SCHEDA TECNICA
NOME: Maria
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.700693, 9.094769 (allo sbocco di via Bixio)
NAZIONALITA': rumena, lei dice di Bucarest
ETA': attorno ai 20
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20 minuti
DESCRIZIONE FISICA: biondina con i capelli sino alle spalle, viso caruccio, alta circa 1,60, corporatura normale, seno n.v.
ATTITUDINE: tecnica ordinaria, ma grande pazienza; all'inizio molto taciturna, poi si scioglie un po', ma di fondo sembra timida e riservata
LA MIA RECENSIONE:
L'ora è ormai tarda quando mi affaccio sul Miglio d'Oro e c'è un po' di movimento - ma proprio poco - solo a Cermenate. E' vero che avevo invocato un abbassamento delle temperature per evitare che ogni amplesso si trasformasse in un bagno turco, ma qui Giove Pluvio ha decisamente esagerato, perché molte signorine devono essere scappate a gambe levate e chi è rimasta è passata direttamente dal bikini al paltò O magari il fuggi-fuggi generale è solo dovuto al fatto che una vettura azzurra con le bande bianche (alla cui guida potrebbe esserci al massimo il grande Puffo e non Giove in persona ...) stia percorrendo lentamente il vialone e qualcuna delle illiriche non debba essere proprio in regola col timbro d'ingresso
Faccio in tempo a vedere Nikki in leggings e scarpe da tennis, in attesa del taxi che la riporterà a casa, e poi rimangono solo in due a tenere alta la bandiera del Cermenate fucking club: Aida e la biondina di via Bixio. Resto letteralmente ammaliato dallo stacco di coscia della prima (degno di un'Alba Parietti dei tempi che furono) e potrebbe essere finalmente l'occasione di conoscerla (e magari di prendere una bella missilata, da quello che si scrive ), ma non bastano una decina di vasche perché lei si schiodi dal finestrino della vettura di un collega. Non mi resta quindi che bussare all'uscio della biondina, che nel mio andirivieni ha fatto in tempo a trastullare un collega.
Ero già stato con lei una prima volta sul finire dello scorso inverno, perché era stata una delle prime ad alleggerire un po' l'abbigliamento, ma di quell'incontro ricordo solo che non era stato malvagio e che il suo nome era Maria. Entro quindi nella sua vietta, faccio inversione e accosto un attimo dopo che ha finito di risistemare alcune cose nel suo sacchettino di servizio. Come riportato nella scheda tecnica, la ragazza non è invero molto alta (potrebbe essere appena sopra l'1,60) e ha una corporatura normale, ma i tacchi dei suoi tronchetti la slanciano un po' e forse la fanno sembrare anche più velina di quanto realmente sia. Anche il viso ha fattezze un po' paffutelle, ma lo trovo caruccio. Il crine è biondo (tinto o schiarito), liscio e le arriva appena sotto le spalle. Forse qualche volta gliel'ho visto raccolto in un codino.
