DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente bucarestina
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: brunetta alta ca. 1.65, fisico magro ma non scheletrico, capelli castani non troppo lunghi, viso caruccio e acqua e sapone (non quello di Cermenate), occhi castani con riflessi verdi, seno di una 2a taglia di consistenza naturale
Attitudine: BJ discreto, per essere alla prima sera di lavoro, ma pochi altri conigli nel cilindro ; italiano un po' traballante e inglese non molto migliore
Reperibilità: difficilissima, come sempre accade la 1a sera
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: 18' lordi, quindi una dozzina netti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Bregnano (CO)
Coordinate: rotonda dei Petroli, lato sud
LA MIA RECENSIONE
Incuriosito dall'allerta inviata da Varese e incalzato da alcuni colleghi timorosi di rischiare in prima persona con la new entry, a ora già avanzata della serata, carico armi e bagagli e mi dirigo verso Bregnano.
Faccio comunque una vasca per viale Tirana, dedico un inchino alla Ceam, che non avevo ancora rivisto dopo il suo rientro, ma è in pantaloni e stivali e allora riprendo il mio tragitto verso il Far West, come da programmi.
Come tutte le new entry alla prima serata di lavoro, la nuova fanciulla della rotonda è ambitissima e dunque quasi introvabile: quando appaio a Bregnano, deve essere al motel, perchè mi toccherà bighellonare fra Cermenate Lido e Lurago e poi attendere nella sua vietta per una mezz'oretta complessiva, prima che la sua sagoma riappaia al new jersey di cemento che sbarra l'uscita della rotonda. Quando finalmente si materializza, è valsa la pena di attendere: la signorina è di statura anche leggermente superiore alla media e ha una bella silhouette magra e slanciata. Potrebbe vagamente somigliare alla Katia di Cermenate.
IL VENTELLO NON BASTA
Brucio sul tempo un collega più macchinato ma meno lesto di me a riaccendere il motore e sono allo stop. La brunetta impiega un po' a capire di avvicinarsi, ma infine mi raggiunge. E' carina pure di viso, parlicchia a fatica l'italiano e dalle sue labbra escono le parole che non avrei mai voluto sentire: anche per il solo BJ conoscitivo, il rate è 30, che non accetta di trattare al ventello.
Il mio portafoglio non conteneva più di 20 euri, dopo la match analysis della sera prima con Giulia Adani, e quindi mi tocca passare dal bancomat più vicino. Quando ho il portafoglio a fisarmonica, torno alla carica, ma c'è un primo collega che la sta intervistando. Le avrà chiesto tutto scoperto, perchè la trattativa non va in porto, e allora mi avvicino allo stop, venendo però bruciato da un altro collega che stava girando a mo' di trottola della rotonda. Stavolta il prezzo è giusto, i due partono per il retrobottega e non mi resta che rifare il giro dell'isolato e riparcheggiare quasi in pole position, non prima di essermi annotato il minuto della loro partenza (45).
Pensavo che la vetturetta un po' scassata davanti a me fosse vuota e invece c'erano due fidanzatini andati in camporella: quando hanno terminato di fare ciò per cui si erano imboscati in questa vietta buia, il tipo scende soddisfatto a scaricare la vescica e poi se ne vanno. Se non altro, l'imprevisto spezza la noia dell'attesa, che sta positivamente diventando più lunga del previsto.
E' FINALMENTE IL MIO TURNO
Al minuto 01 dell'ora successiva, quindi dopo 16 minuti lordi, la brunetta scende dal macchinone che la aveva caricata ed è di nuovo il mio turno di fiondarmi allo stop. La fanciulla getta via la pallottola dell'amore, si risistema le autoreggenti che le erano scese sino alle ginocchia e mi si avvicina, ripetendo a pappagallo il "trenta boccafiga" di rito. Anche se non mi ha riconosciuto, evito di ripetere la vana trattativa per il BJ e la invito a bordo.
