NOME: Larissa
CITTA DELL'INCONTRO: Palosco, a fidarsi di GM
ZONA: 45.597013,9.816877, alla rotonda della Santella, spartitraffico sud
NAZIONALITA': sedicente turca
ETA': 28 dichiarati
SERVIZI OFFERTI: BJ, RAI1 (smorza e mission), HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 30 per il BJ
COMPENSO CONCORDATO: 20 per il BJ + 20 per l'extension
DURATA DELL'INCONTRO: 15 minuti scarsi al retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: ragazza fra l'1.60-1.65, magra (48 kg dichiarati), lunghi capelli neri lisci, carnagione ambrata, viso un po' allungato e che mostra i primi segni dell'età ma tutto sommato gradevole, occhi scuri, neo alla Cindy Crawford vicino alla bocca
REPERIBILITA': facile
ATTITUDINE: servizio molto basilare, poco focosa e più abile a proporre extra, ma a mission lascia fare; parla più che decentemente l'italiano, interagisce bene, ma ha una certa tristezza di fondo
LA MIA RECENSIONE:
L'altra sera ero a BG a portare i miei omaggi alla mia prediletta. Terminato l'incontro e memore del fatto che Utb - Baraccone fossero 15 minuti netti di cronometro, decido di andare a dare un'occhiata alla rediviva Giovanna del Tamoil di Ghisalba.
Al distributore c'è una Corsa grigia, ma della pilotessa nessuna traccia. Per temporeggiare un attimo, torno al Baraccone e mi rendo conto che il 90% del movimento (ca. 10 girls) è concentrato sul km di rettilineo sino alla Santella. Le due ragazze che mi piacciono di più di fisico (magro e snello) stanno agli estremi e sono entrambe more e dal crine lungo: (1) quella che sta su uno degli spartitraffico della Santella, a occhio vicina alla trentina (colei che diventerà poi la protagonista di questo racconto); (2) quella che sta invece fra il bar e il Baraccone, decisamente più giovincella (sicuramente Giggino saprà darle un nome

)
IN PELLEGRINAGGIO ALLA SANTELLA
Torno a Ghisalba, ma la Corsa è sempre vuota, allora decido di riportarmi in prima linea e, dopo un paio di vasche strette, decido di fermarmi dalla "Santellina", perchè mi immagino che età meno verde faccia rima con pazienza.
Non mi fermo in mezzo alla rotonda, ma aggiro lo spartitraffico, per arrestare la macchina al "dare la precedenza" (non c'è in giro un cane e forse non si arriva neppure ai proverbiali quattro gatti ...).
La ragazza mi si avvicina e mi saluta con fare amichevole. Mi spara un improbabile 30 per il BJ conoscitivo (in quel preciso istante mi ricordo che qui è la tariffa d'ingresso), io rilancio a 20, lei ci pensa un secondo di numero e mi dice di sì.
SARÀ DAVVERO TURCA?
Mentre sta per accomodarsi accanto all'uomo mascherato, ha un ultimo dubbio: "Ma tu sei italiano?". "Io sì, tu invece non mi sembri italiana ...

", le butto lì ridendo. "No, sono turca!", mi risponde, mentre sta già chiudendo la portiera.
"Wow .. ho beccato proprio la turca!", mi ricordo del thread di Giggino, ma onestamente non lo avevo letto, essendo per me fuori zona. Se fosse una turca per davvero, potrebbe essere un gran colpaccio, perchè recentemente una Otr albanese mi ha raccontato che una ragazza di quel Paese le ha fatto le scarpe e le ha soffiato il fidanzatino che aveva dai tempi delle superiori ...
Per convincermi di avere il pedigree ottomano, la moretta mi dice: "Non vedi che sono diversa dalle altre?

". In effetti, ha la pelle un po' ambrata e lineamenti vagamente mediorientali. Il volto, per inciso, è un po' allungato, ma nel complesso gradevole, con un grosso neo a destra della bocca. Gli occhi sono ovviamente scuri, con due linee a matita che li allungano ai lati.
Dato che il nome di battaglia (Larissa) suona tutto tranne che turco, le chiedo anche quello vero, che lei mi ripete un paio di volte e che suona plausibile: è così complicato, che non riesco neppure a memorizzarlo
Quello che suona meno plausibile è che ci sia il mare ad Ankara, sua città d'origine, e che invece Istanbul stia nel bel mezzo dell'Anatolia ... E che, sulla via del ritorno, non si accorga che parcheggiato lungo il vialone ci sia un camion con targa del suo Paese
Prima di arrivare al retrobottega (quello usato da tutte le comari e che varrebbe 5 piotte di multa, a verzii in circolazione), c'è tempo per il solito indovinello sull'età. Io sparo basso (26-27), lei invece mi dice di averne 28.
