DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Lora
Nazionalità: sedicente rumena di Bucarest
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: alta 1.70 dichiarati, fisico tonico, muscoloso e spallato da nuotatrice, lungo crine nero tirato all'indietro, lineamenti un po' particolari e allungati ma tutto sommato carini, occhietti castani vispi, dentatura bianca e curata, seno non troppo grosso (da sotto il body)
Attitudine: BJ di media fattura, dedita alla causa e paziente, nonostante la chiamata di controllo ; italiano embrionale, ma è spigliata e parla un ottimo inglese
Reperibilità: sportellate, per la curiosità della prima o seconda sera di servizio
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: circa 15' al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Novedrate
Coordinate: cala Giardina
LA MIA RECENSIONE
Stasera mi sarei volentieri concentrato sul settore più orientale del luna park, con una mezza idea di farmi servire di nuovo la pizza da Natalia, reinventatasi autolavaggista, ma le allerte "new entry" lanciate dal nostro cartinologo Sambugar mi obbligano a caricare armi e bagagli e a partire alla volta di Novedrate, destinazione Isola delle Ammutinate, cala Giardina.
Al primo passaggio, riesco solo a intuire la silhouette della new entry, mentre sale sulla vettura di un collega, e non sembra affatto malvagia. L'abbigliamento (body e calze a rete tagliate sopra le caviglie, tutto rigorosamente nero) è da Marinaretta e quindi non ci vuole molto a immaginare che sia allieva dell'ammutinata Lucy.
Mi tocca temporeggiare un buon quarto d'ora, faccio una vascona sino al camposanto di Carugo e, quando ritorno, la sagoma di nero vestita sta scendendo dalla vettura di un collega. Giro di boa a ruote fumanti, ma lo slargo è ancora impegnato e allora mi tocca allungare sino al Coil, dove altri due colleghi hanno avuto la stessa idea, sotto lo sguardo inquisitore di Roberta Iceberg.
Con due vetture davanti, mi considero ormai spacciato, per cui me la prendo con calma, e invece la prima accosta da Lucy, mentre la seconda rallenta per osservare la new entry e poi tira dritto. Lo stradone adesso è vuoto e allora mi catapulto verso lo slargo buio, per gettare un attimo dopo l'ancora in cala Giardina.
Neppure il tempo di abbassare il finestrino e la nuova arrivata è già appoggiata alla linea di cintura della mia vettura, mezza protesa all'interno dell'abitacolo. Il volto è molto particolare e difficile da descrivere: un po' allungato, con un naso lungo e sottile e due occhietti castani e vispi che subito mi scrutano. Il crine è moro e liscio, tirato all'indietro. Di certo non è una bellezza folgorante, ma ha un suo perchè.
La fanciulla capisce ancora poco l'italiano, ma sa già pronunciare la parola che più mi piace, venti, ossia il rate per il BJ conoscitivo. Purtroppo conosce anche le due che meno mi piacciono, dieci minuti, che oltretutto usa a sproposito, capendo Roma per toma, quando le domando la sicurezza del retrobottega.
LORA, DA BUCAREST
Ormai era praticamente già dentro la vettura e quindi la invito ad accomodarsi a bordo. La moretta parla poco l'italiano, ma appare subito intraprendente e spigliata, perchè mi porge immediatamente la mano per lo scambio dei gagliardetti, ancor prima che ci siamo rimessi in navigazione.
Dice di chiamarsi Lora e di essere rumena, come al solito di Bucarest. E' curiosa di sapere la mia nazionalità e mi domanda pure se sia di questa città, scambiando Novedrate per una metropoli più grande di quanto realmente sia. Potrei probabilmente averne la cittadinanza onoraria, ma devo ammettere di non abitarci. Lei, invece, sarebbe nel Bel Paese da circa una settimana e abiterebbe verso Como. Mi conferma anche di non essere novizia del mestiere, ma per ora non si sbilancia sul suo cursus honorum, anche se io già mi immagino che abbia esercitato in qualche postribolo appena oltre confine.