Non fa neppure in tempo ad accomodarsi e già esordisce con tre bei colpi di tosse grassa, per cui le converrebbe investire i suoi primi guadagni in farmacia, comprando una scatoletta di Fluimucil. "Allora Maria, da dove vieni?", non perdo tempo nella compilazione della scheda tecnica. "Ma come fai a sapere il mio nome?", mi osserva per un attimo interdetta. "Ma me lo hai detto tu prima ", al che si ricorda di me, arrossisce per la mezza figuraccia, mi chiede scusa e si mette a ridere.
L'italiano è parecchio traballante, l'inglese non è molto migliore, ma in qualche modo ci si intende: dice di avere 24 anni, di essere in Italia da ieri, ma di esserci già stata in precedenza e di essere rumena, per l'esattezza di Bucarest. Sarà sicuramente di Craiova, anche perchè nel mio bighellonare precedente ho incrociato per due volte la potente ma vecchia Bmw targata DJ che ha avuto lungamente in uso la 4x4, prima di tornare alla storica Forfour.
In tutto ciò, siamo al solito trombodromo di Bregnano, scelgo il posto più buio e appartato e lì ci fermiamo. Mentre la attendevo, mi era arrivato un vocale e avevo spento l'autoradio per ascoltarlo, dimenticandomi poi di riaccenderla. Non che scalpitassi dalla voglia di sentire un Luis Gabriel o un Dani Mocanu a caso, ma un po' di sottofondo musicale avrebbe reso più piacevole l'incontro.
È il momento di regolare le formalità burocratiche: ho due ventelli e Maria si mostra inizialmente scettica di avere il resto. Io non dico nulla, ma suonerebbe strano che una fanciulla che ha l'entry rate a 30 non abbia decini nella borsetta, dato che non è stata ancora inventata la banconota da trenta. Ravana, ravana e un decino spiegazzato salta fuori da un recondito angolino della sua borsetta e mi viene allungato come resto. Mentre ha armeggiato con l'obolo, non ho potuto non notare i lunghi artigli pittati di rosa, capolavoro in gel che dice di essersi fatta da sola, poco prima di prendere il volo per l'Italia. Non è difficile immaginare che la lunga smagliatura che ha già devastato una delle autoreggenti sia stata causata proprio dalle sue unghie affilate come i coltelli dello chef Tony.
LA RECE VERA E PROPRIA
Possono così avere inizio le svestizioni: mentre io mi calo le braghe, la brunetta si arrotola il vestitino elasticizzato sin sopra la cintola. Non ricordo se non avesse o se si sia sfilata le mutandine, ma di fatto ne è sprovvista quando stanno per iniziare le danze. Sulla coscia destra, parzialmente coperto dall'autoreggente nera, ha un grosso tatuaggio a fantasia floreale.
Il compare viene incappucciato in un gommino trasparente, Maria si china gattoni sul mio basso ventre e comincia a mostrarmi la sua arte orale, che è discreta, se davvero è la prima sera da Otr della carriera. Le percussioni sono verticali, ma sono svolte con buona frequenza e pressione sull'asta, per cui mi immagino una sessione pomeridiana a casa della 4x4, in cui la neoarrivata ha ricevuto dalla sua mentrice un training accelerato con una zucchina o un cetriolo.
La posizione gattoni è la preferita dai miei tentacoli, che prontamente si srotolano verso destra e iniziano a carezzarle la parte bassa della schiena e procedono poi col massaggio delle sue chiappette, magre come il resto del fisico ma non muscolose.
Se c'è da muovere un appunto alla brunetta, è per la brevità del BJ, che dubito abbia superato i 4-5 minuti. Se Maria è davvero novizia del mestiere, può starci che abbia la muscolatura della bocca e del collo ancora poco allenata e allora concordiamo di passare alle operazioni di falegnameria. La fanciulla difficilmente supererebbe la giornata di prova presso uno qualsiasi dei mobilifici che si affacciano sul vialone di Novedrate e dunque le propongo quasi subito di passare il testimone a Federica, che ha senz'altro più esperienza nel settore.