Giusto per chiudere la scheda tecnica, mi dice di venire da Brescia, di essere in Italia da 1 anno e mezzo (con la classica spoletta di 3 mesi qui e 3 al paesello) e di avere fatto lo stesso lavoro per 5-6 anni in Spagna (a Madrid e un po' a Barcellona).
LA RECE VERA E PROPRIA
Parcheggiata la macchina, cerca subito di convincermi a passare al BBJ o a RAI1, ma per il momento prendo tempo e le dico che magari faremo l'upgrade dopo.
Versato l'obolo, che finisce direttamente nel suo reggiseno, ci si prepara alle danze: io calo le braghe e lei si sfila solo le Stan Smith che calzava ai piedi. Tiene addosso la maglia aderente scura e la minigonna grigia, un po' pelosa al tatto e con degli strani pelucchi che scintillano alla luce e che creano l'effetto "cielo stellato". Mise forse più adatta ad andare a bere qualcosa assieme al bar
Al buio ha qualche difficoltà a calzare il fratellino e allora le accendo brevemente la luce di cortesia. Era più che altro preoccupata di farmi male con le unghie, che in effetti sono artigli lunghi ma non acuminati, rivestiti di gel rosa (tranne una, brillantinata). Noto anche che porta un bell'anello, che mi immagino essere la sua fede nuziale o quantomeno un pegno di fidanzamento.
Quando siamo finalmente pronti, dà inizio a un BJ che non decanterò certamente ai nipotini come uno dei più memorabili. La ragazza è in china in torsione sul mio basso ventre, ha un'azione orale abbastanza delicata, ma quantomeno compensa con un po' di smanacciamento alla base, che è ciò che fa realmente ringalluzzire il compare. C'e anche qualche timida carezza ai gioielli di famiglia, ma proprio timida ...
Nel mentre, mi insinuo fra la maglia e la minigonna e le massaggio la parte bassa della schiena. Poi cerco di scoprirle le chiappette, che sono magre ma non hanno il tono muscolare super-sodo che mi sarei aspettato.
IL GIOCO AL RADDOPPIO
Non credo siano passati 3 minuti e Larissa si ferma, proponendo di nuovo l'upgrade. La convinco a rimettersi all'opera, ma non trascorre un altro minuto e già la moretta scatta su come una molla: "Dài, scopiamo

"
Mentre io cerco di accampare qualche scusa, lei sta già sfilandosi la minigonna. Faccio 2 + 2 e mi rendo conto che ho solo due possibilità: o si torna a recitare una preghiera alla Santella e ho buttato 20 euri, o raddoppio e cerco di salvare l'incontro. Come alla roulette, quando è uscito il colore sbagliato, raddoppio le fiches (in realtà, dovrò poi infilare un altro ventello nel suo reggiseno) e accetto la sua corte serrata.
LEGGERA COME UNA PIUMA
Un attimo dopo si è anche sfilata una delle gambe dei collant trasparenti e le mutandine e siamo pronti a copulare. Lei vorrebbe mostrarmi le sue terga, ma le propongo invece di passare dalla mia parte, cavalcandomi a smorzacandela.
Mentre mi salta in groppa, noto che ha delle gambette davvero esilissime e due piedi piccoli, le cui unghie sono tinte di rosso e tutte brillantinate. Con malcelato orgoglio, Larissa mi dice di fare tutto lei ... insomma, una pericolosa rivale per la Aida di Cermenate
Effettuato l'infilamento, la moretta inizia uno smorzacandela che non sarebbe neppure malaccio, perchè si puntella bene con le braccia tese e dà dei veri e propri colpi con le pelvi, mentre oscilla lungo una traiettoria inclinata col busto.
Da parte mia, mi aggrappo alle sue chiappette e la aiuto nel suo movimento. Come già avevo percepito durante lo srotolamento dei tentacoli, non ha un filo di grasso, ma nè i glutei, nè le cosce sono toniche come dovrebbero essere quelle di una vera ginnasta del materasso.
"Ma quanto pesi?", le domando, visto che la sento davvero leggera, mentre la aiuto nelle sue percussioni. Larissa mi dice che quando era a casa pesava 53 kg, ma che ora è scesa a 48 kg.
Peccato che la moretta duri davvero poco e dopo non più di 2 minuti abbia già il fiatone. La scusa per fermarsi è quella di lanciarsi in improbabili complimenti per i miei occhi. Non poteva certo lanciarsi in sperticate lodi della mascherina, che è una banalissima chirurgica di colore azzurrino. Per inciso, pure lei è rimasta quasi allibita che la indossassi, perchè ormai nessuno dei suoi clienti la tiene più sul viso.