L'ESAME DELLA PATENTE
Come ricordavo, la ragazza è molto gentile ed educata nell'approccio, mi conferma che non è ancora smontante e che dunque può trastullare il mio compare con un lavoretto orale, in un parcheggio non lontano dalla sua mattonella. L'accordo è fatto, lei si accomoda a bordo e qui inizia la parte più difficile della serata: per non perdere tempo, non mi fa fare il giro dell'isolato, ma mi domanda di fare retromarcia, per poi fare inversione in uno slargo una quindicina di metri più indietro. "Azz, mi sembra di essere all'esame di scuola-guida - butto lì - spero che non mi bocci! ". La biondina, che ha sempre quel fare un po' timido e composto che ricordavo (sul genere Anxhela Ferragni), si mette a ridere e dice: "No, stai tranquillo ... devi fare solo pochi metri in retro ". In effetti così è, passo con successo anche il test dell'inversione di marcia in strada stretta e poi resta solo la prova del parcheggio. Fortunatamente non è di quelli paralleli alla carreggiata, ma è a lisca di pesce, per cui non ho alcuna difficoltà a infilare il muso della mia vettura. Appena spegno il motore, la biondina mette la firma sul mio foglio rosa e domani posso passare in motorizzazione a ritirare la mia patente nuova di zecca
Proprio mentre stiamo disbrigando le prime pratiche, un collega arriva in retromarcia da chissà dove in mezzo ai campi. "Lui è più bravo di me a fare retromarcia", commento, visto che si sarà sparato almeno cento metri di buia sterrata all'indietro. "Mica tanto ...", commenta ridendo la biondina, mentre lo vede un po' impacciato a fare finalmente inversione, operazione che gli richiederà un minuto buono. In tutto ciò, per tenere sostenuta una conversazione che difficilmente sarebbe decollata, ho anche finto di richiedere le generalità alla mia accompagnatrice. Come già sapevo, si chiama Maria ed è rumena, probabilmente l'ultima delle rumene sul Miglio d'Oro. Dice anche di essere di Bucarest, il che non è mai vero ... come se tutti i famosi 60 milioni di italiani fossero di Roma! Nella fretta, ho dimenticato di richiederle l'età, ma mi pare che lo scorso inverno avesse dichiarato 19 o 20 anni, plausibili. Se la memoria non mi inganna, mi aveva anche riferito di avere esordito a Monza e poi di essere apparsa a Cermenate lo scorso inverno, più o meno attorno a dicembre / gennaio.
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati gli aspetti burocratici, Maria smanaccia brevemente il mio compare del piano di sotto e, quando è diventato visibile a occhio nudo, lo calza con un condom trasparente. Si cala quindi sul mio basso ventre e inizia a trastullarmi, senza raggiungere vette tecniche o artistiche degne di essere raccontate ai posteri, ma senz'altro con encomiabile dedizione. La nota negativa è che non si è tolta nulla di quanto aveva addosso (degli shorts di jeans e una maglia nera aderente e a maniche lunghe), per cui i miei tentacoli non hanno dove posarsi. Inizio a massaggiarle un po' la schiena e pian piano le sollevo un po' la maglia, per scoprire almeno due centimetri quadri di epidermide sopra i pantaloncini. Quella poca pelle che riesco a toccare è liscia e anche il tono complessivo sembra ancora buono, anche se la posizione molto raccolta mi fa percepire qualche rotolino sui fianchi. Massaggiarle le chiappe non dà grande soddisfazione, perché peggio dello spesso tessuto dei jeans ci sarebbe solo una tuta da sci Mi inclino un po' verso destra, per arrivare sino alle cosce e anche lì il tono muscolare non riserva sorprese spiacevoli. Non essendosi tolti i pantaloncini, qualunque sfregamento o titillamento nelle zone intime è ovviamente precluso.
L'azione di Maria è svolta con un ritmo molto tranquillo e ricorrendo poco all'uso della mano, per cui il mio compare guadagna turgore con gradualità. La biondina non mostra però segni di insofferenza e continua paziente la sua immersione, interrompendosi ogni tanto per riprendere fiato. A un certo punto, capito che tireremmo l'alba, si risolleva con il busto e mi mostra per un paio di minuti le sue doti di falegname, che deve appreso di giorno in qualche mobilificio della Brianza. Il fratellino si è finalmente fatto asta e dunque si rituffa su di lui, per riprendere con il BJ, che è condotto con le stesse modalità di prima. Nessun fuoco d'artificio, quindi, ma su e giù a ritmo lento e senza palesare fretta di volere ritornare alla mattonella.
Durante una delle pause, Maria proferisce le uniche parole dacché sono iniziate le danze (ma è pur vero che le mamme dicevano sempre di non parlare con la bocca piena ...): "Mi sa che questo profilattico ti sta un po' stretto". In effetti, cerca di svolgerlo meglio sino alla base e si rituffa su di lui. Ancora un paio di minuti della sua arte orale e poi alza proprio bandiera bianca: si risolleva di nuovo col busto e riprende a trastullare il compare con una delle sue manine. La nuova posizione rende più accessibili le sue gambe e quindi uno dei miei tentacoli va subito a posarsi lì, iniziando a carezzarle un po'.