Maria rimane ginocchioni, ma si risolleva completamente col busto e continua nell'opera di arrotolamento verso l'alto del vestitino elasticizzato, che diventa così una sorta di ciambellone all'altezza dello sterno e delle ascelle. Per il momento, non si toglie il reggipetto di raso bianco e dalle coppe imbottite, ma mi appunto sul taccuino di chiederne lo scoperchiamento fra un po'.
Mentre Federica trastulla il compare, Tentacolo si dirige verso il basso ventre della fanciulla, completamente glabro, e inizia a stuzzicarne da fuori le labbra e la zona clitoridea. Appena sopra, l'addome è piattissimo e senza un filo di pancetta.
Dopo 2-3 minuti così, inizio ad annoiarmi e, per invogliarla a rimuovere il reggipetto, le domando se i seni siano belli come il resto del fisico. Pungolata nella sua vanità femminile, Maria abbassa le coppe ed espone alla fioca luce del lampione due seni a collinetta che potrebbero essere di una seconda taglia.
Il mio tentacolo si posiziona subito lì e comincia a manipolare la mammella, che ha una buona consistenza naturale, tale da farmi pensare che da quei capezzoli non si sia ancora abbeverato alcun erede. Mentre continuo a impugnare il seno nel palmo della mano, con il pollice inizio a titillare il capezzolo e così continuerò per diversi minuti, inframezzando una ridiscesa verso la vulva.
In tutto ciò, la brunetta è completamente passiva: non mi tocca, non si tocca e tiene pure il Dolby Surround spento. Io seguo più che altro le mie operazioni di mammografia, ma ogni tanto volgo lo sguardo verso l'alto e incrocio quello di Maria, che tutte le volte si apre in un sorriso un po' imbarazzato e genuino da ragazza appena arrivata sul marciapiede.
Avere spento l'autoradio è stato doppiamente un errore: oltre a mancare la musica di sottofondo, l'ora è scritta più in grosso sul display della vettura e balza più all'occhio di Maria, che poco prima del decimo minuto inizia a mostrare un po' di insofferenza per il trascorrere del tempo, seppure in modo garbato.
Al secondo richiamo, capisco che sto iniziando ad abusare della sua pazienza e allora metto alla frusta sia Federica che Tentacolo, per cercare di capitolare prima che Maria chiami i pompieri e il 118. Un'ultima sequenza di piallate più veementi e varco infine la linea del traguardo. Visto che resteremo via 18 minuti, l'intrattenimento potrebbe esserne durata una dozzina.
LE RECE CHE NON LEGGEREMO MAI
La brunetta mi passa prontamente un paio di salviette, così che si possa procedere alle consuete operazioni di lindatura. Mentre ci ricomponiamo, indago sulle opzioni premium, che sono da cumenda brianzolo o da finanziere svizzero: la mezz'oretta costa 100 e l'ora 150. Impiego poco a capirne il motivo: appena si è risistemata, Maria manda un messaggino di controllo al cronometrista e, cosa che non vedevo da anni, al momento della partenza dalla mattonella, aveva indicato il rate concordato. Dacchè è iniziata la serata, ha fatto 5-6 giri di giostra, tutte rece che senz'altro non vedremo mai.
Un attimo prima che spenga il display, intravedo un ritratto di famiglia e le domando se siano lei e l'erede, ma giura o spergiura che non ci siano rapporti di parentela più stretti del secondo grado. Tento infine lo scambio dei gagliardetti, che però fallisce, perchè pare che non sia ancora dotata di un'utenza italiana.
Nel tragitto di rientro, riesco più o meno a capire quale lavoro avesse svolto, durante la precedente esperienza italiana: nulla di diverso da quanto ci si sarebbe potuti immaginare. Per farmi perdonare di avere tirato un po' per le lunghe al retrobottega, prendo la scorciatoia e neppure un minuto dopo siamo allo stop della sua rotonda. Tanti cari saluti a Maria, lei torna alla sua fida bottiglietta sul new jersey, mentre io imbocco la provinciale verso Cermenate, direzione branda.