Mi balza subito all'occhio la lunghezza delle gambe e del tronco e lei mi conferma di essere alta 1.70. Non una pertica, ma senz'altro sopra la media. Mi complimento anche per come riesca già ad arrabattarsi con l'italiano e mi spiega di parlarlo per tutto il tempo con la sua amica, quella che sta lì alla rotonda. "E come si chiama la tua amica?", le pongo la domanda trabocchetto, sperando di cavarne il vero nome dell'Ammutinata. "Lucy!", mi risponde prontamente Lora, evidentemente ben ammaestrata dalla sua mentrice. Strano, comunque, che due rumene si parlino in italiano ...
Io stavo per andare in automatico al retrobottega di Novedrate alta, ma a un certo punto lei mi fa prendere tutt'altra direzione e, dopo un tragitto non lunghissimo, molliamo gli ormeggi in una piccola rada non proprio riparata dalle pericolose mareggiate che ogni tanto si abbattono nei paraggi.
"Ma quanti anni hai?", le domando un attimo dopo avere spento il motore, ricordandomi che c'era una casella della scheda tecnica ancora in bianco. "Quanti me ne dai?", mi mette in imbarazzo Lora. Accendo la luce di cortesia, la osservo un paio di secondi, ascolto la mia vocina interiore che mi dice di sparare basso e le butto lì un 22-23. "Quasi c'eri: ne ho 24 ", è la sentenza della moretta. Lei è curiosa di conoscere la mia età che, ahimè, ormai è quasi doppia della sua.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno il ventello e, mentre mi calo le braghe e arretro il sedile, lei estrae il blister del condom e il cellulare, che appoggia sulla plancia, riponendo invece la borsetta sul pavimento.
Quando il cappuccio trasparente è fra le sue mani, mi chiede di aiutarla a calzarlo e allora le tengo ritto il compare, ancora mezzo addormentato.
E' tutto pronto e allora si può partire, con Lora che si cala in torsione sul mio basso ventre e inizia a trastullare il fratellino. Riesco a sbirciare un po' il modus operandi e la sua manina sinistra serra saldamente la base dell'asta, senza però masturbarla, mentre la testa si muove su e giù con percussioni di media ampiezza e frequenza, concentrate soprattutto sul glande.
I miei tentacoli fanno prontamente il loro dovere e si srotolano seduta stante verso destra. Il body nero le sigilla completamente la schiena, che le carezzo un po' da sopra il tessuto, più che altro per rilassarla ed evitare che si concentri troppo sulla veloce rotazione della lancetta dei secondi. Quello che mi balza subito all'occhio è quanto sia soda e spallata, con due braccia davvero muscolose. "Questa è la Pellegrini di Bucarest!", mi immagino un suo passato a macinare vasche in qualche piscina della Romania. Il crine moro è invece lunghissimo e nero come la pece, per cui sospetto che siano extension o che ci sia quantomeno lo zanpino di una tintura.
Ovviamente è molto più piacevole massaggiare la nuda pelle che un tessuto e allora scendo verso i glutei, che la forma molto sgambata del body lascia completamente scoperti e che sono belli sodi.
Lei ci si mette d'impegno, con sessioni d'immersione che durano 2-3 minuti cadauna e che sono inframezzate da un po' di smanacciamento. Quando rifiata, non si rialza mai completamente col tronco, il che è un indizio che non le frulli per la testa una prematura conclusione delle operazioni.
LUCY È PREOCCUPATA
Quando però saranno passati 6-7 minuti, le trilla il cellulare, probabilmente perchè Lucy inizia a essere preoccupata per la sua incolumità. Lei non si distrae a controllare chi l'abbia messaggiata, ma la sua boccuccia pronuncia un "Vieni?", che è più minaccioso nella sostanza che nel tono con cui lo dice. "Quanto tempo abbiamo ancora?", sono curioso di capire se sto per essere missilato. "Non lo so ... non ho guardato ", mi risponde con un sorriso che svela una bella dentatura bianca e regolare ... e siamo di nuovo amici!
Dopo un'altra immersione, Lora inizia a smanacciare il compare, al che i miei tentacoli si spostano a carezzare le sue cosce, di cui non riesco però a saggiare la levigatezza, perchè le autoreggenti di rete sono decisamente ruvide al tatto. Butto anche un occhio al seno, che non sembra enorme sotto all'imbottitura del body, ma anche lì deve avere i pettorali di una nuotatrice.
