DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maggie, o qualcosa di simile
Nazionalità: sedicente albanese di Saranda (visto greenpass con la bandiera rossa e le aquile)
Età apparente: 21 dichiarati, secondo me più verso i 25
Descrizione fisica: alta circa 1.60, fisico magro, capelli neri abbastanza lunghi, più o meno lisci, ma un po' cotonati e con una specie di ciuffo sulla fronte, viso dai lineamenti un po' squadrati e severi ma carucci per i miei gusti, occhi neri grandi ed espressivi, seni discreti alla vista
Attitudine: ancora inesperta e coi minuti contati dal cronoman ; parla pochissimo italiano, ma sembra una ragazza gentile
Reperibilità: facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30, poi 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ/HJ interruptus
Durata dell'incontro: 5' di cronometro al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Novedrate
Coordinate: rotonda del Blue, spiazzo della concessionaria (ma la si è vista anche al Pratico8, per un paio di sere al Q8 di Lentate e per alcune ore del turno si affianca alla sua mentrice Sara, al parcheggio del bar che sta più o meno opposto al vivaio di Cermenate/Vertemate)
LA MIA RECENSIONE
Dopo avere bighellonato fra viale Tirana e corso delle Piscine, nella vana attesa che ricomparisse almeno una delle starlette della Cermenatese, alla fine mollo il colpo e rientro verso la Novedratese est, con l'idea di ripiegare su una delle benzinaie del Coil, su Alice o su una camposantina di Carugo (all'andata avevo rivisto la Pecora, Bruna/Silvana e Ana Tattoo, con cui ero tornato un po' di sere fa, approfittando dell'assenza di tutte le altre).
Appena varco la rotonda del Blue, vedo che Maggie è tornata a Novedrate, dopo avere indossato brevemente la casacca della Cermenatese, non più di un'ora prima. Evento più unico che raro, non è in jeans, ma sembra indossare un paio di shorts o una minigonna davvero inguinale, perchè le sue gambette spuntano direttamente dall'orlo del pellicciotto nero, inguainate in un paio di calze a rete dello stesso colore.
LA VOCINA CHE NON SI DOVREBBE MAI ASCOLTARE
Cento metri più avanti, le benzinaie Mila e Gianna hanno già abbandonato i posti di combattimento, non provo neppure a tirare sino al ponte delle badanti e, ahimè, do invece ascolto alla vocina che da dentro mi dice: "Massì, andiamo a fare la conoscenza di questa Maggie ...". Il mio portafoglio contiene esattamente 25 euri e la vera sfida sarà convincerla a concedere il BJ per 20, perchè qualche settimana fa era stata irremovobile sul trentello.
Rapida inversione al Coil e, dieci secondi dopo, accosto nello slargo della concessionaria, dove è ancora vivo il ricordo della poliglotta Katia 7L. Maggie non padroneggia altrettante lingue, ma mastica comunque l'italiano quanto basta per reggere una semplice intervista e, come temevo, mi chiede 30. "Non venti, per il solo BJ? ", tento il ribasso, sfoderando un sorrisone a trentadue denti e lo sguardo supplichevole. "Perchè non vuoi darmi trenta?", mi domanda la moretta. "Perchè non li ho ...", devo allargare le braccia. Maggie esita un paio di secondi e poi il gelo che sta patendo deve averla vinta, perchè è già seduta a bordo, prima ancora di avere detto "Va bene!".
FREDDO!
"Freddo!" è infatti la seconda parola che pronuncia, mentre appoggia avidamente le mani sulle bocchette del climatizzatore, per chiedermi di mettere il riscaldamento a manetta. Giro le rotelle al massimo della temperatura e si può finalmente procedere alle reciproche presentazioni. Lei pronuncia il suo nome come "Mighi" (o qualcosa di simile), ma possiamo pure chiamarla Maggie per comodità, tanto saranno finti entrambi
Quando mi vede indossare la mascherina, quasi si offende e mi mostra il suo greenpass albanese. Speravo di riuscire a sbirciarci il nome, per capire come diavolo si scrivesse, ma vedo solo la bandiera albanese e il codice a barre, per cui vado sulla fiducia. Un attimo prima che spegna lo schermo, vedo apparire come screen saver il solito energumeno schipetaro a quattro ante, che mentalmente incasello come il suo boy, con cui è meglio non litigare, anche se in posa romantica.