Nome: Maria
Nazionalità: sedicente bucarestina
Età apparente: 24 dichiarati
Descrizione fisica: brunetta alta ca. 1.65, fisico magro ma non scheletrico, capelli castani non troppo lunghi, viso caruccio e acqua e sapone (non quello di Cermenate), occhi castani con riflessi verdi, seno di una 2a taglia di consistenza naturale
Attitudine: BJ discreto, per essere alla prima sera di lavoro, ma pochi altri conigli nel cilindro ; italiano un po' traballante e inglese non molto migliore
Reperibilità: difficilissima, come sempre accade la 1a sera
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: 18' lordi, quindi una dozzina netti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Bregnano (CO)
Coordinate: rotonda dei Petroli, lato sud
LA MIA RECENSIONE
Incuriosito dall'allerta inviata da Varese e incalzato da alcuni colleghi timorosi di rischiare in prima persona con la new entry, a ora già avanzata della serata, carico armi e bagagli e mi dirigo verso Bregnano.
Faccio comunque una vasca per viale Tirana, dedico un inchino alla Ceam, che non avevo ancora rivisto dopo il suo rientro, ma è in pantaloni e stivali e allora riprendo il mio tragitto verso il Far West, come da programmi.
Come tutte le new entry alla prima serata di lavoro, la nuova fanciulla della rotonda è ambitissima e dunque quasi introvabile: quando appaio a Bregnano, deve essere al motel, perchè mi toccherà bighellonare fra Cermenate Lido e Lurago e poi attendere nella sua vietta per una mezz'oretta complessiva, prima che la sua sagoma riappaia al new jersey di cemento che sbarra l'uscita della rotonda. Quando finalmente si materializza, è valsa la pena di attendere: la signorina è di statura anche leggermente superiore alla media e ha una bella silhouette magra e slanciata. Potrebbe vagamente somigliare alla Katia di Cermenate.
IL VENTELLO NON BASTA
Brucio sul tempo un collega più macchinato ma meno lesto di me a riaccendere il motore e sono allo stop. La brunetta impiega un po' a capire di avvicinarsi, ma infine mi raggiunge. E' carina pure di viso, parlicchia a fatica l'italiano e dalle sue labbra escono le parole che non avrei mai voluto sentire: anche per il solo BJ conoscitivo, il rate è 30, che non accetta di trattare al ventello.
Il mio portafoglio non conteneva più di 20 euri, dopo la match analysis della sera prima con Giulia Adani, e quindi mi tocca passare dal bancomat più vicino. Quando ho il portafoglio a fisarmonica, torno alla carica, ma c'è un primo collega che la sta intervistando. Le avrà chiesto tutto scoperto, perchè la trattativa non va in porto, e allora mi avvicino allo stop, venendo però bruciato da un altro collega che stava girando a mo' di trottola della rotonda. Stavolta il prezzo è giusto, i due partono per il retrobottega e non mi resta che rifare il giro dell'isolato e riparcheggiare quasi in pole position, non prima di essermi annotato il minuto della loro partenza (45).
Pensavo che la vetturetta un po' scassata davanti a me fosse vuota e invece c'erano due fidanzatini andati in camporella: quando hanno terminato di fare ciò per cui si erano imboscati in questa vietta buia, il tipo scende soddisfatto a scaricare la vescica e poi se ne vanno. Se non altro, l'imprevisto spezza la noia dell'attesa, che sta positivamente diventando più lunga del previsto.
E' FINALMENTE IL MIO TURNO
Al minuto 01 dell'ora successiva, quindi dopo 16 minuti lordi, la brunetta scende dal macchinone che la aveva caricata ed è di nuovo il mio turno di fiondarmi allo stop. La fanciulla getta via la pallottola dell'amore, si risistema le autoreggenti che le erano scese sino alle ginocchia e mi si avvicina, ripetendo a pappagallo il "trenta boccafiga" di rito. Anche se non mi ha riconosciuto, evito di ripetere la vana trattativa per il BJ e la invito a bordo.
