SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.613876,9.593816
NOME: Maria
NAZIONALITA': Rumena di una località tra Bucarest e Brasov
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 30' car-to-car
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60-1,65, capelli biondi (tinti) e lunghi (grazie ad extension), viso abbastanza carino ma un po' squadrato, occhi scuri, fisico sodo con belle gambe, seno abbastanza abbondante e tonico
ATTITUDINE: deve sicuramente fare esperienza ; socievole
LA MIA RECENSIONE:
Appena si accomoda, posso scrutarla un po' più da vicino: il suo volto ha una forma un po' squadrata ed è coronato da una fitta chioma bionda, acconciata con una frangetta frisée tirata su un lato. Quando potrò vederla con più luce, nell'appartamento, scoprirò che il suo colore naturale è in realtà un castano molto scuro (un 3 della scala Wella Professional, volendo mettere a frutto quanto mi ha insegnato Anna ) e che buona parte della capigliatura è una extension posticcia, applicata recentemente dopo che una tinta sbagliata l'ha obbligata ad accorciare drasticamente la lunghezza dei capelli. La sagoma degli occhi è allungata verso i lati da un'abbondante tratto di eyeliner e qualcosa che ha la parvenza di un neo (ma poi scoprirò che è la pallina nera di un piercing) è poco sopra un angolo della bocca. Molto (ma molto ...) alla lontana, la forma della testa e l'acconciatura potrebbero somigliare a quelle della signora ritratta in questa foto (che, per età, potrebbe però essere la zia di Maria ):
- Benvenuta, come ti chiami? - le domando, porgendole la mano
- Piacere, sono Maria - mi risponde, ricambiando il mio saluto
- Il piacere è tutto mio ... E da che parte andiamo? - è il mio secondo quesito
- Verso destra - mi stupisce Maria, perché mai mi sarei aspettato di dovermi dirigere verso Bergamo
Ligio alle sue indicazioni, lascio passare il trenino di macchine in arrivo da Boltiere e poi mi accodo a loro, indirizzandomi verso la rotonda centrale di Osio Sotto.
- No, no, devi andare dall'altra parte! - esclama Maria
- Mi avevi detto a destra ... Questa è la destra ... e questa è la sinistra ... - le dico ridendo, mentre stacco prima l'una e poi l'altra mano dal volante, mostrandole platealmente i palmi
- Scusa ... faccio ancora un po' di confusione con la lingua ... volevo dire a sinistra - si corregge la biondina, un po' imbarazzata
- Nessun problema Vado alla rotonda a girare e poi torniamo indietro. Tu, però, allacciati la cintura, perché potremmo incrociare i CC - le domando e Maria prontamente esegue
MEGLIO NON INCONTRARLA IN UNA STRADA BUIA
Ora che il vascello è indirizzato nella giusta direzione, posso procedere alla consueta raccolta delle generalità. Maria mi dice di avere 20 anni e di essere qui in Italia da soli 3 mesi. Il nostro Paese è il primo che visita, al di fuori della Romania, dove è cresciuta in una località a ca. 200 km da Bucarest, lungo la strada che conduce a Brasov. Se può consolarci, là le strade sono ancora più disastrate del boulevard de l'amour, il cui asfalto versa ormai in uno stato davvero pietoso! Il dettaglio più interessante, però, è che ha studiato in una sorta di liceo sportivo (lei l'ha proprio definito "una specie di Isef"), dove ha presto abbandonato la carriera di pallavolista (in effetti, non è particolarmente alta) per cimentarsi nientemeno che nella boxe! Non posso ancora controllare quanto siano sviluppati i suoi bicipiti ma il naso, fortunatamente, appare ancora perfettamente integro. Scopro così che lei e le sue compagne non si limitavano ad allenarsi "a secco" (spaccando la legna, come faceva Rocky, o mettendo e togliendo la cera, come faceva Karate Kid ), ma che si cimentavano anche in veri e propri combattimenti di pugilato, ovviamente protette dai caschetti imbottiti.