Per completare la scheda tecnica, la moretta dice di avere 21 anni (gliene avrei dati 25), di essere originaria di Saranda nel sud del Paese e di essere qui in Italia da 2 mesi, per cui potrà trattenersi ancora per poco.
UN NUOVO TROMBODROMO
Pensavo mi conducesse al solito trombodromo di Novedrate e invece lei ha un altro retrobottega, se possibile ancora più esposto. Essendo l'ultima arrivata, la "spina" non è evidentemente autorizzata a utilizzare quello delle "nonne" moldave (che poi lo sono solo per modo di dire, essendo pure loro nuove di questi paraggi) e quello in sua dotazione è da brividi: è lungo una strada di discreto passaggio, appena riparato da una siepe. Ma le due di notte sono già passate da un pezzo, controllo solo che una videocamera di sorveglianza non immortalerà le nostre evoluzioni (se tali potrò chiamarle) e fingo che vada bene così, spegnendo il motore.
"Freddo!", esclama di nuovo Maggie, indicando la chiave di accensione. Dev'essere davvero mezza congelata e, da buon samaritano, riaccendo il motore, metto in folle, tiro la leva del freno a mano sin quasi a sradicarla e rimetto le ventole del riscaldamento al massimo. "Mi raccomando, non toccare il cambio o il freno a mano, sennò andiamo contro il muro!", le indico le due leve da guardare ma non toccare, ma temo che lei non abbia capito una beata fava.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre io smanetto nelle impostazioni per capire come diavolo spegnere le luci diurne, che non rispondono al devioluci, Maggie ha già disposto il necessaire sulla plancia e tiene fra le dita un condom trasparente, che aspetta solo di incappucciare il fratellino seduta stante. Arretro il sedile, calo le braghe e sono pronto pure io.
Sono stato un po' prolisso nella descrizione dei preparativi, perche tanto la parte erotica è riassumibile in dieci parole
In realtà, neppure stavolta è andata così e ci si fermerà ben prima della parola "fine". Quello che io ancora non so, mentre incrociamo l'ultimo sguardo e lei pronuncia i fatidici "Dieci minuti!", è che il cronometro era già partito alla rotonda del Blue ... o forse addirittura quando aveva preso il traghetto da Valona o Durazzo!
Per i pochi interessati ai dettagli di come operi la ragazza, Maggie non si toglie il pellicciotto peloso (ma aveva freddo, se non si era capito ), e si tuffa immediatamente sul compare, dopo averlo inguainato.
Si vede che è ancora inesperta, perchè il BJ procede in modo un po' sconclusionato, senza una tecnica precisa. Nel giro di un paio di minuti, riesce a succhiare un po' il fratellino, a smanacciarlo e persino a risollevarsi per chiedermi quanti anni abbia, forse perchè vede che il compare non si risolleva semplicemente schioccando le dita. Nel mentre, il suo cellulare trilla un po' troppe volte sulla plancia: Sara la neomamma o il quarto uomo devono essere già preoccupati per la sua incolumità.
SOTTO IL VESTITO, NIENTE!
Maggie si rituffa comunque una seconda volta sul mio basso ventre e, mentre armeggia senza troppa convinzione attorno al mio compare, i miei tentacoli riprendono a massaggiare le sue gambe, dalle cosce su verso le chiappette piccole. Salgo, salgo, mi aspetto di trovare la minigonna o un paio di Daisy dukes, ma arrivo all'elastico dei collant di rete e non c'è ancora nulla, se non la nuda pelle della schiena! Con mossa da contorsionista, continuo a esplorare sotto il pellicciotto e arrivo finalmente al capolinea, il passante posteriore del suo reggipetto. Come nel titolo di un B movie degli anni '80, "Sotto il vestito, niente!" e la cosa mi ingrifa alquanto, tanto è vero che il compare ora inizia a ringalluzzirsi.
Peccato che trilli per l'ennesima volta il cell e Maggie si risollevi per controllare il cronometro. L'unica cosa positiva è che, col busto eretto, le si aprono un po' i lembi del pellicciotto e posso dare una prima sbirciata al lato A: era proprio in strada in mutande, senza la minigonna o un paio di pantaloncini! Scosto di più il suo capospalla, per capire se sotto ci sia il body coi colori della Cermenatese, e invece è proprio in perizoma e reggipetto di pizzo nero (che sembra nascondere un seno più che discreto), con i collant di rete tirati un po' più su della vita.