Non fa neppure in tempo ad accomodarsi e già esordisce con tre bei colpi di tosse grassa, per cui le converrebbe investire i suoi primi guadagni in farmacia, comprando una scatoletta di Fluimucil. "Allora Maria, da dove vieni?", non perdo tempo nella compilazione della scheda tecnica. "Ma come fai a sapere il mio nome?", mi osserva per un attimo interdetta. "Ma me lo hai detto tu prima ", al che si ricorda di me, arrossisce per la mezza figuraccia, mi chiede scusa e si mette a ridere.
L'italiano è parecchio traballante, l'inglese non è molto migliore, ma in qualche modo ci si intende: dice di avere 24 anni, di essere in Italia da ieri, ma di esserci già stata in precedenza e di essere rumena, per l'esattezza di Bucarest. Sarà sicuramente di Craiova, anche perchè nel mio bighellonare precedente ho incrociato per due volte la potente ma vecchia Bmw targata DJ che ha avuto lungamente in uso la 4x4, prima di tornare alla storica Forfour.
In tutto ciò, siamo al solito trombodromo di Bregnano, scelgo il posto più buio e appartato e lì ci fermiamo. Mentre la attendevo, mi era arrivato un vocale e avevo spento l'autoradio per ascoltarlo, dimenticandomi poi di riaccenderla. Non che scalpitassi dalla voglia di sentire un Luis Gabriel o un Dani Mocanu a caso, ma un po' di sottofondo musicale avrebbe reso più piacevole l'incontro.
È il momento di regolare le formalità burocratiche: ho due ventelli e Maria si mostra inizialmente scettica di avere il resto. Io non dico nulla, ma suonerebbe strano che una fanciulla che ha l'entry rate a 30 non abbia decini nella borsetta, dato che non è stata ancora inventata la banconota da trenta. Ravana, ravana e un decino spiegazzato salta fuori da un recondito angolino della sua borsetta e mi viene allungato come resto. Mentre ha armeggiato con l'obolo, non ho potuto non notare i lunghi artigli pittati di rosa, capolavoro in gel che dice di essersi fatta da sola, poco prima di prendere il volo per l'Italia. Non è difficile immaginare che la lunga smagliatura che ha già devastato una delle autoreggenti sia stata causata proprio dalle sue unghie affilate come i coltelli dello chef Tony.
LA RECE VERA E PROPRIA
Possono così avere inizio le svestizioni: mentre io mi calo le braghe, la brunetta si arrotola il vestitino elasticizzato sin sopra la cintola. Non ricordo se non avesse o se si sia sfilata le mutandine, ma di fatto ne è sprovvista quando stanno per iniziare le danze. Sulla coscia destra, parzialmente coperto dall'autoreggente nera, ha un grosso tatuaggio a fantasia floreale.
Il compare viene incappucciato in un gommino trasparente, Maria si china gattoni sul mio basso ventre e comincia a mostrarmi la sua arte orale, che è discreta, se davvero è la prima sera da Otr della carriera. Le percussioni sono verticali, ma sono svolte con buona frequenza e pressione sull'asta, per cui mi immagino una sessione pomeridiana a casa della 4x4, in cui la neoarrivata ha ricevuto dalla sua mentrice un training accelerato con una zucchina o un cetriolo.
La posizione gattoni è la preferita dai miei tentacoli, che prontamente si srotolano verso destra e iniziano a carezzarle la parte bassa della schiena e procedono poi col massaggio delle sue chiappette, magre come il resto del fisico ma non muscolose.
Se c'è da muovere un appunto alla brunetta, è per la brevità del BJ, che dubito abbia superato i 4-5 minuti. Se Maria è davvero novizia del mestiere, può starci che abbia la muscolatura della bocca e del collo ancora poco allenata e allora concordiamo di passare alle operazioni di falegnameria. La fanciulla difficilmente supererebbe la giornata di prova presso uno qualsiasi dei mobilifici che si affacciano sul vialone di Novedrate e dunque le propongo quasi subito di passare il testimone a Federica, che ha senz'altro più esperienza nel settore.
