[RECE] Madelina - OTR - Padova - via Lisbona

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22 Settembre 2008
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CARATTERISTICHE GENERALI

NOME: Madelina
CITTA DELL'INCONTRO: Padova
ZONA: Padova, via Lisbona, lato Banca Pop. Di Vicenza, a 100 mt dall' incrocio semaforico con C.so Usa
NAZIONALITA': rumena
ETA': 22 anni
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO):bj-rai1, disponibile bbj
COMPENSO RICHIESTO: 40
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 25 minuti
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,68, formosa, fianco abbondante, capelli neri, viso un po' oblungo ma non sgraziato, 3' di seno
ATTITUDINE: impacciata, insicura, novizia e d'incerto mestiere


Una sera di giri a vuoto e senza meta, carico questa novità, che staziona assieme a una piccoletta anonima, in un tratto solitamente deserto.

Mi conduce, li' vicino, in zona black. Parcheggiamo tra i TIR, sotto i bagliori di una fastidiosa luce intermittente.

La tipa si rivela subito impacciata e maldestra. Dichiara, tra imprecazioni in rumeno, di non avere più preservativi. Niente paura, sfodero il mio cinturato extra strong, che calzo da me medesimo, per il di lei abbandono del campo.

Il bj e' vagamente cannibalesco e rivela un'attitudine masticatoria più che incline alla suzione. Forse perche' incapace di liberare la pietanza dalla confezione di plastica, desiste e mi invita a calarmi su di lei.

Eseguo. Ma appena mi introduco nella vagina, pur accogliente, la sua proprietaria lamenta fastidio e dolenzia per le mie dimensioni. Me ne dolgo e le dico che, se non se la sente, possiamo concludere il match, senza colpo ferire. E senza oltre infierire.

Insiste animatamente per portare a termine l'incarico. Mi adeguo. Essenzialmente per non offenderla. Ma, mancandomi del tutto l'animus del violentatore, mi prodigo in un coito in punta di uccello. Onde creare il minor disturbo possibile. Lei, in un empito di gratitudine, mi mena all'esterno l'asta dell'attrezzo, che alla fine, per induzione meccanica, conclude il tormentato amplesso.

Nel rivestirci, si prodiga in premurose attenzioni e richieste di appuntamenti pomeridiani. Che cerco di eludere, con garbo e con qualche ricambiata domanda sulla sua vicenda personale. Da cui evinco che non si tratta di una sfruttata schiavizzata, ma probabilmente nemmeno di una autodeterminata che sappia il fatto suo. Cerco di parlarle, di ascoltarla e di darle qualche consiglio per trovare una via più acconcia alla sua evidente indole di onesta massaia, ma la sua amica la reclama dall'altra parte della strada, per fine servizio. Definitiva, forse. Perche' non mi pare sia più all'opera. Almeno fino ad ieri. Meglio così. Per i clienti. Ma soprattutto per lei.
 
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