"Wow! Eri vestita così sexy e non mi dici niente?", la sgrido bonariamente. "Lavoro!", mi risponde Maggie, allargando le braccia, come per dire che quando è in jeans non si ferma nessuno.
GAME OVER: INSERT ANOTHER COIN
Faccio giusto in tempo a srotolare uno dei miei tentacoli sulle cosce, a risalire sino alla vulva e l'ennesimo trillo la distrae di nuovo verso lo smartphone, dove controlla l'ora. Quando lo riappoggia sulla plancia, la sentenza è una condanna a morte: "Finito!"
"Ma dai, saremo qui da neanche 5 minuti!", mi lamento, sapendo che tanto sarà inutile. Riaccende il display e mi mostra l'ora, che per l'esattezza sono le 2.34. Non sono appunto passati più di sei minuti dacchè mi attendeva col condom in mano, ma il cronometro deve essere partito quando i pullman delle squadre erano ancora sulla strada per lo stadio e gli espertoni di QSVS non avevano neppure iniziato la diretta.
"Dai, giusto due minuti ", riprovo con l'occhio supplichevole. "No, no, finito!", è irremovibile Maggie. Frugo nel portamonete e arrivo a 4 euri, che divisi con due minuti farebbero la bellezza di 120 all'ora, un rate che farebbe contenta persino una escort. Però Maggie deve viaggiare col tachimetro a fondo scala, a 200 all'ora come la fanciulle della Love agency , e vuole almeno un decino, per riprendere a trastullare il compare, che attende speranzoso.
"Dai, fallo per lui ...", le indico l'asta ancora ritta in mezzo alle gambe, ma Maggie allarga di nuovo le braccia, ripronuncia la parola "Lavoro!" ("Business is business, baby", per dirlo all'inglese) e ha già in mano la salviettina, per cui è proprio finita. Praticamente, un'altra Ory o un'altra Anna Freudenberg rovinate dalla vena cronometristica dei rispettivi quarti uomini, solo un po' più gentile ...
SI TORNA ALLA BASE
Mestamente mi lindo le pudenda, impacchetto condom e blister e riconsegno la pallottolla a Maggie. Quando siamo pronti, si può partire alla volta della mattonella . Quasi per scusarsi della fretta dannata, la moretta di Saranda ripete "Lavoro ... per bambino ..." e poi con le dita mi elenca dei numeri (due, tre, quattro ...). Alla fine, non senza qualche difficoltà, mi fa capire che le toccherà stare al freddo sino alle 4 e riesco pure a carpire il nome dell'erede. "Motivo in più per non scappare via dopo 5 minuti, mentre eri al caldo ...", penso fra me e me, ma non glielo dico, perchè tanto risponderebbe "Lavoro!".
Poco prima di raggiungere la rotonda del Blue, mi fa accostare nel distributore, per gettare la pallottola dei rifiuti. In realtà, aveva tutt'altro che disprezzato le monetine che avevo cercato di barattare con un paio di minuti in più, perchè mi indica la macchinetta degli snack e mi supplica di prenderle qualcosa. Sono un vero signore e scendiamo assieme, lei getta i rifiuti e poi mi indica la Coca Cola e il Kinder Bueno. Immolo due euri e mezzo alla causa e la faccio felice, contribuendo al diabete di cui soffrirà fra 20 anni ...
Risaliamo in macchina, lei beve giusto un sorso di Coca e poi ripone la bottiglietta e lo snack nella borsetta. "Ma prenditi un minuto e bevi pure in macchina, sennò ti si gelano le mani ...", le faccio capire che non la butto giù a pedate.
"Lavoro!", allarga di nuovo sconsolata le braccia e si riparte verso la mattonella. "Ma chi vuoi che passi più alle tre meno un quarto di notte, a parte me e il buon Delfino ...", è l'ennesima cosa che penso e non le dico.
La riconsegno sana e salva al suo spiazzetto e stavolta tocca davvero rientrare alla branda col colpo in canna. A Carugo ci sarebbero ancora Bruna/Silvana e la Pecora, che passeggiano freneticamente in minigonna e stivali per scaldarsi dai -2 che ci sono fuori, ma nel portafoglio è rimasto solo un foglietto grigio da 5 e quindi non resta che far calare il sipario.
