi almeno un paio di volte se avessi già varcato la linea del traguardo.
Dopo avere ripreso fiato, riparte per una seconda sessione, che inevitabilmente sarà più breve, perché altrimenti sarebbe stato necessario il test dell'antidoping, per assicurarsi che non avesse assunto EPO o steroidi "Ma non hai caldo? Sto sudando io che sono quasi fermo ...", le butto lì mentre la scruto negli occhi, per cercare di convincerla a togliersi il giubbotto di pelle e a mostrarmi anche il suo lato A. "Sì, sto morendo di caldo ...", risponde la povera Klaudia, che però non ha nessuna intenzione di denudarsi. Anche perché, dopo non più di 2 minuti dalla ripartenza, rimane definitivamente spiaggiata sul mio basso ventre: "Non ce la faccio più ... Mi fa anche male la schiena ...". "Se vuoi, strusciati un po' avanti e indietro", le propongo, per cercare di guadagnare ancora un po' di trastullamento per il fratellino. Ma il problema, ormai, pare prettamente economico: "E poi, mi sa che il tempo è finito e non posso fermarmi di più", è infatti la replica di Klaudia, che si sfila e, con un po' d'impaccio (la schiena deve quindi farle male sul serio), si riporta sul sedile del passeggero.
UN'ORA DI "STANGA" IN PALESTRA
"Ma è colpa mia?", le chiedo, preoccupato di averle fatto venire il colpo della strega. "No, è che oggi ho fatto quasi un'ora di s[h]tanga, in palestra", mi spiega la morettina. Quindi non mi ero sbagliato, quando i miei tentacoli si erano srotolati sulle sue chiappette e avevano colto una consistenza marmorea che poteva essere spiegata solo con estenuanti sedute di allenamento. Klaudia mi racconta che, ancora da ragazzina, aveva seguito per cinque anni un corso di belly dance (danza del ventre) e che ora va in palestra tutti i giorni della settimana, alternando i vari gruppi muscolari ("le gambe, il culo, la pancia ..."). Oggi, appunto, è stato il giorno "della stanga", in cui si è ammazzata di sollevamenti del bilanciere e si è mezza spezzata la schiena. Colgo la palla al balzo e, lanciandomi in sperticati elogi della sua forma fisica, ne approfitto per farle scoprire gli addominali (che, comunque, non sono così marmorei come me li sarei aspettati) e per carezzarle un po' le gambe. In tutto ciò, noto la presenza si un ampio tatuaggio (una sorta di ala), sulla parte alta della coscia sinistra.
LA TEORIA DELLA RELATIVITA'
Esaurita questa parentesi di social time, si torna al classico suk di Tirana. Per completare le operazioni con un po' di smanacciamento, Klaudia vorrebbe un'integrazione del rate, nonostante i miei vani tentativi di ricordarle che le avevo già lasciato una mancia di 10. Il listino prezzi include ogni possibile combinazione di extra, le cui tariffe sono però del tutto sconclusionate: 10 per altri 5 minuti, 20 per un quarto d'ora e 100 per un'ora in motel. "Ma, scusa un attimo - cerco di farla ragionare - Ti ho dato 40 e siamo qui da non più di 20 minuti ... Se te ne do altri 10, arriviamo a 50, che è la metà di 100 ... E tu ti fermi altri 10 minuti, così arriviamo a mezz'ora, che è la metà di un'ora ". Klaudia non sembra per nulla convinta dei miei complessi conteggi algebrici e mi sciorina una teoria che dovrebbe essere insegnata ai corsi di Fisica. In pratica, Einstein aveva sbagliato tutto: i tempi non si dilatano quando ci si avvicina alla velocità della luce, ma solo quando si varca il cancello del più vicino motel. Quando si sta in parcheggio, le lancette girano invece il doppio più veloce e quindi è giusto che i rate siano più alti
"Insomma, in macchina il tempo scorre più veloce! - le dico ridendo - Comunque, se vuoi, posso darti altri 10, per finire il lavoro, e poi vedi tu quanto stare ...". La proposta fa contenti entrambi, perché la moretta rimette in saccoccia il foglietto che mi aveva dato come resto una ventina di minuti prima e perché il sottoscritto sa che, nei tempi supplementari, i minuti di recupero non vengono mai conteggiati così rigidamente. Da brava albanese, Klaudia è però alquanto abile a spezzettare il gioco, per tirare sino al triplice fischio senza subire gol. La manciata di minuti successivi sarà infatti più una telepromozione delle meraviglie che è in grado di offrire sul comodo letto di un motel, che una sana smanacciata del mio compare del piano di sotto. Così, quando l'arbitro manda tutti negli spogliatoi, l'asta è ancora bella turgida in mezzo alle mie gambe e il condom del tutto immacolato.