IL QUARTIERE DELLE OTR
Quando arriviamo in centro a Brembate, il pilota automatico mi condurrebbe alla "comune rumena" dove avevo incontrato Jasmine (e visto una vagonata di OTR appena arrivate dal Belgio), ma Maria corregge la mia rotta, facendomi proseguire lungo una stradina secondaria. Al successivo incrocio, mi arresto del tutto e le domando: "Adesso dove vado? Questa è la destra ... e questa è la sinistra?". "Vai a sinistra ", mi risponde ridendo la biondina. Ancora qualche centinaio di metri e siamo finalmente arrivati, al parcheggio di un complesso residenziale che ha l'aria di essere abbastanza recente. Passato il cancelletto d'ingresso (ove alcuni nomi palesemente rumeni sono visibili sulla pulsantiera del citofono), ci incamminiamo nel vialetto selciato che separa due schiere di casette, tutte dotate di un microscopico giardinetto, ed entriamo nella prima sulla destra. Come poi scoprirò dalle mie sempre attendibili fonti di intelligence, pare che le vicine di casa siano Maria(na) e Corina. "Ma lo usi solo come appartamento di lavoro, o ci abiti anche?", le domando, non riuscendo a frenare la mia insaziabile curiosità. "No, no, ci abito anche! Non potrei permettermi di affittare due appartamenti", mi spiega Maria, mentre gira la chiave nella toppa e spalanca la porta d'ingresso. Mettiamo piede in un grande locale multi-uso, che funge da cucina e da soggiorno e che appare molto pulito e in ordine. "Lo condividi con un'amica, giusto? O col tuo ragazzo?", è l'ultima domanda dell'inquisitore. "No, ci abito da sola", risponde Maria e, nel frattempo, entriamo nella camera da letto, arredata con un lettone matrimoniale, un armadio e un'ampia credenza (mancano invece le sedie su cui accomodarsi per la svestizione e su cui appoggiare i propri vestiti, di solito una presenza fissa in qualunque loft che si rispetti).
SOTTO UNA LUCE DIVERSA
Maria recupera un telo e lo stende sul letto e poi va in un angolo a spogliarsi. Io faccio lo stesso e, orfano della sedia, appendo il tutto alla bell'e meglio sull'attaccapanni (confesso di averci appeso di tutto, ma mai un paio di mutande ) Regolati gli aspetti burocratici e nudi come mamma ci ha fatti (lei, in realtà, con ancora indosso un paio di fantasmini colorati), ci accomodiamo proprio in mezzo al lettone. Lei si dispone ginocchioni e, mentre mi sdraio supino, mi osserva sorridendo. Così vicini l'uno all'altra e col locale perfettamente illuminato, posso finalmente vedere la sua silhouette nella sua interezza: è alta circa 1,65 e ha un fisico non anoressico (mi dice di pesare 52 kg), ma decisamente sodo. I seni sono della giusta taglia (direi appena sotto la 3°) e sono a loro volta belli tonici, tanto che non sembrano minimamente risentire della forza di gravità. La carnagione è di un tono uniforme e sembra appena scurita da una recente lampada. Ha un piccolo tatuaggio vicino al polso, un elegante pendaglio con brillantino appeso all'ombelico e la pallina nera di un piercing che penzola appena sopra l'angolo della bocca (mi racconterà anche di averne avuto uno alla lingua, poi rimosso). Il volto non è sicuramente di una bellezza da mozzare il fiato ma lo trovo tutto sommato carino e, nel complesso, Maria ha proprio l'aspetto di una ventenne dalle fattezze gradevoli.
LA RECE VERA E PROPRIA
Essendole così vicino, inizio subito a carezzarla, prima ancora che lei possa dare inizio alle operazioni. Maria sorride di nuovo e, osservando il mio fratellino ancora del tutto addormentato (potremmo definirlo il nano Pisolo, per iniziare a introdurre la discussione che avverrà dopo la copulazione ...), decide di stimolarlo un po' con una breve azione manuale. Quando il mio compare ha raggiunto il minimo turgore necessario, recupera un profilattico dal comodino e lo incappuccia, dando così inizio al BJ. La sua lunga chioma (finta, come avevo scritto poc'anzi) mi scherma del tutto la vista del mio basso ventre, ma è abbastanza evidente che Maria sta combinando un'azione orale anche sin troppo delicata, sulla punta dell'asta, con quella manuale, alla base. Se "Pisolo" potesse parlare e dirmi chi l'ha risvegliato, il merito andrebbe sicuramente attribuito alla manina di Maria, più che alla sua boccuccia ... I puristi del BJ storcerebbero sicuramente il naso, ma è mia prassi lasciare che ogni OTR lasci libero sfogo alla propria arte, traendo poi le mie conclusioni alla fine. Nel mentre, le carezzo lungamente la schiena e le gambe, il cui tono muscolare è davvero notevole. Dedico poi le mie attenzioni ai suoi seni, che hanno a loro volta una consistenza molto turgida e che è un piacere tenere tra le mie mani.