Non vorrei esagerare, ma credo che la biondina venuta dalla Dacia si sia cimentata in almeno 3-4 minuti di alta falegnameria transilvanica, prima di proporre: "faccio con mano, senza?". "Va bene", le do l'OK e quindi mi sfila il condom, lo appoggia su un fazzolettino e riprende l'HJ impugnando l'asta in modalità sushi. Dopo un altro paio di minuti, dal turgore e da qualche pulsazione, deve intuire che l'epilogo sia vicino e, mostrando notevoli doti di multi-tasking, con una mano continua l'HJ e con l'altra riesce a recuperare un fazzolettino umidificato, che appoggia sulla mia coscia.
Tutto ciò non basta però per fare eruttare il vulcano, il che richiede che il quarto uomo mostri agli spettatori il pannellino delle sostituzione: al 10° minuto del secondo tempo supplementare, quando ormai i calci di rigore erano pericolosamente vicini, esce dal campo una Maria più sconsolata che davvero stanca ("Ma come mai ci metti così tanto?") ed entra in campo una tonica Federica. Come il famoso Cesarini, anche lei sa benissimo come risolvere una partita quando l'arbitro è ormai sul punto di soffiare per tre volte nel fischietto. Prende in mano la situazione - ops, il mio compare ... - e con una dozzina di energiche piallate evita che si debba andare alla lotteria dei calci di rigore. Dove di sicuro avrebbe vinto Maria, chiedendo una integrazione al rate
ORMAI COSTA TUTTO UN BOTTO
Terminate le operazioni, cerco di rianimare un po' la discussione, chiedendo a Maria se sia appena arrivata a Cermenate. La risposta della signorina ("No, non sono nuova") sembrerebbe troncare lì la conversazione, ma sono tenace e insisto: "Allora sei appena tornata dalle vacanze :P". Al che, finalmente la biondina si scioglie un po' dal suo aplomb degno di un'abitante delle isole Svalbard e inizia a raccontarmi di dove sia stata in vacanza con l'intero parentado, lagnandosi di come il costo della vita sia fortemente rincarato nelle principali località di villeggiatura della Dacia. Per i nostri standard, il costo pro capite non sarebbe stato molto lontano da quello di un viaggio all inclusive in qualche popolare località fuori Europa, ma c'è da dire che il mare della Romania non è quello delle Maldive (e neppure quello di Saranda in Albania, a sentire i giudizi entusiastici di qualche OTR ) e che la povera Maria ha anche indossato gli scomodi panni dell'ufficiale pagatore ...
Quando siamo quasi arrivati alla sua mattonella, capisco anche perché aveva messo così poca fretta. "Puoi lasciarmi in quel parcheggio? Ho lì la mia macchina ...", mi domanda, dal che desumo che avesse ormai abbondantemente raggiunto il budget della serata e che l'ultimo incontro fosse stato più la ciliegina su una torta che l'aveva già saziata. La vedo incamminarsi verso una discreta macchina. Lei ha la stessa provienenza della panterona bionda Paula, che chi frequenta anche la bergamasca (soprattutto l'amico xyz, che forse aveva anche aperto un thread su di lei) ricorderà dapprima ad Osio e poi a Bergamo.
Salutata Maria, nel dubbio passo a vedere se per caso Aida abbia smesso di chiacchierare china nella macchina del collega. L'amabile conversazione è sicuramente finita, ma è terminata anche la serata della stangona di Cermenate (sono quasi le 3 di notte) e quindi non mi resta che tornare a casa. E' così tardi che persino la Denisa di Lentate rinuncia a mostrare le sue grazie alle pochissime vetture di passaggio e attende sconsolata nella sua vetturetta scolorita ...