IN MISSIONE
"Dài, ho visto che sei stanca ... ti vengo sopra io", le propongo di continuare le operazioni alla missionaria. Larissa accetta e passiamo sul lato del passeggero.
Lei si riumetta un po' la vagina, che è perfettamente depilata e ha labbra leggermente sporgenti, senza però essere troppo carnosa, e apre le gambe a ranocchia, pronta ad accogliermi dentro di lei.
Memore dell'ultima volta che sono tornato a casa con una lombo-sciatalgia, reclino completamente il sedile (lei lo aveva lasciato a 40-45 gradi) e poi lascio che lei si infili il compare nella sua amichetta.
Il principale pregio di Larissa è quello di avere una vulva bella stretta, per cui percepisco un bell'attrito e le percussioni mi sono subito piacevoli. Il primo difetto che mi viene in mente è che non è un'amante particolarmente focosa: ogni tanto mi cinge i fianchi e mi concede qualche timida carezza sulla schiena, ma le sue mani passano la maggior parte del tempo a impugnare i propri stinchi e a reggere le gambe. Anche la recitazione sta a zero, per cui escluderei che sia albanese (anche perchè mi risulta che le ragazze di questo tratto di strada fossero controllate da clan di rumeni).
Se non altro, Larissa mi lascia fare senza battere ciglio e così procedo nella mia galoppata per 6-7 minuti, puntellato sugli avambracci messi a cuneo attorno alla sua testa e godendomi l'ottimo attrito dentro la sua piccola vulva. Fortunatamente, durante le ferie ho potuto fare un po' di sport e sono tornato a una condizione fisica decente, per cui evito di dovere invocare la bombola d'ossigeno dopo un paio di minuti, come mi era accaduto nelle prime uscite post-lockdown.
Il parcheggio è decisamente molto trafficato: durante l'incontro, saranno entrate o uscite almeno 3 auto e, mentre sto cavalcando Larissa, vedo persino una Otr (quella che sta allo stop di questa stradina) tornarsene a piedi alla mattonella, probabilmente perchè il collega ha premuto il pulsante "Eject", come faveva Michael Knight su Kitt
IL SOLITO FINALE
Quando inizia a fare troppo caldo e i vetri sono già un po' appannati, propongo a Larissa di concludere col classico smanacciamento finale, opzione che lei accoglie con malcelato sollievo.
Non c'è granchè da raccontare sulla piallatura conclusiva (prima sua e poi mia), se non che Larissa cerca di convincermi a visitare il più vicino motel, per il rate di 100 all exclusive (i 30 della camera sarebbero a parte). Fingo di essere completamente novellino della zona, per capire se abbia la fidelity card al Piccolo, al Gold oppure al Prince e posso intuire che vorrebbe condurmi alla magione principesca.
Cerco di resistere, dicendo che il portafoglio è quasi vuoto, ma Larissa conosce pure la posizione dei bancomat più vicino meglio di Google Maps. Mi alletta anche con un rilassante massaggio alla schiena, tecnica che avrebbe imparato seguendo un vero e proprio corso da massaggiatrice, e quindi cerco di accelerare il ritmo delle piallate, per fare in modo che lo sventolio della bandiera a scacchi permetta di lasciare la tesserina del bancomat addormentata nel portafoglio.
Una volta tanto, il superamento di slancio della linea del traguardo non desta il sollievo ma lo sconforto nella signorina, nei cui occhi già si vedeva roteare il simbolo del $. Alla fine, dopo breve trattativa, concordiamo che un secondo ventello possa essere l'omaggio equo per entrambi, per avere acceso anche il televisore su RAI 1. A occhio, l'intrattenimento erotico vero e proprio potrebbe essere durato poco meno di 15 minuti, fra BJ, le due posizioni e l'HJ conclusivo.
TROPPO TARDI PER GIOVANNA
Prima di ripartire, le faccio un ultimo test di turchitudine, provando a scrivere "Anchara" su GM. "No, non si scrive così!", mi sgrida Larissa, mettendo correttamente la K. O aveva 8 in geografia, o è davvero dell'Anatolia! Ai posteri l'ardua sentenza ...
Durante il viaggio di ritorno, mi racconta di essere diventata mamma ancora giovanissima e di avere una prole numerosa da mantenere al paesello. Anche se non le ho visto l'addome, dove di solito sono più evidenti le smagliature, almeno fisicamente le varie gravidanze non hanno lasciato particolari segni.
Ci congediamo alla Santella (lei però è musulmana) e mi fiondo direttamente a Ghisalba, per cercare di rivedere Giovanna dal vivo. La vettura però è scomparsa e quindi mi tocca mestamente reimpostare le coordinate di casa, che raggiungerò dopo un lungo viaggio di rientro, via Zingonia e poi Capriate.
Questo è quanto ...