Dopo un po' di minuti che si procede così, Maria domanda se vogliamo passare alla sintonia di RAI1, proponendomi come unica posizione disponibile la missionaria, perché - a suo dire - il mio fratellino sarebbe un po' troppo in carne per poter procedere a smorzacandela o anche alla pecorina. Starle sopra tutto sommato non mi dispiace, per cui celermente ci scambiamo di posizione sul letto; ciò che, invece, mi fa subito storcere il naso è vedere che Maria recupera il tubetto del lubrificante e inizia a spremerne una discreta quantità sulla mano, per applicarsela sulla vulva e sulla mia asta incappucciata. Già sono particolarmente lungo di mio, ma così il mio fratellino diventerà una specie di anguilla sgusciante e già presagisco che non saranno molto piacevoli le sensazioni che saliranno dal basso ventre ...
Ma, tant'è: questa è la bicicletta che mi hanno messo a disposizione e ora bisogna pedalare! Maria si dispone comoda sui cuscini e dischiude le gambe, mostrandomi meglio la sua vulva, le cui labbra sono mediamente carnose. Ciò che più mi balza all'occhio è però il forte arrossamento della zona circostante, per cui è naturale domandarle se si sia depilata di fresco e la risposta è prevedibilmente affermativa. Esaurite queste schermaglie iniziali, mi puntello sugli avambracci e avvicino il mio pene alla sua vagina, lasciando che sia lei a infilarselo per intero nell'orifizio. Compio un paio di movimenti rotatori con le mie pelvi, per essere sicuro che sia bene inserito e poi inizio a muovermi avanti e indietro. Dopo qualche colpo, accenno ad abbassarmi e, ottenuta la sua conferma che la cosa non le dia fastidio, mi calo completamente su di lei e la cingo da dietro, carezzandola sul collo e passando le mie dita tra i suoi capelli. Ora che è stretta a me, la situazione è sicuramente più piacevole, perché l'inebriarmi del suo profumo e il sentire il contatto col suo corpo compensano la quasi totale mancanza di stimolazione del mio fratellino. Maria, comunque, fa quello che può per rendere l'esperienza gradevole, perché mi cinge a sua volta la schiena, carezzandomela, e avvinghia le sue gambe attorno alle mie.
Dopo uno stantuffamento non molto prolungato, mi arresto, perché ho la sensazione che il profilattico non sia perfettamente in posizione. Mi sfilo e, in effetti, non era stato ben tensionato e quasi metà dell'asta era rimasta scoperta. Lo distendo nuovamente sino alla base del pene, che poi reinfilo nella sua vagina, per riprendere l'attività ginnica lasciata in sospeso. Procedo così per un altro paio di minuti scarsi, ma le sue pareti sono davvero troppo lubrificate e il piacere che sale dal mio fratellino è proprio al minimo sindacale. Per questo, mi arresto nuovamente e le domando se sia d'accordo a completare l'opera con un lavoretto di falegnameria.
Maria acconsente e, spontaneamente, suggerisce di rimuovere il profilattico. Dopo avere ripulito l'asta da ogni residuo del lubrificante interno, la consegno alle sue sapienti mani, perché mi conduca vittorioso al traguardo. In questa fase, sono quasi compiaciuto di aver scelto un'ex-pugilessa come compagna di questa breve avventura, perché la forza che si nasconde nei suoi bicipiti le permette di manipolare il mio fratellino con inaspettato vigore. Ad un certo punto, però, anche lei comincia ad andare in acido lattico (oppure si ricorda di guardare l'orologio ) e mi domanda: "Ma riesci a venire abbastanza velocemente?". Capisco che il quarto uomo ha appena esposto il tabellone con i minuti di recupero, per cui prendo personalmente "in mano" la situazione e faccio in modo di andare in rete, prima che l'arbitro fischi per tre volte e mandi tutti negli spogliatoi a fare la doccia.