NOME: Maria
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.700693, 9.094769 (allo sbocco di via Bixio)
NAZIONALITA': rumena, lei dice di Bucarest
ETA': attorno ai 20
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 20 minuti
DESCRIZIONE FISICA: biondina con i capelli sino alle spalle, viso caruccio, alta circa 1,60, corporatura normale, seno n.v.
ATTITUDINE: tecnica ordinaria, ma grande pazienza; all'inizio molto taciturna, poi si scioglie un po', ma di fondo sembra timida e riservata
LA MIA RECENSIONE:
L'ora è ormai tarda quando mi affaccio sul Miglio d'Oro e c'è un po' di movimento - ma proprio poco - solo a Cermenate. E' vero che avevo invocato un abbassamento delle temperature per evitare che ogni amplesso si trasformasse in un bagno turco, ma qui Giove Pluvio ha decisamente esagerato, perché molte signorine devono essere scappate a gambe levate e chi è rimasta è passata direttamente dal bikini al paltò O magari il fuggi-fuggi generale è solo dovuto al fatto che una vettura azzurra con le bande bianche (alla cui guida potrebbe esserci al massimo il grande Puffo e non Giove in persona ...) stia percorrendo lentamente il vialone e qualcuna delle illiriche non debba essere proprio in regola col timbro d'ingresso
Faccio in tempo a vedere Nikki in leggings e scarpe da tennis, in attesa del taxi che la riporterà a casa, e poi rimangono solo in due a tenere alta la bandiera del Cermenate fucking club: Aida e la biondina di via Bixio. Resto letteralmente ammaliato dallo stacco di coscia della prima (degno di un'Alba Parietti dei tempi che furono) e potrebbe essere finalmente l'occasione di conoscerla (e magari di prendere una bella missilata, da quello che si scrive ), ma non bastano una decina di vasche perché lei si schiodi dal finestrino della vettura di un collega. Non mi resta quindi che bussare all'uscio della biondina, che nel mio andirivieni ha fatto in tempo a trastullare un collega.
Ero già stato con lei una prima volta sul finire dello scorso inverno, perché era stata una delle prime ad alleggerire un po' l'abbigliamento, ma di quell'incontro ricordo solo che non era stato malvagio e che il suo nome era Maria. Entro quindi nella sua vietta, faccio inversione e accosto un attimo dopo che ha finito di risistemare alcune cose nel suo sacchettino di servizio. Come riportato nella scheda tecnica, la ragazza non è invero molto alta (potrebbe essere appena sopra l'1,60) e ha una corporatura normale, ma i tacchi dei suoi tronchetti la slanciano un po' e forse la fanno sembrare anche più velina di quanto realmente sia. Anche il viso ha fattezze un po' paffutelle, ma lo trovo caruccio. Il crine è biondo (tinto o schiarito), liscio e le arriva appena sotto le spalle. Forse qualche volta gliel'ho visto raccolto in un codino.