In realtà, non era sua intenzione accelerare la conclusione delle operazioni, ma mi stupisce tuffandosi un'altra volta sui Paesi Bassi. Solo quando abbiamo ormai sforato i dieci minuti canonici, si rialza per l'ultima volta e inizia a lavorare solo di pialla.
MAL DI PIEDI
Quando mi sembra che stia perdendo colpi, tiro fuori il tabellone del quarto uomo e le propongo il cambio. Lei inizialmente non capisce, ma quando il compare passa sotto le amorevoli cure della fida Federica, fa un sorriso e dice "Va bene!". La sceneggiata iniziale non è malaccio, perchè nella semioscurità la vedo simulare la masturbazione della zona calda, ansimando con una moderazione che farebbe però sorridere certe reginette albanesi del Dolby Surround.
Dopo poco più di un minuto, deve però vincere il mal di piedi, perche la vedo sollevare il piede destro e armeggiare al buio coi laccetti delle high heels, per sfilarsi la scarpa. Quando si è data un po' di sollievo, allunga il suo tentacolo verso i miei gioielli di famiglia e comincia a trastullarli, più con una sorta di grattino fatto con le unghie, che con un vero e proprio massaggio.
Non tedio ulteriormente i lettori e balzo direttamente alla capitolazione, che avviene poco prima della quindicina di minuti. Lora recupera prontamente e mi porge un paio di salviette, per poi abbrancare il cellulare e rispondere ai messaggi che le avevano mandato.
LA NUOTATRICE TATUATA
Temo che a questo punto abbia fretta di tornare alla mattonella, ma il suo gesto successivo è quello di slacciarsi e di sfilarsi anche la high heel di sinistra e allora capisco che non siamo di corsa. E' alla mattonella dalle 21, è l'1:30 passata e quindi i suoi piedi devono essere ormai gonfi come zampogne.
La osservo meglio e noto un grosso tattoo sul braccio destro e una lunga scritta sulla coscia sinistra, che però non riesco a leggere, perchè mi è rivolta al contrario. Lora si abbassa l'autoreggente, volge la coscia verso di me e leggiamo assieme una frase in inglese davvero lunghissima (più o meno una via di mezzo tra una mia rece e una di Sambugar 😂), che ho già dimenticato, ma che è più o meno un invito ad amare con tutte le forze e a non avere rimpianti.
"Dammi il fazzoletto, così lo butto", mi dice la moretta, vedendo che ho ancora la pallottola in mano. "Sì, ma non per terra!", la sgrido preventivamente, non avendo notato che c'era un cestino lì di fianco. Lora esce un attimo dalla vettura, coi soli fantasmini neri ai piedi, e posso ammirarne meglio il lato B. Senza i tacchi, perde ovviamente un po' di slancio, ma è comunque bello da vedere e non noto inestetismi.
Visto il suo fisico tonico, muscoloso e spallato, le domando se abbia fatto sport e, come avevo fantasticato, ha praticato molto nuoto, perchè mi mima un paio di bracciate a crawl, non riuscendo a esprimere il concetto in italiano. Non appena scopro che parla un ottimo inglese, come la maggior parte delle rumene e molto meglio di noi italiani, si passa alla lingua di Albione, così che la discussione possa procedere più fluida.
Restava da scoprire dove si fosse fatta le ossa e il viaggio di ritorno è l'occasione perfetta per le mie indagini. Andando per esclusione, si atterra in Austria, per l'esattezza nella bellissima Vienna, dove Lora avrebbe esercitato 3-4 anni fa (non per strada), prima di mettere al mondo l'erede. Ora ha di nuovo bisogno di soldi (le avrà chiesto la Porsche a pedali o la reggia delle bambole ) e quindi eccola a calcare le orme di Lucy.