CUCCIOLO E BRONTOLO
Durante la rivestizione, mentre lei si assenta un attimo per smaltire i rifiuti, mi accorgo che un gigantesco peluche di Cucciolo giace su uno dei comodini. Non appena rientra in camera, le domando: "Come si chiama in rumeno quel nano?". Maria scruta il pupazzo con sguardo interrogativo e non sa proprio cosa rispondermi: "Non ne ho proprio idea ... Ma, perché me lo chiedi, ti piace?". "Sono un po' grande, per essere un fan di Biancaneve e i sette nani Però, visto che ti sei presa un peluche così grande, pensavo che piacesse a te ...", è la mia replica. Al che, Maria mi spiega che, con l'aiuto di un suo amico, è riuscita a pescarlo in una di quelle macchinette a gettone che ci sono nei centri commerciali.
"Aspetta un attimo ...", mi dice e, nel mentre, apre l'armadio ed estrae la felpa rosa di un pigiama. "Ho anche questo ", mi mostra divertita l'effigie di un nano alquanto imbronciato, stampato sulla maglia. "Questo è senz'altro Brontolo. Lui, invece, come si chiama in rumeno?". Altra domanda da un milione di Lei, che mette decisamente in difficoltà Maria. Ci pensa un attimo ed esce con un improbabile: "Dovrebbe chiamarsi Suparaciosus ..." (trascrivo come l'ha pronunciato, anche se l'ortografia è senz'altro differente). "Perché in rumeno - puntualizza - 'arrabbiato' si dice 'supărat'". Poi mi prenderò la briga di controllare su Internet e dovrò purtroppo rilevare che Maria mi ha raccontato una gran panzana, perché pare esserci un certo consenso sul fatto che il nano sempre imbronciato si chiami invece Morocanosul.
NON BALLA IL TANGO
Dopo che siamo riusciti a far rivoltare il povero Walt Disney nella tomba, è il momento di abbandonare il loft. Prima di uscire dall'appartamento, c'è però tempo per un'ultima domanda, perché devo cercare di capire se si tratti della stessa Maria(na) di cui hanno parlato altri nostri colleghi, nota per avere ascendenti argentini e per essere un'abile ballerina di tango: "Maria, devo farti davvero i complimenti per il tuo fisico! Ma come fai a tenerlo così in forma: fai ancora qualche sport, o magari balli?". "Grazie - mi risponde un po' imbarazzata la fanciulla - ma non faccio davvero nessuna attività. Probabilmente sono così di costituzione, perché - anche a mangiare tantissimo - non ho mai superato i 54 kg".
Confermato che non si tratta di Maria(na), possiamo veramente abbandonare il loft. Il viaggio di ritorno la vedrà però impegnata in una lunga telefonata in rumeno con una collega, per cui dovrò mio malgrado rinunciare a raccogliere altri gustosi aneddoti dalla fanciulla. Dopo cinque minuti siamo di nuovo alla sua piazzola e, terminata provvidenzialmente la sua conversazione via etere, ci congediamo con la buona notte (nessun bacetto, per stavolta). Insomma, un primo incontro post-prediletta abbastanza insipido sessualmente ma che mi fa andare a letto divertito (e, sicuramente, non "suparaciosus" ).