Nome: Maggie, o qualcosa di simile
Nazionalità: sedicente albanese di Saranda (visto greenpass con la bandiera rossa e le aquile)
Età apparente: 21 dichiarati, secondo me più verso i 25
Descrizione fisica: alta circa 1.60, fisico magro, capelli neri abbastanza lunghi, più o meno lisci, ma un po' cotonati e con una specie di ciuffo sulla fronte, viso dai lineamenti un po' squadrati e severi ma carucci per i miei gusti, occhi neri grandi ed espressivi, seni discreti alla vista
Attitudine: ancora inesperta e coi minuti contati dal cronoman ; parla pochissimo italiano, ma sembra una ragazza gentile
Reperibilità: facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30, poi 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ/HJ interruptus
Durata dell'incontro: 5' di cronometro al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Novedrate
Coordinate: rotonda del Blue, spiazzo della concessionaria (ma la si è vista anche al Pratico8, per un paio di sere al Q8 di Lentate e per alcune ore del turno si affianca alla sua mentrice Sara, al parcheggio del bar che sta più o meno opposto al vivaio di Cermenate/Vertemate)
LA MIA RECENSIONE
Dopo avere bighellonato fra viale Tirana e corso delle Piscine, nella vana attesa che ricomparisse almeno una delle starlette della Cermenatese, alla fine mollo il colpo e rientro verso la Novedratese est, con l'idea di ripiegare su una delle benzinaie del Coil, su Alice o su una camposantina di Carugo (all'andata avevo rivisto la Pecora, Bruna/Silvana e Ana Tattoo, con cui ero tornato un po' di sere fa, approfittando dell'assenza di tutte le altre).
Appena varco la rotonda del Blue, vedo che Maggie è tornata a Novedrate, dopo avere indossato brevemente la casacca della Cermenatese, non più di un'ora prima. Evento più unico che raro, non è in jeans, ma sembra indossare un paio di shorts o una minigonna davvero inguinale, perchè le sue gambette spuntano direttamente dall'orlo del pellicciotto nero, inguainate in un paio di calze a rete dello stesso colore.
LA VOCINA CHE NON SI DOVREBBE MAI ASCOLTARE
Cento metri più avanti, le benzinaie Mila e Gianna hanno già abbandonato i posti di combattimento, non provo neppure a tirare sino al ponte delle badanti e, ahimè, do invece ascolto alla vocina che da dentro mi dice: "Massì, andiamo a fare la conoscenza di questa Maggie ...". Il mio portafoglio contiene esattamente 25 euri e la vera sfida sarà convincerla a concedere il BJ per 20, perchè qualche settimana fa era stata irremovobile sul trentello.
Rapida inversione al Coil e, dieci secondi dopo, accosto nello slargo della concessionaria, dove è ancora vivo il ricordo della poliglotta Katia 7L. Maggie non padroneggia altrettante lingue, ma mastica comunque l'italiano quanto basta per reggere una semplice intervista e, come temevo, mi chiede 30. "Non venti, per il solo BJ? ", tento il ribasso, sfoderando un sorrisone a trentadue denti e lo sguardo supplichevole. "Perchè non vuoi darmi trenta?", mi domanda la moretta. "Perchè non li ho ...", devo allargare le braccia. Maggie esita un paio di secondi e poi il gelo che sta patendo deve averla vinta, perchè è già seduta a bordo, prima ancora di avere detto "Va bene!".
FREDDO!
"Freddo!" è infatti la seconda parola che pronuncia, mentre appoggia avidamente le mani sulle bocchette del climatizzatore, per chiedermi di mettere il riscaldamento a manetta. Giro le rotelle al massimo della temperatura e si può finalmente procedere alle reciproche presentazioni. Lei pronuncia il suo nome come "Mighi" (o qualcosa di simile), ma possiamo pure chiamarla Maggie per comodità, tanto saranno finti entrambi
Quando mi vede indossare la mascherina, quasi si offende e mi mostra il suo greenpass albanese. Speravo di riuscire a sbirciarci il nome, per capire come diavolo si scrivesse, ma vedo solo la bandiera albanese e il codice a barre, per cui vado sulla fiducia. Un attimo prima che spegna lo schermo, vedo apparire come screen saver il solito energumeno schipetaro a quattro ante, che mentalmente incasello come il suo boy, con cui è meglio non litigare, anche se in posa romantica.