L'ESAME DELLA PATENTE
Come ricordavo, la ragazza è molto gentile ed educata nell'approccio, mi conferma che non è ancora smontante e che dunque può trastullare il mio compare con un lavoretto orale, in un parcheggio non lontano dalla sua mattonella. L'accordo è fatto, lei si accomoda a bordo e qui inizia la parte più difficile della serata: per non perdere tempo, non mi fa fare il giro dell'isolato, ma mi domanda di fare retromarcia, per poi fare inversione in uno slargo una quindicina di metri più indietro. "Azz, mi sembra di essere all'esame di scuola-guida - butto lì - spero che non mi bocci! ". La biondina, che ha sempre quel fare un po' timido e composto che ricordavo (sul genere Anxhela Ferragni), si mette a ridere e dice: "No, stai tranquillo ... devi fare solo pochi metri in retro ". In effetti così è, passo con successo anche il test dell'inversione di marcia in strada stretta e poi resta solo la prova del parcheggio. Fortunatamente non è di quelli paralleli alla carreggiata, ma è a lisca di pesce, per cui non ho alcuna difficoltà a infilare il muso della mia vettura. Appena spegno il motore, la biondina mette la firma sul mio foglio rosa e domani posso passare in motorizzazione a ritirare la mia patente nuova di zecca
Proprio mentre stiamo disbrigando le prime pratiche, un collega arriva in retromarcia da chissà dove in mezzo ai campi. "Lui è più bravo di me a fare retromarcia", commento, visto che si sarà sparato almeno cento metri di buia sterrata all'indietro. "Mica tanto ...", commenta ridendo la biondina, mentre lo vede un po' impacciato a fare finalmente inversione, operazione che gli richiederà un minuto buono. In tutto ciò, per tenere sostenuta una conversazione che difficilmente sarebbe decollata, ho anche finto di richiedere le generalità alla mia accompagnatrice. Come già sapevo, si chiama Maria ed è rumena, probabilmente l'ultima delle rumene sul Miglio d'Oro. Dice anche di essere di Bucarest, il che non è mai vero ... come se tutti i famosi 60 milioni di italiani fossero di Roma! Nella fretta, ho dimenticato di richiederle l'età, ma mi pare che lo scorso inverno avesse dichiarato 19 o 20 anni, plausibili. Se la memoria non mi inganna, mi aveva anche riferito di avere esordito a Monza e poi di essere apparsa a Cermenate lo scorso inverno, più o meno attorno a dicembre / gennaio.
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati gli aspetti burocratici, Maria smanaccia brevemente il mio compare del piano di sotto e, quando è diventato visibile a occhio nudo, lo calza con un condom trasparente. Si cala quindi sul mio basso ventre e inizia a trastullarmi, senza raggiungere vette tecniche o artistiche degne di essere raccontate ai posteri, ma senz'altro con encomiabile dedizione. La nota negativa è che non si è tolta nulla di quanto aveva addosso (degli shorts di jeans e una maglia nera aderente e a maniche lunghe), per cui i miei tentacoli non hanno dove posarsi. Inizio a massaggiarle un po' la schiena e pian piano le sollevo un po' la maglia, per scoprire almeno due centimetri quadri di epidermide sopra i pantaloncini. Quella poca pelle che riesco a toccare è liscia e anche il tono complessivo sembra ancora buono, anche se la posizione molto raccolta mi fa percepire qualche rotolino sui fianchi. Massaggiarle le chiappe non dà grande soddisfazione, perché peggio dello spesso tessuto dei jeans ci sarebbe solo una tuta da sci Mi inclino un po' verso destra, per arrivare sino alle cosce e anche lì il tono muscolare non riserva sorprese spiacevoli. Non essendosi tolti i pantaloncini, qualunque sfregamento o titillamento nelle zone intime è ovviamente precluso.
L'azione di Maria è svolta con un ritmo molto tranquillo e ricorrendo poco all'uso della mano, per cui il mio compare guadagna turgore con gradualità. La biondina non mostra però segni di insofferenza e continua paziente la sua immersione, interrompendosi ogni tanto per riprendere fiato. A un certo punto, capito che tireremmo l'alba, si risolleva con il busto e mi mostra per un paio di minuti le sue doti di falegname, che deve appreso di giorno in qualche mobilificio della Brianza. Il fratellino si è finalmente fatto asta e dunque si rituffa su di lui, per riprendere con il BJ, che è condotto con le stesse modalità di prima. Nessun fuoco d'artificio, quindi, ma su e giù a ritmo lento e senza palesare fretta di volere ritornare alla mattonella.
Durante una delle pause, Maria proferisce le uniche parole dacché sono iniziate le danze (ma è pur vero che le mamme dicevano sempre di non parlare con la bocca piena ...): "Mi sa che questo profilattico ti sta un po' stretto". In effetti, cerca di svolgerlo meglio sino alla base e si rituffa su di lui. Ancora un paio di minuti della sua arte orale e poi alza proprio bandiera bianca: si risolleva di nuovo col busto e riprende a trastullare il compare con una delle sue manine. La nuova posizione rende più accessibili le sue gambe e quindi uno dei miei tentacoli va subito a posarsi lì, iniziando a carezzarle un po'.