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.613876,9.593816
NOME: Maria
NAZIONALITA': Rumena di una località tra Bucarest e Brasov
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 30' car-to-car
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60-1,65, capelli biondi (tinti) e lunghi (grazie ad extension), viso abbastanza carino ma un po' squadrato, occhi scuri, fisico sodo con belle gambe, seno abbastanza abbondante e tonico
ATTITUDINE: deve sicuramente fare esperienza ; socievole
LA MIA RECENSIONE:
Tempo due minuti e sono di nuovo allo stop, preceduto stavolta da un'utilitaria un po' malmessa. Forse a guidarla è un'OTR (mi pare la vettura che una volta stazionava dove adesso c'è la Mercedes Compact nera), forse il collega si sente in imbarazzo a fermarsi con dietro un'altra macchina, ma fortunatamente svolta a destra nel parcheggino dell'edicola e mi lascia campo libero. Non faccio quasi in tempo ad abbassare il finestrino e la seconda biondina mi si avvicina sorridente. Senza la minima esitazione e senza troppi convenevoli, propone subito il menu della casa: "Sono 30 in macchina e 70 in appartamento ...". "Ma è lontano da qui?", le domando. "Non sono più di 5 minuti", mi rassicura. La scruto ancora per qualche secondo sorridendole, non è bellissima ma mi dà l'idea di essere una "brava" ragazza e alla fine - autoconvincendomi che da qualcuna bisogna pure ripartire - la invito a salire a bordo ...
Appena si accomoda, posso scrutarla un po' più da vicino: il suo volto ha una forma un po' squadrata ed è coronato da una fitta chioma bionda, acconciata con una frangetta frisée tirata su un lato. Quando potrò vederla con più luce, nell'appartamento, scoprirò che il suo colore naturale è in realtà un castano molto scuro (un 3 della scala Wella Professional, volendo mettere a frutto quanto mi ha insegnato Anna ) e che buona parte della capigliatura è una extension posticcia, applicata recentemente dopo che una tinta sbagliata l'ha obbligata ad accorciare drasticamente la lunghezza dei capelli. La sagoma degli occhi è allungata verso i lati da un'abbondante tratto di eyeliner e qualcosa che ha la parvenza di un neo (ma poi scoprirò che è la pallina nera di un piercing) è poco sopra un angolo della bocca. Molto (ma molto ...) alla lontana, la forma della testa e l'acconciatura potrebbero somigliare a quelle della signora ritratta in questa foto (che, per età, potrebbe però essere la zia di Maria ):
- Benvenuta, come ti chiami? - le domando, porgendole la mano
- Piacere, sono Maria - mi risponde, ricambiando il mio saluto
- Il piacere è tutto mio ... E da che parte andiamo? - è il mio secondo quesito
- Verso destra - mi stupisce Maria, perché mai mi sarei aspettato di dovermi dirigere verso Bergamo
Ligio alle sue indicazioni, lascio passare il trenino di macchine in arrivo da Boltiere e poi mi accodo a loro, indirizzandomi verso la rotonda centrale di Osio Sotto.
- No, no, devi andare dall'altra parte! - esclama Maria
- Mi avevi detto a destra ... Questa è la destra ... e questa è la sinistra ... - le dico ridendo, mentre stacco prima l'una e poi l'altra mano dal volante, mostrandole platealmente i palmi
- Scusa ... faccio ancora un po' di confusione con la lingua ... volevo dire a sinistra - si corregge la biondina, un po' imbarazzata
- Nessun problema Vado alla rotonda a girare e poi torniamo indietro. Tu, però, allacciati la cintura, perché potremmo incrociare i CC - le domando e Maria prontamente esegue
MEGLIO NON INCONTRARLA IN UNA STRADA BUIA
Ora che il vascello è indirizzato nella giusta direzione, posso procedere alla consueta raccolta delle generalità. Maria mi dice di avere 20 anni e di essere qui in Italia da soli 3 mesi. Il nostro Paese è il primo che visita, al di fuori della Romania, dove è cresciuta in una località a ca. 200 km da Bucarest, lungo la strada che conduce a Brasov. Se può consolarci, là le strade sono ancora più disastrate del boulevard de l'amour, il cui asfalto versa ormai in uno stato davvero pietoso! Il dettaglio più interessante, però, è che ha studiato in una sorta di liceo sportivo (lei l'ha proprio definito "una specie di Isef"), dove ha presto abbandonato la carriera di pallavolista (in effetti, non è particolarmente alta) per cimentarsi nientemeno che nella boxe! Non posso ancora controllare quanto siano sviluppati i suoi bicipiti ma il naso, fortunatamente, appare ancora perfettamente integro. Scopro così che lei e le sue compagne non si limitavano ad allenarsi "a secco" (spaccando la legna, come faceva Rocky, o mettendo e togliendo la cera, come faceva Karate Kid ), ma che si cimentavano anche in veri e propri combattimenti di pugilato, ovviamente protette dai caschetti imbottiti.