Per completare la scheda tecnica, la moretta dice di avere 21 anni (gliene avrei dati 25), di essere originaria di Saranda nel sud del Paese e di essere qui in Italia da 2 mesi, per cui potrà trattenersi ancora per poco.
UN NUOVO TROMBODROMO
Pensavo mi conducesse al solito trombodromo di Novedrate e invece lei ha un altro retrobottega, se possibile ancora più esposto. Essendo l'ultima arrivata, la "spina" non è evidentemente autorizzata a utilizzare quello delle "nonne" moldave (che poi lo sono solo per modo di dire, essendo pure loro nuove di questi paraggi) e quello in sua dotazione è da brividi: è lungo una strada di discreto passaggio, appena riparato da una siepe. Ma le due di notte sono già passate da un pezzo, controllo solo che una videocamera di sorveglianza non immortalerà le nostre evoluzioni (se tali potrò chiamarle) e fingo che vada bene così, spegnendo il motore.
"Freddo!", esclama di nuovo Maggie, indicando la chiave di accensione. Dev'essere davvero mezza congelata e, da buon samaritano, riaccendo il motore, metto in folle, tiro la leva del freno a mano sin quasi a sradicarla e rimetto le ventole del riscaldamento al massimo. "Mi raccomando, non toccare il cambio o il freno a mano, sennò andiamo contro il muro!", le indico le due leve da guardare ma non toccare, ma temo che lei non abbia capito una beata fava.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre io smanetto nelle impostazioni per capire come diavolo spegnere le luci diurne, che non rispondono al devioluci, Maggie ha già disposto il necessaire sulla plancia e tiene fra le dita un condom trasparente, che aspetta solo di incappucciare il fratellino seduta stante. Arretro il sedile, calo le braghe e sono pronto pure io.
Sono stato un po' prolisso nella descrizione dei preparativi, perche tanto la parte erotica è riassumibile in dieci parole
Bj, non riesci a finire, lei si lamenta, falegnameria, fine
In realtà, neppure stavolta è andata così e ci si fermerà ben prima della parola "fine". Quello che io ancora non so, mentre incrociamo l'ultimo sguardo e lei pronuncia i fatidici "Dieci minuti!", è che il cronometro era già partito alla rotonda del Blue ... o forse addirittura quando aveva preso il traghetto da Valona o Durazzo!
Per i pochi interessati ai dettagli di come operi la ragazza, Maggie non si toglie il pellicciotto peloso (ma aveva freddo, se non si era capito ), e si tuffa immediatamente sul compare, dopo averlo inguainato.
Si vede che è ancora inesperta, perchè il BJ procede in modo un po' sconclusionato, senza una tecnica precisa. Nel giro di un paio di minuti, riesce a succhiare un po' il fratellino, a smanacciarlo e persino a risollevarsi per chiedermi quanti anni abbia, forse perchè vede che il compare non si risolleva semplicemente schioccando le dita. Nel mentre, il suo cellulare trilla un po' troppe volte sulla plancia: Sara la neomamma o il quarto uomo devono essere già preoccupati per la sua incolumità.
SOTTO IL VESTITO, NIENTE!
Maggie si rituffa comunque una seconda volta sul mio basso ventre e, mentre armeggia senza troppa convinzione attorno al mio compare, i miei tentacoli riprendono a massaggiare le sue gambe, dalle cosce su verso le chiappette piccole. Salgo, salgo, mi aspetto di trovare la minigonna o un paio di Daisy dukes, ma arrivo all'elastico dei collant di rete e non c'è ancora nulla, se non la nuda pelle della schiena! Con mossa da contorsionista, continuo a esplorare sotto il pellicciotto e arrivo finalmente al capolinea, il passante posteriore del suo reggipetto. Come nel titolo di un B movie degli anni '80, "Sotto il vestito, niente!" e la cosa mi ingrifa alquanto, tanto è vero che il compare ora inizia a ringalluzzirsi.
Peccato che trilli per l'ennesima volta il cell e Maggie si risollevi per controllare il cronometro. L'unica cosa positiva è che, col busto eretto, le si aprono un po' i lembi del pellicciotto e posso dare una prima sbirciata al lato A: era proprio in strada in mutande, senza la minigonna o un paio di pantaloncini! Scosto di più il suo capospalla, per capire se sotto ci sia il body coi colori della Cermenatese, e invece è proprio in perizoma e reggipetto di pizzo nero (che sembra nascondere un seno più che discreto), con i collant di rete tirati un po' più su della vita.