LACRIME DI COCCODRILLO E POI IL COLPO A SORPRESA
"Spiace quasi più a me che non sei venuto - dice Klaudia, mentre lacrime di coccodrillo le solcano il viso - Ma non posso davvero fermarmi di più ... Così mi fai perdere il lavoro ...". "Daì, non fa nulla ... Rivestiamoci pure e ti riporto là", le rispondo, mentre le chiedo di porgermi dei fazzoletti per lindarmi le pudenda. Mentre pure lei si rassetta, mi spiega che il mal di schiena è anche dovuto al fatto che era stata vittima di un incidente in macchina, che le ha lasciato leggermente fuori posizione alcune vertebre della fascia lombare. Così, poco prima di ripartire, si solleva finalmente il giubbotto e mi fa tastare la parte bassa della schiena, dove francamente non mi pare di sentire nulla di così tragico. Ma, come noto, faccio di mestiere il punteur e non l'ortopedico
Durante il tragitto di ritorno, indago se disponga di un appartamento di servizio nelle vicinanze, per godere della sua ginnicità da materasso senza dovermi svenare con l'ulteriore rate dell'albergo. Purtroppo, la risposta è negativa, ma Klaudia se ne esce con la proposta indecente di mezzanotte e mezza: "Però, ho un altro posto più nascosto, dove mi spoglio tutta e ho provato a rimanere anche sino a 3 (sic !!!) ore, con alcuni clienti. E anche lì chiedo 100 all'ora". "E perché non me l'hai detto prima?", la striglio a dovere, dato che prima ha cercato di spennarmi come un pollo. "Ti va?", mi domanda la morettina, con il simbolino del $ che già le rotea negli occhi, come in una slot machine impazzita. Concordato che l'extra-rate sarà dei 50 che mancano per arrivare a 100 e che ci tratterremo per i 30 minuti che mancano per raggiungere l'ora, le do l'OK e Klaudia mi fa strada verso un anfratto oscuro e sicuramente più tranquillo del precedente. "Però blocca le portiere", si raccomanda la fanciulla, non appena ho parcheggiato la macchina.
SI RIPARTE DA ZERO, ANZI DA CINQUANTA
Regolate le ulteriori formalità burocratiche, Klaudia è di parola. Si toglie finalmente il giubbotto di pelle, fa sparire la gonnellina, solleva quasi del tutto la canottiera velata e si abbassa il reggipetto, esponendo alla mia vista due coppette che potrebbero essere di una seconda taglia. Come prima, si toglie le scarpe, si sfila una gamba del collant e le mutandine, per sentenziare infine: "Eccomi nuda ... Quasi nuda "
Evito di descrivere nel dettaglio quanto accaduto nella mezz'ora successiva, perché in parte ricalca quanto già descritto nella prima parte dell'incontro, con il plus che la fanciulla è ora quasi del tutto nuda, per la gioia dei miei tentacoli. In estrema sintesi, Klaudia riparte con un lungo BJ, poi sono io a scavalcare il tunnel centrale e a godermela alla missionaria (non prima di avere sostituito per la terza volta il condom, dato che il secondo si era strappato poc'anzi), quindi la moretta mi trastulla un po' con la mano e, infine, mi concede la reverse cowgirl che mi aveva proposto quando eravamo ancora nell'altro parcheggio. In nessuna di queste fasi è particolarmente scenografica (mentre le albanesi sono solite ansimare come teiere in ebollizione ...), ma conferma un atletismo che non ha eguali e ogni tanto se ne esce con qualche espressione colorita che mi strappa una risata. Un occhio rimane sempre al cronometro, perché almeno un paio di volte recupera il cellulare e controlla il tempo trascorso, per essere sicura di non sforare. Quando le operazioni si concludono, con un po' di smanacciamento finale dopo l'ultima galoppata, il quarto uomo aveva appena esposto il tabellone agli spettatori e non penso di averle "rubato" più di una manciata di minuti di tempo di gioco effettivo.
SFINITA, MA IL FIATO PER PARLARE NON LE MANCA
La Klaudia che varca per l'ultima volta il tunnel centrale e si riaccomoda sul sedile del passeggero appare davvero esausta e non fa nulla per nasconderlo: "Mi hai sfinita! Un'ora con te ne vale due normali! Ma sei così lungo anche con la tua ragazza?". Evito di dirle che, di solito, la sua scaletta degli incontri prevede lunghe attese alla mattonella, in cui può sicuramente rifiatare, confermandole invece che impiego sempre molto tempo a varcare la linea del traguardo. "Adesso non so neppure se riesco a tornare a lavorare. Quasi quasi me ne torno a casa", piange le ennesime lacrime di coccodrillo. Scopro così che la signorina è patentata e automunita, proprietaria di una scuderia di autovetture che scatenerebbero l'invidia di un emiro arabo. Non si tratta fortunamente di Ferrari o Maserati, ma comunque di vetture blasonate, di marche che sembrano particolarmente gettonate presso le girls albanesi del miglio d'oro. Non bisogna neppure essere un genio per capire che, in realtà, dev'essere il suo "fidanzato" ad avere una passione smodata per le vetture potenti e che ci sono colleghi la cui generosità si spinge ben oltre la mancettina per arrotondare il rate ...
Esaurita la fase strettamente erotica dell'incontro, si conferma la fondatezza della teoria della relatività, perché ora Klaudia non ha più alcuna nostalgia della sua mattonella e impiegheremo quasi un quarto d'ora per completare la rivestizione e percorrere le poche centinaia di metri necessarie a ritornarvi. Sarà che la fanciulla ha poca voglia di tornare alla sua piazzola a prendere il frescolino della notte ormai avanzata, ma diventa ancora più ciarliera di quanto lo era stata sinora. Si parte dalle calze che le si sono smagliate (ma che saranno mai 5 euri per ricomprarne di nuove l'indomani, per chi ne guadagna centinaia ogni sera ...), si spazia per buona parte dello scibile umano e si conclude con una teoria che trovo alquanto strampalata (secondo lei, le OTR motorizzate pagherebbero 500 euro/mese alla Questura, per potere stazionare con la propria vettura lungo il miglio d'oro ...).
Fortunatamente, la mia macchina raggiunge infine il suo spiazzo di fiducia, ci congediamo, lei riprende posizione lungo il ciglio della strada (nonostante prima avesse pianto una stanchezza atavica) e io mi rimetto invece in marcia verso l'amata branda, perché i miei sbadigli sono tutt'altro che simulati