IL QUARTIERE DELLE OTR
Quando arriviamo in centro a Brembate, il pilota automatico mi condurrebbe alla "comune rumena" dove avevo incontrato Jasmine (e visto una vagonata di OTR appena arrivate dal Belgio), ma Maria corregge la mia rotta, facendomi proseguire lungo una stradina secondaria. Al successivo incrocio, mi arresto del tutto e le domando: "Adesso dove vado? Questa è la destra ... e questa è la sinistra?". "Vai a sinistra ", mi risponde ridendo la biondina. Ancora qualche centinaio di metri e siamo finalmente arrivati, al parcheggio di un complesso residenziale che ha l'aria di essere abbastanza recente. Passato il cancelletto d'ingresso (ove alcuni nomi palesemente rumeni sono visibili sulla pulsantiera del citofono), ci incamminiamo nel vialetto selciato che separa due schiere di casette, tutte dotate di un microscopico giardinetto, ed entriamo nella prima sulla destra. Come poi scoprirò dalle mie sempre attendibili fonti di intelligence, pare che le vicine di casa siano Maria(na) e Corina. "Ma lo usi solo come appartamento di lavoro, o ci abiti anche?", le domando, non riuscendo a frenare la mia insaziabile curiosità. "No, no, ci abito anche! Non potrei permettermi di affittare due appartamenti", mi spiega Maria, mentre gira la chiave nella toppa e spalanca la porta d'ingresso. Mettiamo piede in un grande locale multi-uso, che funge da cucina e da soggiorno e che appare molto pulito e in ordine. "Lo condividi con un'amica, giusto? O col tuo ragazzo?", è l'ultima domanda dell'inquisitore. "No, ci abito da sola", risponde Maria e, nel frattempo, entriamo nella camera da letto, arredata con un lettone matrimoniale, un armadio e un'ampia credenza (mancano invece le sedie su cui accomodarsi per la svestizione e su cui appoggiare i propri vestiti, di solito una presenza fissa in qualunque loft che si rispetti).
SOTTO UNA LUCE DIVERSA
Maria recupera un telo e lo stende sul letto e poi va in un angolo a spogliarsi. Io faccio lo stesso e, orfano della sedia, appendo il tutto alla bell'e meglio sull'attaccapanni (confesso di averci appeso di tutto, ma mai un paio di mutande ) Regolati gli aspetti burocratici e nudi come mamma ci ha fatti (lei, in realtà, con ancora indosso un paio di fantasmini colorati), ci accomodiamo proprio in mezzo al lettone. Lei si dispone ginocchioni e, mentre mi sdraio supino, mi osserva sorridendo. Così vicini l'uno all'altra e col locale perfettamente illuminato, posso finalmente vedere la sua silhouette nella sua interezza: è alta circa 1,65 e ha un fisico non anoressico (mi dice di pesare 52 kg), ma decisamente sodo. I seni sono della giusta taglia (direi appena sotto la 3°) e sono a loro volta belli tonici, tanto che non sembrano minimamente risentire della forza di gravità. La carnagione è di un tono uniforme e sembra appena scurita da una recente lampada. Ha un piccolo tatuaggio vicino al polso, un elegante pendaglio con brillantino appeso all'ombelico e la pallina nera di un piercing che penzola appena sopra l'angolo della bocca (mi racconterà anche di averne avuto uno alla lingua, poi rimosso). Il volto non è sicuramente di una bellezza da mozzare il fiato ma lo trovo tutto sommato carino e, nel complesso, Maria ha proprio l'aspetto di una ventenne dalle fattezze gradevoli.