Maria rimane ginocchioni, ma si risolleva completamente col busto e continua nell'opera di arrotolamento verso l'alto del vestitino elasticizzato, che diventa così una sorta di ciambellone all'altezza dello sterno e delle ascelle. Per il momento, non si toglie il reggipetto di raso bianco e dalle coppe imbottite, ma mi appunto sul taccuino di chiederne lo scoperchiamento fra un po'.
Mentre Federica trastulla il compare, Tentacolo si dirige verso il basso ventre della fanciulla, completamente glabro, e inizia a stuzzicarne da fuori le labbra e la zona clitoridea. Appena sopra, l'addome è piattissimo e senza un filo di pancetta.
Dopo 2-3 minuti così, inizio ad annoiarmi e, per invogliarla a rimuovere il reggipetto, le domando se i seni siano belli come il resto del fisico. Pungolata nella sua vanità femminile, Maria abbassa le coppe ed espone alla fioca luce del lampione due seni a collinetta che potrebbero essere di una seconda taglia.
Il mio tentacolo si posiziona subito lì e comincia a manipolare la mammella, che ha una buona consistenza naturale, tale da farmi pensare che da quei capezzoli non si sia ancora abbeverato alcun erede. Mentre continuo a impugnare il seno nel palmo della mano, con il pollice inizio a titillare il capezzolo e così continuerò per diversi minuti, inframezzando una ridiscesa verso la vulva.
In tutto ciò, la brunetta è completamente passiva: non mi tocca, non si tocca e tiene pure il Dolby Surround spento. Io seguo più che altro le mie operazioni di mammografia, ma ogni tanto volgo lo sguardo verso l'alto e incrocio quello di Maria, che tutte le volte si apre in un sorriso un po' imbarazzato e genuino da ragazza appena arrivata sul marciapiede.
Avere spento l'autoradio è stato doppiamente un errore: oltre a mancare la musica di sottofondo, l'ora è scritta più in grosso sul display della vettura e balza più all'occhio di Maria, che poco prima del decimo minuto inizia a mostrare un po' di insofferenza per il trascorrere del tempo, seppure in modo garbato.
Al secondo richiamo, capisco che sto iniziando ad abusare della sua pazienza e allora metto alla frusta sia Federica che Tentacolo, per cercare di capitolare prima che Maria chiami i pompieri e il 118. Un'ultima sequenza di piallate più veementi e varco infine la linea del traguardo. Visto che resteremo via 18 minuti, l'intrattenimento potrebbe esserne durata una dozzina.
LE RECE CHE NON LEGGEREMO MAI
La brunetta mi passa prontamente un paio di salviette, così che si possa procedere alle consuete operazioni di lindatura. Mentre ci ricomponiamo, indago sulle opzioni premium, che sono da cumenda brianzolo o da finanziere svizzero: la mezz'oretta costa 100 e l'ora 150. Impiego poco a capirne il motivo: appena si è risistemata, Maria manda un messaggino di controllo al cronometrista e, cosa che non vedevo da anni, al momento della partenza dalla mattonella, aveva indicato il rate concordato. Dacchè è iniziata la serata, ha fatto 5-6 giri di giostra, tutte rece che senz'altro non vedremo mai.
Un attimo prima che spenga il display, intravedo un ritratto di famiglia e le domando se siano lei e l'erede, ma giura o spergiura che non ci siano rapporti di parentela più stretti del secondo grado. Tento infine lo scambio dei gagliardetti, che però fallisce, perchè pare che non sia ancora dotata di un'utenza italiana.
Nel tragitto di rientro, riesco più o meno a capire quale lavoro avesse svolto, durante la precedente esperienza italiana: nulla di diverso da quanto ci si sarebbe potuti immaginare. Per farmi perdonare di avere tirato un po' per le lunghe al retrobottega, prendo la scorciatoia e neppure un minuto dopo siamo allo stop della sua rotonda. Tanti cari saluti a Maria, lei torna alla sua fida bottiglietta sul new jersey, mentre io imbocco la provinciale verso Cermenate, direzione branda.