Mi fa fare ordinatamente inversione all'autolavaggio e quindi non resta che riconsegnarla sana e salva alla sua mattonella, di cui riprende possesso scalza e con le high heels in mano. Il tempo di ripartire e di fare un 180 alla rotonda del Blue ed ecco venire depositata accanto a lei una seconda ragazza. A me sembra proprio la sua mentrice Lucy, ma ci sarà tempo per indagare se ci sia anche una seconda new entry, come era sembrato al nostro esimio cartinologo ... adesso è tardi ed è ora di tornare alla branda
Nome: Lora
Nazionalità: sedicente rumena di Bucarest
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: alta 1.70 dichiarati, fisico tonico, muscoloso e spallato da nuotatrice, lungo crine nero tirato all'indietro, lineamenti un po' particolari e allungati ma tutto sommato carini, occhietti castani vispi, dentatura bianca e curata, seno non troppo grosso (da sotto il body)
Attitudine: BJ di media fattura, dedita alla causa e paziente, nonostante la chiamata di controllo ; italiano embrionale, ma è spigliata e parla un ottimo inglese
Reperibilità: sportellate, per la curiosità della prima o seconda sera di servizio
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, HJ
Durata dell'incontro: circa 15' al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Novedrate
Coordinate: cala Giardina
LA MIA RECENSIONE
Stasera mi sarei volentieri concentrato sul settore più orientale del luna park, con una mezza idea di farmi servire di nuovo la pizza da Natalia, reinventatasi autolavaggista, ma le allerte "new entry" lanciate dal nostro cartinologo Sambugar mi obbligano a caricare armi e bagagli e a partire alla volta di Novedrate, destinazione Isola delle Ammutinate, cala Giardina.
Al primo passaggio, riesco solo a intuire la silhouette della new entry, mentre sale sulla vettura di un collega, e non sembra affatto malvagia. L'abbigliamento (body e calze a rete tagliate sopra le caviglie, tutto rigorosamente nero) è da Marinaretta e quindi non ci vuole molto a immaginare che sia allieva dell'ammutinata Lucy.
Mi tocca temporeggiare un buon quarto d'ora, faccio una vascona sino al camposanto di Carugo e, quando ritorno, la sagoma di nero vestita sta scendendo dalla vettura di un collega. Giro di boa a ruote fumanti, ma lo slargo è ancora impegnato e allora mi tocca allungare sino al Coil, dove altri due colleghi hanno avuto la stessa idea, sotto lo sguardo inquisitore di Roberta Iceberg.
Con due vetture davanti, mi considero ormai spacciato, per cui me la prendo con calma, e invece la prima accosta da Lucy, mentre la seconda rallenta per osservare la new entry e poi tira dritto. Lo stradone adesso è vuoto e allora mi catapulto verso lo slargo buio, per gettare un attimo dopo l'ancora in cala Giardina.
Neppure il tempo di abbassare il finestrino e la nuova arrivata è già appoggiata alla linea di cintura della mia vettura, mezza protesa all'interno dell'abitacolo. Il volto è molto particolare e difficile da descrivere: un po' allungato, con un naso lungo e sottile e due occhietti castani e vispi che subito mi scrutano. Il crine è moro e liscio, tirato all'indietro. Di certo non è una bellezza folgorante, ma ha un suo perchè.
La fanciulla capisce ancora poco l'italiano, ma sa già pronunciare la parola che più mi piace, venti, ossia il rate per il BJ conoscitivo. Purtroppo conosce anche le due che meno mi piacciono, dieci minuti, che oltretutto usa a sproposito, capendo Roma per toma, quando le domando la sicurezza del retrobottega.
LORA, DA BUCAREST
Ormai era praticamente già dentro la vettura e quindi la invito ad accomodarsi a bordo. La moretta parla poco l'italiano, ma appare subito intraprendente e spigliata, perchè mi porge immediatamente la mano per lo scambio dei gagliardetti, ancor prima che ci siamo rimessi in navigazione.
Dice di chiamarsi Lora e di essere rumena, come al solito di Bucarest. E' curiosa di sapere la mia nazionalità e mi domanda pure se sia di questa città, scambiando Novedrate per una metropoli più grande di quanto realmente sia. Potrei probabilmente averne la cittadinanza onoraria, ma devo ammettere di non abitarci. Lei, invece, sarebbe nel Bel Paese da circa una settimana e abiterebbe verso Como. Mi conferma anche di non essere novizia del mestiere, ma per ora non si sbilancia sul suo cursus honorum, anche se io già mi immagino che abbia esercitato in qualche postribolo appena oltre confine.