"Wow! Eri vestita così sexy e non mi dici niente?", la sgrido bonariamente. "Lavoro!", mi risponde Maggie, allargando le braccia, come per dire che quando è in jeans non si ferma nessuno.
GAME OVER: INSERT ANOTHER COIN
Faccio giusto in tempo a srotolare uno dei miei tentacoli sulle cosce, a risalire sino alla vulva e l'ennesimo trillo la distrae di nuovo verso lo smartphone, dove controlla l'ora. Quando lo riappoggia sulla plancia, la sentenza è una condanna a morte: "Finito!"
"Ma dai, saremo qui da neanche 5 minuti!", mi lamento, sapendo che tanto sarà inutile. Riaccende il display e mi mostra l'ora, che per l'esattezza sono le 2.34. Non sono appunto passati più di sei minuti dacchè mi attendeva col condom in mano, ma il cronometro deve essere partito quando i pullman delle squadre erano ancora sulla strada per lo stadio e gli espertoni di QSVS non avevano neppure iniziato la diretta.
"Dai, giusto due minuti ", riprovo con l'occhio supplichevole. "No, no, finito!", è irremovibile Maggie. Frugo nel portamonete e arrivo a 4 euri, che divisi con due minuti farebbero la bellezza di 120 all'ora, un rate che farebbe contenta persino una escort. Però Maggie deve viaggiare col tachimetro a fondo scala, a 200 all'ora come la fanciulle della Love agency , e vuole almeno un decino, per riprendere a trastullare il compare, che attende speranzoso.
"Dai, fallo per lui ...", le indico l'asta ancora ritta in mezzo alle gambe, ma Maggie allarga di nuovo le braccia, ripronuncia la parola "Lavoro!" ("Business is business, baby", per dirlo all'inglese) e ha già in mano la salviettina, per cui è proprio finita. Praticamente, un'altra Ory o un'altra Anna Freudenberg rovinate dalla vena cronometristica dei rispettivi quarti uomini, solo un po' più gentile ...
SI TORNA ALLA BASE
Mestamente mi lindo le pudenda, impacchetto condom e blister e riconsegno la pallottolla a Maggie. Quando siamo pronti, si può partire alla volta della mattonella . Quasi per scusarsi della fretta dannata, la moretta di Saranda ripete "Lavoro ... per bambino ..." e poi con le dita mi elenca dei numeri (due, tre, quattro ...). Alla fine, non senza qualche difficoltà, mi fa capire che le toccherà stare al freddo sino alle 4 e riesco pure a carpire il nome dell'erede. "Motivo in più per non scappare via dopo 5 minuti, mentre eri al caldo ...", penso fra me e me, ma non glielo dico, perchè tanto risponderebbe "Lavoro!".
Poco prima di raggiungere la rotonda del Blue, mi fa accostare nel distributore, per gettare la pallottola dei rifiuti. In realtà, aveva tutt'altro che disprezzato le monetine che avevo cercato di barattare con un paio di minuti in più, perchè mi indica la macchinetta degli snack e mi supplica di prenderle qualcosa. Sono un vero signore e scendiamo assieme, lei getta i rifiuti e poi mi indica la Coca Cola e il Kinder Bueno. Immolo due euri e mezzo alla causa e la faccio felice, contribuendo al diabete di cui soffrirà fra 20 anni ...
Risaliamo in macchina, lei beve giusto un sorso di Coca e poi ripone la bottiglietta e lo snack nella borsetta. "Ma prenditi un minuto e bevi pure in macchina, sennò ti si gelano le mani ...", le faccio capire che non la butto giù a pedate.
"Lavoro!", allarga di nuovo sconsolata le braccia e si riparte verso la mattonella. "Ma chi vuoi che passi più alle tre meno un quarto di notte, a parte me e il buon Delfino ...", è l'ennesima cosa che penso e non le dico.
La riconsegno sana e salva al suo spiazzetto e stavolta tocca davvero rientrare alla branda col colpo in canna. A Carugo ci sarebbero ancora Bruna/Silvana e la Pecora, che passeggiano freneticamente in minigonna e stivali per scaldarsi dai -2 che ci sono fuori, ma nel portafoglio è rimasto solo un foglietto grigio da 5 e quindi non resta che far calare il sipario.