LA RECE VERA E PROPRIA
Essendole così vicino, inizio subito a carezzarla, prima ancora che lei possa dare inizio alle operazioni. Maria sorride di nuovo e, osservando il mio fratellino ancora del tutto addormentato (potremmo definirlo il nano Pisolo, per iniziare a introdurre la discussione che avverrà dopo la copulazione ...), decide di stimolarlo un po' con una breve azione manuale. Quando il mio compare ha raggiunto il minimo turgore necessario, recupera un profilattico dal comodino e lo incappuccia, dando così inizio al BJ. La sua lunga chioma (finta, come avevo scritto poc'anzi) mi scherma del tutto la vista del mio basso ventre, ma è abbastanza evidente che Maria sta combinando un'azione orale anche sin troppo delicata, sulla punta dell'asta, con quella manuale, alla base. Se "Pisolo" potesse parlare e dirmi chi l'ha risvegliato, il merito andrebbe sicuramente attribuito alla manina di Maria, più che alla sua boccuccia ... I puristi del BJ storcerebbero sicuramente il naso, ma è mia prassi lasciare che ogni OTR lasci libero sfogo alla propria arte, traendo poi le mie conclusioni alla fine. Nel mentre, le carezzo lungamente la schiena e le gambe, il cui tono muscolare è davvero notevole. Dedico poi le mie attenzioni ai suoi seni, che hanno a loro volta una consistenza molto turgida e che è un piacere tenere tra le mie mani.
Dopo un po' di minuti che si procede così, Maria domanda se vogliamo passare alla sintonia di RAI1, proponendomi come unica posizione disponibile la missionaria, perché - a suo dire - il mio fratellino sarebbe un po' troppo in carne per poter procedere a smorzacandela o anche alla pecorina. Starle sopra tutto sommato non mi dispiace, per cui celermente ci scambiamo di posizione sul letto; ciò che, invece, mi fa subito storcere il naso è vedere che Maria recupera il tubetto del lubrificante e inizia a spremerne una discreta quantità sulla mano, per applicarsela sulla vulva e sulla mia asta incappucciata. Già sono particolarmente lungo di mio, ma così il mio fratellino diventerà una specie di anguilla sgusciante e già presagisco che non saranno molto piacevoli le sensazioni che saliranno dal basso ventre ...
Ma, tant'è: questa è la bicicletta che mi hanno messo a disposizione e ora bisogna pedalare! Maria si dispone comoda sui cuscini e dischiude le gambe, mostrandomi meglio la sua vulva, le cui labbra sono mediamente carnose. Ciò che più mi balza all'occhio è però il forte arrossamento della zona circostante, per cui è naturale domandarle se si sia depilata di fresco e la risposta è prevedibilmente affermativa. Esaurite queste schermaglie iniziali, mi puntello sugli avambracci e avvicino il mio pene alla sua vagina, lasciando che sia lei a infilarselo per intero nell'orifizio. Compio un paio di movimenti rotatori con le mie pelvi, per essere sicuro che sia bene inserito e poi inizio a muovermi avanti e indietro. Dopo qualche colpo, accenno ad abbassarmi e, ottenuta la sua conferma che la cosa non le dia fastidio, mi calo completamente su di lei e la cingo da dietro, carezzandola sul collo e passando le mie dita tra i suoi capelli. Ora che è stretta a me, la situazione è sicuramente più piacevole, perché l'inebriarmi del suo profumo e il sentire il contatto col suo corpo compensano la quasi totale mancanza di stimolazione del mio fratellino. Maria, comunque, fa quello che può per rendere l'esperienza gradevole, perché mi cinge a sua volta la schiena, carezzandomela, e avvinghia le sue gambe attorno alle mie.
Dopo uno stantuffamento non molto prolungato, mi arresto, perché ho la sensazione che il profilattico non sia perfettamente in posizione. Mi sfilo e, in effetti, non era stato ben tensionato e quasi metà dell'asta era rimasta scoperta. Lo distendo nuovamente sino alla base del pene, che poi reinfilo nella sua vagina, per riprendere l'attività ginnica lasciata in sospeso. Procedo così per un altro paio di minuti scarsi, ma le sue pareti sono davvero troppo lubrificate e il piacere che sale dal mio fratellino è proprio al minimo sindacale. Per questo, mi arresto nuovamente e le domando se sia d'accordo a completare l'opera con un lavoretto di falegnameria.