Non vorrei esagerare, ma credo che la biondina venuta dalla Dacia si sia cimentata in almeno 3-4 minuti di alta falegnameria transilvanica, prima di proporre: "faccio con mano, senza?". "Va bene", le do l'OK e quindi mi sfila il condom, lo appoggia su un fazzolettino e riprende l'HJ impugnando l'asta in modalità sushi. Dopo un altro paio di minuti, dal turgore e da qualche pulsazione, deve intuire che l'epilogo sia vicino e, mostrando notevoli doti di multi-tasking, con una mano continua l'HJ e con l'altra riesce a recuperare un fazzolettino umidificato, che appoggia sulla mia coscia.
Tutto ciò non basta però per fare eruttare il vulcano, il che richiede che il quarto uomo mostri agli spettatori il pannellino delle sostituzione: al 10° minuto del secondo tempo supplementare, quando ormai i calci di rigore erano pericolosamente vicini, esce dal campo una Maria più sconsolata che davvero stanca ("Ma come mai ci metti così tanto?") ed entra in campo una tonica Federica. Come il famoso Cesarini, anche lei sa benissimo come risolvere una partita quando l'arbitro è ormai sul punto di soffiare per tre volte nel fischietto. Prende in mano la situazione - ops, il mio compare ... - e con una dozzina di energiche piallate evita che si debba andare alla lotteria dei calci di rigore. Dove di sicuro avrebbe vinto Maria, chiedendo una integrazione al rate
ORMAI COSTA TUTTO UN BOTTO
Terminate le operazioni, cerco di rianimare un po' la discussione, chiedendo a Maria se sia appena arrivata a Cermenate. La risposta della signorina ("No, non sono nuova") sembrerebbe troncare lì la conversazione, ma sono tenace e insisto: "Allora sei appena tornata dalle vacanze :P". Al che, finalmente la biondina si scioglie un po' dal suo aplomb degno di un'abitante delle isole Svalbard e inizia a raccontarmi di dove sia stata in vacanza con l'intero parentado, lagnandosi di come il costo della vita sia fortemente rincarato nelle principali località di villeggiatura della Dacia. Per i nostri standard, il costo pro capite non sarebbe stato molto lontano da quello di un viaggio all inclusive in qualche popolare località fuori Europa, ma c'è da dire che il mare della Romania non è quello delle Maldive (e neppure quello di Saranda in Albania, a sentire i giudizi entusiastici di qualche OTR ) e che la povera Maria ha anche indossato gli scomodi panni dell'ufficiale pagatore ...
Quando siamo quasi arrivati alla sua mattonella, capisco anche perché aveva messo così poca fretta. "Puoi lasciarmi in quel parcheggio? Ho lì la mia macchina ...", mi domanda, dal che desumo che avesse ormai abbondantemente raggiunto il budget della serata e che l'ultimo incontro fosse stato più la ciliegina su una torta che l'aveva già saziata. La vedo incamminarsi verso una discreta macchina. Lei ha la stessa provienenza della panterona bionda Paula, che chi frequenta anche la bergamasca (soprattutto l'amico xyz, che forse aveva anche aperto un thread su di lei) ricorderà dapprima ad Osio e poi a Bergamo.
Salutata Maria, nel dubbio passo a vedere se per caso Aida abbia smesso di chiacchierare china nella macchina del collega. L'amabile conversazione è sicuramente finita, ma è terminata anche la serata della stangona di Cermenate (sono quasi le 3 di notte) e quindi non mi resta che tornare a casa. E' così tardi che persino la Denisa di Lentate rinuncia a mostrare le sue grazie alle pochissime vetture di passaggio e attende sconsolata nella sua vetturetta scolorita ...
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