Mi balza subito all'occhio la lunghezza delle gambe e del tronco e lei mi conferma di essere alta 1.70. Non una pertica, ma senz'altro sopra la media. Mi complimento anche per come riesca già ad arrabattarsi con l'italiano e mi spiega di parlarlo per tutto il tempo con la sua amica, quella che sta lì alla rotonda. "E come si chiama la tua amica?", le pongo la domanda trabocchetto, sperando di cavarne il vero nome dell'Ammutinata. "Lucy!", mi risponde prontamente Lora, evidentemente ben ammaestrata dalla sua mentrice. Strano, comunque, che due rumene si parlino in italiano ...
Io stavo per andare in automatico al retrobottega di Novedrate alta, ma a un certo punto lei mi fa prendere tutt'altra direzione e, dopo un tragitto non lunghissimo, molliamo gli ormeggi in una piccola rada non proprio riparata dalle pericolose mareggiate che ogni tanto si abbattono nei paraggi.
"Ma quanti anni hai?", le domando un attimo dopo avere spento il motore, ricordandomi che c'era una casella della scheda tecnica ancora in bianco. "Quanti me ne dai?", mi mette in imbarazzo Lora. Accendo la luce di cortesia, la osservo un paio di secondi, ascolto la mia vocina interiore che mi dice di sparare basso e le butto lì un 22-23. "Quasi c'eri: ne ho 24 ", è la sentenza della moretta. Lei è curiosa di conoscere la mia età che, ahimè, ormai è quasi doppia della sua.
LA RECE VERA E PROPRIA
Le consegno il ventello e, mentre mi calo le braghe e arretro il sedile, lei estrae il blister del condom e il cellulare, che appoggia sulla plancia, riponendo invece la borsetta sul pavimento.
Quando il cappuccio trasparente è fra le sue mani, mi chiede di aiutarla a calzarlo e allora le tengo ritto il compare, ancora mezzo addormentato.
E' tutto pronto e allora si può partire, con Lora che si cala in torsione sul mio basso ventre e inizia a trastullare il fratellino. Riesco a sbirciare un po' il modus operandi e la sua manina sinistra serra saldamente la base dell'asta, senza però masturbarla, mentre la testa si muove su e giù con percussioni di media ampiezza e frequenza, concentrate soprattutto sul glande.
I miei tentacoli fanno prontamente il loro dovere e si srotolano seduta stante verso destra. Il body nero le sigilla completamente la schiena, che le carezzo un po' da sopra il tessuto, più che altro per rilassarla ed evitare che si concentri troppo sulla veloce rotazione della lancetta dei secondi. Quello che mi balza subito all'occhio è quanto sia soda e spallata, con due braccia davvero muscolose. "Questa è la Pellegrini di Bucarest!", mi immagino un suo passato a macinare vasche in qualche piscina della Romania. Il crine moro è invece lunghissimo e nero come la pece, per cui sospetto che siano extension o che ci sia quantomeno lo zanpino di una tintura.
Ovviamente è molto più piacevole massaggiare la nuda pelle che un tessuto e allora scendo verso i glutei, che la forma molto sgambata del body lascia completamente scoperti e che sono belli sodi.
Lei ci si mette d'impegno, con sessioni d'immersione che durano 2-3 minuti cadauna e che sono inframezzate da un po' di smanacciamento. Quando rifiata, non si rialza mai completamente col tronco, il che è un indizio che non le frulli per la testa una prematura conclusione delle operazioni.
LUCY È PREOCCUPATA
Quando però saranno passati 6-7 minuti, le trilla il cellulare, probabilmente perchè Lucy inizia a essere preoccupata per la sua incolumità. Lei non si distrae a controllare chi l'abbia messaggiata, ma la sua boccuccia pronuncia un "Vieni?", che è più minaccioso nella sostanza che nel tono con cui lo dice. "Quanto tempo abbiamo ancora?", sono curioso di capire se sto per essere missilato. "Non lo so ... non ho guardato ", mi risponde con un sorriso che svela una bella dentatura bianca e regolare ... e siamo di nuovo amici!
Dopo un'altra immersione, Lora inizia a smanacciare il compare, al che i miei tentacoli si spostano a carezzare le sue cosce, di cui non riesco però a saggiare la levigatezza, perchè le autoreggenti di rete sono decisamente ruvide al tatto. Butto anche un occhio al seno, che non sembra enorme sotto all'imbottitura del body, ma anche lì deve avere i pettorali di una nuotatrice.