Maria acconsente e, spontaneamente, suggerisce di rimuovere il profilattico. Dopo avere ripulito l'asta da ogni residuo del lubrificante interno, la consegno alle sue sapienti mani, perché mi conduca vittorioso al traguardo. In questa fase, sono quasi compiaciuto di aver scelto un'ex-pugilessa come compagna di questa breve avventura, perché la forza che si nasconde nei suoi bicipiti le permette di manipolare il mio fratellino con inaspettato vigore. Ad un certo punto, però, anche lei comincia ad andare in acido lattico (oppure si ricorda di guardare l'orologio ) e mi domanda: "Ma riesci a venire abbastanza velocemente?". Capisco che il quarto uomo ha appena esposto il tabellone con i minuti di recupero, per cui prendo personalmente "in mano" la situazione e faccio in modo di andare in rete, prima che l'arbitro fischi per tre volte e mandi tutti negli spogliatoi a fare la doccia.
CUCCIOLO E BRONTOLO
Durante la rivestizione, mentre lei si assenta un attimo per smaltire i rifiuti, mi accorgo che un gigantesco peluche di Cucciolo giace su uno dei comodini. Non appena rientra in camera, le domando: "Come si chiama in rumeno quel nano?". Maria scruta il pupazzo con sguardo interrogativo e non sa proprio cosa rispondermi: "Non ne ho proprio idea ... Ma, perché me lo chiedi, ti piace?". "Sono un po' grande, per essere un fan di Biancaneve e i sette nani Però, visto che ti sei presa un peluche così grande, pensavo che piacesse a te ...", è la mia replica. Al che, Maria mi spiega che, con l'aiuto di un suo amico, è riuscita a pescarlo in una di quelle macchinette a gettone che ci sono nei centri commerciali.
"Aspetta un attimo ...", mi dice e, nel mentre, apre l'armadio ed estrae la felpa rosa di un pigiama. "Ho anche questo ", mi mostra divertita l'effigie di un nano alquanto imbronciato, stampato sulla maglia. "Questo è senz'altro Brontolo. Lui, invece, come si chiama in rumeno?". Altra domanda da un milione di Lei, che mette decisamente in difficoltà Maria. Ci pensa un attimo ed esce con un improbabile: "Dovrebbe chiamarsi Suparaciosus ..." (trascrivo come l'ha pronunciato, anche se l'ortografia è senz'altro differente). "Perché in rumeno - puntualizza - 'arrabbiato' si dice 'supărat'". Poi mi prenderò la briga di controllare su Internet e dovrò purtroppo rilevare che Maria mi ha raccontato una gran panzana, perché pare esserci un certo consenso sul fatto che il nano sempre imbronciato si chiami invece Morocanosul.
NON BALLA IL TANGO
Dopo che siamo riusciti a far rivoltare il povero Walt Disney nella tomba, è il momento di abbandonare il loft. Prima di uscire dall'appartamento, c'è però tempo per un'ultima domanda, perché devo cercare di capire se si tratti della stessa Maria(na) di cui hanno parlato altri nostri colleghi, nota per avere ascendenti argentini e per essere un'abile ballerina di tango: "Maria, devo farti davvero i complimenti per il tuo fisico! Ma come fai a tenerlo così in forma: fai ancora qualche sport, o magari balli?". "Grazie - mi risponde un po' imbarazzata la fanciulla - ma non faccio davvero nessuna attività. Probabilmente sono così di costituzione, perché - anche a mangiare tantissimo - non ho mai superato i 54 kg".
Confermato che non si tratta di Maria(na), possiamo veramente abbandonare il loft. Il viaggio di ritorno la vedrà però impegnata in una lunga telefonata in rumeno con una collega, per cui dovrò mio malgrado rinunciare a raccogliere altri gustosi aneddoti dalla fanciulla. Dopo cinque minuti siamo di nuovo alla sua piazzola e, terminata provvidenzialmente la sua conversazione via etere, ci congediamo con la buona notte (nessun bacetto, per stavolta). Insomma, un primo incontro post-prediletta abbastanza insipido sessualmente ma che mi fa andare a letto divertito (e, sicuramente, non "suparaciosus" ).