In realtà, non era sua intenzione accelerare la conclusione delle operazioni, ma mi stupisce tuffandosi un'altra volta sui Paesi Bassi. Solo quando abbiamo ormai sforato i dieci minuti canonici, si rialza per l'ultima volta e inizia a lavorare solo di pialla.
MAL DI PIEDI
Quando mi sembra che stia perdendo colpi, tiro fuori il tabellone del quarto uomo e le propongo il cambio. Lei inizialmente non capisce, ma quando il compare passa sotto le amorevoli cure della fida Federica, fa un sorriso e dice "Va bene!". La sceneggiata iniziale non è malaccio, perchè nella semioscurità la vedo simulare la masturbazione della zona calda, ansimando con una moderazione che farebbe però sorridere certe reginette albanesi del Dolby Surround.
Dopo poco più di un minuto, deve però vincere il mal di piedi, perche la vedo sollevare il piede destro e armeggiare al buio coi laccetti delle high heels, per sfilarsi la scarpa. Quando si è data un po' di sollievo, allunga il suo tentacolo verso i miei gioielli di famiglia e comincia a trastullarli, più con una sorta di grattino fatto con le unghie, che con un vero e proprio massaggio.
Non tedio ulteriormente i lettori e balzo direttamente alla capitolazione, che avviene poco prima della quindicina di minuti. Lora recupera prontamente e mi porge un paio di salviette, per poi abbrancare il cellulare e rispondere ai messaggi che le avevano mandato.
LA NUOTATRICE TATUATA
Temo che a questo punto abbia fretta di tornare alla mattonella, ma il suo gesto successivo è quello di slacciarsi e di sfilarsi anche la high heel di sinistra e allora capisco che non siamo di corsa. E' alla mattonella dalle 21, è l'1:30 passata e quindi i suoi piedi devono essere ormai gonfi come zampogne.
La osservo meglio e noto un grosso tattoo sul braccio destro e una lunga scritta sulla coscia sinistra, che però non riesco a leggere, perchè mi è rivolta al contrario. Lora si abbassa l'autoreggente, volge la coscia verso di me e leggiamo assieme una frase in inglese davvero lunghissima (più o meno una via di mezzo tra una mia rece e una di Sambugar 😂), che ho già dimenticato, ma che è più o meno un invito ad amare con tutte le forze e a non avere rimpianti.
"Dammi il fazzoletto, così lo butto", mi dice la moretta, vedendo che ho ancora la pallottola in mano. "Sì, ma non per terra!", la sgrido preventivamente, non avendo notato che c'era un cestino lì di fianco. Lora esce un attimo dalla vettura, coi soli fantasmini neri ai piedi, e posso ammirarne meglio il lato B. Senza i tacchi, perde ovviamente un po' di slancio, ma è comunque bello da vedere e non noto inestetismi.
Visto il suo fisico tonico, muscoloso e spallato, le domando se abbia fatto sport e, come avevo fantasticato, ha praticato molto nuoto, perchè mi mima un paio di bracciate a crawl, non riuscendo a esprimere il concetto in italiano. Non appena scopro che parla un ottimo inglese, come la maggior parte delle rumene e molto meglio di noi italiani, si passa alla lingua di Albione, così che la discussione possa procedere più fluida.
Restava da scoprire dove si fosse fatta le ossa e il viaggio di ritorno è l'occasione perfetta per le mie indagini. Andando per esclusione, si atterra in Austria, per l'esattezza nella bellissima Vienna, dove Lora avrebbe esercitato 3-4 anni fa (non per strada), prima di mettere al mondo l'erede. Ora ha di nuovo bisogno di soldi (le avrà chiesto la Porsche a pedali o la reggia delle bambole ) e quindi eccola a calcare le orme di Lucy.
Mi fa fare ordinatamente inversione all'autolavaggio e quindi non resta che riconsegnarla sana e salva alla sua mattonella, di cui riprende possesso scalza e con le high heels in mano. Il tempo di ripartire e di fare un 180 alla rotonda del Blue ed ecco venire depositata accanto a lei una seconda ragazza. A me sembra proprio la sua mentrice Lucy, ma ci sarà tempo per indagare se ci sia anche una seconda new entry, come era sembrato al nostro esimio cartinologo ... adesso è tardi ed è ora di tornare alla branda